giovedì 28 aprile 2011

ANARCHICINI: * ANARCHICI FRANCESI (1) : PAUL ROBIN (1837-1912) JEAN GRAVE(1854-1939) SEBASTIEN FAURE (1858-1942); CHARLES MALATO (1857-1938) ; MADELEINE VERNET (1878-1949),CAROLINE REMY detta “SEVERINE” (1855-1929)


                                                                               
JEAN GRAVE
JEAN GRAVE (1854.1939) ex ciabattino, ex tipografo  ,noto anarchico assai attento alla questione educativa, dal 1983 diresse il giornale "Le revolté" sino al 1894 quando fu condannato a due anni di prigione per avere pubblicato il suo libro La sociéte mourante et l'anarchie. Fu , mentre era ancora in prigione,  coinvolto, assieme ad altri  anarchici, tra cui Faure, Fenon ed altri tra cui i latitanti Reclus e Pouget) nel "Processo dei Trenta", espressione delle nuove " leggi scellerate"  seguite all'attentato di Sante Caserio contro il presidente Sadi Carnot., in cui, tuttavia , fu assolto. Uscito di prigione , nel 1895 e fondò  un nuovo settimanale, Les Temps nouvaux., che  durò sino alla vigilia della prima guerra mondiale. In questo periodo  prevalse, in cui prevalse in lui la tendenza  "educazionista"  (cfr.  il post: PEDAGOGIA ANARCHICA) cercò sempre nei suoi articoli di mantenere il più  possibile  la purezza delle idee anarchiche evitando  contatti  con altre coalizioni e partiti rivoluzionari autoritar (cfr. brano). 
Brano da commentare: “  La rivoluzione non è un’idea, non è una concezione sociale. E’ un fatto, una necessità, un mezzo. Essa deve  sbarazzarsi degli ostacoli che impediscono l’evoluzione umana. Essa non condurrebbe  un elemento nuovo all’evoluzione sociale, se quelli che la compiono non hanno, in potenza , nel loro cervello, un’ idea che li faccia agire. […] Gli autoritari che hanno la pretesa di impadronirsi del potere e di servirsene per il bene di tutti possono, loro, considerare come secondarie le  loro idee di trasformazione sociale. Cosa importa che gli individui sappiano più o meno ciò che si attende da loro, se si spera di servirsene per assicurare l’autorità a sostegno della quale , si  opererà la trasformazione che si sarà decretata.  Essendo l’ obiettivo di impadronirsi del potere, , basta radunare gli individui desiderosi diun semplice cambiamento  politico, senza che vi sia bisogno di inculcare in loro delle nozioni di ciò che dovrà essere il nuovo ordine delle cose, poiché ci si assume l’incarico di pensare per loro. Quando si ha la volontà di comandare agli altri, è inutile – anzi pericoloso- di cercare  di istruirli su ciò che sarebbe per loro la cosa migliore.  Pure se ( pourvu) i capi sappiano ciò che decreteranno all’indomani della vittoria, inutile perdere tempo a  ficcare  (fourrer)delle idee nella testa  di quelli che dovranno obbedire . […]  E inoltre, ciò non riesce sempre; perché capita che quelli che si è arruolati sfuggano al vostro comando per andare da un capo che gli sembra più idoneo. Ma per gli anarchici  non funziona  così.  Bisogna che quelli che parteciperanno alla rivoluzione abbiano la chiara consapevolezza di ciò che loro stessi vogliono, e ciò non può essere  loro dato che  dalla comprensione precisa di un ideale …. “ ( Jean Grave,  La panacée-revolution, in Les Temps nouveaux n. 7 , 1898)
Bibliografia: Jean Grave, Ce que nous voulons et autres textes anarchistes ,Mille et une nuit,  2012 pp.  49-50.  (traduzione italiana mia, che , come sempre, è bene  per chi conosce il francese , verificare sull’originale.

Nel 1914 si dichiarò, assieme a Kropotkin, Guillaume, Malato ed altri, favorevole all'entrata in guerra contro gli Imperi Centrali, ponendosi così in contrasto con i principi fondamentali dell'anarchismo. Alla fine della guerra riallacciò i rapporti con il movimento anarchico. 


