venerdì 29 aprile 2011

ANARCHICINI: LA S.A.C. (SINDACATO ANARCHICO SVDESE), IRMA GÖTZE (1912-?), NANTE GÖTZE ( 1907-1985 ), ELLY BÜCHNER, HELMUT RÜDIGER (1903-1966), NILLS LATT (1907-1988), STIG DAGERMAN (1923-1954), ANNEMARIE GÖTZE (1923-?) , BRITTA GRŐNDAHL ( 1914-2002),

                                                                                      
                                                                             
IRMA e NANTE GÖTZ ed ELLY  BÜCHNER 
     
    IRMA (1912- ? ) e  FERDINAND (NANTE) 
(1907-1985) figli di  ANNA GÖTZE (cfr. post: LA FAUD, .)  ed ELLY  BÜCHNER, moglie di Nante Götze .  All’avvento del nazismo, fuggiti dalla Germania in Spagna,  lavorarono nel  Deutsche  Anako-Syndacalisten (DAS). Coinvolti nei fatti di maggio del 1937 a Barcellona furono perseguitati dagli stalinisti (Ghepeu). Alla fine della guerra civile spagnola si divisero. Irma tornò in Germania  , dove fu arrestata dalla Gestapo e mandata a Ravensbruk, Nante con la mogli Elly e  la figlia Annamaria  andarono in Svezia, dove lavorarono nel sindacato anarchico svedese (SAC).
Brano da commentare “ Il giorno 19 luglio, il gruppo DAS (anarcosindacalisti tedeschi) era composto da  compagni, tutti anarchici, già prima del loro arrivo in Spagna. Di costoro 7 appartenevano a diversi sindacati della CNT e lo stesso gruppoa veva aderito alla FAI fin dai tempi della clandestinità. Fin dall’inizio delle lotte per le strade di Barcellona, i compagni del gruppo si trovavano presenti. Alcuni aiutarono nella costruzione di barricate, altri si procurarono armi e combatterono, in parte in alcuni scontri importanti. Dopo la vittoria a Barcellona, tre compagni andarono sul fronte di Saragozza. Per tutto il gruppo iniziò un periodo di grandissima attività. Il gruppo assalì tre centri nazisti, ossia il Fronte del  lavoro ( sindacato statale nazista) , il Club Germania, e la  casa dei tedeschi. Il gruppo s’impadronì di prezioso materiale , dal che si deduce che i nazisti avevano in tutta la Spagna una rete di organizzazioni occulte, le quali erano in strettissimo contatto colla reazione spagnola. In Spagna non esisteva solo il Fronte del Lavoro, ma anche il Partito Nazionale –Socialista, che, in Spagna, era ufficialmente disciolto da anni. Sotto il nome di “ Hafendienst” , Servizio di Porto, si nascondeva un’intera sezione della famosa polizia segreta di Stato, la Gestapo. […] Più tardi , il gruppo entrò in possesso di vari documenti […] Il gruppo s’era assunto come compito principale quello di studiare, ordinare e sfruttare giornalisticamente questo materiale, cosa che s’ è fatta e si continua a fare con grande fervore sulla stampa di vari paesi. Senza il lavoro del gruppo DAS non si sarebbero mai conosciute le manovre dei nazisti in Spagna. Il lavoro effettuato in questo senso dal gruppo ha avuto un’eco mondiale enorme. …. (  estratto dal  Rapporto sulle attività del gruppo D.A.S. nei mesi di luglio e agosto 1936)
Bibliografia: in  Camillo Berneri, Epistolario inedito, Archivio Famiglia Berneri, Edizioni/Pistoia,  1984, p. 330
                                                                           
