giovedì 28 aprile 2011

ANARCHICINI: ANARCHIA ED ARTE (1) : HONORE' DAUMIER(1808-1879), GUSTAVE COUBERT (1819 -1877), CAMILLE PISSARRO (1830 - 1903), MAXIMILIEN LUCE ( 1863-1941), PAUL SIGNAC (1863-1935), JAIME ENSOR (1860-1949), THEO VAN RYSSELBERGHE ( 1862-1926); FRANTISEK KUPKA (1871-1957)


      
    
HONORE’ DAUMIER ( 1808-1879) :  litografo , pittore, scultore.   Dal 1825,  dopo aver fatto il  fattorino  di un ufficiale giudiziario e poi  il commesso della libreria Delaunnayi,  studio  disegno presso il pittore Alexandre Lenoir e  frequentò l’Académie Suisse. Nel 1929 iniziò la sua collaborazione  a varie pubblicazioni di satira politica, tra cui il giornale anti-monarchico  la  Silhuette .  Nel 1831 partecipò alla rivoluzione   contro Carlo X  e nello scontro con i soldati,  venne ferito alla fronte  da una sciabolata. Anche sotto il nuovo regno di Luigi Filippo  d’ Orleans  Daumier continuò con i suoi disegni e le sue composizioni in creta la critica alla monarchia.
                                                                          
 Tra queste  opere di satira politica  la più importante fu la sua litografia  intitolata  " Gargantua", apparsa sul giornale la Caricature ,  per cui fu condannato a sei mesi di carcdere e al pagamento di una grossa multa in denaro . In questa litografia  Luigi Filippo II, veniva assunto come emblema del supremo potere politico ed economico, borghese,  attorniato, sul lato sinistro,  da una folla di  cortigiani parassiti  e , sul lato destro, da lavoratori e lavoratrici costretti a  consegnare , senza sosta, i prodotti del loro lavoro  al sovrano, intento ad ingozzarsi avidamente. (cfr. brano).  
Brano da commentare: “ Gargantua è una delle prime grandi litografie che Daumier produce nel 1831 conservata alla BNF di Parigi. Daumier, che  per questa immagine fu condannato a sei mesi di prigione, voleva raccontare l’ingiustizia del potere dell’epoca. Rappresenta infatti il re Luigi Filippo, enorme, seduto su un trono all’ombra del quale si agitano per niente i rappresentanti dell’Assemblea Nazionale, uomini a metà , piccoli e tutti  uguali. A differenza degli altri uomini che gli stanno dinnanzi, essi non lavorano. Si inchinano, si agitano, gridano leggi scritte nei papiri che hanno in mano, leccano i piedi del re. Gli altri personaggi, vestiti male, sulla destra, sono il popolo. Non sono il popolo idealizzato, bello e combattente di altri pittori. E’ il popolo vero, quello di uomini senza speranza, quello di chi lavora solo per  riuscire  a sopravvivere, quello di quella madre (che per natura  dovrebbe essere il segno stesso della vita, del positivo) che si lascia cadere a terra, estenuata dalla fatica. Anche loro contribuiscono a ingrassare il re, impotenti davanti all’ingiustizia e al peso della miseria. Daumier qui condanna la monarchia. Ma se pensiamo alle nostre democrazie di oggi, cloache di pochi e potenti porci, la litografia di Daumier  lascia pensare che sotto quella parola le cose non siano cambiate “  (pubblicato da centro culturale la pira maggio 2011)
Bibliografia :  in centroculturalelapira.blogspot.com/2011/05/gargantua.html

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 Gli ideali libertari di Daumier si manifestarono ,  attraverso le sue opere, anche dopo l’instaurazione della Repubblica nel 1848,  e  durante l’ impero  di Napoleone  III, (1849-1870) . Negli ultimi anni , dopo avere superato momenti di grave dissesto  finanziario, si ritirò a Valmondos  in una casa donatagli dall’amico pittore Corot , continuando a dipingere sino alla sua morte.

