IRMA e NANTE GÖTZ ed ELLY BÜCHNER |
Brano da commentare “ Il giorno 19 luglio,
il gruppo DAS (anarcosindacalisti tedeschi) era composto da compagni, tutti anarchici, già prima del loro
arrivo in Spagna. Di costoro 7 appartenevano a diversi sindacati della CNT e lo
stesso gruppoa veva aderito alla FAI fin dai tempi della
clandestinità. Fin dall’inizio delle lotte per le strade di Barcellona, i
compagni del gruppo si trovavano presenti. Alcuni aiutarono nella costruzione
di barricate, altri si procurarono armi e combatterono, in parte in alcuni
scontri importanti. Dopo la vittoria a Barcellona, tre compagni andarono sul
fronte di Saragozza. Per tutto il gruppo iniziò un periodo di grandissima
attività. Il gruppo assalì tre centri nazisti, ossia il Fronte del lavoro ( sindacato statale nazista) , il Club
Germania, e la casa dei tedeschi. Il
gruppo s’impadronì di prezioso materiale , dal che si deduce che i nazisti
avevano in tutta la Spagna una rete di organizzazioni occulte, le quali erano
in strettissimo contatto colla reazione spagnola. In Spagna non esisteva solo
il Fronte del Lavoro, ma anche il Partito Nazionale –Socialista, che, in
Spagna, era ufficialmente disciolto da anni. Sotto il nome di “ Hafendienst” , Servizio di Porto, si nascondeva un’intera sezione della
famosa polizia segreta di Stato, la Gestapo. […] Più tardi , il gruppo entrò in
possesso di vari documenti […] Il gruppo s’era assunto come compito principale
quello di studiare, ordinare e sfruttare giornalisticamente questo materiale,
cosa che s’ è fatta e si continua a fare con grande fervore sulla stampa di
vari paesi. Senza il lavoro del gruppo DAS non si sarebbero mai conosciute le
manovre dei nazisti in Spagna. Il lavoro effettuato in questo senso dal gruppo
ha avuto un’eco mondiale enorme. …. (
estratto dal Rapporto sulle
attività del gruppo D.A.S. nei mesi di luglio e agosto 1936)
Bibliografia: in
Camillo Berneri, Epistolario
inedito, Archivio Famiglia Berneri, Edizioni/Pistoia, 1984, p. 330
HELMUT RÜDIGER
(1903-1966): Dopo una sua esperienza, da giovanissimo, nel movimento tedesco
dei Wandervogel, aderì alla SAJD ( Syndikalistisch-Anarchistische Jugend Deutschlands ) e alla FAUD ( (Freie Arbeiter Unions Deutschland). Collaborò a diverse
pubblicazioni anarchiche. Diresse a Berlino il giornale Der Syndicalist e fu
redattore capo della rivista culturale libertaria Besinnung und Aufbruch . Nel 1932 divenne
segretario dell’AIT (Associazione Internazionale dei Lavoratori), ma dovette
fuggire dalla Germania nel 1933 e si recò in Spagna. Dal 1936 al 1938
combatté nel " Gruppo Internazionale " della Colonna Durruti (cfr. post : LA
COLUMNA DURRUTI) e poi ,in totale contrasto con la politica
controrivoluzionaria del Partito Comunista, lasciò, nel 1938, la Spagna per
recarsi prima a Parigi , e poi in Svezia dove svolse un importante ruolo
nel movimento anarco-sindacalista svedese, "Svedriges Arberates Centralorganisation " (SAC). Tale
organizzazione, da quanto risulta da una Carta della SAC approvata,
nel 1952 in seguito a un referendum dalla SAC si orientò sempre più per
una politica sindacale libertaria , che secondo alcuni anarchici,
tra cui Frank Mintz,” il quale pur riconoscendo alcuni pregi di questo sindacato , in particolare la sua attività solidaristica nei confronti della Spagna, attuata da Helmuth Rudiger, criticava però il suo giudizio , alquanto moderato, nei confronti degli stati"democratici" occidentali.
(cfr. brano).
