sabato 30 aprile 2011

ANARCHICINI: ANARCHICI/E BELGI : ALEXANDRA DAVID NELL (1868-1969) ; HEM DAY (1902-1969) ; LEO CAMPION (1905-1992)


ALEXANDRA DAVID NELL  (1868-1969) , scrittrice, viaggiatrice ,nota anche con il sopranome di “ madame Tibet”,  introdusse la cultura, la magia e la religione tibetana in Occidente. Figlia di un  ex comunardo parigino e di una madre rigidamente cattolica , si emancipò assai presto dalla famiglia e, dopo alcuni viaggi , avventurosi, prevalentemente  in bicicletta , in  varie nazioni di Europa (Inghilterra, Francia, Olanda, Svizzera, Italia) si stabilì, poi,  a Bruxelles dove la famiglia risiedeva già dal 1874,  e frequentò  assiduamente   i corsi universitari di Elisée ed Elie Reclus. E fu soprattutto sotto l’ influenza di Elisée Reclus,  che  Alexandra  scrisse, con lo pseudonimo di  Alexandra Myrial,, nel 1898,  un  libro  Pour la vie, dal contenuto  provocatoriamente  anarchico. ( cfr. brano)
Brano da commentare: “ La seconda stella filante  [la prima era Clara Mesnil , ]che illuminò le lezioni, tenute a  Bruxelles di Elisée era la figlia di Louis e di Alexandrine David. […]  Alessandra divenne presto  amica della famiglia Reclus. […] Essa incontrò nella casa d’Ixelles il fior fiore dell’anarchia, del libero-pensiero e dell’idealismo. Al contatto di queste persone libere, essa perse gli ultimi pregiudizi della sua classe e decise di esplorare ul mondo e la vita degli altri. Elisée  le comunicò la sua passione  per la scrittura ed essa compose la sua prima opera intitolata con semplicità : Pour la vie,  che apparve nel 1898 con una prefazione di Elisée reclus. Era un autentico manifesto anarchico […] Vi si trovavano delle frasi che sembravano uscire dalla penna di Eliseo.  : “ Nulla è più falso e più funesto che il credere che la rassegnazione, l’abnegazione di se stessi, praticata da ognuno possa avere valore (vertu) per la collettività. Come, dal dolore di ogni uomo, volete voi costituire la felicità dell’umanità?….” ( in Jean Didier Vincent, Elisée Reclus, geographe, anarchiste, ecologiste )
Bibliografia: in Jean Didier Vincent, Elisée Reclus, geographe, anarchiste, ecologiste  Champs biographie, 2014 pp. 479-480. 
Questo libro, che nessun editore volle pubblicare a causa  delle sue idee  sovversive nei confronti della Chiesa, della patria , della proprietà privata, dello stato e dell’esercito, ebbe, invece una diffusione notevole negli ambienti anarchici e fu tradotto in varie lingue. Sempre in quel periodo Alexandra David si impegnò attivamente nel nascente movimento femminista. Collaborò al  giornale la Fronde, gestito da donne, denunciando in particolare le  pesanti conseguenze, per le donne, e soprattutto per le lavoratrici, della maternità e le incombenze della vita matrimoniale. Dissentì però dalla richiesta femminista del diritto al voto, ritenendolo, del tutto insufficiente e fuorviante rispetto a una autentica emancipazione della donna. Dopo il suo matrimonio con Philippe Neel, da cui non volle mai dipendere economicamente, Alexandra David-Neel partì per l’ Asia e in particolare nel Tbet dove si interessò  prevalentemente a  problemi di elevato contenuto spirituale.  Parecchi anni dopo, durante gli anni sessanta e la riapparizione nelle strade di Europa delle bandiere nere anarchiche, essa manifestò un rinnovato interesse nei confronti delle sue tematiche giovanili e acconsentì ,volentieri , alla ristampa dei suoi scritti sociali e libertari.

                                                                       

