SIMONE MAGO A ROMA
Le sue pratiche magiche riscossero un grande successo soprattutto a Roma. Si diceva infatti che già sotto il regno di Claudio, fosse stata eretta in suo onore una statua sul Tevere con la scritta “A Simoni deo sancto” (1) e secondo un’altra fonte a lui fu dedicata una statua anche, sotto il regno di Nerone, dal senatore Marcello, prima della conversione di questi al cristianesimo, con la scritta “Al giovane Dio Simone” (2). Il culmine del suo potere, secondo alcune fonti cristiane, Simone lo raggiunse, poi, proprio grazie a Nerone che lo nominò come suo più zelante e potente consigliere, sperando con l’aiuto della sua magia, di potere aumentare le proprie ricchezze e conseguire grandi successi militari. E fu proprio per porre freno ai grandi successi ottenuti da Simone Mago che Pietro su ordine di Dio partì per Roma (3)
Pietro, appena giunto a Roma, si mise subito, obbedendo agli ordini del Signore, alla ricerca di Simon Mago per porre fine al successo della sua predicazione. Ma, individuata la residenza di Simone , ospite del senatore Marcello, ogni volta che vi si recava, il portiere , su ordine dello stesso Simone, diceva che non era in casa. Allora Pietro davanti a una piccola folla che si era radunata attorno a lui , liberò un grosso cane e, donandogli il potere di parlare, gli ordinò di recarsi da Simone e di intimargli di accettare una sfida con l' apostolo di Cristo. A un nuovo tentativo di Simone di fingere di non essere in casa , il cane, corso verso di lui, lo rimproverò aspramente e gli predisse per la sua sfrontatezza e per la sua opera di corruzione della verità, la pena eterna . Il cane tornò poi da Pietro e dopo avergli annunciato che presto avrebbe riscosso un grande trionfo su Simone e convertito molti di quelli che erano stati sedotti dal mago, si gettò ai piedi di Pietro e morì (4).
Pietro, appena giunto a Roma, si mise subito, obbedendo agli ordini del Signore, alla ricerca di Simon Mago per porre fine al successo della sua predicazione. Ma, individuata la residenza di Simone , ospite del senatore Marcello, ogni volta che vi si recava, il portiere , su ordine dello stesso Simone, diceva che non era in casa. Allora Pietro davanti a una piccola folla che si era radunata attorno a lui , liberò un grosso cane e, donandogli il potere di parlare, gli ordinò di recarsi da Simone e di intimargli di accettare una sfida con l' apostolo di Cristo. A un nuovo tentativo di Simone di fingere di non essere in casa , il cane, corso verso di lui, lo rimproverò aspramente e gli predisse per la sua sfrontatezza e per la sua opera di corruzione della verità, la pena eterna . Il cane tornò poi da Pietro e dopo avergli annunciato che presto avrebbe riscosso un grande trionfo su Simone e convertito molti di quelli che erano stati sedotti dal mago, si gettò ai piedi di Pietro e morì (4).
1)Giustino, I Apologia 26, 2 in M. Simonetti, Testi gnostici cristiani, Laterza 1970 p. 5 n. 2. Cfr. Mark Edwards, Simon Magus, the Bad Samaritan in S. Swain-M. Edwards, Portraits Biographical Representation in the Greek and Latin Litterature of the Roman Empire, Clarendon Press, Oxford 1997 pp. 87-89
2) Atti di Pietro, 10, 1, in L. Moraldi, Apocrifi del Nuovo Testamento, vol. 2, UTET, 1975 p. 995. Cfr. R. MC L. Wilson, Simon and Gnostic Origins in Bibliotheca Ephemeridum Theologicarum Lovaniensium (BEThL) 48 (1985) pp. 486 -487
3) Atti di Pietro,5, 1 in L. Moraldi, Apocrifi del ……., vol. 2, op. cit p. 987
4) Atti di Pietro, 9, 2 e 12, 1-3 in L. Moraldi, Apocrifi del ……., vol. 2, op. cit p. 995 e 997-998
4) Atti di Pietro, 9, 2 e 12, 1-3 in L. Moraldi, Apocrifi del ……., vol. 2, op. cit p. 995 e 997-998
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