Brano da commentare: “ Tra il 1946 e 1950, la nuova Carta della SAC fu preparata da una commissione, poi discussa dopo un congresso dal 1950 al 1952 da un' altra commissione e adottata in seguito di un referendum della SAC. Nei paesi
industriali in cui vige la democrazia politica, la sicurezza sociale delle
masse è divenuta più forte grazie alla moderna politica sociale [
non è sempre il caso negli Stati – uniti, sessant’anni dopo], ma nello
stesso tempo questa politica ha accresciuto il potere dello Stato […] La SAC si
oppone a questi tre sistemi [ democrazia, totalitarismo statale,
totalitarismo con proprietà privata ] , ma essa non li pone sullo stesso
livello. Essa preferisce nettamente la situazione sociale nella quale i diritti
dell’uomo sono rispettati. Il sindacalismo libertario ha contribuito a imporre
le libertà e i diritti umani che esistono in seno alla società
democratica, ed essa è pronta a difenderle contro i partigiani della dittatura.
Tutto questo lavoro dei sindacalisti della SAC conduceva a una capitolazione davanti al capitalismo dello Stato provvidenza, un silenzio complice sull'imperialismo e le sue colonie di fatto e reali. Tuttavia la pratica della solidarietà intyernazionale della SAC è anche stata ed è sempr importante , anche sul piano finanziario. Helmuth Rudiger è morto d'infarto a Madrid nel 1964, in missione per la SAC, al fine di dei contatti con dei sindacati clandestini vicino ai libertari “ ( FranK Mintz, Histoire de la..)
Bibliografia: in Frank Mintz, Histoire de
la mouvance anarchiste
1789- 2012, Noir
et Rouge 2013 p. 180 . ( traduzione italiana mia)
D’ altro canto,
tuttavia, altri anarchici, tra cui per esempio Louis Mercier Vega, basandosi, anch' essi, sulla
"Dichiarazione dei Principi della SAC "promulgata nel 1952, sottolineavano come le finalità e i principi fondamentali anarchici,
non fossero sostanzialmente rinnegati da quell’organizzazione ( cfr. brano).
Brano da commentare: “ La dichiarazione dei principi , approvata nel 1952, dopo polemiche che si prolungarono per parecchi mesi, mette l'accento su un fine essenziale da perseguire nella "società del benessere".: " L’ordine di
produzione anarchica sindacalista è la realizzazione totale della
democrazia industriale, e la SAC, attraverso le sue attività sindacali dirette,
interviene in ogni azione che persegua questo fine e si sforza di
introdurre l’influenza operaia nelle imprese private, municipali,
statali, e nelle imprese controllate dalle associazioni di
consumatori. L’anarco-sindacalismo mira dunque a dare alla democrazia
industriale un significato socialista, e di svilupparlo affinché sia
perseguito lo scopo della gestione dei mezzi di produzione da parte dei lavoratori “ Il caso svedese si differenzia notevolmente dalle esperienze libertarie di altre regioni, in cui l'espansione economica, l'apparizione del Welfare state" e della società dei consumi hanno segnato la decadenza del movimento sindacalista libertario o provocato il passaggio dei suoi militanti al sindacalismo riformista o ai partiti popolari. Si tratta qui di un adattamento che parte dallo stesso movimento anarchico, senza però che esso rinunci alla sua dottrina. Non si può pensare che questo caso susciti l'entusiasmo unanime negli ambienti anarchici legati a formule di lotta tradizionali. Segnaliamo, senza entrare nella polemica, che la posizione della SAC richiede uno sforzo costante di lucidità e una lotta permanente contro i pericoli dell'integrazione o della burocratizzazione. Il rigore spesso ascetico, dei militanti più attivi (il miglior giornalista di Arbetaren non può percepire un salario superiore a quello di un operaio specializzato) costituisce in questo senso una solida garanzia. ...."
( Louis Mercier Vega, La pratica dell' utopia )
Bibliografia
: in Louis Mercier Vega, La
pratica dell' utopia,
Edizione Antistato, 1978 pp. 139-140 edizione italiana di Louis Mercier Vega, Increvable anarchisme. Editions Analis 1988, pp. 103-104
Bibliografia: in Nills Latt.