HEM DAY (1902-1969) il cui vero nome era  MARCEL DIEU ( lo pseudonimo nacque dalle prime due iniziali del suo vero cognome e , probabilmente dalle implicazioni dogmatiche del concetto di Dio). Nato in Belgio, fu  librario , editore, anarchico, antimilitarista, neo-malthusiano e  massone. Su sua iniziative, nel 1927,  il Comitato Internazionale di difesa anarchica (CIDA) si mobilitò in favore di Sacco e Vanzetti e quasi contemporaneamente per la liberazione di Durruti, Ascaso e Jover , che, arrestati in Belgio” rischiavano la estradizione in Spagna, dove pendeva su di loro una condanna a morte.   Purtroppo, come è noto, fu solo questa campagna che  ottenne successo. Alla fine degli anni venti e per tutti i  trenta  la sua libreria “ Aux Joieux de l’ Esprit, fu, tra l’altro, un abituale punto di incontro per tutti i compagni, che fuggivano le  dittature fasciste (  italiani,spagnoli, tedeschi ecc.) . Espressione delle sue idee libertarie fu inoltre la sua rivista  Pensées et action “. Nel 1933 il ministro liberale  belga della Difesa  ,  M. Devéze, presentò una proposta di legge che proibiva ogni  diffusione delle idee antimilitariste, nonostante che , in sede internazionale, valesse ancora il Patto  Briand –Kellog , firmato nel 1928,   che aveva messo al bando la guerra e a cui avevano aderito ben 57 stati. Hem Day e il suo amico  LEO CAMPION  rinviarono i loro libretti militari in nome  del diritto alla disobbedienza civile  nei confronti degli eserciti  e della guerra -Furono per ciò processati e l' autodifesa di Hem Day   riscosse una forte risonanza nell’ opinione pubblica .   (cfr. brano) 
Brano da commentare: “  Non è come accusato, Signori,  ma come accusatore che io mi presento davanti a voi.  Accusatore di un governo che  iscrive nella sua costituzione il Patto  Briand-Kellog e che rinnega la sua firma. Nati in un medesimo  paese, parlando la medesima lingua, noi non ci comprendiamo. Voi siete dei guerrieri, io sono pacifista. Noi siamo tutti pacifisti., direte voi. Ma la differenza tra il mio pacifismo e il vostro, è che io sono in prigione e voi su quei seggi a giudicarmi “  (estratto da una dichiarazione  di Hem Day durante il processo )
Bibliografia:   Xavier  Bekaert, Hem Day libertaire belge anarchiste franc-maçonnerie in http://libertaire.pagesperso-orange.fr/portraits/hemday.htm ( traduzione italiana mia) 
 Hem  Day e Leo Campion  furono condannati, il primo la cui situazione era aggravata da alcuni reati di disobbedienza civile commessi precedentemente,  a 2 anni  di prigione e il secondo a 18 mesi  . Dopo  l’espiazione della pena  furono nuovamente arrestati per lo stesso reato e sottoposti a un nuovo processo sempre per il medesimo reato.  ( Tale circolo vizioso, per cui espiata la condanna si tornava ad essere processati per il medesimo reato divenne poi, , come è tristemente noto ,  una costante, per molti anni,  per coloro che  in nome dell’obiezione di coscienza rifiutavano  gli oneri militari ) . Nel caso di Hem Day e di Leo Campion tale infamia fu , comunque, evitata per un immediato sciopero della fame intrapreso dai due anarchici e da una energica protesta  popolare a loro favore. Hem Day nel 1937 si recò in Spagna per dare il suo contributo alla rivoluzione sociale, pur , mantenendo la propria opposizione ad ogni tipo di guerra e optando per un’azione solidale non violenta . (cfr. brano)  
Brano da commentare: “ Intraprendere una rivoluzione […]  tramite una violenza estrema, appare oggi  come terribilmente   assurda . Altrettanto quanto la guerra. La dipendenza tra gli Stati […] così che la mostruosa efficacia degli strumenti di distruzione, rendono catastrofico il ricorso alla violenza estrema collettiva […] Ci sembra dunque necessario , non tanto di condannarla, ma di mostrarne i rischi troppo grossi, la follia e di consigliare un altro metodo di lotta per sopprimere il capitalismo o abbattere il fascismo”  ( estratto da un discorso di Hem Day  dutante una conferenza contro il militarismo nel 1937)
Durante  la seconda guerra mondiale e , poi, nelle guerre francesi in Indocina e in Algeria,  la sua libreria, , continuò ad essere un essenziale punto di riferimento per tutti i refrattari .
Bibliografia,  Xavier Bekaert /Marianne  Enckel, Hem Day in Les anarchistes. Dictionnaire biographique du mouvement libertiare francophone, Les editions de l’atelier, 2014 p. 395
                                                                           
LEO CAMPION
 LEO CAMPION (1905-1992) disegnatore, caricaturista, cantautore, direttore di cabaret, attore, produttore di radio e di televisione, anarchico, pacifista, libero pensatore e framassone.  Figlio di un belga e di una francese alternò la sua esistenza tra Parigi e  Bruxelles. Nel 1933 , insieme al suo grande amico Hem Day fu processato per avere rinviato il suo libretto militare quale protesta per la proposta di legge contro gli antimilitaristi ,presentata dal ministro  liberale, M. Devéze. Durante  la seconda guerra mondiale partecipò attivamente a Parigi alla resistenza nazi-fascista.  Sulle  motivazioni alla base  della sua adesione  alla massoneria , ci sono rimaste alcune  considerazioni sul legame  esistente, secondo lui,  tra questa e l' anarchismo. (cfr. brano) 
Brano da commentare: “ Per gli anarchici come per i framassoni, il comune denominatore è l’uomo. Anarchismo e  Massoneria sono tutti e due basate su un comportamento  morale   ( “sur une morale du comportement “)  dell’ uomo. Tutti e due pretendono all’universale.. Tutti e due  associano,  in modo complementare e armonioso, l’individuo al sociale. [...]I suoi  metodi ( nota mia: della massoneria) così particolari di lavoro,  la serenità delle sue tenute  (tenues),  le sue tradizioni e i suoi riti liberamente accettati, i suoi simboli liberamente interpretati, una totale libertà di espressione nella tolleranza e la fraternità, un processo iniziatico eccezionale di perfezionamento e di emancipazione degli individui nelle loro diversità, il  Massone libero, nella Loggia libera, fanno sì che un anarchico è nella Massoneria  come un pesce nell’ acqua. Perché l’anarchico è un uomo libero. Ora bisogna essere un uomo libero per accettare (e non subire) una disciplina. Perché non vi è una disciplina valida che quella alla quale ci si sottomette liberamente e spontaneamente. Sia che ciò avvenga in una collettività libertaria o in una loggia massonica” ( Leo Campion,  L’anarchisme et la Massonerie) 
Bibliografia: in  http:// recollectionbooks.com/bleed/Encyclopedia/CampionLeo/Le….
                                                             
     L'ironia sottintesa  nelle due immagini qui sopra e nelle due didascalie che le accompagnano, mi sembra, che siano rivelatrici dello spirito scherzoso e libertario di Leo Campion.

                                                                         

 
 
 
 

 
 
 
 
 

 
                                                                                          


                                                                      

                                                             
                          
 

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