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WU CHIH HUI, CHANG CHING CHANG, LI-SHIH-TSENG
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WU CHI HUI ( o WU ZHIHUI
o anche WU JINGHENG) ( 1865-1953)
nato in una famiglia non agiata ,
riuscì egualmente a studiare e insegnò per un certo periodo di tempo a Pechino
e a Schangai. Fortemente critico nei confronti della politica
del governo , dovette lasciare la Cina e
nel 1906, dopo avere molto viaggiato, si trasferì definitivamente a Parigi, dove divenne un
membro autorevole, insieme a Li
Schih Tseng e a Chang Ching Chang del “
Gruppo di Parigi “ e di altre associazioni libertarie. Collaborò assiduamente con articoli e opuscoli
al giornale del
gruppo, ,l “ Husin Shih-chi” (
Tempi nuovi ) fondato
nel 1907 e di cui vi era anche la versione in “esperanto”. Tornato in Cina nel 1912 si
alleò sempre più con il passare del tempo al Kuomitang , per
cui svolse, sotto la dirigenza di Chiang Kai schek , anche alcuni incarichi amministrativi e divenne, tra l’altro, l’insegnante/educatore
di Chang Ching-kuo, figlio di di Ch iang Kai schek . Wu Chi Hui morì a Tapei a 88 anni .
CHANG CHING CHIANG (
noto anche come ZHANG RENJIE) ( 1877- 1950)
, autorevole esponente del cosidetto “ Gruppo di Parigi”
era figlio di un ricco commerciante
di Schangai ed ereditò , alla
morte del padre , un grande patrimonio, che gli permise di viaggiare e di
studiare. Trasferitosi a Parigi nel
1902, affascinato dalla cultura
occidentale e in particolare dal pensiero anarchico di Kropotkin e di Reclus, divento ben presto anarchico. Fondò
la T’ung-yun (Tonyng (Company ) , società
commerciale di opere d’arte e come attività collaterali aprì un ristorante, una casa da tè e avviò anche
una tipografia e una rivista illustrata. Tutte queste attività si prefiggevano, soprattutto lo scopo, di fornire lavoro a giovani studenti cinesi che giungevano in Francia e che
per la maggior parte, poi, diventavano anche essi anarchici o quanto meno
simpatizzanti di quelle idee. Nel 1907 Chang Chin Chang fondò
la rivista “ Hsin Shih-chi” (
Tempi nuovi ), insieme a Li
Schih Tsen e a Wu Chi –hui, che,svolse un importante ruolo culturale e di propaganda
anarchica sia in Francia che in Cina, dove veniva letta anche dai nazionalisti cinesi che lottavano contro il
governo manciù. Tornato nel 1912 in Cina,
Chian Ching Chiang continuò a
promuovere e a finanziarie società ed
associazioni in Francia per permettere a giovani studenti di studiare
la cultura occidentale. Anch’
egli, con il passare del tempo, a causa soprattutto della sua antica amicizia
con Sun- Yat – sen si avvicinò sempre più
al Kuo-mi-tang, e divenne, sotto Chang Kai-Chek , governatore di Zhejiang dal 1928 al 1930. Quando scoppiò la guerra cino-giapponese emigrò a New York, dove
morì nel 1950.
LI SHI-TSENG ( 1881-1973)
figlio di un alto funzionario dell’ impero manciù
si trasferì a Parigi come addetto
all’ambasciata, ma poi lasciato questo incarico si iscrisse alla Sorbona per studiare chimica e biologia. Nel
1907 organizzò l’ “Associazione di Studi Biologici dell’ Estremo Oriente “ e creò anche
una fabbrica di prodotti alimentari a base di soia , dove lavorarono
diversi giovani studenti cinesi in un
clima di cooperazione e mutuo appoggio.
Esponente di rilievo del “ Gruppo di Parigi” e principale animatore
, con Chang Ching Chiang e Wu Chi –hui della “ Società di studio frugale e Lavoro
diligente” , che intendeva facilitare la
permanenza in Francia degli studenti cinesi , incrementando quel movimento di studio e lavoro, iniziato nel
1912. Questo movimento cominciò a declinare , dopo
la prima guerra mondiale , con la mutata politica economica francese nei confronti dei cinesi, meno richiesti sul
mercato del lavoro. Lotte e manifestazioni organizzate dagli
studenti lavoratori cinesi per ottenere migliori condizioni di vita furono duramente represse, e numerosi furono i giovani cinesi espulsi dalla Francia. .