Miliziano e operaio agricolo in una collettività in Spagna in Edizioni Baronata 2012 , p. 74-75-76
Ancor prima che si formassero le Brigate Internazionali,
alcuni volontari svedesi di
tendenze libertarie e anarco-sindacaliste, tra cui NILLS LATT,
OLOF JANSSON , HARRY NORRBLOM , YNGVE
ANDERSON, EILERT HAGBERG ed altri, partirono per partecipare alla rivoluzione sociale iniziata dopo la
vittoria proletaria sui militari
ribelli nelle più importanti città
spagnole, tra cui Barcellona e Madrid.
Tutti costoro vissero di questa
esperienza due fasi : l’ entusiasmante inizio dei primi mesi della rivoluzione sociale e dopo le giornate
di maggio del 1937 l’amara degenerazione della lotta ad opera della
controrivoluzione stalinista. (cfr. brano)
Brano da commentare: “ Indossate le
“uniformi” di miliziani, le alpargatas ( calzature di tela e corda), il berretto
e la tuta blu (ad eccezione di Norrblom , che è troppo alto per trovargli dei vestiti della sua misura e che deve quindo
continuare ad indossare i suoi panni) partono per ritrovare il Gruppo
internazionale a Pina de Ebro. […] Il
più duro combattimento al quale tutti partecipano è la terribile battaglia di
Santa Quiteria di cui parlano Nills Lȁtt o
Antoine Jimenez- ( cfr.post : VOLONTARI FRANCESI , n. 1 ). […]
Alla fine di maggio, eccoli ( Eilert Hagberg e Yngve Anderson) in congedo per due settimane a
Barcellona […] Mentre passeggiano sulla strada, quattro Guardias de asalto li bloccano, ordinando loro di seguirli in
caserma. Avete un porto d’armi? No, stiamo raggiungendo il fronte. Non è una
prova, ribattono loro. […] Apprendono
presto che quelle sono le nuove direttive dei comunisti, che fanno dim
tutto per disarmare i miliziani anrchici. […] Come Harry Norrblom, che rientra a metà agosto del 1937,
attaccato prima in Spagna poi in Svezia
dai comunisti. Su Avangardet egli racconta che le milizie del fronte di
Aragona sono state poco a poco disarmate, mentre tutte le armi andavano
all’esercito regolare e alle Brigate Internazionali. Dei borghesi dirigono le
operazioni militari e non vogliono saperne della lotta di classe. Dei preti
hanno ricominciato a celebrare la messa a Madrid. I compagni sono gettati in
prigione, le collettività hanno dovuto smettere di funzionare. Provocazioni e
sabotaggi sono all’ordine del giorno. Sarei felice, scrive, come molti miei
compagni, di mettere le mie forze, la mia vita al servizio della lotta del
popolo spagnolo per la sua libertà, ma non in queste condizioni. (Marianne Enckell, Sui volontari svedesi
nella guerra di Spagna )
NILLS LATT detto “El rubio” (1907-1988) Marinaio svedese, anarco-sindacalista,
membro del Sveriges Arbetares Centralorganisation
(SAC) alla notizia delle vittorie popolari, nel luglio 1936 sui militari ribelli raggiunse Barcellona in piena metamorfosi rivoluzionaria (cfr. brano) .
Brano da commentare: “ In una bella giornata di gennaio, con un
sole splendente sull’azzurro Mediterraneo, giunsi a Barcellona con alcuni
compagni incontrati a Parigi. Per un socialista era un arrivo meraviglioso.
