Elena, infatti, secondo quanto dicevano gli eresiologhi , esercitava, al momento del suo primo incontro con Simone Mago, il mestiere di prostituta in un bordello di Tiro . E da lì, Simone, invaghitosi follemente di lei, la riscattò con una somma di denaro (1) . Secondo Tertulliano quella somma (circa 1000 denari) corrispondeva esattamente all'altra che Simone aveva offerto a Pietro per comprare da lui i doni dello Spirito Santo (2). Al di là dell’intento o meno da parte dei cristiani di screditare con calunnie la compagna di Simone, bisogna comunque ammettere che attorno alle città più fiorenti e industriose della Fenicia la prostituzione era assai diffusa e ciò valeva particolarmente per Tiro, ove confluivano a causa del suo rinomato porto e della sua posizione geografica, numerosi mercanti, marinai, artigiani e viaggiatori di diversi popoli . Questa località mi sembra dunque si presti assai bene come scenario dell’incontro tra Elena e il mago samaritano Simone per il quale Tiro, tappa d’obbligo di transito tra Oriente e Occidente doveva rappresentare, data la sua grande passione per i viaggi, una meta particolarmente attraente (3).
2) Tertulliano, De anima, 34, 1 a cura di J. H. Waszink, Amsterdam 1937 pp. 49-50
3 )Omelie pseudoclementine 2, 23 e 3, 58 8di cui si parla specificatamente di un soggiorno a Tiro di Simone , trad. it. in M. Erbetta, Gli Apocrifi del Nuovo Testamento vol II, Marietti 1966 p. 228
Secondo i cristiani il vero motivo per cui Simone si unì ad Elena fu la sua natura lussuriosa. Invaghitosi di lei la comprò dal bordello in cui risiedeva per renderla sua schiava “ al fine di trarre piacere carnale da lei” (1) . Se queste furono le versioni date all’ unione di Simone ed Elena dagli eresiologhi è vero però che da loro stessi sappiamo che Simone e i suoi futuri discepoli davano una interpretazione del tutto diversa di questo incontro e della unione tra il mago e la prostituta. Secondo Simone, infatti, lungi dal considerare Elena sua schiava e semplice oggetto sessuale, ella era il suo “Primo Pensiero”, che finalmente dopo tante peregrinazioni e degradazioni , si ricongiungeva finalmente e felicemente a lui. In questo contesto lastessa qualifica di prostituta poteva forse essere stata attribuita ad Elena dagli stessi simoniani con un significato diverso da quello solo ingiurioso usato dai cristiani.
1) cfr. Ippolito, Elenchos (Confutazione) 6, 19, 1 e 3 ed. Wendland p. 145 e 146;
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