venerdì 29 aprile 2011

ANARCHICINI: ERICH MUSHAM (1878-1934), ; RAPHAEL FRIEDEBERG, ( 1863-1940), MONTE VERITA - KRESZENTIA (ZENSL) ELFINGER (1884-1962) ; RET MARUT (B. TRAVEN) (1882- ?) SENNA HOY (1882-1914)

ERICH MÜHSAM : Nacque a Berlino da una agiata famiglia borghese ebraico-tedesca. Nel 1896 fu espulso da scuola per avere scritto un articolo su un giornale socialdemocratico. Diventò poeta e cabarettista e iniziò a frequentare gli ambienti anarchici e le comunità vegetariane  del Monte Verità, presso Ascona.                                                          

ll primo da sinistra è  Erich Müsham, che fu , da giovane, frequentatore assiduo di Monte Verità e dei monteveritiani più famosi ,  tra cui HENRI OEDONKOVEN ,  IDA HOFMANN , E GUSTO GRASER . Criticò  però  le “ turlupinature spiritiste, teosofiche, occultistiche o vegetariane elevate all’ennesima potenza “ di alcuni ospiti di quella comunità.  (cfr. brano)

 Canzone da commentare:  “Insalata noi mangiam, sì, insalata noi / mangiam / e verdura mattina e sera / E i vegetariani voi li chiamate deficienti / così tiriamo una noce sulla testa / Insalata noi mangiam, sì, insalata noi / mangiam / e verdura mattina e sera / Al sole esponiamo il nostro corpo, sì al / Sole esponiamo il nostro corpo / questo è il nostro unico passatempo/  Invero ci avvoltoliamo qualche volta/anche nello stagno /il che rinvigorisce il corpo e lo lava / nello stesso tempo / al sole esponiamo il nostro corpo e lo /bagnamo /questo è il nostro unico passatempo /  La carne noi odiam, sì, la carne noi/odiam / e il latte e le uova, e amiamo castamente / Mangiar carogna è sciocco e rozzo, / e i maiali altrettanto /  La carne noi odiam, sì, la carne noi/odiam /  e il latte e le uova, e amiamo castamente . Spiriti non beviam, no, noi spiriti non beviam / perché ciò produce perniciosi effetti sul carattere /  Verdura e frutti sono liquidi a sufficienza / perciò non beviamo niente e siamo davvero molto saggi, / spiriti non beviam / no, noi spiriti non beviam / perché ciò produce perniciosi effetti sul carattere. /  Tabacco non fumiam, no, noi tabacco / non fumiam / come fa solo l’orrenda marmaglia impura / Ci sediamo invece sul didietro / e viviam sani e secondo natura /   Tabacco non fumiam, no, noi tabacco / non fumiam / come fa solo l’orrenda marmaglia impura / Insalata noi mangiam, sì, insalata noi / mangiam / e verdura mattina e sera / E i vegetariani voi li chiamate deficienti / così tiriamo una noce sulla testa / Insalata noi mangiam, sì, insalata noi / mangiam / e verdura mattina e sera “ .  (  Erich Musham , La canzone del vegetariano . Canto conviviale analcolico- sulla melodia di “Sempre molto adagio” ( 1905) 
Bibliografia:  Erich Müsham, Ascona Monte Verità e Schegge , edizioni L’AFFRANCHI, 1989 p.  35

