venerdì 29 aprile 2011

ANARCHICINI: LA FAUD ( FREIE ARBEITER UNION DEUTSCHLAND) ; FRITZ KATER (1861-1945), ANNA GÖTZE (1875-1958), AUGUSTIN SOUCHY (1892-1984), ARTHUR LEHNING (1899-2000), RUDOLF MICHAELIS ( 1907-1990)

                                                                    


FRITZ KATER (1861-1945). Nel 1883 ,  a Magdeburgo,  partecipò assiduamente   alle attività sindacali   apolitiche  tolleratee dalle leggi antisocialiste di Bismark  e  approfondì , clandestinamente, la conoscenza della letteratura e degli ideali socialisti. Nel 1887  fondò e divenne segretario di una  combattiva associazione di muratori e al tempo stesso aderì al Social Democratic Party of Germany (SPD) . Nel 1889 fu condannato a due mesi di prigione per sedizione. Nel 1890  le leggi antisocialiste furono abolite e gradualmente  all’interno del partito , ormai riconosciuto legalmente, cominciarono a delinearsi due tendenze: una riformista  e centralista (maggioritaria) e l’altra rivoluzionaria e libertaria  (minoritaria)  Quando la  tendenza libertaria , a cui andavano le simpatie di Kater, fu espulsa,  egli  decise , anche se  controvoglia, di restare  nella SPD. . La motivazione di questa  sua sofferta scelta fu più tardi   rivelata dallo stesso Kater  a Rudolf Rocker che gli  chiedeva chiarimenti sul perché di  quella decisione. ( cfr. brano) 
Brano da commentare:  “ Si,  me lo domando ancora oggi. Ma il partito era tutto per me. Alla fine della legge anti-socialista, quando noi potevamo di nuovo lavorare in piena  legalità, io avevo veramente paura di una scissione in seno al movimento socialista. Io avevo dato al partito tutto ciò di cui ero capace, senza mai occupare funzioni ufficiali che avrebbero potuto portarmi a vantaggi personali. Io avevo ancora l’illusione che il partito avrebbe finito per aprire gli occhi. Disgraziatamente, non è che solo molto più tardi che ho compreso  a qual punto  ciò fosse  falso. “ ( parole di Fritz Kater   riportate da Rudolf Rocker)
Bibliografia:  A’  Contretemps, Rudolf Rocker ou la liberté par en bas, Les editions  e libertaires,  2014 p.  134 (traduzione italiana mia) ;
Negli anni seguenti Kater si impegnò sempre  più  nell’attività sindacale all’ interno della  SPD e rivelò sempre di più le sue ottime doti di organizzatore.  Ben presto anche   nel sindacato apparvero due tendenze : una, centralista e l’ altra, detta  localista”, fautrice di una tendenza più  libertaria e decentrata.  Kater divenuto il membro più autorevole  della tendenza localista fu uno dei fondatori , nel 1897, di una nuova organizzazione sindacale, la Freie Vereinigung e Deutscher Gewerkschaften (FVDG)  (in italiano Associazione Libera dei sindacati tedeschi) che si  strutturò  sempre di più sul modello  del sindacalismo rivoluzionario  francese f ondato da Pelloutier.   (cfr. brano) 
Brano da commentare: “ Presso di loro ( i sindacalisti francesi della CGT) , la lotta non può essere condotta prendendo parte alla legislazione. Essi non comprendono perché dovrebbero appartenere a questo o quel partito, e pensano, al contrario , di dover condurre la lotta di classe sul terreno economico per mezzo dello sciopero generale, dell’azione diretta, del sabotaggio, della resistenza passiva, etc.  ( Fritz Kater,  Il programma dell’ Associazione libera dei sindacati tedeschi e …., 1908)
Bibliografia:  A’  Contretemps, Rudolf Rocker ou la liberté par en bas, Les editions  e libertaires, 2014  p. 156  (traduzione italiana mia)
  Dopo l’interruzione forzata durante la prima guerra mondiale,  La FVDG , che assunse  nel  1919 il nuovo nome  di  Freie Arbeirter Union Deutschlands ( FAUD) riprese la sua piena attivita . sia economica che culturale  (cfr. post Rudolf Rocker)-  Sino al 1930  Fritz Kater fu  presidente della FAUD. e uno dei fondatori dell’ Associazione Internazionale dei Lavoratori (AIT). Dopo le dimissioni da presidente della FAUD , a causa dell’età, continuò egualmente, sino all’  ascesa del nazismo al potere, a lavorare nel sindacato svolgendo i lavori più modesti suscitando  uno stupore  ed imbarazzo tra i sindacalisti più giovani  che egli non riusciva a comprendere (cfr. brano)
Brano da commentare: “ Non so cosa passi per la testa per la testa dei nostri giovanetti ( petits jeunes). Non abbiamo tutta la nostra  vita sostenuto che tutti i lavori  acquisiti  coscienziosamente si equivalgono? Io non posso più fare oggi ciò che facevo a trent’anni. Ma anche ciò che faccio oggi è utile e necessario al movimento. Perché dovrei dunque lamentarmene? (parole di Fritz  Kater   riportate da Rudolf Rocker)
Bibliografia:  A’  Contretemps, Rudolf Rocker ou la liberté par en bas,  Les editions  e Libertaires,2014, p. 144 (traduzione italiana mia)                                                                               

