Un ruolo importante , da molti punti vista e in particolare da quelo culturale nella
Spagna dei primi decenni del XX secolo fu svolto da JUAN MONTSENY ( FEDERICO URALES) E TERESA MANE ( GUSTAVO SOLEDAD) tramite la loro" REVISTA BLANCA e su quello più propriamente pedagogico si ebbero sulla scia di Francisco Ferrer , importanti realizzazioni e innovazioni sul piano
dell’educazione libertaria e popolare. Tra i tanti pedagoghi ed educatori libertari,di
questo periodo, partiolarmente fecondo durante la rivoluzione sociale spagnola (1936-1939, mi limito a ricordare ANTONIA MAYMON ( ELEUTERIO QUINTANILLA (1886-1966)
JOAN PUIG ELIAS
(1898-1972), JOSEP MARIA ALOMA'
SANABRAS ( 1909-1993), FELIX CARRASQUER (1905-1993).
JUAN
MONTSENY ( 1864-1942) e TERESA MANE’ (1865-1939) . Juan
Montseny
( più noto sotto lo pseudonimo Federico Urales
) figlio di un padre repubblicano e di una madre carlista divenne
maestro , collaborò a diverse riviste libertarie e sposò, nel 1891,
civilmente (il che rappresentava per quei tempi in Spagna qualcosa di
molto scandaloso) la maestra Teresa Mane’ ( nota più tardi con lo pseudonimo
Gustavo Soledad)..
Nel 1897 ricercati entrambi dalla polizia fuggirono in Inghilterra . Tornati in
Spagna fondarono nel 1898 la Revista
Blanca .Publicacion
quincenal
de sociologia,ciencia
y arte,
una delle riviste libertarie spagnole tra le più famose,in
cui collaborarono , tra gli altri, Anselmo Lorenzo, Ricardo Mella, Teresa
Claramunt
e tra i non anarchici il famoso scrittore, Miguel de Unamuno.
In questa prima fase della rivista (1898-1905) si seguì un indirizzo di
pensiero anarco-individualista.
L’individualismo di Federico Urales
e di Gustavo Soledad
si distingueva però da quello di Max Stirner
o di Friedrich Nietzsche considerati troppo egoisti ed asociali, bensì un
individualismo teso verso nuova società fondata sull’armonia e la
solidarietà. Il programma della rivista era
sintetizzato nel primo numero di questa rivista. (brano).
Brano da commentare: “ Explotar al público no es guiarlo, satisfacer sus pasiones o sancionar sus ideas, no es mejorarlas; y nosotros entendemos que se ha de enseñar con el periodico, con el libro, con el drama y con todas las obras que interesan al corazón del pueblo y a sus ideas…” La revista blanca 1 luglio 1898 p.1-2
Teresa
Mane’ si occupò soprattutto del problema della emancipazione della donna.
(brano).
Brano da commentare: ” Muy debatido
es este tema por lo pensatores modernos; pero muchos no dan el quid de la la cosa . La cuestión no estriba en discutir si la mujer es más o menos inteligente que el hombre, si es apta para salvar los intricados laberintos de la cencia, ni si tiene cerebro para elevarse a las regiones de la philosofía. No ha de discutirse capacidad, sino derechos. […] la mujer sólo pide que se le conceda lo que como ser humano y libre tiene derecho; esto es, que se la reconozca civilmente come el hombre, que se la liberte de la tutela que este ejerce sobre ella y que el código los trate por igual. ….” ( Goustave Soledad in La revista blanca 30 luglio 1898 pp. 67-69)
Bibliografia:
Ho trovato (non saprei come) su Internet queste due citazioni
tratte dalla
Revista
Blanca in Patricia V: Greene, Prensa
y praxis
feminista
en la Revista
Blanca (1898-1905
Anni
dopo, a partire dal 1923, iniziò una seconda fase della
Revista
Blanca che
si concluse poi nel 1936. In questa fase, in cui si tentò di
elaborare un anarchismo il più “puro” possibile, dal punto di vista
culturale morale, pedagogico, ecc. I Montseny
furono coadiuvati efficacemente anche dalla figlia Federica e dai più
grandi protagonisti dell’anarchismo internazionale come Max Nettlau,
Rudolf Rocker, Sebastien Faure, Luigi Fabbri ed altri.
