Da sinistra ba destra: LOIS, MARIE, ZELINE, LOUISE,NOEMI, JOHANNA, ELISEE, ELIE, ONESIME, ARMAND, PAUL |
ELISEE RECLUS (1830-1905) grande viaggiatore, geografo di fama mondiale, anarchico. Nato in una famiglia numerosa mantenne tutta la vita
rapporti assai stretti con i suoi fratelli, anch’essi noti geografi e scienziati e di idee libertarie, e con le sue sorelle anche esse impegnate, per quanto possibile, intellettualmente:
Sin da giovane Elisée Reclus compì numerosi viaggi , da cui, poi, ricavò appunti che gli servirono di base per le sue numerose opere geografiche e antropologiche. In questi scritti abbondano numerose riflessioni sui rapporti tra uomini e ambiente e contro le sfrenate speculazioni di industriali,e ingegneri dell'epoca, incuranti delle bellezze e delle esauribili risorse della natura . (cfr. brani)
Brani da commentare : 1) La natura cambia costantemente con gli uomini che nutre. Movimenti interni alzano e abbassano le montagne, le correnti rodono le scogliere e ricostruiscono arcipelaghi, la vita ferve nei flutti e rinnova senza fine la faccia della Terra; infine i popoli, grazie all'agricoltura, all'industria, alle vie di comunicazione cambiano l'aspetto e le condizioni primitive dei continenti che li portano e non smettono di cambiare se stessi continuamente con le migrazioni e i contin ui incroci razziali " 2) Tutto è devastato su questa terra nerastra. [I boschi]dovrebbero mantenere il ruolo fondamentale che giocano nell’igiene della terra e delle sue specie dato che, nella distribuzione delle forme geografiche, la foresta riveste un ruolo essenziale, dopo le distese oceaniche e l’architettura degli altopiani e dei monti [….] Il nostro pianeta ha i suoi polmoni e gli uomini devono rispettarli, ne va della loro salute “ (da E. Reclus, “Geographie social) ; 3) “ si sa che i fiumi e i ruscelli di acqua pura diventano nelle nostre città dei ricettacoli di immondizie […] Una immensa nebbia di polvere e di miasmi impuri pesa sempre sulle città: in condizioni normali, l’aeronauta deve elevarsi almeno di 500 metri al di sopra dio Parigi prima di respirare un’aria pura […] Può essere che il clima si sia realmente modificato in seguito a grandi cause geologiche, come pensa Oscar Fraas, ma l’uomo ha certamente la sua forte parte in questa trasformazione delle campagne in deserto […] Senza parlare di montagne […] che per ragioni militari i governi hanno speso centinaia di milioni a imbruttire, quante scogliere pittoresche, quante spiagge incantevoli, sono anch’esse, in molti puntio, accapparate da proprietari gelosi o , da speculatori che apprezzano le bellezze della natura come i cambiavalute stimano un lingotto d’oro. Nelle zone di montagna , la stessa smania di possesso si inpadronisce degli abitanti: i paesaggi sono suddivisi in lotti e venduti al miglior offerente: ogni curiosità naturale, la roccia, la grotta, la cascata, il crepaccio di un ghiacciaio , tutto, fino al suono dell’eco, può diventare proprietà privata ( E. Reclus, La Terre. Description des phénomènes de la vie du Globe, vol. II (1881)
Bibliografia: 1 e 2) in Gianpietro Berti il pensiero anarchico dal settecento al novecento, Piero Lacaita editore : primo brano a p. 639 n. 5 e secondo brano a p. 663 ; 3) in Federico Ferretti, Il mondo senza mappa, Zero in condotta 2007 p. 63, p. 64
Bibliografia: in Elisée Reclus, Les grands textes, présentés par Christophe Brun, Champs classiques,Flammarion 2014 pp. 365 ss. (traduzione italiana in FRANCO SENIA blogspot.com/20-10-2013/poche parole.htlm)
LOIS
RECLUS ( 1832-1917) istitutrice privata e traduttrice presso la prestigiosa casa editrice Hachette - MARIE
RECLUS ( 1834-1918) istitutrice privata e traduttrice presso Hachette –
ZELINE RECLUS ( 1836-1911) istitutrice
privata – LOUISE RECLUS ( 1839-1917)
precettrice e segretaria dei
fratelli , in particolare di Eliseo Reclus.
