venerdì 29 aprile 2011

ANARCHICINI: ANARCHICI BULGARI : HRISTO BOTEV (1848 - ?), MIKHAIL GUERDJIKOV (1877-1947) , GEORGES CHEITANOV (1896-1925) , MARIOLA SIKAROVA (1904- 1925) , GEORGI GRIGORIOV noto anche con lo pseudonimo GEORGES BALKANSKI ( 1906-1996), MADELEINE LAMBERET ( 1908-1999)

                                                             

                                                                       


HRISTO BOTEV (1848 e  morto 1868 oppure secondo altre versioni nel  1876). Eroe nazionale bulgaro nelle lotte per  l’indipendenza della Bulgaria dall’ impero ottomano, fu,  al pari di Carlo Pisacane, un fervente patriota, che, tuttavia seppe abbracciare in una visione più ampia, socialista e internazionalista, i propri ideali nazionalisti e indipendentisti. Su di lui, sembra che  agì, in primo grado  l’influenza della  frazione libertaria della Prima Internazionale e , in particolare, del pensiero di Bakunin. Morì  in circostanze misteriose ( sull’incertezza della data della sua morte si è già detto ) lottando contro la dominazione turca. 
Poesia da commentare: “  Oh, tu,mio Dio, Dio giusto! / Non tu, del ciel signore, / ma tu che sei in me stesso / nell’anima e nel cuore…/ Non tu  cui genufletonsi  /e frati e sacerdoti / e accendon  ceri i greggi/ortodossi devoti; / non tu che uomo e donna / hai dal fango ceato / e schiavo sulla terra / hai l’uomo lasciato / non tu che patriarchi / papi, re proteggesti / e in servitù  abbandoni / i miei fratelli mesti / non tu, che a schiavi insegni / sofferenbze e preghiere / e in pasto lor dài solo / speranze menzognere; / non tu,  dio dei tiranni / senza onor, mentitori / non tu, di stolti  l’idolo /  di barbari oppressori! / Ma tu, Dio di ragione / di schiavi e sofferenti / difensore, che presto / festeggeran le genti /a ognuno, ispira, o  Dio /  di libertà, l’amore, sì che combatta ognuno / come può l’oppressore /  E a me pure rafforza / la man per la riscossa, / perché trovi pugnado / io pure la mia fossa  ! /  Non far che il turbinoso / mio cuor freddo divenga / nell  esillio e il mio grido / nel deserto si spenga!  ( Hristo Botev ,  La mia preghiera ( Moja Molitva)
Bibliografia. Hristo Botev ,  La mia preghiera ( Moja Molitva) in http://www.bulgaria-italia.com/bg/info/poesia/hristo_bolev.asp
                                                                                       