Tutta la città era ornata di bandiere nere e rosse. Su bus, vetture , tram e
sugli altri mezzi di trasporto, si potevano vedere brillare le iniziali
dell’organizzazione che aveva collettivizzato il tutto. Le insegne della CNT
mostravano che i lavoratori erano fieri della loro organizzazione; le lettere
dell’ AIT testimoniavano che i lavoratori non avevano dimenticato
l’internazionalismo né il sindacalismo internazionale. […] Si vedevano palazzi pieni di gente felice
di lavorare e i cui “proprietari” si
erano affrettati a mettersi in salvo con le loro ricchezze. Nelle sale e nei
vestiboli dove prima vivevano dei
borghesi degenerati, c’era ora un’attività febbrile. Le macchine da scrivere crepitavano liberando
dei veri e propri suoni di fanfare verso i soffitti decorati, e i documenti
dell’organizzazione erano sparpagliati su tavoli e divani. Sopra le porte delle
insegne indicavano le diverse sezioni di mestioere o la presenza di un “ateneo libertario
[…] Al centro CNT/FAI c’erano pure i Comitati regionali delle Gioventù
Libertarie e uelli di Mujeres Libres: quest’ultima organizzazione ebbe durante
la guerra un grosso successo. …” ( Nills Lätt, Miliziano e operaio
… 1938)
Bibliografia: in Nills Latt.
Miliziano e operaio agricolo in una collettività in Spagna in Edizioni Baronata 2012 , pp. 20-21
Si arruolò volontario come miliziano nella Colonna Durruti e
sul fronte di Aragona , colpito da una granata, perse un occhio, , a causa di
una granata, Impossibilitato a
combattere al fronte , divenne operaio agricolo nel villaggio collettivizzato
di Fabara , dove contribuì a
edificare un mulino comunitario per la lavorazione delle olive al posto della Chiesa di San Giovanni Battista e al
tempo stesso ad insegnare l’ esperanto nell’ Ateneo locale. Negli ultimi giorni
della sua permanenza a Fabara fu
testimone dell’irruzione poliziesca da parte delle guardie d’assalto che
determinò purtroppo la chiusura della collettività. (cfr. brano)
Brano
da commentare; “ Un giorno si vide arrivare al villaggio un gruppo di
“assaltos”. Il Comitato della
collettività, che comprendeva anche dei membri
del Comitato rivoluzionario , scappò
visto che la polizia lo ricercava. La maggior parte di loro già conosceva
l’esperienza del soggiorno in una prigione spagnola in attesa di giudizio,
durante mesi. La polizia sparò contro di loro, ma riuscirono a fuggire. Questa
si mise allora alla ricerca di armi, per confiscarle. Quelle disponibili erano
già state portate al fronte, ma la polizia non esitava a raccogliere vecchi
fucili a piombini che i contadini impiegavano nella caccia alla lepre o al
coniglio per sbarcare il lunario. Gli uomini ai quali si rubava il vecchio
fucile inoffensivo erano quelli che, coi loro petti, avevano bloccato i
fascisti il 19 luglio. La rabbia era immensa, ma resistere sembrava in utile.
La collettività si vide privata del suo
Comitato e l’incertezza sul futuro portò al suo scioglimento. Alcuni contadini
tornarono a lavorare nei loro campi, altri cercarono di continuare a lavorare
in gruppo. Ecco come l’arrivo della polizia ripristinò le condizioni di vita
precedenti in un villaggio di cui gli
abitanti liberamente e con un lavoro collettivo avevano abbandonato forme di
produzione obsolete e che, attraverso la modernizzazione e una diversa
organizzazione del lavoro erano
riusciti a raggiungere migliori risultati. .. “ ( Nils Latt, memorie 1938)
Bibliografia: Nils Latt,.
Miliziano e operaio agricolo in una collettività di Spagna, a cura di Renato Simoni, La Baronata, 2012 pp.
49-50
Tornato in Svezia continuò
a partecipare alle attività della SAC.
