HONORE’ DAUMIER ( 1808-1879) : litografo , pittore, scultore. Dal 1825,
dopo aver fatto il fattorino di un ufficiale giudiziario e poi il commesso della libreria Delaunnayi,
studio disegno presso il pittore
Alexandre Lenoir e
frequentò l’Académie Suisse. Nel 1929 iniziò la sua
collaborazione a varie pubblicazioni di
satira politica, tra cui il giornale anti-monarchico la Silhuette
.
Nel 1831 partecipò alla rivoluzione
contro Carlo X e nello scontro
con i soldati, venne ferito alla
fronte da una sciabolata. Anche sotto il
nuovo regno di Luigi Filippo d’
Orleans Daumier continuò con i suoi disegni e le sue composizioni in creta la
critica alla monarchia.
Tra queste opere di satira politica la più importante fu la sua litografia intitolata " Gargantua", apparsa sul giornale la Caricature , per cui fu condannato a sei mesi di carcdere e al pagamento di una grossa multa in denaro
. In questa litografia Luigi Filippo II, veniva assunto come emblema del supremo
potere politico ed economico, borghese,
attorniato, sul lato sinistro, da
una folla di cortigiani parassiti e , sul lato destro, da lavoratori e
lavoratrici costretti a consegnare ,
senza sosta, i prodotti del loro lavoro
al sovrano, intento ad ingozzarsi avidamente. (cfr. brano).
Brano
da commentare: “ Gargantua è una delle prime grandi litografie che Daumier produce nel 1831 conservata alla BNF di
Parigi. Daumier,
che per questa immagine fu condannato a
sei mesi di prigione, voleva raccontare l’ingiustizia del potere dell’epoca.
Rappresenta infatti il re Luigi Filippo, enorme, seduto su un trono all’ombra
del quale si agitano per niente i rappresentanti dell’Assemblea Nazionale,
uomini a metà , piccoli e tutti uguali.
A differenza degli altri uomini che gli stanno dinnanzi, essi non lavorano. Si
inchinano, si agitano, gridano leggi scritte nei papiri che hanno in mano,
leccano i piedi del re. Gli altri personaggi, vestiti male, sulla destra, sono
il popolo. Non sono il popolo idealizzato, bello e combattente di altri
pittori. E’ il popolo vero, quello di uomini senza speranza, quello di chi
lavora solo per riuscire a sopravvivere, quello di quella madre (che
per natura dovrebbe essere il segno
stesso della vita, del positivo) che si lascia cadere a terra, estenuata dalla
fatica. Anche loro contribuiscono a ingrassare il re, impotenti davanti
all’ingiustizia e al peso della miseria. Daumier qui condanna la monarchia. Ma se
pensiamo alle nostre democrazie di oggi, cloache di pochi e potenti porci, la
litografia di Daumier lascia pensare che sotto quella
parola le cose non siano cambiate “
(pubblicato da centro culturale la pira maggio
2011)
Bibliografia
: in centroculturalelapira.blogspot.com/2011/05/gargantua.html
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Gli ideali libertari di Daumier si manifestarono
, attraverso le sue opere, anche dopo l’instaurazione
della Repubblica nel 1848, e durante l’ impero di Napoleone
III, (1849-1870) . Negli ultimi anni , dopo avere superato momenti di
grave dissesto finanziario, si ritirò a Valmondos
in una casa donatagli dall’amico pittore Corot , continuando a dipingere sino
alla sua morte.
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GUSTAVE
COUBERT (1819-1877) fu discepolo e amico di Proudhon.
Nel 1870 fondò la Federazione degli artisti che sostenne il bando di ogni
forma di censura nelle opere artistiche. Rifiutò l’onorificenza della Legion
d’Onore offerta dall’imperatore Napoleone III e nel 1871
partecipò attivamente alla Comune di Parigi svolgendo il ruolo di delegato
all’Istruzione Pubblica e alle Belle Arti. Nel 1873 fu accusato dal
governo di Mac Mahon
di essere stato responsabile, durante la Comune, dell’abbattimento della
Colonna Vendome e fu condannato a pagare una grandissima somma di
denaro. Courbet fuggì in Svizzera, dove morì nel 1877. Tutte le sue opere
e i suoi beni restati in Francia furono sequestrati dallo Stato e venduti
all’asta.
