sabato 30 aprile 2011

ANARCHICINI: *EMMA GOLDMAN (1870-1940) e ALEXANDER (Sasha) BERKMAN (1870-1936).

ALEXANDER  (Sasha) BERKMAN (1870-1936). Nato a Vilna, in Russia nel 1887 si trasferì a  New York e presto, divenne anarchico. Nacque in questi anni la sua grande amicizia con Emma Goldman (da lui sopranominata “ la ragazza”). Nel 1892 cercò di uccidere Frick, il direttore delle acciaierie Carneguie di Pittsburg,   che aveva incaricato 300 agenti Pinkerton  di  sparare, durante lo sciopero di  Homestead, in Pensylvannia, agli operai  provocando numerosi morti e feriti. Sebbene Frik restasse solo ferito, Berkman fu condannato a 22 anni di prigione . 
Brano da commentare: “  Agitato, misuro la cella a passi. Frick  non è morto! Si è quasi ristabilito. Ho informazioni certe: il detenuto “cieco” mi ha dato il ritaglio durante l’aria. “Sei un tiratore scarso” mi ha stuzzicato. L’amarezza della delusione mi trafigge il cuore. La sento con intensità di una catastrofe. La mia detenzione, le umiliazioni della vita reclusa, il  futuro … tutto viene sommerso nell’inondazione  della miseria nel comprendere il mio fallimento. Amari pensieri mi affollano la mente; l’autoaccusa mi schiaccia. Ho fallito! Ho fallito! [.... ]  Fu soprattutto la sua vigliaccheria a salvarlo …. Si nascose sotto la poltrona! Si finse morto! E ora è vivo il vampiro … E Homestead? Come sarà la situazione laggiù? Se Frick fosse morto, Carnegie si sarebbe affrettato a trattare con gli  scioperanti. L’astuto Scott utilizzava Frick solamente per distruggere l’odiata unione. Lui  addirittura era assente, non poteva essere ritenuto responsabile. L’autore della “Democrazia trionfante” è sensibile alle critiche contrarie. Con l’eliminazione di Frick, la responsabilità per la situazione di Homestead si sarebbe scaricata su  Carnegie. Per giocare il ruolo dell’amico dei lavoratori avrebbe dovuto mettere fine alla lotta cruenta. Un simile sviluppo dell’affare avrebbe dato un grande impulso alla propaganda anarchica. Anche se qualcuno poteva condannare la mia azione, i lavoratori non sarebbero rimasti ciechi di fronte alla situazione attuale e agli effetti pratici della morte di Frick. Ma la sua guarigione… Eppure chi può dirlo? Forse potrebbe avere gli stessi risultati. […]  Il principale scopo del mio attentato era di richiamare l’attenzione sulle ingiustizie sociali: di far sollevare un interesse vitale sulle sofferenze del popolo con un atto di auto sacrificio . […]  La situazione di Homestead offriva il momento sociale psicologicamente adatto [..] Per quanto riguarda me… la delusione è amara davvero. Volevo morire per la Causa. Ma ora mi manderanno in un penitenziario… mi seppelliranno vivo” …..” ( da  Alexander Berkman, Un anarchico in prigione )
Bibliografia: Alexander Berkman , Un anarchico in prigione, Edizione della rivista “Anarchismo” 1978
                                                                 

