JOHN HENRY MACKAY ( 1864-1933), scozzese da parte del
padre, morto quando lui aveva
due anni, e tedesco da parte di madre. Formatosi nella lingua e cultura tedesca
fu autore di numerosi saggi
, romanzi e poesie . La sua poesia intitolata Anarchy fu posta da Emma Goldman come premessa del suo articolo " L' anarchia cosa vuole veramente . (cfr. poesia da commentare)
Poesia da commentare: “ Anarchia: Sempre
ingiuriata, maledetta, mai capita/ Tu sei il terrore orrendo della nostra
epoca/ “Rovina di ogni ordine” - grida la folla - / tu sei, e la furia
insaziabile della guerra e del delitto. Oh, lasciali gridare! A coloro che non
hanno mai faticato/ per cercare la verità dietro una parola/ A loro non è mai
stato dato il vero significato della parola / Essi continueranno ciechi tra i
ciechi/ Ma tu, o parola così chiara, forte e pura/ Tu racchiudi tutto ciò che
ho scelto come meta/ Ti lascio per il futuro! Sarai/ quando ognuno infine si
risveglierà in se stesso/ Sarà alla luce del sole? Nel fremito della tempesta?/
Non sono in grado di dirlo- ma la terra lo vedrà- Sono un anarchico! Perciò/
Non governerò e non vorrò essere governato! “ ( John Herry Mackay, Anarchy)
Bibliografia: in Emma
Goldman, anarchia femminismo e altri saggi, La Salamandra,
1976 p. 39
Mackay fu un precursore della
lotta per i diritti degli ( e delle) omosessuali . Studiò filosofia a Kiel, Lipsia e a
Berlino. Determinante per il riconoscimento della sua omosessualità, oltre alle
riflessioni in lui suscitate dal processo contro Oscar Wilde, fu il
libro di Richard von Kraft-Ebing, Psycopathia sexualis
(1885-1886). Nonostante
l’indubbia utilità ricavata dalla lettura di quell’opera rifiutò però
recisamente la concezione di Kraft-Ebing dell’ omosessualità come “aberrazione sessuale.” a
cui contrappose invece la sua definizione di omosessualità
come “amore senza nome”. I suoi numerosi scritti, in poesia e
in prosa, a sostegno dell’amore omosessuale furono tutti da lui firmati
con lo pseudonimo di Sagitta e vennero
sistematicamente condannati e vietati, il che però non impedì la loro
diffusione. (cfr. brano)
Brano da
commentare: “ La vita stessa troverà questa soluzione
( all’amore omosessuale:
parentesi mia) non nella
separazione dalle sue altre questioni, ma piuttosto con loro. Perché anche la
questione di questo amore è, nelle sue basi più profonde, una questione
sociale: la lotta dell’individuo per la sua libertà contro qualunque tipo di
oppressione […] Perché in fondo ognuno capisce il proprio amore, ed ogni altro
gli è estraneo e incomprensibile, se non sinistro, Anche qui solo la
comprensione del diritto alla eguale libertà, la tolleranza verso stili di vita
stranieri come il più alto e finale risultato della civiltà, può essere
salutare” ( Sagitta, Fenny Scaller and
Other
Prose from
the Books of the
Nameless)
Bibliografia: in Hubert Kennedy, Anarchico
d’amore. La vita segreta di John Henry Mackay. Traduzione e prefazione
di Massimo Consoli. La Fiaccola, 2006 p. 42.
A Mackay si deve, tra l’altro,
un importante biografia, di
Max stirner, (cfr. post: MAX
STIRNER, ANSELM BELLEGUARIGUE E ….)
che pubblicata per la prima volta nel
1898, influì notevolmente sugli ambienti anarco-individualisti (e non solo)
della fine del secolo XIX. (cfr. brani)
Brani da commentare: 1) “
E’ con riluttanza che mi decido a portare momentaneamente a termine le mie
scoperte sulla vita di Max Stirner
attraverso la presente opera . Non è che mi senta obbligato nei
confronti del pubblico, ad accelerare in qualche modo il mio lavoro; i tedeschi hanno completamente dimenticato tanto a lungo il
loro pensatore più coraggioso e coerente, che hanno perso qualsiasi diritto ad
avere in regalo la sua vita.
