HRISTO BOTEV (1848 e
morto 1868 oppure secondo altre versioni nel 1876). Eroe nazionale bulgaro nelle lotte
per l’indipendenza della Bulgaria dall’
impero ottomano, fu, al pari di Carlo
Pisacane, un fervente patriota, che, tuttavia seppe abbracciare in una visione
più ampia, socialista e internazionalista, i propri ideali nazionalisti e
indipendentisti. Su di lui, sembra che
agì, in primo grado l’influenza
della frazione libertaria della Prima
Internazionale e , in particolare, del pensiero di Bakunin. Morì in circostanze misteriose ( sull’incertezza
della data della sua morte si è già detto ) lottando contro la dominazione
turca.
Poesia da commentare: “ Oh, tu,mio Dio, Dio
giusto! / Non tu, del ciel signore, / ma tu che sei in me stesso / nell’anima e
nel cuore…/
Non tu cui genufletonsi /e frati e sacerdoti / e accendon ceri i greggi/ortodossi
devoti; / non tu che uomo e donna / hai dal fango ceato / e
schiavo sulla terra / hai l’uomo lasciato / non tu che patriarchi / papi, re
proteggesti / e in servitù abbandoni / i
miei fratelli mesti / non tu, che a schiavi insegni / sofferenbze e preghiere / e in pasto lor dài solo / speranze menzognere; / non
tu, dio dei tiranni / senza onor,
mentitori / non tu, di stolti l’idolo
/ di barbari oppressori! / Ma tu, Dio di
ragione / di schiavi e sofferenti / difensore, che presto / festeggeran le genti /a ognuno, ispira, o
Dio / di libertà, l’amore, sì che
combatta ognuno / come può l’oppressore /
E a me pure rafforza / la man per la riscossa, / perché trovi pugnado /
io pure la mia fossa ! / Non far che il turbinoso / mio cuor freddo
divenga / nell
‘ esillio e il mio grido / nel deserto si
spenga! ( Hristo Botev , La mia preghiera ( Moja Molitva)
Bibliografia. Hristo Botev , La mia preghiera ( Moja Molitva) in http://www.bulgaria-italia.com/bg/info/poesia/hristo_bolev.asp
MIKHAIL
GUERDJIKOV (1877-1947) studiò all’ università francese di Plovdiv.
Ancora studente divenne, nel 1897, capo di
un comitato rivoluzionario macedone
clandestino (MTRK). Continuò i
suoi studi in Svizzera dove fondò insieme
ad alcuni rivoluzionari
bulgari , tra cui VARBAN KILIFARSKI, il cosiddetto “ Cenacolo di Ginevra “ . A questo gruppo si collegava “ Vendetta” , il primo giornale
libertario in lingua bulgara. Tornato in Bulgaria lavorò come insegnate a Bitola . Egli fu nel 1903 uno degli organizzatori
della insurrezione macedone del 1903 e fu uno dei responsabili della cosiddetta “ Repubblica di Stranja”, che dopo giorni fu duramente repressa dalle forze turche, non, però, senza prima avere esperimentato con successo modi alternativi di vivere e di produrre. (cfr. brano)
Brano da commentare: “ Il 2 agosto 1903,
giorno di San Elia , una insurrezione
scoppia in Macedonia nella regione di Bitola, le
altre due regioni di Skplié e Salonicco, meno ben armate , sono di scarso aiuto al movimento (secondent mal le mouvement) . Anche in Tracia, i
rivoluzionari intervengono. Ma le truppe turche reagiscono e annientano i rivoluzionari. La Bulgaria non
interviene. Perché la monarchia preferisce una
Macedonia e una Tracia turca a due provincie socialiste rivoluzionarie.