Ad una visione di Ascona spiritual-naturalistica  e alquanto elitaria di Ascona Müsham  ne contrapose un' altra , in cui esprimeva il suo sogno di un" Ascona rifugio di  ribelli e di perseguitati dalla giustizia borghese. (cfr. brano) 
 Brano da commentare :  “ Perciò ( tutte le bigotte strabuzzeranno gli occhi in pudico raccapriccio ) auspico dal più profondo dell’anima che un giorno Ascona diventi un rifugio per detenuti rilasciati od evasi, per  senzapatria perseguitati, per tutti quelli che a causa delle attuali condizioni sono cacciati martoriati, spinti alla deriva e che non hanno ancora perduto il desiderio di vivere in modo degno di esseri umani tra gli uomini che rispettano come simili [...] Forse Ascona  contribuirà un po’ a realizzare questo sogno; forse la madre terra qui concederà un po’ di spazio anche a loro, agli uomini che si sono ribellati contro la schiavitù e la violenza spinti da fiera collera. Qui non mi si potrà tenere per sempre . Il mio sangue mi respinge per il mondo. Ma se dopo anni verrò un’ altra volta  ad Ascona e la troverò abitata da uomini che, trascinati per penitenziari, sfruttati dalle angherie dei potenti e dai loro organi esecutivi (lo Stato, la polizia e la giustizia) alla fine hanno davvero trovato qui una patria ed un sentore di felicità, allora il mio cuore si riempià di gioia.  (Erich Musham, Ascona Monte Verità e Schegge , 1905)
Bibliografia:  ErichMüsham, Ascona Monte Verità e Schegge , edizioni L’AFFRANCHI, 1989 p.  66
 L’uomo col cappello bianco è    RAPHAEL FRIEDEBERG,  ( 1863-1940) , medico anarchico,  che,  affascinato da quei luoghi ,  si stabilì , in  una villetta , che chiamò Colombarium,  e che divenne presto un importante  centro  di accoglienza per molti libertari . Friedeberg era il medico più stimato e amato di tutto il territorio.  Suoi  pazienti furono oltre ai suoi amici più cari come , per esempio, l'anarchica MARGARETHE FAAS HARDEGGER ( cfr. post a suo nome)   anche  i nemici  Karl Kautsky , Otto Braun e  l’ ex imperatore Guglielmo II. Sarebbe interessante saperne di più sul suo “psichismo storico” , fondato sul “totale rifiuto dell’autoritaria concezione del mondo" , di cui io conosco solo una breve introduzione. (cfr. brano)

Brano da commentare: “ Fino a quando la vita umana coincide con la conservazione della esistenza materiale, fino a quando le forze produttive sono per natura tali da assorbire l’intera personalità per garantire la nuda esistenza, allora è quasi giusto ciò che dice Marx. Quanto più invece l’accumulazione di valori crescente di generazione in generazione, quanto più l’ulteriore sviluppo tecnico … portano a un maggiore tempo libero disponibile per attività non soltanto materiali , tanto più decisivi diventano allora i fattori psichici, che gradualmente si pongono come forze indipendenti contro quelli materiali. Lo psichismo storico svela che le relazioni psichiche esercitano la maggior energia sulle condizioni materiali “ ( Raphael Friedeberg,  Historischer Materialismus und Klassenkampf in Polis, anno 1907 n. 5 p. 73) 
Bibliografia: in  Hans Manfred BockFlorian Tennstedt, Raphael Friedeberg: medico ed anarchico ad Ascona in Monte Verità. Antropologia locale come contributo alla riscoperta di una topografia sacrale moderna. Le mammelle della verità, Electa Editrice p. 41
Nota: Le immagini , a cui mi sono  liberamente , ispirato sono in  Monteverità Ascona, le mammelle della verità a p. 28 (per Müsham) e p. 42 (per Friedeberg).
                                                                                       
Erich Müsham DURANTE  LA REPUBBLICA DEI CONSIGLI

  Dal 1909 al 1919  abitò a Monaco di Baviera. In questi anni, in cui diresse  la rivista Kain”, fu più volte arrestato.  Durante la guerra si impegnò sempre di più contro di essa. Partecipò attivamente, al fianco di Gustav Landauer, alla Repubblica bavarese dei Consigli Operai e in seguito a un attacco improvviso, alle 4 del mattino del 13 aprile, di  soldati , che agivano per conto del regime fantoccio di Bamberg , guidato dal socialdemocratico  Johannes Hoffmann, venne rapito, insieme ad altri rappresentanti del  Comitato Centrale e portato nella Baviera del Nord, e  condannato a 15 anni.  (cfr.post "LA REPUBBLICA DEI CONSIGLI .... ). Lo stato d’animo, , penosamente oscillante  tra angoscia e speranza,  di Erich Müsham , rinchiuso  nella fortezza di Ebrach , quando ancora la Repubblica bavarese dei Consigli operai era in corso.  trova un  preciso riscontro nelle pagine del suo diario, da cui traggo un breve brano.

