PIETRO GORI (1865-1911):
Poeta, scrittore, avvocato famoso. Nasce a Messina dove il padre Francesco,
patriota e cospiratore durante il risorgimento, comandava un presidio
militare. Si laureò a Pisa in giurisprudenza e cominciò l’attività politica nelle
file del movimento socialista, quando ancora al suo interno
coesistevano, più o meno pacificamente, sia la tendenza statalista che
quella antistatalista. Il I maggio 1890 partecipò come conferenziere allo
sciopero generale organizzato dal movimento operaio di Livorno per celebrare
quella giornata. Dodici giorni dopo fu condannato, per quel suo
comizio, a un anno di carcere. Al Congresso di Genova del 1892, in cui
nacque il Partito socialdemocratico di tendenza marxista, tentò di partecipare
come portavoce della corrente anarchica, ma gli fu impedito e non poté che
constatare la ormai totale scissione tra le due correnti socialiste.
Anche se assai rattristato
della scissione , considerandosi anche lui un
“socialista”, Gori era
però lucidamente consapevole della
differenza tra le due tendenze. (cfr. brano)
Nel 1894 a
causa delle insistenti accuse
della stampa borghese di essere l’istigatore dell’attentato di SANTE
CASERIO contro il Presidente Carnot e delle recenti
leggi repressive emanate da Crispi contro gli anarchici, per cui si profilavano
per Gori cinque anni di domicilio coatto fu costretto a rifugiarsi in Svizzera.
Secondo alcuni la Canzone dei coatti
fu scritta da Gori sotto questa concreta
minaccia . Secondo altri invece essa fu
composta due anni più tardi nel 1896 ( cfr. canzone) .
Fu in questa occasione che Gori scrisse la famosa
canzone “ Addio Lugano Bella “. (cfr. canzone )
PIETRO GORI COME AVVOCATO E SINDACALISTA
Brano da commentare: “ Ma il danno più
pernicioso che deriva al movimento socialista ed operaio della tattica
legalitaria, consiste nell’ inquinamento generale delle idee che questa produce
in tutto il partito, in tutta la classe lavoratrice, allontanando sempre più la
mentalità collettiva dagli scopi veri del socialismo., per orizzontarlo verso
scopi del tutto secondari e spesso inconcludenti, specialmente quando si tratta
di politica di governo. Così il popolo si abitua a occuparsi più di un
cambiamento di un ministero che del cambiamento in meglio delle sue condizioni
economiche; e desidera l’approvazione d’una anodina legge sulle otto ore, piuttostoi che sforzarsi esso stesso a conquistare questo diritto,
cominciando lui a non lavorare più di otto ore. […] occorre che nella battaglia
nostra contro la borghesia non sorgano altre autorità , che un giorno o l’altro
possano sostituirsi alle antiche. E
anche per questo che noi combattiamo il socialismo legalitario – per la
organizzazione autoritaria assunta dal partito che lo rappresenta. <L’uomo
scevro di pregiudizi, l’uomo che ragiona ed opera secondo la mente e il cuore
gli suggeriscono, non sente il bisogno di avere dei pastori, dei capitani, dei
direttori negli atti grandi o infimi della sua vita. L’ infeudare la propria volontà
all’autorizzazione di capi più o meno intelligenti, il sottomettere le proprie
iniziative al beneplacito dei pontefici di un partito (il quale abbia
pontefici, s’intende) significa abdicare alla prima virtù del vero
rivoluzionario: l’audacia dell’iniziativa individuale e l’indipendenza della
propria persona […]
Bibliografia: Scritti scelti di Pietro Gori,
volume I : Sociologia anarchica . Conferenze, Edizioni
L’Antistato, Cesena, 1968,
pp. 97-98 e p. 103. Cfr. anche
Pier Carlo Masini, Storia degli anarchici italiani : da Bakunin a Malatesta, Biblioteca
Universale Rizzoli (BUR) , 1974, pp.
