JOE
LINGG IN PRIGIONE E PARSONS ,SPIES, FISCHER, ENGEL CHE VANNO AL PATIBOLO
|
Nel maggio 1886, a
Chicago, durante un comizio di protesta in Haymarket Square , per l’uccisione da
parte della polizia di alcuni operai, che lottavano per le otto ore di
lavoro, fu lanciata una bomba tra le file dei poliziotti che stavano
caricando. Dopo un processo , in cui i giudici e la Corte agirono con
assoluta mancanza di scrupoli e senso di giustizia, si giunse, nonostante
che nessuno degli imoputati fosse accusato di avere
gettato la bomba, alla condanna a morte per impiccagione dei cinque
anarchici, promotori della manifestazione: LOUIS LINGG (tedesco di 21 anni),
ALBERT PARSONS (americano nato nel 1848), AUGUST SPIES (tedesco nato nel 1855),
ADOLPH FISHER (tedesco quarantenne), GEORGE ENGELl
(tedesco nato nel 1836), . La sentenza fu eseguita l’11 novembre 1887 ad
eccezione che per Lingg, che si uccise o fu
ucciso in carcere, prima dell’esecuzione.Bisogna inoltre ricordare che
già nel 1893 il governatore dell’Illinois riconobbe l’ innocenza dei condannati
e che furono liberati altri tre compagni ( Oscar Neebe, (americano
di origine tedesca), Samuel Fielden (inglese), e
Michael Schwab ( tedesco))
condannati, per quel fatto, a lunghi anni di prigionia.
Brani da commentare :
1)“Non riconosco la vostra legge, messa su in qualche modo da sconosciuti dei
secoli passati, e non riconosco la decisione di questa corte. Vi dirò
sinceramente che sono a favore della forza. Ho già detto al capitano Schaack “ se usano i cannoni
contro di noi, noi useremo la dinamite contro di loro […] Disprezzo il vostro
sistema, le vostre leggi, la vostra autorità basata sulla forza. “ (
discorso di Louis Lingg durante la fase finale del processo) ; 2)
“Fischer: “Questo è il momento più bello della mia vita!” Engel: “Viva l’
Anarchia!”. Spies:”Verrà un giorno in cui il nostro silenzio varrà più delle
voci che voi oggi strozzate” Uomini d’America, lasciatemi patrlare! Mi lasci parlare,
sceriffo Matson!
Lasciate che la voce del popolo sia ascoltata. Oh…”. (Ultime parole che i quattro
dissero dal patibolo, poco prima di essere impiccati)
Bibliografia:
Primo
brano in Louis Adamic, Dynamite. Storia della violenza di classe in America , Bepress
edizioni in movimento 2010 p. 61. Secondo brano in Claudia Baldoli, Il nostro maggio, Edizioni Spartaco p.137
Pensando alle feste
musicali, che da parecchi anni si svolgono il giorno del I maggio , in
cui non si fa mai menzione dei tragici fatti di Haymarket,
mi è venuta voglia di fare la seguente scenetta :
Canzone da
commentare: “Vieni, o Maggio, t’aspettan le genti, ti salutano i liberi cuori, dolce pasqua
dei lavoratori vieni e splendi alla gloria del sol….Disertate o falangi di
schiavi, dai cantieri, dall’arse officine, via dai campi, su dalle marine,
tregua, tregua
all’eterno sudor… Date
fiori ai ribelli caduti collo sguardo rivolto all’aurora, al gagliardo che
lotta e lavora, al veggente poeta che muor” (da una
canzone di Pietro Gori : (“Vieni Maggio”)
Discografia: in Antologia della canzone anarchica italiana “Addio Lugano
bella”
ALBERT PARSONS (1848-1887) Nato in una agiata famiglia del Sud Albert Parsons combatté, durante la guerra civile, tra le file sudiste senza, però, condividere le idee schiaviste della maggior parte dei suoi compagni d’arme. Alla fine della guerra si sposò con una giovane texana, Lucy Gonzales. Perseguitati dal Ku Klux Clan e dalla polizia locale per
avere difeso i diritti conseguiti dagli ex schiavi, si trasferirono a
Chicago , dove , oltre a proseguire nella lotta contro il razzismo, si impegnarono, anche, a tempo pieno, per la difesa dei diritti della classe operaia. Dopo i fatti di Haymarket Square fu uno dei leader anarco-sindacalisti accusati, senza prove, di strage. Riuscì a sfuggire all’arresto, ma, alcuni giorni dopo, si consegnò volontariamente alla polizia per condividere con i suoi compagni l’ingiusto processo, nel quale rischiavano la pena di morte. Dopo la lettura della condanna, Lucy Parsons
andò al banco degli imputati, dove stava il marito e gli disse: ”
Marito mio, ti consegno alla causa della libertà. Vado ora a prendere il
tuo posto. Andrò tra gli americani ad annunciare al mondo l’omicidio
che è stato ordinato qui oggi al comando del monopolio. Aspetterò anche
io di salire al patibolo. Sarò pronta”.
