Brano da commentare: “ .. Gerade die der Haustiere, sage ich, denn ihre mit den Menschen Verbundene Lebensweise erfordert mehr als die der wilden Tiere eine eigene Rechtsposition. Die Tiere in der Wildnis haben ihre eigenen gewonthen Rechtsregeln, woran sie, wie man aus den Berichten vieler Forscher ableiten kann, ebenso gebunden sin wie die Menschen an die Ihrigen. Aber die Haustiere leben unter Fremdenrecht , ebenso wie die Heloten, die dem spartanischen Recht oder wie die unterworfenen Kelten, die dem germanischen Recht gehorchen mussten. Es ist eine Tatsache, dass der Mensch gegenüber den wild lebenden Tieren eine Art von Kriegsrecht anwendet: das Recht des Stärkeren ohne Gnade – nur bei einzelnen und in individuellen Fällen etwas durch Mitleid abgemildert und gegenwärtig für einen sehr kleinen Teil der (in Menschenaugen) “ nützlichen” Tiere durch einige Gesetzesartikel ein klein wenig eingeschränkt. Aber dasselbe völlige Verfügungrecht – als wenn dal Tier eine Sache Wäre-, maßt der Mensch sich nur gegenüber den Tieren an, mit denen er im Kriegszustand ist, sondern auch gegenüber den Haustieren, mit denen er angeblich auf freuundschaftichem Fuße steht. Und diese sind durch ihre ökonomischen Um stände unendlich viel machtloser als die wilden Tiere, die ja ökonomisch von dem Menschen unabhänging sind. Vielleicht kann man die armselige Rechtsstellung der Haustiere un mittelbar mit ihrer abhängigen ökonomischen Stellung in Zusammenhang bringen –und bei näherem Hinsehen wird man eine gewisse Ähnlichkeit mit der ökonomischen und der rechtlichen Position der Frau – wie sie Jahrhunderte lang bestand- erkennen Und alle die inneren Widersprüche und ungeheuren Missstände in der “Rechts”-stellung der Haustiere kommen daher, dass man ihnen gegenüber (wie früher gegenüber den Sklaven und in einem witeren Sinne auch gegenüber den Frauen) von der Fiktion ausgeth. Sie wären Sachen. …. ” ( Clara Wignam, Die Rechtsstellung der Haustiere 1924)
Bibliografia : Clara Wignam, Die Rechtsstellung der Haustiere 1924 in www.tvg- aar-vegan.de/themen/haustiere/ .
WILHELM REICH E LA MACCHINA ORGONICA |
Nel 1933 Reich fu espulso dal Partito comunista, sempre più orientato su posizioni staliniste e sessuofobiche . Nel 1934 Reich fu costretto all’esilio dal nazismo e dopo un breve soggiorno in Danimarca, Svezia e Norvegia andò, nel 1939, negli USA e fondò, nel Maine, l’Orgon Istitute .Nel 1956, in pieno maccartismo, venne, pretestuosamente, accusato di ciarlataneria e di crudeltà nei confronti dei propri pazienti. Rifiutò di comparire in giudizio e fu condannato a due anni di prigione e alla distruzione di libri e macchinari. Morì in carcere nel 1957.
Bibliografia: Wilhelm Reich, Psicologia di massa del fascismo, Sugar editore 1971 pp. 88-90
CAMILLO BERNERI |
Premessa; Se sulla questione sessuale e sul ruolo sociale della donna si conosce di Berneri solo quanto scrisse , nel 1926, nell’ opuscolo La garҫonne e la donna , ci si potrebbe giustamente chiedere che cosa ci sta a fare, qui, mentre si tratta di “rivoluzione sessuale”. Un motivo , secondo me c’è e se avrete pazienza, alla fine di questo post forse, avrete cambiato, come me, idea su di lui.