Si dedicò al riordino delle sue opere e
della sua corrispondenza anche dopo la morte del fratello. – NOEMI RECLUS (
1841-1915) istitutrice e traduttrice. Tra gli autori tradotti vi fu
anche Leopold Sacher Masoch.
- JOHANNA RECLUS ( 1845-1937)
Sebbene alle sorelle Reclus
venga unanimamente riconosciuta
intelligenza e cultura non inferiore a quella dei fratelli, esse ,
assiduamente impegnate nei ruoli
di spose e di madri, oltre che
di sorellee di zie non ebbero modo di poter manifestare pienamente le proprie capacità. I
limiti imposti dalla loro condizione di donna nella società di quel tempo sono
ben messi in luce da Noemi Reclus
(brano da commentare)
Brano da commentare: « Viaggiare
! Quale voluttà ! Pensare che la terra è
così piccola, che noi non ne conosciamo che la milionesima parte, cose
splendide sono tutte vicine e noi ci comportiamo con indifferenza. ( avons l’air indifferent) .
Non mi stupisco che Onesimo voglia andare in africa; vorrei
andare sotto i tropici, vedere la creazione in tutta la sua grandezza!!!
E io sono donna! ( parole di Noemi Reclus)
Bibliografia:
Gabrielle Cadier-Rey, Les Reclus
au
feminin
, in Conférence dite à l’occasion des
Rencontres Élisée RECLUS à Orthez les 9-11 décembre 2005. Trovato facilmente su Google. (traduzione italiana mia)
ELIE RECLUS
(1827-1904) etnologo, giornalista e porta-voce delle aspirazioni dei
gruppi etnici minoritari - ONESIMO
RECLUS ( 1837- 1916) geografo , collaboratore del Tour de monde presso
Hachette. - ARMAND RECLUS ( 1843-1927) ingegnere navale,
ufficiale di marina, geografo, esploratore. Partecipò al progetto del canale di
Panama - PAUL RECLUS chirurgo e medico/scienziato. Partecipò come medico alla guerra
franco-prussiana del 1870 e poi
alla Comune di Parigi , dove negli scontri finali fu catturato insieme al
fratello Elisee
. (cfr. brano da commentare)
Brano da commentare: “I
Reclus sono molto (largement) aperti al mondo. Per tutti loro ( A’ eux tous ), essi percorrono quasi tutto il pianeta., essi
pensono la diversità geoculturale dei popoli come l’unità della specie umana. Ma essi non
sono in alcun caso degli sradicati (
déracinés). E’ al contrario una pratica
comunitaria intensa , che spiega la loro capacità fiduciosa di esplorare dei territori o a dissodare nuovi campi intellettuali e professionali, ed anche a non esitare a
rischiare la propria vita. …” ( Elisée Reclus, Les grands
textes a cura di Christophe Brun . Introduzione p.. 34 …., )
Bibliografia
: Elisée Reclus , Les Grands Textes , a cura di Christophe Brun,
Champs
Classiques, Flammarion ,
2014 p. 34
Sin da giovane Elisée Reclus compì numerosi viaggi , da cui, poi, ricavò appunti che gli servirono di base per le sue numerose opere geografiche e antropologiche. In questi scritti abbondano numerose riflessioni sui rapporti tra uomini e ambiente e contro le sfrenate speculazioni di industriali,e ingegneri dell'epoca, incuranti delle bellezze e delle esauribili risorse della natura . (cfr. brani)
Brani da commentare : 1) La natura cambia costantemente con gli uomini che nutre. Movimenti interni alzano e abbassano le montagne, le correnti rodono le scogliere e ricostruiscono arcipelaghi, la vita ferve nei flutti e rinnova senza fine la faccia della Terra; infine i popoli, grazie all'agricoltura, all'industria, alle vie di comunicazione cambiano l'aspetto e le condizioni primitive dei continenti che li portano e non smettono di cambiare se stessi continuamente con le migrazioni e i contin ui incroci razziali " 2) Tutto è devastato su questa terra nerastra. [I boschi]dovrebbero mantenere il ruolo fondamentale che giocano nell’igiene della terra e delle sue specie dato che, nella distribuzione delle forme geografiche, la foresta riveste un ruolo essenziale, dopo le distese oceaniche e