giovedì 28 aprile 2011

ANARCHICINI: MILIEUX LIBRES " 2 : GEORGE BUTAUD ( 1868-1926) ; SOPHIA ZAIKOWSKA ( 1898-1939) ; LOUIS RIMBAULT (1877-1949) ;FORTUNE’ HENRY, LORULOT, EMILIE LAMOTTE (1877- 1909) , ERNEST GIRAULT (1871-1933),RIRETTE MAITREJEAN ( 1887 -1968)

MILIEUX LIBRES
     
Sulla scia  della Colonna Cecilia  in Francia si diffusero colonie anarchiche, dette "Milieux libres", dove si sperimentavano nuovi stili di vita (“ vivre en anarchiste” ) collaudando, con minore o maggiore successo, esperienze naturiste, diete  vegetariane rigorose,  comunità di produzione e consumo, amori liberi ( o  "amours plurals"), metodi contraccettivi, scuole libertarie, ecc.)  Tra le prime  colonie vi fu  quella di Vaux (1902-1907) fondata da GEORGE BUTAUD ( 1868-1926) e da  SOPHIA ZAIKOWSKA ( 1898-1939) , ispirata, come si deduce dal "manifesto" programmatico  di quella comunità, a un "comunismo pratico" e non ideologico. ( cfr. brano)

Brano da commentare “  Materialisti, spiritualisti, comunisti, individualisti, scientifici, naturisti, cioé individui dalle filosofie e concezioni economiche differenti possono fare parte della colonia. Essi soni riuniti da una unica formula comune a tutti : Ognuno produrrà secondo le proprie forze. Ognuno consumerà secondo i propri bisogni." ( Manifesto  del "Milieu Libre  de Vaux". 1902)  

 Bibliografia:   in Céline Beaudet, Les milieux libres. Vivre en anarchistes à la Belle Epoque en France, Editions Libertaires ,2006, p. 36 (traduzione dal francese mia. E' meglio   se possibile verificarla sull'originale)

Nel 1911 Butaud e la Zaikowska fondarono il "Milieu Libre de Bascon " dove venne   adottato sin dall'inizio, sulla base della consulenza del medico naturista PAUL CARTON (1875-1947), uno stile di vita rigorosamente vegetariano . Da ora in poi , sperando di non sbagliare,  userò il termine "vegano"   per distinguere , come fanno i comunitari della “Colonia du Bascon,  il termine “vegetaliens” da quello di “vegetariens”)   (cfr. brani) 

Brani da commentare: “… E’ bene dire che noi non ci raggrupperemo che tra  compagni che si conoscano, avendo tra loro delle affinità : noi  siamo semplici,  vegetariani, astinenti e fondiamo la nostra speranza di vita comunitaria sullo sviluppo della coscienza, del sentimento, della volontà, del coraggio, dell’iniziativa individuale e la non violenza tra compagni.  Noi abbiamo forti ostacoli ( la parola francese è “écueils”=scogli)  da evitare, a causa della società capitalista, ma anche a causa di noi stessi, compagni  e particolarmente compagne insufficientemente educate, poco preparate alla vita comunista. Non è senza speranza di evitarli che noi richiamiamo l’attenzione dei  compagni  sul tentativo di vita comunitaria  “ (  Butaud e  Zaikowska in “ La vie anarchiste n. 7, marzo 1912) ; 2 ) “  Dopo il nostro incontro in un meeting nella  “Salle des tableuax” rue d’Avron , en 1898, io divenni amica e collaboratrice di George Butaud. Grazie alla disomiglianza dei nostri caratteri , ci completavamo. La tendenza fondamentale del carattere di  George Butaud era l’attivismo, lo spirito imprenditoriale mentre io sono una slava emotiva, ciò che mi permetteva spesso di scegliere megio i collaboratori di quanto avrebbe fatto Butaud da solo. [….]  Solo il controllo di  ciascuno dei nostri gesti e da tutti i punti di vista , permetterà agli uomini di fraternizzare. E’ così che poco a poco, esaminando i nostri bisogni, siamo diventati vegani ( in francese : vegetaliens ) …..” ( Sophia  Zaikowska  La vie et la morte de George Butaud  1929)