                                                  SEBASTIEN  FAURE                                               

SEBASTIEN FAURE (1858-1942), delle prestigiose riviste anarchiche, L'Agitation e Le LIbertaire, fondato insieme  a LOUISE MICHEL , che ne fu la madrina, . Su  Le Libertaire condusse una  energica battaglia a favore di Dreyfus ( cfr. il post:  ANTISEMITISMO)  Dal 1904 al 1917 si impegnò nella scuola libertaria “ La Ruche”( = l’alveare), che fu la più prestigiosa fra le scuole libertarie francesi e non solo francesi ( cfr. post: PEDAGOGIA ANARCHICA). Nel 1914 si oppose all'entrata in guerra della Francia. Nel dopoguerra tentò il superamento della tesi piattaformista (cfr. post su "MAKHNO") proponendo una sorta di sintesi  tra il comunismo anarchico, l'anarco-sindacalismo e l'individualismo anarchico. Sotto la sua direzione ebbe inizio l'"Enciclopedia Anarchica" . Una notevole diffusione ebbe il suo opuscolo " Dio non esiste. 12 prove per l'inesistenza di Dio2 , di cui citerò qui parte dell'epilogo e della conclusione (cfr. brano)
Brano da  commentare: “… Vi avevo promesso una dimostrazione serrata, sostanziale, decisiva della inesistenza di dio. Credo di poter dire di aver tenuto la promessa. Non dimenticate che io non mi sono proposto di darvi un sistema dell’Universo per cui si rendesse inutile ogni ricorso all’ipotesi di una Forza  soprannaturale, d’una energia o d’una Potenza extramondiale, d’un Principio superiore od anteriore all’ Universo. Ho avuto la lealtà, e dovevo averla, di prevenirvi che, così posto, il problema, allo stato attuale delle conoscenze umane, non comporta soluzione definitiva e che la sola attitudine degna di spiriti ragionevoli e riflessivi è l’attesa. L’ Iddio di cui ho voluto , di cui sono riuscito, posso dirlo – a stabilire l’impossibilità è il Dio delle religioni, il Dio creatore, il Dio governatore e giustiziere, il Dio infinitamente saggio,  potente, giusto,buono che le Chiese millantano di rappresentare sulla terra, e tentano d’imporre alla nostra venerazione. […] Ho provato che come  Creatore è inammissibile, imperfetto, inspiegabile; ho stabilito che come Governatore sarebbe inutile, impotente, crudele, odioso, dispotico; ho dimostrato che , Giustiziere, sarebbe magistrato indegno, violatore di ogni norma essenziale della più elementare iniquità. Tale è tuttavia l’ Iddio che da tempo immemorabile si è insegnato e si insegna ai giorni nostri ancora ad una moltitudine di fanciulli, di famiglie, di scuole. Quanti delitti commessi nel suo nome ! Quanti odi, quante guerre, quante calamità si sferrano dai suoi vicari! Di quanto angosce è stato la fonte, e quante sciagure genera tutto dì! […] Da secoli, monarchi, governi, caste, chiese, conduttori di popoli, direttori di coscienze, trattano l’umanità come armento vile, buono tutt’al più per essere tosato, divorato, cacciato all’ ammazzatoio. Da secoli i diseredati sopportano docilmente la miseria e la servitù grazie all’ingannevole miraggio del cielo ed all’orrenda visione dell’inferno. Bisogna mettere fine all’odioso sacrilegio, alla frode abominevole. […]  Sorgi, uomo! In piedi, eretto, fremente , ribelle, grida la guerra inesorata all’Iddio di cui a te, e ai tuoi fratelli hanno imposto per tanti anni la deprimente venerazione. Affrancati dal tiranno immaginario, scuoti il gico di coloro che se ne pretendono quaggiù i vicari! …… ( Sebastien Faure, Dio non esiste)
Bibliografia:  in Johan Most, La peste religiosa- Sebastien Faure, Dio non esiste 12 prove dell’inesistenza di Dio, Anteo,  Edizioni La fiaccola, 1997, p. 59 e pp. 60-61