Intanto, sempre più
interessato alla pedagogia Li Shi. Tseng contribuì alla creazione di università e biblioteche , in Svizzera, in
Uruguay , in Cina sino alla sua morte nel
1973 a Taiwan.
Le idee diffuse dal
Gruppo di Parigi furono, come si è gia detto, espresse dalla rivista “ Hsin Shih-chi” ( " Tempi nuovi ", il cui titolo si ispirava alla famosa omonima rivista anarchica francese diretta da Jean Grave). In questa rivista si
trattavano, oltre alla diffusione del pensiero anarchico oc cidentale e alla critica della religione, della famiglia ,
del matrimonio, ecc , anche di temi scientifici, a cui veniva data una primaria importanza. . Largo spazio era dedicato al chiarimento degli obiettivi
del gruppo sollecitando da parte dei
lettori la formulazione di domande e l’esposizione di problemi , a cui puntualmente i redattori rispondevano. (cfr. brano)
Brano da commentare: “ L’individuo è l’
unità fondamentale della società. Assieme agli altri, egli costituisce un
popolo e con altri popoli costituisce un paese.
La società a sua volta è formata
dal processo di unificazione di tutti i
paesi. La società vera e propria è
quella che permette liberi scambi tra
gli individui, il mutuo soccorso, la felicità comune per tutti, il godimento di
ogni cosa e la liberazione dal controllo imposto dalla forza di pochi . Ecco ciò che l’anarchismo intende realizzare.
Tuttavia, i governi di oggi sono organizzati da pochi, che a loro volta emanano leggi che sono vantaggiose per
quei pochi ….. Di conseguenza, lo Stato
è il distruttore della società giusta. Insomma quiel che vogliamo è la
distruzione del distruttore della società giusta “ ( estratto da "
Una lettera al “ Hsin Schi-chi “ di un certo individuo , con risposte di Li
Schih –tseng " ,
n. 8, agosto 1907 )
Bibliografia:
in Robert A. Scalopino – George T. Yu ,
L’anarchismo in Cina. L’altra faccia della rivoluzione cinese cancellata dal
regime di Mao , Galzerano editore, 1982 pp. 77-78. Cfr. anche Jean Jacques Gandini, Anarchici in Cina, in A rivista anarchica, n. 197, febbraio 1993
Quasi contemporaneamente
al “ Gruppo di Parigi” era sorto ad opera di intellettuali e studenti cinesi
, andati a studiare in Giappone , il
cosiddetto “ Gruppo di Tokio” , in cui si distinsero, tra il 1906 e il 1907, LIU-SCHIPEI
e sua moglie HE ZHEN.
LIU SCHIPEI
(1884-1919) , appartenente a una
illustre famiglia cinese di
intellettuali specializzati nello studio
della letteratura e della
filosofia classica cinese. Anche il giovane Schipei si distinse negli studi filologici e letterari, ma sempre più critico nei
confronti del governo manciù, lasciò la Cina , per stabilirsi
con la sua giovane moglie a
Tokio. Sotto l’influenza del noto anarchico giapponese DENYIRO
KOTOKU, Liu Schipei divenne anarchico
e contribuì alla nascita e allo
sviluppo del cosiddetto gruppo di Tokio,
che pur condividendo numerosi interessi con il " Gruppo di Parigi" ,
mostrò, tuttavia, minore interesse nei confronti dei grandi progressi scientifici occidentali
e privilegiò, al contrario, la
filosofia e la cultura umanistica occidentale interpretandola alla luce dell’antico
pensiero cinese. (cfr. brano)
Brano da commentare: “... Alas! From past to present,
humankind has never experienced the joy of equality. The reason people are
unequal is because they are not independent. It is because of dependence that
the enslavement of people is possible. Because of dependence, they lose their
right to freedom. As they lose freedom, they also lose the right to equality.
