VIRGINIA MENOTTI ( 1800-1861) nata a Migliarina presso Carpi era la sorella minore di Ciro Menotti, di cui condivideva e condivise sino alla morte, le idee patriottiche e politiche. Nel 1831, mentre il suo fratello attendeva in prigione il giorno dell’esecuzione della condanna a morte decretata dal duca Francesco IV d’Este, tentò previo travestimento di liberarlo, sostituendolo, con la complicità del carceriere, per una notte in cella, per dare tempo al fratello di fuggire e mettersi in salvo, ma l’ audace tentativo non riuscì. Virginia dovette fuggire e si recò prima Bologna poi a Marsiglia e in fine a Parigi, dove entrò in contatto con Giuseppe Mazzini, di cui divenne seguace. Nel 1834 intanto il marito Luigi Pio di Savoia che Virginia aveva sposato a soli diciassette anni, morì, dopo essere stato per un certo periodo, rinchiuso in prigione e più volte interrogato dalla polizia interessata agli spostamenti della moglie. Qualche anno più tardi Virginia si unì al patriota Cesare Rosa. Durante i moti rivoluzionari del ’48, Virginia poté tornare , per un breve periodo , a Carpi, ma da lì dovette di nuovo fuggire quando con il trionfo della reazione Francesco IV riprese, sempre con l’aiuto degli austriaci, il potere. Si trasferì presso Firenze , continuando a frequentare gli ambienti patriottici, e in quella città, nel 1861, morì, dopo avere finalmente assistito alla cacciata degli Estensi.
Le cinque serie che compongono questo blog sono: (1) strade illustrate romane (ottobre/agosto 2014) e modenesi (novembre 2013) 2) artistini (ottobre 2011) 3) simonianini (ottobre 2011) 4 )risorgimentaline (settembre/agosto 2011) 5) anarchicini (maggio/ aprile 2011); News 24/02/2014: Cretastorie segnalato a Pagina 3! Per ascoltare la trasmissione, vai su http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/puntata/ContentItem-28b2d30a-b62c-4212-9d17-b445b929bc6a.html
giovedì 1 settembre 2011
RISORGIMENTALINE: ELEONORA DE FONSECA PIMENTEL (1758-1799) ,BIANCA MILESI (1790-1849), VIRGINIA MENOTTI ( 1800-1861)
INTRODUZIONE
La serie delle “Risorgimentaline” è nata, più o meno, durante i “festeggiamenti “ dei centocinquant'anni dell’ Unità d’ Italia.
Ma personalmente più che la loro adesione agli ideali risorgimentali e
alla loro coraggiosa partecipazione agli eventi più drammatici e rivoluzionari del Risorgimento (( i moti del 1821 e del
1831, le insurrezioni messinese e palermitana del 1848, le cinque giornate di
Milano, l’eroica difesa delle repubbliche di Roma, Brescia e Venezia, la
spedizione dei mille e le successive imprese garibaldine ) ho voluto mettere in evidenza come tratto comune di tutte le donne,
menzionate in queste sintetiche cretastorie, la loro aperta sfida, pagata spesso con la loro stessa vita, contro le convenzioni sociali di quel tempo tese a relegare le donne in uno stato di totale subordinazione sia nella vita privata
che in quella pubblica.
ELEONORA DE FONSECA PIMENTEL (1758-1799), di origine portoghese, si separò ancora giovane da un marito violento, generale dell’esercito napoletano. Fu egualmente bene accolta alla Corte del re di Napoli Ferdinando IV di Borbone e della regina Maria Carolina grazie alla sua grande cultura, ispirata alle nuove idee illuministe. Dopo l’avvento della Rivoluzione francese ciò che prima alla corte di Napoli era fonte d' interesse ed era pertanto relativamente tollerato non lo fu più e trovatole nel suo appartamento libri di Diderot e D’Alembert fu arrestata. Liberata dalla sollevazione popolare del 1799 e dall’arrivo dei francesi la Pimentel diventò, durante il periodo della Repubblica Napoletana, giornalista e direttrice del giornale libertario “Le Moniteur”. Con il ritorno dei Borboni fu condannata a morte e affrontò l'esecuzione della sentenza con grande serenità e coraggio. Sebbene essa visse prima di quello che è stato definito in senso stretto come "Risorgimento" la Pimentel può comunque essere considerata, sotto molti aspetti, una precorritrice delle "eroine" risorgimentali più rivoluzionarie.
