sabato 15 ottobre 2011

SIMONIANINI 11 MITO DI ELENA


             IL CULTO PAGANO DELLE DEE MADRI
 Le figure mitiche materne gnostiche, come Elena, Barbelo e altre, presentano parecchi punti in comune con le antiche dee madri pagane quali  Gaia, Demetra,   Cibele e la dea egiziana Iside, raffigurata spesso con il figlio Horus (1) . Esse erano per lo più  assunte  come segni   di fecondità e di fertilità  ma anche spesso come simbolo della   natura,  del mondo e “della forza creatrice della vita”  (2) . Come è noto, il culto delle grandi dee pagane, fu contrastato per lungo tempo  dai cristiani  in nome della loro concezione    monistica e maschile di Dio. Tale divinizzazione della “femminilità”  esercitò, invece, una grande influenza  tra gli gnostici, che, come si è visto, non esitarono minimamente  al  divinizzare la figura materna.  Si deve però notare  che le grandi madri gnostiche,    “pur esprimendosi entro categorie sostanzialmente analoghe” non  condividevano affatto l’atteggiamento  positivo nei confronti del mondo terreno  delle grandi  dee  pagane. (3)  (1)Sull’influenza della figura di Iside nello gnosticismo, cfr.  F. Sagnard, La Gnose Valentinienne et le temoignage d’Iréneé, Paris 1947 p.p. 611 ss.
(2) cfr.  Ida Magli,  La donna: un problema aperto,  Vallecchi, Firenze 1974 pp. 71-72.
(3) cfr. U. Bianchi,  Perspectives de la recherche sur les origines du gnosticisme in Le origini dello gnosticismo a cura di U: Bianchi, Leiden 1967 pp. 724-726. Inoltre per una visione d’insieme della differenza tra  la concezione gnostica del mondo terreno e quella classica greca, cfr. H. Jonas, Lo gnosticismo, SEI 1973  pp. 259-271

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