Bibliografia :  Tony Legendre , Experiences de vie communautaire anarchiste en France, Les editions Libertaires 2006 p. 41 (primo brano) e p. 49 (secondo brano)

Nel 1920  si unì definitivamente a loro il saggista  e conferenziere cecoslovacco VICTOR LORENC (1876-1929),  appassionato naturista e vegano.   La Zaikowska, Butaud e Lorenc, tra l’altro,  dettero vita a un armonioso e duraturo   “amore plurale” tra loro (cfr. brano)

Brano da commentare: “ Una grande consapevolezza  della responsabilità dei nostri gesti individuali e della loro ripercussione sociale, creò tra di noi un legame affettivo durevole. Noi abbiamo saputo realizzare “l’amore plurale”, che ha permesso a tutti e tre di essere felici, di migliorarci e di fare un po’ di bene “  ( Sophie Zaikowska,  La vie et la morte de George Butaud, 1929)

Bibliografia : Tony Legendre , Experiences de vie communautaire anarchiste en France, Les editions Libertaires 2006 p. 53 

 Butaud e la Zaikowska fondarono anche  il "Milieu Libre de La Pie" a St. Maur , Seine e alcune "comunità di vita" persino nella città di Parigi.

                 


 Il pensiero pionieristico vegano e antispecista  di Butaud, della  Zaikowska e di Lorenc negli ambienti anarchici venne sviluppato anche da  LOUIS RIMBAULT (1877-1949) inventore, tra l’altro della celebre ricetta vegana “ La Basconnaise” e  animatore, in un periodo di assenza di Butaud  e della Zaikowska della "Colonia di Bascon" (cfr. brano)

Brano da commentare: “ … Il  veganismo è la  carità suprema , l’ultima tavola di salvezza all’uomo che non ne può più  di tanto soffrire e di fare tanto soffrire . Da dieci anni di propaganda, non disponendo che di mezzi  e di risorse estremamente limitate, il vegetalismo ha apportato una somma di esperienze conclusive e di risultati convincenti, sulla possibilità di più ideali rigenerazioni e della più completa liberazione degli uomin , armonizzandosi nella natura.  Con la fondazione di una prima scuola di pratica vegana, Bascon  presso Chateau-Thierry (Aisne), G. Butaud e S. Zaikowska avevano lasciato campo libero  a un nuovo ideale di liberazione umana, estesa anche all’ animale che non sarà  né sacrificato né aggiogato. I loro discepoli, ispirandosi a questo ideale, si ingegnarono a fornire i migliori mezzi per dimostrare, nella più accessibile pratica, la bontà del regime vegano, con la scoperta del principio dell’ infinita varietà alimentare, di cui  la Basconnaise “   ne illustra tutto il valore. […] Tutte queste opere  vegane apporteranno nell’economia dell’esistenza dell’individuo, nello stato della sua salute e nelle promesse della sua liberazione, degli elementi di una pratica di vita  nel  focolare risanato e nella casa di campagna, dove nessun elemento di schiavitù e di servitù, dove nessuna minaccia d’insicurezza , peserà sulla vita delle bestie e delle persone” ( Louis Rimbault Le vegetalisme in  Le  Néo-naturien, agosto-ottobre 1927)

Bibliografia: Bibliografia :  Tony Legendre , Experiences de vie communautaire anarchiste en France, Les editions Libertaires 2006 pp. 137-138. Nota: la ricetta della “Basconnaise” la si trova integralmente in questo libro  a pp. 112-114 e rielaborata in modo più semplificato dalla  Zaikowska a p. 48.