A
una funzione educativa, sempre collegata alla Revista
blanca
si dedicarono anche una lunga serie intitolata La Novela
Ideal , a
cui seguì poi un'altra serie La Novela
Libre, in
cui sotto forma di romanzi popolari venivano affrontati temi come il libero
amore, l’emancipazione della donna , l’antimilitarismo ecc. scritte
, per lo più , da Federico Urales e
dalla figlia Federica Montseny,
che divenne poi, durante la guerra civile spagnola, ministro della
sanità nel governo Caballero
(cfr. post: "i ministri anarchici") .
Per
dare un esempio del contenuto di queste “novelle” che influenzarono
diverse generazioni di spagnole e di spagnoli e che secondo il dittatore Franco
avevano avvelenato la Spagna , mi soffermo brevemente su una delle più famose: La
Victoria di
Federica Montseny
, a cui poi fece seguito El
Hijo
de Clara.
Nella novella si parla di Clara, una maestra razionalista, che ama
riamata il “leader” anarchico Roberto, ma si accorge più
volte che, anche lui, non è esente dai pregiudizi sulle donne assai diffusi in
quegli anni.
Brano da commentare: “ Ah, capisco, capisco finalmente! disse la
giovane (Clara a Roberto) con amarezza: “E’ questa mia vita senza
preoccupazioni, libera e personale, ciò che la spaventa. Lei vuole una donna
che le appartenga e viva per Lei e non una che appartenga a se stessa e viva
per se stessa (…) La cosa che non mi spiego è che Lei lotti per un ideale
ugualitario che proclama l’emancipazione della donna e che sia proprio Lei che
si spaventa davanti alla vita indipendente di una, emancipata da tutte le
tutele e i pregiudizi (…) Ecco qua i rivoluzionari, gli emancipatori della
donna (...) quelli che le consigliano di rompere le catene e di occupare al
fianco dell’uomo il luogo che a loro appartiene, impauriti davanti a una donna
che non fa altro che mettere in pratica (…) le idee che loro propongono! “
Emancipiamo la donna” gridano dappertutto, ad ogni ora, da tutti i punti di
vista, “ Emancipiamola, ma in casa d’altri! Nella nostra una donna sottomessa,
obbediente, debole che possa essere dominata .” ( da Federica
Montseny, La Victoria, La revista blanca ( 1925)
Bibliografia : In Michela Caiazzo, Parole
ribelli di anarchiche spagnole in
http://lenguamariposas.org/voci libere/articoli-e-saggi/31-parole-ribe…. p. 2
Le
belle
copertine di queste novelle mi hanno fatto venire la voglia di riprodurne in
creta ,a modo mio, almeno una.
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ANTONIA MAYMON
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ANTONIA MAYMON (1881-1959) educatrice,
femminista, naturista. Insegnò in molte scuole che seguivano il metodo della
“Escuela Moderna” di Francisco Ferrer. Scrissi numerosi articoli
pedagogici libertari.’ alcuni quali fortemente critici verso l’educazione
impartita nelle scuole statali (cfr. brano)
Brano da commentare: “ Come un uccellino, che dopo
tanti anni in gabbia non sa più volare o si mette a volare disperatamente
scontrandosi contro il primo ostacolo che trova, così l’umanità all’uscire
dalla prigione infantile, si trova disorientata , diventando alcuni dei pupazzi
dei tiranni, ed altri tiranni dei propri simili e tutti boia di se stessi” ( Antonia
Maymon , Helios , anno settimo, n. 77 , 1922)
Bibliografia:
Valeria Giacomoni, Una bella figura di anarchica, maestra, naturista,
femminista in A Rivista anarchica n. 395 ,
febbraio 2015 pp 73-75.