277-278
IL CANTO DEI COATTI |
Canzone da commentare: : “ Addio, compagni, addio
/sorelle spose madri / la società dei ladri / ci ha fatto relegar / sepolti in riva al
mar. / Siamo coatti e baldi / per l’isola partiamo / ma non ci vergognamo / perché questo soffrir / è sacro all’avvenir./ Ma la
sublime idea/ che il nostro cor sorregge / sfida la infame legge /che ai
cari ci strappò / e qui ci incatenò. / A viso aperto, i diritti / al popolo
insegnammo, / e a liberar pugnammo /da tanta iniquità / l’oppressa umanità /. Sognammo
una felice / famiglia di fratelli / perciò fummo ribelli / contro ogni sfruttatore,/
contro ogni oppressor / Vedemmo l'alba immensa / de le speranze umane / lottammo per il pane / per la libertà / contr'ogni autorità / Vi giunga, o plebi ignare / da questa fossa infame / del freddo o della fame / sdegnoso, incitator / quest'inno del dolor. / O borghesia crudele / tu non ci fai paura / la società
futura / per la tua gran viltà / te pur condannerà / Ma voi lavoratori / voi poveri sfruttati / per questi relegati, rei di bandir il vero / avrete un pio pensier ! / Addio dolente Italia /
di illustri ladri ostello / di tresche ree bordello / stretti alla nostra fè /
oggi partiam
da te. / Ma un dì ritorneremo / più fieri e implacabili / finché rivendicati / non
siano i diritti ancor / d’ogni lavorator. / Straziate, o sgherri vili / le carni e i
corpi nostri / ma sotto i colpi vostri / il cor non piegherà, / l’idea non morirà” ( Il canto dei coatti ( 1894 o 1896 )
Discografia: in Antologia della canzone ……(1) , CD citato p. 12
Comunque sia
, scelta Lugano come suo luogo di residenza, la sua abitazione
in via Cattaneo divenne ben presto punto di riferimento
importante per tutti i profughi italiani. La tensione politica contro gli anarchici era però molto alta.
Una sera mentre tornava a casa riuscì a salvarsi a stento dai colpi di pistola
di alcuni misteriosi individui . Infine le ripetute pressioni da parte del governo italiano sulla
Repubblica Elvetica perché Gori ed
altri anarchici fossero estradati
ottennero il loro effetto e Pietro Gori ed
alcuni suoi compagni , dopo un certo periodo di detenzione nelle carceri
svizzere, furono espulsi.
ADDIO LUGANO BELLA |
Canzone da commentare: “Addio Lugano
bella, o dolce terra pia / Cacciati senza colpa gli anarchici van via / E partono cantando con la speranza in cor (due volte) Ed è per voi sfruttati, per voi lavoratori / Che siamo incatenati al par dei malfattori / Eppure la nostra idea non è che idea d’amor! / Anonimi compagni, amici che restate
/ Le verità
sociali da forti propagate / È questa è la vendetta che noi vi domandiam / Ma tu
che ci discacci con una vil menzogna
7 Repubblica borghese un dì ne
avrai vergogna / Noi oggi
ti accusiamo in faccia all’avvenir / Cacciati senza tregua andrem di
terra in terra / A predicar la pace e a bandir la guerra
/ La pace tra gli oppressi, la guerra agli oppressor / Elvezia il
tuo governo schiavo d’altrui si rende
/ d’ un popolo gagliardo le tradizioni offende / E insulta la leggenda del tuo Guglielmo Tell /
Addio cari compagni amici luganesi / Addio bianche
di neve montagne ticinesi / I cavalieri erranti sono trascinati a nord ( Addio Lugano Bella)
Discografia: in
Antologia della canzone ……(1) , CD citato p. 12-13
Passando per la Germania e per il
Belgio Gori giunse a Londra , dove conobbe e
divenne amico di diversi autorevoli compagni come Piotr Kropotkin, Sebastien Faure, Charles Malato e altri. Una
particolare amicizia lo legò a Louise Michel, che per alcuni giorni lo curò
amorevolmente quando cadde malato . Di Luisa Michel ricordò , poi, in versi , un comizio che
ella tenne ad Hyde Park a Londra il primo maggio 1895. (cfr. brano )
Poesia da commentare: “ Nel parco verde,
immenso, scende e snodasi / torrente umano, un gran corteo di popolo; ne l’aria
grigia sventolano i labari / e le fanfare squillano / Braccio gigante e cor
della metropolio, / solenne, plumbea va la moltitudine / son tutte in lei la
bronzea forza e l’anima / dela
plebe brittanica / Poi s’arresta. Da l’alto, mite e fervida / parla Luisa Michel.