Tra i visitatori famosi della  "Colonia di Bascon" sono, tra gli altri, da ricordare ELISEE RECLUS (cfr.  post a suo nome) le sue figlie e la celebre danzatrice ISADORA DUNCAN e suo fratello.                                                                     

                                                                  

                                     

  Alla Colonia di Vaux, sorta nel 1902,   seguirono immediatamente molte altre “comunità di vita”, tra cui mi limito a ricordare l'  “Essai d’Aiglemont” (1903-1909)  fondato da FORTUNE’ HENRY- (1869- ) ;  e la "Colonie libertaire de St. Germaine en Laye" fondata da ANDRE' ROULOT ( detto LORULOT) (1885-1963)  ed EMILIE LAMOTTE (1906-1908). 
 
                                                     
                                                                      

 FORTUNE’ HENRY, figlio di un noto generale della Comune e fratello di EMILE HENRY (cfr. post AUGUSTE VAILLANT .....) passò in complesso tredici anni in prigione per la sua propaganda rivoluzionaria e per i suoi veementi articoli sul giornale “Père Peinard “ dell’anarco-sindacalista POUGET (cfr post  FERNAND PELLOUTIER) .  Nel 1903 fondò una Colonia anarchica (vegetariana con eccezioni)  ad Aiglemont, nella foresta delle Ardenne,  considerandola come “ la cellula  iniziale dell’umanità futura “.  Numerosi furono i visitatori della Colonia , tra cui PAUL ROBIN  e SEBASTIEN FAURE (cfr post PAUL ROBIN ...... ).  In questo periodo Fortuné Henry  fu condannato più volte per il  suo efficace e costante sostegno organizzativo agli scioperi, che avvenivano in quel territorio , per i reati di rissa  e  di  contrabbando (al fine soprattutto, se ho capito bene, di comprare caffé). Nel 1908 l’esperienza comunitaria si esaurì ed egli, con l’aiuto finanziario di Pouget fondò il giornale “ La mère Peinard “ Morì nel ……
Brano da commentare 1)    Io non sono né un  ubriacone, né un temperante, ma io  so che  l’ alcool tiene sotto  tutela i tre quarti del proletariato, se esso stimola, non stimola gli esseri che per permettere a loro di fornire un  lavoro al di sopra delle loro forze e ciò che vi è di certo è che esso non conduce all’ubriachezza gradevole, insegnata da Bacco, ma  all’abbruttimento che Zola mostra nel suo “Coupau” ( discorso contro l’alcool di Fortuné  Henry ) ; 2)  ( Ad Aiglemont) i pasti, rigorosamente composti di legumi, di uova, di latte, si prendevano in comune. La domenica solamente, ci si permetteva il lusso di un  pot  au feu” , di quando in quando, si mangiava un coniglio. Mai vino né alcool, ma molto caffè , comprato di contrabbando alla frontiera “ ( La Clarriére en  action.  Fiction theatrale et réalité. Une colonie libertaire  à Aiglemont  in  La vie illustrée, 26 marzo 1909 n. 545 ) ; 3) “ Il contadino non comprende l’anarchico che copre d’improperi  l’autorità dalla tribuna, ma comprende l’anarchico che prende la zappa e che fertilizza un suolo ingrato ed è colpito dallo spettacolo di persone felici che noi gli diamo “ (  Fortuné Henry sui rapporti tra comunitari e paesani)
 Bibliografia:  Primo e secondo  in  Céline Beaudet, Les milieux libres. Vivre en anarchiste à la Belle Epoque en France, Les editions libertaires , 2006  p. 158 . Terzo brano a p.  175
                                                                                