Brano da commentare. “ …  Infine la prematura dichiarazione della Repubblica dei Consigli con l’improvviso cambiamento di tutti i sentimenti: prima l’entusiasmo, poi preoccupazione, poi delusione, poi disperazione, e ancora speranza, fiducia. E poi l’attacco violento e l’allontanamento da ogni possibilità d’agire, la totale rescissione fra  me e Zenzl, la lunga incertezza sul destino degli amici e adesso il tormento fra paura e speranza, la totale incertezza su come la lotta finirà, cosa ne sarà dell’opera iniziata, cosa ne sarà di me, dei miei, del mio lavoro, di tutto quello che ho, del futuro stesso?  Chiuso fra le mura strette e nude di una cella, condannato ad una vita di totale privazione, piena di sporcizia e di squallore, sento venire dalle celle vicine un gioioso fischiettare e canticchiare. Al di là delle spesse mura di questa segreta si apre il mondo alla cui bellezza, libertà, felicità  anche a me verrà data le possibilità di contribuire. Credo alla felicità dell’Uomo tramite la Rivoluzione. Ma il nome della  felicità umana è Socialismo. Finché questo non sarà raggiunto la rivoluzione non dovrà subire arresti. Per quanto mi riguarda sono deciso a servirla fino alla vittoria oppure fino alla morte “ ( Diario di Erich Müsham, Penitenziario di Elbrach, domenica 27 aprile 1919 )

Bibliografia:  in Erich Müsham, Dal cabaret alle barricate  a cura di A. Fambrini e N. Muzzi, Eléuthera 1999 pp. 167-168

In seguito ad una amnistia fu rilasciato nel 1924. Si stabilì definitivamente a Berlino , fondò la rivista Fanal  e nel 1929 scrisse un dramma  Staatrason” su  Sacco e Vanzetti
Brano da commentare:    Dio e lo Stato sono i due poli del potere,  fondato sulla negazione dell’eguaglianza dei diritti, della reciprocità e della responsabilità personale. Dio e Stato, sono con tutti i loro  mezzi di espressione: Chiesa, governo, giustizia, esercito,  polizia, burocrazia, sultani, vizir, fachiri e bonzi, le più perfette incarnazioni dell’autorità centralizzata. Non può esserci nella società federalista anarchica una solo elemento integrante che non sia direttamente opposto  a queste due forme fondamentali del potere. Questa  costruzione deve avere nelle fondamenta stesse  un altro volto e  crescere altrimenti che tutte le organizzazioni fondate sull’autorità.  Ho detto dalle fondamenta:  e, la radice  dello Stato, la cellula di base dell’autorità , è la famiglia .    La famiglia ufficialmente istituita, con i suoi principi organizzativi uniformi, è il modello e il simbolo della centralizzazione, l’incarnazione perfetta dell’idea del potere e, nel  suo piccolo, un modello di Chiesa e di Stato […]  La famiglia patriarcale  è fondata sull’istituzione del matrimonio ,celebrato da preti o funzionari , tra due persone che hanno deciso di vivere in comune e procreare dei bambini. Che sia religioso o civile, il matrimonio rappresenta dunque l’intervento di un’autorità pubblica nella decisione privata di due esseri umani di avere tra loro dei rapporti sessuali […] I preti e dunque la Chiesa, lo Stato e una qualsiasi autorità poterono stabilire il loro potere in un campo dove per ogni  spirito  sano  l’idea stessa di potere  non dovrebbe sussistere.” 
 Bibliografia: Non ricordo più se questo brano l’ho trovato da qualche parte in italiano o l’ho tradotto io dal francese  prendendolo da Erich  Mühsam Vers una société liberée de l’Etat,  Editions Spartacus , 1999 pp. 120-121.  
   