PAUL ROBIN
 PAUL ROBIN  (1837-1912) fu direttore per 14 anni (1880-1894)  dell’orfanotrofio di Cempuis, introducendo in quell'istituto metodi progressisti e libertari che condussero infine al suo licenziamento. Oltre che grande educatore Robin si impegnò intensamente assieme a Eugéne e a Jeanne Humbert , nel movimento neo-malthusiano a favore del controllo delle nascite, non proponendosi con ciò solo finalità socio-economiche, ma anche per assicurare, soprattutto alle donne, un livello di libertà e di autonomia nella vita amorosa e sessuale (cfr. post NEO-MALTHUSIANESIMO ANARCHICO) . Un'idea per quelli anni assolutamente rivoluzionaria e severamente punita dalle leggi. Divenuto vecchio e malato, nel 1912, si suicidò, convinto che ogni essere umano abbia il diritto di gestire autonomamente la propria vita e la propria morte.  Dopo la sua morte si scatenò da parte di alcuni individui e associazioni cattoliche e conservatrici una campagna insultante e diffamatoria. Tra gli altri prese la  difesa di Robin  la sua seguace e collaboratrice NELLY ROUSSEL (cfr. post a suo nome), che  reagì  , in particolare, contro l'atteggiamento solidale e compiacente di  alcuni senatori,  di fronte alle ingiurie e calunnie avanzate dal senatore clericale, M. De Lamarzelle, noto negli ambienti rivoluzionari come "uno dei più ripugnanti rappresentanti del gesuitismo"
Brano da commenare: « Pourtant ce qui me dégoûte, ce qui me donne la nausée, ce n’est pas l’hypocrisie, ce n’est pas le pêle-mêle odieux où sont présentés ensemble les spectacles pornographiques, chers à trop de sénateurs, et les exposés les plus sérieux d’une doctrine sociale et philosophique qui leur déplait ; ce n’est pas qu’un calotin quelconque ait osé rééditer contre l’admirable apôtre, le grand savant, l’éducateur de génie que fut Paul Robin, les ineptes calomnies dont on a fait depuis longtemps justice. Non ! Ce qui dépasse en ignominie tout ce que j’ai vu encore, c’est l’attitude du Sénat, c’est qu’il ne ce soit pas trouvé dans la « Haute Assemblée » - si basse ! – un honnête homme pour crier : « Vous mentez ! ». C’est que tous se soient tus, que tous aient acquiescé, tous ! … même ceux qui n’ont pas l’excuse de l’ignorance et de la bêtise, même ceux qui connurent Paul Robin, qui purent l’apprécier ; ceux qui, dans les loges maçonniques, lui serrèrent fraternellement la main… Même Henri Béranger ! ex-directeur de l’Action, où je menai, pendant quelques années, une ardente campagne néo-malthusienne, qu’il ne désavouait pas…  »   ( Jeanne Humbert, Nelly Roussel 1878-1922)

Bibliografia:  Jeanne Humbert , Nelly Roussel  (1878- 1922) in penselibre.org/spip.php?article94. 
 Traduzione italiana mia da verificare: : «  Ciò che mi disgusta, ciò che mi da la nausea, non è l’ipocrisia,, non è l'odioso guazzabuglio dove vengono presentati insieme gli spettacoli pornografici, cari a troppi senatori, e le esposizioni più serie di una dottrina sociale e filosofica che li disprezza; non è che un baciapile qualunque abbia osato ripubblicare contro l'ammirabile apostolo, il grande scienziato, il geniale educatore Paul Robin, le insulse calunnie di cui da tempo è stata fatta giustizia. No! Ciò che supera in ignominia tutto ciò che ho visto sinora, è   l'atteggiamento del Senato, cioè che non si sia trovato nell’ « Haute Assemblée» - così bassa! – un uomo onesto per gridare « Voi mentite!»  è che tutti  abbiano taciuto,  che abbiano  accossentito, tutti! ... anche quelli che non hanno la scusa dell'ignoranza e della stupidità, anche quelli che conobbero Paul Robin, che poterono apprezzarlo; quelli che, nelle logge massoniche, gli strinsero fraternamente  la mano ... Anche Henri Béranger! ex direttore dell'Action, dove ho svolto per alcuni anni un'ardente campagna neo-malthusiana, che non disapprovava ... "