ANDRE’ ROULOT  detto LORULOT ). Nell’ Aprile del 1905 fondò insieme a Libertad il settimanale “ L’ Anarchie”e in giugno andò in carcere per avere fischiato al passaggio del re  di Spagna in visita in Francia. Nel 1906 insieme a EMILIE LAMOTTE  e a ERNEST GIRAULT (1871-19339 e altri fondò  la “ Colonia di Saint-Germain-en-Laye. Subì un arresto per  un suo opuscolo antimilitarista “ L’Idole  patrie et ses conseguences”. Insieme alla sua compagna Emilie Lamotte, che purtroppo morì durante il viaggio, Lorulot  ripercorse in una roulotte noleggiata  i tradizionali itinerari  degli zingari per potere avere con loro contatti diretti e personali al fine di conoscerne  gli usi e i costumi nomadici. Da questa esperienza  scrisse un libro intitolato, La vie nomade .  Dopo la morte di Libertad fu lui a dirigere L’Anarchie sino al 1911.   Dopo la prima guerra mondiale si dedicò soprattutto alla propaganda anticlericale   e alla diffusione del libero pensiero. Morì nel 1963.
 Brani da commentare:  1) “ Io non ho conservato un cattivo ricordo della  colonia. Per la prima volta della mia vita, io ero in campagna; il luogo non mancava di pittoresco . Io avevo un'  affascinante  compagna (Emilie)  e noi ci amavamo. Io mi inebriavo di aria pura, di verdura, di movimento …. Io  dissodavo il campo, abbattevo alberi. Tutto ciò rappresentava  un incantesimo per un giovane parigino , di cui l’infanzia si era svolta così lontano dalla natura “ ( Lorulot, Ma vie…Mes Idées );  2) “  Noi vogliamo vivere, non un indomani ipotetico, ma una realtà liberata e potente ….. L’uomo libero deve cercare il più possibile di agire in conformità con le teorie che egli enuncia. Respingere le ipocrite convenzioni , sottrarsi alla brutalità delle istituzioni, resistere al tiranno, al padrone, al  soldataccio; tale sarà l’atteggiamento di chiunque non si voglia accontentare di una rivolta mentale, di una "reverie", bella che sia. La pratica di una fraternità più reale, ci può essere preziosa, aumentando la nostra capacità di resistenza, favorendo lo sviluppo del nostro essere, da  tutti i punti di vista, sentimentale, fisico e cerebrale” ( Considerazioni di André Lourelot sull’individualismo anarchico - 1911 )
 Bibliografia: Primo brano in André Lorulot ,  Anarchopedia (francese) . La traduzione è mia.  Secondo brano in  Céline Beaudet, Les milieux libres. Vivre en anarchiste à la Belle Epoque en France, Les editions libertaires , 2006 pp. 200-201 (traduzione mia, che come tutte le altre mie, va possibilmente verificata con l'originale)
                                                                                 
