WU CHIH HUI, CHANG CHING CHANG, LI-SHIH-TSENG
|
WU CHI HUI ( o WU ZHIHUI
o anche WU JINGHENG) ( 1865-1953)
nato in una famiglia non agiata ,
riuscì egualmente a studiare e insegnò per un certo periodo di tempo a Pechino
e a Schangai. Fortemente critico nei confronti della politica
del governo , dovette lasciare la Cina e
nel 1906, dopo avere molto viaggiato, si trasferì definitivamente a Parigi, dove divenne un
membro autorevole, insieme a Li
Schih Tseng e a Chang Ching Chang del “
Gruppo di Parigi “ e di altre associazioni libertarie. Collaborò assiduamente con articoli e opuscoli
al giornale del
gruppo, ,l “ Husin Shih-chi” (
Tempi nuovi ) fondato
nel 1907 e di cui vi era anche la versione in “esperanto”. Tornato in Cina nel 1912 si
alleò sempre più con il passare del tempo al Kuomitang , per
cui svolse, sotto la dirigenza di Chiang Kai schek , anche alcuni incarichi amministrativi e divenne, tra l’altro, l’insegnante/educatore
di Chang Ching-kuo, figlio di di Ch iang Kai schek . Wu Chi Hui morì a Tapei a 88 anni .
CHANG CHING CHIANG (
noto anche come ZHANG RENJIE) ( 1877- 1950)
, autorevole esponente del cosidetto “ Gruppo di Parigi”
era figlio di un ricco commerciante
di Schangai ed ereditò , alla
morte del padre , un grande patrimonio, che gli permise di viaggiare e di
studiare. Trasferitosi a Parigi nel
1902, affascinato dalla cultura
occidentale e in particolare dal pensiero anarchico di Kropotkin e di Reclus, divento ben presto anarchico. Fondò
la T’ung-yun (Tonyng (Company ) , società
commerciale di opere d’arte e come attività collaterali aprì un ristorante, una casa da tè e avviò anche
una tipografia e una rivista illustrata. Tutte queste attività si prefiggevano, soprattutto lo scopo, di fornire lavoro a giovani studenti cinesi che giungevano in Francia e che
per la maggior parte, poi, diventavano anche essi anarchici o quanto meno
simpatizzanti di quelle idee. Nel 1907 Chang Chin Chang fondò
la rivista “ Hsin Shih-chi” (
Tempi nuovi ), insieme a Li
Schih Tsen e a Wu Chi –hui, che,svolse un importante ruolo culturale e di propaganda
anarchica sia in Francia che in Cina, dove veniva letta anche dai nazionalisti cinesi che lottavano contro il
governo manciù. Tornato nel 1912 in Cina,
Chian Ching Chiang continuò a
promuovere e a finanziarie società ed
associazioni in Francia per permettere a giovani studenti di studiare
la cultura occidentale. Anch’
egli, con il passare del tempo, a causa soprattutto della sua antica amicizia
con Sun- Yat – sen si avvicinò sempre più
al Kuo-mi-tang, e divenne, sotto Chang Kai-Chek , governatore di Zhejiang dal 1928 al 1930. Quando scoppiò la guerra cino-giapponese emigrò a New York, dove
morì nel 1950.
LI SHI-TSENG ( 1881-1973)
figlio di un alto funzionario dell’ impero manciù
si trasferì a Parigi come addetto
all’ambasciata, ma poi lasciato questo incarico si iscrisse alla Sorbona per studiare chimica e biologia. Nel
1907 organizzò l’ “Associazione di Studi Biologici dell’ Estremo Oriente “ e creò anche
una fabbrica di prodotti alimentari a base di soia , dove lavorarono
diversi giovani studenti cinesi in un
clima di cooperazione e mutuo appoggio.
Esponente di rilievo del “ Gruppo di Parigi” e principale animatore
, con Chang Ching Chiang e Wu Chi –hui della “ Società di studio frugale e Lavoro
diligente” , che intendeva facilitare la
permanenza in Francia degli studenti cinesi , incrementando quel movimento di studio e lavoro, iniziato nel
1912. Questo movimento cominciò a declinare , dopo
la prima guerra mondiale , con la mutata politica economica francese nei confronti dei cinesi, meno richiesti sul
mercato del lavoro. Lotte e manifestazioni organizzate dagli
studenti lavoratori cinesi per ottenere migliori condizioni di vita furono duramente represse, e numerosi furono i giovani cinesi espulsi dalla Francia. .
