IL CULTO DI ELENA IN SAMARIA
Prima di esporre questo mito , particolarmente seducente, come vedremo, , per i pagani che si convertivano al simonianesimo , bisogna tener conto che alla sua diffusione, contribuì non poco, la presenza , a quel tempo, in Samaria e più precisamente a Sebaste, di un tempio pagano, sede di un importante centro di culto e di pellegrinaggio, dedicato alla dea Elena. Al suo interno vi era infatti , una statua dipinta raffigurante una fanciulla che aveva in una mano una torcia, e nell’altra una spiga di grano e una melagrana. Tutti simboli caratteristici di fecondità, sessualità e morte, tradizionalmente, attribuiti, alla divina Elena. Alla base della statua vi era la scritta “Koré “ cioè “fanciulla” e a questo proposito bisogna osservare che Elena era generalmente identificata in quell’età tardo ellenistica, con altre giovani dee quali Selene , Koré e Atena, (1).
1) L. H. Vincent Le culte d’ Hélène à Samarie, in Revue Biblique (RB) 45, 1936 pp. 223 ss. Sull’argomento anche Bettany Hugues, Elena di Troia. Dea, principessa, puttana , Il Saggiatore, Milano 2007 pp. 305-306
1) L. H. Vincent Le culte d’ Hélène à Samarie, in Revue Biblique (RB) 45, 1936 pp. 223 ss. Sull’argomento anche Bettany Hugues, Elena di Troia. Dea, principessa, puttana , Il Saggiatore, Milano 2007 pp. 305-306
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