EMMA GOLDMAN (1870-1940).  Nacque a Kovno in Lituania. Nel 1885 lasciò la Russia e assieme alla sorella Helena andarono a ricongiungersi con un’altra sorella , Lena, che viveva con il marito a Rochester negli Stati Uniti d’ America. Nel 1888 si trasferì a New York dove iniziò a frequentare gli ambienti anarchici, in cui conobbe Johann Most  e Alexander (Sasha ) Berkman. Unita  sentimentalmente a Berkman essa, nel 1892,  di fronte al  progetto di lui  di  uccidere Frick, senza la complicità di nessuno,   sentì penosamente l’angoscia di non essere stata  richiesta da lui come compagna di quell'impresa e condividerne la prevedibile sorte . (cfr. brano)
Brano da commentare: “ “Ucciderò Frick”, continuò Sasha, “e sicuramente verrò condannato a morte. Morirò con orgoglio, sicuro di avere dato la vita per il popolo. Ma sarò io stesso a darmi la morte come Lingg. Non permetterò mai ai miei nemici di uccidermi”. Pendevo dalle sue labbra. Ero affascinata, incantata dalla sua chiarezza, dalla sua calma, dalla sua forza e dal sacro fuoco dei suoi ideali. Voltandosi verso di me continuò con voce profonda e disse che io ero un’oratrice nata, una propagandista. Avrei potuto fare molto in favore del suo gesto; avrei dovuto spiegarne il vero significato ai lavoratori. Avrei dovuto dire che egli non era stato spinto da risentimento personale contro Frick, che considerava come un qualsiasi altro essere umano. Frick era il simbolo della ricchezza e del potere, dell’ingiustizia e degli errori della classe capitalista, così come era personalmente responsabile del sangue dei lavoratori uccisi. Il gesto di Sasha sarebbe stato diretto non all’uomo Frick, ma al nemico della classe operaia. Sicuramente avrei capito quanto fosse importante che io non partecipassi all’attentato, ma restassi per spiegarne il significato e portare il suo messaggio in tutto il paese.  Ogni sua parola mi colpiva come un maglio. Più continuava a parlare, più mi sentivo conscia di una terribile realtà: non aveva bisogno di me in quell’ora suprema. Questa mia percezione spazzava via tutto il resto-messaggi, Causa, doveri e propaganda. Che significato potevano avere queste cose di fronte a quella forza che aveva fatto in modo che Sasha divenisse parte di me, carne della mia carne, sangue del mio sangue, fin dal primo momento che avevo udito la sua voce e sentito la stretta della sua mano? Quei tre anni passati insieme gli avevano rivelato la mia anima tanto poco da potermi dire tranquillamente di continuare a vivere dopo che lui era stato fatto a pezzi da una bomba o impiccato? Il vero amore, non quello banale e consueto, ma quel che vuole fare partecipe la persona amata – non era forse più forte di ogni altra cosa?.-" (Emma Goldman, autobiografia...)
Bibliografia: Emma Goldman Vivendo la mia vita, volume primo, la salamandra 1895 p. 89 
 
 Dal 1893 Emma Goldman si dedicò a un'intensa attività di lotta , intervallata, da numerosi arresti e non facendo mai, allo stesso tempo , mancare il suo affetto e sostegno a Sasha in prigione. Famoso fu, per esempio, il suo veemente intervento nel 1893, durante  una grave crisi economica,  al meeting di New York a Union Square davanti a tremila operai , che , per la maggior parte, disoccupati, stavano letteralmente morendo di fame (cfr.  brano)
Brano da commentare: " Uomini, donne, non sapete che lo Stato è il vostro peggiore nemico? E’ una macchina che vi sfrutta per sostenere la classe dominante, i vostri padroni. Come ragazzini ingenui, avete fede nei vostri leaders politici. Essi fanno in modo di accaparrarsi la vostra fiducia per poi vendervi al primo offerente. Anche quando non tradiscono apertamente, i politici dei sindacati fanno comunella con i vostri nemici per mettervi il guinzaglio, per ostacolare le vostre azioni. Lo Stato è il pilastro del capitalismo, è ridicolo aspettarsi da esso qualsiasi soddisfazione. Non vi rendete conto di quanto sia stupido cercare aiuti ad Albany, quando a un tiro da schioppo da questa piazza si trovano immense ricchezze? La Quinta Avenue è zeppa d’oro, ogni casa è un forziere. Eppure voi ve ne state qui, come un gigante affamato e incatenato , privato della sua forza. Molto tempo fa , il Cardinale Manning ha detto che “ il bisogno non conosce leggi” e  che “l’affamato ha il diritto di reclamare dal suo prossimo una parte di pane” . Il cardinale Manning era un ecclesiastico, fedele alle tradizioni della Chiesa, che si è sempre schierata dalla parte dei ricchi contro la povera gente. Tuttavia aveva un briciolo di umanità e  sapeva che alla fame non si può resistere. Anche voi dovete imparare che avete il diritto di reclamare una  parte del pane di  cui il vostro prossimo si ciba. Il vostro prossimo non solo vi ha derubati del pane , mavi succhia il sangue. E continuerà a derubarvi, voi e i vostri figli, e i figli dei vostri figli, finché non vi sveglierete, finché non avrete il coraggio di rivendicare i vostri diritti. Andate dunque e manifestate davanti alle dimore dei ricchi. Chiedete lavoro; e se non ve ne danno chiedete pane. Ma, se ve li negano entrambi, il pane prendetevelo. E' un vostro sacro diritto!" (Emma Goldman, autobiografia)
Bibliografia: Emma Goldman, Vivendo la mia vita vol. I La Salamandra 1981 p. 118
                                                        
