L’ INDUSTRIAL WORKERS OF THE WORLD (IWW), fu
fondato nel 1904 e , più che un semplice sindacato interessato alla questione
salariale e al miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori , fu un
movimento sociale e rivoluzionario , impegnato in una lotta, oltre che
tesa ad abolire la società capitalistica borghese, anche contro le
discriminazioni razziali, xenofobe e sessuali
Per questo motivo fu composta nel corso della sua esistenza, in gran parte da
lavoratori e lavoratrici immigrati e dagli “hoboes” ( =
vagabondi, lavoratori stagionali, disoccupati). Il termine “ woblies”,
che caratterizzò gli aderenti dell ‘IWW
derivò o da una storpiatura da parte di stranieri della doppia
lettera “W” oppure dal termine “Wobbly” (=
barcollante, indeciso) affibbiato a loro dalla stampa borghese. Dal
1905 sino al 1908 vi fu un forte dibattito all’interno dell’associazione
tra chi riteneva come strumento indispensabile l’appoggiarsi ad un partito
politico centralizzato e chi invece riteneva prioritaria l’azione diretta
di massa attuata attraverso nuove forme di lotta da inventare volta per
volta a seconda della situazione. Nel 1908 nel nuovo preambolo dello
Statuto dell’ IWW prevalse la seconda tendenza, che caratterizzò la
linea rivoluzionaria dell’IWW sino al suo declino negli anni ‘20 e all’
adesione di molti suoi membri al Partito Comunista Americano..
Nello statuto esplicito fu il suo imprescindibile richiamo alla
lotta di classe tra borghesia e
proletariato, inteso in senso ampio della parola) (Cfr. brano)
Brano da commentare: …” Tra queste due classi una
lotta è destinata a protrarsi finché tutti gli operai del mondo non s’uniscano
in classe, prendano possesso della terra e del sistema di produzione e
aboliscano il sistema del salario […..] Invece della parola conservatrice
“Un equo salario per un’equa giornata di lavoro” dobbiamo scrivere sulla nostra
bandiera il motto rivoluzionario “Abolizione del sistema basato sul
lavoro salariato”. E’ la storica missione della classe operaia farla finita col
capitalismo. L’esercito della produzione deve essere organizzato, non solo per
la lotta quotidiana contro i capitalisti, ma per mandare avanti la produzione
una volta rovesciato il capitalismo. Organizzandoci su base industriale,
formiamo la struttura della nuova società nell’involucro della vecchia.
Comprendendo dunque che tale organizzazione è assolutamente necessaria per la
nostra emancipazione, ci uniamo sotto la seguente costituzione “ ( preambolo
dello Statuto dell’ IWW del 1908)
Bibliografia: in Filippo Manganaro, Senza
Patto né Legge,
Odradek 2004 p. 90. Più
completa, ma qui era troppo lunga, è la traduzione di questo preambolo in
WOBBLY! a cura di Bruno Cartosio, Shake edizioni,
2007 p. 249
Joe Hill, il cui vero nome era Joel Hägglund, nato in Svezia emigrò, ventenne, a New York. Fu lavoratore stagionale e attivista dell’IWW, poeta e cantautore, (cfr. brano)
Nel 1914 fu processato per l’assassinio di un droghiere e , condannato a morte, sulla base di poche prove indiziarie e di molti pregiudizi su chi non era nato in America, , come accadrà dieci anni dopo a Sacco e Vanzetti. Prima di morire scrisse a Bill Haywood: “ Arrivederci Bill: io muoio come un autentico rivoluzionario. Non perdete tempo a piangere. Organizzatevi! Ci sono un centinaio di miglia da qui al Wyoming, potete fare in modo che il mio corpo venga trasportato sul confine di stato per essere cremato? Non mi va di restare nell’ Utah da morto.”
Brano da commentare : “ … Che cosa trasformò il ricordo di Joe Hill in leggenda?
Senza di esse, Hill sarebbe stato probabilmente solo un altro emigrante senza
nome, uno dei tanti degli accampamenti di lavoratori stagionali, un cavaliere
della ferrovia, uno che dormiva nei fienili, un uomo che lavorò troppo per
troppo poco. Nel suo momento migliore Joe Hill parodista e compositore, fu
l’interprete e lo scrittore dei lavoratori immigrati e dei lavoratori
stagionali d’ America, trasformando in espressione lirica le loro esperienze
quotidiane di disillusione, di sofferenza, di amarezza e di ingiustizia. I suoi
versi per la maggior parte sono severi, battaglieri, spogli di ogni inutile
ornamento, creati per cercare di migliorare il destino dei lavoratori. Alcune
delle sue migliori canzoni di protesta e di parodia gli procurarono una modesta
fama in vita e gli assicurarono una specie di immortalità dopo la morte.
