LA RIVOLUZIONE RUSSA DEL
1905 : In questo contesto trattando di
questo importante evento rivoluzionario , messo un po’ in ombra dalle
successive “rivoluzioni del 1917”, mi soffermerò particolarmente su due episodi
centrali di quel moto
rivoluzionario : la “domenica di sangue”
del 9 gennaio (= calendario
giuliano) 1905 e l’ammutinamento della
corazzata Potiemkin il 27 giugno 1905 ,
ponendo in rilievo , ovviamente la componente libertaria presenti in essi.
LA DOMENICA DI SANGUE (9 GENNAIO
1905 secondo il calendario
giuliano) : Dalla fine degli anni novanta del XIX secolo , determinata da un iniziale sviluppo industriale presso le
grandi città cominciò a formarsi, tra le
masse operaie oppresse da orari e ritmi di lavoro inumani, una
coscienza di classe, sempre più
decisa a rivendicare condizioni di vita
migliori . Per quanto il ricorso allo sciopero fosse proibito e punito assai
severamente, esso si
diffuse sempre di più. Tra il 1904 e il 1905
, aggravata da una crisi
economica e sociale , in parte, dovuta anche
alla sconfitta della Russia da parte del Giappone, la situazione si fece sempre più
insostenibile . Sotto la guida del
monaco Gapone, che si rivelò poi più
tardi una spia della polizia zarista, ma che, al tempo stesso, svolgeva il
ruolo di trascinatore di masse con grande convinzione ed entusiasmo, venne
decisa una manifestazione per
domenica 9 gennaio, in cui fosse
letta una petizione allo zar , davanti al Palazzo d’ inverno.
Ed è da notare che in quella petizione, che era stata concepita all'inizio, soprattutto come una supplica allo zar, furono poi inserite, su ispirazione di alcuni intellettuali progressisti , alcune misure economiche e sociali assai radicali per la Russia di quel tempo. (cfr. brano)
Ed è da notare che in quella petizione, che era stata concepita all'inizio, soprattutto come una supplica allo zar, furono poi inserite, su ispirazione di alcuni intellettuali progressisti , alcune misure economiche e sociali assai radicali per la Russia di quel tempo. (cfr. brano)
Brano da commentare: “ … In un primo
gruppo son quelle contro l’assenza
d’ogni diritto e l’ ignoranza di cui soffre il popolo russo : Tali misure
comprendono: 1) Libertà ed inviolabilità della persona ;
libertà di parola, di stampa, di associazione, di coscienza,In materia
religiosa; separazione della Chiesa
dallo Stato; 2) Istruzione generale obbligatoria , a spese dello Stato; 3)
Responsabilità dei ministri davanti la nazione; garanzie per la legalità dei
metodi amministrativi. 4) Eguaglianza di tutti gli individui, senza eccezioni ,
davanti alla legge; 5) Liberazione
immediata di tutti coloro che hanno sofferto per le loro convinzioni. In un secondo gruppo si trovano le misure contro il pauperismo :
1) Abolizione delle imposte indirette , cui deve sostituirsi una imposta
sulle entrate, diretta e progressiva; 2) Abrogazione dei canoni per il riscatto
delle terre; credito a buon mercato; rimessa graduale della terra al popolo. Un terzo gruppo
comprende le misure contro lo schiacciamento dei lavoratori da parte del capitale: 1) Protezione del lavoro per mezzo della legge; 2) Libertà delle
unioni operaie aventi per scopo la cooperazione e il regolamento delle
questioni professionali ; 3) Giornata lavorativa di otto ore; limitazione delle
ore supplementari; 4) Libertà di lotta tra lavoro e capitale; 5) Partecipazione
dei rappresentanti delle classi
lavoratrici alla elaborazione di una legge sulle assicurazioni di Stato per i
lavoratori; 6) Salario normale. Ecco , Sire, i nostri principali bisogni .
