IL QUADRO MAGICO
Interrogato su quali basi poggiasse la sua magia sembra che Simone Mago rispondesse: “ Con formule che non vi posso dire ho evocato e reso presente a me l’anima di un fanciullo puro ucciso con violenza, ed è attraverso di lui che avviene tutto ciò che comando”. (1) E tali parole venivano commentate, in un altro testo , nel modo seguente:“ Egli (Simone Mago) ha pure cominciato a macchiarsi di omicidi. Ha separato dal corpo con orrendi scongiuri l’anima di un fanciullo al fine presente di far apparire ciò che gli pare opportuno; e dopo avere dipinto il fanciullo in un quadro, conserva l’immagine appesa nella camera interiore dove dorme”(2) . Oltre che a rinviare al frequente significato magico dei ritratti nell’antichità (3), l’ idea del ritratto come suprema fonte di energia “diabolica", quale appare in questa notizia cristiana su Simone Mago, mi sembra presentare, tra l’altro, una qualche affinità con quella raccontata da Oscar Wilde nel “Ritratto di Dorian Gray” (1891)
1) Pseudo Clemente, I ritrovamenti II, 13, a cura di Silvano Cola, Città Nuovas1993. p.123
2) Omelie pseudo clementine II, 26, in M. Erbetta, Apocrifi del Nuovo… vol. 2 op. cit. p. 227
3) Ranuccio Bianchi Bandinelli , L’arte dell’antichità classica vol. I UTET 1976
Nessun commento:
Posta un commento