Sono teneri / accenti di pietà per quei che languono/ e strali a le tirannidi /
Parla, e intanto su di lei la pioggia a
turbini / si rovescia. Non bada ella; impassibile / segue il suo dire la folla . A torno
fischiano / le raffiche tra gli alberi /
Ed essa paria la serena e
semplice / profezia dell’amore, il vaticinio / del diritto vincente, e ne la
libera / terra redenta gli uomini / rasciugati dal sole e sangue e lacrime …./ Essa benedicente al Maggio florido / de l’ideale, tra
l’uragano, sembrami / de la storia la
Nèmesi “. ( Pietro Gori,
Tempesta di Maggio Londra 1 maggio ‘95)
Bibliografia: A.N.P.I. Sezione
di Rosignano Marittimo, Viaggi e avventure di Pietro Gori Anarchico, a cura di
Tiziano Arrigoni, , La Bancarella
Editrice, 2010, p. 20. Cfr. su Luisa Michel anche: Pietro Gori, Un’ eroina della bontà in Scritti scelti di Pietro Gori,
volume II : Le difese. Ceneri e Faville. Sociologia criminale. Poesie e
drammi. Edizioni L’Antistato, Cesena, 1968, pp.177-185.
Lasciata Londra, Gori , da Amsterdam si imbarcò , come marinaio, per gli Stati
Uniti, dove svolse una intensa
attività di propaganda e di lotta sindacale tra gli emigrati italiani e, tra
l’altro, contribuì a Paterson alla nascita del
giornale La Questione Sociale”“. (cfr. brano)
Brano da commentare : ” Pietro Gori che arrivò a New York
nel 1895, rimase un
anno negli Stati Uniti ed ebbe un impatto ancora maggiore. […] Durante il suo
soggiorno negli Stati Uniti, Gori tenne dai due ai quattrocento comizi in
un anno. Spesso si accompagnava con la chitarra e cominciava a cantare,
attraendo così la folla che rimaneva ad ascoltare le sue conferenze
sull’anarchismo. In questo modo instillò l’idea anarchica in molti e contribuì
a fondare un discreto numero di gruppi. Gori ricordava la figura di un evangelista
cristiano, spostandosi di città in città, tra Boston e San Francisco, per
propagandare l’anarchia. …” (
Paul Avrich,
Sacco e Vanzetti …)
Bibliografia:
Paul Avrich, Ribelli in paradiso. Sacco, Vanzetti e il movimento anarchico negli Stati Uniti, a cura di Antonio Senta, Nova Delphi,
2015 p. 96.