 HELMUT RÜDIGER (1903-1966): Dopo una sua esperienza, da giovanissimo, nel movimento tedesco dei Wandervogel, aderì alla SAJD ( Syndikalistisch-Anarchistische Jugend Deutschlands ) e alla FAUD ( (Freie Arbeiter Unions  Deutschland). Collaborò a diverse pubblicazioni anarchiche. Diresse  a Berlino il giornale  Der Syndicalist  e  fu redattore capo della rivista culturale libertaria  Besinnung und Aufbruch . Nel 1932 divenne  segretario dell’AIT (Associazione Internazionale dei Lavoratori), ma dovette fuggire dalla Germania nel 1933 e si recò in Spagna. Dal 1936 al 1938 combatté  nel " Gruppo Internazionale " della  Colonna Durruti (cfr. post  : LA COLUMNA DURRUTI) e poi ,in totale contrasto con la politica controrivoluzionaria del Partito Comunista, lasciò, nel 1938, la Spagna per recarsi prima a Parigi , e poi in Svezia  dove svolse un importante ruolo nel movimento anarco-sindacalista svedese, "Svedriges Arberates Centralorganisation " (SAC). Tale organizzazione, da quanto risulta da una Carta  della SAC  approvata, nel 1952 in seguito a un referendum dalla SAC si orientò  sempre più per una politica sindacale libertaria ,  che secondo alcuni anarchici,  tra cui  Frank  Mintz,” il quale pur riconoscendo alcuni pregi di questo sindacato , in particolare la sua attività  solidaristica nei confronti della Spagna, attuata da Helmuth  Rudiger,  criticava però  il suo giudizio , alquanto moderato, nei confronti  degli stati"democratici" occidentali. (cfr.   brano).
Brano da commentare:  “ Tra il 1946 e 1950, la nuova Carta della SAC fu preparata da una  commissione, poi discussa dopo un congresso dal 1950 al 1952 da un' altra commissione e adottata in seguito di un referendum della SAC.  Nei paesi industriali in cui vige la democrazia politica, la sicurezza sociale delle masse è divenuta più forte grazie alla moderna politica sociale  [ non  è sempre il caso negli Stati – uniti, sessant’anni dopo], ma nello stesso tempo questa politica ha accresciuto il potere dello Stato […] La SAC si oppone a questi tre sistemi [ democrazia, totalitarismo  statale, totalitarismo con proprietà privata ] , ma essa non li pone sullo stesso livello. Essa preferisce nettamente la situazione sociale nella quale i diritti dell’uomo sono rispettati. Il sindacalismo libertario ha contribuito a imporre le libertà e i diritti umani che esistono  in  seno alla società democratica, ed essa è pronta a difenderle contro i partigiani della dittatura.  Tutto questo lavoro dei sindacalisti della SAC  conduceva a una capitolazione davanti al capitalismo dello  Stato provvidenza, un silenzio complice sull'imperialismo e le sue colonie di fatto e reali. Tuttavia la pratica della solidarietà intyernazionale della SAC è anche  stata ed è sempr importante , anche sul piano finanziario. Helmuth Rudiger è morto d'infarto a Madrid nel 1964, in missione per la SAC, al fine di dei contatti con dei sindacati clandestini  vicino ai libertari “  ( FranK Mintz, Histoire de la..)
Bibliografia:  in  Frank Mintz, Histoire de la mouvance anarchiste 1789- 2012,  Noir et Rouge 2013 p. 180 .  ( traduzione italiana mia)
D’ altro canto, tuttavia,  altri anarchici, tra cui per esempio Louis Mercier Vega, basandosi, anch' essi, sulla "Dichiarazione dei Principi della SAC "promulgata nel 1952, sottolineavano come le finalità e i principi fondamentali anarchici,  non fossero sostanzialmente rinnegati da quell’organizzazione  ( cfr. brano).
Brano da commentare: “  La  dichiarazione dei principi , approvata nel 1952, dopo polemiche che si prolungarono per parecchi mesi, mette l'accento su un fine essenziale da perseguire nella "società del benessere".: "  L’ordine di produzione anarchica  sindacalista è la realizzazione totale della democrazia industriale, e la SAC, attraverso le sue  attività sindacali dirette, interviene in ogni azione che persegua questo fine e  si sforza di introdurre l’influenza operaia  nelle imprese  private, municipali, statali, e  nelle imprese controllate dalle associazioni   di consumatori. L’anarco-sindacalismo mira dunque a dare alla democrazia industriale un significato socialista, e di svilupparlo affinché sia  perseguito lo scopo della gestione  dei mezzi di produzione da parte dei lavoratori “ Il caso svedese si differenzia notevolmente dalle esperienze libertarie di altre regioni, in cui l'espansione economica, l'apparizione del Welfare state" e della società dei consumi hanno segnato la decadenza del movimento sindacalista libertario o provocato il passaggio dei suoi militanti al sindacalismo riformista o ai partiti popolari. Si tratta qui di un adattamento che parte  dallo stesso movimento anarchico, senza però che esso rinunci alla sua dottrina. Non si può pensare che questo caso susciti l'entusiasmo unanime negli ambienti anarchici legati a formule di lotta tradizionali. Segnaliamo, senza entrare nella polemica, che la posizione della SAC richiede uno sforzo costante di lucidità e una lotta permanente contro i pericoli dell'integrazione o della burocratizzazione. Il rigore spesso ascetico, dei militanti più attivi (il miglior giornalista di Arbetaren non può percepire un salario superiore a quello di un operaio specializzato) costituisce in questo senso una solida garanzia. ...." ( Louis Mercier Vega, La pratica dell' utopia )
 Bibliografia : in  Louis Mercier Vega, La pratica dell' utopia, Edizione Antistato,  1978 pp. 139-140  edizione italiana di  Louis Mercier Vega,  Increvable anarchisme.  Editions Analis 1988, pp. 103-104
                                                                                 