Ordina che siano soddisfatti. Giuraci che lo saranno ., e Tu farai la Russia
gloriosa e felice, e il Tuo nome sarà inciso per sempre nei nostri cuori, nei
cuori dei nostri figli e in quelli dei figli dei nostri figli. Ma se Tu non ci
dai la tua promessa, se Tu non accetti la nostra petizione, noi siamo decisi a
morire qui, su questa piazza, davanti al tuo palazzo, perché non abbiamo dove
andare, né alcuna ragione di andare altrove. Per noi non vi sono che due vie:
l’una conducente alla libertà e alla felicità; l’altra alla tomba. Indicaci una
delle due strade, o Zar e noi la seguiremo, anche se ci conduce alla morte. Che
le nostre vite siano un olocausto per la Russia agonizzante; noi non
rimpiangeremo il sacrifizio; anzi lo offriamo con gioia ” ( dalla “
Petizione allo Zar dei lavoratori di Pietroburgo 1905)
Bibliografia: Volin, La
rivoluzione sconosciuta, Samonà e Savelli 1970 /ristampa anastatica di una edizione del 1950, Edizioni RL)
Giunta la domenica decine e decine di migliaia di operai ,
anche con le loro famiglie, si diressero a gruppi sparsi , verso il Palazzo d’ Inverno, sotto l'incombenza della cavalleria cosacca che cercavainvano di disperderli . Infine , tanto più i manifestanti si
concentravano in prossimità del Palazzo d’ Inverno essi trovavano schierati di fronte a loro dei soldati di tutte
le armi, fanteria , artiglieria ,
cavalleria leggera e pesante , che, all'improvviso, cominciarono a sparare e si compì una terribile strage . Seppure le cifre
date da una parte dell’altra furono del
tutto divergenti è assai probabile che i morti tra i manifestanti furono migliaia. Lapidario fu il
commento dello Zar alla strage: “ Le truppe hanno dovuto sparare in diverse
parti della città, ci sono stati molti morti e feriti. Signore, come è doloroso
e pesante. Maman è venuto a trovarci dalla città direttamente per
la messa. Abbiamo pranzato tutti
insieme”. Dopo la strage si ebbe tutta
una serie di sommosse popolari, scioperi, ammutinamenti di marinai. Importante fu anche, per la prima volta : la costituzione dei soviet (= consigli) come "organismi operai permanenti". Lo Zar fu costretto a concedere importanti cambiamenti, che però già nel 1906-1907 , erano stati , a poco a poco, tutti annullatii.
Tra gli episodi
rivoluzionari più significativi, che seguirono alla domenica di sangue è, da
ricordare l’ ammutinamento della
corazzata Potiemkin ( o Potiomkin) guidato da due marinai
libertari: VAKULINCIUK e MATHIUSHENKO
GRIGORII VAKULINCIUK |
GRIGORIJ
VAKULINCIUK (o Vakulenciuk) (1877-05), nato nel villaggio di Velyki Korovnyntsi in Ucraina, fu arruolato
in marina e prestò servizio nella corazzata Potiemkin diventando quartiermastro artigliere. Frequentava circoli
radicali clandestini e iniziò a fare propaganda
tra i marinai contro il trattamento disumano a cui erano sottoposti dagli ufficiali. La scintilla occasionale della rivolta fu
determinata dal rancio infestato da vermi.
Si levò immediatamente una
protesta che ebbe come conseguenza l’arresto dei contestatori e l’
ordine per una loro esecuzione sommaria.
Il plotone di esecuzione non obbedì e la nave sotto la guida di Vakulinsciuk cadde presto nelle mani degli insorti. Ma , a
vittoria ottenuta, Vakulensciuk fu , purtroppo , colpito
a morte da una pallottola sparata da un
ufficiale, che si era nascosto. Il suo
funerale ad Odessa e la solidarietà della
popolazione agli ammutinati provocò una tragica repressione da parte della
polizia zarista.