                                                                               
AUGUSTIN SOUCHY, tedesco anarchico sindacalista. Nel 1919  fu uno  dei fondatori del sindacato anarchico “Freie Arbeiter Unions  Deutschland " (FAUD), che indirizzava le proprie attività in varie direzioni (cfr. brano)
Brano da commentare: “ Noi altri sindacalisti, minoranza sull’ala sinistra del movimento operaio,  diffondiamo le nostre idee di un socialismo libertario e  federalista nelle riunioni pubbliche, nel   settimanale Der syndikalist   (stampato in media  in  80 mila copie)  e dalla pubblicazione delle opere di Bakunin, Kropotkine ,  J. H. Mackay , Domela Nieuwenhuiis,  Rudolph Rocker e  altri  socialisti libertari  e  anarchici.  Noi  pubblicavamo anche tutta una collana sull’emancipazione sessuale, per l’abolizione  delle pene contro l’aborto e  per una libero controllo   delle nascite. Noi partecipavamo al  “ Bureau antimiltariste “, la cui sede era in Olanda e partecipavamo attivamente al movimento europeo “ Mai più la guerra” che sviluppò una intensa propaganda soprattutto in Francia e in Inghilterra.  Senza dubbio  non abbiamo mai raggiunto il nostro scopo, l’abolizione del militarismo, ma i social-democratici e i comunisti, molto più forti, non sono riusciti meglio  nei loro “ ( Augustin Soucy,   Vorsicht: Anachist ! Ein Leben fuer die Freiheit  (1977)
Bibliografia :  Augustin Souchy , Attention : anarchiste !  Une vie pour la liberté  Editions du monde libertaire , 2006  p. 53 (traduzione italiana mia)
   Dopo l’ascesa al potere dei nazisti, Souchy  si trasferì prima a Parigi e poi in Spagna, dove  restò per tutto il tempo della guerra civile svolgendo importanti incarichi per conto della CNT spagnola. Dopo  due anni  di detenzione in Francia nei campi di concentramento  fuggì in Messico dove visse a lungo ( 1948 - 1952 ), Nel 1966 tornò in Germania dove morì  a 91 anni. Nel suo libro di memorie, Vorsicht: Anarchiste!..., op. cit. ripercorre tutti i più grandi eventi ed esperimenti libertari del XX secolo, di cui fu testimone diretto (collettività spagnole, kibbutz in Israele , ecc.