Intanto, sempre più
interessato alla pedagogia Li Shi. Tseng contribuì alla creazione di università e biblioteche , in Svizzera, in
Uruguay , in Cina sino alla sua morte nel
1973 a Taiwan.
Le idee diffuse dal
Gruppo di Parigi furono, come si è gia detto, espresse dalla rivista “ Hsin Shih-chi” ( " Tempi nuovi ", il cui titolo si ispirava alla famosa omonima rivista anarchica francese diretta da Jean Grave). In questa rivista si
trattavano, oltre alla diffusione del pensiero anarchico oc cidentale e alla critica della religione, della famiglia ,
del matrimonio, ecc , anche di temi scientifici, a cui veniva data una primaria importanza. . Largo spazio era dedicato al chiarimento degli obiettivi
del gruppo sollecitando da parte dei
lettori la formulazione di domande e l’esposizione di problemi , a cui puntualmente i redattori rispondevano. (cfr. brano)
Brano da commentare: “ L’individuo è l’
unità fondamentale della società. Assieme agli altri, egli costituisce un
popolo e con altri popoli costituisce un paese.
La società a sua volta è formata
dal processo di unificazione di tutti i
paesi. La società vera e propria è
quella che permette liberi scambi tra
gli individui, il mutuo soccorso, la felicità comune per tutti, il godimento di
ogni cosa e la liberazione dal controllo imposto dalla forza di pochi . Ecco ciò che l’anarchismo intende realizzare.
Tuttavia, i governi di oggi sono organizzati da pochi, che a loro volta emanano leggi che sono vantaggiose per
quei pochi ….. Di conseguenza, lo Stato
è il distruttore della società giusta. Insomma quiel che vogliamo è la
distruzione del distruttore della società giusta “ ( estratto da "
Una lettera al “ Hsin Schi-chi “ di un certo individuo , con risposte di Li
Schih –tseng " ,
n. 8, agosto 1907 )
Bibliografia:
in Robert A. Scalopino – George T. Yu ,
L’anarchismo in Cina. L’altra faccia della rivoluzione cinese cancellata dal
regime di Mao , Galzerano editore, 1982 pp. 77-78. Cfr. anche Jean Jacques Gandini, Anarchici in Cina, in A rivista anarchica, n. 197, febbraio 1993
Quasi contemporaneamente
al “ Gruppo di Parigi” era sorto ad opera di intellettuali e studenti cinesi
, andati a studiare in Giappone , il
cosiddetto “ Gruppo di Tokio” , in cui si distinsero, tra il 1906 e il 1907, LIU-SCHIPEI
e sua moglie HE ZHEN.
LIU SCHIPEI
(1884-1919) , appartenente a una
illustre famiglia cinese di
intellettuali specializzati nello studio
della letteratura e della
filosofia classica cinese. Anche il giovane Schipei si distinse negli studi filologici e letterari, ma sempre più critico nei
confronti del governo manciù, lasciò la Cina , per stabilirsi
con la sua giovane moglie a
Tokio. Sotto l’influenza del noto anarchico giapponese DENYIRO
KOTOKU, Liu Schipei divenne anarchico
e contribuì alla nascita e allo
sviluppo del cosiddetto gruppo di Tokio,
che pur condividendo numerosi interessi con il " Gruppo di Parigi" ,
mostrò, tuttavia, minore interesse nei confronti dei grandi progressi scientifici occidentali
e privilegiò, al contrario, la
filosofia e la cultura umanistica occidentale interpretandola alla luce dell’antico
pensiero cinese. (cfr. brano)
Brano da commentare: “... Alas! From past to present,
humankind has never experienced the joy of equality. The reason people are
unequal is because they are not independent. It is because of dependence that
the enslavement of people is possible. Because of dependence, they lose their
right to freedom. As they lose freedom, they also lose the right to equality.
