ALEXANDER (Sasha) BERKMAN
(1870-1936). Nato a Vilna, in Russia nel 1887 si trasferì a New York e presto, divenne anarchico. Nacque
in questi anni la sua grande amicizia con Emma Goldman (da lui sopranominata “
la ragazza”). Nel 1892 cercò di uccidere Frick, il direttore delle acciaierie Carneguie di Pittsburg, che aveva incaricato 300 agenti Pinkerton
di sparare, durante lo sciopero
di Homestead, in Pensylvannia, agli operai provocando numerosi morti e feriti. Sebbene Frik restasse solo ferito, Berkman fu condannato a 22 anni di prigione
.
Brano da commentare: “ Agitato,
misuro la cella a passi. Frick non è morto! Si è quasi
ristabilito. Ho informazioni certe: il detenuto “cieco” mi ha dato il ritaglio
durante l’aria. “Sei un tiratore scarso” mi ha stuzzicato. L’amarezza della
delusione mi trafigge il cuore. La sento con intensità di una catastrofe. La
mia detenzione, le umiliazioni della vita reclusa, il futuro … tutto viene sommerso
nell’inondazione della miseria nel
comprendere il mio fallimento. Amari pensieri mi affollano la mente; l’autoaccusa mi
schiaccia. Ho fallito! Ho fallito! [.... ]
Fu soprattutto la sua vigliaccheria a salvarlo …. Si nascose sotto la
poltrona! Si finse morto! E ora è vivo il vampiro … E Homestead? Come sarà la
situazione laggiù? Se Frick fosse morto, Carnegie si sarebbe affrettato a trattare con gli scioperanti. L’astuto Scott utilizzava Frick solamente per
distruggere l’odiata unione. Lui
addirittura era assente, non poteva essere ritenuto responsabile.
L’autore della “Democrazia trionfante” è sensibile alle critiche contrarie. Con
l’eliminazione di Frick, la responsabilità per la situazione di Homestead si sarebbe scaricata su Carnegie. Per giocare il ruolo dell’amico dei
lavoratori avrebbe dovuto mettere fine alla lotta cruenta. Un simile sviluppo
dell’affare avrebbe dato un grande impulso alla propaganda anarchica. Anche se
qualcuno poteva condannare la mia azione, i lavoratori non sarebbero rimasti
ciechi di fronte alla situazione attuale e agli effetti pratici della morte di Frick. Ma la sua guarigione… Eppure chi può dirlo? Forse potrebbe
avere gli stessi risultati. […] Il
principale scopo del mio attentato era di richiamare l’attenzione sulle
ingiustizie sociali: di far sollevare un interesse vitale sulle sofferenze del
popolo con un atto di auto sacrificio . […]
La situazione di Homestead offriva il momento sociale psicologicamente adatto [..] Per quanto
riguarda me… la delusione è amara davvero. Volevo morire per la Causa. Ma ora mi
manderanno in un penitenziario… mi seppelliranno vivo” …..” ( da
Alexander Berkman, Un anarchico in prigione )
Bibliografia:
Alexander Berkman , Un anarchico in prigione, Edizione della rivista “Anarchismo” 1978
EMMA GOLDMAN (1870-1940). Nacque a
Kovno in Lituania. Nel 1885 lasciò la Russia e assieme alla sorella Helena
andarono a ricongiungersi con un’altra sorella , Lena, che viveva con il marito
a Rochester negli Stati Uniti d’ America. Nel 1888 si trasferì a New York dove
iniziò a frequentare gli ambienti anarchici, in cui conobbe Johann Most e Alexander (Sasha ) Berkman. Unita sentimentalmente a Berkman essa, nel 1892, di fronte al progetto di lui di
uccidere Frick, senza la complicità di nessuno,
sentì penosamente l’angoscia di non essere stata richiesta da lui come compagna di quell'impresa e condividerne la prevedibile sorte . (cfr. brano)
Brano
da commentare: “ “Ucciderò Frick”, continuò Sasha, “e sicuramente verrò
condannato a morte. Morirò con orgoglio, sicuro di avere dato la vita per il
popolo. Ma sarò io stesso a darmi la morte come Lingg. Non permetterò mai ai miei nemici di
uccidermi”. Pendevo dalle sue labbra. Ero affascinata, incantata dalla sua
chiarezza, dalla sua calma, dalla sua forza e dal sacro fuoco dei suoi ideali.
