KURT EISNER |
Il 7 novembre 2018 , infatti, scoppiò in Baviera una rivoluzione capeggiata
da KURT EISNER ( 1867-1919, che già
durante la guerra in netta controtendenza rispetto alla maggioranza del partito
social democratico tedesco aveva sostenuto istanze radicalmente
antibelliciste. Prevalendo grazie all appoggio del movimento operaio,
organizzato seguendo l’esempio della rivoluzione russa , ancora in atto,,
in Consigli di operai, soldati e contadini, sul leader
socialdemocratico moderato Erhard
Auer , Kurt Eisner , proclamò la fine
del regno di Ludwig III von Wittelsbach e fondò una republica, chiamata, “Stato libero popolare di Baviera ( Freier Volksstaat Bayern) “
in cui , assumendo la
carica di Presidente del Consiglio,
cercò faticosamente, senza riuscirvi, di conciliare il metodo parlamentare borghese con quello dei consigli operai .
FIG. 1 ILLUSTRAZIONE DI BARBARA YELIN FIG. 2 ) MIA
Testimone attivamente partecipe di questi avvenimenti fu KRESZENTIA (detta ZENZL) ELFINGER ( 1884- 1962), moglie/compagna di Erich Müsham, ( cfr. posr ERICH MÜSHAM) che li
descrisse nel suo libro “ Il calvario
di Erich Müsham “ (primo brano) e in
modo più personale in una lettera all’
amico poeta danese Martin Andersen
Nexö (secondo brano):
Brani da commentare : 1) ” La prima grande protesta popolare contro la guerra fu lo sciopero dei lavoratori delle fabbriche di munizioni che divampò nel gennaio del 1918 per tutta la Germania. I lavoratori delle officine Krupp di Monaco irruppero una mattina assai presto nella nostra casa e strapparono dal letto Müsham invitandolo caldamente a parlare nelle fabbriche in favore dello sciopero. Erich seguì gioiosamente l’appello dei lavoratori , orgoglioso della fiducia dimostratagli. Ma dopo poco tempo lo sciopero fallì e Müsham fu arrestato e internato a Traunstein. […] Musham fu rilasciato il 5 novembre, dopo avere ottenuta una dichiarazione sulla illegalità del suo arresto. […] Müsham parlò lo stesso 5 novembre in una riunione popolare in cui il prof. Max Weber richiamava alla necessità della difesa nazionale. A Müsham fu richiesto di parlare per primo ed egli con infiammate espressioni si scagliò contro la continuazione della guerra e contro l’ipocrisia della cosiddetta difesa nazionale tra l’indescrivibile entusiasmo dell’ uditorio. Dopo due giorni ( nota mia: 7 novembre) si ebbe una violenta dimostrazione contro la guerra ; le masse popolari si raggrupparono intorno alle caserme, fraternizzarono con i lavoratori in divisa e Müsham parlò perfino di fronte alla caserma in cui alloggiava il Corpo di Guardia del re. I soldati entusiasti abbandonarono la caserma e marciarono con i rivoluzionari sin su Oberwiesenfeld ove Müsham parlò ancora contro la guerra e le stragi. Tutto avvenne senza alcun spargimento di sangue; la notte dell’8 novembre la Rivoluzione aveva trionfato, il re abdicava e la Baviera si dichiarava Repubblica “ ( Kreszentia Müsham, Il calvario di Erich Müsham, Samizdat, 1996, pp. 26 e 28; 2) “Siamo arrivati proprio in questo momento critico, sono saltata sul tetto dell'auto, ho preso la bandiera rossa e ho urlato ad alta voce a favore della pace e della rivoluzione, i soldati sono tornati [ ... ] e poi abbiamo fatto salire Musham sopra [ nota mia: il tetto della macchina), che ha fatto un discorso meraviglioso indirizzato ai soldati, allora i soldati che si precipitarono fuori dalla caserma, fracassarono i loro fucili sul pavé e quelli che riuscirono a uscire lasciarono la caserma gridando Hurra, infatti tutti i soldati erano rinchiusi nella caserma. [ ... ] Quella fu la notte che ci rese repubblicani. [ ... ] i nostri soldati diventarono esseri umani attraverso tutta l’ Umana Miseria, e il militarismo fu ucciso da noi stessi. “