Brano da commentare: “ Mi sono
costantemente occupato della questione sociale e delle filosofie che vi si
riferiscono, seguendo nel mio campo una strada parallela a quella del mio
compagno Proudhon. Rinnegando l’ideale falso e
convenzionale, nel 1848, innalzai la bandiera del Realismo, la sola a mettere
l’arte al servizio dell’uomo. E’ per questo che ho lottato logicamente contro
tutte le forme di governo autoritario e di diritto divino, , volendo che l’uomo
governi se stesso secondo i suoi bisogni, a suo diretto profitto e seguendo una
sua propria concezione” (tratto da una lettera di Courbet al caporedattore del
“Rappel”, 15 aprile 1871)
Bibliografia:
in Eva Cicolani, La sovversione estetica. Arte e
pensiero libertario tra ottocento e
L’intenso
realismo
del quadro di Courbet “ Gli spaccapietre” (1849) , (fig. 1) dove è posto ben
in risalto il pesante sfruttamento, nella società capitalistica, del lavoro
operaio, mi ha indotto a riflettere sulla dura realtà, ancora
attuale, degli infortuni sul lavoro coatto, causa principale di gravi mutilazioni e
spesso anche di morte ed è sorta in me la seguente immagine
(fig.2)
Veramente, all’inizio, nelle mie intenzioni l'immagine era molto molto più “coubertiana”, ma, alla fine, è così che mi è venuta.
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Veramente, all’inizio, nelle mie intenzioni l'immagine era molto molto più “coubertiana”, ma, alla fine, è così che mi è venuta.
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CAMILLE
PISSARRO (1830 - 1903) nacque
a Charlotte-Amalie
, capitale di Saint-Thomas capitale
delle Antille
danesi
da genitori
francesi di origine
ebraica.
Compì i suoi studi a Parigi poi tornò a Saint-thomas
e lavorò nell’emporio del padre. Con il permesso paterno torna in Francia e si
dedicò completamente alla pittura. Su consiglio di Corot
iniziò a dipingere all’aperto. Nel 1860 decise di vivere , senza il consenso
dei suoi genitori, con la domestica di sua madre, Julie Vellay,
da cui ebbe sette figli. Ogni anno espose le sue opere al Salon
des
refusés
e la sua pittura venne assai apprezzata. Dal 1874 Pissarro
espose, poi, alle Esposizioni degli impressionisti, tra cui era
considerato uno degli esponenti più significativi. Non rinunciò comunque,
mai, ad esperimentare anche altre tecniche pittoriche e ad
appoggiare le innovazioni apportate da pittori più giovani come Gauguin e i
divisionisti Seurat
e Signac.
Politicamente si avvicinò sempre più alle idee anarchiche Le sue idee
anarchiche furono pienamente espresse nei 22 disegni dell'album "Le
turpitudini sociali".
Commentare i seguenti sei disegni di Pissarro
tratti da “turpitudini sociali”.
Questi
disegni di Pissarro,
mi hanno fatto pensare ad alcune delle “turpitudini sociali” del nostro
tempo e mi hanno fatto sorgere la voglia di riprodurne , a modo mio,
alcune in creta come le morti sul lavoro , disoccupati
e sfrattati con famiglia, , il precariato , la tragedia
dell'immigrazione, la violenza domestica , il suicidio per
impiccagione . Si deve notare che Pissarro non
specifica le motivazione della morte di quell' impiccato. Può
trattarsi di un suicidio per disoccupazione, o per licenziamento, o per
fallimento, o per una bocciatura, o per una malattia terminale o quasi, o
per un amore non corrisposto o per gli ostacoli frapposti da una società
omofoba per le proprie scelte sessuali, oppure di un "suicidio di
Stato", quando cioè lo Stato o chi lo rappresenta è direttamente o indirettamente responsabile del "suicidio" di una persona. A me l'immagine
dell'impiccato di Pissarro
mi ha ricordato la morte per impiccagione della "suicidastata"
Maria Rosas Soledad.
Bibliografia: I disegni di Pissarro, a cui mi sono liberamente ispirato si trovano in Camille Pissarro, Mio
caro Lucien. Lettere al figlio su arte e anarchia Eleuthera p. 132 s.
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MAXIMILIEN LUCE |
Questa copertina in cui Maximilien Luce si conferma , sempre più, come “ peintre du travail “ e sostenitore della frangia anarco-sindacalista della CGT, mi ha ispirato, senza però , neanche lontanamente, riuscire a riprodurre il pathos originario dell’ opera di Maximilen Luce, alcune figurine di creta abbarbicate, sulle impalcature di uno "strano” edificio.
Nel 1940 , durante l'occupazione nazista della Francia, e firmò un
appello contro la politica di discriminazione nei confronti degli
artisti francesi di origine ebraica da parte del governo
collaborazionalista di VichY e dette per protesta le dimissioni da Presidente della società degli artisti indipendenti.