Brani da commentare: 1) “ … ho letto con interesse le pagine [di Nico Berti: nota mia] dedicate a Camillo Berneri. Devo però dire che mi è apparso superficialmente critico nei confronti del pensiero berneriano. Ritengo infatti quanto meno discutibili le idee di Berneri sulla donna e, più in generale sulla questione femminile. Per rendersene conto basta la lettura de L’emancipazione della donna (sic!) da lui scritto nel 1926 . Infatti dietro un falso atteggiamento progressista, Berneri in tale pamphlet appare talmente imbevuto di maschilismo da far seriamente riflettere sulle sue convinzioni di anarchico. […] Che senso ha – mi chiedo – essere contro l’oppressione dell’uomo sull’uomo, se poi la rivoluzione sociale si ferma ancora davanti a una liberazione della donna ancora tutta da compiersi? […] Se veramente, come è auspicabile, certa ideologia oggettivamente autoritaria e maschilista non appartiene più al modo di rapportarsi tra compagni e compagne, criticare anche duramente Berneri non deve intimorirci, ma anzi esserci di stimolo. Invece, purtroppo, ho constatato che nel 50° anniversario del suo assassinio nessun giornale anarchico ha avuto il coraggio di mettere il dito nella piaga. Rimozione, autocensura o lapsus freudiano? …” ( Gisella Escalar , Berneri e la donna in A Rivista Anarchica n. 148 estate 1987 ) ; 2) “ Siamo pienamente d’accordo. Le posizioni espresse da Camillo Berneri in tema di donne /sessualità/famiglia/ ecc. ci sono sempre parse del tutto incompatibili con la nostra concezione dell’anarchismo. […] Da parte nostra - si rassicuri Gisella - non c'è alcuna remora a "criticare anche duramente Berneri " né ci manca " il coraggio di mettere il dito nella piaga ". D' altra parte scegliendo - per la ripubblicazione su "A" alcune parti del lungo saggio di Nico Berti, ci siamo preoccupati di non saltare quel passo in cui si faceva riferimento proprio alle posizioni di Berneri sulla questione femminile.[...] A fronte dello stridio tra le affermazioni di Berneri e la nostra sensibilità , si possono ritenere non abbastanza "dure" tali valutazioni di Berti. Forse. Ma la sostanza del giudizio critico è fuori discussione. [...] Se sulla questione femminile ha scritto delle vere e proprie boiate, noi le chiamiamo con il loro nome. Con la presunzione di pensare che anche lui - spirito così irrequieto ed ipercritico - apprezzerebbe la nostra sincerità ." ( La redazione, Berneri e la donna in A Rivista anarchica n. 148 estate 1987 )
Bibliografia: Secondo e terzo brano in Gisella Escalar , Berneri e la donna e la risposta della redazione in A Rivista Anarchica n. 148 estate 1987
Affermazioni, quelle contenute nei due brani citati sopra, che condivido pienamente se ci si ferma esclusivamente allo scritto del 1926, ma che non rende giustizia dell'evoluzione successiva del pensiero di Berneri sulla questione sessuale e sul problema dell' emancipazione femminile
Nel 1931 Camillo Berneri aveva scritto, in francese, un articolo intitolato Le pechê originel, pubblicato sulla rivista anarchica
individualista “
En Dehors"
, fondata da EMILE ARMAND. Solo nel 1955, nella traduzione dal francese di GIUSEPPE
MASCII ( detto " Beppe del cenciaio") quest'articolo fu pubblicato in Italia dal gruppo editoriale "Albatros". (cfr. brano) Brano da commentare: “ Questo opuscolo ci era completamente sconosciuto come lo è sconosciuto ancora alla quasi totalità degli anarchici italiani, compresi quelli che vissero in Francia nell’epoca e negli stessi ambienti del suo autore. Ci sentiamo veramente felici di poterlo presentare ora al pubblico per la prima volta nella sua stesura originale che, trascritta , gentilmente ci è stata fornita dalla sua compagna Giovanna Berneri alla quale porgiamo i nostri