Brani da commentare : 1) ” La prima grande protesta popolare contro la guerra fu lo sciopero dei lavoratori delle fabbriche di munizioni che divampò nel gennaio del 1918 per tutta la Germania. I lavoratori delle officine Krupp di Monaco irruppero una mattina assai presto nella nostra casa e strapparono dal letto Müsham invitandolo caldamente a parlare nelle fabbriche in favore dello sciopero. Erich seguì gioiosamente l’appello dei lavoratori , orgoglioso della fiducia dimostratagli. Ma dopo poco tempo lo sciopero fallì e Müsham fu arrestato e internato a Traunstein. […] Musham fu rilasciato il 5 novembre, dopo avere ottenuta una dichiarazione sulla illegalità del suo arresto. […] Müsham parlò lo stesso 5 novembre in una riunione popolare in cui il prof. Max Weber richiamava alla necessità della difesa nazionale. A Müsham fu richiesto di parlare per primo ed egli con infiammate espressioni si scagliò contro la continuazione della guerra e contro l’ipocrisia della cosiddetta difesa nazionale tra l’indescrivibile entusiasmo dell’ uditorio. Dopo due giorni ( nota mia: 7 novembre) si ebbe una violenta dimostrazione contro la guerra ; le masse popolari si raggrupparono intorno alle caserme, fraternizzarono con i lavoratori in divisa e Müsham parlò perfino di fronte alla caserma in cui alloggiava il Corpo di Guardia del re. I soldati entusiasti abbandonarono la caserma e marciarono con i rivoluzionari sin su Oberwiesenfeld ove Müsham parlò ancora contro la guerra e le stragi. Tutto avvenne senza alcun spargimento di sangue; la notte dell’8 novembre la Rivoluzione aveva trionfato, il re abdicava e la Baviera si dichiarava Repubblica “ ( Kreszentia Müsham, Il calvario di Erich Müsham, Samizdat, 1996, pp. 26 e 28; 2) “Siamo arrivati proprio in questo momento critico, sono saltata sul tetto dell'auto, ho preso la bandiera rossa e ho urlato ad alta voce a favore della pace e della rivoluzione, i soldati sono tornati [ ... ] e poi abbiamo fatto salire Musham sopra [ nota mia: il tetto della macchina), che ha fatto un discorso meraviglioso indirizzato ai soldati, allora i soldati che si precipitarono fuori dalla caserma, fracassarono i loro fucili sul pavé e quelli che riuscirono a uscire lasciarono la caserma gridando Hurra, infatti tutti i soldati erano rinchiusi nella caserma. [ ... ] Quella fu la notte che ci rese repubblicani. [ ... ] i nostri soldati diventarono esseri umani attraverso tutta l’ Umana Miseria, e il militarismo fu ucciso da noi stessi. “
Bibliografia:
Primo brano in Kreszentia Müsham, Il calvario di Erich Müsham, Samizdat, 1996, pp. 26 e 28 ;
Secondo brano infra "Es lebe die Revolution!“ Dichtung
ist
Revolution (1): Revolutionäre
Schriftsteller
für
Demokratie
und Menschlichkeit in https://www.literaturportal-bayern.de/ . La traduzione italiana è quasi tutta mia e pertanto è bene per chi sa il tedesco che la si verifichi leggendo l'originale . Sotto la didascalia dell'illustrazione di Barbara Yelin vi era la seguente citazione: " Zenzl Mühsam in der Revolutionsnacht auf
einem Auto vor der Türkenkaserne, kurz bevor Erich Mühsam die Soldaten zu
Menschlichkeit aufruft. "
(PRIMA) REPUBBLICA
DEI CONSIGLI OPERAI DI BAVIERA ( 7-13 APRILE 1919) : ERICH E ,
ZENZL MUSHAM ,GUSTAVE LANDAUER, ERNST TOLLER, RET MARUT,
|
Il 21 febbraio del 1919 Kurt Eisner fu
assassinato da Anton Graf von Arco auf Valley, figlio di
