sabato 30 aprile 2011

ANARCHICINI: LA RIVOLUZIONE RUSSA DEL 1905 ; GRIGORIJ VAKULINCIUK (1877-05); AFANASY MATHYUSHENKO (1879- 1907)

             
LA RIVOLUZIONE RUSSA DEL 1905 :  In questo contesto trattando di questo importante evento rivoluzionario , messo un po’ in ombra dalle successive “rivoluzioni del 1917”, mi soffermerò  particolarmente su due  episodi  centrali  di quel moto rivoluzionario : la “domenica di sangue”  del 9 gennaio  (= calendario giuliano) 1905  e l’ammutinamento della corazzata Potiemkin il 27 giugno 1905 , ponendo in rilievo , ovviamente la componente libertaria  presenti in essi. 
                                                                                                                                        
                                                                                       



LA DOMENICA DI SANGUE  (9 GENNAIO  1905  secondo il calendario giuliano)  :  Dalla fine degli anni novanta del  XIX secolo , determinata  da un iniziale sviluppo industriale presso le grandi città cominciò a formarsi,  tra le masse operaie oppresse da orari  e ritmi  di lavoro inumani, una coscienza di classe, sempre più   decisa a rivendicare condizioni di vita migliori  .  Per quanto il ricorso allo sciopero fosse proibito e punito assai severamente, esso   si diffuse sempre di più. Tra il 1904 e il 1905  , aggravata  da una crisi economica e sociale , in parte, dovuta anche   alla sconfitta della Russia da parte del Giappone,  la situazione si fece sempre più insostenibile .  Sotto la guida del monaco Gapone, che si rivelò poi più tardi una spia della polizia zarista, ma che, al tempo stesso, svolgeva il ruolo  di trascinatore di masse  con grande convinzione ed entusiasmo, venne decisa una manifestazione per   domenica   9 gennaio, in cui  fosse  letta una petizione  allo zar , davanti al Palazzo d’ inverno.  
Ed è da notare che in quella petizione, che era stata concepita all'inizio, soprattutto come una supplica allo zar, furono poi inserite, su ispirazione di alcuni intellettuali progressisti , alcune misure economiche e sociali assai radicali  per la Russia di quel tempo.  (cfr. brano) 
Brano da commentare: “ … In un primo gruppo son quelle  contro l’assenza d’ogni diritto e l’ ignoranza di cui soffre il popolo russo : Tali misure comprendono:   1)  Libertà ed inviolabilità della persona ; libertà di parola, di stampa, di associazione, di coscienza,In materia religiosa; separazione  della Chiesa dallo Stato; 2) Istruzione generale obbligatoria , a spese dello Stato; 3) Responsabilità dei ministri davanti la nazione; garanzie per la legalità dei metodi amministrativi. 4) Eguaglianza di tutti gli individui, senza eccezioni , davanti alla legge;  5) Liberazione immediata di tutti coloro che hanno sofferto per le loro convinzioni. In un secondo gruppo si trovano le misure contro il pauperismo : 1)  Abolizione delle imposte  indirette , cui deve sostituirsi una imposta sulle entrate, diretta e progressiva; 2) Abrogazione dei canoni per il riscatto delle terre; credito a buon mercato; rimessa graduale  della terra al popolo. Un terzo gruppo comprende le misure contro lo schiacciamento dei lavoratori da parte del capitale: 1) Protezione del lavoro per mezzo della legge; 2) Libertà delle unioni operaie aventi per scopo la cooperazione e il regolamento delle questioni professionali ; 3) Giornata lavorativa di otto ore; limitazione delle ore supplementari; 4) Libertà di lotta tra lavoro e capitale; 5) Partecipazione dei  rappresentanti delle classi lavoratrici alla elaborazione di una legge sulle assicurazioni di Stato per i lavoratori; 6) Salario normale. Ecco , Sire, i nostri principali bisogni . Ordina che siano soddisfatti. Giuraci che lo saranno ., e Tu farai la Russia gloriosa e felice, e il Tuo nome sarà inciso per sempre nei nostri cuori, nei cuori dei nostri figli e in quelli dei figli dei nostri figli. Ma se Tu non ci dai la tua promessa, se Tu non accetti la nostra petizione, noi siamo decisi a morire qui, su questa piazza, davanti al tuo palazzo, perché non abbiamo dove andare, né alcuna ragione di andare altrove. Per noi non vi sono che due vie: l’una conducente alla libertà e alla felicità; l’altra alla tomba. Indicaci una delle due strade, o Zar e noi la seguiremo, anche se ci conduce alla morte. Che le nostre vite siano un olocausto per la Russia agonizzante; noi non rimpiangeremo il sacrifizio; anzi lo offriamo con gioia ” ( dalla “ Petizione allo Zar dei lavoratori di Pietroburgo 1905)
Bibliografia: Volin, La rivoluzione sconosciuta, Samonà e Savelli 1970 /ristampa anastatica di una edizione del 1950, Edizioni RL)
Giunta la domenica decine e decine di migliaia di operai , anche con le loro famiglie, si diressero  a gruppi sparsi , verso il Palazzo d’ Inverno, sotto l'incombenza della cavalleria cosacca che cercavainvano  di disperderli . Infine  ,  tanto più i manifestanti si concentravano in prossimità del Palazzo d’ Inverno  essi trovavano schierati di fronte a loro  dei soldati di tutte le armi,  fanteria , artiglieria , cavalleria leggera e pesante , che, all'improvviso, cominciarono a sparare e si compì una terribile strage . Seppure le cifre date da una parte dell’altra furono  del tutto divergenti è assai probabile che i morti tra i manifestanti furono migliaia. Lapidario fu il commento dello Zar alla strage: “ Le truppe hanno dovuto sparare in diverse parti della città, ci sono stati molti morti e feriti. Signore, come è doloroso e pesante. Maman è venuto  a trovarci dalla città direttamente per la  messa. Abbiamo pranzato tutti insieme”.  Dopo la strage si ebbe tutta una serie di sommosse popolari, scioperi, ammutinamenti  di marinai. Importante fu anche, per la prima volta : la costituzione dei soviet (= consigli) come "organismi operai permanenti". Lo Zar fu costretto a concedere  importanti cambiamenti, che però già nel 1906-1907 , erano  stati , a poco a poco, tutti annullatii. 
Tra gli episodi rivoluzionari più significativi, che seguirono alla domenica di sangue è, da ricordare   l’ ammutinamento della corazzata Potiemkin ( o Potiomkin) guidato da due marinai libertari: VAKULINCIUK  e  MATHIUSHENKO
                                                                       