Humankind has been imprisoned for a long time, which is contrary to the
principle of equality. People who enslave others must depend on the willingness
of the ruled. If they are reluctant to be ruled, you will lose what you depend
on. Then you lose your subsistence. People enslaved by others must depend on
their willingness to rule. If they don’t need your service any more, you will
definitely lose your job. Then you cannot afford your subsistence. Therefore,
dependent people are the most dangerous ones among human beings. ..." ( Liu Schipei, On Equal Human Ability
Bibliografia : in robertgraham.wordpress.com
› liu-shipei-on-eq... . Una approssimativa e provvisoria traduzione in italiano potrebbe essere, (mi sono aiutato con internet), la seguente: "Ahimè! Dal
passato al presente, l'umanità non ha mai provato la gioia dell'uguaglianza. Il
motivo per cui le persone sono disuguali è perché non sono indipendenti. È a
causa della dipendenza che è possibile ridurre in servitù le persone. A causa
della dipendenza, esse perdono il loro diritto alla libertà. Man mano che perdono la
libertà, perdono anche il diritto all'uguaglianza. L'umanità è stata
per lungo tempo imprigionata, ciò contraddice il principio di
uguaglianza. Le persone che asserviscano gli altri devono dipendere dalla
volontà dei loro servitori. Se sono riluttanti a essere sottomessi, perderai ciò da
cui dipendi. Quindi perdi la tua sussistenza. Le persone asservite dagli
altri devono dipendere dalla volontà dei loro padroni. Se non hanno più
bisogno del tuo servizio, perderai sicuramente il lavoro. Quindi non puoi
permetterti la tua sussistenza. Pertanto, le persone dipendenti sono le più
esposte al rischio ( o pericolose) tra gli esseri umani. "
Nel 1909 Liu Schipei, tornò in Cina, e
ponendosi per motivi, ancora non del tutto chiari, al servizio della polizia,
tradì i suoi compagni. Secondo gli storici Scalapino e You è probabile che il tradimento di Liu Schipei fu dovuto
a un ricatto della polizia per passare sotto silenzio il coinvolgimento di He Zhen in un attentato ( cfr. L’anarchismo in Cina, op. cit. p. 123). Dopo
la rivoluzione del 1911 si concentrò
soprattutto sugli studi filologici
e e filosofico-letterari e insegnò all’
Università di Pechino sino alla sua morte
per tubercolosi nel 1919.
HE ZHEN ( o
anche Ho CHEN) (1884- ca.
1920) Nata , anche essa, in una illustre famiglia,
sposò Liu Schipei nel 1903.e lo seguì nel 1904 in Giappone.
Partecipò alle attività del gruppo di Tokio, fondò un’
associazione per i diritti delle
donne ( Nüzi Fuquan Hui ) e
fu direttrice e assidua
collaboratrice del giornale del gruppo, Tyani, (
Giustizia naturale) .(cfr. brano)
Brano da commentare: “ In questo mondo sin da
quando sono state istituite le nazioni e l’umanità esiste, non vi è nulla nella
società che si basi sulla giustizia. La
prevaricazione verso altri popoli, la separazione tra sovrano e sudditi, il
distacco tra ricchi e poveri sono tutti meccanismi ingiusti. […] Coloro che
trattano questo tema oggi nel parlare di rivoluzione non riescono ad andare
oltre l’aspetto economico. Non sanno che le classi sociali nel mondo si basano
su una rigida divisione delle classi
maschio /femmina. […] Per “smantellare le classi uomo/donna” intendo che a
prescindere dal sesso, questi ricevano uguale educazione e uguali diritti, così
che le donne non siano inferiori agli uomini e viceversa. […] Ho potuto vedere
con i miei occhi il dolore causato da questo sistema, per questo motivo io e
altri abbiamo fondato l’Associazione per il recupero dei Diritti delle donne
con lo scopo di discutere di questi temi e sperando di raggiungere gli
obiettivi che ci siamo prefissati finora. Comprendendo però che l’associazione non sarebbe stata sufficiente
a condividere questi ragionamenti abbiamo fondato la rivista Giustizia
Naturale affinché fungesse da organo di comunicazione dell’associazione.