No, ciò che mi spinge è, in primo luogo, la considerazione, del tutto
personale, che questo lavoro sia stato messo già per troppo tempo dietro ad
altri progetti e debba quindi finalmente essere realizzato; sono inoltre
convinto che solo un caso fortuito potrebbe rendere accessibili nuove
fonti. Aspettare quel caso vorrebbe dire
rinviare la conclusione del lavoro a data incerta. Quindi metto a disposizione
ciò che ho. A nessuno dispiace più che a
me il fatto che sia poco. Tuttavia ,
dopo un primo sguardo al percorso compiuto, è molto di più di quanto sperassi
di ottenere. …” …” ( John Henry Mackay, prefazione alla prima
edizione di Max Stirner. Vita e opere 1898; 2) “… Andrebbe al di là dell’ambito di questo
libro e non è nelle mie
intenzioni seguire l’influenza che la concezione del mondo di Max Stirner ha
avuto fino ai nostri giorni e occuparmi della posizione che ha riconquistato.
Questo dovrà senza dubbio essere fatto un giorno, e lo sarà, anche se non da
me. Il primo aspetto sarà particolarmente difficile. L’influenza di Stirner
potrà essere documentata con piena chiarezza e in modo inconfutabile soltanto
da coloro che hanno fatto propria la sua dottrina dell’egoismo e la diffondono
in tutte le direzioni, mostrando soprattutto quale netto contrasto ci sia tra
questa dottrina dell’autocrazia dell’individuo e tutte le teorie dello Stato,
quali che siano le forme da queste assunte nell’età moderna. Non che Stirner non
avesse portato anche soltanto una delle sue idee fino al suo punto estremo. Ma
nei suoi attacchi diretti doveva essere cauto se non voleva distruggere il suo
lavoro. Coloro che portano avanti quell’insegnamento sono gli anarchici
individualisti del mondo. Il loro potere non sta nel numero, bensì
nell’importanza di avere dei seguaci .
L’eventuale opera dovrebbe quindi innanzitutto preoccuparsi dei loro sforzi in
modo più dettagliato e approfondito di quanto si sia ritenuto necessario fare
finora. …” ( John Henry Mackay, Max Stirner . Vita e opere, terza edizione, 1914)
Bibliografia : John Henry Mackay, Max Stirner . Vita e opere, Bibliosofica, 2013, primo brano a p. 14 e secondo brano a p. 40
Morì nel 1933, dieci giorni dopo, il rogo
nazista all’ Institut fur Sexualwissenschaft (= Istituto delle
scienze sessuali”).
Il libro di Mackay su Max Stirner fu fatto conoscere in Francia dall'anarco-individualista EMILE ARMAND (1872-1962), che ne sintetizzò il contenuto prima ancora che venisse tradotto in francese. ( cfr. brano)
Brano da commentare: " Egli ( Mackay) non risparmiò nessuna ricerca per informarsi [...] Fu un lavoro difficile, si può crederlo. E' il risultato di questo sforzo continuo e prolungato che io sto tentando di esporre in questa sede. Da queste ricerche è nata una copiosa biografia; "Max Stirner, sein Leben un sein Werk" ( Max Stirner, la sua vita e la sua opera) la cui prima edizione data dal 1897. Io credo che quest'opera, che purtroppo non è stata ancora tradotta in francese, contribuì particolarmente a far capire: "Il singolo e la sua proprietà " ( Max Stirner visto da E. Armand)
Il padre di Emile Armand era stato un comunardo e dette al figlio una educazione laica e socialista umanitaria. Dal 1889 al 1897 militò nell’Esercito della salvezza , sino alla sua adesione all’anarchismo cristiano tolstoiano. Poi dopo un breve periodo in cui , attraverso il giornale da lui fondato, L’ Ere nouvelle publicizzò il comunismo pratico e l’esperienza deli “milieux libres” passò all’anarco-individualismo. Durante la prima guerra mondiale venne condannato a 5 anni di prigione per avere incitato alla diserzione e nel 1922 pubblicò il giornale anarco-individualista, “ En dehors" , in cui, tra l’altro, sosteneva l’importanza della pratica della “camaraderie sexuelle” al fine di stabilire tra le persone rapporti sociali e sessuali più autentici di quelli diffusi dalla morale dominante.