Comunque, non furono solo canzoni di lotta: contenevano anche versi romantici
pieni di sentimento, irriconoscibili sebbene frutto della stessa mano. Hill
scrisse la musica per i suoi versi solo in poche occasioni, perché solitamente
adattava le sue parole a melodie popolari del momento (1900-1915) a gospel ben
noti e a inni…”
( Gibbs M. Smith, Joe Hil …)
Bibliografia: Gibbs M. smith, Joe Hill la vita leggendaria e le
canzoni (rivoluzionarie) del “primo eroe popolare del ventesimo secolo, La Salamandra , 1978 p. 30
Tra le sue canzoni più famose vi è “ Il predicatore e lo
schiavo”. (cfr. canzone da commentare)
Canzone da commentare: “ Predicatori dai
lunghi capelli spuntano ogni notte / tentando di convincervi intorno a ciò che
è bene e ciò che è male / ma provatevi un po’ a chiedergli qualcosa da mangiare
/ vi risponderanno con le loro voci melliflue: Ritornello: Mangerete , un bel giorno mangerete / nel
paese glorioso che sovrasta le vette / Lavorate e pregate, in stamberghe
vivete, che di torte un cielo vi aspetta quando alfin
morirete ./ Reciteranno il loro
repertorio da esercito della fame, / canteranno, applaudiranno, pregheranno /
finché del vostro denaro i piatti pieni avranno / e
quando sarete ridotti a mendicare vi diranno: Ripetere
il ritornello: Mangerete, un bel giorno
mangerete ......../ Ecco rispuntano i
giullari, i saltimbanchi del Signore / gridano, saltano, strepitano / “ Date il
vostro denaro a Gesù – essi- dicono – date, / e da tutti i malanni all’istante
guariti sarete /
Ripetere il ritornello: Mangerete, un bel giorno
mangerete…./ Se invece per i vostri figli e le vostre donne con tutte le
forze lottate / se a questa vita qualcosa di buono voi strappare volete / col
nome di malvagi e peccatori vi
chiameranno / e l’inferno da morti vi prometteranno / Ripetere il ritornello : Mangerete, un bel giorno mangerete…./ Lavoratori di tutto il mondo, uniti, fianco a fianco per la
libertà combatteremo. / Quando il mondo e le sue ricchezze fatti nostri avremo
/ in faccia ai corrotti queste parole canteremo: Ripetere il ritornello:
Mangerete, un bel giorno mangerete …./. ( Il predicatore e lo schiavo, parole
di Joe Hill , musica sul tema di Sweet
bye and bye)
Bibliografia: Gibbs M. smith, Joe Hill la vita leggendaria e le
canzoni (rivoluzionarie) del “primo eroe popolare del ventesimo secolo, La Salamandra , 1978 p. 30
Un aspetto ancora poco noto di Joe Hill e’ la sua attività
di disegnatore Woobly. Alcuni dei suoi
disegni che ci sono giunti furono pubblicati su giornali rivoluzionari come One Big Union, e Industrial
Worker oppure inviatI come cartoline ai
suoi compagni di lotta. ( cfr. brano)
Brano da commentare: “ …. Grazie al “ sale
e pepe” , i disegni di Hill hanno un
loro proprio sapore : una grazia cruda (crue),
senza inibizioni, e un humour che solletica lo spirito e non lo lascia più.