un nobile tedesco e di Emily Freiin appartenente alla ricca
famigliav degli Oppenheim, di origine ebraica, che per quel delitto fu
condannato ad appena cinque anni. Dopo
la morte di Eisner, accantonato
definitivamente il parlamentarismo borghese, fu
instaurata il 7 aprile 1919, la (prima) Repubblica dei Consigli della Baviera ( nota anche come „Repubblica dei Letterati“ o „ Repubblica degli ebrei forestieri „o come la chiarmarono , poi ,i comunisti che
subentrarono, il 13 aprile 1919, al
governo di questa repubblica la
Pseudo–Repubblica dei Consigli“ : (brano da commentare):
Brano da commentare: “Le difficoltà
sorgono immediatamente a causa delle divergenze in seno al movimento
rivoluzionario. Da un lato, un gruppo di
intellettuali, uomini di grande onestà
ma dotati di una insufficiente preparazione ( maturité) politica : poeti espressionisti
come Erich Müsham, Ernst Toller,
teorici universitari di storia della letteratura Gustave Landauer ai
quali si aggiungono gli economisti Otto Neurath e Silvio Gesel così come
l‘autore di pamphlets
anarchisanti Ret Marut . Dall‘altro , i
comunisti – è una première nella storia
della rivoluzione tedesca. O piuttosto un comunista: Eugen Leviné, giovane uomo di una indomabile energia che, a differenza di
Liebknecht ou de Rosa Luxemburg, aveva senza dubbio le capacità organizzative
di un Lenin o di un Trotsky. Leviné non è arrivato a Monaco che
all’inizio di marzo, inviato da Berlino per riorganizzare il Partito Comunista
che contava sette membri. Cominciò con
escluderne cinque e si accinse a fondare una organizzazione di lotta
suscettibile di condurre alla dittatura del proletariato. Noto per i suoi
interventi stroncanti e senza illusioni a proposito dei consigli, egli si oppose
in un primo tempo alla Repubblica dei
consigli: ai suoi occhi , i consigli non erano ancora maturi per il
compito che li attendeva. Ma, allora perché, una settimana più tardi, il 13
aprile , i comunisti si impadronirono – colpo di Stato nel colpo di Stato – del
governo di quella stessa repubblica? Il motivo è che nel frattempo si era
scatenata la guerra civile …. “ ( Jean Paul Musigny, La revolution mise a mort par ses celebrateurs même. Le
mouvement des conseils en Allemagne
1918-1920, Nautilus 2001 pp. 52 e 57).
Bibliografia
: Jean Paul Musigny, La
revolution mise a
mort par ses
celebrateurs
même. Le
mouvement
des
conseils
en Allemagne
1918-1920,
Nautilus 2001 pp. 52 e 57
OPERAI E SOLDATI DELL'ARMATA ROSSA BAVARESE |
Brano da commentare : “” Il governo Hoffmann, a quanto ci racconta
l’ufficiale, con l’appoggio di alcuni socialdemocratici di Monaco si è
assicurata la fedeltà della guardia armata repubblicana, promettendo trecento
marchi di premio per ogni soldato. Nella notte le truppe hanno occupato la
stazione e gli edifici governativi, e sono padrone della città. La repubblica sovietica è ingloriosamente
finita. Ma gli operai, se non hanno avuto l’energia di condurre una rivoluzione
costruttiva, non vogliono abbandonare la città ai bianchi senza lotta. Si raccolgono
nella Theresienwiese, le truppe rivoluzionarie si uniscono a loro, incominciano
i combattimenti. […] Intanto operai e
soldati hanno conquistato d’assalto la stazione e le truppe bianche hanno preso
la fuga sui treni già pronti. Solo nel ginnasio Luitpold restano ancora una
compagnia della guardia armata repubblicana passata al governo Hoffmann: do
l’assalto all’edificio insieme ai compagni. Le truppe si arrendono. Durante le
ore in cui io prendevo parte ai combattimenti, si erano riuniti i consigli d’officina.