Humankind has been imprisoned for a long time, which is contrary to the
principle of equality. People who enslave others must depend on the willingness
of the ruled. If they are reluctant to be ruled, you will lose what you depend
on. Then you lose your subsistence. People enslaved by others must depend on
their willingness to rule. If they don’t need your service any more, you will
definitely lose your job. Then you cannot afford your subsistence. Therefore,
dependent people are the most dangerous ones among human beings. ..." ( Liu Schipei, On Equal Human Ability
Bibliografia : in robertgraham.wordpress.com
› liu-shipei-on-eq... . Una approssimativa e provvisoria traduzione in italiano potrebbe essere, (mi sono aiutato con internet), la seguente: "Ahimè! Dal
passato al presente, l'umanità non ha mai provato la gioia dell'uguaglianza. Il
motivo per cui le persone sono disuguali è perché non sono indipendenti. È a
causa della dipendenza che è possibile ridurre in servitù le persone. A causa
della dipendenza, esse perdono il loro diritto alla libertà. Man mano che perdono la
libertà, perdono anche il diritto all'uguaglianza. L'umanità è stata
per lungo tempo imprigionata, ciò contraddice il principio di
uguaglianza. Le persone che asserviscano gli altri devono dipendere dalla
volontà dei loro servitori. Se sono riluttanti a essere sottomessi, perderai ciò da
cui dipendi. Quindi perdi la tua sussistenza. Le persone asservite dagli
altri devono dipendere dalla volontà dei loro padroni. Se non hanno più
bisogno del tuo servizio, perderai sicuramente il lavoro. Quindi non puoi
permetterti la tua sussistenza. Pertanto, le persone dipendenti sono le più
esposte al rischio ( o pericolose) tra gli esseri umani. "
Nel 1909 Liu Schipei, tornò in Cina, e
ponendosi per motivi, ancora non del tutto chiari, al servizio della polizia,
tradì i suoi compagni. Secondo gli storici Scalapino e You è probabile che il tradimento di Liu Schipei fu dovuto
a un ricatto della polizia per passare sotto silenzio il coinvolgimento di He Zhen in un attentato ( cfr. L’anarchismo in Cina, op. cit. p. 123). Dopo
la rivoluzione del 1911 si concentrò
soprattutto sugli studi filologici
e e filosofico-letterari e insegnò all’
Università di Pechino sino alla sua morte
per tubercolosi nel 1919.
HE ZHEN ( o anche Ho
CHEN) (1884- ca. 1920) Nata , anche essa, in una illustre famiglia, sposò Liu Schipei nel 1903.e lo seguì nel
1904 in Giappone. Partecipò alle
attività del gruppo di Tokio e fu la direttrice
e assidua collaboratrice del
giornale del gruppo, T’ ieni Pao ( Giustizia naturale) .
Molti dei suoi articoli furono attribuiti a Liu . Fondò un’ associazione per i diritti delle donne
( Nüzi Fuquan Hui ) ed è
considerata come la donna che introdusse l’anarco-femminismo in Cina. Molto
importante fu il suo articolo intitolato,
Liberazione delle donne pubblicato su
Giustizia naturale nel 1907, dove , tra l’altro, veniva criticata la richiesta del diritto al
voto avanzata dal femminismo borghese. (cfr. brano)
Brano da commentare: “ … La maggioranza
delle donne sono già oppresse dal governo e dagli uomini. Il sistema
elettorale aumenterebbe soltanto la loro
oppressione introducendo un terzo
elemento dominante: un’
élite femminile. In tal modo l’
oppressione della maggioranza delle donne permarrebbe , se ne approfittebbea una minoranza di donne. Quando poche donne
al potere dominano la maggioranza delle donne senza potere, ciò produce delle
disuguaglianze di classe tra le donne.
Se la maggioranza delle donne non vuole
essere controllata dagli uomini, perché volere essere controllate da delle
donne. ? Pertanto invece di competere con gli uomini per il potere, le donne devono lottare per rovesciare il
dominio degli uomini. Una volta che gli
si toglie i loro privilegi , saranno uguali alle donne. Non ci saranno più né
donne sottomesse né uomini sottomessi. Questa è la liberazione delle
donne. Questa è una riforma radicale.
Perché dobbiamo accontentarci del sistema parlamentare esistente e del movimento per il suffragio come ultimo fine ? Solo così le donne impegnate potranno trasformare il
loro movimento da quello che cerca di entrare nel governo a quello che cerca di distruggere il governo!