[…] Scopi e norme: gli scopi sono di distruggere le caratteristiche intrinseche
della società, instaurare l’uguaglianza tra gli esseri umani, di sostenere non
solo la rivoluzione delle donne, ma anche quella razziale, politica ed
economica . Da qui il nome di Giustizia Naturale. ...” ( He-Yin
Zhen, Promozione della rivista Giustizia Naturale, in Mondo delle Donne (Nvzi Shjie) n.6 luglio 1907)
Bibliografia: in He-Yin Zhen, Il tuono dell’anarchia, traduzione e cura di Cristina Manzone, D editore, 2023. pp. 33 - 34 35 . Oltre a questa recente e appassionante antologia degli scritti di He Yin Zhen, cfr. anche Peter Zarrow, He
Zhen e l’anarco-femminismo in Cina. in https://centrostudilibertari.it/it/teri-zarrow-he-zhen-anarcofem-cina
Sulla rivista “ Tiany “( Giustizia naturale) furono pubblicati
, dal giugno al dicembre 1907, i
seguenti saggi di He-Yin-Zhen: Il manifesto delle donne, il comunismo e le donne, la vendetta delle
donne , la liberazione della donna, la rivoluzione economica e la rivoluzione
delle donne , l’antimilitarismo delle donne. Da questi scritti traggo alcuni brevi, per le solite ragioni di
spazio, frammenti . ( brani da commentare)
Brani
da commentare:
1) “ … Disuguaglianza nello status sociale. Da quando il potere degli uomini si è
consolidato, essi controllano severamente le donne. Si è soliti dire “ Una
volta che ti unisci in matrimonio, rimani sua moglie tutta la vita” così che
una donna possa servire il proprio marito fino alla fine. E ancora: il marito è
degno di rispetto e la moglie inferiore,, il marito è come il cielo e la moglie
come la terra; la moglie deve seguire il marito; ciò che assomiglia alla terra
non può arrivare al cielo. Perciò, il rango di nobiltà della donna deriva dal
marito, così come il cognome e i vari titoli successivi. In questo modo, la
femmina non è altro che un accessorio del maschio. Nell’epoca Song, vi era
infatti il principio “dell’ elevare
lo Yang ed estirpare lo Yin”. ….” ( Manifesto delle donne, Tianyi (giugno 1907); 2) … “ Fin dal passato si dipende dall’uomo per mangiare, si
subisce il suo dominio, come può essere questa definita Indipendenza” ? Inoltre
se si dipende dalle scuole o dalle fabbriche, nel caso queste chiudano, maltrattino
i dipendenti, licenzino o ritengono che le tue abilità non siano necessarie, come
puoi essere certa di non rimanere senza
cibo? Perciò dipendere da qualcuno per sopravvivere è rischioso e non è di
certo un buon metodo per elevare la propria posizione sociale. Proprio quello
che si intende con “darsi la zappa sui piedi”. Io oggi voglio proporvi una
soluzione, che fa sì che voi non dobbiate più dipendere da nessuno e che
possiate avere la sicurezza di avere da mangiare. A cosa mi riferisco” Alla
messa in pratica del comunismo. Le cose
nel mondo non derivano dal cielo, bensì sono create dagli uomini. Perché se hai
soldi puoi comprarle, mentre senon li hai non puoi? Il motivo per cuio nel
mondo esistono i soldi è per far sì che ogni persona possa far diventare
proprietà private le cose che compra. Tutti sanno che, da donne, i soldi sono
qualcosa di deleterio. Tutte noi dobbiamo essere unite nel volerci unire agli
uomini per combattere i potenti e i ricchi, con la conseguente abolizione del
denaro che diverrà un mezzo inutile. Non sarà concessa la proprietà privata: le
cose da mangiare, per vestirsi e di uso quotidiano saranno sistemate in un
unico posto […] Questo è ciò che si
intende con sistema comunista. Quando ciò avverrà , non solo non dovremmo più
affidarci a nessuno per mangiare, ma ogni giorno potremo cibarci bene, avremo
anche modo di vestirci adeguatamente, di
avere ottimi utensili e una buona tenacia.. Pensateci bene quando quel giorno
arriverà sarà bello, o no? …”( Quello che le donne dovrebbero sapere
del comunismo in Tianyi n.