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GUSTAVE COUBERT (1819-1877)  fu discepolo e amico di  Proudhon.  Nel 1870 fondò  la Federazione degli artisti che sostenne il bando di ogni forma di censura nelle opere artistiche. Rifiutò l’onorificenza della Legion d’Onore  offerta dall’imperatore Napoleone III e nel 1871   partecipò attivamente alla Comune di Parigi svolgendo il ruolo di delegato all’Istruzione Pubblica e alle Belle Arti. Nel 1873  fu accusato  dal governo di Mac Mahon  di essere stato responsabile, durante la Comune, dell’abbattimento della Colonna Vendome e  fu condannato a  pagare una grandissima somma di denaro. Courbet fuggì in Svizzera, dove morì  nel 1877. Tutte le sue opere e i suoi beni restati in Francia furono sequestrati dallo Stato e  venduti all’asta. 
Brano da commentare: “  Mi sono costantemente occupato della questione sociale e delle filosofie che vi si riferiscono, seguendo nel mio campo una strada  parallela a quella del mio compagno Proudhon.  Rinnegando l’ideale falso e convenzionale, nel 1848, innalzai la bandiera del Realismo, la sola a mettere l’arte al servizio dell’uomo. E’ per questo che ho lottato logicamente contro tutte le forme di governo autoritario e di diritto divino, , volendo che l’uomo governi se stesso secondo i suoi bisogni, a suo diretto profitto e seguendo una sua propria concezione” (tratto da una lettera di Courbet al caporedattore del “Rappel”, 15 aprile 1871
Bibliografia: in  Eva Cicolani, La sovversione estetica. Arte e pensiero libertario tra ottocento e


L’intenso realismo del quadro di Courbet “  Gli spaccapietre” (1849) , (fig. 1)  dove è posto  ben  in risalto il pesante sfruttamento,  nella società capitalistica,  del lavoro operaio,   mi ha indotto a riflettere sulla dura realtà, ancora attuale, degli infortuni sul lavoro coatto, causa principale di gravi mutilazioni e spesso anche  di morte  ed è sorta in me la seguente immagine (fig.2)  
 

Veramente, all’inizio,  nelle mie intenzioni  l'immagine era molto molto più “coubertiana”, ma, alla fine, è così che mi è venuta.       

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CAMILLE PISSARRO (1830  - 1903)  nacque a Charlotte-Amalie , capitale di Saint-Thomas capitale delle Antille danesi da genitori francesi di origine ebraica. Compì i suoi studi a Parigi poi tornò a Saint-thomas  e lavorò nell’emporio del padre. Con il permesso paterno torna in Francia e si dedicò completamente alla pittura. Su consiglio di Corot  iniziò a dipingere all’aperto. Nel 1860 decise di vivere , senza il consenso dei suoi genitori,  con la domestica di sua madre, Julie  Vellay, da cui ebbe sette figli.  Ogni anno espose le sue opere al Salon des refusés e la sua pittura venne assai apprezzata. Dal 1874  Pissarro espose, poi, alle  Esposizioni degli impressionisti, tra cui era considerato uno degli esponenti più significativi.  Non rinunciò comunque, mai,  ad esperimentare  anche altre tecniche pittoriche e ad appoggiare le innovazioni apportate da pittori più giovani come Gauguin e i divisionisti Seurat e Signac. Politicamente  si avvicinò sempre più alle idee anarchiche Le sue idee anarchiche furono pienamente espresse nei 22 disegni dell'album "Le turpitudini sociali".
Commentare i seguenti  sei  disegni di Pissarro  tratti  da “turpitudini sociali”.