Nella certezza che tutti i componenti del vecchio comitato centrale fossero
stati arrestati, avevano eletto un nuovo comitato, in cui predominavano i
comunisti. Mi reco al comando di presidio , dove il nuovo comitato è riunito in
seduta e prima di, potere dire una sola
parola, vengo arrestato.- Finalmente, ce l’abbiamo il re dell’Alta Baviera! –
grida Levien. Anche ora che le masse lavoratrici sono unite, i capipartito
devono continuare a farsi la guerra. Temono che, nella mia qualità di presidente
del vecchio comitato, io possa svolgere attività contro il nuovo; e ci vuole
del bello e del buono per deciderli a lasciarmi andare …” La “repubblica
sovietica da burla” , come la chiamavano i comunisti, è crollata, , ora la
“vera” repubblica sovietica incomincia il suo lavoro . …. (Ernst Toller, “ Una
giovinezza in Germania, 1933)
Il 16 aprile 1919 Ernst
Toller, nonostante la sua forzata mozione dagli apparati del nuovo governo, non
rinunciò ad agire in difesa della Repubblica dei Consigli operai e al comando di un gruppo di operai e soldati ,
pochi rispetto alle truppe nemiche e malarmati, conseguì la più prestigiosa
vittoria, ottenuta durante la “vera” (cioè quella comunista) Repubblica dei Consigli Operai di Baviera, sulle truppe reazionarie del governo di
Bamberg, liberando Dachau, zona di
rilevante importanza strategica, caduta nelle mani del governo di Bamberg. ( brano da commentare)
Brano da commentare: … “ Nella trattoria di Karlsfeld sono adunati
gli uomini di fiducia delle maestranze di Monaco. – Toller deve prender eil
comando! Grida qualcuno- - Di che? Di un cannone?- rispondo, ricordando di
essere stato in guerra, sottoufficiale di artiglieria. – No! Dell’esercito –
grida un vecchio coi capelli bianchi, operaio della Krupp. Io protesto, cerco di
spiegare che per un comandante d’esercito, occorrono ben altre capacità delle
mie – Bisogna pur che ci si metta qualcuno, altrimenti diventa tutto un casino;
e se non sai qualcosa adesso, la imparerai. L’importante è che noi, te, ti
conosciamo. Non so che ribattere. Quali argomenti riuscirebbero a scuotere la
forsennata eppure commovente fiducia di questi uomini, freschi di una vittoria
contro truppe regolari e comandate militarmente? Così divento comandante in
capo. […] Il fuoco avversario si
rafforza. Il mio gruppo è preso dall’irresolutezza, vuole l’appoggio
dell’artiglieria. Rifiuto di trasmettere l’ordine: con pochi volontari balzo
avanti, gli altri ci seguono, raggiungiamo la nostra fanteria e conquistiamo
Dachau d’assalto […] La sconfitta
militare ha costituito un grave colpo morale per il governo di Bamberg. Non
dobbiamo lasciar tempo ai bianchi di riorganizzarsi: ora siamo forti abbastanza
da ricacciarli oltre il Danubio. I rifornimenti alimentari di Monaco
ristagnano: è necessario avanzare fino all’occupazione della Hollerdau:
importante zona agricola dove i contadini simpatizzano per noi. L’avanzata
viene sospesa per ordine del comando supremo di Monaco. I comandanti del fronte
di Dachau sono dei socialisti indipendenti e i comunisti non se ne fidano. …” ( Ernst Toller, Giovinezza in Germania pp.
156-157 e pp. 159-160)
Bibliografia:
Ernst Toller
Una
giovinezza in Germania,
Einaudi, 1972, pp. e 156-157 pp. 159-160
Zenzl Mühsam bei der
Essensausgabe an die Soldaten der Roten Armee in Dachau im April 1919
FIG. 1 ILLUSTRAZIONE DI BARBARA YELIN FIG. 2: MIA |
Dopo l’ arresto di Erich Müsham, Zenzl , rimasta sola ,si
unì all’
armata rossa, guidata da Ernst Toller, che andava a liberare la città
di Dachau, caduta in mano delle guardie bianche, insieme ad altre donne,
che per lo più svolsero il ruolo di infermiere
e di vivandiere , ma che nel
caso sapevano anche combattere (cfr. brano da commentare)
Brano da commentare : Cessata la
battaglia, gli operai e le operaie delle officine di munizioni di Dachau si scagliano sui soldati bianchi. Le più
accese sono le donne. Disarmano le truppe , le spingono innanzi a sé e a pugni
e a calci le scacciano dal paese. Il comandante dei bianchi si mette in salvo
scappando su una locomotiva. I nostri parlamentari, per i quali era già stato
emesso l’ordine di fucilazione, si salvano nel trambusto causato dalla
fuga. Cinque ufficiali e trentasei
soldati bianchi vengono fatti prigionieri. I nostri occupano la città … (
Ernst Toller, Giovinezza in Germania ....)
