venerdì 14 ottobre 2011

SIMONIANINI CREDENZE E RITI 7


                     LIBERTINAGGIO SESSUALE

 Secondo gli eresiologhi anche i Simoniani erano, come i marcosiani,  dei lussuriosi libertini , sostenendo , nei loro rituali,  che  “Tutta la terra è terra e poco importa dove si semina purché si semini”  (ed) essi si compiacciono di questa loro promiscuità dichiarando che in essa risiede l’amore perfetto (= agapé) il Santo dei santi ed il compimento della formula “Santificatevi gli uni con gli altri” (1)  Tale libertinaggio rituale trova  conferma in altre notizie sulla condotta sessuale  dei simoniani in cui si dice che “ gli uomini prendono occasione della emissione seminale e le donne dal loro flusso mestruale per radunarsi e celebrare dei misteri immondi che chiamano i misteri della vita della gnosi perfetta” (2) E perseguendo in questi riti l’obiettivo di una  massima promiscuità sessuale i simoniani , imitavano gli errori peccaminosi di Simone  (3) e compievano ,  “tutto quanto si può pensare di più lecito e di più turpe” con “ donne miserabili, cariche di ogni  specie di vizi”  (4)
 1)Ippolito  in Elenchos 6, 19, 5 ed. Wendland p. 146; cfr. anche Ireneo, Contro tutte le eresie, I, 13, 3 in M. Simonetti, Testi gnostici cristiani, Laterza 1970 p. 8 in cui l’eresiologo accenna alla condotta sessualmente amorale dei sacerdoti simoniani. Si veda anche S.C. Haar, Simon Magus, the  First Gnostic ?,  Walter  de Gruyter, Berlin 2003, pp.289-290  e p. 305, il quale ritiene,  assai probabile che la condotta  sessualmente immorale dei simoniani  derivi , dalle pratiche rituali incestuose dei maghi persiani, descritte da Erodoto, Sesto Empirico e Clemente d’Alessandria.
2) Epifanio, Panarion, 21, 4,1 ed. Holl. pp. 242-243; cfr. A. Pourkier, L’heresiologie chez Epiphane de Salamin, Beauschene, Paris  1992 pp. 310-311 che sottolinea come  Epifanio  attribuisca a Simone Mago “ l’invenzione di questo sacramento” e pertanto , di conseguenza, a lui spetta, sempre secondo questo eresiologo,   la “paternità “ di queste pratiche  adottate poi più tardi da altre sette gnostiche.
3)Ippolito  in Elenchos 6, 19, 5 ed. Wendland p. 146;
4) Eusebio di Cesarea, Storia Ecclesiastica  2, 13, 8. Desclée &  C.  Editori Pontifici , 1964  p. 108

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