venerdì 29 aprile 2011

ANARCHICINI: RICARDO FLORES MAGON (1873-1922) ,MARIA TALAVERA BROUSSE (1867-1946), PRAXEDIS GUERRERO (1888-1910) ETHEL DUFFY TURNER (1885- 1969)

  Il padre dei fratelli Magon era un  indigeno  e la madre una meticcia. Ricardo portò il “Partito Liberale Messicano” su posizioni sempre più libertarie e anarchiche, tanto da far sostituire lo slogan originario “Riforma, libertà e giustizia” nella parola d’ordine “Terra e libertà”.Ricardo fu uno dei principali animatori dell’insurrezione rivoluzionaria dei contadini messicani dal 1911 al 1914 e oltre.. Morì in una cella della prigione federale di Leavenwoth negli USA nel 1922. 
Brani da commentare: 1) “ Se il popolo un giorno avesse la brutta idea di acclamarmi suo governante, io gli direi: “Io non sono nato per essere boia. Cercati un altro!” (da un articolo di Ricardo  Flores Magon  in “Regeneration 1911 ) . 2)  La  Rivoluzione Messicana non è il risultato dello scontro di ambizioni di caudillos che aspirino alla presidenza della Repubblica [….] il popolo messicano si è sollevato in armi non per avere il gusto di mettersi  sopra un nuovo presidente, bensì per conquistare con il ferro e con il fuoco Terra e Libertà.  […] Il Capitale, l’Autorità e il Clero! La trilogia maledetta che impallidisce quando ai suoi orecchi giunge questo grido formidabile: Viva Terra e Libertà “  (da un discorso di Ricardo Flores Magon  tenuto  nel 1914) .
 Bibliografia: in Pier Francesco Zarcone, La libertà e la terra,  massari editore, 2006, p. 188 e p. 276
                                                                               

MARIA TALAVERA BROUSSE (1867-1946) Militante assai attiva del “Partito Liberale Messicano” e infaticabile propagandista degli ideali  socialisti libertari. Fu più volte processata e condannata. Conobbe Ricardo Flores  Magon a Los Angeles in California , ne divenne la inseparabile compagna e non gli fece mancare il suo sostegno  anche nei lunghi periodi in cui lui era detenuto in condizione   disumane nelle carceri nordamericane. Dopo la morte di Ricardo  Flores Magon  nel 1922  Maria Talavera continuò a diffondere  le opere  e le  idee  del suo compagno sino alla fine della sua vita nel 1946.  
Brani da commentare:1)     Yo como socialista agitária al pueblo Que se levante para salvarte. Recuerda el año pasado  cuánta gente hubo la  primera vez que te sacaron. Yo fui volando a la plaza de los mexicanos y me los traje. Esta fue mi idea de  hacerme socialista, tanto porque quiero el bien de todos y para ser fuerte..” ( da una lettera di Maria Talavera a Ricardo Flores Magon alla vigilia di un suo trasferimento in un carcere dell’ Arizona); 2)  .. Felipa capì che era  Maria Brousse Talavera, da tanti anni la compagna di Ricardo Flores Magon. Si diceva che fosse per metà indigena, ma, a parte il colorito bruno e gli zigomi alti, nulla lo faceva pensare. Vestiva come una perfetta americana, con un lungo tailleur, da cui uscivano gli sbuffi della camicetta, e capelli tagliati corti. Era truccata con cura… (  Valerio Evangelisti, Il collare spezzato.. )
Bibliografia: Primo brano in www.filosofiabuap.mx/CEG/Index-....... e secondo brano in Valerio Evangelisti, Il collare spezzato, Mondadori p. 232 
                                                                             