Voltandosi verso di me continuò con voce profonda e disse che io ero
un’oratrice nata, una propagandista. Avrei potuto fare molto in favore del suo
gesto; avrei dovuto spiegarne il vero significato ai lavoratori. Avrei dovuto
dire che egli non era stato spinto da risentimento personale contro Frick, che considerava come un
qualsiasi altro essere umano. Frick era il simbolo della ricchezza e del
potere, dell’ingiustizia e degli errori della classe capitalista, così come era
personalmente responsabile del sangue dei lavoratori uccisi. Il gesto di Sasha
sarebbe stato diretto non all’uomo Frick, ma al nemico della classe operaia. Sicuramente
avrei capito quanto fosse importante che io non partecipassi all’attentato, ma
restassi per spiegarne il significato e portare il suo messaggio in tutto il
paese. Ogni sua parola mi colpiva come
un maglio. Più continuava a parlare, più mi sentivo conscia di una terribile
realtà: non aveva bisogno di me in quell’ora suprema. Questa mia percezione
spazzava via tutto il resto-messaggi, Causa, doveri e propaganda. Che
significato potevano avere queste cose di fronte a quella forza che aveva fatto
in modo che Sasha divenisse parte di me, carne della mia carne, sangue del mio
sangue, fin dal primo momento che avevo udito la sua voce e sentito la stretta
della sua mano? Quei tre anni passati insieme gli avevano rivelato la mia anima
tanto poco da potermi dire tranquillamente di continuare a vivere dopo che lui
era stato fatto a pezzi da una bomba o impiccato? Il vero amore, non quello
banale e consueto, ma quel che vuole fare partecipe la persona amata – non era
forse più forte di ogni altra cosa?.-" (Emma Goldman, autobiografia...)
Bibliografia: Emma Goldman Vivendo la mia vita, volume primo, la salamandra 1895 p. 89
Dal 1893 Emma Goldman si dedicò a un'intensa attività di lotta , intervallata, da numerosi arresti e non facendo mai, allo stesso tempo , mancare il suo affetto e sostegno a Sasha in prigione. Famoso
fu, per esempio, il suo veemente intervento nel 1893, durante una grave crisi economica, al meeting di New York a
Union Square davanti a tremila operai , che , per la maggior parte,
disoccupati, stavano letteralmente morendo di fame (cfr. brano)
Brano da commentare:
"
Uomini, donne, non sapete che lo Stato è il vostro peggiore nemico? E’ una
macchina che vi sfrutta per sostenere la classe dominante, i vostri padroni.
Come ragazzini ingenui, avete fede nei vostri leaders politici. Essi fanno in modo di
accaparrarsi la vostra fiducia per poi vendervi al primo offerente. Anche
quando non tradiscono apertamente, i politici dei sindacati fanno comunella con
i vostri nemici per mettervi il guinzaglio, per ostacolare le vostre azioni. Lo
Stato è il pilastro del capitalismo, è ridicolo aspettarsi da esso qualsiasi
soddisfazione. Non vi rendete conto di quanto sia stupido cercare aiuti ad
Albany, quando a un tiro da schioppo da questa piazza si trovano immense
ricchezze? La Quinta Avenue è zeppa d’oro, ogni casa è un forziere. Eppure voi
ve ne state qui, come un gigante affamato e incatenato , privato della sua
forza. Molto tempo fa , il Cardinale Manning ha detto che “ il bisogno non conosce
leggi” e che “l’affamato ha il diritto
di reclamare dal suo prossimo una parte di pane” . Il cardinale Manning era un ecclesiastico,
fedele alle tradizioni della Chiesa, che si è sempre schierata dalla parte dei
ricchi contro la povera gente. Tuttavia aveva un briciolo di umanità e sapeva che alla fame non si può resistere.