Brano da commentare: “… Io sono socialista, e benché sia anch’io uno schiavo salariato sono tra quelli che considerano sbagliato, nei miei confronti e del prossimo, e ingiusto verso i miei compagni, che, io, schiavo salariato, riesca fuggire dalla mia condizione diventando a mia volta un padrone e un proprietario di schiavi. Non voglio farlo; non voglio essere né l’uno né l’altro. Se nella mia vita avessi scelto un’altra strada, oggi potrei passeggiare nei viali della città di Chicago[..] Ma ho scelto la mia strada e oggi sto qui sul patibolo. Questo è il mio delitto. Sono stato infedele e traditore verso le infamie dell’odierna società capitalìsta. Se per voi questo è un delitto, confesso di essere colpevole.” ( dal discorso conclusivo di Albert Parsons)
Bibliografia : in Claudia Baldoli, Il nostro maggio, Spartaco 2005 p. 138 e per le parole di Lucy Parsons p.133
JOHANN MOST (1846-1906) agitatore anarchico tedesco. . Rilegatore di libri aderì alla socialdemocrazia tedesca e diventò un leader sindacale molto amato dai lavoratori. In seguito a un suo comizio a Vienna fu arrestato e condannato. Libero , riprese immediatamente la lotta e fu nuovamente arrestato. Infine fu eletto, per il partito socialdemocratico, nel Parlamento tedesco , ma essendo divenne sempre più critico nei confronti della socialdemocrazia e dei suoi capi , tra cui Engels e Liebknecht, nel 1880 fu espulso dal partito . Aderì allora all’anarchismo e a Londra, dove si era trasferito, commentò entusiasticamente la notizia dell’ attentato mortale contro lo zar Alessandro II di Russia, sul giornale da lui fondato e diretto ai lavoratori tedeschi presenti in Inghilterra, subendo perciò la condanna a quasi due anni di carcere. Nel 1882 si trasferì definitivamente negli Stati Uniti, dove fondò insieme a Albert Parsons e August Spies ( l’ “ International People’s Association “, collegata alla Prima Internazionale e fu anche uno dei redattori principali del Manifesto di Pittsbourg del 1883. (brano) .
Brano da commentare: “… Io sono socialista, e benché sia anch’io uno schiavo salariato sono tra quelli che considerano sbagliato, nei miei confronti e del prossimo, e ingiusto verso i miei compagni, che, io, schiavo salariato, riesca fuggire dalla mia condizione diventando a mia volta un padrone e un proprietario di schiavi. Non voglio farlo; non voglio essere né l’uno né l’altro. Se nella mia vita avessi scelto un’altra strada, oggi potrei passeggiare nei viali della città di Chicago[..] Ma ho scelto la mia strada e oggi sto qui sul patibolo. Questo è il mio delitto. Sono stato infedele e traditore verso le infamie dell’odierna società capitalìsta. Se per voi questo è un delitto, confesso di essere colpevole.” ( dal discorso conclusivo di Albert Parsons)
Bibliografia : in Claudia Baldoli, Il nostro maggio, Spartaco 2005 p. 138 e per le parole di Lucy Parsons p.133
JOHANN MOST (1846-1906) agitatore anarchico tedesco. . Rilegatore di libri aderì alla socialdemocrazia tedesca e diventò un leader sindacale molto amato dai lavoratori. In seguito a un suo comizio a Vienna fu arrestato e condannato. Libero , riprese immediatamente la lotta e fu nuovamente arrestato. Infine fu eletto, per il partito socialdemocratico, nel Parlamento tedesco , ma essendo divenne sempre più critico nei confronti della socialdemocrazia e dei suoi capi , tra cui Engels e Liebknecht, nel 1880 fu espulso dal partito . Aderì allora all’anarchismo e a Londra, dove si era trasferito, commentò entusiasticamente la notizia dell’ attentato mortale contro lo zar Alessandro II di Russia, sul giornale da lui fondato e diretto ai lavoratori tedeschi presenti in Inghilterra, subendo perciò la condanna a quasi due anni di carcere. Nel 1882 si trasferì definitivamente negli Stati Uniti, dove fondò insieme a Albert Parsons e August Spies ( l’ “ International People’s Association “, collegata alla Prima Internazionale e fu anche uno dei redattori principali del Manifesto di Pittsbourg del 1883. (brano) .