8-10 (ottobre 1907); 3) …” Donne cinesi,
sapete che l’uomo è il vostro più grande
nemico ? E sapete che le donne sopportano la sottomissione maschile da migliaia
di anni? Gli antichi dicevano ”chi mi
opprime è mio nemico”. Oggi non vi è un solo uomo che non sia crudele nei
confronti delle donne , perciò non vi è una donna che non abbia il diritto di
chiedere vendetta. […] Ogni governo
tirannico deve essere annientato, anche se questo redige una costituzione e
fonda poi una repubblica. Abbiamo la responsabilità di sovvertire qualsiasi
governo che venga stabilito. In ogni caso la costituzione di un nuovo governo
richiederebbe degli organi politici, che andrebbero in mano agli uomini. Quale
sarebbe allora la differenza con un sistema autoritario? Anche se gli uomini e
le donne godessero degli stessi diritti politici, questi non sarebbero perché ci sarebbe comunque una distinzione
tra chi governa e chi è governato. Che la donna sia sottomessa all’uomo non è giusto, ma non lo è neanche che una donna sia sottomessa a un’altra
donna. Per questo motivo il nostro obiettivo deve essere sovvertire ogni tipo di governo. Solo così ogni uomo avrà pari diritti, le
donne saranno tutte eguali e tra i sessi vigerà la parità. Non è forse questo
il vero principio di giustizia a questo mondo? ” …. ( Sulla vendetta delle
donne in Tianyi numero 2 (giugno 1907), 3 luglio 1907) e seguenti
……..); 4) “… Per quanto riguarda i pari diritti con gli
uomini, bisogna riconoscere che il potere è nelle mani dell’uomo per tutto il
trascorrere della storia e questa parità non si otterrà in poco tempo. Anche se
ciò dovesse accadere, l’uguale partecipazione politica non verrà raggiunta.
Quelle poche donne che entreranno in politica occuperanno comunque una
posizione di comando, anche nei confronti della maggior parte delle donne che
non detiene alcun potere. Così non solo non vi sarà parità tra i generi, ma si
creeranno delle gerarchie anche tra le donne. Ciò vorrebbe dire
che la maggior parte delle donne che rifiuta di sottomettersi all’uomo
dovrebbe di conseguenza sottomettersi alla donna. Piuttosto che combattere
contro gli uomini per il potere, le donne di oggi dovrebbero sovvertire la
legge dell’uomo costringendolo a rinunciare ai propri privilegi. Così si
instaurerebbe né il potere della donna né quello dell’uomo. In ciò risiede la
liberazione delle donne e la riforma radicale della società. Come far sì che il
suffragio universale basato sulla legislazione parlamentare non rappresenti un
limite ? Se le donne cambiassero la loro voglia di far parte del governo con
quella di eliminarlo, allora ne sarei davvero felice. (He Yin Zhen, Sulla liberazione della
donna, in Tyani, n. 7, settembre 1907); 5) “ … Oggi voglio rivolgere
un’osservazione alla donne di tutto mil mondo : se non desiderate perseguire la
liberazione per far sì che si realizzi una rivoluzione delle donne, allora così
sia; ma se desiderate la rivoluzione delle donne, allora bisogna iniziare da
una rivoluzione economica. Cosa si intende con “rivoluzione economica”?
Sovvertire il sistema della proprietà privata, dando il via all’era della
proprietà pubblica, e abbandonare ogni tipo di valuta. Attualmente i critici
che parlano dell’amore tra uomo e donna trattano questo argomento come un tabù.
Non sanno che l’amore fa parte dei nostri istinti e che si manifesta in modo
naturale. Solo quando l’amore si combina al denaro, allora esso porta alla
prostituzione dei corpi e poco importa che si tratti di uomini e donne, tutto
questo si tramuta in una grande vergogna. Quando l’amore si fa guidare dal
denaro , esso allora è un falso amore che nasce da qualcosa che è altrettanto
falso. Non si tratta di un sentimento che nasce e si sviluppa dall’istinto
umano. Dopo la rivoluzione economica, le unioni nasceranno dall’amore. I
matrimoni per amore sono le unioni più nobili e pure al mondo, come potrebbero
mai rappresentare un male? “…( Rivoluzione economica e rivoluzione delle
donne su Tianyi 13-14
dicembre 1907); 6) “… Chi si pronuncia contro
i diritti delle donne si appella al
fatto che queste non possano servire nell’esercito col fine di dimostrare che
non sono uguali agli uomini. Perciò anche l’ idea che l’uomo sia superiore e la
donna inferiore trae le sue origini da quando gli uomini hanno incominciato ad
arruolarsi nell’esercito. L’arruolamento è una pratica lunga migliaia di anni.