Ancor prima che si formassero le Brigate Internazionali, alcuni  volontari svedesi di tendenze  libertarie e anarco-sindacaliste, tra cui NILLS LATT, OLOF JANSSON , HARRY NORRBLOM  , YNGVE ANDERSON, EILERT HAGBERG ed altri, partirono per partecipare  alla rivoluzione sociale iniziata dopo la vittoria proletaria sui  militari ribelli  nelle più importanti città spagnole, tra cui Barcellona e Madrid.  Tutti costoro vissero di questa  esperienza due  fasi :  l’ entusiasmante  inizio dei primi mesi  della rivoluzione sociale e dopo le giornate di maggio del 1937 l’amara degenerazione della lotta ad opera della controrivoluzione stalinista. (cfr. brano) 
Brano da commentare: “ Indossate le “uniformi” di miliziani, le alpargatas ( calzature di tela e corda), il berretto e la tuta blu (ad eccezione di Norrblom , che è troppo alto per trovargli  dei vestiti della sua misura e che deve quindo continuare ad indossare i suoi panni) partono per ritrovare il Gruppo internazionale a  Pina de Ebro. […] Il più duro combattimento al quale tutti partecipano è la terribile battaglia di Santa  Quiteria di cui parlano Nills Lȁtt o Antoine Jimenez- ( cfr.post : VOLONTARI FRANCESI , n. 1  ).  […] Alla fine di maggio, eccoli ( Eilert Hagberg e Yngve Anderson) in congedo per due settimane a Barcellona […] Mentre passeggiano sulla strada, quattro Guardias de asalto li bloccano, ordinando loro di seguirli in caserma. Avete un porto d’armi? No, stiamo raggiungendo il fronte. Non è una prova, ribattono loro. […]  Apprendono presto che quelle sono le nuove direttive dei comunisti, che fanno dim tutto per disarmare i miliziani anrchici. […] Come Harry  Norrblom, che rientra a metà agosto del 1937, attaccato prima in Spagna poi  in Svezia dai comunisti. Su Avangardet egli racconta che le milizie del fronte di Aragona sono state poco a poco disarmate, mentre tutte le armi andavano all’esercito regolare e alle Brigate Internazionali. Dei borghesi dirigono le operazioni militari e non vogliono saperne della lotta di classe. Dei preti hanno ricominciato a celebrare la messa a Madrid. I compagni sono gettati in prigione, le collettività hanno dovuto smettere di funzionare. Provocazioni e sabotaggi sono all’ordine del giorno. Sarei felice, scrive, come molti miei compagni, di mettere le mie forze, la mia vita al servizio della lotta del popolo spagnolo per la sua libertà, ma non in queste condizioni. (Marianne Enckell, Sui volontari svedesi nella  guerra di Spagna )
Bibliografia: in  Nills Latt. Miliziano e operaio agricolo in una collettività in Spagna in  Edizioni Baronata 2012 , p. 74-75-76                                                                                                                                
    NILLS LATT detto “El rubio  (1907-1988) Marinaio svedese,  anarco-sindacalista, membro del Sveriges Arbetares Centralorganisation (SAC) alla notizia  delle vittorie popolari, nel luglio 1936 sui militari ribelli raggiunse Barcellona in piena metamorfosi rivoluzionaria (cfr. brano) . 