Brano da commentare: …..” Quello che vorremmo
realizzare è, dunque, chiaramente e semplicemente: Primo:- Distruzione del
dominio di classe esistente con tutti i mezzi, cioè da un’implacabile ,
rivoluzionaria e internazionale azione. Secondo:- Istituzione di una società
basata sulle cooperative organizzate sul lavoro. Terzo:- Il libero scambio di
prodotti equivalenti da e tra le organizzazioni produttive, senza commercio e
profitto borghese. Quarto:- Organizzazione di un’educazione scientifica, laica
ed uguale per entrambi i sessi. Quinto:- Pari diritti per tutti senza
distinzione di sesso o razza. Sesto:- Regolazione di tutti gli affari
pubblici tra individui liberi delle Comuni e associazioni indipendenti che
poggiano su una base federalista. Chi concorda con questo ideale, tendetegli le
mani fratelli ! Proletari di tutti i paesi, unitevi ! […] Tremate, oppressori
del mondo ! Non lontano dalla vostra vista miope vi è l’alba e le luci
scarlatte del GIORNO DEL GIUDIZIO ! ( dal “Manifesto di Pittsburg “ 1883)
Bibliografia:
http://ienaridensnexus.blogspot.it/2011/03/il manifesto-di-pittsburg….
Nel
1886 Most fu arrestato e
condannato per i fatti di Haymarket,
senza però che si riuscisse a coinvolgerlo nel grande processo di Chicago.
Appena libero fu uno dei principali organizzatori delle agitazioni a
favore degli anarchici di Chicago. Negli
anni che seguirono si dedicò a una intensa attività propagandistica come
conferenziere, giornalista e autore di testi teatrali ,
per lo più recitati dal gruppo teatrale “ Free Stage”. Una grande
risonanza suscitò il suo opuscolo “ La peste religiosa”
Brano da commentare : “ .. Non è pertanto da farsene
meraviglia se i ricchi e i potenti , che si possono procurare il paradiso in
terra, gridano ridendo, col poeta Heine: “ Noi lasciamo il paradiso agli angeli ed ai passeri “ .
E nondimeno sono appunto i ricchi ed i potenti che mantengono “la religione”.
Senza dubbio ciò fa parte del loro mestiere. E’ pure una questione di vita per
la classe sfruttatrice, la borghesia, che il popolo venga abbrutito mediante la
religione; la sua potenza sale o scende con la pazzia religiosa. Più l’uomo ci
tiene alla religione e più vi crede; più vi crede, meno sa; meno sa, più bestia
è; più esso è bestia e più facilmente si lascia governare. Questa logica fu
conosciuta dai tiranni di ogni tempo, ed è perciò che essi si allearono sempre
con i preti. Se qualche disputa scoppiava tra questi due nemici dell’uomo, non
era, per così dire, che un futile diverbio di famiglia per sapere chi la farebbe
da padrone. Ogni prete sa benissimo che la sua parte è finita quando non sia
più sostenuta dai milioni. I ricchi e i potenti non ignorano del pari che
l’uomo non si lascia governare e sfruttare che quando i corvi, appartengono
essi a questa o quella chiesa, siano riusciti a convincere le masse che questa
terra è una valle di lacrime, a infiltrare loro questa sentenza: rispettate
l’autorità, e ad allettarli colla promessa di una vita più felice nell’altro
mondo “ ( Johann Most, La peste religiosa )
Bibliografia : Johann Most, La
peste religiosa , Edizioni
La fiaccola, collana Anteo, 1997 p. 12
LIZZIE HOLMES
(1850-1926) ( vero nome ELIZABETH SWANK POI HOLMES e talvolta
usò gli pseudonimi “May Huntley”
e “ Zelm“) . Dopo la
morte del suo primo marito si trasferì a Chicago , dove aderì al Socialist Labor Party e e alla Working Women’s Union, dove conobbe
Lucy Parsons e ne divenne
amica . Nel 1885, dopo essersi sempre più avvicinata alle idee
anarchiche fu corredatrice del giornale dell’
“International Working People ‘ s Association” ( IWPA), The Alarm, fondato nel 1884 da
Albert Parsons con cui condivise
strenue lotte, come lei stessa ricordò, più tardi ad Emma Goldman.. (cfr.