l’architettura degli altopiani e dei monti [….] Il nostro pianeta ha i suoi polmoni e gli uomini devono rispettarli, ne va della loro salute “ (da E. Reclus, “Geographie social) ; 3) “ si sa che i fiumi e i ruscelli di acqua pura diventano nelle nostre città dei ricettacoli di immondizie […] Una immensa nebbia di polvere e di miasmi impuri pesa sempre sulle città: in condizioni normali, l’aeronauta deve elevarsi almeno di 500 metri al di sopra dio Parigi prima di respirare un’aria pura […] Può essere che il clima si sia realmente modificato in seguito a grandi cause geologiche, come pensa Oscar Fraas, ma l’uomo ha certamente la sua forte parte in questa trasformazione delle campagne in deserto […] Senza parlare di montagne […] che per ragioni militari i governi hanno speso centinaia di milioni a imbruttire, quante scogliere pittoresche, quante spiagge incantevoli, sono anch’esse, in molti puntio, accapparate da proprietari gelosi o , da speculatori che apprezzano le bellezze della natura come i cambiavalute stimano un lingotto d’oro. Nelle zone di montagna , la stessa smania di possesso si inpadronisce degli abitanti: i paesaggi sono suddivisi in lotti e venduti al miglior offerente: ogni curiosità naturale, la roccia, la grotta, la cascata, il crepaccio di un ghiacciaio , tutto, fino al suono dell’eco, può diventare proprietà privata ( E. Reclus, La Terre. Description des phénomènes de la vie du Globe, vol. II (1881)
Bibliografia: 1 e 2) in Gianpietro Berti il pensiero anarchico dal settecento al novecento, Piero Lacaita editore : primo brano a p. 639 n. 5 e secondo brano a p. 663 ; 3) in Federico Ferretti, Il mondo senza mappa, Zero in condotta 2007 p. 63, p. 64
Nel 1871 Reclus
combatté in difesa della Comune di Parigi. Condannato alla deportazione
nella Nuova Caledonia, ottenne, grazie ad una protesta degli ambienti
scientifici internazionali, la commutazione della pena a 10 anni di esilio, che
trascorrerà, per lo più in Svizzera, dove, tra l'altro, entrò in contatto con la Federazione del Giura. In
questo periodo continuò anche a intraprendere numerosi viaggi per il mondo (
Stati Uniti , Spagna, Tunisia, Algeria, Egitto ecc.) . Nel 1877 conobbe Piotr Kropotkin, di cui divenne un grande amico e con cui fondò il famoso
giornale anarchico “Le revolté” , ( il cui
nome fu poi cambiato in “La revolte”) ove venivano attaccati, senza sosta, l'autoritarismo, il capitalismo ecc. . Di fronte poi alla politica elettorale adottata dalla sociademocrazia, Reclus scrisse un opuscolo contro la corruzione implicita al sistema parlamentare e al significato diseducativo del voto per chi si prefiggeva il cambiamento radicale dello statu-quo esistente. (cfr. brano)
Brano da commentare: “… Votare significa abdicare; nominare uno o più padroni per un periodo più o meno lungo, significa rinunciare alla propria sovranità. Che si tratti di un monarca assoluto, di un principe costituzionale o di un semplice mandatario con una piccola quota di potere, Il candidato che portate al trono o alla poltrona sarà un vostro superiore. Andate ad eleggere degli uomini che saranno al di sopra della legge, dal momento che essi sono incaricate di redigerle, le leggi, e che la loro missione è quella di farvi obbedire. Votare significa essere ingannati; significa credere che degli uomini come voi, all’improvviso acquisiscano, al suono di un campanello, la virtù di sapere tutto, e tutto comprendere. I vostri mandatari hanno da legiferare su tutto, dai fiammiferi alle navi da guerra, dalla potatura degli alberi allo sterminio delle popolazioni. Vi dovrà sembrare che la loro intelligenza possa crescere in ragione della immensità del ruolo cui sono chiamati. La storia insegna che si verifica il contrario. Nelle assemblee sovrane, fatalmente prevale la mediocrità. Votare significa evocare il tradimento. Senza dubbio, gli elettori credono nell’onestà di coloro ai quali danno il voto – e forse è così il primo giorno, quando i candidati sono ancora in fervore del primo amore. Ma ogni giorno ha il suo domani. Quando l’ambiente cambia, l’uomo cambia con esso. Oggi, il candidato s’inchina davanti a voi, e persino troppo; domani si tirerà su, e persino troppo. Aveva mendicato il voto, vi darà degli ordini .