Indifferente alla composizione, l’equilibrio, la precisione, la sfumatura o
altra sottigliezza grafica, egli non era un maestro del disegno ma il suo senso
acuto della gag compensava le sue carenze. Hill scriveva per ridere, e il suo
riso faceva centro (faisait mouche) presso gli hoboes
come sui cantieri attraverso il paese. Sembra aver disegnato alla velocità
della luce, con il calore e l’energia di un gruppo di scioperanti demolendo una
prigione per liberare avanzi di galera (taulards). Ogni suo disegno era probabilmente
finito ai primi colpi di matita.[…] Hill ha messo delle verità woobly
gravose ( de poids ) in una forma comica e leggera, suscettibile di essere
agevolmente compresa ed apprezzata. Con
la loro irrazionalità ludica, la loro tendenza animista, che se ne infischiano della
logica mondana e di altre manifestazioni repressive del “ principio della
realtà” i disegni di Joe Hill provocando l’ilarità, aprono le porte dell’
“impossibile”. Il segreto del Piacere – e dunque il potere – del disegno
consiste in questa deformazione, in questa irrealtà. […] Insieme alle sue
canzoni, le “scarabocchiature” (griffonnages) di Hill contribuivanoa
rinforzare e a stimolare l’insieme dei sogni e desideri IWW: rappresentazioni
formali delle speranze, fantasticherie e
attese di una classe operaia rivoluzionaria cosciente …” ( Franklin
Rosemont, Joe Hill…)
Bibliografia: Franklin Rosemont, Joe Hill. Bread, Roses and Songs . La création d’une contre-culture ouvriére et révolutionnaire aux Etats-Unis, Editions CNT-RP, 2015, pp.
96-97 (traduzione italiana mia da verificare, per chi sa il francese, con l’ originale.
SAM MURRAY e ETHEL DUFFY TURNER |
La partecipazione nel 1911, di Joe hill ad alcune azioni rivoluzionarie , insieme ad altri compagni dell' IWW in Messico con i magonisti di “Tierra y Libertad” ha sollevato, nel tempo, parecchie discussioni tra chi la negava e chi, invece, la sosteneva. A favore di questa seconda ipotesi , circolò, nel 1955, il riassunto di
un’intervista di ETHEL DUFFY TURNER (
cfr. post: ENRIQUE e RICARDO FLORES MAGON ed altri) ) a SAM MURRAY , amico di
Joe Hill. ( cfr. brano)
Brano da commentare: “Sam Murray ritrovò
il suo amico Joe Hill nella Bassa-California. Egli si recò nel campo degli insorti
verso l’ 8 giugno [1911] dopo avere
discusso con Ricardo Flores Magon a Los Angeles e con Jack Mosby, ferito a san Diego. Joe Hill era
arrivato verso il 1 giugno. […] Il 22 giugno Mosby inviò una compagnia di
circa settanta uomini in ricognizione, sotto la direzione di un Canadese,
chiamato Sylvester, al fine di
scoprire l’eventuale
presenza di federali (
l’armata regolare di Diaz). Sam Murray e Joe Hill facevano parte tutti e due
della banda (troupe) Erano tutti
equipaggiati di winchester. A
circa dieci chilometri a sud de Tijana,
essi si sparsero lungo il fiume , e allo
scoperto, occuparono un granaio e una
fattoria . Mosby gli
aveva detto “ Se voi vedete il nemico, ritornate” Ma quando l’avanguardia dei federali giunse, Sylvester non volle ritirarsi. I
suoi uomini aprirono il fuoco sui soldati per trattenerli attendendo i rinforzi
guidati da Mosby. I federali credevano che il granaio fosse pieno di
rivoluzionari, mentre non ve ne era nessuno. Essi ebbero paura di andare avanti. I settanta Liberali (
forze PLM-IWW ) avanzarono allo
scoperto per dare inizio a una
scaramuccia. Un Insurrecto fu ucciso.
[…] Quando il generale Jack Mosby e le sue forze arrivarono, iniziò ( s’engagea) la
battaglia con i federali.
Essa durò circa un ‘ ora . Largamente sorpassati in numero e in potenza
di fuoco, sotto la forma di sei mitragliatrici, i Liberali furono costretti a ripiegare su Tijuana . Questa decisiva disfatta mise fine
alla speranza di una guerra a grande scala in California. Il nemico riprese
Tijuana. Alcuni insurrectos fuggirono (glissèrent) al sicuro dall’altra
parte della frontiera. Joe Hill era tra loro. Sam Murray e molti altri furono
arrestati dall’esercito americano e imprigionati a Fort Rosecrans vicino a San Diego” ( Ethel Duffy Turner, riassunto di una intervista a Sam
Murray, 1955)
Bibliografia: Franklin Rosemont, Joe Hill. Bread, Roses and Songs . La création d’une contre-culture ouvriére et révolutionnaire aux Etats-Unis, Editions CNT-RP, 2015, pp. 119-120
Sulla rivoluzione magonista Joe Hill compose due vignette
in cui la primo raffigurava Sam Murray in Messico, armato fino ai denti
e la seconda l' immagine di un pistolero, vestito alla messicana, con
un largo sombrero, investito da una gragnola di proiettili . Ed è da notare che nella prima , pubblicata nel dicembre 1923 su Industrial Worker, sulla didascalia era scritto " Come la memoria si conserva" e nella seconda , una cartolina postale inviata al fratello, Joe Hill lo avvertiva che stava partendo per il Messico rivoluzionario.Come al solito questi due disegni di Joe Hill mi hanno invogliato a fare, a modo mio , due figurine di creta ispirate a loro.
