Il mito simoniano dell’Ennoia Pammetora richiama in parte il mito di Sophia presente in alcuni importanti testi gnostici. (1) In questo contesto darò solo una versione abbreviata di tale mito. La Sophia , ultima entità eonica femminile, decise di concepire, senza l’ausilio del patner divino, con cui era in coppia. Il frutto di questo imperfetto concepimento fu l’ Arconte delle tenebre” un essere mostruoso, (testa di leone e corpo di serpente) chiamato Ialdabaoth, (2) che si autoproclamò unico Dio (quello venerato proprio come unico nel Vecchio Testamento) e creò il mondo della materia. (fig.1) Sophia si pentì amaramente del suo peccato, pianse (fig.2) e pregò tanto sino a che giunse dal Pleroma, un “Salvatore” ( solitamente Cristo) che si accinse a porre rimedio all’ errore di Sophia. (fig.3)
1)Giovanni Filoramo, L’attesa della fine. Storia della gnosi, Laterza (1983) , pp. 108 ss.
2) cfr. Apocrifo di Giovanni in I vangeli gnostici a cura di Marvin Meyer, op. cit. p. 225
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