                                                                             


CHARLES MALATO (1857-1938) Anarchico italo-francese. Appartenente a una famiglia aristocratica tradizionalmente  conservatrice, accompagnò, diciasettenne il padre, pecora nera della famiglia, che attivo comunardo, era stato deportato nella colonia penale  della Nuova Caledonia.  Fu uno dei pochi deportati francesi, che insieme a Louise Michel, sostenne la rivolta dei Kanaki  ( cfr. post su LOUIS MICHEL). Tornato in Francia , nel 1881, alcuni anni dopo fondò, con altri compagni il Gruppo cosmopolit, a cui faveva riferimento il giornale  La Revolution cosmopolite, che, all'interno del movimento anarchico francese, assai variegato, per le sue finalità insurrezionaliste di stampo garibaldino. (cfr. brano)
 Brano da commentare: ".... La principale differenza tra noi e i compagni era che quelli non vedevano  altro che l'idea pura oppure dei fatti minore (minimes) che non ci appassionavano [...]
mentre che noi sognavamo parate militari (prise d'armes), movimenti di massa, insurrezioni generali  ( Charles Malato, in  Maitron en ligne) (traduzione italiana mia)
Bibliografia: Charles Malato in Les  anarchistes versione  più ampia in Maitron en Ligne
  Nel 1894, partecipò attivamente, accanto a  Sébastien Faure , alla campagna antimilitarista e antinazionalista , sorta  intorno al caso Freud ( cfr.  post : ANTISEMITISMO)  ) Coinvolto in un fallito  attentato al re Alfonso XIII  di Spagna fu assolto da ogni accusa.  Si dedicò anche a problemi educativi ( cfr. post: PEDAGOGIA ANARCHICA).  Durante la prima guerra mondiale aderì  al MANIFESTO DEI SEDICI ( cfr post LA GUERRA MALEDETTA), senza rinnegare i suoi principi libertari , che mantenne sino alla sua morte nel 1938.
                                                                                
BERNARD LAZARE ( 1865-1903). In realtà il nome vero era Lazare Bernard ,. Nato a Nimes in una famigia borghese benestante di antica  origine ebraica, perfettamente integrata, fece  inizialmente studi scientifici per poi dedicarsi sempre più  a  studi umanistici e letterari.   Collaborò, come critico letterario, vicino agli ambienti della  “bohéme” e del simbolismo,  a diverse riviste letterarie libertarie , tra cui  La Revue Blanche .   Divenuto anarchico , fu un teorico dell’arte sociale e  invitò  i  simbolisti e i cultori dell” arte per l’arte” a impegnarsi , con le loro opere, politicamente e socialmente .(cfr. brano) 

Brano da commentare: “ … Per noi il ruolo dello scrittore non  consiste nel  ritirarsi ( jouer de la flûte) su una torre e contemplare il proprio ombelico, lì’ artista non è né un solitario, né uno che sa divertire, e l’arte deve essere sociale. Vogliamo dire con questo che l’arte deve essere utile, o piuttosto avere come scopo la rappresentazione di oggetti o di cose utili, l’arte deve essere dialettica? No, essa deve essere vivente. […] Il principio di questa arte deve essere che la vita è buona e che le sue manifestazioni sono belle. Le sue bruttezze sono il prodotto dello stato sociale. Per rendere alla vita la sua bellezza, bisogna dunque che l’arte a sua volta aiuti  a trasformare la società ed è così che ogni arte diviene un’ arte rivoluzionaria. […] Non è unicamente la vita di un’epoca, e i suoi costumi, ma anche le sue idee e i suoi sentimenti che costituiscono la materia dell’arte. Bisogna che l’artista crei dei tipi, bisogna che egli renda visibile l’azione delle idee. Queste idee stesse, potrà esprimerle in se stesse, mostrare la loro azione, la loro forza, considerarle come  spronanti (agissantes ) e modificatrici. Egli costruirà dei simboli per rappresentarle, non quei simboli vaghi e d evanescenti, oscuri o piatti che sono serviti a mascherare l’impotenza di tutta una letteratura agonizzante a concepire sia la vita, sia le idee generali, ma simboli filosofici, etici o sociali.  Tuttavia il ruolo dell’arte non deve limitarsi a registrare delle idee, a individuare quelle dominanti del proprio tempo. E’ essenziale che l’arte sociale sia un  arte precorritore.  L’artista non può limitarsi a stabilire un canone, bisogna che egli prepari oggi la nuova morale , che dai pensieri e sentimenti antichi, faccia  emergere dei sentimenti nuovi – quelli che regneranno nel mondo che si sta forgiando. …”( Bernard Lazare, L' Ecrivain et l' Art Social  1896
Bibliografia: Bernard Lazare, L' Ecrivain et l' Art Social  1896  in  http://inha.revues.org/5681 (traduzione italiana mia)