Brano da commentare: " Egli ( Mackay) non risparmiò nessuna ricerca per informarsi [...] Fu un lavoro difficile, si può crederlo. E' il risultato di questo sforzo continuo e prolungato che io sto tentando di esporre in questa sede. Da queste ricerche è nata una copiosa biografia; "Max Stirner, sein Leben un sein Werk" ( Max Stirner, la sua vita e la sua opera) la cui prima edizione data dal 1897. Io credo che quest'opera, che purtroppo non è stata ancora tradotta in francese, contribuì particolarmente a far capire: "Il singolo e la sua proprietà " ( Max Stirner visto da E. Armand)
Bibliografia: Max Stirner
visto da E. Armand in
Daniel Guérin, Né
Dio né padrone, Antologia del pensiero
anarchico,
vol. I, Jaka Book, 1970, p. 21
Il padre di Emile Armand era stato un comunardo e dette al figlio una educazione laica e socialista umanitaria. Dal 1889 al 1897 militò nell’Esercito della salvezza , sino alla sua adesione all’anarchismo cristiano tolstoiano. Poi dopo un breve periodo in cui , attraverso il giornale da lui fondato, L’ Ere nouvelle publicizzò il comunismo pratico e l’esperienza deli “milieux libres” passò all’anarco-individualismo. Durante la prima guerra mondiale venne condannato a 5 anni di prigione per avere incitato alla diserzione e nel 1922 pubblicò il giornale anarco-individualista, “ En dehors" , in cui, tra l’altro, sosteneva l’importanza della pratica della “camaraderie sexuelle” al fine di stabilire tra le persone rapporti sociali e sessuali più autentici di quelli diffusi dalla morale dominante.
Brano
da commentare: “Il colono è un tipo speciale di militante. Non tutti sono idonei a vivere in comunità,
ad essere un “milieu-libriste”. Il “colono-tipo”
ideale è un uomo che si è
sbarazzato dei difetti e delle
meschinità i quali rendono così difficile la vita in un terreno o spazio riistretto: egli ignora dunque i
pregiudizi sociali e morali dei borghesi e dei piccoli-borghesi. Buon
compagno, non è invidioso,
curioso, geloso, sguaiato.
Conciliante, egli si mostra molto severo
verso se stesso e molto disponibile
verso gli altri. […] Prima di essere un colono esteriore, conviene
essere un colono interiore” ( da E. Armand,
“Milieux de vie commun et colonies (1931)
Bibliografia :in Céline Beaudet, Les milieux libres.
Vivre en anarchistes à la Belle Epoque en
France, Editions Libertaires, 2006 primo brano a p. 104 e
secondo brano a p. 204
LIBERTAD (1875-1908).
Fondatore nel 1905 del giornale L’Anarchie,
che avrà una considerevole influenza sul movimento anarchico individualista
francese, ma anche, in parte, su quello comunista .(cfr. Victor Serge, Memorie di un
rivoluzionario, che lo descrive così: “Infermo delle sue gambe, camminava
sulle stampelle, di cui si serviva vigorosamente nelle risse, grande rissaiolo,
egli aveva un torace possente, una testa barbuta dalla fronte armoniosa…
Violento e magnetico, egli divenne l’anima di un movimento di un dinamismo così
straordinario , che non si è ancora spento. Egli amava la strada, la folla, il
chiasso, le idee, le donne. Egli visse due volte in “ ménage” con due sorelle:
le sorelle Mahé e le sorelle Morand.
….”, . Morì nel 1908 in seguito ad una rissa.
Brano
da commentare: “ Oui, la citè future, tres joli mais c’est trés loin !” , mais des amis qui ne conçpoivent demain qu’ en marchant devant eux et qui sollicitent une meilleure minute en vivant la minute presente. La destruction totale est faite de destructions partielles. On ne décrète pas la conscience social, on la forme tous les jours” ( da Libertad Albert, Le travail
antisocial et les mouvements utiles, 1909
Bibliografia: in Céline Beaudet, Les milieux libres.
Vivre en anarchistes à la Belle Epoque en
France, Editions Libertaires, 2006 p. 204
HAN RYNER ( pseudonimo di Jacques Elie Henri Ambroise Ner (
1861-1938)fu uno scrittore anarchico individualista e pacifista, nato in
Algeria ad Oran. . Dopo la morte della madre che era molto religiosa
diventa massone e poi anarchico., Redattore capo della rivista “Demain” collaborò
a molte pubblicazioni libertarie. Si
oppose attivamente si oppose , assieme a Emile Armand e a Sebastien Faure,
alla prima guerra mondiale sostenendo il diritto all’obiezione di coscienza. Partecipò a molte
campagne libertarie , tyra cui
quella per Sacco e Vanzetti e per Nestor Makhno.