Anche voi dovete imparare che avete il diritto di reclamare una parte del pane di cui il vostro prossimo si ciba. Il vostro
prossimo non solo vi ha derubati del pane , mavi succhia il sangue. E continuerà a
derubarvi, voi e i vostri figli, e i figli dei vostri figli, finché non vi
sveglierete, finché non avrete il coraggio di rivendicare i vostri diritti. Andate dunque e manifestate davanti alle dimore dei ricchi. Chiedete
lavoro; e se non ve ne danno chiedete pane. Ma, se ve li negano entrambi, il pane prendetevelo. E' un vostro sacro diritto!" (Emma Goldman, autobiografia)Bibliografia: Emma Goldman, Vivendo la mia vita vol. I La Salamandra 1981 p. 118
Durante le conferenze , che tenne in numerose città americane, sempre accompagnata da un numeroso pubblico operaio e al tempo stesso da un numeroso stuolo di poliziotti, Red Emma, (come ormai veniva comunemente chiamata) approfondiva sempre di più il suo concetto di anarchia (cfr. primo brano) e il ruolo che doveva essere svolto dagli anarchici " come pionieri del progresso umano ".
(cfr. secono brano)
Brani da commentare: 1) ” L’ anarchia è la
sola filosofia che porta l’uomo alla
coscienza di sé; che afferma che dio, lo stato e la società non esistono, che
le loro promesse sono nulle e vuote, dal momento che possono essere mantenute
solo con la subordinazione dell’uomo. [….]
L’anarchia è la grande liberatrice dell’uomo dai fantasmi che lo hanno
tenuto prigioniero; è l’arbitro e la pacificatrice tra le due forze per
l’armonia individuale e sociale. Per
raggiungere tale unità, l’anarchia ha dichiarato guerra alle influenze dannose
che hanno impedito fino ad oggi la fusione armoniosa degli istinti individuali
e di quelli sociali, dell’individuo e della società. Religione, il dominio
della mente umana; proprietà, il dominio dei bisogni umani; e governo il
dominio della condotta umana,
rappresentano le roccaforti della schiavitù umana e tutti gli errori che
questa comporta. Religione come domina
la mente umana, come la umilia e come degrada la sua anima! Dio è tutto, l’uomo
è nulla, dice la religione. Ma da quel nulla dio ha creato un regno così
dispotico, tirannico, crudele, così terribilmente esigente, che niente altro
che dolore e lacrime e sangue hanno governato il mondo da quando gli dei
apparvero. L’anarchia spinge l’uomo alla ribellione contro questa bestia
nera. Rompi le tue catene mentali - dice
l’anarchia all’uomo- perché fino a
quando non penserai e giudicherai da solo, non potrai liberarti
dell’oscurantismo, il principale ostacolo per ogni progresso. ( da Emma
Goldman, “Anarchia: che cosa vuole veramente”
(1911); (2) “I pionieri del progresso umano sono come
gabbiani, scorgono nuove coste, nuovi territori dove il pensiero si può
spingere, quando i loro compagni di viaggio vedono soltanto l’infinita distesa
delle acque Mandano gioiose grida di saluto alle terre lontane. Una fede intensa, struggente, ardente
lacera le nubi del dubbio, perché
l’orecchio fine dei precursori della vita distingue il nuovo messaggio, il
nuovo simbolo dell’umanità, in mezzo al rabbioso mugghio delle onde. Il vecchio, sordo e apatico com’è, non
afferra il nuovo, va incontro al pioniere della verità con diffidenza e
risentimento, trattandolo come uno che
disturba la sua pace, che annienta tutte le abitudini consolidate e le
tradizioni . Così solo pochi prestano
ascolto ai pionieri, perché questi non si incamminano su piste già tracciate, e
alla moltitudine manca la forza per seguirli verso l’ignoto. …” ( da un
discorso di Emma (1911)) su Mary Wollstonekraft )
Uscito dal carcere nel 1906, dopo
un breve periodo di difficoltà nel reinserirsi, Sasha Berkman
riprese con rinnovato vigore la lotta politica. Nel 1910 fu tra i
promotori della Ferrer Modern School di New York. Nel 1912 uscì il suo libro “ Memorie di un anarchico in prigione”. Questo libro oggi, credo, poco noto ,
al di fuori degli ambienti anarchici, ebbe , al tempo che uscì, una forte
risonanza, nella stampa , sia di destra che di sinistra,
concorde nel riconoscere il “fascino misterioso “ che traspariva dall libro e il suo alto contenuto umanitario. Contro la diffusa tendenza,
però, tra i critici letterari del libro , di operare una netta frattura tra
il gesto del giovane Berkman ritenuto "sciocco ed infantile" e
il Berkman , autore del libro invece "maturo e profondo"
insorse Emma Goldman , che vide invece
una palese affinità tra quei due momenti della vita
di Sasha ( cfr. brano)
Brano
da commentare: “… L’atto che egli compì fu la protesta di uno spirito
sensibile, che avrebbe preferito morire per il suo ideale, piuttosto che
continuare a vivere zitto e buono in un mondo compiacente e cinico. Se il
nostro compagno non è morto, non lo dobbiamo certo alla clemenza di coloro i
quali avevano dichiarato apertamente che egli non avrebbe dovuto sopravvivere
alla prigione. Lo dobbiamo invece unicamente a quelle stesse qualità che
ispirarono a d Alexander Berkman il suo atto: alla
saldezza dei suoi obiettivi, alla volontà indomabile, alla fede nel trionfo
finale dei suoi ideali. Questi elementi hanno concorso a formare il “giovane
sciocco”, hanno ispirato la sua azione e il suo martirio durato quattordici
anni . Gli stessi elementi hanno portato alla creazione di Memorie del carcere.
