TONINA MASANELLO MARINELLO (1833 -1862): Nota anche come “la Masanella, dal suo cognome di ragazza, Tonina nacque in provincia di Padova e nel 1860, si travestì da soldato , facendosi passare come il fratello minore di suo marito che si era arruolato per seguire Garibaldi in Sicilial. La Masanella” partecipò eroicamente a tutte le battaglie più importanti ottenendo alla fine i gradi di caporale. Dopo la guerra i due giovani e la loro figlioletta vissero miseramente sino alla morte di Tonina nel 1862 di tubercolosi. Su di lei è rimasta una bella poesia scritta da Francesco Dall’Ongaro :
MARIA SALASCO MARTINI DELLA TORRE (? -1919): Figlia del generale Salasco , capo di stato maggiore piemontese che firmò l’ armistizio con gli austriaci nella prima fase della guerra d’indipendenza, partecipò giovanissima alla 5 giornate di Milano e poi sposò il conte Martini della Torre. Separatasi dal marito , si dice , che sia stata obbligata dal pare a rinchiudersi in un convento, da cui però scappò per stabilirsi a Londra. Nel 1854 conobbe Garibaldi, a cui promise eterna devozione. Nel 1860 lo seguì nell’impresa dei mille, dove partecipò, distinguendosi, sia come infermiera (era stata un’allieva di Florence Nightingale a Londra e in Crimea)) e sia come combattente. A Milazzo , impedendo con il suo entusiasmo una ritirata dei garibaldini rispose a cannonate al fuoco di alcune navi borboniche. Vestiva preferibilmente la divisa da ufficiale delle prestigiose guide garibaldine e portava una lunga spada. I suoi comportamenti alquanto eccentrici e anticonformisti suscitavano tra chi la conosceva sentimenti contrastanti : alcuni la stimavano e la elogiavano, altri invece la criticavano aspramente. Seguì ancora Garibaldi nella battaglia di Bezzecca, durante la III guerra d’indipendenza e poi nella guerra franco-prussiana del 1870. Negli ultimi anni di vita, assillata dai debiti, finì rinchiusa in un manicomio.
MARIA SCHILIRO ‘ (?) : Di questa donna per quanto mi risulta si sa ben poco oltre al fatto che , vedova di un certo Antonino Calanna era legata sentimentalmente a NICOLO’ LOMBARDO, all’avvocato , patriota, liberal-democratico (capo della corrente “ comunista” chiamata talvolta anche “comunalista” di Bronte, favorevole a una equa divisione in comune delle terre , tesa all’abolizione dei privilegi feudali e “ducali” ancora vigenti, in sintonia, d’altronde, con il decreto emanato da Garibaldi il 2 giugno 1860.Maria Schirilò ottenne, alla vigilia della fucilazione di Nicolò Lombardo ad opera dei garibaldini comandati da Nino Bixio , di poterlo sposare “in articulo mortis”, sfidando così con questo estremo atto d’amore e di solidarietà al suo compagno, l’opinione pubblica dominante, che tanto si era impegnata, durante il processo ad ottenere la condanna a morte di Lombardo. La totale estraneità del Lombardo al reato a lui contestato e cioè l’ eccidio di sedici vittime tra i notabili di Bronte, civili e militari da parte di popolani esasperati da un’atavica miseria e ingiustizia sociale, al grido “abbasso li cappeddi” “ vulimo li terri”, ma anche di “Viva Garibaldi” e di “Viva l’Italia”, è oggi completamente dimostrata. La repressione garibaldina , non condivisa da tutti, ( per esempio dal colonnello garibaldino Giuseppe Poulet, che già prima di Bixio, aveva riportato pacificamente all’ ordine Bronte, ) fu dovuta probabilmente in gran misura alle forte pressioni su Garibaldi dal governo inglese, preoccupato della sorte dei suoi feudi in Sicilia e anche dal desiderio di Bixio di liquidare, attraverso al più presto, quest’operazione di polizia e raggiungere le truppe garibaldine , dirette verso Napoli, per conquistare nuove glorie sui campi di battaglia. Nota: E’ bene ricordare che a Bronte i più agguerriti avversari politici dei “comunisti” ,erano chiamati “ducali” o “civili”, perché sebbene, anche essi dei liberali disponibili a un’ annessione al futuro stato italiano, erano favorevoli alla conservazione dei latifondisti locali e di quelli della “ducea “ di Nelson , che godeva della protezione dell’Inghilterra
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