brano)
Brano da commentare: “ … Denver era un notevole
centro di attività rivoluzionaria e vi operavano numerosi, esponenti del
movimento anarchico, sia individualisti, sia comunisti. Quasi tutti erano
americani di nascita ed alcuni discendevano addirittura dai primi pionieri che
colonizzarono il paese. Lizzie e William Holmes, amici e collaboratori di Albert parsons , erano, insieme ai
compagni del loro gruppo, persone intelligenti ed acute, dotate di buona
cultura e particolarmente ferrate negli aspetti economici della lotta
sociale. Lizzie
e William avevano preso parte attiva alla lotta per le otto ore di
Chicago e collaboravano ad Allarm e ad altre
pubblicazioni del movimento. La morte di Albert Parsons, al quale erano legati da
lunga amicizia, fu un colpo particolarmente duro per loro. Ora vivevano a
Denver, dove guadagnavano appena per potere vivere, ma la loro dedizione alla
causa non era minore di quando, in gioventù, erano stati animati da più fervide
speranze. Trascorremmo molto tempo insieme, parlando del movimento e
soprattutto ricordando i giorni del 1887 . … “ ( Emma Goldman, Vivendo la mia vita, volume primo: 1889-1899)
Bibliografia: in Howard Zinn, Storia
del popolo americano, Il
Saggiatore 2005 p. 239
Il giorno precedente il massacro di Haymarket Square Lizzie Holmes organizzò e
guidò la marcia di numerose operaie per la rivendicazione delle 8 ore
. (cfr. brano)
Brano da commentare:
“…. The next morning Lizzie Swank led a delegation of hundreds of working women
on their own eight-hour march. She began in the garment district, where a
number of women formed a procession and visited all the schops, calling on the women
to come out. As the parade moved along, it left “ Garrison of women” on each
corner to “Buttonhole others and induce them to join the mouvement”
according to the Chicago Tribune. The paper described the hated “Shouting
Amazons “ with a touch of admiration: “The Ranks were composed of women
whose exterior denoted incessant toil, their in many instances worn faces
and thread are clothing bearing evidence of a struggle for an
uncomfortable existence As the procession moved along the girls shouted
and sang and laughed in a whirlwind of exuberance that fid not lessen
with the distance traveled” (Meredith Tax, The Rising of the
women . Feminist solidarity and class conflict (1880-1917)
Bibliografia : Meredith Tax, The Rising of
the women . Feminist solidarity and class conflict (1880-1917) trovato su
books.google.it/books?isbn=0252070070
Dopo l’esecuzione di
Albert Parsons e dei suoi
compagni Lizzie Holmes fu arrestata, ma
appena libera, riprese il suo ruolo di corredatrice di The Alarm insieme a Drye Lum (cfr. infra post VOLTAIRINE
DE CLEYRE ). Nel 1888 partecipò alla fondazione del "Ladie’s Federal Labor Union" e in
quell’anno replicò in un famoso intescambio di
pareri all’ articolo intitolato The Woman Question scritto dall’anarchico
VICTOR YARROS (1865- 1956). (nota mia: sia l’articolo che la
replica sono facilmente rintracciabili in inglese su internet). Sul
pensiero di Lizzie Holmes sulla condizione
della donna in una società maschilista e capitalista si veda anche il libro “ Woman’s
Future Position in the world (1898) ( cfr. brano)
Brano da commentare:
“ .. What is it that woman wants? What is it she hopes to attain?
What is it she lacks that men are not willing to give? It is no wonderful
thing; nothing preposterous or presumtous. She simply wants to be a human being, not a
slave, not a toy, not a queen. She wants the equal personal liberty that every
man demands in order to become a fully developed, well-balanced, happy and
useful being. Only this and nothing more. … ( Lizzie Holmes, Woman’s Future
Position…. 1898)
Bibliografia: tratto da Lizzie Holmes ,Woman’s
Future Position in the world (1898) in
http://quotationsbywomen.com/authorq/1115/
LUCY PARSONS , nata nella contea di Johnson, era di origine ispano-messicana ed era assai fiera di
avere nelle sue vene anche sangue indiano (creek) e
afro-americano. Coerente con quanto aveva detto a suo marito, Albert,
dopo la lettura della sentenza di condanna (cfr. post ALBERT PARSONS), si
impegnò con tutte le sue forze a diffondere la verità sui fatti avvenuti ad Haymarket Square e a denunciare
l’iniquità del processo che ne era seguito sino ad ottenere il
riconoscimento ufficiale , nel 1893 , dell’innocenza dei 5 martiri di Chicago.