 Brano da commentare:  “ In una bella giornata di gennaio, con un sole splendente sull’azzurro Mediterraneo, giunsi a Barcellona con alcuni compagni incontrati a Parigi. Per un socialista era un arrivo meraviglioso. Tutta la città era ornata di bandiere nere e rosse. Su bus, vetture , tram e sugli altri mezzi di trasporto, si potevano vedere brillare le iniziali dell’organizzazione che aveva collettivizzato il tutto. Le insegne della CNT mostravano che i lavoratori erano fieri della loro organizzazione; le lettere dell’ AIT testimoniavano che i lavoratori non avevano dimenticato l’internazionalismo né il sindacalismo internazionale.  […] Si vedevano palazzi pieni di gente felice di  lavorare e i cui “proprietari” si erano affrettati a mettersi in salvo con le loro ricchezze. Nelle sale e nei vestiboli  dove prima vivevano dei borghesi degenerati, c’era ora un’attività febbrile.  Le macchine da scrivere crepitavano liberando dei veri e propri suoni di fanfare verso i soffitti decorati, e i documenti dell’organizzazione erano sparpagliati su tavoli e divani. Sopra le porte delle insegne indicavano le diverse sezioni di mestioere o la presenza di un “ateneo libertario […] Al centro CNT/FAI c’erano pure i Comitati regionali delle Gioventù Libertarie e uelli di Mujeres Libres: quest’ultima organizzazione ebbe durante la guerra un grosso successo. …”  ( Nills Lätt, Miliziano e operaio …  1938)
Bibliografia: in  Nills Latt. Miliziano e operaio agricolo in una collettività in Spagna in  Edizioni Baronata 2012 , pp. 20-21 
Si arruolò volontario  come miliziano nella Colonna Durruti e sul fronte di Aragona , colpito da una granata, perse un occhio, , a causa di una granata,   Impossibilitato a combattere al fronte , divenne operaio agricolo nel villaggio collettivizzato di Fabara , dove contribuì a edificare un mulino comunitario per la lavorazione delle olive al posto  della Chiesa di San Giovanni Battista e al tempo stesso ad insegnare l’ esperanto nell’ Ateneo locale. Negli ultimi giorni della sua permanenza a  Fabara fu testimone dell’irruzione poliziesca da parte delle guardie d’assalto che determinò purtroppo la chiusura della collettività. (cfr. brano)
Brano da commentare; “ Un giorno si vide arrivare al villaggio un gruppo di
assaltos”. Il Comitato della collettività, che comprendeva anche dei membri  del Comitato rivoluzionario , scappò  visto che la polizia lo ricercava. La maggior parte di loro già conosceva l’esperienza del soggiorno in una prigione spagnola in attesa di giudizio, durante mesi. La polizia sparò contro di loro, ma riuscirono a fuggire. Questa si mise allora alla ricerca di armi, per confiscarle. Quelle disponibili erano già state portate al fronte, ma la polizia non esitava a raccogliere vecchi fucili a piombini che i contadini impiegavano nella caccia alla lepre o al coniglio per sbarcare il lunario. Gli uomini ai quali si rubava il vecchio fucile inoffensivo erano quelli che, coi loro petti, avevano bloccato i fascisti il 19 luglio. La rabbia era immensa, ma resistere sembrava in utile. La  collettività si vide privata del suo Comitato e l’incertezza sul futuro portò al suo scioglimento. Alcuni contadini tornarono a lavorare nei loro campi, altri cercarono di continuare a lavorare in gruppo. Ecco come l’arrivo della polizia ripristinò le condizioni di vita precedenti in un villaggio di cui  gli abitanti liberamente e con un lavoro collettivo avevano abbandonato forme di produzione obsolete e che, attraverso la modernizzazione e una diversa organizzazione del lavoro   erano riusciti a raggiungere migliori risultati. .. “ ( Nils Latt,  memorie 1938)
 Bibliografia:  Nils Latt,. Miliziano e operaio agricolo in una collettività di Spagna, a cura di Renato Simoni, La Baronata, 2012 pp. 49-50
Tornato in Svezia continuò a partecipare alle attività della SAC. 
                                                                                   