 Durante le  conferenze , che tenne in numerose città americane, sempre accompagnata da un numeroso pubblico operaio e al tempo stesso da un numeroso stuolo di poliziotti, Red Emma,  (come ormai veniva  comunemente chiamata) approfondiva sempre di più il suo concetto di anarchia (cfr. primo brano)  e il ruolo che doveva essere svolto dagli anarchici " come pionieri del progresso umano ".  (cfr.   secono brano)
Brani  da commentare: 1) ” L’ anarchia è la sola filosofia che  porta l’uomo alla coscienza di sé; che afferma che dio, lo stato e la società non esistono, che le loro promesse sono nulle e vuote, dal momento che possono essere mantenute solo con la subordinazione dell’uomo. [….]  L’anarchia è la grande liberatrice dell’uomo dai fantasmi che lo hanno tenuto prigioniero; è l’arbitro e la pacificatrice tra le due forze per l’armonia individuale e sociale.  Per raggiungere tale unità, l’anarchia ha dichiarato guerra alle influenze dannose che hanno impedito fino ad oggi la fusione armoniosa degli istinti individuali e di quelli sociali, dell’individuo e della società. Religione, il dominio della mente umana; proprietà, il dominio dei bisogni umani; e governo il dominio della condotta umana,  rappresentano le roccaforti della schiavitù umana e tutti gli errori che questa comporta. Religione  come domina la mente umana, come la umilia e come degrada la sua anima! Dio è tutto, l’uomo è nulla, dice la religione. Ma da quel nulla dio ha creato un regno così dispotico, tirannico, crudele, così terribilmente esigente, che niente altro che dolore e lacrime e sangue hanno governato il mondo da quando gli dei apparvero. L’anarchia spinge l’uomo alla ribellione contro questa bestia nera.  Rompi le tue catene mentali - dice l’anarchia all’uomo-  perché fino a quando non penserai e giudicherai da solo, non potrai liberarti dell’oscurantismo, il principale ostacolo per ogni progresso.  ( da Emma  Goldman, “Anarchia: che cosa vuole veramente  (1911);  (2)  “I pionieri del progresso umano sono come gabbiani, scorgono nuove coste, nuovi territori dove il pensiero si può spingere, quando i loro compagni di viaggio vedono soltanto l’infinita distesa delle acque Mandano gioiose grida di saluto alle terre lontane.  Una fede intensa, struggente, ardente lacera  le nubi del dubbio, perché l’orecchio fine dei precursori della vita distingue il nuovo messaggio, il nuovo simbolo dell’umanità, in mezzo al rabbioso mugghio delle onde.  Il vecchio, sordo e apatico com’è, non afferra il nuovo, va incontro al pioniere della verità con diffidenza e risentimento,  trattandolo come uno che disturba la sua pace, che annienta tutte le abitudini consolidate e le tradizioni  . Così solo pochi prestano ascolto ai pionieri, perché questi non si incamminano su piste già tracciate, e alla moltitudine manca la forza per seguirli verso l’ignoto. …” ( da un discorso di  Emma (1911)) su Mary Wollstonekraft )
Bibliografia: Bibliografia: Primo brano in  Emma Goldman, Anarchia femminismo e altri saggi, La salamandra 1976, p. 43 e secondo brano in Mary Wollstonekraft, Tempo di rivoluzioni Edizioni Spartaco, 2004,  p. 173 

                                                                     