  ARTHUR LEHNING (1899-2000) dal 1932 al 1935, fu uno dei fondatori insieme a RUDOLF ROCKER e ad AUGUSTIN SOUCHY della FAUD  (Freie Arbeiter Unions  Deutschland, le cui linee generali erano esposte nell' Atto di Costituzione del 1919 ( cfr. brano)
Brano da commentare:   “I sindacalisti, in chiaro riconoscimento dei fatti sopra esposti, sono i  principali avversari   di ogni economia monopolistica.  Essi propugnano  la socializzazione del suolo, degli strumenti di lavoro, delle materie prime e di tutte le ricchezze sociali.  La riorganizzazione di tutta la vita economica sulla base del comunismo libertario, cioè il comunismo fondato sulla formula “ da ognuno  secondo le sue capacità ad ognuno secondo i suoi bisogni". Partendo dal fatto che il socialismo è un problema culturale che può essere risolto solo dalla attività creativa del popolo dal basso verso l’alto  i  sindacalisti respingono ogni  tipo di  statalizzazione che può portare alla peggiore forma di sfruttamento e cioè al capitalismo di Stato e mai al socialismo..”  (Atto di costituzione della FAUD 1919) 
 Trovato su Internet/ Google alla voce  Freie Arbeiter Union Deutschlands  (FAUD)  in lingua tedesca p. 2. Tradotto in italiano da me con aiuti. 
  Dal 1930 al 1935 fu segretario dell’AIT ( Associazione Internazionale  dei Lavoratori) fondata nel 1922 a Berlino. Si impegnò con successo anche nel campo letterario e artistico fondando la rivista "I 10".  Fondò, insieme ad altri,  nel 1927l’ International Instituut voor Sociale Geschiedenis di Amsterdam (IISG), di cui nel 1961 divenne direttore.  Nel 1999 ricevette il più importante premio letterario olandese.Numerose sono le sue opere saggistiche e storiche. Mi limito a citare , perché è quello che ho, il suo bel libro,  Bakunin e gli altri. Ritratti contemporanei di un rivoluzionario, Zero in condotta, 2002.
                                                                         

                                                                                      
 

ANNA GÖTZE (1875-1958)   fu una delle fondatrici nel 1919 dello Spartakusbund.  All’inizio del 1920 aderì all’anarchismo e svolse un ruolo importante nella FAUD, insieme ai suoi figli, Irma e  Nante. Dopo l’ascesa al potere del nazismo fu detenuta nel lager di Ravensbruck per 8 anni, dove la trovò la figlia, quando anch' essa, reduce dalla guerra civile di Spagna, vi fu rinchiusa dalla Gestapo. Entrambe riuscirono a fuggire da lì nell’aprile del 1945.    Anna Götze fu tra i primi avversari dei nazisti ad essere rinchiusa in un campo di concentaramento  e subì  nella sua esistenza  il disumano  regime  concentrazionario imposto nei lager  prima dalle SA e poi dalle SS. (cfr. brano)  
Brano da commentare: “ Dal momento della salita al governo dei nazionalsocialisti nel gennaio ‘33 al marzo successivo, quando venne ufficialmente “inaugurato” il lager di Dachau, furono istituiti una quarantina di Campi di  custodia preventiva ( Schutzhaftlager) , sotto il controllo delle Sa, “allestiti essenzialmente con finalità politiche, per l’internamento cioè di avversari del regime nazionalsocialista, di anarchici e di elementi  cosiddetti Asociali, la maggioranza di questi luoghi di detenzione si trovava a Berlino o nei suoi immediati dintorni. In un secondo tempo queste prigioni provvisorie – come quella in un polverificio nel quartiere di Porz-Hochkreuz di Colonia – e i campi di concentramento informali (wilde Konzentrationslager) controllati dalle Sa vennero quindi  progressivamente chiusi tra l’estate del ‘33 e l’inverno del ‘34; tali luoghi di sevizie contro i detenuti “sovversivi” avevano prefigurato l’orrore dei successivi campi di sterminio tanto che il capo della Gestapo, dopo avere visitato un carcere sotterraneo delle Sa di  Wuppertal, ebbe a dichiarare che “Hieronymus  Bosh e Pieter Bruegel non hanno mai visto un orrore simile “. Con l’apertura delle nuove strutture, a partire da quella di Dachau, la loro gestione passò quindi alle SS e il 4 luglio 1934 venne istituito nell’ambito dell’ Ufficio centrale dell’ organizzazione SS, con sede a Orjanjenburg presso Berlino, l’ispettorato per i campi di concentramento. All’ingresso dei primi lager fu posta la celebre scritta "Arbeit macht frei": il lavoro rende liberi. Le misure coercitive vennero quindi affiancate dalla martellante propaganda nazista per la quale “il nemico è sempre caratterizzato come uno che non lavora, che non conosce la dignità del lavoro, che ostacola la produzione” ( in Marco Rossi, Asociali e renitenti al lavoro nella Germania nazista ....)
Bibliografia: Marco Rossi, Asociali e renitenti al lavoro nella Germania nazista  in  Riesenfeld, Rossi, Souchy, Theissen, Walter, Wilhelms, Piegarsi vuol dire mentire,     Zero in Condotta 2005 pp. 88-89.                                                                           