vivi ringraziamenti. La forma stilistica di questa piccola, e magnifica, opera è così perfetta, e così semplice ed elegante, è l’esposizione critica-dialettica degli argomenti storici, biologici e scientifici efficacemente impiegati nella confutazione per lo smantellamento di tutte le incongruenze, di tutti i paradossi, di tutte le assurdità costituenti il mito biblico della GENESI, specialmente per quanto concerne la “creazione dell’uomo” […] Ma ci sentiamo il bisogno di esprimere qui il nostro vivo rammarico nel constatare che uno “studio” di così alto valore letterario e scientifico che, secondo noi, è da considerare fra i migliori scritti di C. Berneri, e una delle più efficaci opere di propaganda antidogmatica che siano state pubblicate dagli anarchici […] a nessuno dei nostri pubblicisti, che, sappiamo essere anche appassionati collezionisti, sia sorta l’idea di togliere dal fondo di un loro cassetto questa fulgida perla per farla ammirare ai compagni italiani. ….” ( Presentazione dell’opuscolo Il peccato originale, a cura del gruppo “Albatros”, Gennaio 1955) Bibliografia: Camillo Berner, Il peccato originale , a cura del gruppo editoriale “Albatros”, 1955 in https://www.liberliber.it/mediateca/libri/b/berneri_camillo/il_peccato_originale pdf/berneri_il_peccato_originale.pdf Per quanto ne so questa edizione, presto esaurita, non suscitò particolari reazioni. Nel 1982, Aurelio Chessa ripubblicò l'articolo di Camillo Berneri col titolo Il peccato originale. Tra le finalità di Chessa, se ho capito bene,
vi era, tra l'altro, proprio quella di
porre in risalto la differente valutazione di Berneri sulle donne contenuta in Le pechê originel con quella espressa in La Garçonne e la
madre . . (cfr. brano)
Brano da commentare: " ....Da
questo studio sul peccato originale della Bibbia , ne esce rivalutata
la persona umana e soprattutto il ruolo della donna nella vita sociale
esaltando l'amore tra le coppie dentro e soprattutto fuori del
matrimonio legalizzato. Questo opuscolo, andato esaurito subito nella
prima edizione in italiano , dopo quella in lingua francese, viene
riproposto dall'Archivio Famiglia Berneri, a parziale rivalutazione del
pensiero berneriano sul ruolo della donna nella società, che aveva
negletto nel suo studio, pubblicato dalle edizioni RL sotto il titolo "
L' emancipazione della donna (considerazioni di un anarchico) che mi è
sembrato generalmente inopportuno come testo contro la donna e il suo
ruolo nella vita ( Aurelio Chessa, Presentazione alla seconda edizione
di Il Peccato originale, Pistoia luglio-agosto 1982) Bibliografia : Camillo Berneri, Il peccato originale, Edizioni dell’Archivio Famiglia Berneri,Pistoia ,1982. Presentazione alla seconda edizione di Aurelio Chessa. Si noti, inoltre, che nell'edizione spagnola de Il peccato originale, intitolata, Maldiciones Biblicas, in https://ekinarenekinaz.files.wordpress.com/2014/09/maldiciones-biblicas-berneri-pub.pdf ,il testo è suddiviso in paragrafi dai seguenti significativi titoli : La leyenda biblica - La mujer y el sexo - La sacramentación del coito y la rebelión de los vientre - Moral católica y moral humana, Nueva educación - Libertad sexual y amor libre - La muerte del dogma. Interessante in questo opuscolo, come già sottolineava
Francisco Madrid Santos nel 1985, è, anche, la nuova impostazione rivoluzionaria
di Camillo Berneri sulla
questione sessuale (cfr. brano) Brano
da commentare: “ A quest’ ultima rivista [nota mia: L’En dehors)
cominciò a collaborare all’inizio degli anni trenta, ed argomento principale
era lo studio dell’aspetto sessuale da un punto di vista sociologico. […] Sul
tema sessuale pubblicò vari saggi, cfr. “ Le péché originelle” supl. A “L’ En-Dehors”del 15 marzo 1931. pagg. 12.