STIG DAGERMAN  e ANNAMARIE GOETZE

STIG DAGERMAN  (1923-1954) scrittore  e giornalista  svedese. Abbandonato  da piccolo dalla madre, il padre , anarco-sindacalista, lo affida ai nonni, dove resta fino agli 11 anni. Ristabilito il rapporto con il padre, ben presto  aderì all’ Unione sindacale giovanile ( Syndikalistika Ungdomsförbundet). Collaborò  come redattore in vari e pubblicazioni anarchiche , tra cui Arbetaren.  Nel 1943 sposò la coetanea  ANNAMARIE GOETZE , anarco-sindacalista, membro della SAC e  figlia di Nante ed Elly Götze, la quale ebbe  da ragazzina  una vita quanto mai avventurosa in Spagna  durante la guerra civile. (cfr. brano)  

Brano da commentare:  “…..   “ … La famosa escritora Etta Federn habìa sido vecina de  los Götze. Militaba en Mujeres libres y había trabajado come profesora en una de sus escuelas que estaba en Paseo de Gracia. Annenmarie conocía la escuela. Debido a los bombardeos, Etta se había transladado a Blanes. Quedó decidido que Annemarie se iría a vivir allȧ. Etta Federn se encargaba de  cuattros escuelas de Mujeres Libres en Blanes. Annemarie fue  una alumna mȧs aunque a veces aydaba a Federn en su tarea de enseñar. Etta dejó  Catalũna en 1938 y se trasladó a Paris. Annemarie volvió a Barcelona. La madre de Annemarie trabajaba para la  Cruz Roja, trabajo que la mantenia a salvo de los comunistas. El padre de Annemarie, Ferdinand, había huìdo de España haciéndose pasar por estudiante holandés. Una vez en Francia  habìa continiuado hasta Noruega. Finalmente, a bordo de un coche de  la Cruz roja dejaron Barcelona.   De todas formas, los alemanes y los italianos atacaban tambien a la Cruz Roja como al resto de  los refugiados. En la frontera volvimos a tener problemas. Los funcionaros  de aduanas franceses no querían dejarme pasar. Se pensaban que mi madre intentaba pasar con una niña  española. Entonces sólo hablaba catalán y castellana. Finalmente, pudieron pasar y desde París se trasladaron  a Noruega. La familia  al fin volvía a estar unida.  Sin embargo, en 1940 los nazis invaden  Alemania y la familia   Götze se  ve obligata a huir de nuevo. Esta vez a Suecia. ..” (  estratto dal l’ intervista con Annemarie Dagerman su Memoria e Historia , CNT n. 391, Julio 2012 )    "...La famosa scrittrice Etta Federn abitava vicino ai Götze.  Lavorava come insegnante in una delle sue scuole che stava  a Paeso de Gracia. Annemarie conosceva la scuola.  A causa dei bombardamenti Etta si trasferì a Planes.  Quedò  fu deciso che Annemarie andasse a vivere là, Etta Federn si incariva di quattro scuole  delle Mujeres Libres a Blanes. Annemarie fu un’ alunna ,  sebbene spesso  aiutava  Federn nel suo lavoro di insegnante. Etta lasciò la Catalogna nel 1938 e si trasferì a Parigi, Annemarie tornò a Barcellona. La madre di Annemarie lavorava per la Croce Rossa, lavoro  che la manteneva al sicuro dai comunisti. Il padre di Annemarie, Ferdinand, era fuggito dalla Spagna facendosi passare per  uno studente olandese. Una volta in Francia continuò sino a Nuriega. Finalmente , a bordo di una  ambulanza (coche)  della Croce Rossa  lasciarono Barcellona. In ogni modo ( Des todas formas)  i tedeschi e gli italiani attaccavano (atacaban) anche la Croce  Rolssa quanto il resto dei rifugiati. Alla frontiera tornammo ad avere dei problemi. I funzionari della dogana francese non  volevano lasciarmi passare. Pensavano che mia madre cercasse di passare con una bambina spagnola.  Allora parlavo soltanto catalano e castigliano.  Finalmente poterono passare e dopo Parigi si trasferirono a Noriega. Infine la famiglia tornò ad essere unita. “ Sin embargo “,  nel 1940 i nazisti invasero “ Alemania  e la famiglia  Götze fu costretta a fuggire di nuovo. Questa volta in Svezia. …” (  estratto da un ‘ intervista con Annemarie Dagerman su Memoria e Historia, CNT n. 391, Julio 2012 )