(estratto da He Zhen, Liberazione delle donne in Giustizia naturale vol. 7-10 , settembre –ottobre 1907)
Bibliografia: in
http://rebeldealegre.blogspot.it/2014/12/he-zhen-liberacion-de-las.......
cfr. anche Marianne Enckell, Y en pas une sur cent in De femminisme, en veux-tu, en
voilà in Réfractions n. 24, 2010 p. 34 (traduzione italiana mia da , come al solito, verificare)
Della vita di He Zhen, dopo la morte di Liupei non
si sa nulla di preciso . Secondo alcuni si convertì al buddismo e si
fece monaca.
SHIFU |
La diffusione delle nuove idee trovò poi nuovo impulso con la nascita
nel 1915 del” Movimento per una nuova cultura”, filo occidentale e anti tradizionalista, che sfociò poi nel 1919
nel” Movimento studentesco del 4 maggio”, in cui svolse un ruolo determinante
il rivoluzionario anarchico, noto col nome di SHIFU, morto , di turbercolosi ,in
quello stesso anno. . Il suo vero nome
era LIU SHAOBIN. Un
suo biografo, Edward Krebs lo
ha definito “l’anima dell’anarchismo cinese "
e la sua grande influenza sul
movimento rivoluzionario cinese fu riconosciuta
nel 1919 anche da Mao Tse Tung. Militò dapprima tra i nazionalisti
repubblicani e infine approdò verso l’anarchismo ponendosi come obiettivi il comunismo, il
sindacalismo, l’antimilitarismo, la
critica della religione e della famiglia,
il vegetarianismo, la diffusione dell’esperanto, la rivoluzione
mondiale.
Brani
da commentare: 1) “ I nostri principi sono Il comunismo, l’antimilitarismo, il
sindacalismo, l’antireligione, l’antifamiglia, il vegetarismo, una lingua
universale e l’armonia universale. Allo stesso tempo siosteniamo tutte le nuove scoperte
scientifiche che fanno progredire il benessere dell’uomo” ( Schifu, Dichiarazione
di Principi del Huing Ming-Lu (“Organizzazione dei galli
che cantano nelle tenebre”) 1913 . 2) “ … contributo anarchico al crescente
movimento rivoluzionario: In prima fila
per l’istruzione universale, la trasformazione della famiglia e l’emancipazione
delle donne – fondatori dei primi sindacati moderni in Cina ; alla testa della
diffusione del movimento rivoluzionario nelle aree rurali ; i primi a
sperimentare nuove forme d’istruzione e
nuovi modi per organizzare la produzione “ ( da
Andrew Flood,
Storia anarchica della rivoluzione cinese)
Bibliografia: in
Victor Garcia, Introduzione, in Robert A. Scalapino- George T. Yu, L’anarchismo
in Cina Galzerano p. 34
ANONIMI
COMPAGNI E COMPAGNE CINESI
Dopo la morte per tubercolosi di Shifu ,
gli anarchici, sino al 1921, e anche alcuni
anni dopo la fondazione del Partito Comunista cinese, rappresentarono la componente maggioritaria
del movimento rivoluzionario cinese e
non si limitarono soltanto a fare propaganda
tra gli studenti e gli intellettuali , ma andarono anche , in gran
numero, nelle manifatture del tabacco, nelle fabbriche tessili , nei cantieri navali
e nelle campagne cinesi ottenendo
rilevanti successi soprattutto
nel Fujan. Un discepolo
di Shifu ,
LIANG BINGXIAN, ispirandosi alle idee del suo maestro, fondò il
giornale anarco-sindacalista “Il Lavoro” che
esercitò una grandissima influenza sul proletariato urbano e rurale. A
determinare il declino del movimento,
oltre alla repressione attuata sul movimento rivoluzionario cinese nel 1927 ,da
parte del Kuomitang di Shang Kai Shek fu
l’atteggiamento sempre più egemonizzante, centralista ed autoritario del
Partito comunista cinese, guidato da Mao Tse Tung.