 MIKHAIL GUERDJIKOV (1877-1947) studiò all’ università francese di Plovdiv. Ancora studente  divenne, nel 1897,  capo di  un comitato rivoluzionario macedone  clandestino (MTRK).  Continuò i suoi studi in Svizzera dove fondò insieme  ad alcuni   rivoluzionari bulgari  , tra cui  VARBAN KILIFARSKI, il cosiddetto “  Cenacolo di Ginevra “  . A questo gruppo si collegava  Vendetta” , il primo giornale libertario in lingua bulgara. Tornato in Bulgaria lavorò come insegnate a Bitola .   Egli fu nel 1903 uno degli organizzatori della insurrezione macedone del 1903 e fu uno dei responsabili della  cosiddetta “ Repubblica di Stranja”, che dopo   giorni fu duramente repressa dalle forze turche, non, però,  senza prima avere esperimentato  con successo   modi alternativi di vivere e di produrre. (cfr. brano) 
Brano da commentare: “ Il 2 agosto 1903, giorno di  San Elia , una insurrezione scoppia in Macedonia nella regione  di Bitola, le altre due regioni di Skplié e Salonicco, meno ben armate ,  sono di scarso aiuto al movimento  (secondent mal le mouvement) . Anche in Tracia, i rivoluzionari intervengono. Ma le truppe turche reagiscono e  annientano i rivoluzionari. La Bulgaria non interviene. Perché la monarchia preferisce una  Macedonia e una Tracia turca a due provincie socialiste rivoluzionarie. A Krouchevo , in Macedonia, durante 12 giorni, vi fu una repubblica che funzionò sul modello della Comune di Parigi con una popolazione slava, greca  e rumena (vlasse) e avrebbe ricevuto un certo aiuto dalla popolazione turca  limitrofa. Praticamente vi era nella città lo stato-maggiore dei rivoluzionari che si occupava degli affari militari e un consiglio formato da sessanta persone di tutte le nazionalità della città. ( Una commissione di sei membri  era  responsabile della giustizia, delle requisizioni, delle finanze, dell’ordine pubblico, dell’ approvvigionamento  e della sanità.)   Delle commissioni esistevano per l’approvvigionamento, l’ordine pubblico, la sanità, le finanze, e anche il vestiario. Delle fabbriche ( ateliers ) di munizioni furono creati .  Fu improvvisato un ospedale. Due mulini davano farina alla popolazione, e i poveri erano nutriti gratuitamente. I rivoluzionari di Krouchevo scrissero un manifesto di cui quasi  la metà si indirizza alla popolazione turca : “ Venite, fratelli musulmani, al nostro fianco, per combattere i nostri nemici, i vostri ! Venite sotto la bandiera della  “Macedonia autonoma” ! La Macedonia è la nostra comune madre (…) Tuttavia, se voi credete di commettere una infamia unendovi  a noi pronunciandovi  contro la tirannia imperiale, noi, vostri fratelli  in nome della patria e delle sofferenze, noi non saremo offesi, e non vi odieremo per questo”  . Stanja è una regione della Tracia che per una ventina di giorni vide i suoi villaggi che si organizzano spontaneamente in comuni senza denaro né proprietà. “ La popolazione esprimeva la sua gioia, nei villaggi si danzava, si offriva del cibo. Non esisteva più “il tuo –mio” : nelle foreste (…) noi avevamo  preparato dei depositi : tutto il raccolto era  immagazzinato in grano e farina, dentro granai e depositi comuni.  Il bestiame  era egualmente di possesso comune “.  Queste parole del responsabile militare e organizzativo dell’insurrezione , Michail Guerdjikov, anarchico come una parte dei rivoluzionari, sono rare testimonianze su quella che la storia bulgara chiama  “ la repubblica di Stranja” Questo movimento rivoluzionario autogestito fu  stroncato dalla repressione turca. Decine di migliaia di persone si rifugiarono in Bulgaria. Tuttavia  si era dimostrato che una massa prevalentemente contadina, etnicamente composta, può essere unita e  resa  cosciente  da un punto di vista rivoluzionario tramite una tattica d’azione diretta e misure socialiste profonde ( senza preparazione di un partito né di un periodo transitorio). E’ ciò che si ritrova egualmente nell’ Ucraina  tra il 1917-1921 e nella Spagna, con minori problemi etnici, degli anni 30.   … ”  ( Insurrection Macedonienne 1903. Fondation Besnard )
Bibliografia: http://www.fondation-besnard.org/spip.php?article 197 .
                                                                                
GUERRIGLIERI ANARCHICI BULGARI (TRACIA 1903)


La tattica adottata dai guerriglieri anarchici bulgari durante l’insurrezione del 1903 in Tracia è riportata da George Balkanski nel suo libro, Gli anarchici  nella rivoluzione bulgara attraverso le seguenti parole di  Guerdjikov.  (cfr. brano)
Brano da commentare:  " Mi si chiedeva dappertutto cosa bisognasse fare. Io rispondevo:  resistere il più possibile, ma quando l'avversario predomina con le sue forze, proteggere la popolazione dai massacri“ . (Guerdjikov ai guerriglieri )  
  Cfr. anche George Balkanski, Gli anarchici nella rivoluzione bulgara. Liberazione nazionale e rivoluzione sociale, Edizioni la Fiaccola, 1981, p. 179.                                                                                    