Nella notte dell’incendio del Reichstag (27-28 febbraio1933) Erich Mühsam venne arrestato dalle SA. Torturato a lungo fu ucciso  il 10 luglio 1934.
Tra le  tante belle poesie  scritte da  Erich Müsham ne metto qui due: Il prigioniero e Il mio Testamento :
Poesie da commentare:  1) II PRIGIONIERO:
 Non ho imparato per tutta la mia vita a piegarmi ad una costrizione estranea. Adesso mi hanno incarcerato allontanato da moglie e opera. Ma anche se mi ammazzano: Piegarsi vuol dire mentire!
Io dovrei? Io devo – ma non voglio seguire i piaceri di quei signori. Non faccio ciò che dice un castaldo. Ribelli conoscono un dovere migliore che piegarsi sotto il gioco. Piegarsi vuol dire mentire!
Lo Stato, che mi tolse la bandiera che continua a fregarmi nel carcere e senza pudore. Dovrei piegarmi ai codici anche in catene. Piegarsi vuol dire mentire!
Allora mettete l’empio al muro!  Così siete contenti. Perché prima  si secchi la mia mano che io mi pieghi alla frusta nell’ignoranza di uno schiavo. Piegarsi vuol dire mentire!  Ma se un giorno la catena si spezzerà posso a pieni polmoni respirare il sole-tirannia! Lo griderò in mezzo al popolo: Sii libero! Disimpara a piegarti! Piegarsi vuol dire mentire!
2)  IL MIO TESTAMENTO : “
 E se un giorno ho terminato - Sotterrate questo Musham - Donate ancora una lacrima -Mandate  un saluto nella tomba- E sopra una pietra- Dolcemente marciscano le mie ossa! […]  Dovete informarmi e queste sono le mie ultime volontà. -Alzate i bicchieri-  fate un brindisi  al mio cadavere ! -Passata tutta la miseria- Evviva Mühsam! Evviva la morte!
  Bibliografia:  Erich  Müsham, Il poeta anarchico, a cura di Leonard Shäfer, Zero in condotta , 2007 p. 52 e p. 5
                                                                
KRESZENTIA (più nota col nome di ZENZL ) ELFINGER (1884-1962 ) compagna/moglie  di  Erich Müsham  partecipò attivamente  anche leial processo rivoluzionario , iniziato  tra il sette e l'otto novembre 1918,che portò alla caduta della monarchia bavarese e alla nascita della Repubblica libera della Baviera  con  Kurt Eisner, come presidente dal  Consiglio dei ministri. Dopo  l'assassinio di Kurt Eisner,  il 21 febbraio 1919,   venne fondata il 7 aprile la Repubblica Bavarese dei Consigli Operaie.  Dopo l' arresto di Müsham, il 13 aprile 1919, che concluse la prima fase della Repubblica dei Consigli , tendenzialmente più libertaria,  Zenzl, rimasta sola, si unì  agli operai e ai soldati, che sotto la guida di Ernst Toller liberarono dalle guardie bianche la città di Dachau. (cfr. post LA REPUBBLICA DEI CONSIGLI OPERAI DELLA BAVIERA),  Dopo la fine di quell’esperienza rivoluzionaria e la vittoria della controrivoluzione nazionalista e capitalista Zenzl  fu rinchiusa  per un certo periodo in carcere. Appena liberata si impegnò attivamente  per la liberazione  di   Erich Müsham e di altri compagni e partecipò al primo Congresso del “Rote Hilfe” ( Soccorso Rosso) a Berlino.  Nel 1924 Müsham  fu liberato con la condizionale e si stabilirono tutte e due  definitivamente a   Berlino. Dopo l’arresto nel 1933 di Müsham e  il suo invio nel campo di concentramento di  Orianenburg, Zenzl lottò disperatamente e invano per ottenere migliori condizioni di vita  per il suo compagno. Contro poi la menzogna dei dirigenti del campo tesa a far passare per suicidio la morte di Müsham, Zenzl reagì gridando la verità in faccia ai mentitori (cfr. brano) 
Brano da commentare: “ Giunta a  Oranienburg, quando chiesi  dove si trovasse la salma, né il comandante né il suo aiutante dichiararono di saperlo. Passai allora nella trattoria che si trovava di fronte al campo, piena di S.A. ubriache, e l’ex comandante mi si avvicinò : Vostro marito ha perduto il controllo e si è impiccato, il suo cadavere si trova nella cappella mortuaria del cimitero del villaggio” “ Non si è impiccato, lo avetge assassinato voi “ urlai esasperata “ Signora – mi rispose testualmente Stanlkopf – non addossate alle S.A. la responsabilità per ciò che hanno compiuto le S.S. “ poi estrasse dalla tasca una fotografia di mio marito senza barba e con i capelli rasati, che recava la scritta “ L’assassino degli ostaggi”. “ Lo avete percosso e torturato, mi avete vietato di fargli visita “ gli scagliai sul volto queste accuse, ed egli si allontanò come una bestia piena di viltà “ ( Kreszentia Musham  Il calvario di Erich Musham)
Bibliografia,  Kreszentia Müsham  Il calvario di Erich Musham, Samizdat 1996 p. 78