Uscito dal carcere nel 1906,  dopo un breve periodo di difficoltà nel reinserirsi,   Sasha Berkman  riprese con rinnovato vigore la lotta politica. Nel 1910 fu tra i promotori della Ferrer Modern School di New York. Nel 1912 uscì il suo libro “ Memorie di un anarchico in prigione”.   Questo libro oggi, credo, poco noto , al di fuori degli ambienti anarchici, ebbe , al tempo che uscì, una forte risonanza,  nella stampa , sia di destra che di sinistra,   concorde nel riconoscere il “fascino misterioso “  che traspariva dall libro e il suo alto contenuto umanitario. Contro la diffusa tendenza, però, tra i critici letterari del libro , di operare una netta frattura tra  il gesto del giovane Berkman ritenuto   "sciocco ed infantile" e il Berkman , autore  del libro invece "maturo e profondo"  insorse  Emma Goldman , che vide invece una palese affinità tra quei due momenti della vita  di Sasha ( cfr. brano)
Brano da commentare: “… L’atto che egli compì fu la protesta di uno spirito sensibile, che avrebbe preferito morire per il suo ideale, piuttosto che continuare a vivere zitto e buono in un mondo compiacente e cinico. Se il nostro compagno non è morto, non lo dobbiamo certo alla clemenza di coloro i quali avevano dichiarato apertamente che egli non avrebbe dovuto sopravvivere alla prigione. Lo dobbiamo invece unicamente a quelle stesse qualità che ispirarono a d Alexander Berkman il suo atto: alla saldezza dei suoi obiettivi, alla volontà indomabile, alla fede nel trionfo finale dei suoi ideali. Questi elementi hanno concorso a formare il “giovane sciocco”, hanno ispirato la sua azione e il suo martirio durato quattordici anni . Gli stessi elementi hanno portato alla creazione di Memorie del carcere. Se il libro possiede in qualche misura grandezza e umanità, esse sono strettamente legate a questi elementi. Non vi  è soluzione di continuità tra il giovane sciocco e l’uomo maturo. C’è un flusso continuo, un filo rosso che si dipana  come un leitmotif costante nella vita di Alexander  Berkman” (  Emma Goldman,  Vivendo la mia vita, volume terzo 1908-1917 )
Bibliografia: Emma  Goldman Vivendo la mia vita, volume terzo, la salamandra 1985 p. 111


          

 Nel 1906  Emma Goldman fondò la rivista Mother Earth”, che ha svolto un ruolo assai importante nella storia dell’anarchismo, soprattutto per la  varietà  delle diverse tematiche , alcune del tutto nuove all’interno del dibattito politico del tempo, come per esempio,) sull’arte e la letteratura, sulla violenza,  sul  militarismo, sul femminismo, sulla questione sessuale ( critica dell’istituzione matrimoniale, la prostituzione, il controllo delle nascite, l’aborto etc. ).  La rivista  si concluse , dopo 12 anni, nel 1917 quando fu proibita per avere  incitato  , dopo la decisione del governo americano di intervenire nel conflitto mondiale,  alla diserzione e alla disobbedienza civile e la Goldman fu incarcerata e dopo breve tempo espulsa.
Brano da commentare: “.. Gli amici furono prodighi di suggerimenti ([per il nome della rivista] , ma nessuno riusciva ad esprimere ciò che volevamo. Una domenica feci visita a Max nella sua piccola fattoria e insieme andammo a fare un giro in calesse. Era febbraio, ma l’aria sentiva già di primavera. La gelida morsa dell’inverno si stava poco a poco allentando e qualche filo d’erba verde già spuntava a testimoniare che la vita aveva ripreso a germinare nel ventre della Madre Terra. “Ecco il nome che ci vuole” pensai. “La nutrice dell’uomo, la libertà per l’uomo di accedere alla libera terra !” Quelle due parole mi risuonarono all’orecchio come una vecchia melodia dimenticata. Il giorno seguente tornammo a New York e preparammo il materiale per il primo numero, che contava  sessantaquattro pagine  e uscì il 1° Marzo 1906. Si chiamava Mother Earth.  "  ( da Emma Goldman , Vivendo la mia vita,  1900-1907)
Bibliografia: Emma Goldman, Vivendo la mia vita vol. II La Salamandra  1981 p. 140                                                                               