Verrà poi pubblicato in italiano. […] Questo studio è un tentativo di demolire
il mito cristiano del peccato originale. Per Camillo, il vero peccato nei
rapporti sessuali è la violenza,
l’inganno, le infezioni veneree, ecc. ; è necessario farla finita con
l’ipocrisia sociale sul sesso e fare di questo un’inclinazione naturale così
come si manifesta.” ( Francisco Madrid Santos, Camillo Berneri un anarchico italiano…) Bibliografia: Francisco Madrid Santos, Camillo Berneri Un anarchico italiano (1897-1937) Rivoluzione e controrivoluzione in Europa (1917-1937) Archivio Famiglia Berneri 1985, p. 294 infra nota n. 21) L’autore inoltre accenna anche ad altri due scritti di Berneri L’ Eglise et La prostitution e El desarollo de la prostitucion, che, per quanto ne so, non sono tradotti in italiano.
Effettivamente in Il peccato originale di Berneri, era enunciata una morale sessuale notevolmente diversa da quella espressa nei suoi scritti precedenti . (
cfr. brano)
Brano da commentare: “
L’inversione sessuale non è un peccato, ma un’anomalia […] Si
può essere invertiti e nobili d’animo, casti di corpo e lussuriosi in ispirito, normali sessualmente ed
immorali. […] Non c ‘è alcuna ragione logica di considerare oscena
e viziosa una pratica sessuale che ci stupisce, che non ameremmo sperimentare.
L’uovo marcio, delizia culinaria per Cinesi, rivolta lo stomaco al più
arrabbiato masticatore di cicche europeo. L’intimità erotica ha i suoi uovi
marci e le sue cicche, ed è banale il tentare di classificare le forme del
piacere in normali ed anormali, oneste e disoneste, corrette ed oscene, ecc.
quando ci si riferisce ai modi dei rapporti, e non alla cristalizzazione o sfrenatezza di essi. Se
l’ipocrisia umana in materia sessuale non fosse così grande, certi costumi
sessuali che nei libri di certi ingenui o moralisti passano per mostruosità e
che ben pochi confesserebbero , si scoprirebbe essere quasi universali.
…. “ ( Camillo Berneri, Il peccato originale ) Bibliografia:
Camillo Berneri, Il
peccato originale, Edizioni dell’Archivio Famiglia Berneri,
1982 p. 17 Inoltre in Il peccato originale si manifestava chiaramente a proposito del problema dell'emancipazione della donna, il sostanziale distaccarsi di Camillo Berneri dalle precedenti " indicazioni retrive proudhoniane" come si può dedurre dalla sua esplicita rivendicazione dell'incondizionato "diritto all'amore" della donna, dentro e fuori dal matrimonio ed a una "maternità cosciente" e voluta, intendendo con ciò il diritto della donna all'autodeterminazione del proprio corpo, che, certamente, Proudhon ( cfr. post JOSEPH PIERRE PRUDHON), non avrebbe condiviso . (cfr. brano) Brano da commentare : " Se l'educazione sessuale è ai primordi, la colpa è del moralismo cattolico [...] Ovunque sorgerà una luce di educazione sessuale, ecco il prete con il suo spegnitoio di argomenti capziosi e di suggestioni tradizionalistiche, pronto a spegnerla. Non si farà mai abbastanza nel rivendicare la santità della maternità cosciente, il diritto alla donna all'amore, la secondaria importanza dell'astinenza sessuale a petto dell'immaginazione, il nessun valore della verginità fisica scompagnata dal profumo dell'onestà morale . Quello che è peccato, nel rapporto sessuale, è la violenza, è l'insidia, è la venalità, è l'infezione venerea, è la procreazione di esseri deformi e malati. Peccato sessuale è quello che nuoce all'uomo o alla donna, o ad ambedue, o alla società ...) ( Camillo Berneri, Le peché originel 1931)
Bibliografia:
Camillo Berneri, Il peccato originale, Edizioni
dell' Archivio Famiglia Berneri, 1982, p. 15. Sulla eccessiva
genericità dell'espressione "deformi e malati" usati in questo contesto da Berneri, rinvio a quanto ho già detto nel
post NEO-MALTHUSIANENSIMO ANARCHICO ... sui " tarés,
incurables, degénerés" ecc.) Mi sembra, infine, importante aggiungere che nel 1934 , Berneri, in stretto contatto
con gli ambienti neo-malthusiani francesi scrisse, insieme a JEANNE HUMBERT, un saggio
"per la conoscenza della vita erotica", intitolato Tartufe contre Eros La storia della sessualità, che ,
per quanto ne so è ancora inedito.