Franklin Rosemont nel suo libro su Joe
Hill acclude, inoltre, a favore della
partecipazione di Joe Hill alla battaglia di Tijuana e al gruppo rivoluzionario
nord-americano “ Terra e Libertà “ ,
una foto ed alcune frasi di Joe Hill, contenute nelle sue lettere scritte dalla prigione , in cui era detenuto, ai suoi compagni e compagne più affezionati. (cfr. brano)
Brano da commentare: “
Personali ( propres) riferimenti di Joe Hill al Messico, in uno dei suoi
articoli come in qualcuna delle sue lettere ad amico sono anche
rivelatrici. Nel marzo 1913 , l’
Industrial worker
pubblica un articolo di Hill intitolato “ The People” , un pamphlet contro
l’utilizzazione della parola “peuple” che Hill da buon marxista, ritiene
demagogico in quanto il termine tende a designare la classe media. Per
illustrare il suo punto di vista, egli evoca la sua esperienza durante la
rivoluzione della Bassa-California: “ Quando la bandiera rossa sventolava sulla Bassa-California, non vi erano persone
del “popolo” nei ranghi dei ribelli. Operai coriacei e macellatori di vacche
formavano il grosse della banda, al fianco di qualche “fuori-legge” tanto
quanto questa espressione abbia un senso. “ Il popolo” aveva l’abitudine di
discendere nei suoi vagoni fetidi ( automobili) per dare uno sguardo a “ questi
selvaggi con la loro bandiera rossa” a due soldi la vista”.” Una foto nel libro di Blaisdell, Desert Revolution, mostra una bandiera rossa – la bandiera
Terra e Libertà – sventolare su Tijuana, un gruppo rivoluzionario in secondo
piano . Due anni più tardi, in una lettera Sam Murray scritta dalla prigione di
Salt Lake City il 13 febbraio 1913, Hill si riferisce , con più che poca
nostalgia, alla “banda Tierra e
[sic] Libertad” ( Lettere p. 26) . E il 30 settembre, quando stava per essere
giustiziato qualche giorno più tardi, scrisse una nuova volta a Murray : “ Ebbene, Sam , tu ed io abbiamo avuto quel piccolo piacere che pochi ribelli hanno
avuto il privilegio di condividere “ ( Ibid. p. 57) . Con Elizabeth Gurley Flynn , fu più esplicito : “ Io ho avuto il piacere di battermi una volta
sotto la bandiera rossa “ ( Ibid. p. 62) . E indirizzandosi nella sua lingua
materna, lo svedese, al suo compagno socialista svedese , Oscar W. Larson ,
Hill scrisse: “ Io
ho avuto … il grande onore di battermi
una volta sul campo di battaglia sotto la bandiera rossa, e confesso che ne
sono fiero. (Ibid. p. 59) … “ ( Franklin Rosemont , Joe Hill…) pp. 123-124 )
Bibliografia: Franklin Rosemont, Joe Hill. Bread, Roses and Songs . La création d’une contre-culture ouvriére et révolutionnaire aux Etats-Unis, Editions CNT-RP, 2015, pp. 123-124
Bibliografia: in Gibbs M. Smith, Joe Hill,op. cit., p.. 236
Bibliografia: Il testo della canzone di Joe Hill (con traduzione in italiano) è in Gibbs M. Smith, Joe Hill, La salamandra 1978, pp. 327-328
(Nota: mi piacerebbe sapere cosa disse Elizabeth Gurley Finn dell’ assassinio di Tresca, che, da giovane, aveva molto amato ?)