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Dopo la prima guerra mondiale Signac si avvicinò alle idee del Partito Comunista Francese -
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JAIME ENSOR (1860-1949) Nato ad Ostenda da padre inglese e la madre, belga, che ad Ostenda gestiva un negozio di souvenir, maschere di carnevale, conchiglie, ecc. , divenuto attualmente insieme all’appartamento, situato al piano di sopra, un , assai suggestivo, museo dedicato ad Ensor. La fama di Ensor come pittore ( e musicista, è, ormai, tale che, in questo contesto mi limiterò solo a brevi cenni sui suoi contatti giovanili con il movimento anarchico e sullo spirito libertario che impregnò tutte le sue opere, anche dopo essere stato insignito, nel 1929, dal re Alberto I del Belgio del titolo di “barone” e nominato in Francia, Grande ufficiale della Legion d’ Onore. Trasferitosi nel 1877 a Bruxelles per studiare all’ Accademia artistica conobbe ERNEST ROUSSEAU, professore di fisica nell’ Università di Bruxelles , sua moglie, la micologa MARIETTE e il loro figlio, anche egli di nome Ernest con cui Ensor condivise la passione per i giochi e i travestimenti. Fu Ernest Rousseau ad erudirlo sui principi fondamentali dell’anarchismo e a introdurlo negli ambienti intellettuali anarchici .
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PAUL SIGNAC |
PAUL
SIGNAC (1863-1935) . Fu, come è noto, uno dei confondatori
della “ Sociétè des Artistes
Indipendents”
e un autorevole esponente delle correnti artistiche divisionistiche
e neoimpressioniste. Nel 1890, dopo dieci anni di convivenza, sposò una
cugina di Pissarro, Berthe Robles.
Dal 1888 frequentò gli ambienti anarchici divenendo amico di JEAN GRAVE e
lettore appassionato delle opere di KROPOTKIN e di ELISEE RECLUS. ( cfr.
post con su) . Tra il 1893 e il 1985, Signac ,
proprio nel periodo o in cui l’anarchia veniva maggiormente identificata
dall’opinione pubblica come generatrice di violenza e di caos
compose una opera, Temps d’ anarchie, a
cui poi dette il nome di Temps d’ Harmonie, in
cui veniva rappresentata una società ideale finalmente pacifica e armoniosa.
Forse il modello era, in parte, ispirato a quei milieux
libres
(cfr. post LES MILIEUX LIBRES 1 e 2)) vi
erano anche numerosi altri elementi che simboleggiavano un
futuro alternativo al capitalismo e l’inizio di una sorta di “età
dell’oro” dove fosse definitivamente abolito lo sfruttamento dell’uomo
sull’uomo. ( cfr. dipinto da commentare)
Anche
questo suggestivo
dipinto e non
poteva essere diversamente, mi ha fatto venire la voglia di dare vita ad alcune
figurine , che
il più possibile, mettessero in risalto l’idea di
una comunità internazionale sempre più aperta
e solidale implicita nel quadro di Signac.
Dopo la prima guerra mondiale Signac si avvicinò alle idee del Partito Comunista Francese -
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JAIME ENSOR |
JAIME ENSOR (1860-1949) Nato ad Ostenda da padre inglese e la madre, belga, che ad Ostenda gestiva un negozio di souvenir, maschere di carnevale, conchiglie, ecc. , divenuto attualmente insieme all’appartamento, situato al piano di sopra, un , assai suggestivo, museo dedicato ad Ensor. La fama di Ensor come pittore ( e musicista, è, ormai, tale che, in questo contesto mi limiterò solo a brevi cenni sui suoi contatti giovanili con il movimento anarchico e sullo spirito libertario che impregnò tutte le sue opere, anche dopo essere stato insignito, nel 1929, dal re Alberto I del Belgio del titolo di “barone” e nominato in Francia, Grande ufficiale della Legion d’ Onore. Trasferitosi nel 1877 a Bruxelles per studiare all’ Accademia artistica conobbe ERNEST ROUSSEAU, professore di fisica nell’ Università di Bruxelles , sua moglie, la micologa MARIETTE e il loro figlio, anche egli di nome Ernest con cui Ensor condivise la passione per i giochi e i travestimenti. Fu Ernest Rousseau ad erudirlo sui principi fondamentali dell’anarchismo e a introdurlo negli ambienti intellettuali anarchici .