STIG DAGERMAN e ANNAMARIE GOETZE |
STIG DAGERMAN
(1923-1954) scrittore e
giornalista svedese. Abbandonato da piccolo dalla madre, il padre , anarco-sindacalista, lo affida ai nonni,
dove resta fino agli 11 anni. Ristabilito il rapporto con il padre, ben
presto aderì all’ Unione sindacale
giovanile ( Syndikalistika Ungdomsförbundet). Collaborò come redattore in vari e pubblicazioni
anarchiche , tra cui Arbetaren. Nel 1943 sposò la coetanea ANNAMARIE GOETZE , anarco-sindacalista, membro della SAC
e figlia di Nante ed Elly Götze, la quale ebbe da ragazzina
una vita quanto mai avventurosa in Spagna durante la guerra civile. (cfr. brano)
Brano da commentare: “….. “ … La famosa escritora Etta Federn habìa sido vecina
de los Götze. Militaba en Mujeres libres y había trabajado come profesora en una de sus escuelas que estaba en Paseo de Gracia. Annenmarie conocía la escuela. Debido a los bombardeos, Etta se había transladado a Blanes. Quedó decidido que Annemarie se iría a vivir allȧ. Etta Federn se encargaba de
cuattros escuelas de Mujeres Libres en Blanes. Annemarie fue
una alumna mȧs
aunque a veces aydaba a Federn en
su tarea de enseñar. Etta dejó Catalũna en 1938 y se trasladó a Paris. Annemarie volvió a Barcelona. La madre de Annemarie trabajaba para la
Cruz Roja, trabajo que la mantenia a salvo de los comunistas. El padre de Annemarie, Ferdinand, había huìdo de España haciéndose pasar por estudiante holandés. Una vez en Francia habìa continiuado hasta Noruega. Finalmente, a bordo de un coche de la Cruz roja dejaron Barcelona. De todas formas, los alemanes y los italianos atacaban tambien a la Cruz Roja como al resto de los refugiados. En la frontera volvimos a tener problemas. Los funcionaros de aduanas franceses no querían dejarme pasar. Se pensaban que mi madre intentaba pasar con una niña española. Entonces sólo hablaba catalán y castellana. Finalmente, pudieron pasar y desde París se trasladaron a Noruega. La
familia al fin volvía a estar unida.
Sin embargo, en 1940 los nazis invaden Alemania y la familia Götze
se ve obligata a huir de nuevo. Esta vez a Suecia.
..” ( estratto dal l’ intervista con Annemarie Dagerman su Memoria e Historia , CNT n. 391, Julio 2012 ) "...La famosa scrittrice Etta Federn
abitava vicino ai Götze.
Lavorava come insegnante in una delle sue scuole che stava a Paeso de Gracia. Annemarie conosceva la scuola. A causa dei bombardamenti Etta si
trasferì a Planes. “Quedò”
fu deciso che Annemarie andasse a vivere là, Etta Federn si incariva di quattro scuole delle Mujeres Libres a Blanes. Annemarie fu un’ alunna , sebbene
spesso aiutava Federn nel suo lavoro di insegnante. Etta
lasciò la Catalogna nel 1938 e si trasferì a Parigi, Annemarie tornò a Barcellona. La madre di Annemarie lavorava per la Croce
Rossa, lavoro che la manteneva al sicuro
dai comunisti. Il padre di Annemarie, Ferdinand, era fuggito dalla Spagna
facendosi passare per uno studente
olandese. Una volta in Francia continuò sino a Nuriega. Finalmente , a bordo di
una ambulanza (coche) della Croce Rossa lasciarono Barcellona. In ogni modo ( Des todas formas) i tedeschi e gli italiani attaccavano (atacaban) anche la Croce Rolssa quanto
il resto dei rifugiati. Alla frontiera tornammo ad avere dei problemi. I
funzionari della dogana francese non
volevano lasciarmi passare. Pensavano che mia madre cercasse di passare
con una bambina spagnola. Allora parlavo
soltanto catalano e castigliano. Finalmente poterono passare e dopo Parigi si
trasferirono a Noriega. Infine la famiglia tornò ad essere unita. “ Sin embargo
“, nel 1940 i nazisti invasero “ Alemania” e la famiglia Götze fu costretta a fuggire di nuovo. Questa
volta in Svezia. …” ( estratto da
un ‘ intervista con Annemarie Dagerman su Memoria e Historia, CNT n. 391,
Julio 2012 )
Bibliografia: Per Lindblom/Albert Herranz, A. Dagerman, Una nina en
la revoucion espanola in Memoria e Historia, CNT . N. 391, Luglio 2012. Traduzione italiana mia : dove ho lasciato, tra virgolette, alcune parole in spagnolo che non ho capito: “….. La famosa scrittrice
Etta Federn
abitava vicino ai Götze.