Oltre alle conferenze e alle
canzoni Gori
lasciò negli Stati Uniti anche una tradizione
teatrale anarchica assai in voga nei piccoli paesi e nelle grandi città . (cfr. brano)
Brano da commentare: “ Venuto con me me (il
bozzetto “ Primo Maggio” ,
non so come in America, furono i compagni di Paterson che lo esumarono; ed al delitto d’autore, vollero che aggiungessi quello di attore. Da allora in
poi, da Boston a Barre, da Barre a Chicago,
e via via fino a San Francisco di California, e vice versa per gli Stati
Uniti del Sud – quasi a simboleggiare il mio pellegrinaggio di propaganda nel
Nord America – i compagni delle diverse città vollero rivedere sulla scena lo
straniero misterioso che viaggia “ verso
la parte donde si leva il sole “ (Pietro Gori, Primo Maggio. Bozzetto
Drammatico, Barre )
Bibliografia: A.N.P.I. Sezione
di Rosignano Marittimo, Viaggi e avventure di Pietro Gori Anarchico, a cura di
Tiziano Arrigoni, , La Bancarella
Editrice, 2010, p. 25
PIETRO GORI IN ARGENTINA
Nel 1896 rientrò in
Italia , ma due anni dopo, condannato a 12 anni di prigione, fuggì , nell’
America del Sud , dove tenne numerose conferenze nei
circoli culturali e operai e, tra l’altro, fondò a Buenos Aires la rivista “
Criminologia moderna” ,
che ebbe una notevole diffusione. (cfr. brani)
Brani da commentare: 1) “ … “ L’attività di Gori in
Argentina presenta varie sfaccettature. Da una parte, una serie continuativa di
conferenze per ogni tipo di pubblico. Dall’altra il suo lavoro di avvocato,
giurista, criminologo e ricercatoere e occasionalmente professore
universitario. Aprì uno studio in Talacahuano, 369, con un altro avvocato di tendenze
anarchiche, Arturo Riva. Fece ricerche per varie società scientifiche
argentine, collaborò con esperti criminologi e di sistemi carcerari (con Juan Vucetich, per esempio, creatore del sistema dattiloscopico argentino ) e
si prestò anche ad un pubblico concorso per ottenere la cattedra di letteratura
italiana …” ( Gonzalo Zaragoza Rovira, Anarquismo argentinos …. Madrid 1996; 2) “ Come aveva
fatto tre anni innanzi negli Stati Uniti, appena giunto in Argentina Gori
inizia una serie di conferenze destinate a propagandare ampiamente
“l’idea”. La sua prima conferenza al
Circolo della Stampa, che ha per tema I provocatori e gli istigatori degli ultimi avvenimenti in
Italia, spaventa la buona società di Buenos
Aires. […] Tuttavia, pochi giorni dopo, più di mille persone vanno ad
ascoltarlo al teatro Doria di Buenos Aires. Gori ottiene anche un bel successo a Lujan
–una città che possiede la “propria”
Madonna. – nelle sale di una società italiana del luogo. E’ conteso dalle assocciazioni democratiche e da quelle operaie. Tiene
una conferenza, e successivamente dei corsi liberi, alla facoltà di diritto di
Buenos Aires. […] Alla fine di un giro di conferenze a La Plata, Gori fa
uscire, nel mese di novembre, il primo numero di “Criminologia Moderna”, sul
quale vengono pubblicati lavori ispirati a Lombroso e a Ferri. […] La rivista di Gori contribuirà a far conoscere in Argentina
i lavori e i nomi di Ferri, Colajanni, Lombroso, ardigò e Antonio Labriola, che
vengono introdotti per la prima volta in America Latina. “ ( Robert Paris, L’Italia fuori d’ Italia …. in Storia d’Italia 8, Einaudi ); 3) “ Gli anarchici divennero ben presto
attivi nell’organizzare i lavoratori dell’industria e dell’artigianato nell’
America Centrale e Meridionale e fino ai primi anni Venti la maggior parte dei
sindacati del Messico, Brasile, Perù, Cile erano in generale anarco-sindacalisti […] Il più grande ed agguerrito di tali
sindacati fu la Federacion Obrera Regional Argentina, che fu fondata nel 1901, in gran parte per opera dell’italiano
Pietro Gori;
essa crebbe velocemente fino a raggiungere circa un quarto di milione di
iscritti che surclassarono il rivale sindacato socialdemocratico.” ( Irving L.