A Krouchevo , in Macedonia, durante 12 giorni, vi fu una repubblica che
funzionò sul modello della Comune di Parigi con una popolazione slava,
greca e rumena (vlasse) e
avrebbe ricevuto un certo aiuto dalla popolazione turca limitrofa. Praticamente vi era nella città lo
stato-maggiore dei rivoluzionari che si occupava degli affari militari e un
consiglio formato da sessanta persone di tutte le nazionalità della città. (
Una commissione di sei membri era responsabile della giustizia, delle
requisizioni, delle finanze, dell’ordine pubblico, dell’ approvvigionamento e della sanità.) Delle commissioni esistevano per
l’approvvigionamento, l’ordine pubblico, la sanità, le finanze, e anche il
vestiario. Delle fabbriche ( ateliers ) di munizioni furono creati . Fu improvvisato un ospedale. Due mulini
davano farina alla popolazione, e i poveri erano nutriti gratuitamente. I
rivoluzionari di Krouchevo scrissero un manifesto di cui quasi la metà si indirizza alla popolazione turca :
“ Venite, fratelli musulmani, al nostro fianco, per combattere i nostri nemici,
i vostri ! Venite sotto la bandiera della
“Macedonia autonoma” ! La Macedonia è la nostra comune madre (…)
Tuttavia, se voi credete di commettere una infamia unendovi a noi pronunciandovi contro la tirannia imperiale, noi, vostri
fratelli in nome della patria e delle
sofferenze, noi non saremo offesi, e non vi odieremo per questo” . Stanja è una regione della Tracia che per una
ventina di giorni vide i suoi villaggi che si organizzano spontaneamente in
comuni senza denaro né proprietà. “ La popolazione esprimeva la sua gioia, nei
villaggi si danzava, si offriva del cibo. Non esisteva più “il tuo –mio” :
nelle foreste (…) noi avevamo preparato
dei depositi : tutto il raccolto era
immagazzinato in grano e farina, dentro granai e depositi comuni. Il bestiame
era egualmente di possesso comune “.
Queste parole del responsabile militare e organizzativo
dell’insurrezione , Michail Guerdjikov, anarchico come una parte dei
rivoluzionari, sono rare testimonianze su quella che la storia bulgara
chiama “ la repubblica di Stranja”
Questo movimento rivoluzionario autogestito fu
stroncato dalla repressione turca. Decine di migliaia di persone si
rifugiarono in Bulgaria. Tuttavia si era
dimostrato che una massa prevalentemente contadina, etnicamente composta, può
essere unita e resa cosciente
da un punto di vista rivoluzionario tramite una tattica d’azione diretta
e misure socialiste profonde ( senza preparazione di un partito né di un
periodo transitorio). E’ ciò che si ritrova egualmente nell’ Ucraina tra il 1917-1921 e nella Spagna, con minori
problemi etnici, degli anni 30. …
” ( Insurrection Macedonienne 1903. Fondation Besnard )
Bibliografia: http://www.fondation-besnard.org/spip.php?article 197 .
GUERRIGLIERI ANARCHICI BULGARI (TRACIA 1903) |
La tattica adottata dai guerriglieri anarchici bulgari
durante l’insurrezione del 1903 in Tracia è riportata da George Balkanski nel suo libro, Gli anarchici nella rivoluzione bulgara attraverso le seguenti
parole di Guerdjikov. (cfr. brano)
Brano da commentare: " Mi si chiedeva
dappertutto cosa bisognasse fare. Io rispondevo: resistere il più possibile, ma
quando l'avversario predomina con le sue forze, proteggere la popolazione dai massacri“ . (Guerdjikov ai guerriglieri )
Cfr. anche George Balkanski, Gli anarchici nella rivoluzione bulgara. Liberazione nazionale e rivoluzione sociale, Edizioni la Fiaccola, 1981, p. 179.
GEORGES CHEITANOV (1896-1925) si impegnò sin da
giovanissimo nelle lotta per l’indipendenza della Bulgaria dall’ Impero
Ottomano , ma entro una prospettiva
comunista e libertaria che derivava in lui , da un lato dal “bogomilismo” , movimento eretico medievale, fortemente critico nei
confronti della proprietà privata e delle alte gerarchie ecclesiastiche e
laiche, assai diffuso in Bulgaria e
dall’altro lato dalla Rivoluzione
russa del 1905 . Nel 1913 bruciò, insieme ad alcuni compagni, gli archivi del
tribunale di Yambol, sua città natale. Per sfuggire alla polizia intraprese numerosi
viaggi venendo a contatto con autorevoli
esponenti del movimento anarchico, , tra
cui, in Francia, SEBASTIEN FAURE e JEAN
GRAVE. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale , tornato in Bulgaria Chetaniov fu, per la sua intensa attività antibellicista e antimilitarista, arrestato , torturato e rinchiuso nella carcere di Plovdiv. Fu uno degli organizzatori di un ‘ insurrezione in quel carcere e , non
molto tempo dopo, riuscì ad evadere e andare in Russia, dove, al fianco degli
anarchici, partecipò alla rivoluzione del
febbraio e dell’ottobre del
1917. Nei primi anni venti, ritornò
, poi, avventurosamente in
Bulgaria dove , insieme
alla sua compagna, MARIOLA
SIKAROVA (1904- 1925) ed altri compagni , organizzò
e portò a buon fine, numerose
azioni rivoluzionarie, tra cui, per esempio la liberazione dell’ anarchico PETAR MAZNEV. Nel 1925
Georges Cheitanov e Mariola Sikarova furono arrestati e fucilati con altri dodici compagni.