Antonia Maymon fu processata insieme a TERESA
CLARAMUNT e ad altre compagne per avere energicamente protestato contro
il colonialismo in Africa e avere fondato il Comitato contro la guerra in
Marocco . Dopo un breve periodo in esilio in Francia per sfuggire alla
repressione dello sciopero del 1911 tornò in Spagna e partecipò
attivamente, in sintonia con ISACCO PUENTE (cfr. post CONFEDERACION
NACIONAL DE TRABAJO) e ALBA’ ROSELL ed altri, ad alcuni importanti
congressi naturisti, tra cui quello di Malaga del 1927 , dove sostenne, , sulla
scia di Elisée Reclus e Leone Tolstoi, che il naturismo e l’
anarchismo sono “ due porte distinte” ma convergenti verso il medesimo
obiettivo . (cfr. brano)
Brano da commentare : “ Il naturismo non può essere
solo questione di stomaco, bensì di naturalizzazione di tutti gli atti umani,
il che è impossibile senza una trasformazione sociale che permetta lo sviluppo
integrale dell’individuo “ [...] “ Per me non vi è naturismo il
quale non si preoccupi della vita integrale dell’individuo e come essa possa
svilupparsi dentro una società eguaglitaria, senza leggi, né governi , senza
sfruttatori né sfruttati, deduco da ciò la conseguenza che le idee naturismo
e anarchismo vanno intimamente unite, e che non possono separarsi
senza che ognuna di esse abbia bisogno dell’altra per essere
completa.
Bibliografia
: La prima parte del brano si trova in Valeria Giacomoni, Una bella
figura di anarchica, maestra, naturista, femminista, art. cit. p. 74
e la seconda su Internet in
http://rojoynegro.info/articulo/eje-violeta/antonia-maymon-mae.... .
traduzione italiana mia da verificare possibilmente con l'originale.
Importante per la Maymon è anche il tema di una
maternità cosciente, acquisita attraverso un’ approfondita educazione
delle future madri (maternologia) sorretta anche dai progressi dell’eugenetica
, considerata sotto una prospettiva neo-malthusiana anarchica.
(brani)
Brano da commentare: “” Quelli che meglio
conoscono questo argomento hanno dimostrato che l’anormalità deriva dalla
nutrizione e dai vizi ed il male non troverà rimedio finché l’uomo non si
allontanerà dalle cause che producono tale effetto. Il punto importantissimo
della questione si radica nell’educazione della donna, insegnandole le
attenzioni che necessita un figlio da prima del suo concepimento, facendole
vedere l’orrore di concepire dei figli in condizioni inferiori a quelle che
deve avere qualsiasi essere normale che aspiri ad essere una nota armonica nel
concerto sociale […] Se non si può negare a nessuno il diritto all’amore o, per
meglio dire alla soddisfazione sessuale, poiché quello che si chiama amore è
sconosciuto alla maggior parte delle persone, per contro si dovrebbe avere il
diritto di negare la procreazione a questa pleiade di viziosi che, corrotti dal
vizio e dalla crapula, lanciano al mondo un essere disgraziato con la stessa
tranquillità con la quale si giocano il caffè o si fumano un sigaro. Il
miglioramento e selezione della razza esigono certe prevenzioni che il non
tenerle in conto danno come risultato la sua degenerazione. Queste e
l’instaurazione dello studio di come si diventa una buona madre nelle scuole
come materia obbligatoria, sono di indispensabile necessità di fronte
all’imperante degenerazione.. …” ( Antonia Maymon , Qué piensa
usted del EUGENISMO como proceder de selecciό sexual de la humanidad, in Generaciόn
Consciente anno V, numero 48, agosto 1927 pp. 299-300
Bibliografia : in Mio Andrea, Cultura
Libertaria e Nuova Società. Le riviste spagnole di divulgazione alternativa
(1923-1936) . Università degli studi Trieste. Relatore: Prof. Claudio
Venza, Anno accademico 1996-1997 pp. 291-292