 Questi disegni di Pissarro,  mi hanno fatto pensare ad alcune delle “turpitudini sociali”  del nostro tempo e mi hanno fatto sorgere la voglia di riprodurne , a modo mio,  alcune in creta  come  le morti  sul lavoro  , disoccupati e sfrattati con famiglia, , il precariato ,  la tragedia dell'immigrazione, la violenza domestica  ,  il suicidio per impiccagione .   Si deve notare che Pissarro non specifica le motivazione  della morte di quell' impiccato.  Può trattarsi di un suicidio  per disoccupazione, o per licenziamento, o per fallimento, o per una bocciatura, o per una malattia terminale o quasi,  o per un amore non corrisposto o per gli ostacoli frapposti da una società omofoba per le proprie scelte sessuali, oppure  di un "suicidio di Stato", quando cioè lo Stato o chi lo rappresenta è direttamente o indirettamente responsabile del "suicidio" di una persona. A me l'immagine dell'impiccato di Pissarro  mi ha ricordato la morte per impiccagione della "suicidastata" Maria  Rosas Soledad.

Bibliografia: I disegni di Pissarro, a cui mi sono liberamente ispirato si trovano in Camille Pissarro,   Mio caro Lucien. Lettere al figlio su arte e anarchia Eleuthera p. 132 s.   

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MAXIMILIEN LUCE
MAXIMILIEN LUCE ( 1863-1941) anarchico, pittore e incisore.  Aveva 13 anni durante la Comune di Parigi e assistette alla ferocia repressiva  e alle brutalità dei  cosidetti  “versagliesi”. Nel 1887-1888, quando già frequentava da alcuni anni gli ambienti anarchici, conobbe  JEAN GRAVE e Ed EMILE POUGET  (cfr. post a loro nome) e collaborò assiduamente per lungo tempo ( 1887-1914) alle loro rispettive  riviste : La Revolte (divenuta poi Les Temps nouveaux) e Père Peinard  . Fu proprio per tale collaborazione, a cui si doveva aggiungere quella ad altre  riviste e giornali anarchici, che nel clima repressivo del  1894 Maximilien Luce fu condannato a  un mese e qualche giorno di prigione che ,poi, immortalò, con un album di litografie sulla vita carceraria, intitolato   col titolo  Mazas (1895) e con il testo di  JULES VALLES.  Durante il "processo dei trenta" ( detto così perché raggruppava 19 teorici anarchici, tra cui, Faure, Grave, Féneon, Pouget  ed altri e 11 appartenenti alla banda di scassinatori  OrtizChericotti.) i disegni di Maximilien Luce furono accusati di "incitare il popolo alla rivolta".  Dopo il 1914 si dedicò soprattutto ad opere imperniate sulle lotte operaie sul giornale La battaille syndacaliste . (cfr.  copertina da commentare).


 Questa copertina in cui Maximilien Luce si conferma , sempre più, come “ peintre du travail “  e sostenitore  della frangia anarco-sindacalista della CGT, mi ha ispirato, senza però , neanche lontanamente, riuscire a riprodurre il pathos originario dell’ opera di Maximilen Luce, alcune figurine di creta abbarbicate,  sulle impalcature di  uno "strano” edificio.
Nel 1940 , durante l'occupazione nazista della Francia,  e firmò un  appello contro la politica  di discriminazione nei confronti degli artisti francesi di origine ebraica da parte del governo collaborazionalista di VichY e dette per protesta le dimissioni da Presidente della società degli artisti indipendenti.