Se il libro possiede in qualche misura grandezza e umanità, esse sono
strettamente legate a questi elementi. Non vi
è soluzione di continuità tra il giovane sciocco e l’uomo maturo. C’è un
flusso continuo, un filo rosso che si dipana
come un leitmotif costante nella vita di
Alexander Berkman” (
Emma Goldman, Vivendo la mia vita, volume terzo 1908-1917
)
Bibliografia: Emma Goldman Vivendo la mia vita, volume terzo, la salamandra 1985 p. 111
Nel 1906 Emma Goldman fondò la rivista “Mother Earth”, che ha svolto un ruolo
assai importante nella storia dell’anarchismo, soprattutto per la varietà
delle diverse tematiche , alcune del tutto nuove all’interno del
dibattito politico del tempo, come per esempio,) sull’arte e la letteratura,
sulla violenza, sul militarismo, sul femminismo, sulla questione
sessuale ( critica dell’istituzione matrimoniale, la prostituzione, il
controllo delle nascite, l’aborto etc. ).
La rivista si concluse , dopo 12
anni, nel 1917 quando fu proibita per avere
incitato , dopo la decisione del
governo americano di intervenire nel conflitto mondiale, alla diserzione e alla disobbedienza civile e la Goldman fu incarcerata e dopo breve tempo espulsa.
Brano da commentare: “.. Gli amici furono
prodighi di suggerimenti ([per il nome della rivista] , ma nessuno riusciva ad esprimere ciò che volevamo. Una domenica
feci visita a Max nella sua piccola fattoria e insieme andammo a fare un giro
in calesse. Era febbraio, ma l’aria sentiva già di primavera. La gelida morsa
dell’inverno si stava poco a poco allentando e qualche filo d’erba verde già
spuntava a testimoniare che la vita aveva ripreso a germinare nel ventre della
Madre Terra. “Ecco il nome che ci vuole” pensai. “La nutrice dell’uomo, la
libertà per l’uomo di accedere alla libera terra !” Quelle due parole mi
risuonarono all’orecchio come una vecchia melodia dimenticata. Il giorno
seguente tornammo a New York e preparammo il materiale per il primo numero, che
contava sessantaquattro pagine e uscì il 1° Marzo 1906. Si chiamava Mother Earth. " (
da Emma Goldman , Vivendo la mia vita,
1900-1907)
Bibliografia: Emma Goldman, Vivendo la mia vita vol. II La Salamandra
1981 p. 140
GOLDMAN EMMA
Particolarmente importanti furono gli articoli della Goldman su “Mother Earth”, e poi raccolti nel 1911 nel volume Anarchism and other essays, in cui esponeva le sue riflessioni sul movimento suffragista (cfr. primo brano) e sulla questione
femminile ( secondo, terzo brano e quarto brano) , spingendosi, a mio parere, oltre le problematiche più progressiste del suo tempo,
Brani
da
commentare: 1)
“ Il diritto di voto o l’eguaglianza di diritti civili, possono essere
delle richieste positive, ma la vera emancipazione non comincia né dalle urne
né dai tribunali. Comincia nell’animo della donna [….] E’ pertanto ancor più
importante per lei cominciare dalla propria rigenerazione interna, per
liberarsi dal peso dei pregiudizi, delle tradizioni e delle
consuetudini “ ( Emma Goldman, La tragedia dell’emancipazione femminile ); 2 ) Il suo (della donna)
sviluppo, la libertà e l’indipendenza debbono venire da lei e tramite lei. In
primo luogo, affermando se stessa come persona e non come oggetto sessuale. In
secondo luogo, rifiutando a chiunque dei diritti sul proprio corpo; rifiutandosi
di partorire, se non quando lo desideri; rifiutandosi di essere la serva di
Dio, dello stato, della società, del marito, della famiglia, ecc. rendendo la
propria vita più semplice, ma più intensa e più ricca. Vale a dire, cercando di
imparare il significato e l’essenza della vita in tutti i suoi aspetti,
liberandosi dal timore dell’opinione pubblica e della condanna pubblica. Solo
queste cose e non il voto , libereranno la donna. (Emma Goldman, il