Scrisse diversi romanzi centrati sul tema dell’ “amore plurale” in
contrapposizione della povertà dell’ amore unico. Morì nel 1938. Sua
figlia GEORGETTE RYNER ( 1895-1975)82)
anche lei scrittrice svolse una
impegnativa attività pedagogica libertaria in Algeria.
Brani
da
commentare : 1) “… Ciascun
raggruppamento ai miei occhi è un doppio crimine: sminuisce l’individuo e
divide l’umanità. Radunare uomini significa renderli sempre nemici di altri
uomini. […] L’unico rifugio è l’amore libero e plurale non organizzato.
L’organizzazione rovina tutto. Organizzare la libertà è creare servitù.
Organizzare l’amore è fomentare gelosie
e odii. L’amore plurale è un
sentimento schietto e naturale, dolce e innocente come il mio amore per il
villaggio in cui mossi i primi passi e dove rivolsi i miei primi sguardi.
L’organizzazione converte un sentimento in un patriottismo guerriero , e di un
altro ne fa una religione intollerante che, come tutte le religioni, assassina quando serve. ( citato da Maria Lacderda De Moura in
“Han Ryner e
l’amore plurale” ; 2) “
… Le relazioni tra l’uomo e la donna devono essere, come tutte le relazioni tra
persone, assolutamente libere da entrambe le parti. Esse devono esprimere una reciproca sincerità. Il reciproco amore è la più bella cosa tra quelle indifferenti,
la più vicina ad essere una virtù. Fa la nobikltà del baciare. Se il bacio senza amore è
l’incontro di due desideri e di due piaqceri, non costituisce una colpa ( Han Ryner, Manualetto individualista (1905)
Bibliografia . Primo brano in Maria Lacderda De Moura,
“Han Ryner e l’amore plurale” in Amatevi e non moltiplicatevi a
cura di Miriam L. Moreira Leite,
Edizioni Spartaco, 2006 p. 148. Secondo
Brano in Han
Ryner, Manualetto individualista
ZO D’ AXA, ( 1864-1930), pseudonimo di Alphonse Gallaud de
la Pérouse. Anarchico individualista, giornalista, poeta,
individualista e antimilitarista. Nato
in una famiglia borghese benestante. Si arruolò nei Chausseurs d’Afrique e
nel 1882, disertò. Trovò rifugio a Roma
, dove frequentò numerosi intellettuali ed artisti , ( tra questi il pittore Vanutelli
). Grazie ad una amnistia, nel
1889, potè
tornare in Francia e fondò il famoso settimale
libertario, “L’ en dehors”
. Per il contenuto dei suoi articoli
antimilitaristi e anticonformisti, venne
più volte condannato e il suo giornale
sequestrato. Fece numerosi viaggi all’
estero ( Olanda, Italia, Germania, Grecia, Turchia , Giaffa i)
da dove veniva, prima o poi,
sistematicamente espulso per vagabondaggio e per sovversione dell’ordine pubblico. Negli anni novanta si distinse per il suo
impegno nella difesa di Dreyfus nonostante, come egli
non mancava di precisare, costui
fosse un
ufficiale dell’esercito. Durante le
elezioni del 1899 , Zoo d’Axa presentò come candidato per il Parlamento
un asino bianco e girava con esso per le
vie di Parigi, seguito da parecchia
gente curiosa e divertita. Questa
beffarda e di per se stessa non violenta “propaganda anti- elettorale” si
concludeva, poi, sempre con inevitabili scontri con la polizia. Dai
primi anni del novecento viaggiò ininterrottamente in tutti e cinque i continenti sino a quando, tornato in Francia, si suicidò nel
1930.