Brano da commentare : “
.. “Dovrebbero essere i lavoratori stessi ad organizzarsi dalla base verso l’alto, dal livello locale a
quello più ampio. Non ci dovrebbero essere capi, solo quelli che si prendono
cura degli affari correnti; dovrebbe essere in vigore il principio di
eguaglianza. L’organizzazione dei lavoratori dovrebbe avere come scopo ultimo
la rivoluzione sociale e non la conquista del potere politico” ( da LIANG BINGXIAN in Il
Lavoro
1918)
Liang Bingxian in Andrew Flood su
Internet : anarchism.pageabode.com/andrewnflood/storia-anarchica-della-rivoluzione-cin…… p. 2. Purtroppo non sono riuscito a
consultare Jean Jacques Gandini, Aux sources de
la révolution chinoise: les anarchistes, Atelier de Création Libertaire,
1986
BA
JIN ( o anche PA KIN) (1904-2005), noto
scrittore cinese di romanzi . Il suo vero nome era LI PEI KAN. Lo pseudonimo nasceva
dalla prima lettera “Ba” (in omaggio a Bakunin oppure al suo amico
Ba Pensu) e dalla seconda
lettera “Jin” (da Kropotkin, di cui tradusse
numerose opere in cinese). Aderì giovanissimo all’anarchismo ed entrò a far
parte del gruppo rivoluzionario “ La società degli eguali”. All’inizio degli
anni ‘20 studiò l’inglese, il francese, il russo e l’esperanto e iniziò a
scrivere opuscoli e articoli rivoluzionari. Tra il 1927 e il 1928
si recò in Europa dove venne in contatto con numerosi anarchici, tra cui
Alexander Berkman, grazie alla mediazione
di Emma Goldman, con cui era in corrispondenza già dal 1924. Partecipò
attivamente alla campagna per la liberazione di Sacco e Vanzetti e nel 1929 tornò in
Cina, dove, dopo i tragici avvenimenti del 1927, la situazione politica
era assai dura. Perseguitato dai nazionalisti di Chiang Kai Shek, capo del Kuomitang, nel 1934, fuggì in
Giappone. Tornò nel 1935 in Cina , dove ci si stava preparando a resistere
contro l’invasione giapponese. Dapprima rifiutò di collaborare con il
Partito Comunista Cinese nella lotta contro il Giappone in quanto condannava
risolutamente la politica stalinista condotta in Spagna contro la CNT e la FAI,
ma, poi, di fronte al dilagare dell’occupazione giapponese, partecipò
attivamente alla resistenza . Dopo la sconfitta del Giappone, egli si
trovò, durante gli anni della guerra civile (1945-1949) tra il Kuo-mi-tang da un lato e il partito
comunista cinese dall'altro, , sempre più isolato politicamente e riuscì
ad esprimersi solo attraverso i suoi romanzi. Dopo la vittoria del Partito
Comunista ebbe inizio la sua vita sotto una dittatura che diventava sempre più
repressiva. Il culmine della repressione lo subì durante la Rivoluzione
Culturale. Riabilitato nel 1977 poté tornare alla sua attività di scrittore pur
subendo però sino alla sua morte meccanismi assai rigidi di censura e di
controllo da parte del potere.
Brani da commentare: 1) “ Anche se non mi
hanno mai picchiato, ho subìto vere torture morali. Mi hanno obbligato a
confessare quelli che chiamavano i miei crimini e a rinnegare me stesso […]
Hanno congelato tutti i miei fondi permettendomi appena di ritirare mese per
mese una somma infima con cui riuscivo solo a sopravvivere. Per due anni e
mezzo fui mandato in campagna a coltivare ortaggi. Per fortuna a quei
tempi la mia salute era migliore di quella di oggi. Ma fu la mia compagna a
rimanere vittima di queste persecuzioni e morì per non avere potuto avere
le cure mediche necessarie e tutto ciò per mia colpa, perché avevo sulla
schiena l’etichetta di controrivoluzionario” ( Intervista di Pa Chin a
Pierre Jean Remy in Le Monde , Parigi, 18/5/ 1979); 2)“ Costruire il museo non è compito di
una persona. E’ una responsabilità collettiva per illuminare le generazioni
future e tenere viva la memoria delle nostre colpe. Solo ricordando il passato
possiamo essere i padroni del nostro futuro” (brano autografo di Ba Jin,
posto accanto a una campana di bronzo, in occasione dell’inaugurazione, dopo
trent’anni dalla morte di Mao, del Museo di Shantou su alcuni orrori (ma non tutti) della
dittatura maoista.)
Bibliografia: 1) Introduzione di Victor Garcia in
L’anarchismo in Cina, op.
cit. p. 47 n. 37; 2) Internet , glieah.splinder.com/archive/2006-05.
Nessun commento:
Posta un commento