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PAUL SIGNAC

PAUL SIGNAC  (1863-1935) .  Fu, come è noto,  uno dei confondatori della “ Sociétè des Artistes  Indipendents”  e un autorevole esponente delle correnti  artistiche  divisionistiche e neoimpressioniste.  Nel 1890, dopo dieci anni di convivenza, sposò una cugina di Pissarro, Berthe Robles.  Dal 1888 frequentò gli ambienti anarchici divenendo amico di JEAN GRAVE  e lettore appassionato delle opere di KROPOTKIN e di ELISEE RECLUS. (  cfr. post con su) . Tra il 1893 e il 1985, Signac , proprio nel periodo o  in cui l’anarchia veniva maggiormente identificata dall’opinione pubblica come  generatrice di violenza e di caos  compose una  opera, Temps d’ anarchie, a cui poi dette il nome di Temps d’ Harmonie, in cui veniva rappresentata una società ideale finalmente pacifica e armoniosa. Forse il modello era, in parte, ispirato a quei milieux  libres (cfr. post LES MILIEUX LIBRES  1 e 2)) vi erano  anche  numerosi altri elementi che simboleggiavano un futuro  alternativo al capitalismo e  l’inizio di una sorta di “età dell’oro”  dove fosse definitivamente abolito lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo. ( cfr.  dipinto da commentare) 

Anche  questo suggestivo dipinto e non poteva essere diversamente, mi ha fatto venire la voglia di dare vita ad alcune figurine , che il più possibile, mettessero in risalto l’idea di una comunità  internazionale sempre più aperta e solidale implicita nel quadro di Signac.                                 

      Dopo la  prima guerra mondiale  Signac si avvicinò alle idee del  Partito  Comunista Francese -

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JAIME ENSOR
                                                           
  JAIME  ENSOR (1860-1949) Nato ad Ostenda da padre inglese e la madre, belga, che ad Ostenda gestiva un negozio di souvenir, maschere di carnevale, conchiglie, ecc. , divenuto attualmente insieme all’appartamento, situato al piano di sopra, un , assai suggestivo,  museo dedicato ad Ensor. La fama di Ensor  come pittore ( e  musicista,  è, ormai,  tale che, in questo contesto mi limiterò solo a brevi cenni sui suoi contatti giovanili con il movimento anarchico e sullo spirito libertario che impregnò tutte le sue opere, anche dopo essere stato insignito, nel 1929,  dal re  Alberto I  del Belgio del titolo di “barone” e  nominato in Francia,  Grande ufficiale della Legion d’ Onore.  Trasferitosi nel 1877 a Bruxelles  per studiare  all’ Accademia artistica conobbe   ERNEST ROUSSEAU, professore di fisica nell’ Università di Bruxelles ,  sua moglie, la micologa MARIETTE e il loro figlio, anche egli di nome Ernest con cui  Ensor condivise la passione per i  giochi e i travestimenti. Fu  Ernest Rousseau ad erudirlo sui principi fondamentali dell’anarchismo e a  introdurlo negli ambienti  intellettuali  anarchici .
ENTRATA DI CRISTO A BRUXELLES
Tra i disegni e i quadri che più , a mio parere,esprimono il suo spirito libertario  vi è “ L’entrata di Cristo a Bruxelles nel 1989  “ (1888)
 Quadro da  commentare: Allusioni anarchiche in questa  grande opera, che  ,  sottovalutata per lunghissimo tempo, fu esposta per la prima volta  soltanto nel 1929,  sono numerose a partire dall’appariscente scritta “ Vive la Sociale”, espressione, che se non vado errato, nacque durante la Comune di Parigi nel 1871 e ripetuta, in varie occasioni, dagli anarchici di tutto il mondo e un po’ più in basso la scritta “ Fanfares doctrinaires toujours reussies) ( Le fanfare del potere non sbagliano mai) 

 Dal canto mio   il capolavoro di Ensor mi ha ispirato alcune figurine :  un Cristo/Ensor su un asino, un generale, un magistrato, e due borghesi (uomo e donna). 