Come già a proposito degli Humbert, anche in
questo testo alcune espressioni come , per esempio, il “miglioramento e
la selezione della razza” e la contrapposizione tra normale ed anormale,
mi sconcertano. Comunque per quanto riguarda la Maymon spero che in lei sia
sempre prevalsa, dopo avere scritto questo articolo nel 1927 , la
sua pregevole riflessione sulla libertà, scritta nel 1932. (cfr. brano)
Brano da commentare: “ La paura della libertà la
possono avere solo i tiranni; la libertà degli altri non può in nessun caso
nuocere alla nostra, a meno che non si voglia imporre con la forza; questo è il
pericolo di tutti quelli che vogliono far valere la loro ragione su quella
degli altri; dover ricorrere alla forza per imporla, cosa che deve generare la
protesta e ribellione dell’oppresso e produce disarmonia nelle relazioni
sociali, disarmonia che dev’essere sostenuta da leggi coercitive, eserciti,
tribunali ecc. ovvero da tutto ciò che tanto critichiamonoi che propaghiamo la
libertà integra dell’individuo come base della perfetta organizzazione sociale”
( Antonia Maymon : La Verdad, anno I n.9, 21 agosto 1932 p. 88 )
Bibliografia: in Valeria Giacomoni, Una bella
figura di anarchica, maestra, naturista, femminista , art. cit. in A
Rivista anarchica n. 395 , febbraio 2015 pp. 73-74
ELEUTERIO QUINTANILLA ( 1886-1966) nato nelle Asturie e
discepolo di RICARDO MELLA frequentò l’Ateneo Libertario de
Gijon. Fondò e collaborò a diversi giornali e riviste anarchiche.
Nel 1909 sposò Consuelo Satura e nel 1910 rappresentò nel I
congresso della CNT i minatori asturiani. Dopo un periodo di carcere fondò una
scuola che si ispirava ai principi di Mella. Allo scoppio della prima
guerra mondiale aderì, con Kropotkin, Grave e Mella al Manifesto dei
sedici. Fu nel 1917 uno dei più acuti critici della rivoluzione bolscevica
impedendo un’adesione della CNT alla III Internazionale. Durante la dittatura
di Primo de Rivera fu processato e condannato diverse volte. Durante la
rivoluzione sociale spagnola gli fu affidata la custodia del Tesoro
Artistico delle Asturie e di Santander. Dopo la vittoria franchista si trasferì
rifugiò in Francia Negli ultimi anni fu sempre più attratto dal misticismo
umanitario a cui dedicò numerosi studi e poesie ( cfr. brano)
Brano da commentare:
“ Hermano Francisco (de Asis) Hermano Juan (de la Cruz) Hermana Teresa
(de Jesus) Yo quiero seguir vostra empresa… Grave empresa del hermano inflamado
del amor humano de una mistica nueva que lo negue todo y todo lo renueva”
Bibliografia: http://www.solidaridad.
Net/noticia/7537/eleuterio-quintanilla
JOAN PUIG ELIAS (1898-1972), anarco-sindacalista e
pedagogo libertario. Discepolo di Francisco FRANCISCO
FERRER fondò nel 1918 l’ “Escola
Natura” che durò sino al 1939, nel mezzo
del barrio barcellonese del Clot . La sua compagna fu la maestra razionalista
EMILIA ROCA. La sua apertura mentale ed esperienza era tale che
quando nel 1936 la Repubblica spagnola istituì “El Consejo de
la Escuela Nueva Unificada” con rappresentanti di tutte le correnti politiche antifasciste,, fu
proprio a lui che venne assegnato un
ruolo direttivo. Non tutti gli anarchici
approvarono questa eterogeneità di indirizzi, aggravata inoltre dalle tendenze
egemoniche all’interno di quella istituzione degli stalinisti e opposero al
CENU , il FRERC (Federacion de Escuelas Racionalistas de
Catalunya). , Comunque bisogna notare che almeno sino al maggio 1937, in
Catalogna, fu merito di Puig Elias se all’interno del CENU permase un certo spirito
libertario, conforme , per quanto possibile, al programma pedagogico stabilito
nel Congresso di Saragozza del 1936 (cfr. post su “Confederacion Nacional de Trabajo”) .