Horowitz, The Anarchists,, New Brunswick
2005)
Bibliografia: A.N.P.I. Sezione
di Rosignano Marittimo, Viaggi e avventure di Pietro Gori Anarchico, a cura di
Tiziano Arrigoni, , La Bancarella
Editrice, 2010, (primo brano) p. 39 e (secondo e terzo brano), pp. 41-42
PIETRO GORI, JUANAS ROUCO BELLA, VIRGINIA BOLTEN, MARIA COLLAZO |
Importanti furono anche
i contatti che Pietro Gori ebbe in Sud America con gruppi di donne anarco-comuniste, (cfr. post
Brano da commentare: “ Fra il 1896 e il
1897 un gruppo di donne pubblicò il polemico periodico anarco-comunista La Voz de la Mujer. Oltre a contenere molti dei problemi
chiave del femminismo contemporaneo, vi si possono trovare posizioni e critiche
molto più radicali riguardanti la
famiglia patriarcale, lo sfruttamento sessuale della donna (non solo della
prostituta, ma anche della moglie, della giovane amante) e il machismo dei loro
compagni anarchici. In questo periodo alcune donne si impegnarono nelle fila di
vari gruppi anarchici come Virginia Bolten, Juana Rouco Buela,
Maria Colazzo, Con Pietro Gori, la Bolten
fondò un gruppo, composto da anarchici e socialisti che si batteva per la
dissoluzione del matrimonio legale e
contro altri concetti autoritari .” ( Marcella M. A. Nari, Politicas de Maternidad y Materialismo Politico 1894-1940, Buenos
Aires , 2004)
Bibliografia: A.N.P.I. Sezione
di Rosignano Marittimo, Viaggi e avventure di Pietro Gori Anarchico, a cura di
Tiziano Arrigoni, , La Bancarella
Editrice, 2010, pp. 42-43.
PIETRO GORI, ANGELO TOMMASI E LA LORO GUIDA |
Gori intraprese anche con il
suo amico noto pittore, Angelo Tommasi (1858-1923) ,
( autore, tra l'altro, del famoso quadro "Gli emigranti" del 1895 ),
numerosi viaggi d' interesse scientifico e antropologico per conto della
Società Geografica Argentina in Patagonia , nella Terra del Fuoco e in Cile ( cfr. brani) .
Brani da commentare : 1)“
Nel 1901 Gori intraprende un lungo viaggio che lo porta
in Patagonia e in Cile. Si imbarca il 20 di Gennaio sulla
“Guardia Nacional “ insieme ad Angelo Tommasi, di quarantadue anni,
professore dell’ Accademia di Belle Arti di
Firenze, per conto della Società Scientifica Argentina. Secondo la Protesta Umana” si
trattava di un “viaggio di studio”. Andava a visitare le prigioni militari e a
tenere conferenze. Secondo Sandro Foresi “
durante il viaggio raccolse un patrimonio di fotografie e di note e di
osservazioni importanti sopra le popolazioni selvagge della Patagonia e sopra
gli indigeni della Terra del fuoco. ….“
( Gonzalo Zaragoza, Anarquismo argentino
…. Madrid 1996) ; 2) “ L’interesse per l’uomo, per
l’antropologia culturale, approfondito coi corsi di sociologia criminale, lo
conduce ad accettare l’offerta del governo argentino per una missione scientifica da compiere col pittore Angelo Tommasi: dovrà esplorare, per mare e per terra, l’ Estremo Australe,
oltre la Terra del Fuoco. Diventa così
geografo ed eccellente fotografo, riportando testimoinianze
preziose sulle tribù primitive della Patagonia . ….” ( Vittorio Emiliani, Gli anarchici ,
1973) ; 3) “ Fra Aprile e maggio del 1901, Pietro Gori, fu
in Cile, accompagnato dal pittore italiano Angelo Tomasi.
Aveva un doppio scopo : da una parte, veniva per studiare le condizioni delle
carceri in Cile e a documentarsi sullo stato della criminologia in questo
paese, dall’altra per tenere conferenze in favore della causa anarchica.