GRIGORII VAKULINCIUK

GRIGORIJ VAKULINCIUK  (o Vakulenciuk) (1877-05), nato  nel villaggio di Velyki Korovnyntsi in Ucraina, fu arruolato in marina e prestò servizio nella corazzata Potiemkin diventando quartiermastro artigliere. Frequentava circoli radicali clandestini e iniziò a fare propaganda  tra i marinai contro il trattamento disumano  a cui erano sottoposti  dagli ufficiali.   La scintilla occasionale della rivolta fu determinata dal rancio infestato da vermi.  Si levò  immediatamente una protesta   che ebbe  come conseguenza l’arresto dei contestatori e l’ ordine  per una loro esecuzione  sommaria.  Il plotone di esecuzione non obbedì e la nave  sotto la guida di Vakulinsciuk cadde presto  nelle mani degli insorti.  Ma , a vittoria ottenuta,  Vakulensciuk fu , purtroppo , colpito a morte  da una pallottola sparata da un ufficiale, che si era nascosto.  Il suo funerale ad Odessa e la solidarietà della popolazione agli ammutinati provocò una tragica repressione da parte della polizia zarista.
Brano da commentare: “ Nel mar  Nero , il periodo insurrezionale propriamente detto comincia con la rivolta della corazzata  Potiomkin  Tavritcheski scoppiata  il 27 giugno 1905.; il 30 giugno 1905 viene sostenuta dall’equipaggio della corazzata  Gheorgi Pobiedononossiets e il 2 luglio è la volta della nave scuola  Prout che insorge. […]   Nell’ottobre del 1905 tutti gli equipaggi di Kronstadt si ribellano […] solo nel mese di luglio 1906 si contano tre rivolte  […] Qual è la causa di questi disordini prolungati ? Sembra che oltre alle  condizioni  di ordine  politico ed economico caratteristiche della Russia del tempo, ci fossero, per la marina, condizioni specifiche. Bisogna in primo luogo tener presente la disciplina severa e, nello stesso tempo, capricciosa e del tutto arbitraria: gli ufficiali non consideravano assolutamente il marinaio come un essere umano. […]  Così nella stampa del tempo si citava questo fatto: un ufficiale, a Ktronstadt, incontra una giovane recluta e gli domanda: “ Mi conosci? “ “ Sì, Vostra Eccellenza” risponde  la recluta. “ Qual è il mio nome? Continua l’ufficiale “ Non conosci il mio nome? “ “ No, Vostra Eccellenza” risponde il marinaio. “ In questo caso  ho intenzione di presentarmi” e colpisce il marinaio in faccia con un pugno. Il fatto citato era per così dire  normale; la vita dipendeva dalla generosità personale degli ufficiali. […]  Alcuni marinai della corazzata Potiomkin raccontavano in Romania, a Rakosvki, che alcuni tra loro avevano i timpani lacerati  per i colpi ricevuti".
Bibliografia: Ida Mett, La rivolta di Kronstadt. Il ruolo della marina nella rivoluzione russa,  Edit. Azione comune