Dopo la guerra si trasferì in Francia dove tra il 1942 e il 1944 combatté nella
Resistenza nel “Batallon Libertad”
formato da esuli spagnoli. Nel 1952 si trasferì in Brasile a Porto Alegre ,
dove morì nel 1972
Brano
da commentare: “ (la escuela) no quiere hacer del ñino un elemento de combate contro nada ni nadie, co tendencias. El ñino no es un medio, sino un principio y un fin. No
aspira a dominarlo ni a utilizarlo al servicio de una idea, de un partido, de un hombre o deun regimen. El ñino es como Dios, principio y fin. Su alma ha de ser respetada íntegramente para que de a la vida la plenitud de su contenido, sin coaciones, sin deformaciones. […] Si cada uno de nosotros esta convencido de la bondad y superioridad de sus ideales, entonces no tenemos necesidad de deformkar el alma del ñino moldeandola a nuestro gusto y segn nuestro criterio particolar. Si tenemos confianza en que eldesarollo integral de todas y cada una de las facultades del nino se ha de lograr como corolario al desenvolvimiento integral que es la meta, no podemos sentir la necesidad de dar al ñino unas ideas hechas y que sean para él como una coraza que le impida abrir nuevos horizontes…"
Bibliografia: http://es.wikipedia.org/wiki/ Consejo
_de_la_Escuela_Nueva_Unificada .
_Nueva_Unificada .
JOSEP ALOMA’
SANABRAS (1909-19939, anarco-sindacalista e
seguace del metodo pedagogico
razionalista. Nel 1936 fu consigliere
alla cultura della CNT-FAI a Taragona e
direttore del giornale confederale “
Diari de Tarragona”. Aderì al Consejo de Escuela Nueva Unificada
(CENU) e contribuì attivamente alla scolarizzazione infantile e alla conservazione del patrimonio
culturale e artistico della provincia di Taragona. Nel
1937 si arruolò nell’armata del Sud e
svolse il ruolo di comissario politico e di addetto
alla propaganda. Nel marzo 1939 si oppose, al pari di
Cipriano Mera , degli ex- miliziani della “Columna de Hierro” e
di molti altri libertari al colpo di mano stalinista. Alla fine
della guerra civile fu fatto prigioniero dai fascisti e condannato a
morte e solo per l’intervento di
numerosi uomini di destra e di ecclesiastici , a cui durante la
rivoluzione sociale, aveva salvato la vita, la pena gli fu commutata a 30
anni di prigione. Liberato dopo parecchi
anni di prigione partecipò ad attività clandestine contro la dittatura di Franco. Dopo
la fine del franchismo gli venne
conferita dalla città di Taragona una medaglia d’oro, che
egli però rifiutò.
Brano
da commentare: “ El pueblo lucha por su libertad moral Y economica. Quiere acabar y acabarà con todo lo que había de odioso en el pasado. El fanatismo religioso, el capitalismo explotador y las fuerzas armadas al servicio de la tiranía se han acabado para siempre jamas. […] Nosotros luchamos para acabar con las desigualdades, privilegios y las injusticias sociales. Per no luchamos a favor de unas deteterminadas clases ni por un determinado partido. Esto es una cosa que hace fata tener en consideración si no quiere ir al fracaso “ (Josep Alomà (1936)
Bibliografia: http://the creativedesstruction.wordpress.com/2012/02/27/la-retaguard….
FELIX CARRASQUER (1905-1993) E MATILDE ESCUDER VICENTE (1913- 2006 ) . FELIX CARRASQUER , anarco-sindacalista
e pedagogo, fu il maggiore di 4
fratelli, anch’ essi noti militanti anarchici : JOSE’ FRANCISCO, e
la sorella PRESEN. Lavorò sin da giovane come fornaio e
impegnandosi, al tempo stesso, in attività culturali, quali per es. la fondazione
di una biblioteca, una scuola serale , una compagnia teatrale , che
recitava sue opere teatrali ecc. Nel 1932, afflitto sin da bambino da problemi
di vista, divenne completamente cieco. Partecipò egualmente alla sollevazione
anarchica del 1933 e dovette fuggire a Lerida,
dove conobbe HERMINIO ALMENDROS,che introdusse in Spagna il metodo pedagogico
di CELESTIN FREINET. Nel 1935 con i suoi
fratelli , tra cui anche la sorella PRESEN
CARRASQUER fondò a Barcellona nel quartiere di Clot la scuola “ Elisée Reclus”
razionalista autogestita, in cui a differenza di altre tendenze pedagogiche
libertarie non esitava a promuovere tra
i bambini una loro cosciente politicizzazione. ( cfr. brano).