Dopo la morte di Erich Müsham, Zenzl , dietro ripetuti inviti da parte delle autorità sovietiche , si rifugiò , per salvarsi dai nazisti, in Russia , dove  venne , poi,  per il suo persistente rifiuto di permettere la manipolazione  del pensiero e degli scritti di Erich,    duramente perseguitata  e più volte rinchiusa nei campi di concentramento  stalinisti . (cfr. brano) 
Brano da commentare: “ Zensl Müsham è oggi un simbolo dell’umanità infamata. Il triste destino di questa semplice donna s’incarna in quello di centinaia di poveri esseri umani , che stanno morendo nelle prigioni e nei campi di lavoro del NKVD e le cui grida di aiuto si perdono senza eco in un mondo divenuto sordo. Il crimine, che non ha appellativi, compiuto dagli aguzzini del terzo Reich contro Erich Müsham fu uno spaventosi atto di bestialità e brutalità.  Ancor più irritante è l’infamia perpetrata contro Zensl in Russia da 13 anni ; Infamia occultata da ipocrisie e menzogne per depistare metodicamente l’opinione pubblica. Nello stesso momento in cui in Germania sotto il controllo russo si erigono monumenti a Erich Müsham e piazze e strade prendono il suo nome, in Russia la vedova dello scrittore è torturata e condannata a una lenta morte da 13 anni. “ (Rudolph Rocker  agosto 1949)
Bibliografia: Rudolph Rocker, Zensl Elfinger Müsham. Una libertaria in lotta contro i totalitarismi., La Fiaccola 2002 p. 70
  
Dopo la morte di Stalin Zenzl Elfinger ottenne il permesso di trasferirsi a Berlino Est, dove morì nel 1962. A Zensl , Erich Müsham dedicò dei versi, illustrati con dei suoi bei disegni, sia durante la detenzione, nel 1920, nella fortezza di Niederschönenfeld e sia durante la prigionia , nel 1933, nel carcere di Ploetzensee, dove fu detenuto dall'8 settembre al 2 febbraio 1934 sino al suo trasferimento nel durissimo campo di concentramento di Orianenburg , dove fu ucciso.
                    