Brano da commentare: “ Cosa possiamo
essere noi al presente? Cosa dobbiamo fare?
Noi dobbiamo risvegliare presso le masse la volontà di agire. Noi
dobbiamo marciare sul cadavere dello Stato , sdegnando la sua esistenza. Per noi lo stato non è che una volontà
straniera, imposta, che non rifiutiamo e combattiamo senza tregua. Adottando questo atteggiamento
irriducibile, noi ci opporremmo alla resistenza
dello Stato, così sorgerà un conflitto
armato che aprirà la strada alla rivoluzione.
Lo spirito dell’anarchia è l’eterno Mefistofele che
sogghigna sui mercati della vita e spinge le folle alla distruzione dei
loro idoli. La vita ci ha gettato il suo guanto. Noi l’accettiamo: che la sua
volontà sia fatta! Noi proveremo con i
fatti che lo Stato è uno spettro che non
spaventa che i vecchi, non daremo corpo alla nostra volontà e
dimostreremo che la rivoluzione non è una chimera, ma audacia. La nostra forza
individuale risveglierà lo spirito dello schiavo. Il nostro esempio infiammerà il petto del cadavere vivente ed
egli si solleverà. Oppressi (offensés) , prendete le armi! Ecco il nostro
programma politico, ecco il nostro grido di battaglia. Propagatelo attraverso
il paese come una fiaccola (flambeau ) di sangue che mostri agli schiavi che è con il sangue che gli
ideali si realizzano. “ Che la danza del terrore tracci la via! Che l’orgia
della distruzione sia il nostro manifesto!La Bulgaria dei re, dei lacché,
degli sioni
creperà! Viva l’anarchia! Salute a tutti gli anarchici sul fronte della
rivoluzione”. ( Georges Cheitanov, Lettera agli anarchici ,
febbraio 1919)
Bibliografia:
in GR.
G. Chetainov, Pages d’histoire libertaire bulgare, Editions Notre Route 1965 trovato su Google cercando la voce: Michail Chietanov.
GEORGI GRIGORIOV noto anche
con lo pseudonimo GEORGES
BALKANSKI o GUEORGUI HADJIEV
o KHADJIEV( 1906-1996). Aderì
giovanissimo all’anarchia. Sfuggito a un
tentativo monarchico di ucciderlo fuggì in Cecoslovachia e poi in Francia,
dove studiò agronomia. Durante lka
rivoluzione sociale spagnola si stabilì
a Barcellona dove tenne nella sede della radio della CNT/FAI un notiziario in
lingua bulgara . Lavorò anche in una
collettività agricola. In Spagna
conobbe la nota pittrice e
disegnatrice MADELEINE LAMBERET ( 1908-1999) , con cui avviò una lunga relazione. Tornato
nel 1938 in Bulgaria fu inviato
in un campo di concentramento, da cui fu liberato solo nel 1944. Dopo la guerra, divenendo sempre più evidente
l’impossibilità di una coesistenza di un movimento anarchico alla luce del sole in un
regime stalino- comunista Balkanski andò a stabilirsi ,
insieme a Madeleine Lamberet a Parigi dove fu attivo
sia nei movimenti anarchici in esilio (
bulgaro e spegnolo) e sia in quello
francese. Fondò e collaborò molte
pubblicazioni anarchiche e scrisse anche
numerosi saggi storici . Circola su Internet una
importante sintesi in lingua francese
della storia del movimento blugaro libertario, di cui mi limito , qui, a citare la parte che tratta del periodo che va dal 1903 al 1925.
Brano da commentare: “… Dopo la
liberazione nazionale, gli interessi
contradditori delle potenze europee – Inghilterra , Francia e
Russia, come è noto, si
conclusero con la restituzione della
Macedonia alla Turchia, benché fosse
stata liberata in seguito alla guerra turco-russa. Con la ricostituzione del dominio turco in Macedonia, il movimento nazional-rivoluzionario bulgaro riprese e rinforzò le sue
attività. […] Gli anarchici svolsero un ruolo di primo ordine in questo
movimento, sfociato in una grande insurrezione nel 1903 quando, particolarmente , in Tracia, si instaurò e si mantenne durante un mese un
regime di comunismo libertario. Tra le centinaia di anarchici rivoluzionari che
vi combatterono, la storia ufficiale del paese riconobbe e glorificò un nome,
quello di Michel Guerdjkoff (1877-1941). Dopo la repressione dell’insurrezione, Guerjikoff, Kilifarski, Stoinov e atri militati attivi, si resero conto
che questa attività rivoluzionaria deviava, in qualche modo, la loro attenzione
dall’ obiettivo principale dell’anarchismo: la creazione di un movimento
sociale ben organizzato e strutturato. In questo scopo essi lanciarono
dapprima il giornale Società Libera, nel 1907 e l’anno seguente Anarchie, costituendo nello stesso tempo una
grande casa editrice con quello stesso nome. Questa casa editrice pubblicò nel
corso degli anni, la maggior parte delle opere teoriche nostre più importanti.