Bibliografia: Ernst Toller
Una
giovinezza in Germania,
Einaudi, 1972, p. 160 . Illustrazione
di Barbara Yelin in „Kein
Mensch war mehr
sicher“
in Dichtung
ist
Revolution (9): Die Niederschlagung
der Räterepublik
in München,
2. Mai 1919 in https://www.literaturportal-bayern.de/
Pur vantandosi della conquista di Dachau i dirigenti del partito comunista non mutarono il loro atteggiamento di rancoroso disprezzo nei confronti di Toller, sempre più considerato come il loro peggiore avversario , così come risulta dall’opuscolo “ La repubblica bavarese dei consigli operai di P. Werner/ Paul Frhölich, (brano da commentare)
Brano da
commentare: “ Il 15 aprile l’Esercito rosso scacciò la guardia bianca da Allach,
Karlsfeld e Dachau: in quest’ultima località furono presi 150 prigionieri, tra
cui quattro ufficiali, e conquistati quattro cannoni, tre mitragliatrici
pesanti e varii milioni di munizioni . Nel combattimento di Dachau l’Esercito
rosso ebbe 8 morti e un certo numero di feriti […] Toller quindi andò nell’esercito e assunse un
comando al fronte di Dachau. Come capo di truppe egli portava seco il suo
temperamento passionale, ma gli mancava la dote più importante, quella cioè di
saper giudicare freddamente la situazione. Inebriato dalla vittoria di Dachau,
volle aggiungere allori ad allori e disegnò una grande avanzata delle sue
truppe verso Nord. Questo piano era affatto temerario; e se anche a bella prima
fosse riuscito, avrebbe indubbiamente condotto a un completo disastro, giacché
i più abili condottieri dei Bianchi avrebbero chiuso in mezzo le truppe
spintesi avanti e le avrebbero spacciate. Invano si fece notare ciò a Toller
nel Quartier generale e nel Comitato
d’Azione …” e in altre pagine del libro l’autore esprimeva, tra l’altro, il seguente giudizio su Toller “ … I suoi occhi
oscuri s’incapricciavano di tutte le ragazze, la sua anima di tutte le
verginità della politica . Coi capelli
un po' lunghi e uno spadino al fianco, egli sarebbe stato una vivente figura da
romanzo dei bei tempi del romanticismo. ….” ( P. Werner/Paul Frhölich, La
Repubblica bavarese dei consigli operai )
Bibliografia:
P. Werner/Paul Frhölich, La Repubblica bavarese dei consigli
operai, La Nuova Sinistra Samonà §Savelli 1970 p. 73 , p. 84 e p. 34
L’ insulto, di “Repubblica
sovietica da burla “ (o “pseudo-repubblica dei consigli” ) fu, come si è già
accennato, ossessivamente usato dai comunisti autoritari per
stigmatizzare la prima Repubblica dei consigli ( 7 aprile-12 aprile 1919), di cui fecero
parte, con diversi ruoli, gli anarchici Gustave Landauer, Erich Müsham, Ret
Marut e lo scrittore espressionista libertario, Ernst Toller. Il disprezzo nei
confronti di questo esperimento socialista libertario ha raggiunto il suo
culmine nel libro di Paul Frhölich
(alias P. Werner) ( brano da commentare)
Brano da commentare: “ La repubblica bavarese dei Consigli cominciò con una
farsa, terminò con una tragedia. […] La repubblica bavarese dei Consigli non fu
fondata dai comunisti, dai più decisi fautori dell’idea dei Consigli. Essa fu
il risultato delle mistificazioni e degli intrighi dei socialisti governativi,
del donchisciottismo anarchico, e della politica opportunista del Partito
indipendente. Sorse non in un paese, dove un alto sviluppo delle forze
produttive e dei contrasti di classe avessero acuito all’estremo la lotta di
classe, ma in un paese a produzione prevalentemente agraria nelle mani di un
contadiname benestante. […] Su questo terreno piccolo borghese, e grazie alla tradizione di bohême del numerosissimo
ceto dei letterati e degli artisti, poté farsi strada specialmente a Monaco l’anarchismo, cioè un
radicalismo di carattere piccolo-borghese, scaturito dall’inclinazione
rivoluzionaria dell’intellettualismo sopraffatto dal capitale, spoglio di
qualsiasi capacità di penetrazione politica, e quindi incline ad ogni politica
avventura, ma senza consiglio alla prima difficoltà. Per costoro i grandi gesti
e le frasi sonore dovevano compensare la mancanza di serietà e di avvedutezza .