GEORGES  CHEITANOV (1896-1925) si impegnò sin da giovanissimo nelle lotta per l’indipendenza della Bulgaria dall’ Impero Ottomano , ma  entro una prospettiva comunista e  libertaria che  derivava in lui , da un lato dal  bogomilismo” , movimento eretico medievale, fortemente critico nei confronti della proprietà privata e delle alte gerarchie ecclesiastiche e laiche,   assai diffuso in Bulgaria  e  dall’altro lato  dalla Rivoluzione russa del 1905 . Nel 1913 bruciò, insieme ad alcuni compagni, gli archivi del tribunale di Yambol, sua città natale.  Per sfuggire alla polizia intraprese numerosi viaggi venendo a contatto  con autorevoli esponenti del movimento anarchico,  , tra cui, in Francia, SEBASTIEN  FAURE e JEAN GRAVE. Allo  scoppio della  Prima Guerra Mondiale , tornato in Bulgaria  Chetaniov fu, per la sua intensa attività  antibellicista e antimilitarista,  arrestato , torturato e rinchiuso nella  carcere di Plovdiv.  Fu uno degli organizzatori  di un ‘ insurrezione in quel carcere e , non molto tempo dopo, riuscì ad evadere e andare in Russia, dove, al fianco degli anarchici, partecipò alla rivoluzione del  febbraio e dell’ottobre  del 1917.   Nei primi anni venti,  ritornò  , poi, avventurosamente  in Bulgaria  dove  , insieme  alla sua  compagna, MARIOLA SIKAROVA  (1904- 1925)  ed altri compagni   , organizzò  e portò a buon fine,   numerose azioni rivoluzionarie, tra cui, per esempio la liberazione dell’ anarchico  PETAR MAZNEV.   Nel 1925  Georges  Cheitanov  e Mariola Sikarova furono arrestati e fucilati con altri dodici compagni. 
Brano da commentare: “ Cosa possiamo essere noi al presente? Cosa dobbiamo fare?  Noi dobbiamo risvegliare presso le masse la volontà di agire. Noi dobbiamo marciare sul cadavere dello Stato , sdegnando la sua esistenza. Per noi lo stato non è che una volontà straniera, imposta, che non rifiutiamo e combattiamo senza  tregua. Adottando questo atteggiamento irriducibile, noi ci  opporremmo alla resistenza dello Stato, così  sorgerà un conflitto armato che aprirà la strada alla rivoluzione.  Lo spirito dell’anarchia è l’eterno Mefistofele che  sogghigna sui mercati della vita e spinge le folle alla distruzione dei loro idoli. La vita ci ha gettato il suo guanto. Noi l’accettiamo: che la sua volontà sia fatta!  Noi proveremo con i fatti che lo Stato è uno spettro che non  spaventa che i vecchi, non daremo corpo alla nostra volontà e dimostreremo che la rivoluzione non è una chimera, ma audacia. La nostra forza individuale risveglierà lo spirito dello schiavo. Il nostro esempio  infiammerà il petto del cadavere vivente ed egli si solleverà. Oppressi (offensés) , prendete le armi! Ecco il nostro programma politico, ecco il nostro grido di battaglia. Propagatelo attraverso il paese come  una fiaccola (flambeau ) di sangue che mostri agli schiavi che è con il sangue che gli ideali si realizzano. “ Che la danza del terrore tracci la via! Che l’orgia della distruzione sia il nostro manifesto!La Bulgaria dei re, dei lacché, degli sioni creperà! Viva l’anarchia! Salute a tutti gli anarchici sul fronte della rivoluzione”. ( Georges   Cheitanov,  Lettera agli anarchici , febbraio 1919)
Bibliografia: in  GR.   G. Chetainov, Pages d’histoire libertaire bulgare,  Editions  Notre Route 1965 trovato su Google cercando la voce: Michail Chietanov.
                                                                                      