                                                                           
RET MARUT


 RET MARUT (B. TRAVEN)   (1882- ?) scrittore e attore. Assunse nella sua vita, per quel non molto che si sa, varie identità Nelle vesti di Ret Marut, le uniche su cui in questo blog intendo soffermarmi,  si sa solamente che, apparso alquanto misteriosamente a Berlino nel 1917, dette vita  a una rivista “ Der Ziegelbrenner “ ( Il fonditore di mattoni ) assai diffusa negli ambienti anarchici. Nel dopoguerra partecipò alle manifestazioni e al grande sciopero oraniuzzato da Kurt Eisner , che provocò tra l’altro il crollo del regno di Baviera.  Amico di  Erich Mühsam e di Gustav Landauer Marut fece parte del comitato di propaganda della prima Repubblica dei Consigli Operai di Baviera e svolse l’importante incarico di direttore del dipartimento della stampa. Cito adesso alcuni brani  tratti dagli articoli scritti da Ret Marut : uno antecedente la repubblica dei consigli e l’altro posteriore. (cfr. brani da commentare)
Brani da commentare : 1) “ Attualmente , la libertà di stampa non esiste. I giornalisti sono canaglie, manipolatori dell’opinione, che ingannano il popolo per paura di ritrovarsi  senza “reddito garantito”. Hanno paura di provare la fame, di andare in malora. Essere o non in preda a questa paura è questione di carattere. Nessuno ha la capacità di rimanere retto, onesto e saldo nelle sue convinzioni di fronte all’eventualità di non mangiare a sazietà. Il giornalista, in ogni caso, non ce l’ha. Io reclamo la sua indipendenza economica immediata nei riguardi del suo datore di lavoro. Io esigo che gli venga data la possibilità di provare che può essere un tipo coraggioso quando non è più minacciato di licenziamento e quindi di fare la fame. La stampa deve essere opera di uomini liberi .  ( Ret Marut, rivendico la libertà di stampa, Der Ziegelbrenner n. 15, 15 gennaio 1919 ) ; 2) “… Lo Stato più libero del mondo, davvero: profittatori e usurai, malavitosi, assassini immondi e uccisori di ribelli vi conducono una vita di lussuria e di deboscia, mentre i lavoratori e i rivoluzionari vi vengono massacrati e torturati in fondo a prigioni e penitenziari. Che si sarebbe arrivati a questo punto se la socialdemocrazia prendeva il potere, è quanto ho detto agli operai socialdemocratici fin dal 1905. E che una volta al potere sarebbero stati cento volte più brutali dei padri della legge sui socialisti [nota: riferimento a Bismarck e alle leggi eccezionali del 1878], io l’ho detto nel 1907 agli elettori socialdemocratici . Non gliel’ho sicuramente detto facendo appello alla mia coscienza politica ( allora non ne sapevo niente e non ne so niente neppure oggi, il che mi ha permesso di mantenere il senso degli esseri umani), ma rifacendomi alla sensazione che la socialdemocrazia aspirava ad un pontificato più nefando di quello della Chiesa cattolica […]  Consegnando dei rivoluzionari alla sete di vendetta e di sangue di una borghesia bestiale e depravata, questo partito ha inoltre tradito la nozione di Stato, come nessun rivoluzionario avrebbe potuto fare. E’ così che ha lasciato assassinare, assassinare legalmente, a Monaco , qualche ora dopo la sentenza , senza grazia né amnistia, sette rivoluzionari (senza parlare di parecchi altri nobili cuori dei due sessi) mentre questa grazia è stata concessa 4 giorni dopo, in quella stessa città, ad un omicida che aveva ucciso una coppia di albergatori per derubarli; e mentre gente di una barbara crudeltà, carnefici dei loro stessi figli, non scontavano che qualche giorno di prigione. “ ( Marut,  Der Ziegelbrenner nn. 18/19, 3 dicembre 1919)


Bibliografi Bruno Traven, Nello Stato più libero del mondo, Chersi/libri 2000 . Primo brano a p. 21, sedondo brano a pp. 29-30 e p. 32

