GIUSEPPE MAZZINI (1805-1872) : La sua vita , quanto mai
coerente con i suoi ideali , è nota. Mi limito soltanto a evidenziare alcuni
tratti della sua personalità e del suo pensiero. Secondo lui la missione particolare dell’
Italia, attraverso la creazione di uno Stato Repubblicano Unitario e
indipendente, consisteva nel porsi a
guida del movimento rivoluzionario europeo e alla fondazione degli Stati Uniti
d' Europa. Mazzini riteneva che tutte le
nazioni fossero parti di una sola Umanità, (incarnazione divina) e che ogni popolo in collaborazione
con gli altri doveva contribuire alla realizzazione finale di un’ unione fraterna di tutti gli
uomini. Partecipò alla fondazione della
I Internazionale, ma ne uscì non
condividendone l’ impostazione atea e socialista , e (nella sua versione bakuninista) federalista e astatalista.
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CIRO MENOTTI (1798-1931)
Patriota e liberale democratico modenese. Già coinvolto nei moti
del 1820-21, progettò , nel 1830,
insieme a Enrico Misley ed altri, un’ insurrezione nell’Italia centrale. A
tale programma sembrò aderire, motivato
da ambizioni di espansione territoriale, anche il duca di Modena,
Francesco IV . Come è noto il duca, poi,
ci ripensò e fece arrestare preventivamente Ciro Menotti, e , poi, dopo la
repressione per opera degli Austriaci dei moti del 1830-31, lo fece
impiccare. Ricordo anche che Menotti, con un notevole anticipo,
rispetto alla maggior parte dei patrioti italiani del suo tempo, aveva ben
chiara, come meta finale, la proclamazione
di un’ Italia “indipendente, unita e libera”. Infine ho sentito dire che vi
sono ancora famiglie di Modena o
originarie di Modena che conservano gelosamente frammenti di legno appartenenti
alla forca sulla quale Ciro Menotti fu
impiccato.
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ELEONORA DE FONSECA PIMENTEL (1758-1799). Di origine portoghese, si separò ancora giovane da un marito violento, generale dell’esercito napoletano. Fu egualmente bene accolta alla Corte di Ferdinando IV e della regina Maria Carolina grazie alla sua grande cultura, ispirata alle nuove idee illuministe. Dopo l’avvento della Rivoluzione francese i contenuti libertari della filosofia illuminista che prima erano relativamente tollerati furono rigorosamente repressi e trovatole nel suo appartamento libri di Diderot e D’Alembert Eleonora Pimentel fu arrestata. Liberata dalla sollevazione popolare del 1799 e dall’arrivo dei francesi diventò, durante il periodo della Repubblica Napoletana, giornalista e direttrice del giornale libertario “Le Moniteur”. Con il ritorno dei Borboni fu condannata a morte e affrontò il patibolo con grande serenità e coraggio.
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LUISA SANFELICE ( 1764-1800), nobildonna napoletana, venne a sapere da un suo corteggiatore, il tenente filo-monarchico, Gerardo Baccher, che si stava preparando una congiura per rovesciare il regime repubblicano e informò di ciò , in via del tutto riservata, il suo amante repubblicano, Ferdinando Ferri, perché si mettesse in salvo. Ferdinando Ferri ( o secondo un’altra versione ,Vincenzo Cuoco) avvisò le autorità repubblicane e la congiura fu repressa. Sebbene Luisa San Felice, convocata dal tribunale rivoluzionario si rifiutò sempre di fare i nomi dei congiurati, Baccher e i suoi complici furono arrestati e pochi giorni prima della caduta della Repubblica vennero fucilati. La Sanfelice, senza che lei lo volesse, fu proclamata Madre della Patria e salvatrice della Repubblica. Quando il re Ferdinando IV e la corte riconquistarono il trono di Napoli, la Sanfelice fu, per quell’episodio, processata e condannata a morte. Nonostante il vano tentativo di evitare la morte fingendosi incinta, dopo un anno di carcere, fu decapitata.
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