Non deve tenersi in poco conto la loro influenza sulla classe operaia di
Monaco, influenza che diventò pericolosa specialmente per aver abiutato i
lavoratori alla frase. Che si rivolgeva alla loro passione anziché alla loro
intelligenza ……” ( Paul Fhrölich, La repubblica bavarese dei consigli operai,
La Nuova Sinistra § Samonà e Savelli 1922 , p. 11 e p. 15
Bibliografia:
P. Werner/Paul Frhölich, La Repubblica bavarese dei consigli
operai, La Nuova Sinistra Samonà §Savelli 1970 p. 73 , p. 11 e p. 15
Erich Müsham |
Durante la prigionia, prima nel carcere di Ansbach e
poi nella fortezza di Niederschönenfeld, che fu estremamente dura, Erich
Müsham riuscì a scrivere nel 1920 “un
rapporto personale dei singoli eventi
rivoluzionari a Monaco dal 7 Novembre
del 1918 al 13 Aprile 1919”. ( Lo dedicò a Gustav Landauer, “al
valoroso combattente e martire della rivoluzione ed a tutti gli eroi del
proletariato di Monaco e ne inviò una copia persino a Lenin”. Lo scopo
consisteva nel confutare la versione degli avvenimenti data da Paul Frhölich,(brano da
commentare)
Brano
da commentare : “ Io non avrei probabilmente scritto questo “resoconto
personale “ e in ogni caso , non sotto questa forma, se non fossi stato spinto
dal violento moto di rifiuto dell’ opuscolo di P. Werner, Die bayerische Raterepublik. Tatsachen und Kritik , che è apparso ai nostri occhi di
prigionieri , senza distinzione di appartenenza, come una cattiva relazione
tendenziosa e faziosa. […] Il distinguo tra la “pseudoonsigli del partito
comunista, che si è fatta passare per la sola vera Repubblica dei Consigli, fu
una manovra dei comunisti di partito nel momento in cui essi furono costretti a
far mandar giù al proletariato il loro astensionismo . […] I lavoratori,
associando al concetto familiare di “dittatura del proletariato” l’idea
semplice che la classe oppressa aveva di liberarsi, durante il processo (soulévement) rivoluzionario, dalle catene del capitalismo
e a regolare i propri affari tramite i i suoi consigli, non sapevano nulla e
non volevano sapere nulla di quel distinguo tra la Repubblica dei Consigli
proclamata il 7 aprile e quella che si realizzò il 13 aprile da un cambiamento
nel personale dei quadri. Essi hanno combattuto per la Repubblica dei
Consigli tout court ed è ad essa che
essi hanno sacrificato la loro vita e la loro libertà. Sono quegli stessi
compagni che avevano dall’assassinio di Eisner - e anche prima- lanciato il grido “ Tutto il
potere ai consigli” e reclamato dal
Congresso dei Consigli la proclamazione della Repubblica dei Consigli; loro che
non avevano tollerato l’installazione in Baviera di una dittatura borghese
ordita dalla reazione nella Germania del
Nord; e che avevano forzato gli eventi
precipitati dal 4 al 6 aprile; loro che avevano espresso la loro fiducia nel
Consiglio centrale di questa “pseudo-Repubblica dei Consigli “; loro che
dettero dopo il putsch della domenica delle Palme l’ assalto alla stazione
centrale di Monaco , e loro ancora che si trasformarono in seguito in guardie
rosse per soccombere con il tenace coraggio del sacrificio, essere assassinati
o perdere i loro migliori anni vittime della vendetta della giustizia
nazionalista e social-democratica. … ( Erich Müsham, D’ Eisner à Leniné. La naissance d la
Repubblique des Conseils de Bavière, 1929)
Bibliografia: Erich Müsham, La naissance d la Repubblique
des Conseils de Bavière, La Digitale / Spartakus 2002 pp. 13-14
GUSTAVE LANDAUER |
Sotto il profilo teorico
e culturale la differenza tra il programma di quella che si autodefiniva la “vera”
Repubblica dei Consigli (13-26 aprile !919), centrato
quasi esclusivamente sul rafforzamento, dal punto di vista del partito, dell’ apparato burocratico/amministrativo
e militare, e il programma, almeno per quanto riguarda la sua componente
anarchica, della cosiddetta “ Repubblica
sovietica da burla ( 7- 13 aprile 1919) fu
ben messa in evidenza da Gustave Landauer in una lettera, scritta il 16 aprile,
al nuovo Comitato centrale . ( Brano da commentare)
Brano
da commentare: “ Per la causa della liberazione, per una migliore esistenza
umana, mi sono messo ancora a disposizione della repubblica sovietica….. Finora
non avete preso in alcuna considerazione i miei servigi . Ma nel frattempo ho
potuto osservarvi all’opera, ho conosciuto la vostra linea teorica, i vostri
criteri di lotta. Ho visto qual è la vostra realtà, in contrapposto a ciò che
chiamavate “repubblica sovietica da burla”. La mia concezione di una lotta
intesa a creare condizioni tali da permettere ad ogni uomo di partecipare ai
beni della terra e della cultura, è diversa dalla vostra. Il socialismo che si
attua, rende immediatamente vive tutte le energie creatrici: la vostra opera
invece mi rende manifesto – e sono dolente di doverlo constatare - che non
avete la minima comprensione né sul piano economico, né su quello spirituale.