PRAXEDIS GUERRERO (1888-1910) Capo guerrigliero dello Stato del Chihuahua. Fu un compagno di lotta di Ricardo Flores Magon. Nel dicembre del 1910, Praxedis, con un gruppo di guerriglieri, attaccò la città di Janos e la conquistò. Il sindaco della città aveva già firmato la resa, quando Praxedis fu ucciso a tradimento. Le sue azioni di guerriglia aprirono la strada alla rivoluzione contro Diaz, iniziata nel gennaio 1911.
Brano da commentare: “Cercando la felicità, molti individui passano il tempo dedicando le loro forze  alla difesa di interessi falsi allontanandosi dal punto obiettivo di  tutti i loro affanni e di tutte le loro aspirazioni: il miglioramento  individuale, e convertendo la lotta per la vita in una guerra feroce contro il prossimo. [….] Carpire agli altri la felicità, vuol dire fabbricare catene [….] E senza dubbio , la maggior parte della gente ingannata dall’apparenza dei suoi falsi interessi, vaga per il mondo in cerca del benessere, portando come bandiera questo principio assurdo: far del male per ottenere un profitto.  Nella soddisfazione  completa delle necessità morali e fisiche, nel godimento della vita, senza minacce né ostacoli che la amareggino, sono insiti tanto l’interesse particolare degli individui quanto quello della collettività. Coloro che  vi si oppongono, spezzando i legami di solidarietà che la natura ha stabilito fra i membri della stessa specie, agiscono contro se stessi; ledendo gli altri, il benessere diventa impossibile giacché non può essere duraturo né sicuro in mezzo a una società che giace sulle spine: a una società in cui la fame mostra il suo volto livido alle porte delle botteghe ripiene […]  in cui una parte degli uomini, lavorando sino allo sfinimento, possono soltanto vestirsi male e mangiare peggio; in cui l’altra parte toglie ai produttori quel che esce dalle loro mani e dalla loro intelligenza […] in una società squilibrata o […]  in cui il concetto di giustizia è interpretato in  modo talmente iniquo, che si mantengono istituzioni barbare per perseguitare e martirizzare le vittime innocenti dalle  aberrazioni ambientali” (in Pietro Ferrua, Gli anarchici nella rivoluzione messicana: Praxedis  Guerrero, La fiaccola, p. 125-127
Bibliografia: in Pietro Ferrua, Gli anarchici nella rivoluzione messicana: Praxedis  Guerrero,
La fiaccola, p. 125-127

 ETHEL  DUFFY TURNER , prima moglie di  JOHN KENNETH TURNER, nordamericano, militante dell’  IWW ( Industrial Workers of the World, cfr. post  a questo nome) scrittore e autore del famoso libro “Messico barbaro” dove denunciava all’opinione pubblica internazionale  i crimini della dittatura di Porfirio Diaz, si trasferì, per tutto il periodo della rivoluzione  in Messico con il marito, si impegnò attivamente nelle lotte magoniste e frequentemente faceva da staffetta trasportando messaggi cifrati ai rivoluzionari detenuti nei carceri nordamericani  eviando la minuziosa vigilanza delle guardie.  A lei fu anche affidata una pagina scritta in inglese sul giornale del movimento magonistaRegeneracion” dove spiegava, con abbondanza di particolarigli obiettivi e i metodi adottati dai rivoluzionari. Fu grande amica di Praxedis Guerrero, che aveva un’assoluta fiducia in lei e le consegnò tutti i suoi manoscritti prima della sua ultima e fatale spedizione armata. La sua opera principale  fu una biografia di Ricardo Flores Magon
Brano da commentare: “ Ogni informazione, per quanto sia ostile alla nostra causa, il giornale che diffonde, dice solo una cosa nei riguardi della condotta dei rivoluzionari, e cioè che trattarono tutti i passeggeri e gli impiegati9 ferroviari, con tutta la gentilezza e la considerazione possibile. I rivoluzionari requisirono ai passeggeri vettovaglie e munizioni, ma prima di partire lasciarono loro una borsa contenente una somma equivalente agli articoli presi. I fondi del furgone postale non vennero toccati. I macchinisti, arrivando a Juarez dopo l’avventura, dichiararono unanimamente di essere stati ben trattati. Un telegramma inviato a  Washington dal Console Edwards di Ciudad Juarez, dichiara chiaramente che tutti i passeggeri furono trattati bene. Quando un treno mandato verso il Sud, il venerdì, ritornò la sera stessa a Juarez, un insorto salì a bordo e informò il macchinista che i ponti erano stati distrutti e che il treno avrebbe dovuto fare marcia indietro o almeno procedere con cautela.  Gli insorti dichiararono che i rivoluzionari non volevano che nessuno rischiasse di farsi male” (Ethel Duffy Turner, “ Guerrero heads  Patriot Band in Regeneracion n. 18 dicembre 1910 p. 4. Resoconto della prima fase dell’ ultima  impresa di Praxedis Guerrero )
Bibliografia: in Pietro Ferrua, Gli anarchici nella rivoluzione messicana: Praxedis  Guerrero,
La fiaccola, p. 116-117 )
                                                                                     