Arrivarono da sud, passando per la Patagonia e la Terra del fuoco. Dopo
arrivarono a Coronel (…)
da qui passarono a Talcahuano, dove il
“ Dott. Gori” come lo chiamavano i giornali libertari
dell’epoca, tenne una conferenza e da qui si diresse verso Valparaiso, dove tenne una serie d’incontri. In seguito si trasferì a
Santiago, dove parlò in due conferenze , che furono riportate in modo
dettagliato dal giornale “La campana” […]
La prima, sabato 13 aprile, nel
locale della " Sociedad de Artesanos",
“piena di lavoratori, per la maggior parte anarchici, “che si intitolava
“il presente ed il futuro economico dei lavoratori” (…) Dopo , sabato 20 dello
stesso mese, tenne nel Teatro Lirico una conferenza sopra “ La guerra e la
missione storica del XX secolo,” che era un invito a combattere il militarismo
e a lottare per la pace tra i poli. La sua visita non passò inosservata sui
giornali della stampa borghese che, come avviene spesso, iniziarono una
campagna denigratoria contro il Dr. Gori . Cosa che è giustamente denunciata da Tomas Diaz : in un
articolo “El doctor Pedro Gori y sus Calumniadores ( El Acrata, anno II n. 4) seconda quindicina di
maggio del 1901, in cui tiene un’energica difesa contro le calunnie lanciate dal giornale “La Ley”
(10 mmaggio
1901) che volevano collegare la presenza di Gori e Tomasi ad un furto di quadri al Salone di Belle
arti e al tempo stesso affermavano che Gori e il suo accompagnatore “soggetti
pericolosi anarchici" erano venuti per reclutare persone per organizzare
attentati contro i “ sovrani europei “ (
J.A. Gutierrez, La visita de Pietro Gori en Chile, 2001)
|
Bibliografia: Primo e terzo brano in A.N.P.I. Sezione
di Rosignano Marittimo, Viaggi e avventure di Pietro Gori Anarchico, a cura di
Tiziano Arrigoni, , La Bancarella
Editrice, 2010, p.50 e p. 53. il secondo brano si trova in Vittorio Emiliani, Gli anarchici. Vita di Cafiero, Costa,Malatesta, Cipriani, Gori, Berneri, Borghi, Informazione storica Bompiani, 1973, p. 159
PIETRO GORI |
In una spedizione successiva, accompagnato dal suo amico poeta romanesco Cesare Pascacarella, Gori si spinse , lungo i fiumi Paranà e alto Paranà , nel Chaco. I suoi, sempre più consolidati interessi geografici, etnologici e antropologici si manifestarono, anche nel 1904, nel viaggio che fece in Egitto e in Palestina. Rimarchevole e innovatore, come sottolinea Tiziano Arrigoni nella sua prefazione a "Viaggi e avventure di Pietro Gori anarchico " ( che ho più volte citato in questo post) il suo uso di diapositive per illustrare le sue conferenze dal titolo " Dalla terra dei Faraoni al paese di Gesù". Nel 1911 Gori morì, se ho capito bene, sia per la tisi, che lo affligeva da tempo e sia per il progredire inarrestabile di
una malattia contratta
nell’ America del Sud. Ai suoi
funerali parteciparono numerosissime persone. (cfr. brano)
Brano da commentare: " Era morto l'avvocato degli anarchici " anarchico e "malfattore" lui pure. [...] E a Castagneto Carducci "gli anarchici e i liberi pensatori" gli dedicano una lapide, che contiene un'eco delle sue ballate più immediate ed incalzanti: " A Pietro Gori. Apostolo e poeta del liuto gentile. Che per primo in questo paese diffuse la semenza dell'ideale anarchico. Ai figli del dolore e agli schiavi della plebe irredenta perlò di un giorno felice in cui tutti gli uomini saranno fratelli ed eguali. Perseguitato in ogni plaga della terra, ovunque la sua voce portò amore, giustizia e libertà." ( Vittorio Emiliani, Gli anarchici)
Vittorio Emiliani, Gli anarchici. Vita di Cafiero, Costa,Malatesta, Cipriani, Gori, Berneri, Borghi, Informazione storica Bompiani, 1973, p. 166
Vittorio Emiliani, Gli anarchici. Vita di Cafiero, Costa,Malatesta, Cipriani, Gori, Berneri, Borghi, Informazione storica Bompiani, 1973, p. 166
PIETRO GORI COME AVVOCATO E SINDACALISTA
PIETRO GORI AVVOCATO |
Difendendo
come avvocato anarchici e liberi pensatori, Gori non mancava mai di
esprimere la sua totale solidarietà agli imputati e per questo motivo, spesso,
le sue arringhe si concludevano con il suo arresto. Proprio per questo nel
rappresentarlo con la toga me lo sono immaginato in una gabbia.
