SIMONE MAGO E LA FILOSOFIA GRECA
Provvisto di una ampia conoscenza della cultura ellenistica (letteraria, medica e filosofica ), consolidata anche da viaggi di studio ad Alessandria di Egitto (1), Simone Mago, era secondo l’opinione dei suoi stessi avversari , un “oratore di notevolissimo peso, preparatissimo nella arte dialettica e nelle trappole dei sillogismi “ ( 2). Tra i filosofi greci che più lo influenzarono , penso, che si possono citare, in particolare, Pitagora, Eraclito, Platone, Aristotele , gli stoici Zenone di Cizio e Cleante, Filone Alessandrino e il leggendario Ermete Trimegisto . Da alcuni studiosi è stata, inoltre , avanzata l’ipotesi , che la dottrina simoniana, così come è esposta nelle “Pseudoclementine", rinvii anche al neoplatonismo di filosofi/teurghi come Giamblico di Calcide e Massimo d'Efeso (3) .
1)Pseudo Clemente, Ritrovamenti, op. cit. p. 117. Tali influenze platoniche, stoiche, ermetiche e filoniane per quanto concerne, almeno, “La Grande rivelazione,” sono state ben messe in luce da J. M. A. Salles Dabadie, Recherches sur Simon le Mage, vol. 1 "L’Apophasis megalé”, e mi sembra che esse possono essere, sostanzialmente, confermate,come si vedrà meglio più avanti, anche per quanto riguarda il mito simoniano di Elena e altri aspetti della dottrina simoniana riferiti dai Padri della Chiesa.
2) cfr. Dominique Cote, Le theme de l’opposition entre Pierre et Simon dans les pseudoclementines, Collection des Etudes Augustiniennes, Serie Antiquité Bd. 167 Paris 2001 p. 195 e nota n. 240 e J. Chapman, On the date of the Clementines, in ZNW, 9 (1908) p. 157
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