EMILIE  LAMOTTE (1877-1909) insegnante congregazionista , appassionata di pedagogia, venuta a conoscenza dell’attività educativa di SEBASTIEN FAURE  a La “ Ruche” (cfr. post PAUL ROBIN ….)  divenne anarchica. Partecipò nel 1966  insieme a Lourolot, di cui divenne l’amata compagna , alla fondazione della  Colonia di Saint Germain de Laye e vi si stabilì con i suoi 4 figli , di cui due avevano come padre  il libertario FELIX MALTERRE.  Fu scrittrice di romanzi e drammi sociali , aventi soprattutto come protagoniste delle donne tra cui “ Le deshonneur de Mme  Lemoine” e scrisse anche  saggi  pedagogici e sul controllo delle nascite. Morì nel 1909 a 32 anni  durante un viaggio col suo compagno Lorulot  per  studiare ed esperimentare la vita dei nomadi .
Brani da commentare : 1)  Emilie Lamotte […] fu la mia prima compagna […] Essa collaborava, come me, al Libertario: era una donna assolutamente notevole, che morì disgraziatamente tre anni più tardi. Io conservo mdi lei dei ricordi pieni di emozione. Emilie Lamotte aveva delle vedute pedagogiche audaci. Era anche un’artista, pittrice e disegnatrice di grandissimo talento ..” (  Lorulot, Ma vie… Mes idées , 1943) ; 2) “ L’Unione libera, considerata come un contratto, anche rescindibile a volontà, implicando dei doveri e dei dritti, consentiti dai due interessati, non si differenzierà quasi dal matrimonio borghese, che, anch’esso, ha i suoi vantaggi materiali apprezzabili. Se noi condanniamo questa istituzione barocca che pretende imporci perpetuamente gli stessi sentimenti e ci impedisce  di  superare i propri  problemi, malgrado gli slanci del cuore e della carne, non è per adottare una nuova forma di legame, che incatenerà due esseri, sotto l’ingannevole pretesto che si deve rendere conto al proprio patner dei  propri atti, gesti e pensieri “   ( Emilie Lamotte, Le deshonneur de Mme  Lemoine” 1911) ; 3) ".... fisiologicamente, noi vediamo essere più belli i bambini  (nati)  da unioni rinnovate che quelli (nati) da una stessa coppia" ( in Celine  Beaudet, Les milieux libres..... )
Bibliografia :  Primo brano in  Andrè Lorulot  in Anarchopedia ( versione francese) e secondo brano  in  Luce Turquier, De la libertè en amour au debut du XX siècle. Reflexions et pratiques anarchistes sur le mariage, la liberté en amour et la liberté sexuelle in Refraction .  Voies sexuelles, voix désiderantes n. 29, 2012 pp. 7-17 ( traduzione mia dal francese) e terzo brano in  Céline Beaudet, Les milieux libres. Vivre en anarchiste à la Belle Epoque en France, Les editions libertaires , 2006  p. 93
ERNEST GIRAULT
ERNEST GIRAULT (1871-1933) , tipografo,  ingegnere , noto oratore anarchico poi comunista. Partecipò nel  giugno  del  1904 al  congresso antimilitarista di Amsterdam .  Dall’ottobre al dicembre 1904 fece un lungo giro di conferenze in Algeria insieme a Louise Michel ( cfr. infra post LOUIS MICHEL)  . Di questa sua  esperienza scrisse nel 1905 un appassionato diario, intitolato  , Une colonie d’enfer,  la cui introduzione  contiene una durissima e demistificatrice accusa  contro il  regime coloniale europeo in Algeria . (cfr. brano) 

Brano da commentare: “ … Si è presi da nausea quando si lascia l’Algeria, questo famoso “gioiello coloniale” come lo chiama il governatore Jonnart, soprattutto se uno ha tenuto aperti gli occhi e le orecchie. La vecchia patria di Abd –e- Kader e di Mokrani è diventato il paese dell’infamia e della vergogna, non solamente perché i  Francesi vi hanno portato i loro vizi con la loro barbarie, ma perché anche l’Italia, Malta e la Spagna vi rovesciano le loro scorie umane, la loro esuberanza di fanatici, di bruti, di alcolizzati e di ignoranti.  […]  Le antiche famiglie berbere e musulmane di cui la genea logia risale alla fondazione dell’Islam: quelle che si  vantano di avere come antenati i primi discepoli del profeta: un Alì, un Omar o un Abubecre, non sono  indenni ( indemnes) da slealtà ed oppressione verso le popolazioni indigene. Ricchi “caïds  e “chaouchs” arricchiti (parvenus), tutti si  intendono con i conquistatori per affamare, torturare e opprimere quelli che persino  la fedeltà a  Maometto non è sufficiente per fare perdonare il crimine di essere povero, umile e proletario. E su questa terra che potrebbe essere un paradiso terrestre, non si sente che gemiti e pianti, non si incontra che miseria e dolore, non si assiste che a delle brutalità e che a delle torture.  Scorrono (coule), da ogni lato dell’ Atlante , sufficienti lacrime e sangue per  irrorare ( humecter)  la sabbia del deserto.  […]  Ecco ciò che  è chiamato colonizzare“   ( Louis  Girault, Une colonie d’enfer   (1905)
Bibliografia: Ernest Girault, Une colonie d’enfer ,  Les editions libertaires,  2007 p. 14
Nel 1906 partecipò con la sua compagna  VICTORINE TRIBULET alla fondazione del “ milieu libre  di Saint-Germain-on-Laye. Nel 1907 Girault venne, sempre più,   ritenuto troppo autoritario da Lorulot  e dagli altri componenti della colonia e, pertanto,  al culmine della tensione  creatasi, , lui e Victorine lasciarono la colonia. a.  (cfr.  brano) 