Il giornale Anarchie contribuì alla costituzione di un gran numero di gruppi e
condusse, durante quattro anni una campagna di propaganda per la costituzione
di federazioni anarchiche. Un congresso
costitutivo doveva avere luogo, ma le guerre
balcaniche, seguite dalla grande guerra del 1914, lo i9mpedirono. Questa iniziativa non si realizzò che alla
fine della guerra, quando, il 15, 16, 17 giugno 1919, ebbe luogo a Sofia, il
congresso costitutivo della Federazione
Anarchica Comunista della Bulgaria (F.A.C.B.). Questo avvenimento storico fu
preceduto, accompagnato e soprattutto seguito da una intensa attività
rivoluzionaria importante, pubblica e clandestina a l tempo stesso, che dette
un altro aspetto al movimento rendendolo un fattore rivoluzionario importante
nella vita sociale delal Bulgaria. Il movimento si sviluppò e
crebbe rapidamente, grazie a una pleiade
di militanti energici e devoti e a una serie di azioni rivoluzionarie che
scossero il paese. La vita movimentata, il grande attaccamento alle idee
anarchiche, le attività febbrili e il sacrificio supremo di un uomo eccezionale
incarnano lo spirito rivoluzionario di questa epoca: esso porta il nome di
Georges Chetainov. Gli anarchici condussero una intensa campagna antimilitarista e
quando la guerra scoppiò, certi, tra cui Varban Kilifarski partirono per l’estero e altri
rifiutarono di parteciparvi passando alla clandestinità. Tra questi, Chetainov si distinse particolarmente conducendo una dura vita di
illegalità durante sedici anni. Fu assassinato nel 1925. …” ( Georges Balkanski,
Le mouvement anarchiste bulgare)
Bibliografia: Georges Balkanski, Le mouvement anarchiste bulgare 1 in http://www.theyliewedie.org/ressources/biblio/fr.Bulkanski_George...traduzione
italiana mia.
Nel 1968 Balkanski partecipò al Congresso Internazionale di Carrara. Letto oggi, il suo intervento, in quell'occasione, ha il pregio, soprattutto per chi i " caldi" anni sessanta e settanta li ha vissuti, di riportare alla memoria il contesto socio-economico di allora, quando , quasi ovunque in Europa e altrove, vi fu un notevole rifiorire delle lotte operaie e delle idee libertarie. ( cfr. brano)
Brano da commentare: “ … L’anarchismo
sociale e organizzatore controlla la
futura organizzazione della società umana, edificata sulle basi del lavoro
manuale e intellettuale, in cui l’ organizzazione e la gestione della
produzione sociale, nel suo più ampio significato, sarà l’opera degli operai,
dei tecnici, degli scienziati, già costituiti in seno alla vecchia società in
organizzazioni sindacali per settori di mestieri, di professioni, di imprese e
branche di produzione. […] Da questo punto di vista i libertari hanno il dovere
di essere i militanti più attivi del movimento operaio. Quest’obbligo morale è ancora più imperativo per le
organizzazioni libertarie che siano composte da salariati operai, tecnici o
impiegati; altrimenti, i militanti libertari si troverebbero in contraddizione
con le loro stesse idee, qualora non agissero in funzione della loro situazione
sociale e non fossero solidali con i loro fratelli di classe . D’ altra parte,
è partecipando attivamente alle lotte delle classi lavoratrici, vicinissimo ai
suoi compagni di lavoro, che ogni libertario trova le condizioni migliori per
esercitare un’attività libertaria e facilitare con l’esempio la diffusione delle
proprie idee in seno alle masse operaie, al fine di aiutarle nella loro
educazione e nella preparazione per la trasformazione della società attuale ….”
( George Balkanski, intervento al Congresso
Internazionale di Federazioni Anarchiche
di Carrara : 31 agosto- 3 settembre 1968)
Dopo il crollo dell’ Unione Sovietico e del suo impero nell’ Est europeo , Balkanski tornò in Bulgaria, dove si impegnò, sino alla sua morte alla ricostituzione del movimento anarchico bulgaro.
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