                                                  GOLDMAN EMMA         
 Particolarmente importanti furono gli articoli della Goldman su  Mother Earth, e poi raccolti nel 1911 nel volume  Anarchism and other essays, in cui esponeva le sue riflessioni   sul movimento suffragista  (cfr. primo brano) e  sulla questione femminile ( secondo, terzo brano e quarto brano) ,  spingendosi, a mio parere, oltre  le problematiche  più progressiste del suo tempo, 
Brani da commentare: 1)  “ Il diritto di voto o l’eguaglianza di diritti civili, possono essere delle richieste positive, ma la vera emancipazione non comincia né dalle urne né dai tribunali. Comincia nell’animo della donna [….] E’ pertanto ancor più importante per lei cominciare dalla propria rigenerazione interna, per liberarsi dal peso dei pregiudizi, delle tradizioni e delle consuetudini “ ( Emma Goldman,  La tragedia dell’emancipazione femminile );  2 ) Il suo (della donna) sviluppo, la libertà e l’indipendenza debbono venire da lei e tramite lei. In primo luogo, affermando se stessa come persona e non come oggetto sessuale. In secondo luogo, rifiutando a chiunque dei diritti sul proprio corpo; rifiutandosi di partorire, se non quando lo desideri; rifiutandosi di essere la serva di Dio, dello stato, della società, del marito, della famiglia, ecc. rendendo la propria vita più semplice, ma più intensa e più ricca. Vale a dire, cercando di imparare il significato e l’essenza della vita in tutti i suoi aspetti, liberandosi dal timore dell’opinione pubblica e della condanna pubblica. Solo queste cose e non il voto , libereranno la donna. (Emma Goldman, il suffragio femminile );  3) “ In nessun luogo la donna è trattata secondo la quantità del suo lavoro, ma sempre come sesso. E’ inevitabile, pertanto, che essa debba pagare per il suo diritto ad esistere, per mantenere una qualsiasi posizione, con prestazioni sessuali. E’ pertanto solo una questione di quantità, se essa si vende a un solo uomo, dentro o fuori del matrimonio, oppure a più uomini. Che i nostri riformatori lo ammettano o no, è l’inferiorità economica e sociale della donna responsabile per la prostituzione ( Emma Goldman, Il traffico delle donne) ; 4)“I nostri pseudo moralisti devono ancora imparare il vero senso di responsabilità nei confronti del bambino che l’amore libero ha risvegliato nel petto alla donna. Essa rinuncerebbe per sempre alla gioia della maternità piuttosto che produrre la vita in un’atmosfera che odora di  solo morte e distruzione. E  se essa diventa madre è per dare al bambino quanto di meglio e di più caro il suo essere può  produrre. Crescere insieme al bambino è la sua parola d’ordine ; ella sa  che solo in questo modo può aiutare a costruire una vera personalità maschile e femminile.” ( Emma Goldman, Amore e matrimonio ;   
Bibliografia: in  Emma Goldman, anarchia femminismo ed altri saggi, la salamandra, 1976,  (per ordine numerico) pp.183-184; pp. 163-164, p. 173; p.139
 
 
 
    Per la sua dura opposizione alla  I guerra mondiale Sasha  Berkman  tornò , poi,  in prigione  sino alla sua espulsione dagli Stati Uniti  e deportato in Russia, dove assieme alla Goldman, poté  rendersi conto della crescente degenerazione del sistema bolscevico.  Colpito da un doloroso tumore alla prostata si suicidò nel 1936
Brano da commentare:  “ Vivere in libertà, nell’anarchia, non significherà soltanto liberare l’uomo dalle attuali costrizioni di carattere politico ed economico. Questo sarà il primo passo verso un’esistenza più umana. Ma assai più grandi e più significativi saranno i risultati di questa libertà, gli effetti che essa produrrà nell’animo e nella personalità umana. L’abolizione di una volontà coercitiva esterna, e con essa il timore dell’autorità, scioglieranno le catene della costrizione morale non meno di quelle della coercizione  fisica ed economica. Lo spirito dell’uomo potrà respirare liberamente e l’emancipazione mentale porterà alla nascita di una nuova cultura , di una nuova umanità.  Imperativi e tabù scompariranno, l’uomo potrà finalmente essere se stesso, sviluppare le proprie tendenze e la propria originalità. Invece di “Tu non farai questo” la coscienza collettiva dirà “Tu puoi farlo, assumendotene la tua responsabilità” . La dignità e la fiducia  dell’uomo nelle proprie possibilità saranno così messe alla prova, nella famiglia e nella scuola, e ciò contribuirà a mutare il genere umano e ad instaurare un nuovo modo di vivere . Vivere significherà tendere verso valori culturali sempre più elevati, penetrare i misteri della natura, ricercare la verità sempre più in alto” (Alexander Berkman, Che cosa è l’anarco-comunismo)
 Bibliografia: Che cosè l’anarco-comunismo, La salamandra, 1977, pp. 222-223 
                                                                       