Brano da commentare: “ Nel mar Nero , il periodo insurrezionale propriamente detto comincia con la rivolta
della corazzata Potiomkin Tavritcheski scoppiata il 27 giugno
1905.; il 30 giugno 1905 viene sostenuta dall’equipaggio della corazzata Gheorgi Pobiedononossiets e il 2 luglio è la volta della nave
scuola Prout che insorge. […] Nell’ottobre del 1905 tutti gli equipaggi di
Kronstadt si ribellano […] solo nel mese di luglio 1906 si contano tre
rivolte […] Qual è la causa di questi
disordini prolungati ? Sembra che oltre alle
condizioni di ordine politico ed economico caratteristiche della
Russia del tempo, ci fossero, per la marina, condizioni specifiche. Bisogna in
primo luogo tener presente la disciplina severa e, nello stesso tempo,
capricciosa e del tutto arbitraria: gli ufficiali non consideravano
assolutamente il marinaio come un essere umano. […] Così nella stampa del tempo si citava questo
fatto: un ufficiale, a Ktronstadt, incontra una giovane recluta e gli
domanda: “ Mi conosci? “ “ Sì, Vostra Eccellenza” risponde la recluta. “ Qual è il mio nome? Continua
l’ufficiale “ Non conosci il mio nome? “ “ No, Vostra Eccellenza” risponde il
marinaio. “ In questo caso ho intenzione
di presentarmi” e colpisce il marinaio in faccia con un pugno. Il fatto citato
era per così dire normale; la vita
dipendeva dalla generosità personale degli ufficiali. […] Alcuni marinai della corazzata Potiomkin raccontavano in Romania, a Rakosvki, che alcuni tra loro avevano i timpani
lacerati per i colpi ricevuti".
Bibliografia: Ida Mett, La
rivolta di Kronstadt. Il ruolo della marina
nella rivoluzione russa, Edit. Azione comune
Il funerale di VAKULINCIUK ad Odessa e la solidarietà della popolazione
agli ammutinati provocò una tragica
repressione da parte della polizia zarista, immortalata come è noto , dal
film di
La corazzata di Potemkin URSS 1925 di Sergej M. Ejzenstein nella scena della
carrozzina che precipita sulla scalinata
di Odessa. (fig. 1) . Come al solito ho voluto fare anche io una scenetta in
creta prendendo spunto da quella straordinaria
immagine (fig.2)
AFANASY MATHYUSHENKO
(1879- 1907) : Nato nel villaggio di Dergachi nella provincia di Kharkov in Ucraina, apprese da giovanissimo il
mestiere di calzolaio e fece poi diversi lavori acquistando sempre più una coscienza
di classe frequentando circoli clandestini socialdemocratici . Nel 1900 fu
arruolato in marina e divenne
machinista. Durante la guerra
russo/giapponese (1904-1905) prestò servizio sulla corazzata Potemkin come quartiemastro silurista. Partecipò
attivamente all’ammutinamento del Potemkin ( o Potiomkin o Potiemkin) e dopo la morte di Vakulinciuk fu eletto , dal comitato degli ammutinati
immediatamente costituito, come portavoce degli
insorti. Sbarcati , dopo molte peripezie, in Romania , dove molti degli ammutinati furono arrestattati ed estradati in Russia,
Mathiushenko riuscì fortunamtamente a fuggire , aiutato da degli anarchici
locali. Si recò poi , in Svizzera dove
conobbe Lenin e poi nell’ Impero austro-ungarico, in Francia e in Inghilterra, dove prese contatti con Kropotkin e Rudolph Rocker . Si trasferì per un certo periodo a
New York dove , tra l’altro, con la sua
diretta testimonianza dell’accaduto,
aiutò Maxim Gorky a
scrivere una cronistoria dell'ammutinamento del Potemkin. Durante i suoi
viaggi fondò ed organizzò diversi gruppi
anarchici . Nel 1906 Mathiushenko tornò
clandestinamente in Russia dove fu
arrestato ed impiccato.