Non penso neppure ad arrecare il minimo turbamento alla difficile opera della
difesa , che ora vi impegna. Ma è per me
dolorosissimo constatare che l’opera che sento come mia, l’opera del calore
e dello slancio, della cultura e della rinascita, non ha quasi nulla da fare
con quella che attualmente viene perseguita. ( in Ernst Toller Una
giovinezza in Germania p. 164 ) Bibliografia: Ernst Toller Una giovinezza in Germania, Einaudi, 1972, pp. e 156-157 p. 164
Accenno anche alla terza fase della Repubblica dei
Consigli (1926- 30 aprile 1919) in cui i contrasti all’ interno della
Repubblica dei Consigli si acuirono sempre di più tanto da portare a un
conflitto aperto tra il partito comunista , sempre meno egemone, e gli altri. E sebbene non sia stata questo il fattore determinante della caduta della Repubblica dei Consigli operai, quanto piuttosto la stragrande prepoderanza militare ed economica dello schieramento nemico, tali antagonismi, almeno in parte, contribuirono al disastro finale. Ciò comunque non impedì che, al di là delle divergenze ideologiche , il primo maggio 1919, di fronte alla violentissima invasione delle truppe nemiche dentro Monaco venne opposta sino all' ultimo, da parte di tutti i " consigliaristi" una solidale ed eroica resistenza, che durò sino al pomeriggio del giorno dopo, e anche la settimana seguente, quando imperversò il " terrore bianco" non mancarono episodi di mutuo appoggio per sfuggire alla cattura o per aiutare a fuggire altri, in cui vennero messe da parte le precedenti controversie. ( brani da commentare)
Brani da commentare: 1)“ Allora subentra un “terrore
bianco” tale che nessuna città tedesca aveva ancora conosciuto. La “caccia agli
spartakisti si prolunga una settimana intera. E’ tutta la classe operaia che si
ritrova fuori legge. Il sadismo delle truppe si scatena, durante il massacro,
nel cortile della prigione di Stadelheim, del brillante ministro
dell’Educazione, Gustave Landauer, come durante le atroci scene di cui sono
vittime numerose donne trattate da “femmine (femelles) spartachiste”. I
tribunali militari e speciali prendono il cambio: le condanne a morte cadano
come grandine. Enghofer sarà fucilato, Mühsam condannato a 15 anni di
prigione , Toller a cinque anni,
l’editore Heinrich Bachmair ( che aveva lanciato Revolution nel 1913)a 18
mesi, lo scrittore Oskar Marie Graf è arrestato , e poi, rilasciato e il
domicilio di Rilke stesso fu perquisito
due volte. Leviné mise a profitto i dibattiti processuali per fare una sortita
rimarchevole: “ Noi altri comunisti, siamo tutti dei morti in rinvio. Voi non dovete che decidere se il mio
permesso di soggiorno deve essere prorogato o se devo traslocare presso Karl
Liebknecht e Rosa Luxemburg “ . Egli è fucilato due giorni più tardi e cadde
gridando “ Viva la rivoluzione mondiale!” (
Jean Paul Musigny, La
revolution mise a mort ….) ; 2)
“ E così il primo maggio 1919 la rivoluzione bavarese
viene soffocata dalle truppe del governo socialdemocratico centrale e dai Corpi
Franchi ( Freikorps) paramilitari di estrema destra, finanziati dal capitale e
da aristocratici). Vengono ammazzati Landauer e Leviné; migliaia di proletari e
rivoluzionari vengono massacrati. Müsham scrive: Monaco annega nel sangue”. Oggi a Monaco sono
dedicate piazze e strade a questi grandi rivoluzionari .” ( Revolution 1918 . in A rivista anarchica , febbraio 2015 n. 395 )
Bibliografia
: Revolution
1918 .