Bibliografia: Per Lindblom/Albert Herranz, A. Dagerman, Una nina en la revoucion espanola in Memoria  e Historia,  CNT . N. 391, Luglio 2012. Traduzione italiana mia : dove  ho lasciato, tra virgolette, alcune parole in spagnolo che non ho capito:   “….. La famosa scrittrice Etta Federn abitava vicino ai Götze.  Lavorava come insegnante in una delle sue scuole che stava  a Paeso de Gracia. Annemarie conosceva la scuola.  A causa dei bombardamenti Etta si trasferì a Planes.  Quedò  fu deciso che Annemarie andasse a vivere là, Etta Federn si incariva di quattro scuole  delle Mujeres Libres a Blanes. Annemarie fu un’ alunna ,  sebbene spesso  aiutava  Federn nel suo lavoro di insegnante. Etta lasciò la Catalogna nel 1938 e si trasferì a Parigi, Annemarie tornò a Barcellona. La madre di Annemarie lavorava per la Croce Rossa, lavoro  che la manteneva al sicuro dai comunisti. Il padre di Annemarie, Ferdinand, era fuggito dalla Spagna facendosi passare per  uno studente olandese. Una volta in Francia continuò sino a Nuriega. Finalmente , a bordo di una  ambulanza (coche)  della Croce Rossa  lasciarono Barcellona. In ogni modo ( Des todas formas)  i tedeschi e gli italiani attaccavano (atacaban) anche la Croce  Rossa quanto il resto dei rifugiati. Alla frontiera tornammo ad avere dei problemi. I funzionari della dogana francese non  volevano lasciarmi passare. Pensavano che mia madre cercasse di passare con una bambina spagnola.  Allora parlavo soltanto catalano e castigliano.  Finalmente poterono passare e dopo Parigi si trasferirono in Norvegia. Infine la famiglia tornò ad essere unita.  Tuttavia  nel 1940 i nazisti invasero “ Alemania  e la famiglia  Götze fu costretta a fuggire di nuovo. Questa volta in Svezia. …”
  Nel 1945 Stig Dagerman  pubblicò il suo primo romanzo Il serpente (Ormen)  che ebbe molto successo. A questo libro ne seguirono molti atri, tra cui L’isola dei condannati ( De dömdas ö ), il Bambino bruciato ( Bränt barn ) e Preoccupazioni matrimoniali ( Bröllopsbesvär ). Scrisse anche  pièces teatrali, tra cui  Il condannato a morte ( Den  Dödsdömde ) e poesie, tra cui : Solo una volta l'anno). 
Poesia da commentare: “ Perché non far credere / una sola volta all’anno/che la Morte sia annegata/ nel profondo mare blu/ che la vita di nessuno / sia minacciata dalla paura / che nessuno spari / al suo prossimo per denaro / Tempeste e inondazioni hanno preso una vacanza / e stanno riposando / in qualche hotel di lusso / I carnefici sbadigliano / ed aspettano l’ ispirazione, / i rubinetti del gas sono sigillati / Nessuno lancia bombe / in luoghi affollati / nessun automobilista ubriaco / si schianta contro un muro / Ovviamente non è così / Non fare quell’espressione! / Fingere è sognare, dopo tutto. ( Stig Dagerman,  Solo una volta l’anno)
Bibliografia:  in http://ita.anarchopedia.org/Stig_Dagerman
 