Brano da commentare:
“ O nobili malfattori, io vi rinnovo il saluto e invidio a voi l’onore di
bandire da codesta alta e solenne tribuna le idee che avvincono me, libero, a
voi incatenati. E rinnovo l’invito alla pubblica accusa: Se codeste idee sono
un delitto, imprigionate me pure ed associatemi ad essi. Fra quei malfattori,
sì che sarei fiero ed orgoglioso di trovarmi – non tra quegli altri, che a Roma
in questi giorni medesimi, vengono condotti in coupè e senza manette alla
Corte d’Assise perché ebbero la fortuna di pigliarsi dei
milioni . Ma dimenticavo, perdonate, [….] che voi, o amici imputati […]
voi, mentre gli altri rubavano per l’orgia, non avete tolto agli altri un soldo
nemmeno per il nutrimento vostro, né per quello dei vostri figli, che vi
chiedevano pane; _voi rimaneste rigidi, poveri, onesti fino
allo scrupolo, fino al ridicolo; se il rappresentante della legge domanda la
vostra condanna come malfattori. Gli altri, i prevaricatori, i divoratori di
milioni, riavranno forse la libertà ….. di rubarne degli altri” ( dalla difesa di
Luigi Galleani e altri (1894)
Bibliografia: Pietro Gori, Scritti scelti, Edizioni
Antistato, vol. II , 1968 p. 41
Pietro
Gori, oltre che poeta e
avvocato, fu anche un infaticabile propagandista e organizzatore
del movimento operaio sia in Argentina e sia in Italia , dove, tra
l'altro, fu l’animatore del primo storico sciopero dei
minatori dell’Elba e il promotore della creazione della Camera del Lavoro
di Piombino e dell’Elba. (cfr. brano)
Brano da commentare: “ Malgrado la malattia, è lui l’animatore del
primo storico sciopero dei minatori dell’Elba, a Capoliveri. I minatori chiedevano
“dei miglioramenti economici e una diminuzione di orario” ha testimoniato di
recente Ezio Luperini, sindacalista, sindaco socialista di Capoliveri, costretto dal fascismo a emigrare negli Stati uniti.. “ Lo
sciopero durò trentacinque giorni, ma i padroni tennero duro. Pietro gori,
sebbene ammalato, si portò diverse volte in mezzo ai minatori, parlando loro
come sapeva fare solo lui, invitandoli a non cedere e a continuare la
resistenza. Ma la sconfitta non si poté evitare, perché le altre zone minerarie
dell’ Elba non erano organizzte e non fecero causa comune con i minatori
di capoliveri. I padroni non concessero nulla e credettero di avere stroncato
l’organizzazione sindacale sul nascere. Non fu così : i minatori anziché
sbandarsi, si strinsero maggiormente intorno alla loro organizzazione,
aspettando il momento adatto per riprendere la lotta”. Il movimento,
incoraggiato da Pietro Gori, darà luogo alla creazione della prima
Camera del Lvoro di
Piombino e dell’Elba, aderente all’Unione
Sindacale Italiana (USI) animata da Borghi e da Fabbri”. ( Vittorio
emiliani, Gli anarchici)
1973, pp. 163-164
Concludo questo post
dedicato a Pietro Gori con un divertente
racconto su di lui fatto dalla sua amica Leda Rafanelli nel 1906 in un periodo in cui era ospitata da Pietro
Gori e da sua sorella Bice
nella loro casa. (cfr. brano)
Brano da commentare: “La
sorella di Gori
(Bice) avrebbe voluto che lui si sposasse, ma avrebbe voluto anche una
ricca, e gli fece conoscere una signorina americana, bella, ricchissima.
