TRASTEVERE
GIUSEPPE GARIBALDI ( Nizza, 1807- Caprera, 1882). Soprannominato
“eroe dei due mondi” perché combatté per la libertà sia in Italia che in vari paesi dell’America Latina. A parte le
sue note imprese militari , tra cui la
“spedizione dei Mille” nel 1860, è bene
ricordare i suoi sentimenti anticlericali e democratici , ispirati a un
socialismo umanitario e sentimentale.
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TRASTEVERE
GOFFREDO MAMELI ( Genova,1827- Roma,1849) . Poeta e patriota italiano fu l’autore , nel 1847 , dell’ inno “Fratelli d’Italia”. Nel 1848 partecipò , con trecento volontari genovesi , alle 5 giornate di Milano , con il grado di capitano. Nel 1949 combatté ,come aiutante di campo di Garibaldi, nella difesa della Repubblica Romana. Ferito ad una gamba, durante una sortita fuori Porta San Pancrazio, morì, pochi giorni dopo, a causa di una infezione per setticemia, a soli 22 anni.
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TRASTEVERE
CARLO PISACANE (Napoli
1818 – Sanza 1857) Ufficiale borbonico , per amore di Enrichetta Lorenz , sposata a un uomo che non amava, Pisacane
disertò dall’esercito e fuggì
insieme alla sua amata in Francia.
Giunto colà iniziò a frequentare i circoli mazziniani in esilio e venne a contatto
anche con le prime teorie
socialiste. Nel 1848, tornato in Italia,
partecipò alle “ 5 giornate di Milano “ e alla prima guerra
d’indipendenza . Nel 1849 combatté come ufficiale di stato maggiore in difesa della Repubblica Romana. Nel
1857 partì per organizzare e provocare
un’ insurrezione popolare nell’ Italia
Meridionale contro il regime borbonico (
spedizione di Sapri ) , durante la quale
morì . Si dice che preferì uccidersi
piuttosto che sparare su contadini che, sobillati dalle autorità locali e dai
preti , li avevano aggrediti.
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TRASTEVERE
UGO BASSI ( Cento 1801-
Bologna 1949). Frate barnabita partì come cappellano militare
con le truppe pontificie per la prima
guerra d’ indipendenza. Dissentì fortemente dal ritiro di queste truppe,
voluto in un secondo momento da Papa Pio
IX e restò in prima linea
con le truppe del generale Durando sino alla fine del conflitto, riportando gravi ferite all’ omero sinistro
ed alla mano destra. Partecipò alla
difesa della Repubblica Romana , e dopo
la sua caduta in seguito all’ intervento francese, cercò con altri patrioti di raggiungere
Venezia. Durante una sosta a Comacchio fu catturato dagli austriaci . Si dice, senza però che vi siano conferme ufficiali,
che , trattandosi di un religioso, gli austriaci chiesero, prima di
fucilarlo,
il giudizio di 9 preti bolognesi e di tre cappellani militari
austro-ungarici e che solo questi tre votarono contro la pena di morte .
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