quadro di Wolfram Kastner/testo di Leonhard Schäfer in A
rivista anarchica
, febbraio 2015 n. 395 pp. 111-115)
Bibliografia : B. Traven, Nello Stato più libero nel mondo, Chersi libri pp. 48-49 e p. 50
RET MARUT |
Infine è da notare che
anche dopo la caduta della repubblica dei consigli, Ret Marut, che era riuscito
, approfittando di un trambusto originato da altri prigionieri. ad evadere , quando già era in presenza della
corte marziale in procinto di condannarlo a morte, si dedicò clandestinamente a
fare propaganda della teoria consigliare nelle campagne. (brano da commentare)
, come risulta dall’articolo “ nello Stato più libero del mondo” apparso su “
Der Ziegelbrenner 18-19, 3 dicembre 1919,
dove si parla di Marut (M) in terza persona
Brano da
commentare. “ …” La Repubblica dei
consigli non è la parola finale della storia, ancor meno la forma compiuta che
permette la convivenza umana. Nondimento , la Repubblica dei consigli è un
requisito per la rifondazione della società ; rende possibile la liquidazione
dello Stato. Il dovere del rivoluzionario di oggi e di operare per il sistema
dei consigli così come per la Repubblica dei Consigli. E’ quindi facile
comprendere che “M” dopo essersi salvato la vita e appena ha potuto godere
della minima libertà d’azione, si è immediatamente incaricato di diffondere
nella campagna bavarese l’idea della Repubblica dei consigli e la teoria
consigliare. Ha preso la parola in una sessantina di borghi, villaggi e
località della Baviera dinnanzi a dei
cittadini, a dei contadini e a degli operai. Ha scelto un’altra viarispetto a
quella in uso ai giorni nostri, una via più efficace. Ha utilizzato la sola forma
di agitazione suscettibile di portare dei frutti, che è estremamente vecchia e
che già il Cristo utilizzava: si tratta della parola da uomo a uomo, di dialogo
con piccoli gruppi. Arrivava di rado più di una dozzina di persone alla volta.
Ma da quelle conversazioni intime, senza costrizione, che davano a ciascuno la
possibilità di chiarire tutte le obiezioni e di informarsi a fondo, non un
cittadino, non un operaio, non un contadino è uscito senza riconoscere la
grande menzogna , chiamata democrazia ,per quel che è: una grande menzogna
“ […] Un volta che gli operai, i contadini ( e i
borghesi privi di cupidigia) conosceranno davvero il sistema dei consigli, il
suo valore e la sua azione, ogni altra forma di vita in comune e di azione
sociale umana, il tempo di passare ad una forma superiore, gli sembrerà senza senso. ….“ ( in Nello Stato più libero del mondo in “ Der
Ziegelbrenner” 18-19, 3 dicembre 1919)
Bibliografia : B. Traven, Nello Stato più libero nel mondo, Chersi libri pp. 48-49 e p. 50
NOTA: Nel post "GUSTAVE LANDAUER" ho inserito le figurine, singolarmente trattate con annesse notizie biografiche dei seguenti protagonisti della Repubblica dei Consigli operai di Baviera: ERNST TOLLER (1893-1939), SONJA RABINOWITZ/RECH (1882-1918), GERMAINE KRULL (1897-1985) . Nel post " ERICH MÜSHAM ho invece inseiro"RED MARUT/ BRUNO TRAVEN ( 1882 - ?) e KRESZENTIA (detta ZENZL) ELFINGER
MÜSHAM(1884-1962)
MÜSHAM(1884-1962)
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