Lavorava come insegnante in una delle sue scuole che stava a Paeso de Gracia. Annemarie conosceva la scuola. A causa dei bombardamenti Etta si
trasferì a Planes. “Quedò”
fu deciso che Annemarie andasse a vivere là, Etta Federn si incariva di quattro scuole delle Mujeres Libres a Blanes. Annemarie fu un’ alunna , sebbene
spesso aiutava Federn nel suo lavoro di insegnante. Etta
lasciò la Catalogna nel 1938 e si trasferì a Parigi, Annemarie tornò a Barcellona. La madre di Annemarie lavorava per la Croce
Rossa, lavoro che la manteneva al sicuro
dai comunisti. Il padre di Annemarie, Ferdinand, era fuggito dalla Spagna
facendosi passare per uno studente
olandese. Una volta in Francia continuò sino a Nuriega. Finalmente , a bordo di
una ambulanza (coche) della Croce Rossa lasciarono Barcellona. In ogni modo ( Des todas formas) i tedeschi e gli italiani attaccavano (atacaban) anche la Croce Rossa quanto il resto dei rifugiati. Alla
frontiera tornammo ad avere dei problemi. I funzionari della dogana francese
non volevano lasciarmi passare. Pensavano
che mia madre cercasse di passare con una bambina spagnola. Allora parlavo soltanto catalano e
castigliano. Finalmente poterono passare e dopo Parigi si
trasferirono in Norvegia. Infine la famiglia tornò ad essere unita. Tuttavia
nel 1940 i nazisti invasero “ Alemania” e
la famiglia Götze fu
costretta a fuggire di nuovo. Questa volta in Svezia. …”
Nel 1945 Stig Dagerman pubblicò il suo primo romanzo Il
serpente (Ormen) che ebbe molto successo. A questo libro ne
seguirono molti atri, tra cui L’isola dei condannati ( De dömdas ö ), il Bambino
bruciato ( Bränt barn ) e Preoccupazioni
matrimoniali ( Bröllopsbesvär ). Scrisse anche pièces teatrali, tra cui Il
condannato a morte ( Den Dödsdömde ) e poesie, tra cui : Solo una volta l'anno).
Poesia da commentare: “ Perché non far
credere / una sola volta all’anno/che la Morte sia annegata/ nel profondo mare
blu/ che la vita di nessuno / sia minacciata dalla paura / che nessuno spari /
al suo prossimo per denaro / Tempeste e inondazioni hanno preso una vacanza / e
stanno riposando / in qualche hotel di lusso / I carnefici sbadigliano / ed
aspettano l’ ispirazione, / i rubinetti del gas sono sigillati / Nessuno lancia
bombe / in luoghi affollati / nessun automobilista ubriaco / si schianta contro
un muro / Ovviamente non è così / Non fare quell’espressione! / Fingere è
sognare, dopo tutto. ( Stig Dagerman, Solo una volta l’anno)
Bibliografia: in
http://ita.anarchopedia.org/Stig_Dagerman
Nel 1949 Stig dagerman divorziò da Annamarie Götze e sposò l’attrice Anita Björk. Nel 1954 afflitto da una grave depressione si suicidò.