 Ensor pubblicò anche scritti assai polemici verso la società dominante, in cui. rivela il motivo di fondo  della sua  attività artistica (cfr. brano)
Brano da commentare: " .... perseguitato dai conformisti, mi sono lietamente rifugiato  nel paese solitario della satira, dove regna la maschera, tutta violenta esplosione di luce « ( parole di Jaime Ensor citate in Enciclopedia   dell’ Arte Garzanti 1997)

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THEO VAN RYSSELBERGHE ( 1862-1926) Nato a Gand, in Belgio, fu tra i fondatori dei gruppi Les  XX (1883) a cui appartenne anche  James Ensor, e La libre  Esthetique (1893). Dal 10 febbraio 2006 sino al 21 maggio 2006 si tenne a Bruxelles nel Palais des Beaux-Arts una interessante mostra sull’ impegno anarchico, sino ad allora poco noto,  di questo pittore, amico  di  CAMILLE PISSARRO,  PAUL SIGNAC  , MAXIMILIEN LUCE  e di altri artisti anarchici. Durante il periodo culminante della repressione poliziesca in seguito ad alcuni attentati anarchici in Francia, nel 1894,  la sua casa di Bruxelles  costituì un importante punto di riferimento  per i compagni che fuggivano in Belgio, tra cui Bernard Lazare, Elisée Reclus, Camillo Pissarro ed altri Dal 1896 , su invito di Jean Grave,  compose  varie copertine per il supplemento letterario ,del  giornale “ Les Temps Nouveaux" . Una di queste  è particolarmente  famosa . (cfr. copertina da commentare)

Questa immagine mi ha ispirato alcune figurine, che leggono collettivamente  o ascoltano leggere, se  analfabeti , come avveniva spesso tra le file del proletariato,  quel supplemento letterario di Les Temps Nouveaux

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FRANTISEK KUPKA
FRANTISEK  ( o FRANҪOIS)  KUPKA (1871-1957)  nacque a Opocno in  Boemia orientale (attuale Repubblica Ceca).  Frequentò le  Scuole di Belle Arti a Praga e a Vienna. Nel 1896 si recò a Parigi dove iniziò a frequentare artisti e anarchici. In questo post , sebbene la sua arte si svilupperà nel corso della sua vita  in molte direzioni   (simbolismo, espressionismo, cubismo, arte astratta ecc. ) mi limiterò a passare in una breve rassegn, soltanto, a gli anni  tra il 1900 e il 1912 quando collaborò con disegni e illustrazioni a diverse pubblicazioni anarchiche. Per Les  Temps  Nouveaux fondato da Jean Grave nel  1895,  Kupka  compose tra il 1905 e il 1912,  vari disegni e illustrazioni , tra cui quelle destinate a Le Coin des enfants [L'Angolo dei bambini ] .  Per l’ Assiette au beurre , [ in italiano : “ piatto al burro”:  un alimento,  cioè, che potevano permettersi solo i  ricchi borghesi, e che veniva , pertanto, significativamente,  assunto come simbolo, delle rivendicazioni sociali ed economiche del proletariato], giornale libertario di satira e critica politica , fondato da Samuel Schwartz  nel 1901 e poi, tre anni dopo  sino al 1912 da Mr A de Joncières , Kupka compose diversi disegni  aventi come bersaglio  il capitalismo, l’anticlericalismo, l’antimilitarismo ecc.  Particolarmente suggestivi  sono le  sue tre serie di disegni intitolate : L’ Argent ( Il denaro), pubblicata   nel 1902,   Religions,  nel 1904 e La Paix (1904) . Nella serie la Pace  mi ha particolarmente colpito la scenetta   con la didascalia Dovrete spararci “, oppure secondo un’altra versione ,trovata su Internet, Lasciateci la pace o anche Dovreste proprio lasciarcela [la  Pace]-




Ai tre personaggi principali di questa scenetta mi sono tendenzialmente ispirato, prendendomi  particolari libertà nel rappresentare il capitalista/predatore  che sta dietro le spalle al generaleer le seguenti figurine di creta :


LASCIATECI LA PACE

Nel 1904, accettò di illustrare l'ultima opera del geografo Elisée Reclus (1830-1915),  L'Uomo e la Terra La bellissima serie di disegni che l'artista realizzò gli procurò una grande fama nel campo del libro illustrato (  cfr, post  ELISEE RECLUS)

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