suffragio femminile ); 3) “ In nessun luogo la
donna è trattata secondo la quantità del suo lavoro, ma sempre come sesso. E’
inevitabile, pertanto, che essa debba pagare per il suo diritto ad esistere,
per mantenere una qualsiasi posizione, con prestazioni sessuali. E’ pertanto
solo una questione di quantità, se essa si vende a un solo uomo, dentro o fuori
del matrimonio, oppure a più uomini. Che i nostri riformatori lo ammettano o
no, è l’inferiorità economica e sociale della donna responsabile per la
prostituzione ( Emma Goldman, Il traffico delle donne) ; 4)“I nostri pseudo moralisti devono ancora imparare il vero senso
di responsabilità nei confronti del bambino che l’amore libero ha risvegliato
nel petto alla donna. Essa rinuncerebbe per sempre alla gioia della maternità
piuttosto che produrre la vita in un’atmosfera che odora di solo morte e distruzione. E se essa diventa madre è per dare al bambino
quanto di meglio e di più caro il suo essere può produrre. Crescere insieme al bambino è la
sua parola d’ordine ; ella sa che solo
in questo modo può aiutare a costruire una vera personalità maschile e
femminile.” ( Emma Goldman, Amore e matrimonio ;
Bibliografia: in Emma Goldman, anarchia femminismo ed altri saggi, la salamandra, 1976, (per ordine numerico) pp.183-184; pp. 163-164, p. 173; p.139
Bibliografia: in Emma Goldman, anarchia femminismo ed altri saggi, la salamandra, 1976, (per ordine numerico) pp.183-184; pp. 163-164, p. 173; p.139
Per la sua dura opposizione alla I guerra mondiale Sasha Berkman tornò , poi, in prigione sino alla sua espulsione dagli Stati Uniti e deportato in Russia, dove assieme alla Goldman, poté rendersi
conto della crescente degenerazione del sistema bolscevico. Colpito da
un doloroso tumore alla prostata si suicidò nel 1936
Brano da commentare: “ Vivere in libertà, nell’anarchia, non significherà soltanto liberare l’uomo dalle attuali costrizioni di carattere politico ed economico. Questo sarà il primo passo verso un’esistenza più umana. Ma assai più grandi e più significativi saranno i risultati di questa libertà, gli effetti che essa produrrà nell’animo e nella personalità umana. L’abolizione di una volontà coercitiva esterna, e con essa il timore dell’autorità, scioglieranno le catene della costrizione morale non meno di quelle della coercizione fisica ed economica. Lo spirito dell’uomo potrà respirare liberamente e l’emancipazione mentale porterà alla nascita di una nuova cultura , di una nuova umanità. Imperativi e tabù scompariranno, l’uomo potrà finalmente essere se stesso, sviluppare le proprie tendenze e la propria originalità. Invece di “Tu non farai questo” la coscienza collettiva dirà “Tu puoi farlo, assumendotene la tua responsabilità” . La dignità e la fiducia dell’uomo nelle proprie possibilità saranno così messe alla prova, nella famiglia e nella scuola, e ciò contribuirà a mutare il genere umano e ad instaurare un nuovo modo di vivere . Vivere significherà tendere verso valori culturali sempre più elevati, penetrare i misteri della natura, ricercare la verità sempre più in alto” (Alexander
Berkman, Che
cosa è l’anarco-comunismo)
Bibliografia: Che cosè l’anarco-comunismo, La salamandra, 1977, pp. 222-223
EMMA GOLDMAN |
Bisogna anche aggiungere che, già dalla sua partecipazione, nel 1900, a un Congresso neo-malthusiano a Parigi , dove , tra
l’altro, conobbe Paul Robin, Emma Goldman si impegnò negli anni
successivi, sempre più, nella lotta per
il controllo delle nascite e per la
diffusione dei metodi contraccettivi con il fine di rendere il ruolo di madre sempre più libero e
consapevole. Nell’aprile del 1916 subì
per le sue conferenze sull’argomento la condanna a una multa di cento
dollari o a 15 giorni di prigione e scelse per principio la seconda soluzione.