RUDOLF MICHAELIS ( 1907-1990) restauratore  delle antichità del Vicino Oriente,   membro del FAUD,  sindacato anarchico tedesco e amico  di Bonaventura Durruti, nella cui Colonna combatté, più tardi , durante la guerra civile in Spagna. Esercitò anche le funzioni di responsabile della GFB ( Gilde freiheitilicher Bücherfreunde = Gilda del libro libertario) sezione culturale della FAUD. Lavorò al Museo di Stato di Berlino e partecipò a diverse spedizioni archeologiche  in Oriente. Partecipò clandestinamente al Congresso dell’ AIT ad Amsterdam nel 1933 dove conobbe , divenne amico di Rudolf Rocker e di Helmut  Rüdiger. Per la sua  ostilità nei confronti del nazismo, che stava sempre più consolidando il proprio potere nella società tedesca, fu licenziato dal museo e arrestato  e rinchiuso in prigione.  Appena fu libero fuggì con  sua moglie, Margaret Gross Michaelis, che già era stata , un anno prima,  in Spagna per un servizio fotografico in Spagna,  dove si stabilì a Barcellona e fondò con altri compagni tedeschi. Nel 1934 si separò da Margaret Michaelis.  Durante le giornate del luglio 1936 partecipò ai combattimenti contro  i militari “ribelli” e alla espugnazione delle sedi naziste a Barcellona.  Combattè   i franchisti prima come delegato del gruppo , composto da  anarchici tedeschi nella” Colonna  Ascaso” e, poi,  come delegato nella “Colonna Durruti “.   Durante le giornate di maggio del 1936  fu arrestato dagli stalinisti e liberato, solo, nel febbraio del 1938. Dopo la vittoria di Franco, lasciò la Spagna per poi tornarvi clandestinamente nel 1939.  Scoperta la sua vera identità fu arrestato dai franchisti e condannato  a 30 anni di prigione. Nel 1944 fu liberato, ma sottoposto sino al 1946 ad una rigorosa sorveglianza poliziesca. Grazie alla nuova situazione internazionale, poté , infine, lasciare la Spagna e si stabilì nella Germania dell’Est, dove subì, anche in quel paese , una sistematica persecuzione, alla quale, talvolta, riuscì a sfuggire, assumendo false identità. Nel 1995 pubblicò un libro sulla sua esperienza spagnola, che purtroppo non ho letto. 
Brano da commentare: “…. I fatti tra la CNT ed i compagni tedeschi emigrati nasce una stretta collaborazione nel lavoro assiduo di propaganda  antinazista. Questi tedeschi fuggiti in Spagna si riuniscono nel Deutsche Anarcho-syndacalisten “(DAS) e pubblicano il quindicinale Soziale Revolution. Dei corrieri riallacciano i contatti con i compagni rimasti in Germania. Nei mesi che seguono, alcuni attivisti raccolgono fondi e contattano tecnici e specialisti utili alla rivoluzione spagnola. Il sogno, però , dura poco. In Germania, il movimento è quasi decapitato: la Gestapo arresta, uno dopo l’altro, i membri dei diversi gruppi. [….] La rivoluzione spagnola ha un epilogo tragico e molti compagni sono costretti ad abbandonare la resistenza attiva.  La maggior parte di  essi è dietro le sbarre o rinchiusa in campi di concentramento. …. ( Augustin Souchy in “ Piegarsi vuol dire mentire , Zero in Condotta, 2005
Bibliografia:  in  Augustin Souchy,  Germania, il nazismo in marcia in  Riesenfeld, Rossi, Souchy, Theissen, Walter, Wilhelms, Piegarsi vuol dire mentire,  Zero in Condotta 2005 p. 11-12
                                                   