Brano da commentare: “ …. La
grossolanità, la ferocia e la stupidità del comando non facevano altro
che gettare olio sul fuoco. L'ostilità verso gli ufficiali continuava ad
aumentare e si alimentava dalla loro condotta arrogante [...] Man mano
che gli ufficiali, incitati dalla continua dissobedienza sempre più
manifesta, diventavano più feroci, i marinai, dal canto loro, stimolati
dalla propaganda rivoluzionaria si mostravano sempre più decisi. Il marinaio Reznitchenko della corazzata Potiomkin racconta nei suoi ricordi, che un giorno durante una riunione
dei marinai , una “ massovka “ ( così si chiamavano a quel tempo le
riunioni non autorizzate, arrivò una pattuglia guidata da un ufficiale per
arrestarli. Uno dei marinai allora chiese all’ufficiale : “ Cosa desidera
Vostra Eccellenza? “ “ Vi ordino di disperdervi “ risponde l’ufficiale. “
Ma Vostra Eccellenza , non stiamo facendo
nulla di criminoso “ rispose il marinaio. L’ufficiale insisteva : “
Disperdetevi oppure dò l’ordine di fare
fuoco” . E il marinaio “ Oggi date pure
quest’ordine, ma nessuno vi ascolterà. Oggi siamo qui, ma può darsi che domani
si faccia parte di una pattuglia ai vostri ordini. Se come oggi mi ordinereste
di far fuoco sui miei compagni, per primo allora io farei fuoco su di voi “.
L’ufficiale se ne andò con la pattuglia senza aggiungere una parola. D' altra parte bisogna tenere presente che tra questi due gruppi opposti il primato morale e culturale spettava ai marinai. Infatti mentre gli ufficiali conducevano una vita smodata e sregolata, i marinai, sempre più curiosi, si interessavano alle questioni politiche, moraliu e culturali. Così
si formarono veri e propri eroi che sapevano morire per la loro classe. Per
rendersene conto è sufficiente leggere l’ultima lettera scritta dal marinaio Matiushenko che aveva diretto la rivolta della Potiomkin . “ Oggi la sentenza verrà eseguita: muoio con
fierezza per la verità come deve fare ogni rivoluzionario . Addio! “ ( da Ida Mett, La rivolta di Kronstadt )
Bibliografia: Ida Mett, La
rivolta di Kronstadt. Il ruolo della marina
nella rivoluzione russa, Edit. Azione Comune, 1962 p.
20
Una visione d’insieme del movimento anarchico in Russia
alla vigilia e durante la rivoluzione
del 1905 è stata tracciata da MARIE KORN (per alcuni cenni biografici su di lei, cfr. post “ KROPOTKIN) nel 1907 (cfr. brano) .
Brano da commentare: “ Più tendenze sono apparse all’improvviso
nel movimento anarchico (dal 1904 al 1907 ): i klebovoltsi (partigiani della
rivista " Khleb i Volia"(Pane e Libertà) con la partecipazione e l’ ispirazione di Kropotkin: Essi sono a favore di una insurrezione del popolo stesso
per l’anarcocomunismo. I Chernoznamentsi ( partigiani della rivista "Chernoe Znamia" (= Bandiera nera), anarcocomunisti a favore di una vasta azione terrorista contro
la borghesia . I beznachalnitsi (
= i senza principi) o Bezmotivnitsi (= senza motivi), bakuninisti a favore di Netchaiev e del terrore
indiscriminato . Avendo tutti tratto le loro conoscenze teoriche dalla stessa
fonte, le loro posizioni programmatiche e la loro applicazione della tattica
venivano innanzitutto da una visione anarcoindividualista. […] Ma tutti si
sacrificavano nella stessa maniera per la rivoluzione e tutti hanno dato .la
loro vita eroicamente. E’ per questa ragione che, malgrado delle
divergenze a volte molto dure , Kropotkin si comportava veramente verso tutti i giovani compagni , con
cameratismo , con una tolleranza inesauribile “
(Marie Korn )
Bibliografia: in Frank Mintz, Histoire de la mouvance anarchiste 1789-2012, Editions Noir Rouge 2013 p. 45 (traduzione dal francese mia )
Nel corso di due anni (1905-1907)
i “Chernoznamentsi “e i “Beznachalnitsi” furono letteralmente decimati sia per la loro tattica
d’azione prevalentemente suicida e sia per la feroce repressione attuata contro di
loro dal regime zarista. E fu ,
soprattutto, per l’ ispirazione di alcuni " Klebovoltsi ", orientati sin dalla loro fondazione per una azione politica all’interno delle masse operaie e
contadine, che si sviluppò in Russia
, pur dovendo superare grandi difficoltà, un potenziale movimento anarcosindacalista prendendo, per quanto possibile , come
modello quello francese (cfr post su PELLOUTIER e POUGET).
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