ENTRATA DI CRISTO A BRUXELLES |
Tra i disegni e i quadri che più
, a mio parere,esprimono il
suo spirito libertario vi è “
L’entrata di Cristo a Bruxelles nel 1989
“ (1888)
Quadro da commentare: Allusioni
anarchiche in questa grande opera,
che ,
sottovalutata per lunghissimo tempo, fu esposta per la prima volta soltanto nel 1929, sono numerose a partire dall’appariscente
scritta “ Vive la Sociale”, espressione, che se non vado errato, nacque durante
la Comune di Parigi nel 1871 e ripetuta, in varie occasioni, dagli anarchici di
tutto il mondo e un po’ più in basso la scritta “ Fanfares doctrinaires toujours reussies) ( Le
fanfare del potere non sbagliano mai)
Dal
canto mio il capolavoro di Ensor mi ha
ispirato alcune figurine : un Cristo/Ensor su un
asino, un generale, un magistrato, e due borghesi (uomo e donna).
Ensor pubblicò anche scritti assai polemici verso la società dominante, in cui. rivela il motivo di fondo della sua attività artistica (cfr. brano)
Brano da commentare: " .... perseguitato dai conformisti, mi sono lietamente rifugiato nel paese solitario della satira, dove regna la maschera,
tutta violenta esplosione di luce « ( parole di Jaime Ensor citate
in Enciclopedia dell’ Arte Garzanti
1997)___________________________________________________________________
THEO VAN RYSSELBERGHE ( 1862-1926)
Nato a Gand,
in Belgio, fu tra i fondatori dei gruppi Les
XX (1883) a cui appartenne anche James Ensor, e La libre Esthetique (1893). Dal 10 febbraio 2006 sino
al 21 maggio 2006 si tenne a Bruxelles nel Palais des Beaux-Arts una interessante mostra sull’
impegno anarchico, sino ad allora poco noto,
di questo pittore, amico di CAMILLE PISSARRO, PAUL SIGNAC
, MAXIMILIEN LUCE e di altri
artisti anarchici. Durante il periodo culminante della repressione poliziesca
in seguito ad alcuni attentati anarchici in Francia, nel 1894, la sua casa di Bruxelles costituì un importante punto di
riferimento per i compagni che fuggivano
in Belgio, tra cui Bernard Lazare, Elisée Reclus, Camillo Pissarro ed altri Dal 1896 , su invito di
Jean Grave, compose varie copertine per il
supplemento letterario ,del giornale “ Les Temps Nouveaux" . Una di queste è particolarmente famosa . (cfr. copertina da commentare)
Questa
immagine mi ha ispirato alcune figurine, che leggono collettivamente o ascoltano leggere, se analfabeti , come avveniva spesso tra le file
del proletariato, quel supplemento letterario di Les Temps Nouveaux
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FRANTISEK KUPKA |
FRANTISEK ( o FRANҪOIS) KUPKA (1871-1957) nacque a Opocno in Boemia orientale (attuale Repubblica Ceca). Frequentò le
Scuole di Belle Arti a Praga e a Vienna. Nel 1896 si recò a Parigi dove
iniziò a frequentare artisti e anarchici. In questo post , sebbene la sua arte
si svilupperà nel corso della sua vita
in molte direzioni (simbolismo,
espressionismo, cubismo, arte astratta ecc. ) mi limiterò a passare in una
breve rassegn, soltanto, a gli anni tra
il 1900 e il 1912 quando collaborò con disegni e illustrazioni a diverse
pubblicazioni anarchiche. Per Les
Temps Nouveaux fondato da
Jean Grave nel 1895, Kupka
compose tra il 1905 e il 1912, vari disegni e illustrazioni , tra cui quelle
destinate a Le Coin des enfants [L'Angolo dei bambini ] . Per l’ Assiette au beurre , [ in
italiano : “ piatto al burro”: un alimento, cioè, che potevano permettersi solo i ricchi borghesi, e che veniva , pertanto,
significativamente, assunto come
simbolo, delle rivendicazioni sociali ed economiche del proletariato], giornale
libertario di satira e critica politica , fondato da Samuel Schwartz nel 1901 e poi, tre anni
dopo sino al 1912 da Mr A de Joncières ,
Kupka compose diversi disegni aventi
come bersaglio il capitalismo,
l’anticlericalismo, l’antimilitarismo ecc. Particolarmente suggestivi sono le sue tre serie di disegni intitolate : L’
Argent ( Il denaro), pubblicata nel 1902,
Religions, nel 1904 e La Paix (1904) . Nella
serie la Pace mi ha particolarmente
colpito la scenetta con la didascalia Dovrete spararci “,
oppure secondo un’altra versione ,trovata su Internet, Lasciateci la pace o anche Dovreste proprio lasciarcela [la Pace]-
Ai
tre personaggi principali di questa scenetta mi sono tendenzialmente ispirato,
prendendomi particolari libertà nel
rappresentare il capitalista/predatore
che sta dietro le spalle al generaleer le seguenti figurine di creta
:
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