[…] L’atmosfera di simile corpi legislativi è malsana da respirare; se si inviano i propri mandatari in un contesto di corruzione, non ci si stupisca se ne risultano poi corrotti. Non abdicate, pertanto, e non mettete il vostro destino in mani a degli uomini forzatamente incapaci e futuri traditori . ….” ( Elisée Reclus, Lettera a Jean Grave, 26 settembre 1885)
Brano da commentare: “… Votare significa abdicare; nominare uno o più padroni per un periodo più o meno lungo, significa rinunciare alla propria sovranità. Che si tratti di un monarca assoluto, di un principe costituzionale o di un semplice mandatario con una piccola quota di potere, Il candidato che portate al trono o alla poltrona sarà un vostro superiore. Andate ad eleggere degli uomini che saranno al di sopra della legge, dal momento che essi sono incaricate di redigerle, le leggi, e che la loro missione è quella di farvi obbedire. Votare significa essere ingannati; significa credere che degli uomini come voi, all’improvviso acquisiscano, al suono di un campanello, la virtù di sapere tutto, e tutto comprendere. I vostri mandatari hanno da legiferare su tutto, dai fiammiferi alle navi da guerra, dalla potatura degli alberi allo sterminio delle popolazioni. Vi dovrà sembrare che la loro intelligenza possa crescere in ragione della immensità del ruolo cui sono chiamati. La storia insegna che si verifica il contrario. Nelle assemblee sovrane, fatalmente prevale la mediocrità. Votare significa evocare il tradimento. Senza dubbio, gli elettori credono nell’onestà di coloro ai quali danno il voto – e forse è così il primo giorno, quando i candidati sono ancora in fervore del primo amore. Ma ogni giorno ha il suo domani. Quando l’ambiente cambia, l’uomo cambia con esso. Oggi, il candidato s’inchina davanti a voi, e persino troppo; domani si tirerà su, e persino troppo. Aveva mendicato il voto, vi darà degli ordini .[…] L’atmosfera di simile corpi legislativi è malsana da respirare; se si inviano i propri mandatari in un contesto di corruzione, non ci si stupisca se ne risultano poi corrotti. Non abdicate, pertanto, e non mettete il vostro destino in mani a degli uomini forzatamente incapaci e futuri traditori . ….” ( Elisée Reclus, Lettera a Jean Grave, 26 settembre 1885)
Tra il 1892 e il 1894 Elisée Reclus fu più
volte, in Francia, coinvolto dal clima fortemente antianarchico, contrassegnato da leggi cosidette "scellerate" emanate alla fine del 1893, e pertanto lui e i suoi parenti più stretti ( figlie, fratelli e nipoti) si trasferirono
in Belgio. Stabilitosi a Bruxelles, nel quartiere d’Ixelles,
insegnò nella “Nouvelle Universitè Libre de Bruxelles” e fondò un “Istitut Geografique” e la “Société d’études ed d’editions géographiques EliséeReclus“ . Spesso
insegnò anche
ai lavoratori e agli emigrati
nelle università popolari.
La sua opera fondamentale fu la Geographie Universelle, i cui
numerosi volumi uscirono dal 1875 al 1894. Acuto e
sensibile osservatore della realtà dei suoi tempi seppe, inoltre, presentare , ad un livello colto, alcuni temi come il vegetarismo , il
naturalismo/nudismo, le unioni libere,
che tra la fine del XIX secolo e i primi anni del novecento erano
fortemente dibattuti e vissuti in prima persona da alcuni gruppi di persone
che si prefiggevano di sperimentare