Anche se le donne desiderassero condividere questo incarico, comunque la parità
non arriverebbe dall’oggi al domani. Se si mettesse in pratica l’antimilitarismo
gli uomini finirebbero di arruolarsi e tornerebbero ad essere eguali alle
donne. Non potrebbero più riempirsi la bocca con i vuoti discorsi sul
proteggere il paese e trattare le donne come schiave. Allo stesso modo non potrebbero più ostentare la propria forza
per sottometterle. Questo sarebbe un punto di partenza per la parità tra uomini
e donne, nonché un primo passo per le donne per liberarsi dal gioco maschile. […]
Se si praticasse l’antimilitarismo, si porrebbe fine alle angherie delle
nazioni più forti, la gente comune si libererebbe dall’oppressione dello stato
e le donne si divincolerebbero dal dominio dell’uomo e otterrebbero la libertà.
Questo sarebbe un primo segno che la pace e la felicità si stanno facendo
strada nel mondo. Io spero profondamente che il mondo e le donne comprendano
questo principio e che realizzino l’antimilitarismo. Così si raggiungerebbe lo
scopo di alleviare i popoli dalla guerra e salvare l’umanità. Si tratterebbe di una conquista che non avrebbe
nulla da invidiare alla luce del sole e della luna. “ ( Sull’antimilitarismo
delle donne presente nei numeri 11 e
12 della rivista Tanyi
novembre 1907)
Bibliografia: in He-Yin
Zhen, Il tuono dell’anarchia, traduzione e cura di Cristina
Manzone, D editore, 2023: primo brano p.
40, secondo brano p. 49, terzo brano p. 55, quarto brano 130, quinto brano p.
146, sesto brano pp. 159-160.
Nel suo articolo
intitolato Y en pas une sur cent dedicato alle anarco femministe, vissute tra la fine del
XIX secolo e i primi decenni del XX secolo, Marianne Enkell cita, senza
nominarne il titolo, un brano tratto da un saggio di He-Yin Zhen pubblicato ,
anche esso, sulla rivista “ Giustizia Naturale” (cfr. brano)
Brano
da commentare: “ … La maggioranza delle donne sono già oppresse dal governo e
dagli uomini. Il sistema elettorale aumenterebbe soltanto
la loro oppressione introducendo un terzo
elemento dominante: un’ élite
femminile. In tal modo l’
oppressione della maggioranza delle
donne permarrebbe , se ne approfitterebbe una
minoranza di donne. Quando poche donne al potere dominano la maggioranza delle
donne senza potere, ciò produce delle disuguaglianze di classe tra
le donne. Se la maggioranza delle donne non vuole
essere controllata dagli uomini, perché volere essere
controllate da delle donne. ? Pertanto invece di competere con gli uomini per
il potere, le donne devono lottare per rovesciare il dominio degli
uomini. Una volta che gli si toglie i loro privilegi , saranno
uguali alle donne. Non ci saranno più né donne sottomesse né uomini sottomessi.
Questa è la liberazione delle donne. Questa è una riforma radicale.
Perché dobbiamo accontentarci del sistema parlamentare esistente e
del movimento per il suffragio come ultimo fine ? Solo
così le donne impegnate potranno trasformare il loro movimento da
quello che cerca di entrare nel governo a quello che cerca di
distruggere il governo! (estratto dalla rivista Giustizia
naturale , 1907)
Bibliografia: Cfr. Marianne Enckell, Y
en pas une sur cent in De femminisme,
en veux-tu, en voilà in Réfractions n. 24,
2010 p. 34 (traduzione italiana mia da , come al solito, verificare)
Della vita di He Zhen, dopo la morte di Liupei non
si sa nulla di preciso . Secondo alcuni si convertì al buddismo e si
fece monaca. Per i suoi articoli sulla oppressiva condizione millenaria delle donne in Cina He-Yin Zhen è giustamente considerata come colei che introdusse l’anarco-femminismo in Cina.