Nel 1894 Bernard Lazare testimoniò  in favore di Jean Grave processato per il suo libro La sociéte mourant et l’ anarchie”.  Partecipò al Congresso socialista  internazionale di Londra nel 1896, parlando a favore degli anarchici contestando le argomentazioni social-democratiche. Tra il 1895 e il 1896, intanto, cominciò , su richiesta della famiglia Dreyus, ad occuparsi dell’ “affare Dreyfus” , pubblicando  Un erreur judiciaire, la vérité sur l’affaire Dreyfys   (cfr.post : ANTISEMITISM(O)   Dopo l’ “Affaire Dreyfus  pardando in favore degli anarchici.  Tra il 1895 e il 1896 Bernard Lazare fu uno dei pochi in Europa a condannare le sanguinose  persecuzioni turche (1895-1896) contro gli armeni , che poi più tardi assunsero la forma di un vero e proprio genocidio.   
 
                                                             
MADELEINE VERNET 1878-1949)  è stata un' autorevole esponente dell'educazionismo anarchico.  I suoi genitori erano dei piccoli commercianti, repubblicani e liberi pensatori. Fu determinante per   Madeleine, ventiduenne,   l’adozione da parte della madre vedova di quattro orfanelli. Da questa esperienza che la mette in contatto con i problemi dell’infanzia scattò in lei la decisione, assieme al suo compagno,  Louis Tribier,  di fondare, nel 1906,  un orfanotrofio libertario, chiamato “ L’Avenir  Social”, a  Neully Plaisance  vicino a Parigi e poi ad Epone, nella Seine-et-Oise, ispirandosi ai criteri pedagogici di Paul Robin e di Francisco Ferrer. Fortemente osteggiata dall’amministrazione comunale e dal clero dovrà più volte sottostare a  profonde limitazioni del suo operato (come per esempio veder chiudere la propria scuola libertaria e  mandare  obbligatoriamente i suoi  ragazzi nella scuola comunale). Trovatasi in difficoltà economiche chiese l’aiuto anche  dei partiti  socialisti (autoritari). Ma  l’intervento di queste organizzazioni  fuorviarono, gradualmente, il suo orfanotrofio dalle sue caratteristiche libertarie originarie. Infine nel 1922  i comunisti costituirono la maggioranza  nel consiglio di amministrazione e la Vernet fu  del tutto estromessa dall'orfanotrofio da lei fondato. Nel corso di tutta la vita,  la Vernet , oltre a dedicarsi con passione e maestria all' attività pedagogica, sia pratica che teorica,   ( cfr. post su  PEDAGOGIA  ANARCHICA) condusse inoltre,  una intensa lotta contro il militarismo e le guerre. Suoi furono questi slogan “ Madri, prima di dare un fucile ai vostri figli, pensate a tutto il male che i fucili fanno alle madri!” e anche “ Niente serve piangerli dopo, bisogna difenderli prima”. Fu  contraria , nonostante la stima che aveva per  Paul Robin e a Sebastien Faure, al neo-malthusianesimo schierandosi, comunque, a favore del diritto per le donne a una maternità cosciente e per libera scelta. Pubblicò nel 1905  l'opuscolo L'amore libero.  Qui mi limiterò a citare  uno dei due poemi della Vernet sulle madri , scritti durante la prima guerra mondiale. ( cfr. brano)