 Nel 1949 Stig dagerman divorziò da  Annamarie Götze e sposò  l’attrice Anita Björk. Nel 1954  afflitto da una grave depressione si suicidò. 
                                                                            

BRITTA GRŐNDAHL ( 1914-2002) scrittrice svedese, professoressa di francese, giornalista,  traduttrice e anarco-sindacalista. Nel 1936 sposò il violoncelista Gustav Grőndahl.’ che le comunicò  una grande passione per la musica.  Tuttavia il suo impegno sindacale e giornalistico non venne mai meno e  collaborò intensamente con i suoi articoli al giornale Arbetaren  della SAC (  Sveariges Arbetaren Centralorganisatione) e a  Libertarian  Socialiste Magazine, rivista del movimento anarchico svedese ( Frihetlig Socialistisk Tidsrift) . Intrattenne  rapporti di grande amicizia con Helmuth Rűdiger, Augustin Souchy,  Elly Gȍtze, Annemarie e Stig Dagerman ed altri.  Scrisse anche diversi opuscoli e libri e si recò più volte clandestinamente  nella Spagna franchista e in Francia, durante il movimento del ’68. Grazie a questi viaggi divenne amica di Cipriano Mera,  Joan Garcia Oliver, Diego Abad de Santillάn ed altri esuli spagnoli.  Negli anni settanta fondò una libreria Stoccolma affiliata alla SAC. Tra le sue numerose traduzioni di testi libertari contemporanei mi limito a citare la Storia della sessualità di Foucault.  L’importanza e al tempo stesso la sua peculiarità della SAC,  negli anni settanta, alla cui attività la Grőndahl tanto si dedicò è  ben riassunta da un articolo di R.D.L. , L’anarchico nel benessere.  (cfr. brano)

Brano da commentare:  “ L’aspetto forse più curioso del panorama dell’anarco-sindacalismo attuale è che l’ unica organizzazione sindacale libertaria che non sia l? ombra di se stessa, pallido fantasma di quello che fu ed al più speranza per il futuro, l’unica organizzazione che abbia un qualche peso  (non episodico) nella realtà sociale la troviamo laddove meno ci si aspetterebbe di trovarla: nella Svezia del benessere e della socialdemocrazia trionfante. La S.A.C: (Svearige Arbetaren Centralorganisatione: organizzazione centrale degli operai svedesi) è, in effetti, oggi, pur con tutti i limiti , che vedremo, assai più viva e “reale” che non la più ben nota C.N.T. degli esuli spagnoli, l’ U.S.I. italiana, la F.O.R.A. argentina o lI.W.W. Statunitense. Seppure non ha al suo attivo una rivoluzione, la S.A.C. può però vantare un’esperienza sessantennale  ininterrotta di lotte sociali in realtà economica e politica cangiante  dal sottosviluppo al Welfare state e dalla reazione alla socialdemocrazia. E’ soprattutto la sua più recente ed attuale presenza rivoluzionaria e libertaria in un  Paese ad economia industriale avanzata  (o addirittura post-industriale, secondo taluni economisti) il dato più fecondo di considerazioni e di indicazioni (positive e negative) […]  Attualmente il sindacato si aggira sulle 25.000 unità (per comprendere il valore di queste cifre e delle seguenti bisogna tenere presente che la popolazione svedese è di circa 8 milioni)… ( R.D.L., L’anarchico nel benessere,  A rivista anarchica n. 14 , estate  1972)
Bibliografia:  R. D. L.  L’anarchico nel benessere,  A rivista anarchica n. 14 , estate  1972 .
Attualmente la situazione, per quel poco che ne so,   è sensibilmente mutata. ( cfr. brano)
Brano da commentare: “ Oggi nel 2010 essa  conta ( compterait)   tra 6000 e 7000 membri e conosce ( connaitrait ) un importante  nuovo  sviluppo nel contesto sindacale e politico svedese. Al livello internazionale, essa lavora  regolarmente con la CNT francese, la CGT spagnola, la FAU tedesca e l’IWW statunitense. La sua organizzazione  giovanile , la FUS  lavora attualmente alla messa in atto di una  mutuelle des  fraudeurs  nel contesto di una campagna  internazionale per  mettere in atto un servizio di trasporti pubblici gratuiti. Madre dell’anarco-sindacalismo svedese, la SAC ha una storia edificante e più che mai d’attualità. Il suo rifiuto di essere solamente  pietrificata  in principi teorici,  rigido e  riduttivo,  che non generano  che gruppuscoli che faticano a diventare  delle vere organizzazioni di lavoratori – dovrebbe oggi illuminare più di una lanterna. “ (  Cent’ans, dejà! La SAC et l’anarcho-syndacalisme  suédois (2010)
Bibliografia:   Guillaume  Goutte,   Cent’ans, dejà! La SAC et l’anarcho-syndacalisme  suédois in  Le monde Libertaire ,  in  http://www.monde-libertaire.fr/syndacalisme/13675-cent-ans-deja-.... (traduzione italiana mia)
 
 


 
 

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