ALEXANDRA DAVID
NELL (1868-1969) , scrittrice,
viaggiatrice ,nota anche con il sopranome di “ madame Tibet”, introdusse la
cultura, la magia e la religione tibetana in Occidente. Figlia di un ex comunardo parigino e di una madre
rigidamente cattolica , si emancipò assai presto dalla famiglia e, dopo alcuni
viaggi , avventurosi, prevalentemente
in bicicletta , in varie nazioni di Europa (Inghilterra,
Francia, Olanda, Svizzera, Italia) si stabilì, poi, a Bruxelles dove la famiglia risiedeva già dal
1874, e frequentò assiduamente
i corsi universitari di Elisée ed Elie Reclus. E fu soprattutto sotto l’ influenza di Elisée Reclus, che
Alexandra scrisse, con lo
pseudonimo di Alexandra Myrial,, nel 1898, un
libro Pour la vie, dal contenuto provocatoriamente anarchico. ( cfr. brano)
Brano da commentare: “ La seconda stella filante
[la
prima era Clara Mesnil , ]che illuminò le lezioni, tenute a
Bruxelles di Elisée era la figlia di Louis e di Alexandrine David. […] Alessandra
divenne presto amica della famiglia Reclus.
[…] Essa incontrò nella casa d’Ixelles il fior fiore dell’anarchia, del
libero-pensiero e dell’idealismo. Al contatto di queste persone libere, essa
perse gli ultimi pregiudizi della sua classe e decise di esplorare ul
mondo e la vita degli altri. Elisée le
comunicò la sua passione per la
scrittura ed essa compose la sua prima opera intitolata con semplicità : Pour
la vie, che apparve nel 1898 con una
prefazione di Elisée reclus. Era un autentico manifesto anarchico […]
Vi si trovavano delle frasi che sembravano uscire dalla penna
di Eliseo. : “ Nulla è più falso e più
funesto che il credere che la rassegnazione, l’abnegazione di se stessi,
praticata da ognuno possa avere valore (vertu)
per la collettività. Come, dal dolore di ogni uomo, volete voi costituire la
felicità dell’umanità?….” ( in Jean Didier Vincent, Elisée Reclus, geographe, anarchiste, ecologiste )
Bibliografia: in
Jean Didier
Vincent, Elisée Reclus, geographe, anarchiste, ecologiste Champs biographie, 2014 pp. 479-480.
Questo libro, che nessun editore volle pubblicare a causa
delle sue idee sovversive nei
confronti della Chiesa, della patria , della proprietà privata, dello stato e dell’esercito, ebbe, invece una diffusione notevole negli ambienti anarchici e fu tradotto in varie lingue. Sempre in quel periodo Alexandra
David si impegnò attivamente nel nascente movimento femminista. Collaborò
al giornale la Fronde, gestito da donne,
denunciando in particolare le pesanti
conseguenze, per le donne, e soprattutto per le lavoratrici, della maternità e
le incombenze della vita matrimoniale. Dissentì però dalla richiesta femminista
del diritto al voto, ritenendolo, del tutto insufficiente e fuorviante rispetto a
una autentica emancipazione della donna. Dopo
il suo matrimonio con Philippe Neel, da
cui non volle mai dipendere economicamente, Alexandra David-Neel partì per l’ Asia e in
particolare nel Tbet dove si interessò prevalentemente a problemi di elevato contenuto
spirituale. Parecchi anni dopo, durante gli anni sessanta e la riapparizione nelle strade di Europa delle
bandiere nere anarchiche, essa manifestò un rinnovato interesse nei confronti
delle sue tematiche giovanili e acconsentì ,volentieri , alla ristampa dei suoi
scritti sociali e libertari.
HEM DAY (1902-1969) il
cui vero nome era MARCEL DIEU ( lo pseudonimo nacque dalle prime due
iniziali del suo vero cognome e , probabilmente dalle implicazioni dogmatiche
del concetto di Dio). Nato in Belgio, fu
librario , editore, anarchico,
antimilitarista, neo-malthusiano e massone. Su sua iniziative, nel
1927, il Comitato Internazionale di
difesa anarchica (CIDA) si mobilitò in favore di Sacco e Vanzetti e
quasi contemporaneamente per la liberazione di Durruti, Ascaso e Jover , che, arrestati in
Belgio” rischiavano la estradizione in Spagna, dove pendeva su di loro una condanna a morte.
Purtroppo, come è noto, fu solo questa campagna che ottenne successo. Alla fine degli anni venti
e per tutti i trenta la sua libreria “ Aux Joieux de l’ Esprit, fu, tra
l’altro, un abituale punto di incontro per tutti i compagni, che fuggivano
le dittature fasciste ( italiani,spagnoli, tedeschi ecc.) .
Espressione delle sue idee libertarie fu inoltre la sua rivista “ Pensées et action “. Nel 1933 il ministro
liberale belga della Difesa , M. Devéze, presentò una proposta
di legge che proibiva ogni diffusione delle idee
antimilitariste, nonostante che , in sede internazionale, valesse ancora il
Patto Briand –Kellog , firmato nel
1928, che aveva messo al bando la
guerra e a cui avevano aderito ben 57 stati. Hem Day e il suo amico LEO CAMPION
rinviarono i loro libretti militari in nome del diritto alla disobbedienza civile nei confronti degli eserciti e della guerra
-Furono per ciò processati e l' autodifesa di Hem Day riscosse una forte risonanza nell’ opinione
pubblica . (cfr. brano)
Brano da commentare: “ Non è come accusato, Signori, ma come accusatore che io mi
presento davanti a voi. Accusatore di un
governo che iscrive nella sua
costituzione il Patto Briand-Kellog e che rinnega la sua firma. Nati in un
medesimo paese, parlando la medesima
lingua, noi non ci comprendiamo. Voi siete dei guerrieri, io sono pacifista.