Brano da commentare:  “ … Girault si rendeva insopportabile per il suo  autoritarismo oltranzista . Impregnato di una fiducia senza limite in se stesso, egli trovava normale di dirigere individui che egli qualificava “ in petto” di inferiori e di ignoranti. Egli pretese più tardi di avere agito nell’ interesse della colonia.  I peggiori governanti non hanno maii detto altra cosa. L’esistenza di un  comandante  (meneur) sottintende l’esistenza di  comandati (menés). […] La prosperità della colonia sotto la direzione di Girault avrebbe forse fatto  una seria concorrenza con l’ Azienda  ( Maison)   Felix Potain  o  di ogni altra gestione sfruttatrice capitalistica  ( in  Ariette Millard, Une colonie anarchiste a Saint-Germain-en-Laye, 1906-1908)

Nota: non ho trovato nessuna immagine  di Ernest Giraul , quindi l’ho inventata basandomi sulla sua descrizione , in verità non molto lusinghiera fatta da un giornale conservatore di Algeri (cfr. brano) 
Brano da commentare:  “ Piccolo, panciuto, con lunghi capelli pretenziosamente  lisci e divisi nel mezzo della fronte, una figura regolare ma comune,  grassottella (grasseillante) , senza espressione se non quella della malizia. […] nel suo inseme , tronfio, della sua importanza,  per niente simpatico”   ( in La Croix de l’ Algerie et de la Tunisie, 23 octobre 1904)
Bibliografia: in Clotilde Chauvin, Louise Michel en Algerie. La tournée de conférences de Louis Michel et Ernest Girault en Algérie ( octobre-decembre 1904), Les editions libertaires , 2007 p. 78
                                                                     