EMMA GOLDMAN
     Bisogna anche aggiungere che, già dalla sua  partecipazione, nel 1900, a un Congresso neo-malthusiano a Parigi , dove , tra l’altro, conobbe Paul Robin, Emma Goldman si impegnò negli anni successivi,   sempre più, nella lotta per il controllo delle nascite e per  la diffusione dei metodi contraccettivi con il fine di rendere  il ruolo di madre sempre più libero e consapevole. Nell’aprile del 1916 subì  per le sue conferenze sull’argomento la condanna a una multa di cento dollari o a 15 giorni di prigione e scelse per principio la seconda soluzione. Il processo comunque le permise attraverso una sua  articolata autodifesa  di diffondere nell’opinione pubblica la necessità di  una limitazione delle nascite  ai fini della “ salute e della felicità delle madri e dei loro figli” ( cfr. Emma Goldman,  Vivendo la mia vita, vol. III La salamandra,  1985,  p. 167 ).  Molte di queste sue idee furono esposte in un opuscolo, Gli aspetti sociali del  controllo delle nascite  poco prima di conoscere l'esito del processo,  pubblicato su Mother Earth  (cfr. post NEO-MALTHUSIANESIMO ANARCHICO).  Condannata a pagare 100 dollari di cauzione, la Goldman si rifiutò ad adempiere a quella richiesta  , per una questione di principio , e preferì, piuttosto la detenzione in carcere per due settimane. (cfr. brano)
Brano da commentare: “ … Sto per essere processata da una Sessione  Speciale il 5 aprile. Non so quale sarà il risultato e , inoltre, non mi interessa.  Questa paura di andare in prigione per le proprie idee, così diffusa tra i radicali americani, è ciò che rende il movimento così pallido e debole. Non ho di queste paure. Per la mia tradizione rivoluzionaria, coloro che non sono disposti ad andare in prigione per le proprie idee, non hanno mai dato grande valore alle loro stesse idee. Inoltre ci sono posti peggiori della prigione.  Ma che io debba pagare per la mia attività in favore del Controllo delle nascite o che ne esca libera, una cosa è certa, Il  Movimento per ilcontrollo delle nascite non può essere fermato e a me non verrà impedito di portare avanti l'agitazione per il Controllo delle nascite […]  Sono come uno degli sponsor di un movimento mondiale,  un movimento che mira a liberare la donna dal terribile giogo e dalla schiavitù della gravidanza forzata; un movimento che rivendica il diritto per ogni bambino di nascere bene; un movimento che libererà il lavoro  dalla sua eterna dipendenza ; un  movimento che introdurrà nel mondo un nuovo tipo di maternità. Considero questo movimento abbastanza importante e vitale da sfidare tutte le leggi sui libri dello statuto. Credo che spianerà la strada, non solo per il discorso sulla contraccezione, ma per la libertà di espressione nella Vita, nell’ Arte e nel Lavoro, per il diritto della scienza medica di portare avanti la sperimentazione sulla contraccezione, così come fa per il trattamento della tubercolosi e altre malattie. Posso essere arrestata,  posso essere processata e gettata in prigione, ma non  starò mai in silenzio; non acconsentirò e mai mi sottoporrò all’ autorità, né farò mai  pace con un sistema che degrada la donna a una semplice incubatrice e che ingrassa sulle sue  vittime innocenti .  Qui  e ora dichiaro guerra a questo sistema e non mi fermerò fino a quando non sarà portato a termine  il percorso per un a maternità libera, gioiosa e felice.” (Emma Goldman, Gli aspetti sociali del controllo delle nascite,  in Mother Earth, aprile 1916 )
Bibliografia: in  Pamela Galassi, La donna più pericolosa d’ America. Il femminismo anarchico nella vita e nel pensiero di Emma Goldman,  La Fiaccola, 2014 pp.  106-107

Un anno dopo la Goldman, al pari di  Berkman , fu arrestata per avere dato vita alla No Conscription League per opporsi all'entrata in guerra degli USA nella prima guerra mondiale. Dopo avere passato entrambi due anni in prigione furono espulsi e  rispediti in Russia, loro terra d'origine..  Sugli anni trascorsi in Russia, durante la rivoluzione, insieme ad Emma Goldman, cfr.il post: EMMA E SASHA IN RUSSIA.

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