Brano
da commentare: …” se la politica è una
questione del popolo, sarebbe assurdo escludere i bambini da questa dinamica
fondamentale […] Se la pedagogia può avere un qualche valore, dovrebbe
consistere nell’aiutare i giovani, a uscire da un quadro tradizionale di oppressione e di giustizia
[….] Se la storia dell’uomo è una catena di lotte cruente tra dominatori e
dominati, i bambini non possono ignorarlo né essere neutrali in questo eterno
scontro. ( Felix Carrasquer 1935)
Bibliografia:
Valeria Giacomoni, Spagna, ma c’è stato anche Felix Carrasquer in A
rivista anarchica n. 385 dicembre 2013 p. 138. Su
Francisco Carrasquer (1915-2012) cfr. l’ articolo di Javier Barreiro in A rivista
anarchica n. 382 estate 2013 pp. 151- 154
Durante la rivoluzione sociale per un breve periodo fu il
direttore dell’ ospedale della Maternità
a Barcellona e poi nel 1937 si trasferì
nell’Aragona dove fondò a Monzon una
famosa Scuola per militanti e per gestori di collettività, che fu poi chiusa
dagli stalinisti. Dopo la vittoria di Franco per un breve periodo fu in Francia
e poi tornò clandestinamente in Spagna,
dove a Barcellona conobbe MATILDE ESCUDER VICENTE, (detta Mati) che
divenne al tempo stesso la sua compagna e anche “ i suoi occhi ”. Furono più
volte arrestati sino a che Carrasquer fu condannato a 25 anni, di cui ne fece ben 12. Alla sua liberazione Felix e Mati si
trasferirono in Francia, dove formarono un centro di formazione per militanti.
Nel 1971 tornarono a Barcellona dove la loro casa divenne un luogo di incontro
per giovani simpatizzanti. Mati Escuder,
maestra elementare, era stata prima di conoscere Felix Carrasquer volontaria nella Colonna Durruti e
compagna dell’anarchico Enrique Ferrero, ucciso
dai franchisti, da cui ebbe una figlia , Etna.
Brani da commentare: 1) “… Obligados como estamos a ser muy breves, para
dar una idea global de la magnitud de ste movimiento en toda España diremos que, con los altibajos que impusieron los avatares políticos y la represión sobre todo, los sindicatos de la CNT y las Escuelas racionalistas fueron clausados centenares de veces; pero como el ave Fénix, renacieron aquí álla volviendo a funcionar sus escuelas en Cataluña, Valencia, Aragón, Asturias y Galicia. […] Per o no se redujo la labor cultural de la CNT a las Escuelas Racionalistas ; ya que los Ateneos, que venián funcionando desde comienzos de siglo, sobrepasaron el millar en la época de la República. En los Ateneos, además de una cultura básica, se impartían cursillos sobre temas cientifícos, sobre la historia dl movimiento obrero y otros aspectos de interés y, muy singularmente, sobre cómo podría sustituirse la sociedad injusta que padecemos por otra libre y solidaria…”( Felix Carrasquer, Las realizaciones educativas de la CNT en el periodo revolucionario 1936-1939); 2) “
El periodo más duro que vivimos fue en Valencia, donde fui detenida: las “sacas” llamaban a los actos de sar cada tres dias a detenidos con camiones; los llevaban a ejecutar contra la tapia del cementerio ; a las familias que podían pagar 100 pesetas de entonces (lo que suponía mucho dinero ) les debajan asistir a la ejecución y recuperar el cuerpo para darle una sepultura digna. Los demás iban a
para en fosas comunes …” (ricordi di
Matilde Escuder Vicente )
Bibliografia : Primo brano in Felix
Carrasquer, Las realizaciones educativas de la CNT en el
periodo revolucionario 1936-1939
in http://revistapolemica.wordpress.com/2013/08/17/las-realizaciones.... Secondo brano in http://periodicocenit.blogspot.it/2006/06/cenit-n983-matilde-escude...
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