RIRETTE MAITREJEAN ( 1887 -1968), il cui nome era, alla nascita,   Anna Estorges, arrivò giovanissima dalla provincia  a Parigi , dove lavorò come sartina e  iniziò a frequentare   gli ambienti anarco.individualisti e in particolare il gruppo che si  era raccolto intorno a LIBERTAD   e al  suo  giornale “L’ Anarchie" .  (cfr. brano) 
Brano da commentare:  “... Era necessario che  mi appiccicassi  ( que je me colle)  un’etichetta.  Sarei diventata individualista o comunista? Non avevo quasi scelta. Presso i comunisti, la  donna è ridotta a un ruolo tale che non si discute mai con lei, neanche prima ( di formare una coppia). E’ vero che presso gli individualisti, non è quasi differente. L’individualismo  tuttavia, ebbe la mia preferenza. Non dirò altrettanto dell’illegalismo. Trovo i rischi poco proporzionati rispetto ai vantaggi . Un conferenziere – è così che in questo ambiente, che non riconosceva alcuna autorità, si chiamano i “leader” (meneur) si occupò di completare la mia educazione anarchica. Mai allieva fu più fervente e più docile. Che volete? Io avevo il fuoco sacro.   Io seguivo con assiduità i  “ Dibattiti popolari” (Causeries populaires)” della città d’ Angouléme.  Il luogo era pittoresco; in fondo a un cortile oscuro di cui i pavimenti  sgretolati sudavano di miseria, si apriva in un  muro barcollante una specie di  boutique che non prendeva l’aria che da una  vetrata che dava  su questo cortile. L’interno di quell’  antro prendeva di colpo un aspetto  (teinte) di lusso a causa delle decorazioni di  arte moderna che ornavano i muri.  Un tavolo zoppicante, alcune   panche  tarlate, una grossa lampada  fumosa , ridavano questa  sala  (salle) il suo aspetto di caverna. Tutti i mercoledì venivano a rinchiudersi lì dei compagni irsuti e  scamiciati, delle compagne con il capo scoperto, in sandali Kneipp e senza corsetto. Vi si trattava i più elevati  (hauts) argomenti . I conferenzieri erano qualche volta degli scienziati celebri,  dei letterati noti. Vi si discuteva dei più gravi problemi  della vita. E delle persone venute per caso in questo luogo (endroit) se ne andavano ( partaient) stupiti  che non si fosse fatto delle orgie ....".    Rirette Maitrejean, Souvenirs d’anarchie (1913)
Bibliografia: Rirette Maitrejean, Souvenirs d' anarchie, Editions La Digitale, 2005 p. 15
Rirette Estorge divenne poi un' assidua frequentatrice , a Parigi, delle “Causeries  populaires”, che si tenevano presso Libertad due volte alla settimana, e  incontrò , in quelle riunioni,  il sellaio anarchico Louis  Maîtrejean , che sposò nel 1906, dopo avere avuto da lui  due bambine, Maud e Sarah,  ( soprannominata “Chinette”) .  Nel 1909   più o meno nello stesso periodo,  in  cui Louis Maitrejean  fu arrestato  e condannato a quattro anni di prigione per fabbricazione di  soldi falsi, attività praticata  più  per motivi ideologici che  per bisogno ),  Rirette  Maîtrejean  ebbe un’ intensa relazione  che durò circa due anni con l’anarchico MAURICE VANDAMME, noto come  MAURICIUS,  scrittore e  conferenziere. Dopo la morte di Libertad furono loro per un breve periodo  a  gestire  L’ Anarchie  . Dopo un viaggio insieme in Algeria,  al ritorno a Parigi , la relazione ,finì e ben presto Rirette Maîtrejean  si innamora, ricambiata,  di VICTOR KILBACHICH (poi noto con il nome di  VICTOR SERGE , cfr. infra   post  "RAVACHOL" …….. e infra  post " VOLIN……).  Insieme  gestirono L’ Anarchie  e furono entrambi  coinvolti nel processo alla  banda Bonnot   perché nella sede del giornale  furono  “trovate” due pistole,  Rirette  si  seppe ben difendere , durante il dibattimento,  dall’accusa di essere una complice della banda . (cfr. brano)  
Brano da commentare: " Rirette, vestita di un abito nero da scolara con il colletto alla marinara piatto è seduta in prima fila. Più cronisti giudiziari , astiosi e sprezzanti verso gli accusati, si divertono a farne un ritratto  "en Claudine" " una Claudina a scuola, vivace e spigliata, che tiene tra le dita una piccola matita di cui tempera la mina". Interrogata per prima, Rirette sebbene in preda al panico, fa bella figura e risponde senza apparente agitazione alle domande del presidente. Essa ricorda i principi libertari di ospitalità e di solidarietà, si difende dall'accusa di avere praticato l'illegalismo e sottolinea che la sua qualifica di direttrice di giornale  in quell'ambiente, che non conosce né padrone né direttore , è una pura formalità. Le sue repliche, spesso al limite della  impertinenza, fanno a più riprese sorridere  il pubblico e suscitano il consenso dei suoi compagni, a tal punto che Callemin, seduto proprio dietro di lei , e poco incline all'indulgenza, mormora al suo orecchio " Molto bene, sei andata molto bene ..." ( Anne  Steiner, En - dehors...)
Bibliografia: in  Anne Steiner,   Les en-dehors. Anarchistes individualistes ° la  “Belle Epoque”  Editions L’ échappées, 2008,  pp. 158-159, traduzione mia.
  
 Nel 1913  Rirette scrisse  per il giornale “ Le Matin “ i suoi ricordi ,  raccolti poi, in un libro intitolato,  Souvenirs d' anarchie,  in cui non risparmiò  critiche ad alcuni aspetti deteriori dell’anarco-individualismo  e dell’illegalismo . Parlo solo per sentito dire perchè io  non l’ho letto. Comunque prima di potere io stesso verificare di persona il testo originale, anticipo un breve brano ,  che ho trovato su internet, tratto dalle sue memorie con una replica di Lorulot. (cfr. brano)
Brano da commentare: " Nei suoi " Ricordi d'anarchia" pubblicati nel 1913 sul giornale " Le Matin", Rirette  Maîtrejean condanna gli illegalisti: Possano queste memorie .... fermare sulla pericola china (pente)  gli smarriti che il malvagio  esempio o gli imprevidenti progetti destinarono a diventare il giocattolo tutto rotto delle illusioni illegaliste.... Dietro l'illegalismo non vi sono idee. Ciò che vi si trova: è falsa scienza ed  appetiti. Soprattutto appetiti ( appétits). Del ridicolo e del grottesco..." Al che Lorulot replicava : " E'  menzogna, odio e soprattutto  stupidità [...] E dire che questa onesta signora si trasforma in professoressa di morale! E dire che sono persone così che mi hanno vilipeso, che ci hanno attaccati e  disonorati ! " ( L'idée libre n. 23, octobre 1913)