Ispirandosi probabilmente a Joe Hill, più tardi WOODY GUHTRIE (1912-1967) riprese il medesimo tema delle donne impegnate nel sindacato anche se la militante, cui si riferiva, non era più la Gurley Finn ma una certa Ina Wood
Una delle più famose canzoni composte da Joe Hill fu "Giovane Ribelle" dedicata a ELIZABETH GURLEY FINN, (1890-1927) celebre militante dell’I.W.W, assai attiva, tra l'altro, durante lo sciopero di Lawrence e nei comitati di difesa in sostegno , prima, di Joe Hill e, più tardi, di Sacco e Vanzetti. Alla fine degli anni trenta divenne, poi, membro e infine presidente del Partito Comunista Americano.
Canzone, tradotta dall’inglese, da commentare : “
Che tra i tipi di donne ci sia una gran varietà in questo curioso
mondo, ognuno lo sa. Alcune vivono in palazzi meravigliosi e indossano i
vestiti più belli e più costosi. Principesse ci sono di sangue blu e
regine che si adornano di ciondoli di diamanti e di perle fine Ma fra tutte la più perfetta, la bella tra le belle è senza dubbio la giovane ribelle . E’ la giovane ribelle della classe lavoratrice la gemma più preziosa che al militante impegnato nella lotta infonde coraggio, orgoglio e gioia senza posa. Al nostro sindacato molte ragazze han già aderito, ma che molte, molte altre aderiscano è il bisogno più sentito . Perché combattere, combattere
insieme è l’esperienza più bella, quella che più ci preme. Sì le sue
mani ruvide per il lavoro son più quelle d’una volta e il suo vestito può essere in disordine, ma questo che importa? Dentro il suo
petto palpita ardente un cuore sincero per la sua classe e la sua gente
. E i mascalzoni tremino di terrore e paura quando al suo risentimento e
al suo disprezzo essa darà la stura. Perché tra tutte la più perfetta,
la bella tra le belle è senza dubbio la giovane ribelle ( da ” The Rebel Girl “di Joe Hill)” Bibliografia: Il testo della canzone di Joe Hill (con traduzione in italiano) è in Gibbs M. Smith, Joe Hill, La salamandra 1978, pp. 327-328
(Nota: mi piacerebbe sapere cosa disse Elizabeth Gurley Finn dell’ assassinio di Tresca, che, da giovane, aveva molto amato ?)
Ispirandosi probabilmente a Joe Hill, più tardi WOODY GUHTRIE (1912-1967) riprese il medesimo tema delle donne impegnate nel sindacato anche se la militante, cui si riferiva, non era più la Gurley Finn ma una certa Ina Wood
Canzone, tradotta dall’inglese, da commentare : “C’era una ragazza nel sindacato che non aveva paura dei crumiri, delle spie e dei provocatori, degli agenti del padrone e delle cariche della guardia nazionale. Se ne andava alla sezione sindacale quando c’era una riunione e se arrivavano gli sbirri del padrone non si muoveva di un passo. Questa ragazza conosceva bene i trucchi delle spie, e non si lasciava imbrogliare dai leccapiedi, ma continuava a lottare per salari migliori, a organizzare i compagni, e mostrando la tessera sindacale alla Guardia Nazionale diceva così: Non mi fate paura, io sto nel sindacato e ci resterò fino alla morte. Ragazze che amate la libertà seguite questo consiglio scegliete il vostro uomo tra i militanti sindacali e aderite alla sezione femminile. La vita coniugale non è dura se hai la tessera, e un uomo è più felice se anche sua moglie è nel sindacato”. ( da Union Maid di WOODY GUTHRIE )
Bibliografia: Il testo della canzone di Woody Guthrie è in Filippo Manganaro, Senza patto né legge Odradek, 2004 p. 243. In Le canzoni di Woody Guthrie Feltrinelli, 2008, p. 184-186. la traduzione è un po’ diversa.