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| SHIFU |
La diffusione delle nuove idee trovò poi nuovo impulso con la nascita
nel 1915 del” Movimento per una nuova cultura”, filo occidentale e anti tradizionalista, che sfociò poi nel 1919
nel” Movimento studentesco del 4 maggio”, in cui svolse un ruolo determinante
il rivoluzionario anarchico, noto col nome di SHIFU, morto , di turbercolosi ,in
quello stesso anno. . Il suo vero nome
era LIU SHAOBIN. Un
suo biografo, Edward Krebs lo
ha definito “l’anima dell’anarchismo cinese "
e la sua grande influenza sul
movimento rivoluzionario cinese fu riconosciuta
nel 1919 anche da Mao Tse Tung. Militò dapprima tra i nazionalisti
repubblicani e infine approdò verso l’anarchismo ponendosi come obiettivi il comunismo, il
sindacalismo, l’antimilitarismo, la
critica della religione e della famiglia,
il vegetarianismo, la diffusione dell’esperanto, la rivoluzione
mondiale.
Brani
da commentare: 1) “ I nostri principi sono Il comunismo, l’antimilitarismo, il
sindacalismo, l’antireligione, l’antifamiglia, il vegetarismo, una lingua
universale e l’armonia universale. Allo stesso tempo siosteniamo tutte le nuove scoperte
scientifiche che fanno progredire il benessere dell’uomo” ( Schifu, Dichiarazione
di Principi del Huing Ming-Lu (“Organizzazione dei galli
che cantano nelle tenebre”) 1913 . 2) “ … contributo anarchico al crescente
movimento rivoluzionario: In prima fila
per l’istruzione universale, la trasformazione della famiglia e l’emancipazione
delle donne – fondatori dei primi sindacati moderni in Cina ; alla testa della
diffusione del movimento rivoluzionario nelle aree rurali ; i primi a
sperimentare nuove forme d’istruzione e
nuovi modi per organizzare la produzione “ ( da
Andrew Flood,
Storia anarchica della rivoluzione cinese)
Bibliografia: in
Victor Garcia, Introduzione, in Robert A. Scalapino- George T. Yu, L’anarchismo
in Cina Galzerano p. 34
ANONIMI
COMPAGNI E COMPAGNE CINESI
Dopo la morte per tubercolosi di Shifu ,
gli anarchici, sino al 1921, e anche alcuni
anni dopo la fondazione del Partito Comunista cinese, rappresentarono la componente maggioritaria
del movimento rivoluzionario cinese e
non si limitarono soltanto a fare propaganda
tra gli studenti e gli intellettuali , ma andarono anche , in gran
numero, nelle manifatture del tabacco, nelle fabbriche tessili , nei cantieri navali
e nelle campagne cinesi ottenendo
rilevanti successi soprattutto
nel Fujan. Un discepolo
di Shifu ,
LIANG BINGXIAN, ispirandosi alle idee del suo maestro, fondò il
giornale anarco-sindacalista “Il Lavoro” che
esercitò una grandissima influenza sul proletariato urbano e rurale. A
determinare il declino del movimento,
oltre alla repressione attuata sul movimento rivoluzionario cinese nel 1927 ,da
parte del Kuomitang di Shang Kai Shek fu
l’atteggiamento sempre più egemonizzante, centralista ed autoritario del
Partito comunista cinese, guidato da Mao Tse Tung.