nuovi stili di vita ( cfr. i post sui “MILIEUX
LIBRES”, sui “NEW LIFERS” e sui MONTEVERITANI” )
Brani
da commentare: 1)…” Vogliamo intorno a
noi un ambiente gradevole alla vista e in armonia con la bellezza. Poiché i
fisiologi o meglio ancora la nostra esperienza personale ci dicono che questo
odioso nutrimento di carni fatte a pezzi non è necessario per sostenere la
nostra esistenza, bandiremo questi orridi alimenti che piacevano ai nostri
antenati e che piacciono ancora alla maggior parte dei contemporanei. Speriamo
proprio che tra non molto costoro avranno almeno la delicatezza di nascondere
il loro nutrimento. I macelli sono già relegati nelle periferie fuori mano: che
le macellerie seguano lo stesso cammino, rintanandosi come le stalle negli
angoli bui. Aborriamo, perché sordide,la vivisezione e ogni sperimentazione
rischiosa, a meno che non sia eroicamente praticata dallo scienziato sulla
propria persona. Proviamo disgusto per l’azione ignobile del naturalista che
appunta sulla sua scatola farfalle vive e che distrugge tutto il formicaio per
contarne le formiche. Ci scostiamo con ripugnanza dall’ingegnere che deturpa la
natura imprigionando una cascata in tubi di ghisa e dal boscaiolo californiano
che abbatte un albero di quattromila
anni e di centro metri di altezza per mostrarne i cerchi nelle fiere e nelle
mostre. La bruttezza nelle persone, nelle azioni, nella vita, nella natura
circostante: ecco il nemico per eccellenza. Diventiamo belli noi stessi, e
rendiamo belle le nostre vite!; ( Le végétarisme 1906 ); 2) La questione
dell’abbigliamento e della nudità è certamente quella che ha più importanza
nello stesso tempo dal punto di vista salute fisica della, dell’arte e della salute morale; […] è venuto il tempo di non desistere più dal discuterne. Ciò è
conquista recente della libertà umana; ancora pochi anni fa si sarebbe respinto
a priori come attentato alla morale
ogni proposta in cui la necessità dell’abbigliamento
potesse essere contestata. […] Ma la grande rivoluzione estetica e morale che
lascerà al moderno civilizzato il diritto che aveva il greco di altri tempi di
passeggiare liberato da fasce (langes) alla luce del sole, questa grande
rivoluzione è ancora, tra tutte le ambizioni dell’uomo moderno, quella che
sembra la più difficile da realizzare” ( estratto da L’homme et la
terre 1905)
; 3)
“ L’unione normale deve
essere talmente “libera”,
spontanea, interpersonale che nessuno dovrebbe conoscere. E’ un fatto che riguarda gli interessati. Inoltre, queste forme di
unione variano naturalmente secondo gli
individui, le loro passioni, i loro accordi (convenances) Un minuto, un giorno, un mese, in prova,
a capriccio, a durata, in alternanza, per sempre, ciò non riguarda nessuno:
ogni essere umano, ogni coppia di esseri umani deve esserci sacro nel suo desiderio, alla sola condizione
che la volontà dei congiunti sia assolutamente d’accordo . Ma se io mi guardo bene di giudicare gli
individui, posso constatare che vi sono forme d’unione più o meno elevate.
Evidentemente, la forma superiore è quella che comprende al tempo stesso la
passione reciproca, la fervida amicizia, la stima perfetta e la costanza
d’amore che ha origine dalla
trasformazione continua, dal rinnovamento dell’uno e dell’altro sino alla fine
della vita. Questa unione raggiunta da così poche persone, non è l’ideale, e la
iniziale esplosione d’amore non la contiene in potenza (germe)?...... ” ( Allocution du pére à ses filles et à ses gendres (1882)
Bibliografia: Elisées Reclus, Les grandes textes présentés par Christophe Brun, Champs classiques 2014 : (primo brano)
pp. 265-266 traduzione italiana in http:/ita.anarchopedia.org/Sul_vegetarismo
(di Elisée Reclus) , (secondo brano) pp. 276-277 e p.279) traduzione italiana mia , (terzo brano) p.