Caduta la Repubblica bavarese dei Consigli Operai per mano dei controrivoluzionari , Ret Marut, dopo un  periodo in cui fu in carcere attendendo di essere fucilato, riuscì ad evadere con l’aiuto dell’ organizzazione clandestina Anarchister  Freibund . Col tempo le notizie su di lui scemarono sino a scomparire del tutto. Dopo il 1925 circa  iniziò  l’enigma Bruno Traven , autore di noti romanzi , tra cui, I raccoglitori di cotone, La nave morta , e  Il tesoro della Sierra madre , da cui fu poi tratto il famoso film di John Huston con  Humphrey Bogart . Secondo Houston, l’ uomo che si presentò sul set del film  con il nome di Berich Traven Torvan e che diceva di essere l’ agente e il traduttore Bruno Traven era in realtà lo stesso scrittore. 
SENNA HOY
SENNA HOY (1882-1914) .  Il suo vero nome era  Johannes Holzman . Nacque  in Germania a Tuchel da una famiglia benestante di origine ebraica.  Frequentò a Berlino il circolo di Helene  Blavatsky e anche la facoltà di teologia all’università, che però presto abbandonò. Entrò in contatto con gli ambienti bohemiennes  della città (divenendo, tra l’altro,  amico di Erich Musham)   e cambiò , sembra su suggerimento della poetessa,  Else Lasker-Schuler, il suo nome in Senna  Hoy  (ricavato  con qualche piccola forzatura dalla lettura all’ indietro di Johannes). Tra il 1903 e il 1905 pubblico la rivista Kampf, che ebbe ampia diffusione e ottenne la collaborazione oltre che di Musham e di Else Lascker -Schuler  anche di Gustave Landauer e del noto poeta Paul Scheerbart, inventore, tra l’altro, di “poesie sonore” . Sebbene non fosse omosessuale Senna Hoy pubblicò un libro insieme  d Adolf Brand  intitolato  Il terzo genere” , dove contestava con forza i pregiudizi e la persecuzione nei confronti dell’omosessualità  da parte della morale  borghese e religiosa. Nella rivista erano affrontati anche problemi di ordine sociale ed economico denunciando il sistematico sfruttamento degli operai e la politica riformista dei sindacati social-democratici, a cui opponeva l’ azione diretta e l’ autogestione  della classe lavoratrice. Nel 1905  inviò una lettera pubblica al capo della polizia di Berlino minacciando di reagire con la violenza al continuo e quotidiano  pedinamento degli agenti a cui veniva sottoposto. Condannato a quattro mesi di carcere si sottrasse alla cattura  e si trasferì in Svizzera. A Zurigo  collaborò con la rivista anarchica  Der  Wckruft ( L’ Aurora) . Espulso dalla Svizzera vi tornò clandestinamente sotto falso nome, ma scoperto , fu messo in prigione, dove  veniva ripetutamente picchiato  dai carcerieri e nutrito a forza per impedirgli di continuare a scioperi della fame per protesta. Finalmente libero ed espulso dalla Svizzera passò ,nel 1906,  sempre adottando diverse identità, la frontiera francese e poi nuovamente in Svizzera.  Nel 1907, trasportando materiale di propaganda e denaro,  Senna Hoy partecipò  a Varsavia alla conferenza clandestina tenuta da gruppi anarchici illegalisti di Polonia e Lituania    , tra cui Chernoe Znamia e Beznachalie ( “Bandiera  nera” e Libertà) , che intendevano costituire una comune Confederazione anarco-comunista. (cfr. post : LA RIVOLUZIONE RUSSA DEL 1905)-   La repressione zarista si abbatté feroce su questa neonata organizzazione e  nel 1908 Senna Hoy insieme ad altri 24 compagni fu arrestato e imprigionato prima nel carcere di Varsavia e poi, dopo infiniti maltrattamenti e torture, confinato nella sezione criminale del manicomio di Mosca.
Nel 1913 ELSE LASKER SCHULER (1869-1945) , ( definita da Karl Krauss  “ il più forte e impervio fenomeno lirico della Germania  moderna”), che di lui era innamorata giunse a Mosca, insieme ad altri compagni, per liberarlo, ma prima che vi potessero riuscire egli morì.  In ricordo del suo amato, Else Lasker Schuler dedicò una bella poesia, di cui oggi esistono anche versioni musicate, facilmente rintracciabili  on line:
 Poesia di  Else Lasker Schuiler da commentare : Senna Hoy -Seit du begraben liegst auf dem Hügel - Ist die Erde süß. -Wo ich hingehe nun auf Zehen,-Wandele ich über reine Wege.-O, deines Blutes Rosen- Durchtränken sanft den Tod. - Ich habe keine Furcht mehr -Vor dem Sterben.- Auf deinem Hügel blühe ich schon -Mit den Blumen der Schlingpflanzen. - Deine Lippen haben mich immer gerufen, - Nun weiß mein Name nicht mehr zurück. - Jede Schaufel Erde, die dich barg, -Verschüttete auch mich.- Darum ist immer Nacht an mir - Und Sterne schon in der Dämmerung.Und ich bin unbegreiflich unseren Freundennd ganz fremd geworden. Aber du stehst am Tor der stillsten Stadt Und wartest auf mich, du Großengel."
Senna Hoy ( trad. italiana) - Dal momento che sei sepolto sulla collina -La terra è dolce?- Dove vado ora sulle dita dei piedi,- Cammino su sentieri puri. -Oh, le tue rose di sangue - Annegare delicatamente la morte. -Non ho più paura -Prima di morire -Sto già fiorendo sulla tua collina -Con i fiori dei rampicanti. -Le tue labbra mi hanno sempre chiamato, - Ora il mio nome non si ricorda. - Ogni scoop di terra che ti nascose, - Mi ha versato anche -Ecco perché è sempre notte su di me - E le stelle già al crepuscolo. E io sono incomprensibile per i nostri amici - E completamente estranea.Ma tu sei al cancello della città più tranquilla - E aspetta me, grande angelo.