         
Il  funerale di VAKULINCIUK  ad Odessa e la solidarietà della popolazione agli ammutinati  provocò una tragica repressione da parte della polizia zarista, immortalata come è noto , dal film  di  La corazzata di Potemkin URSS 1925 di Sergej M. Ejzenstein nella scena della carrozzina che  precipita sulla scalinata di Odessa. (fig. 1) . Come al solito ho voluto fare anche io una scenetta in creta prendendo spunto da quella straordinaria  immagine (fig.2)
                                                                              
                                                                                   

AFANASY MATHYUSHENKO (1879- 1907) : Nato nel villaggio di Dergachi  nella provincia di Kharkov in Ucraina, apprese da giovanissimo  il mestiere di calzolaio e fece poi diversi lavori acquistando sempre più  una coscienza di classe frequentando circoli clandestini socialdemocratici . Nel 1900 fu arruolato  in marina  e divenne  machinista. Durante la guerra russo/giapponese  (1904-1905)  prestò servizio sulla corazzata Potemkin  come  quartiemastro silurista. Partecipò attivamente  all’ammutinamento del Potemkin ( o Potiomkin o Potiemkin)  e dopo la morte  di  Vakulinciuk  fu eletto , dal comitato degli ammutinati immediatamente costituito, come portavoce degli  insorti. Sbarcati , dopo molte peripezie, in Romania , dove molti  degli ammutinati furono arrestattati ed estradati in Russia, Mathiushenko riuscì fortunamtamente a   fuggire , aiutato da degli anarchici locali.  Si recò poi , in Svizzera dove conobbe Lenin e poi nell’ Impero austro-ungarico,  in Francia e in  Inghilterra, dove prese contatti con Kropotkin e Rudolph Rocker . Si trasferì per un certo periodo a New  York dove , tra l’altro, con la sua diretta testimonianza dell’accaduto,  aiutò  Maxim Gorky  a  scrivere una cronistoria dell'ammutinamento del Potemkin.  Durante i suoi viaggi  fondò ed organizzò diversi gruppi anarchici . Nel  1906  Mathiushenko tornò clandestinamente in Russia  dove fu arrestato ed  impiccato.
Brano da commentare:  “ …. La grossolanità, la ferocia e la stupidità del comando non facevano altro che gettare olio sul fuoco. L'ostilità verso gli ufficiali continuava ad aumentare e si alimentava dalla loro condotta arrogante [...] Man mano che gli ufficiali, incitati dalla continua dissobedienza sempre più manifesta, diventavano più feroci, i marinai, dal canto loro, stimolati dalla propaganda rivoluzionaria si mostravano sempre più decisi.   Il marinaio  Reznitchenko della corazzata Potiomkin  racconta nei suoi ricordi, che un giorno durante una riunione dei marinai , una “ massovka “ ( così si chiamavano a quel tempo le riunioni non autorizzate, arrivò una pattuglia guidata da un ufficiale per arrestarli. Uno dei marinai allora chiese all’ufficiale : “ Cosa desidera Vostra Eccellenza? “ “ Vi ordino di disperdervi “ risponde l’ufficiale. “ Ma  Vostra Eccellenza , non stiamo facendo nulla di criminoso “ rispose il marinaio. L’ufficiale insisteva : “ Disperdetevi oppure dò l’ordine  di fare fuoco”  . E il marinaio “ Oggi date pure quest’ordine, ma nessuno vi ascolterà. Oggi siamo qui, ma può darsi che domani si faccia parte di una pattuglia ai vostri ordini. Se come oggi mi ordinereste di far fuoco sui miei compagni, per primo allora io farei fuoco su di voi “. L’ufficiale se ne andò con la pattuglia senza aggiungere una parola. D' altra parte bisogna tenere presente che tra questi due gruppi opposti il primato morale e culturale spettava ai marinai. Infatti mentre gli ufficiali conducevano una vita smodata e sregolata, i marinai, sempre più curiosi, si interessavano alle questioni politiche, moraliu e culturali.  Così si formarono veri e propri eroi che sapevano morire per la loro classe. Per rendersene conto è sufficiente leggere l’ultima lettera scritta dal marinaio Matiushenko che aveva diretto la rivolta della Potiomkin .  “ Oggi la sentenza verrà eseguita: muoio con fierezza per la verità come deve fare ogni rivoluzionario . Addio! “ ( da Ida Mett, La rivolta di Kronstadt )
Bibliografia: Ida Mett, La rivolta di Kronstadt. Il ruolo della marina nella rivoluzione russa,  Edit. Azione Comune, 1962 p. 20
                                                                              
