IL CULTO IN ONORE DI SIMONE ED ELENA
Nei loro riti misterici i Simoniani adoravano, tra l’altro, una statua di Simone raffigurato con l’aspetto di Zeus e una di Elena in figura di Minerva” (1). E riferendosi a tali immagini essi attribuivano a Simone il titolo di “kyrios” (= sovrano) e ad Elena il titolo di “kyria” (= sovrana) e “se qualcuno osservando le immagini di Simone e di Elena le chiama con il loro nome viene espulso dai misteri “ (2) Questo motivo di espulsione dei misteri , sebbene espresso in maniera alquanto misteriosa, potrebbe voler significare che i veri iniziati non dovevano farsi ingannare dall’aspetto soltanto esteriore delle statue, il che, comunque, non voleva dire misconoscere le strette affinità esistenti per i simoniani, tra Giove (padre di tutti gli dei) e Simone e tra Atena (“pensiero di Dio") ed Elena.
1)Ireneo, Contro le eresie, in M . Simonetti, Testi gnostici cristiani, Laterza 1970 p. 8
2) Ippolito, Elenchos, 6, 20, 1 ed. Wendland p. 148. Sul motivo dell’espulsione, cfr. A. Siouville, Philosophumena Paris 1928 p. 33 n. 3 osserva “ che la frase di Ippolito può dare adito a due interpretazioni: 1) nel caso che qualcuno scorgendo le immagini di Simone e d Elena li chiama semplicemente con il loro nome senza qualificarli del titolo di Signore (Kyrios) e Signora (Kyria); 2) oppure nel caso che qualcuno scorgendo queste immagini creda che esse siano quelle di Zeus ed Atena di cui riproducono effettivamente i tratti senza riferirle a Simone ed Elena. E a queste due possibili interpretazioni è alla seconda che lo studioso dà la sua preferenza. Sull’attribuzione di questi titoli "kyrios" e "kyria" a Simone ed Elena, cfr. anche Omelie pseudoclementine 2, 25, traduzione italiana a cura di M. Erbetta, Gli Apocrifi del Nuovo Testamento, vol. II, Marietti 1975 p. 229
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