303
CLARISSA BRIANT E LE FIGLIE MAGALI E | JEANNIE. |
Donne importanti della sua vita furono: Clarisse Briant , nata nel 1832, di origine
africana per via materna, sposata da
Elisée con rito civile nel 1858. Da lei ebbe due figlie Magali (
1860-1953) e Jeannie ( 1863-1897). Clarisse morì nel 1869 . Fanny
Lherminez ( ? – 1874) con cui , dal
1870, convisse, sino alla morte di lei, dopo un parto , in una “ unione libera”. Si amarono molto tanto
che spesso quando si presentavano agli
altri o firmavano delle lettere, lui diceva di chiamarsi Elisée/Fanny e lei,
Fanny Elisée. Ermance Gonini Trigant-Beaumont (1826-1918 ) vedova di un cugino di
Elisée, sposata con rito civile nel 1875. Dal 1895 avviò una relazione intima, pur vivendo in case separate, con la ricca borghese Florence Tant De Brouckere ( 1841-1927) e un rapporto di profonda amicizia,su un piano più culturale
e politico, con due sue
giovani allieve, Clara Koettlitz Mesnil e Alexandre David Neel ( cfr. post ANARCHICI BELGI, ancora da completare)
Bibliografia:
Elisèe
Reclus
, L’Homme et la Terre, L’Uomo
e’ la Natura che prende coscienza di
se stessa in https://fr.wikisource.org/wiki/L%E2%80%99Homme_et_la_Terre/I/Texte_entier
Fig. 1: FRONTESPIZIO DELL'HOMME ET LA TERRE DISEGNATO DA FRANTISEK KUPKA E Fig. 2 MIO TENTATIVO DI RIPRODURLA IN CRETA |
Tra le grandi opere di Elisèe Reclus
bisogna annoverare La Nouvelle Géographie Universelle in 19
volumi, pubblicata tra il 1875 al 1894 e
alcuni anni dopo L’Homme et la Terre, che consiste in una sorta di
enciclopedia geo-storica pubblicata
postuma in sei volumi, a cura del nipote
Paul Reclus (cfr. post ANARCHICI FRANCESI 1) , Dalla introduzione di Elisée Reclus a L’Homme et la Terre cito il breve seguente brano:
Brano da commentare: “Qualche anno fa, dopo aver scritto le ultime
righe di un lungo libro, Nuova
geografia universale, ho espresso il desiderio di poter studiare un giorno
l'uomo nella successione di secoli come l'avevo osservato nei vari paesi del
globo e di stabilire le conclusioni sociologiche a cui ero stato condotto.
Ho elaborato il piano per un nuovo libro che esponesse
le condizioni del suolo, il clima, tutta l'atmosfera in cui si sarebbero
realizzati gli eventi della storia, dove sarebbe stato mostrato l'accordo degli
uomini e della Terra, dove le azioni dei popoli sono spiegate, causa ed
effetto, dalla loro armonia con l'evoluzione del pianeta. Questo libro è quello che sto attualmente presentando al
lettore.” ( Introduzione di Elisée Reclus
a L’Homme et la Terre”)
I volumi de L’ Homme et
la Terre sono corredati da bellissime illustrazioni di Frantisek Kupka ( cfr. post ARTE E
ANARCHIA 1). Nelle immagini di Fransistek Kupka , composte tra
il 1904 e il 1908, traspare chiaramente la crescente condivisione dell’artista con il contenuto dell’ opera di Elisée Reclus e cioè la progressiva storia dell’emancipazione umana nel suo
stretto legame con “ l’evoluzione del pianeta”. E tale condivisione, non mancò di riflettersi in qualche modo, anche sul piano esistenziale
e artistico di Kupka come si deduce da una sua lettera ad un amico in quel
periodo. (cfr. brano da commentare)
Brano da commentare : “Prima di illustrare il libro, Kupka ne aveva avuto una visione complessiva. Vi ritroviamo più di un centinaio di illustrazioni: intestazioni, ornamenti a margine e frontespizi. I suoi disegni sono di ispirazione simbolista. Grandi illustrazioni presentano le civiltà umane attraverso i millenni. Mostrano tra l'altro le opposizioni tra il progresso e l'oscurantismo. La nudità molto presente simboleggia la purezza, l'innocenza ritrovata delle origini. Ad un amico poeta, scriveva nell'aprile del 1905: "Quel che avrei di meglio da fare sarebbe di andare ad educare le masse con un uomo come il vecchio Reclus, lasciare perdere questo stupido lirismo che spedisce dei quadri a delle esposizioni snob".
Brano da commentare : “Prima di illustrare il libro, Kupka ne aveva avuto una visione complessiva. Vi ritroviamo più di un centinaio di illustrazioni: intestazioni, ornamenti a margine e frontespizi. I suoi disegni sono di ispirazione simbolista. Grandi illustrazioni presentano le civiltà umane attraverso i millenni. Mostrano tra l'altro le opposizioni tra il progresso e l'oscurantismo. La nudità molto presente simboleggia la purezza, l'innocenza ritrovata delle origini. Ad un amico poeta, scriveva nell'aprile del 1905: "Quel che avrei di meglio da fare sarebbe di andare ad educare le masse con un uomo come il vecchio Reclus, lasciare perdere questo stupido lirismo che spedisce dei quadri a delle esposizioni snob".
Bibliografia: Felip Equy Frantisek
Kupka in La
tradizione Libertaria,
giugno 2009
NOTA: I caratteri dell' ultimo brano più grandi rispetto a quelli precedenti non sono voluti. Per ora non riesco a modificarli.
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