BRITTA GRŐNDAHL (
1914-2002) scrittrice svedese, professoressa di francese, giornalista, traduttrice e anarco-sindacalista. Nel 1936 sposò il violoncelista Gustav Grőndahl.’ che le comunicò una grande passione per la musica. Tuttavia il suo impegno sindacale e giornalistico non venne mai meno
e collaborò intensamente con i suoi
articoli al giornale Arbetaren della SAC ( Sveariges Arbetaren Centralorganisatione) e a Libertarian Socialiste Magazine, rivista del movimento
anarchico svedese ( Frihetlig Socialistisk Tidsrift) . Intrattenne rapporti di grande amicizia con Helmuth Rűdiger, Augustin Souchy, Elly Gȍtze, Annemarie e Stig Dagerman ed altri. Scrisse anche diversi opuscoli e libri e si recò più volte
clandestinamente nella Spagna franchista
e in Francia, durante il movimento del ’68. Grazie a questi viaggi divenne
amica di Cipriano Mera, Joan Garcia
Oliver, Diego Abad de Santillάn ed altri esuli
spagnoli. Negli anni settanta fondò una libreria Stoccolma affiliata alla
SAC. Tra le sue numerose
traduzioni di testi libertari contemporanei mi limito a citare la
Storia della sessualità di Foucault. L’importanza e al tempo stesso la sua
peculiarità della SAC, negli anni
settanta, alla cui attività la Grőndahl tanto si dedicò è ben riassunta da un articolo di R.D.L. , L’anarchico
nel benessere. (cfr. brano)
Brano da commentare: “ L’aspetto forse più curioso del panorama
dell’anarco-sindacalismo attuale è che l’ unica organizzazione sindacale
libertaria che non sia l? ombra di se stessa, pallido fantasma di quello che fu
ed al più speranza per il futuro, l’unica organizzazione che abbia un qualche
peso (non episodico) nella realtà
sociale la troviamo laddove meno ci si aspetterebbe di trovarla: nella Svezia
del benessere e della socialdemocrazia trionfante. La S.A.C: (Svearige Arbetaren Centralorganisatione: organizzazione centrale degli operai
svedesi) è, in effetti, oggi, pur con tutti i limiti , che vedremo, assai più
viva e “reale” che non la più ben nota C.N.T. degli esuli spagnoli, l’ U.S.I.
italiana, la F.O.R.A. argentina o l’ I.W.W.
Statunitense. Seppure non ha al suo attivo una rivoluzione, la S.A.C. può però
vantare un’esperienza sessantennale
ininterrotta di lotte sociali in realtà economica e politica
cangiante dal sottosviluppo al Welfare state e dalla reazione alla socialdemocrazia.
E’ soprattutto la sua più recente ed attuale presenza rivoluzionaria e
libertaria in un Paese ad economia
industriale avanzata (o addirittura
post-industriale, secondo taluni economisti) il dato più fecondo di
considerazioni e di indicazioni (positive e negative) […] Attualmente il sindacato si aggira sulle
25.000 unità (per comprendere il valore di queste cifre e delle seguenti
bisogna tenere presente che la popolazione svedese è di circa 8 milioni)… (
R.D.L.,
L’anarchico nel benessere, A rivista anarchica n. 14 , estate 1972)
Bibliografia: R. D. L. L’anarchico nel
benessere, A rivista
anarchica n.
14 , estate 1972 .
Attualmente la situazione, per quel poco che ne so, è sensibilmente mutata. ( cfr. brano)
Brano da commentare: “ Oggi nel 2010
essa conta ( compterait) tra 6000 e 7000 membri e
conosce ( connaitrait ) un importante nuovo sviluppo nel contesto sindacale e politico
svedese. Al livello internazionale, essa lavora
regolarmente con la CNT francese, la CGT spagnola, la FAU tedesca e
l’IWW statunitense. La sua organizzazione
giovanile , la FUS lavora
attualmente alla messa in atto di una “mutuelle des fraudeurs” nel contesto di una campagna internazionale per mettere in atto un servizio di trasporti
pubblici gratuiti. Madre dell’anarco-sindacalismo svedese, la SAC ha una storia
edificante e più che mai d’attualità. Il suo rifiuto di essere solamente pietrificata
in principi teorici, rigido
e riduttivo, che non generano che gruppuscoli che faticano a diventare delle vere organizzazioni di lavoratori –
dovrebbe oggi illuminare più di una lanterna. “ ( Cent’ans, dejà! La SAC et l’anarcho-syndacalisme suédois (2010)
Bibliografia:
Guillaume
Goutte, Cent’ans, dejà! La SAC et l’anarcho-syndacalisme suédois in Le monde Libertaire ,
in
http://www.monde-libertaire.fr/syndacalisme/13675-cent-ans-deja-.... (traduzione italiana mia)
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