Bibliografia: cfr. Bruna Bertolo, Donne del Risorgimento. Le eroine invisibili dell’unità d’Italia, Ananke 2011. A questo libro mi sono riferito principalmente per tutta la serie, soprattutto per le numerose e belle illustrazioni . Ho consultato anche Antonio Spinosa, Italiane. Il lato segreto del Risorgimento, Mondadori 1994
LA SOCIETA' DELLE GIARDINIERE . Pochi decenni dopo la morte di Eleonora Fonseca de Pimentel, e quando ancora era assai vivo il suo ricordo, sorse in Italia la “Società delle Giardiniere” una variante femminile della società segreta della Carboneria e di altre società segrete affini come quelle degli “Adelfi” o dei “Federati”. Gli obiettivi di queste società segrete variavano a seconda della situazione politica dei vari stati , nati in Italia, dopo il Congresso di Vienna del 1815. Comune era però, in tutte queste, sia nel Nord che nel Sud, la richiesta di una Costituzione, che garantisse i diritti dei sudditi contro l’ assolutismo dei governi del tempo. Inoltre in tali sette iniziava a diffondersi , sempre più, il concetto di italianità. Nella società delle giardiniere si distinguevano le apprendiste dalle maestre giardiniere. Loro caratteristica era il tenere uno stiletto sotto la gonna. Quando la loro identità di cospiratrici veniva scoperta la loro punizione era durissima, quanto quella dei loro confratelli. Tra le maestre giardiniere , più note, mi limito, qui, a ricordare BIANCA MILESI (1790 - 1849), pittrice, filosofa e scrittrice di libri per l’infanzia. Nata a Milano da famiglia agiata, Bianca Milesi fu, durante un suo soggiorno romano, allieva del pittore Francesco Hayez e amica dello scultore Antonio Canova. Fu anche intima amica dell’inglese Mary Edgeworth e della tedesca Sofia Reinhardt, tra le prime acute critiche degli stereotipi femminili dell’epoca. Carlo Cattaneo descrisse così la Milesi: “ La Bianca faceva la filosofessa: rinunciò a tutte le inezie donnesche: si recise le trecce, vestì un abito di lana con grosse scarpe, pose tutto il suo denaro a comprar libri ….”. E tra i tanti libri letti particolarmente prezioso per lei era Il saggio sull'intolleranza di John Locke. Ideatrice di un codice segreto per i congiurati, noto col nome di “carta frastagliata", durante i moti del 1821 fu arrestata, ma grazie alla sua fermezza ed astuzia , la polizia, priva di prove sicure, fu costretta a liberarla. A 31 anni sposò il medico genovese, Carlo Mojon ed entrambi diventarono, a Genova, un punto di riferimento sicuro per i milanesi esuli, tra cui per un certo periodo anche la contessa di Belgioioso. Trasferiti negli ultimi anni a Parigi , morirono entrambi di colera nel 1849.
Nota: Sulle “ Maestre Giardiniere” e su Bianca Milesi, un' interessante scheda allegata a un costume dell’epoca la si trovava nella mostra "Mode nei giardini" a Villa Torlonia a Roma (luglio 2012).
Nota: Ringrazio Fridericus della precisazione http://icopisky.blogspot.com/. Io , con molto ritardo involontario, me ne sono accorto solo ora, ma spero che, nel frattempo, altri l'abbiano già consultato.
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Per approfondire il personaggio e non rimanere ancorati alle informazioni risorgimentali o agli scarni profili biografici del primo Novecento: http://icopisky.blogspot.com/
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