CHERNOE ZNAMIA/BANDIERA NERA
 Una visione d’insieme del movimento anarchico in Russia alla vigilia  e durante la rivoluzione del 1905  è stata tracciata da MARIE KORN  (per alcuni cenni biografici su di lei,  cfr. post  “ KROPOTKIN)  nel 1907  (cfr. brano) .
Brano da commentare: “ Più tendenze sono apparse all’improvviso nel movimento anarchico (dal 1904 al 1907 ): i klebovoltsi (partigiani della rivista " Khleb i Volia"(Pane e Libertà) con la partecipazione e l’ ispirazione di Kropotkin: Essi sono a favore di una insurrezione del popolo stesso per  l’anarcocomunismo. I Chernoznamentsi ( partigiani della rivista  "Chernoe  Znamia" (= Bandiera nera), anarcocomunisti a favore di una vasta azione terrorista contro la borghesia .  I beznachalnitsi  ( = i senza principi)  o Bezmotivnitsi (= senza motivi), bakuninisti a favore di Netchaiev e del terrore indiscriminato . Avendo tutti tratto le loro conoscenze teoriche dalla stessa fonte, le loro posizioni programmatiche e la loro applicazione della tattica venivano innanzitutto da una visione anarcoindividualista. […] Ma tutti si sacrificavano nella stessa maniera per la rivoluzione e tutti hanno dato .la loro vita eroicamente. E’ per questa ragione che, malgrado delle divergenze  a volte molto dure , Kropotkin si comportava veramente verso tutti i giovani compagni , con cameratismo , con una tolleranza inesauribile “  (Marie Korn )
Bibliografia: in Frank Mintz, Histoire de la mouvance anarchiste 1789-2012,  Editions Noir Rouge 2013 p. 45 (traduzione dal francese mia )
Nel corso di due anni  (1905-1907)  i  Chernoznamentsi “e i “Beznachalnitsi” furono letteralmente decimati sia per la loro tattica d’azione prevalentemente suicida e sia per la feroce repressione attuata contro di loro dal regime zarista.  E fu , soprattutto,  per  l’ ispirazione  di alcuni " Klebovoltsi ", orientati sin dalla loro fondazione per una  azione politica  all’interno delle masse operaie e contadine,  che si sviluppò  in Russia  , pur dovendo superare grandi difficoltà,   un potenziale movimento anarcosindacalista  prendendo, per quanto possibile , come modello quello francese (cfr post su PELLOUTIER e  POUGET).
 
    
 
 
 
 
 
 

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