MARIA EQUI ( 1872-1952) nata a Bedford nel Massachusset da padre italiano e da
madre irlandese, laureata in medicina,
femminista e anarco-sindacalista. Strinse una relazione
assai stretta con Bess Hoicomb , una insegnante in una
scuola religiosa- Quando il datore di lavoro,
reverendo Orson Taylor, cercò di
non pagare Bess Hoicomb di quanto le doveva, Maria Equi la difese con grande
energia, giungendo persino a correre
dietro il reverendo per strada minacciandolo con un frustino. L’episodio ebbe una notevole
risonanza e fu riportato in diversi giornali. Il comportamento disonesto e corrotto del reverendo Taylor venne infine alla luce e la comunità locale solidarizzò con le due giovani donne. offrendo a loro
quanto dovuto dal non
molto reverendo . Trasferitisi a San
Francisco Marie Equi partecipò
assai attivamente, come medico, al soccorso degli abitanti durante il
terremoto del 1906. In questi frangenti
conobbe una giovane infermiera Harriet Speckart, con cui visse per
oltre vent’anni e insieme adottarono una bambina, Mary. Nel
1913 la Equi, fu ferita
alla schiena da un poliziotto a cavallo mentre stava soccorrendo una
giovane manifestante, operaia malmenata brutalmente durante una manifestazione
di lavoratrici in sciopero della
fabbrica Oregon Parking Co. L’episodio fu la la causa determinante per la sua adesione all’ Industrial Workers of the World (IWW) ( cfr.post I.W.W.)
Brani da
commentare: 1)
“ An Indian Girl (Mrs. O’ Connor) got on to a
box to speak. She was about to become a mother in a few months.
The mounted police would leap from their horses’ backs, hitting
the hads ofwork ing men in
the crowd. When they pulled that girl from the box.- that was where I went
wild. All the fighting blood rose in my heart . I
got on
the box and said things . They took the indian girl to the courthouse. I
followed and got in
“ (
Marie Equi ,New York world 5 April
1914 ) ; 2) “ It was my experiences during that strike that made me a socialist …. Previous to the time
I was a Progressive … Any betterment of conditions must
come about by direct action ,
in other words, militancy “
(Marie Equi in New Bedford Evening
Standard, 17 March 1914 p. 3 )
Bibliografia : in
Nancy Krieger, Queen of the bolsheviks. The Hidden History of Dr. Marie Equi, 1983
Al
tempo stesso si impegnò per il diritto di voto alle donne dell’ Oregon , ottenendo su questo
punto un grande successo,
avendo comunque ben chiaro che una
completa emancipazione della donna dalla sua
condizione di inferiorità così
come anche il superamento di altri mali
sociali non poteva avere luogo se non
con la radicale abolizione del sistema
capitalistico. (cfr brano) .
Brano da commentare: “ Certainly I am a suffragist. But I am far from believing that woman suffrage is a
panacea for every political ill. I am not a Prohibitionist, though I recognized the liquor evil is
a national curse. To my
mind, the liquor evil, the social evil, unemployment and the great social and economic problems that confront us a
are merely syntoms of the greater evil of capitalism” ((Marie Equi in New Bedford Evening Standard, 17 March 1914 p. 3 )
Bibliografia : in
Nancy Krieger, Queen of the bolsheviks. The Hidden History of Dr. Marie Equi, 1983
Militò anche nel
movimento per il controllo delle nascite e accusata di avere praticato alcuni
aborti fu arrestata insieme alla nota attivista MARGARET SANGER . Durante la prima guerra mondiale Marie Equi si impegnò notevolmente contro il conflitto e subì un processo , che oltre ad avere come esito una condanna a
tre anni di prigione per avere criticato
il governo, la bandiera, l’esercito, etc., si tradusse anche in un attacco esteso alla sua persona e al suo stile di vita ripetendo senza sosta
ingiurie quali “ donna senza sesso”
, “moralmente corrotta” ,
“anarchica, degenerata, abortista
etc. A questo vemente attacco essa si difese
con forza pretendendo le scuse del pubblico ministero e controbattendo alle sue domande con altre domande su temi quali la guerra, il militarismo, lo sfruttamento operaio, la povertà, etc. Dopo la sua liberazione, lasciata nel frattempo da
Harriet, che si era trasferita
in un’altra città, anche per salvaguardare la bambina dalle continue ingiurie e molestie contro di loro da parte di cittadini cosiddetti "benpensanti "
e dalla polizia, Maria Equì, durante un tour propagandistico, conobbe Elizabeth Gurle Flinn, che si era da poco
lasciata con Carlo Tresca e iniziarono
una relazione che durò circa 10 anni. E fu solo dopo la fine di quella relazione, che Elizabeth Gurley Flinn iniziò la sua ascesa all’interno del
Partito Comunista Americano,
dopo, ovviamente, una previa e rigorosa
censura, da parte del partito, del suo passato comportamento sessuale non convenzionale.
Nessun commento:
Posta un commento