MARGARITA ORTEGA, ( ?-1913) guerrigliera  magonista e compagna dell’ anarchico NATIVIDAD CORTES , fucilata dai soldati del generale  Huerta dopo  4 giorni di torture. La sua morte mette anche in evidenza la doppiezza esistente tra le file dei nemici di Huerta. E’ infatti l’ odio nei confronti deil Partito Liberale Messicano, in cui militavano i magonisti, che Margarita Ortega  fu praticamente consegnata agli huertisti da un generale carranzista
Brano da commentare: “ Nata in un’agiata famiglia borghese, (Margarita Ortega)  si legò da giovane alla linea anarchica dei Flores Magon, e durante gli avvenimenti rivoluzionari del 1911 svolse attività di collegamento fra i gruppi armati magonisti. Deportata negli USA durante il periodo maderista, tornò poi in Messico con il suo compagno, Natividad Cortés, per organizzare il movimento rivoluzionario nel nord dello Stato di Sonora., avendo come base di operazioni il villaggio di Sonoyta. Nell’ottobre del 1913 i due furono però catturati, con altri compagni, da truppe del generale Rodolfo Gallegos, lo stesso che in precedenza l’aveva fatta deportare oltre frontiera ma che all’epoca era diventato sostenitore di Carranza contro il dittatore  Huerta. Natividad  Cortés fu subito fuiclato, mentre Margarita fu portata prigioniera in Baja  California, in un posto dove non poteva non essere scoperta dagli huertisti. In questo modo il compito di assassinarla – e la relativa responsabilità venivano demandati al nemico.  Infatti, un mese più tardi, il 20 novembre, Margarita fu catturata dalle truppe di Huerta e portata in un campo prossimo a Mexicali. Sottoposta a tortura affinché tradisse i compagni di lotta che facevano parte dell’organizzazione anarchica, la donna resistette senza parlare. Dopo 4 giorni di percosse e maltrattamenti gli huertisti – stante il suo ostinato silenzio – la mattina del  24 novembre la portarono nel deserto e la fucilarono”. (  Pier Francesco Zarcone, La libertà e la terra …)
Bibliografia: Pier Francesco Zarcone  La libertà e la terra. Gli anarchici nella rivoluzione messicana, Massari editore 2006 pp. 323-324
                                                                                      


JUANA BELEN GUTIERREZ DE MENDOZA (1875-1942) . 
JUANA BELEN GUTIEREZ, nel 1897, fu arrestata   durante uno sciopero di minatori.per avere sostenuto le rivendicazioni dei  minatori in sciopero. Nel  1899 lottò contro Diaz e dopo un periodo di esilio nel Texas aderì al maderismo e al tempo stesso fondò, insieme a Elisa Alcuna,  i primi circoli femministi messicani (tra cui “ Las hijas  de Ahnahuac” e  le “Amigas del pueblo”).  Juana Belen  fu  una delle redattrici del Plan de Ayala e  collonello dell’esercito zapatista , Fondatrice  di  una colonia agricola nel Morelos assunse, dopo la rivoluzione,  le  carica di direttrice  dell’ospedale di Zacatecas e di  ispettrice scolastica.   Nel 1936 pubblicò a sue spese l’opuscolo La Republica  Femenina, da cui derivò poi, nel 1940, un gruppo politico antipatriarcale. Morì nel   1942. ELISA ACUNA  (1872-1946) divenne capo della propaganda zapatista e , più tardi, diresse  la “Crociata contro l’ignoranza” allo scopo di sconfiggere l’analfabetismo.
Brano da commentare: “ A todas las mujeres que sean madres y a todos los hombres que sean hijos de una mujeres les està dedicado el pensamiento y el espiritu de estas  paginas.  Primero. La vida se impone tal como es y de ningun modo puede  subtraerse de sus propias leyes ni prescindir de sus propios elementos; por estas causas para la vida integra de las sociedades es indispensable que la existencia de la mujer se desrrolle en iguales proporciones a la del hombre, ya  que  lo contrario es-como ha sido hasta aquì una mostruosa deformacion que hace del cuerpo social  un invalido atacado de  hemiplejia- un ser que va por el mundo arrastrando penosamente su mitad inerte a la que  por una morbodidad crimional en conservar a flor la vida se impone ….   Juana Belen Guttieres, La republica femenina 1936
 

 
 



 
 
 
 
 

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