Bibliografia:  Senna Hoy - Testo originale e Traduzione | Leichenwetter  della poesia di Else Lasker-schultze in https://www.metalgermania.it › traduzioni › leichenwetter › senna-hoy

 Numerose notizie sulle attività rivoluzionarie di Senna Hoy si trovano nei ricordi di MAX NOMAD ( pseudonimo di Maximilian Nacht) (1881-1973,ma a mio parere) sono talmente impregnate di rancore e desiderio di ridicolizzare Senna Hoy, che non ne trovo una da volere inserire in questo contesto ad eccezione della seguente: (cfr. brano)
Brano da commentare:  “ Ma aveva una qualità che ci aveva conquistati facendoci dimenticare le molte  sue mancanze: era davvero molto coraggioso. […] Con la sua audacia e fiducia in se stesso Senna avrebbe potuto, in un’altra epoca, giocare un ruolo più importante, in tempi di fermento, di rivoluzione o guerra civile – come nel 1917  per esempio. Però a quei tempi era già morto, vittima del suo stesso coraggio sfrenato” ( Max Nomad,  Dreamers, dynamiters and demagogues –Reminiscences, (1964)

Bibliografia:   Max Nomad Dreamers, dynamiters and demagoguesReminiscences, (1964) in Anarchici di Bialystok 1003-1908, Edizioni Bandiera Nera pp. 166-167
Concludo con una poesia delle stesso Senna Hoy, scritta, probabilmente, in manicomio  non molto tempo prima della sua morte.  (cfr.brano)
 Presto ci saranno più e il mondo - chissà -. durerà eoni -Ci sono fatti che non ho fatto, i pensieri bruciano, che non sono ancora maturati. - Dolore, fruste, che non hanno torturato, risate, che non ho riso.-  Lì i miei cercatori di tombe vanno a lavorare con i tubi, le battute. - L'ultimo pensiero ghiaccia più nel cervello, il passato vuole urlare nel cuore. -Mi pento di ogni crimine nella mia vita che non ho ancora commesso,- Ogni desiderio che non ho realizzato nella mia vita.


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