Bibliografia:  in http://militants-anarchistes.info/spip.php?article7647
 Nel 1915  Rirette sposò  Victor Serge per potere , in quanto moglie,   accedere  alle visite in parlatoio  per potere comunicare con lui senza la consueta censura della posta.  A partire  dal 1923 Rirette lavorò come corretrice di stampa e  partecipò alle attività del sindacato dei correttori.di stampa.  Collaborò   anche con articoli  a pubblicazioni anarchiche e fu amica di May Piqueray e di  Albert Camus.
                                                                             


 Di “milieux libres  ne sorsero anche fuori della Francia. Famosa fu per esempio, in Belgio,  la Comune di Stockel non lontano da Bruxelles., ove, per un certo periodo di tempo soggiornò, da  giovanissimo,  Victor Serge con il suo amico, Raymond Callemin (dit la Science) (cfr. brano)                                                                            
Brano da commentare: “ Il socialismo era riformismo, parlamentarismo, dottrinarismo arcigno, la sua intransigenza si incarnava in Jules Guesde, che f aceva pensare a una città futura dove tutte le case si assomiglierebbero, con uno Stato onnipotente, duro con gli eretici. Il correttivo di questa aridità dottrinale era che non ci si credeva. Avevamo bisogno di un assoluto, ma di libertà, senza metafisica supperflua: di una regola di vita, ma disinteressata, di una regola d’azione, ma non per installarci in questo mondo soffocante […] La regola, fu l’anarchico a offricerla. Quello a cui penso è morto qualche anno fa: la sua ombra è presente, più grande di lui. Minatore del Borinage, da poco uscito di prigione, Emile Chapellier aveva allora fondato una colonia comunista – sarebbe più esatto dire comunitaria – nella foresta di soignes, a Stockel […] Giungemmo per sentieri pieni di sole, davanti a una siepe, poi a una porticina…. Ronzio di api, colore dorato, diciott’anni, soglia dell’anarchia! Là, all’ aria aperta c’era un tavolo carico di manifestini e di opuscoli. […] Un piattino , degli spiccioli dentro, un biglietto “ prendete quel che volete, mettete quel che potete “ Straordinaria e sconvolgente trovata! […] I soldi abbandonati dall’anarchia in faccia al cielo ci meravigliarono. Si faveva un pezzo di sentiero e si arrivava a una casetta bianca, sotto le fronde. “ Fai quel che vuoi” , al di sopra della porta, aperta a chiunque capitasse. […] Queste colonie di s olito declinavano abbastanza presto, per mancanza di mezzi; benché la gelosia ne fosse formalmente bandita, le storie di donne, anche se finivano con gare di generosità, producevano i più grossi guai. La colonia di Stockel, trasferita a  Boitsfort, vegetò per diversi anni: vi imparammo a redigere, a comporre, a correggere, stampare noi stessi il nostro “ Communiste” di quattro piccole pagine…” ( Victor Serge,  Memorie di un rivoluzionario 1901-1941)
Bibliografia:  Victor Serge,  Memorie di un rivoluzionario1901-1941  tascabili e/o, 2012 pp. 17-18.  Cfr. anche Anne Steiner, Les  En-dehors. Anarchistes individualistes et illegalistes a la “ Belle Epoque”, Editions  L’ Echappée, 2008, pp. 68-69
 
 

 
 

Nessun commento:

Posta un commento