Noi siamo tutti pacifisti., direte voi. Ma la differenza tra il mio pacifismo e
il vostro, è che io sono in prigione e voi su quei seggi a giudicarmi “ (estratto da una dichiarazione di Hem Day durante il processo )
Bibliografia: Xavier Bekaert, Hem Day libertaire belge anarchiste franc-maçonnerie in
http://libertaire.pagesperso-orange.fr/portraits/hemday.htm ( traduzione
italiana mia)
Hem Day e Leo Campion furono condannati, il primo la cui situazione
era aggravata da alcuni reati di disobbedienza civile commessi
precedentemente, a 2 anni di prigione e il secondo a 18 mesi . Dopo
l’espiazione della pena furono
nuovamente arrestati per lo stesso reato e sottoposti a un nuovo processo
sempre per il medesimo reato. ( Tale circolo vizioso, per cui espiata la
condanna si tornava ad essere processati per il medesimo reato divenne poi, ,
come è tristemente noto , una costante,
per molti anni, per coloro che in nome dell’obiezione di coscienza
rifiutavano gli oneri militari ) . Nel caso
di Hem Day e di Leo Campion tale infamia fu ,
comunque, evitata per un immediato sciopero della fame intrapreso dai due
anarchici e da una energica protesta
popolare a loro favore. Hem Day nel 1937 si recò in
Spagna per dare il suo contributo alla rivoluzione sociale, pur , mantenendo la propria opposizione ad ogni tipo di guerra e optando per
un’azione solidale non violenta . (cfr. brano)
Brano da commentare: “ Intraprendere una
rivoluzione […] tramite una violenza
estrema, appare oggi come
terribilmente assurda . Altrettanto
quanto la guerra. La dipendenza tra gli Stati […] così che la mostruosa
efficacia degli strumenti di distruzione, rendono catastrofico il ricorso alla
violenza estrema collettiva […] Ci sembra dunque necessario , non tanto di
condannarla, ma di mostrarne i rischi troppo grossi, la follia e di consigliare
un altro metodo di lotta per sopprimere il capitalismo o abbattere il
fascismo” ( estratto da un discorso di Hem Day dutante una conferenza contro il militarismo nel
1937)
Durante la seconda
guerra mondiale e , poi, nelle guerre francesi in Indocina e in Algeria, la sua libreria, , continuò ad essere un
essenziale punto di riferimento per tutti i refrattari .
Bibliografia, Xavier Bekaert /Marianne Enckel, Hem Day in Les anarchistes. Dictionnaire biographique du mouvement libertiare francophone, Les editions de l’atelier, 2014 p. 395
LEO CAMPION |
LEO CAMPION (1905-1992)
disegnatore, caricaturista, cantautore, direttore di cabaret, attore,
produttore di radio e di televisione, anarchico, pacifista, libero pensatore e framassone. Figlio di un belga e di una francese alternò
la sua esistenza tra Parigi e Bruxelles.
Nel 1933 , insieme al suo grande amico Hem Day fu processato per avere
rinviato il suo libretto militare quale protesta per la proposta di legge
contro gli antimilitaristi ,presentata dal ministro liberale, M. Devéze. Durante la seconda
guerra mondiale partecipò attivamente a Parigi alla resistenza
nazi-fascista. Sulle motivazioni alla base della sua adesione alla massoneria , ci sono rimaste alcune
considerazioni sul legame esistente, secondo lui, tra questa e l' anarchismo. (cfr. brano)
Brano da commentare: “ Per gli anarchici
come per i framassoni, il comune denominatore è l’uomo. Anarchismo e Massoneria sono tutti e due basate su un
comportamento morale ( “sur une morale du comportement “) dell’ uomo. Tutti e due
pretendono all’universale.. Tutti e due
associano, in modo complementare
e armonioso, l’individuo al sociale. [...]I
suoi metodi ( nota mia: della massoneria) così particolari di lavoro,
la serenità delle sue tenute (tenues), le sue tradizioni e i suoi riti liberamente
accettati, i suoi simboli liberamente interpretati, una totale libertà di
espressione nella tolleranza e la fraternità, un processo iniziatico
eccezionale di perfezionamento e di emancipazione degli individui nelle loro
diversità, il Massone libero, nella
Loggia libera, fanno sì che un anarchico è nella Massoneria come un pesce nell’ acqua. Perché l’anarchico
è un uomo libero. Ora bisogna essere un uomo libero per accettare (e non
subire) una disciplina. Perché non vi è una disciplina valida che quella alla
quale ci si sottomette liberamente e spontaneamente. Sia che ciò avvenga in una
collettività libertaria o in una loggia massonica” ( Leo Campion, L’anarchisme et la Massonerie)
Bibliografia: in
http:// recollectionbooks.com/bleed/Encyclopedia/CampionLeo/Le….
L'ironia sottintesa nelle due immagini qui sopra e nelle due didascalie che le accompagnano, mi sembra, che siano rivelatrici dello spirito scherzoso e libertario di Leo Campion.
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