Brano da commentare : “
.. “Dovrebbero essere i lavoratori stessi ad organizzarsi dalla base verso l’alto, dal livello locale a
quello più ampio. Non ci dovrebbero essere capi, solo quelli che si prendono
cura degli affari correnti; dovrebbe essere in vigore il principio di
eguaglianza. L’organizzazione dei lavoratori dovrebbe avere come scopo ultimo
la rivoluzione sociale e non la conquista del potere politico” ( da LIANG BINGXIAN in Il
Lavoro
1918)
Liang Bingxian in Andrew Flood su
Internet : anarchism.pageabode.com/andrewnflood/storia-anarchica-della-rivoluzione-cin…… p. 2. Purtroppo non sono riuscito a
consultare Jean Jacques Gandini, Aux sources de
la révolution chinoise: les anarchistes, Atelier de Création Libertaire,
1986
BA
JIN ( o anche PA KIN) (1904-2005), noto
scrittore cinese di romanzi . Il suo vero nome era LI PEI KAN. Lo pseudonimo nasceva
dalla prima lettera “Ba” (in omaggio a Bakunin oppure al suo amico
Ba Pensu) e dalla seconda
lettera “Jin” (da Kropotkin, di cui tradusse
numerose opere in cinese). Aderì giovanissimo all’anarchismo ed entrò a far
parte del gruppo rivoluzionario “ La società degli eguali”. All’inizio degli
anni ‘20 studiò l’inglese, il francese, il russo e l’esperanto e iniziò a
scrivere opuscoli e articoli rivoluzionari. Tra il 1927 e il 1928
si recò in Europa dove venne in contatto con numerosi anarchici, tra cui
Alexander Berkman, grazie alla mediazione
di Emma Goldman, con cui era in corrispondenza già dal 1924. Partecipò
attivamente alla campagna per la liberazione di Sacco e Vanzetti e nel 1929 tornò in
Cina, dove, dopo i tragici avvenimenti del 1927, la situazione politica
era assai dura. Perseguitato dai nazionalisti di Chiang Kai Shek, capo del Kuomitang, nel 1934, fuggì in
Giappone. Tornò nel 1935 in Cina , dove ci si stava preparando a resistere
contro l’invasione giapponese. Dapprima rifiutò di collaborare con il
Partito Comunista Cinese nella lotta contro il Giappone in quanto condannava
risolutamente la politica stalinista condotta in Spagna contro la CNT e la FAI,
ma, poi, di fronte al dilagare dell’occupazione giapponese, partecipò
attivamente alla resistenza . Dopo la sconfitta del Giappone, egli si
trovò, durante gli anni della guerra civile (1945-1949) tra il Kuo-mi-tang da un lato e il partito
comunista cinese dall'altro, , sempre più isolato politicamente e riuscì
ad esprimersi solo attraverso i suoi romanzi. Dopo la vittoria del Partito
Comunista ebbe inizio la sua vita sotto una dittatura che diventava sempre più
repressiva. Il culmine della repressione lo subì durante la Rivoluzione
Culturale. Riabilitato nel 1977 poté tornare alla sua attività di scrittore pur
subendo però sino alla sua morte meccanismi assai rigidi di censura e di
controllo da parte del potere.
Brani da commentare: 1) “ Anche se non mi
hanno mai picchiato, ho subìto vere torture morali. Mi hanno obbligato a
confessare quelli che chiamavano i miei crimini e a rinnegare me stesso […]
Hanno congelato tutti i miei fondi permettendomi appena di ritirare mese per
mese una somma infima con cui riuscivo solo a sopravvivere. Per due anni e
mezzo fui mandato in campagna a coltivare ortaggi. Per fortuna a quei
tempi la mia salute era migliore di quella di oggi. Ma fu la mia compagna a
rimanere vittima di queste persecuzioni e morì per non avere potuto avere
le cure mediche necessarie e tutto ciò per mia colpa, perché avevo sulla
schiena l’etichetta di controrivoluzionario” ( Intervista di Pa Chin a
Pierre Jean Remy in Le Monde , Parigi, 18/5/ 1979); 2)“ Costruire il museo non è compito di
una persona. E’ una responsabilità collettiva per illuminare le generazioni
future e tenere viva la memoria delle nostre colpe. Solo ricordando il passato
possiamo essere i padroni del nostro futuro” (brano autografo di Ba Jin,
posto accanto a una campana di bronzo, in occasione dell’inaugurazione, dopo
trent’anni dalla morte di Mao, del Museo di Shantou su alcuni orrori (ma non tutti) della
dittatura maoista.)
Bibliografia: 1) Introduzione di Victor Garcia in
L’anarchismo in Cina, op.
cit. p. 47 n. 37; 2) Internet , glieah.splinder.com/archive/2006-05.
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