Il processo comunque le permise attraverso una sua articolata autodifesa di diffondere nell’opinione pubblica la
necessità di una limitazione delle
nascite ai fini della “ salute e della
felicità delle madri e dei loro figli” ( cfr. Emma Goldman, Vivendo la mia vita, vol. III La
salamandra, 1985, p. 167 ).
Molte di queste sue idee furono esposte in un opuscolo, Gli aspetti sociali del controllo delle nascite poco prima di conoscere l'esito del processo, pubblicato su Mother Earth (cfr. post NEO-MALTHUSIANESIMO ANARCHICO). Condannata a pagare 100 dollari di cauzione, la Goldman si rifiutò ad adempiere a quella richiesta , per una questione di principio , e preferì, piuttosto la detenzione in carcere per due settimane. (cfr. brano)
Brano da commentare: “ … Sto per essere
processata da una Sessione Speciale il 5
aprile. Non so quale sarà il risultato e , inoltre, non mi interessa. Questa paura di andare in prigione per le proprie idee, così diffusa tra i radicali americani, è ciò che rende il movimento così pallido e debole. Non ho di queste paure. Per la mia tradizione rivoluzionaria, coloro che non sono disposti ad andare in prigione per le proprie idee, non hanno mai dato grande valore alle loro stesse idee. Inoltre ci sono posti peggiori della prigione. Ma che io debba pagare per la mia attività in favore del Controllo delle nascite o che ne esca libera, una cosa è certa, Il Movimento per ilcontrollo delle nascite non può essere fermato e a me non verrà impedito di portare avanti l'agitazione per il Controllo delle nascite […]
Sono come uno degli sponsor di un movimento mondiale, un movimento che mira a liberare la donna dal terribile giogo e dalla schiavitù della gravidanza
forzata; un movimento che rivendica il diritto per ogni bambino di nascere
bene; un movimento che libererà il lavoro
dalla sua eterna dipendenza ; un movimento che introdurrà nel mondo un nuovo
tipo di maternità. Considero questo movimento abbastanza importante e vitale da
sfidare tutte le leggi sui libri dello statuto. Credo che spianerà la strada,
non solo per il discorso sulla contraccezione, ma per la libertà di espressione
nella Vita, nell’ Arte e nel Lavoro, per il diritto della scienza medica di
portare avanti la sperimentazione sulla contraccezione, così come fa per il
trattamento della tubercolosi e altre malattie. Posso essere arrestata, posso essere processata e gettata in
prigione, ma non starò mai in silenzio;
non acconsentirò e mai mi sottoporrò all’ autorità, né farò mai pace con un sistema che degrada la donna a
una semplice incubatrice e che ingrassa sulle sue vittime innocenti . Qui e
ora dichiaro guerra a questo sistema e non mi fermerò fino a quando non sarà
portato a termine il percorso per un a
maternità libera, gioiosa e felice.” (Emma Goldman, Gli aspetti sociali del controllo delle
nascite,
in Mother Earth,
aprile 1916 )
Bibliografia: in
Pamela Galassi, La
donna più pericolosa d’ America. Il femminismo anarchico nella vita e nel
pensiero di Emma Goldman, La Fiaccola, 2014
pp. 106-107
Un anno dopo la Goldman, al pari di Berkman , fu arrestata per avere dato vita alla No Conscription League per opporsi all'entrata in guerra degli USA nella prima guerra mondiale. Dopo avere passato entrambi due anni in prigione furono espulsi e rispediti in Russia, loro terra d'origine.. Sugli anni trascorsi in Russia, durante la rivoluzione, insieme ad Emma Goldman, cfr.il post: EMMA E SASHA IN RUSSIA.
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