Poema da commentare: “ Méres, quand vos enfants font jouer sous leurs doigts / leur sabre de fer-blanc ou leur fusil de bois;/ Quand ils s’en vont trainant  au bout d’une ficelle, / Sur un affût boiteux, un canon qui chancelle; / Lorsquils font manoeuvrer leurs fantassins de plomb, / Puis massacrent gaiement l’innocent bataillon / Lorsquils se font entre  eux des guerres de pygmées / en simulant l’ardeur farouche des armées; / Vous riez dee leurs jeux …. Méres, vous avez tort / De rire quand vos fils font un jeu de  la mort / N’evoquez –vous donc point, devant leurs frěles armes / Celles qui vous feront un jour verser des larmes? / Car ce qui vous amuse alors quils sont enfants / Dechirera vos coeurs lorsqils auront vingt ans. / Ayez donc un peu plus de raison, pauvres méres ,/ Et vous bercez point de fragiles chiméres.  / Le coeur de vos enfants est tout entre vos mains , / A vous de les guider vers les nobles chgemins / Les avoir  enfantés ne doit pas vous suffire / Votre plus belle tǎche est  de bien les instruire; / Méres, berceau sacré de toute humanité, / Semez, semez l’amour et la fraternité! : ( Madeleine  Vernet, marzo 1916)
Bibliografia : in http://justhom.centerblog.net/6509770-madeleine-vernet-chapitre-2
 
                                                                                                                                            
         
CAROLINE REMY detta “SEVERINE” (1855-1929) , divorziata e madre di un bambino, nel 1879 divenne la segretaria del famoso comunardo e internazionalista, JULES VALLES, direttore del “ Le cri  du peuple”. Morto Vallès fu Severin  a dirigere quel giornale sino al 1888. Nel 1897 scriverà  numerosi articoli a favore dell’emancipazione femminile sul quotidiano femminile di Marguerite Durand.  Si dedicò poi con grande impegno nell’ “Affaire Dreyfus” tanto da essere definita  da HELEN RODNEY  “la grande pretesse  du dreyfusisme” Molti anni più tardi  dette alla sua casa il nome di “ Les trois marches” che era il nome del ristorante in cui il gruppo libertario dei dreyfusardi  si era riunito al tempo dell’ Affaire Dreyfus”. Dopo il caso Dreyfus dedicò tutto il resto della sua vita alla difesa di tutti i libertari che cadevano nelle maglie della giustizia borghese :  membri della banda BonnotClement Duval, Germaine Berton,  Francisco Ascaso, Buenaventura Durruti, Gregorio Jover e in ultimo Sacco e Vanzetti. Fu anche un’accanita oppositrice della prima guerra mondiale e come membro della Lega dei Diritti dell’Uomo operò infaticabilmente a difesa dei disertori e dei cosiddetti “disfattisti” e “refrattari” condannati dai tribunali militari. Di lei giovane è rimasto un suo bel ritratto dipinto da Renoir.
Brano da commentare: “… La sua voce calda, la bontà che emanava da lei mi avevano soggiogata, conquistata! L’adorabile Severine! [..] La si vide per l’ultima volta nel 1928 al “Cirque d’Hiver”, dove la folla l’acclamò, per Sacco e Vanzetti, condannati a morte. Diecimila persone nella sala. Ventimila all’esterno; fu necessario installare degli altoparlanti. Ella sembrava così grande, così lontana dalle passioni mediocri, che ci sembrava che stesse per  venire meno (= defaillir) . Ella si spense nella sua casa di Pierrefonds, qualche mese più tardi. (Ricordo di Severine di May   Piqueray
Bibliografia: in May la regractaire, Las Solidarias,2003 pp. 199-200 (traduzione italiana mia)
 
 
 
                                                                        

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