Nel 1905 , assieme a MOTHER JONES (1830-1930) e ad altri, fondò l”’INDUSTRIAL
WORKERS OF THE WORLDS” (I.W.W.) Lucy Parsons morì nel 1942 senza
avere mai cessato di lottare per l’anarchia e per il
socialismo.
Brano da commentare: “ It was during the great railroad strike
of 1877 that I first became inteested in what is knwn as the “ Labor Question. I then thoght as many thousands of
earnest, sincer people think, that the aggregate power, operating in human society,
known as goverment, could be made an istrument in the hands of the oppressed to alleviate thei sufferings. But a
closer study of the origin, histiry and tendency of governement convinced me that this was a mistake; I came to
understand how organized governments used their concentrated power to
retard progress by their ever-ready means of silencing the voice of discontent
if raised in vigorous protest against the machinations of the scheming few, who
always did, always will and always must rule in the councils of nation where
majority rule is recognized as the only means of adjusting the affairs of the
people. I came to understand that such concentrated power can be always wielded
in the interest of the few and at the expense of the many ……” (da Lucy Parsons , The principles of
Anarchism).
Bibliografia:
Il brano
tratto da Lucy Parsons , The principles of Anarchism” l’ho preso da Internet.
www. nndb. com/people/614/000132218/. Non mi sono
fidato di tradurlo io in italiano, comunque mi sembra che sia complessivamente
chiaro .
MAMMA JONES, il suo nome da
ragazza era Mary Harris. Di origine irlandese ( il
nonno fu impiccato dagli inglesi) preferì ben presto il mestiere di cucitrice a
quello di insegnante delle elementari ritenuto troppo autoritario nei confronti
dei bambini piccoli. Sposò nel 1861 l’operaio sindacalista George Jones
ed ebbero 4 figli. Nel 1867 tutta la sua famiglia fu colpita
dalla febbre gialla e, rimasta sola, si trasferì a Chicago, dove colpita
dal contrasto tra la vita dei ricchi e quella della classe operaia
aderì alla società dei “Cavalieri del lavoro (Knights of Labour”,
una delle prime organizzazioni sindacali americane, fondata nel 1869”.
Nel 1903 organizzò una marcia di protesta di bambini, che lavoravano in
miniera, dalla Pensylvania sino alla residenza del presidente Theodore Roosevelt, che però rifiutò di riceverli. Lo scalpore suscitato
da questa marcia dei bambini fu comunque enorme. Nel 1905 fu una delle
fondatrici dell’ Industrial Workers of the World (IWW). Fu
nella sua vità
più volte arrestata e rinchiusa in prigione e considerata dalla classe
dominante come “la donna più pericolosa d’America”. Nel 1925 , a 95 anni, si
difese a colpi di pistola contro due sicari che erano penetrati in casa sua.
Morì nel 1830.
Brano da commentare: 1)“
Nella primavera del 1903 mi recai a Kensigton, in Pennsylvania, dove scioperavano settantacinquelila
operai tessili. Almeno diecimila erano bambini [….] Ogni giorno al
quartiere generale del sindacato arrivavono bambini piccoli, chi con una mano mozzata, chi senza un
pollice, alcuni con le dita tranciate alle nocche. Erano esserini curvi, con le spalle
cadenti e il corpo magro […] Chiesi ad alcuni genitori se potevo tenere i loro
bambini e bambine per una settimana o dieci giorni, promettendo di riportarli
sani e salvi [….] I bambini avevano zaini in spalla, coltello
e forchetta, tazza e piatto di latta […] Un fanciullo aveva un tamburo e
un altro un piffero […] Portavamo striscioni che dicevano “Vogliamo il tempo
per giocare” (dalle memorie di Mamma Jones ) citate in Howard Zinn, Storia del popolo
americano, )
Bibliografia: in Howard Zinn, Storia
del popolo americano, Il
Saggiatore 2005 p. 239
Nessun commento:
Posta un commento