ENRICHETTA DI LORENZO ( 1820- 1871 ?) : A 18 anni , nel 1838, Enrichetta, discendente di un’antica e nobile famiglia, sposò, contro la sua volontà, Dioniso Lazzari, , da cui ebbe tre figli. Carlo Pisacane, cugino del marito, la conosceva già dal 1830 e già da allora era rimasto molto colpito da lei. Nel 1846 , Carlo ed Enrichetta finalmente si dichiararono reciprocamente il loro amore, pur se fermamente decisi di rinunciare ad esso. Ma dopo una violenta aggressione , i cui motivi restarono sempre alquanto oscuri, subita una notte da Carlo Pisacane, che si salvò a stento, decisero di fuggire insieme. In questa occasione Carlo scrisse una lettera alla sua famiglia, dove, oltre a descrivere dettagliatamente il forte legame affettivo che lo univa ad Enrichetta, denunciò l’ipocrisia e le meschinità dell’istituzione matrimoniale borghese. Iniziarono per loro avventurosi viaggi all’estero, sotto falsi nomi, caratterizzati da precarie condizioni economiche e dalle continue persecuzioni da parte delle autorità borboniche, che pretendevano la loro estradizione per i reati di adulterio e di uso di passaporti falsi. Su Carlo Pisacane, tenente dell’esercito borbonico, pendeva, inoltre, anche l’accusa di diserzione. Nei loro spostamenti vennero spesso a contatto con gli ambienti degli esuli italiani e acquisirono ben presto una coscienza politica ispirata agli ideali di libertà e di indipendenza nazionale. Allo scoppio della prima guerra d‘ indipendenza , Carlo Pisacane raggiunse la Lombardia e ottenuto il grado di capitano fu inviato al fronte dove venne ferito gravemente a un braccio presso Salò. Enrichetta lo raggiunse immediatamente per curarlo. Quando venne proclamata la Repubblica romana si trasferirono entrambi a Roma dove svolsero un ruolo assai importante: lui come capo di stato maggiore del generale Rosselli e lei come collaboratrice di Cristina di Belgioioso, assieme a Margaret Fuller e ad altre donne, per l’organizzazione pubblica della sanità e delle ambulanze. Dopo la caduta della Repubblica, Enrichetta riuscì ad ottenere la liberazione di Carlo, detenuto dai francesi. Nel 1852, dopo un breve periodo di crisi della coppia presto risolto, nacque la loro figlia Silvia. Anche dopo la morte di Carlo Pisacane nell’eroica impresa di Sapri, il clima di persecuzione da parte dell’ opinione pubblica conservatrice e “benpensante” contro Enrichetta non cessò. Comunque il suo impegno politico per la causa italiana continuò e nel 1862 partecipò attivamente al Comitato di donne per Roma Capitale, fondato da Antonietta De Pace.
ANITA GARIBALDI (1821.1849): Anna Maria Ribeiro de Silva, nota con il nome di Anita, nacque a Morhinos, in Brasile. Sposata giovanissima a con Manuel Duarte de Aguiar, Anita conobbe Garibaldi , quando aveva appena 18 anni e lui 32. Si innamorarono immediatamente e ne divenne la compagna coraggiosa che lo seguì in tutte le sue battaglie sudamericane , dandogli, tra l’altro, dal 1840 al 1847, quattro figli: figli: Menotti, Ricciotti, Teresita e Rosita, morta ben presto di scarlattina. Raggiunta l’Italia , nel 1848, Anita Garibau, come amava farsi chiamare, partecipò eroicamente, al fianco del marito (l’aveva sposato nel 1842 dopo la notizia della morte di Manuel Duarte, ) alla difesa della Repubblica Romana, sebbene incinta del quinto figlio. Dopo la caduta della Repubblica sulla strada per Venezia, accanitamente braccati dagli austriaci, Anita , al seguito di Garibaldi e di alcuni suoi fedelissimi, morì, colta da una mortifera febbre.
ROSE MONTMASSON CRISPI (1823-1904)
Nata a Saint-Jorioz, in Savoia, nel 1823, lavorava come stiratrice e lavandaia presso il carcere di Palazzo Madama a Torino, dove conobbe, il patriota siciliano, Francesco Crispi, che era lì detenuto per attività sovversive. Si innamorarono e quando ,Crispi , uscito di prigione, fu espulso da Torino, Rosa lo seguì a Malta , dove si sposarono. Dopo un periodo passato a Parigi e Londra, tornarono , allo scoppio della seconda guerra d’indipendenza, in Italia, e da quel momento Crispi, coadiuvato da Rosa, si impegnò alla preparazione dell’impresa dei mille guidata da Garibaldi. Imbarcatasi , all’insaputa, sembra, del marito, sulla nave “Piemonte” Rosa, a cui fu dato dai siciliani e dai garibaldini, il sopranome di Rosalia, si distinse nella battaglia di Calatifimi e in quelle successive. Dopo la proclamazione del Regno d’ Italia Crispi, da repubblicano che era, divenne sempre più un devoto e autoritario sostenitore della monarchia. Nel 1878 fece annullare il matrimonio celebrato a Malta con Rosalia e sposò la giovane Lina Barbagallo. Rosalia, inconsolabile per il tradimento dell’uomo che amava, morì povera e dimenticata nel 1904.
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