GEORGI GRIGORIOV  noto anche  con lo pseudonimo  GEORGES BALKANSKI o   GUEORGUI  HADJIEV  o  KHADJIEV( 1906-1996). Aderì giovanissimo all’anarchia. Sfuggito  a un tentativo monarchico di ucciderlo fuggì in Cecoslovachia  e poi in Francia, dove studiò agronomia. Durante lka rivoluzione sociale spagnola   si stabilì a Barcellona dove tenne nella sede della radio della CNT/FAI un notiziario in lingua bulgara .  Lavorò anche in una collettività agricola. In Spagna   conobbe la nota pittrice  e disegnatrice MADELEINE LAMBERET ( 1908-1999) , con cui  avviò una lunga relazione.  Tornato  nel 1938 in Bulgaria  fu inviato in un campo di concentramento, da cui fu liberato solo nel 1944.  Dopo la guerra, divenendo sempre più evidente l’impossibilità di una  coesistenza  di un movimento anarchico  alla luce del sole  in  un regime  stalino- comunista Balkanski  andò a stabilirsi , insieme a Madeleine Lamberet a Parigi dove fu attivo sia nei movimenti anarchici in  esilio ( bulgaro e spegnolo) e sia in quello francese. Fondò e collaborò   molte pubblicazioni anarchiche  e scrisse anche numerosi saggi storici .    Circola su Internet una importante sintesi in lingua francese  della storia del movimento blugaro libertario, di cui mi limito , qui, a citare la parte che tratta  del periodo che va dal 1903 al 1925.
Brano da commentare: “… Dopo la liberazione nazionale, gli interessi  contradditori delle potenze europee – Inghilterra , Francia e Russia,  come è noto,  si conclusero con la restituzione della Macedonia alla Turchia, benché  fosse stata liberata in seguito alla guerra turco-russa. Con la ricostituzione  del dominio turco in Macedonia, il movimento nazional-rivoluzionario bulgaro riprese e rinforzò le sue attività. […] Gli anarchici svolsero un ruolo di primo ordine in questo movimento, sfociato in una grande insurrezione nel 1903 quando,  particolarmente , in Tracia,  si instaurò e si mantenne durante un mese un regime di comunismo libertario. Tra le centinaia di anarchici rivoluzionari che vi combatterono, la storia ufficiale del paese riconobbe e glorificò un nome, quello di Michel Guerdjkoff (1877-1941). Dopo  la repressione dell’insurrezione, Guerjikoff, Kilifarski, Stoinov e atri militati attivi, si resero conto che questa attività rivoluzionaria deviava, in qualche modo, la loro  attenzione  dall’ obiettivo principale dell’anarchismo: la creazione di un movimento sociale ben organizzato e strutturato. In questo scopo essi lanciarono dapprima  il giornale Società Libera, nel 1907 e l’anno seguente Anarchie, costituendo nello stesso tempo una grande casa editrice con quello stesso nome. Questa casa editrice pubblicò nel corso degli anni, la maggior parte delle opere teoriche nostre più importanti. Il giornale Anarchie contribuì alla costituzione di un gran numero di gruppi e condusse, durante quattro anni una campagna di propaganda per la costituzione di federazioni anarchiche. Un  congresso costitutivo doveva  avere luogo, ma le guerre balcaniche, seguite dalla grande guerra del 1914, lo i9mpedirono.  Questa iniziativa non si realizzò che alla fine della guerra, quando, il 15, 16, 17 giugno 1919, ebbe luogo a Sofia, il congresso costitutivo della Federazione  Anarchica Comunista della Bulgaria (F.A.C.B.). Questo avvenimento storico fu preceduto, accompagnato e soprattutto seguito da una intensa attività rivoluzionaria importante, pubblica e clandestina a l tempo stesso, che dette un altro aspetto al movimento rendendolo un fattore rivoluzionario importante nella vita sociale delal Bulgaria. Il movimento si sviluppò e crebbe  rapidamente, grazie a una pleiade di militanti energici e devoti e a una serie di azioni rivoluzionarie che scossero il paese. La vita movimentata, il grande attaccamento alle idee anarchiche, le attività febbrili e il sacrificio supremo di un uomo eccezionale incarnano lo spirito rivoluzionario di questa epoca: esso porta il nome di Georges Chetainov. Gli anarchici condussero una intensa campagna antimilitarista e quando la guerra scoppiò, certi, tra cui Varban Kilifarski partirono per l’estero e altri rifiutarono di parteciparvi passando alla clandestinità. Tra questi, Chetainov si distinse particolarmente conducendo una dura vita di illegalità durante sedici anni. Fu assassinato nel 1925. …” (  Georges Balkanski,  Le mouvement anarchiste bulgare)
Bibliografia:   Georges Balkanski,  Le mouvement anarchiste bulgare 1 in http://www.theyliewedie.org/ressources/biblio/fr.Bulkanski_George...traduzione italiana mia.   
Nel 1968 Balkanski partecipò al Congresso Internazionale di Carrara.  Letto oggi, il suo intervento, in quell'occasione,  ha il pregio, soprattutto per chi  i " caldi" anni sessanta e settanta li ha vissuti,  di riportare alla  memoria   il contesto socio-economico di allora, quando , quasi ovunque in Europa e altrove, vi fu un notevole rifiorire delle lotte operaie e delle idee libertarie. ( cfr. brano) 

Brano da commentare: “ … L’anarchismo sociale  e organizzatore controlla la futura organizzazione della società umana, edificata sulle basi del lavoro manuale e intellettuale, in cui l’ organizzazione e la gestione della produzione sociale, nel suo più ampio significato, sarà l’opera degli operai, dei tecnici, degli scienziati, già costituiti in seno alla vecchia società in organizzazioni sindacali per settori di mestieri, di professioni, di imprese e branche di produzione. […] Da questo punto di vista i libertari hanno il dovere di essere i militanti più attivi del movimento operaio. Quest’obbligo  morale è ancora più imperativo per le organizzazioni libertarie che siano composte da salariati operai, tecnici o impiegati; altrimenti, i militanti libertari si troverebbero in contraddizione con le loro stesse idee, qualora non agissero in funzione della loro situazione sociale e non fossero solidali con i loro fratelli di classe . D’ altra parte, è partecipando attivamente alle lotte delle classi lavoratrici, vicinissimo ai suoi compagni di lavoro, che ogni libertario trova le condizioni migliori per esercitare un’attività libertaria e facilitare con l’esempio la diffusione delle proprie idee in seno alle masse operaie, al fine di aiutarle nella loro educazione e nella preparazione per la trasformazione della società attuale ….” ( George Balkanski,  intervento al Congresso Internazionale di Federazioni Anarchiche  di Carrara : 31 agosto- 3 settembre 1968)

  Dopo il crollo dell’ Unione Sovietico e del suo impero nell’ Est europeo ,  Balkanski tornò in Bulgaria, dove si  impegnò, sino alla sua morte  alla ricostituzione del movimento anarchico bulgaro. 
 
 
 
 

 
 

 

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