III PARTE: MITO DI ELENA
Riguardo alla divinità femminile venerata dai simoniani, secondo la Grande Rivelazione , attribuita da Ippolito a Simon Mago, si affermava che nella realtà ultramondana del Pleroma, c' era il Nous (Pensiero pensante o Intelletto attivo) strettamente unito a un’ altra entità eonica ad esso affine, chiamata Epinoia (=Pensiero pensato o Pensiero passivo) (1) . Nous ed Epinoia, uniti, formavano dunque una suprema divinita’ androgina (maschio-femmina), in cui la componente maschile era “il padre, che governava tutto” e quella femminile era “la madre di tutte le cose” (=pammetora) . Entrambi i membri di questa sigizia (= coppia) , dunque, erano da considerarsi, quali principi fondamentali originariamente uniti nella suprema realtà spirituale ( pleroma) (2) .
(1)Sulle entità eoniche, intese, secondo le dottrine gnostiche, come “ momenti auto sussistenti nell’espandersi dinamico della realtà divina” nel divino Pleroma, cfr. Giovanni Filoramo, L’attesa della fine. Storia della gnosi, Laterza (1983) p. 94 e nota 32 per ulteriore bibliografia sull’argomento e sul concetto di “pleroma” inteso come “mondo della pienezza e della perfezione divina, cfr. Filoramo, L’ Attesa della fine… op. cit. p. 90 e nota 22.
(2) Cfr. Ippolito, Confutazione, 18, 3-6. Sull’attribuzione della Megale Apophasis a Simon mago e sulla sua data di composizione cfr. Giovanni Filoramo, L’attesa della fine... op. cit. p. 234 n. 39.
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