Pietro Gori! Pensa, sarebbe come a me mi facessero conoscere cosa .... non so, un canterino della televisione, per me son gente che 'un vale un soldo. eh. Lui questa signorina la salutò e poi… quella era già innamorata, perché era
bellissimo Pietro Gori, sai: era siciliano, bruno, alto, con gli
occhi neri, i capelli nerissimi, era bellissimo Pietro, senza che se ne
accorgesse, eh. Quel giorno io ero in casa sua ospite, in una stanza che
dava nel giardino. Sento a un tratto, leggevo, e il parrucchiere, il
barbiere, un pisano, che parlano tanto, si sentono anche da
lontano. Sento dire a un tratto , non ci guardavo : "Allora Pietro, li facciamo a
zero, ? " Io dissi : "Cosa parla?" M’affaccio alla finestra e vidi Pietro a sedere con la
salvietta al collo e questo pisano con la macchinetta, gli aveva fatto già
mezza testa, insomma rapata Io dissi: "Figurati la Bice", la sorella, pareva glielo facesse per dispetto. Io ... e non ero più a tempo perché .... gliel'aveva fatta a mezza testa. Io scesi giù, eh, ma era già tardi, eh.
Lui era lì calmo, calmo, che parlava: “Pietro, ma mi dici Bice,
cosa dirà? “ “ "Ma , dice, è caldo, era caldo” sarà stato giugno, luglio.
“ Ci avevo caldo!” Io stetti zitta, quando venne, usci, siti, pareva una caricatura. Era bruno, denti bianchi, bianchi,
baffi neri, le sopraciglia e questa testa bianca rapata. Pareva un mostro. Io
stetti in camera mia, dico " Adesso vi arrangiate" a un tratto sento.…. e si fece una crisi isterica la sorella. Una crisi…
sentii degli urli. E poi Pietro scrisse quella canzone: all’amor tuo preferisco
l’idea. Amori non ne ha mai avuti, Pietro, almeno a quello che si sapeva noi.
Noi non sappiamo che Pietro abbia avuto un amore, ecco. L’anarchia. “( da una testimonianza di Leda Rafanelli ).
La canzone di Pietro Gori a
cui si riferisce Leda Rafanelli è la famosa "Amore
ribelle". (cfr. parole della canzone)
Canzone da commentare :
“All’amore tuo fanciulla, / ben altro amore io preferìa,/ è un ideal
l’amante mia / a cui detti braccio e cor. / Il mio core abborre e
sfida / i potenti della terra: / e il mio braccio muove guerra / al codardo,
all’oppressor. / Perché amiamo l’eguaglianza / ci chiamaron malfattori, / ma noi siamo lavoratori / e padroni non vogliam. /
Dei ribelli sventoliamo / le bandiere insanguinate / e innalziam le barricate / per la vera libertà. /Se tu vuoi fanciulla cara /
noi lassù combatteremo / e nel dì che vinceremo / braccio e cor
ti donerò /.( Amore ribelle di Pietro Gori)
Bibliografia: Amore ribelle in Antologia della canzone anarchica in Italia 2, Quella sera a Milano era caldo... ) , Cd citato,p. 1
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