Sylvie Chaperon, che evidentemente l'ha letto, ritiene che
sia probabile , che Berneri abbia contribuito non poco a
fare superare alla Humbert alcuni pregiudizi sessuali, ( tra cui per esempio la masturbazione, soprattutto quella
femminile) ), che si riscontravano in alcune sue opere precedenti . (cfr.
brano)
Brano da commentare: “ … E' ' l'influenza di Berneri o il frutto della sua (nota mia: riferito a Jeanne Humbert) evoluzione personale? Camillo Berneri (1897-1937), anarchico italiano , ha scritto parecchi testi sulla sessuologia, e in particolare La Libertad sexual de la mujer, ha potuto influenzare la sua coautrice (Berneri C., Oeuvres choisies, Carrara, Editions du monde libertaire, 1988) In tutti i casi, non si può che constatare la rapida evoluzione da un'opera all'altra, delle posizioni di Jeanne Humbert. In En pleine vie (1930) Jeanne Humbert, tramite le parole del suo eroe , il Dr Fernandez, condannava le " deplorevoli abitudini della masturbazione e del saffismo " che comprometterebbero il benessere coniugale perché la donna diveniva " insensibile ai rapporti sessuali normali e sarebbe restata tutta la sua vita clitoridea, la sensibilità della clitoride (le clitoris) essendosi esageratamente sviluppata a detrimento dei nervi erettili vaginali, che, non funzionando si sarebbero atrofizzati " (Humbert J. 1930 , p. 119). In" Sous la cagoule, elle ( Jeanne Humbert) elargisce ancora consigli ai genitori “ per frenare la diffusione di quella disgraziata perversione “ che è la masturbazione ( Humbert J. E Berneri 1934 p. 118) . Ma in Tartufe contre Eros, scritto poco dopo, la masturbazione, se si mantiene passeggera, moderata e se si esercita in mancanza del coito, è considerata una fase normale dello sviluppo sessuale e anche un apprendistato della pubertà che assicura il primato della zona genitale. E nel loro passaggio sull’ “arte dell’amore” è ben la clitoride , che bisogna sollecitare. quanto al saffismo e alla sodomia , essi tendono a farne non delle perversioni, ma delle aberrations . Nelle loro conclusioni essi si interrogano sul significato della normalità, perché come essi osservano una infinità di variazioni “ questa infinità stessa dimostra bene che la variazione è normale”. La morale sessuale del domani riposerà senza dubbi su due assiomi “ Non nuocere al tuo prossimo” e “ per il resto fa ciò che ti pare” (Humbert J. et Berneri C., 1934 pp. 156 et 122) Bibliografia: Sylvie Chaperon, Sexuologie et femminisme au debut de siécle, Champ Psy 2010/2 n. 58, L’ Esprit du temps pp. 80-81 in https://www.cairn.info/revue-champ-psy-2010-2-page-67.htm (traduzione italiana mia da verificare: per esempio il termine "aberrations" mi ha lasciato alquanto perplesso sul come tradurlo e l'ho lasciato in francese. Spero che non sia troppo negativo, il che andrebbe contro il contesto) . E' comunque da notare che nella versione francese de Le péché originel il termine usato in contrapposizione con " inversion sexuelle" è "anomalie", che si trova anche nella versione spagnola e in quella italiana (vedi sopra). |
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