Brano
da commentare: “ Vivere per l’ora presente, fuori dal miraggio delle società
future; vivere e palpare questa esistenza nel piacere orgoglioso della battaglia sociale. E’ più di uno stato
di spirito: è un modo di essere- e subito” ( L’en dehors, 1892)
Una riflessione approfondita , più pratica che teorica,
sul femminismo, il matrimonio, la libertà sessuale , il controllo delle
nascite fu elaborata, anche dalle anarchiche individualiste ,
frequentatrici, occasionali o "habitués" dei "milieux libres", la cui
notorietà non è purtroppo paragonabile con i loro patners maschi, anche se per
quel poco che se ne sa, non erano meno agguerrite ed appassionate di loro
nel "vivre à l' anarchie". Tra queste pioniere dell 'anarco-femminismo in Francia mi limito a
ricordare : ANNA MAHE' (1881-1960), JEANNE MORANDE (1883-1969), MARIA
KLÜGEL (1872-1906).
Nota: Non ho
trovato ad eccezione di MARIA KLÜGEL, loro immagini, a cui potermi ispirare e quindi mi sono
inventato , basandomi soprattutto sul film " Casco d'oro"
di Jacques Becker (1952), alcune immaginarie "femmes de la Belle
Epoque".
ANNA MAHE' , insegnante , divenuta anarchica, ,
fu per un certo tempo la compagna di Libertad, con cui fondò le “causeries populaires e codirettrice del giornale
settimanale “ L’ Anarchie”. Sia lei che la sorella, Armandine ebbero un figlio
da Libertad. Scrisse il pamphlet ,
L’eredità e l’educazione,
JEANNE MORANDE , figlia di uno sterratore anarco -sindacalista nel 1905,
si trasferì a Parigi, dove per vivere faceva la domestica e al tempo
stesso frequentava gli ambienti anarchici. Nel 1907 andò a vivere con Libertad . Fu più volte
arrestata per oltraggi a pubblici funzionari e per affissione illegale di
manifesti. Dopo la morte di Libertad Jeanne Morand divenne la compagna dell’anarchico Jack Long . Si occupò
di cinema e di teatro e organizzò corsi di dizione e di
recitazione. Durante la prima guerra mondiale Jack Long disertò e lei si
rifugiò con lui in Spagna. Nel 1921, tornati in Francia furono perseguitati
dalla polizia con l’accusa di avere collaborato con il nemico. Jack Long si
suicidò e lei passò tre anni in prigione. Morì nel 1969.
MARIA KLÜGEL con il suo compagno Emile
Armand fondò, nel 1901, L’Ere Nouvelle. Insieme ad altri 250
compagni e compagne contribuì alla fondazione della Colonia di Vaux e si occupò in
particolare di quella parte dello statuto, che riguardava le donne. Malata di
tubercolosi morì nel 1906.
Brani da commentare: 1) )Tutte
queste donne hanno in comune, attraverso la diversità dei loro percorsi, di
avere rifiutato al tempo stesso il matrimonio che esse consideravano simile ad
una forma di prostituzione legale e la condizione di dominata e di sfruttata
che si offriva ad esse nei limiti del salariato . Esse si sono
impossessate delle possibilità di emancipazione immediata che
offriva loro il solo movimento politico che accordava alla sfera privata una
importanza determinante, Con l’invenzione dei nuovi stili di vita incluse le
esperienze comunitarie, l’educazione anti-autoritaria dei bambini,
l’affermazione di una sessualità libera, esse hanno condotto una forma elegante
di propaganda attraverso l’azione” ( Anne Steiner, Les militantes anarchistes individualiste: des femmes libres à la Belle Epoque ); 2) "
Le donne anarchiche cercano dunque di emanciparsi dal ruolo di madre e dalla
loro dipendenza fisica ed economica non solamente dal bambino, ma anche
egualmente dall'uomo. Esse, con il movimento anarchico si spingono più lontano
che le femministe (ad eccezione di personalità come Pelletier e Nelly Roussel) nelle loro rivendicazioni dal punto di vista del
corpo e della sessualità e giustificano questi modi di comportarsi ( = demarches) nella volontà sempre presente di resistere alla società che le
circonda ". ( in Céline Beaudet, Les milieux libres. Vivre en anarchiste à la Belle Epoque en France) .
Bibliografia : Primo brano in Anne Steiner, Les
militantes anarchistes individualistes: des femmes libres à la Belle Epoque in
http://amnis.revues.org/1057 p. 4 e secondo brano in
Céline Beaudet, Les
milieux libres. Vivre en anarchiste à la Belle Epoque en France, Les editions libertaires, 2006, p. 128
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