MARGARETH GROSS MICHAELIS  (1902-1981). Nacque in una famiglia ebraica a Dziedice in Austria. Studiò fotografia a Vienna. Nel 1929 incontrò RUDOLPH MICHAELIS ,  restauratore  delle antichità del Vicino Oriente e membro del FAUD,  sindacato anarchico tedesco.. Nel 1932 Margareth  fece un viaggio a Barcellona dove  scattò nei quartieri più poveri della  città numerose fotografie dal contenuto fortemente critico- sociale . Tornata in Germania , nel 1933, sposò Rudolf Michaelis e in sieme dovettero, all’avvento del fascismo al potere , fuggire dalla Germania. la dovette lasciare  nel 1933, all’avvento del nazismo. Si stabilirono  a Barcellona,  ma , nel 1934, si separò da Rudolph, e nel 1936 partecipò a un viaggio a Valenza con Emma Goldman, Athur Lehning ed altri per  visitare e fotografare le  nuove collettività aragonesi. Durante la guerra civile lavorò, sempre come fotografa,  per il Commissariato di propaganda della Generalità di Barcellona. Alla fine del 1937 per sfuggire alle persecuzioni degli stalinisti andò in Francia e infine si recò  in Australia, dove nel 1960 sposò Albert George Sachs e lavorò con lui nel suo commercio di quadri  a Melbourne.  Rudolph, invece, si trasferì con la sua nuova famiglia in Germania Est.
Brano e foto da commentare: “ Fu un pomeriggio pieno di emozioni. Arrivò un suonatore di fisarmonica che si sedette davanti alla pensione e cominciò a suonare. Poco dopo tutti i bambini di Mediodia lo avevano circondato. Una triste e terribile immagine. Le statistiche suppongono che tra il 90% ed il 95% dei bambini del Barrio Chino soffrono di sifilide. Numerosi bambini con il naso appiattito, calvi, ciechi, con delle stampelle. Era il volto oscuro di Barcellona. Il Barrio Chino è la vergogna di tutta la Catalogna. I bambini sono una denuncia silenziosa” (commento di Margaret Michaelis a quella foto scattata durante  il suo viaggio a Barcellona nel  1932)
 
La foto di Margareth Michaelis  mi ha fatto venire la voglia di riprodurla a modo mio in creta



In effetti scene di estrema miseria  e di  insopportabile degrado urbano e sanitario erano assai ricorrenti nel cosiddetto  Barrio Chino , quartiere proletario e sottoproletario , situato  al centro della città. Questo nome gli fu dato dalla stampa borghese, nonostante l’assenza di immigrati cinesi,   per evocare  la miseria e la insalubrità delle “China-town di Londra e delle città nordamericane.  Il raccapriccio e la ripugnanza, che suscitava questa zona, soprattutto di giorno, perché di notte si trasformava in un equivoco e attraente “ luogo di vizi e di piaceri” era diffuso   sia  tra i  borghesi benpensanti di Barcellona  che  tra i  gli intellettuali progressisti di sinistra.,Il totale risanamento di tutto il vecchio cittadino auspicato sia dalla destra che dalla sinistra ( cfr. per esempio,  il progetto apparentemente illuminato del Gruppo di architetti e tecnici  catalani ( GATCPAC) , con l’appoggio di  Le Corbusier) prevedeva incondizionatamente la costruzione  di larghe strade, al posto . degli stretti vicoli, carichi di storia, eal tempo stesso l’ espulsione dal centro della classe operaia , che ancora vi abitava e  anche degli anarchici , che in quei quartieri avevano fatto il centro delle loro lotte. Tali progetti  borghesi illuminati, ma anche alquanto classisti,  furono accantonati,  con lo scoppio della rivoluzione sociale spagnola, che almeno sino al maggio del 1937, in quei luoghi diede vita a  un urbanismo rivoluzionario, che rinnovò completamente il modo di vivere e di relazionarsi . (cfr. brano) 
Brano da commentare:  … “ Tra luglio 1936 e il maggio 1937 i comitati rivoluzionari di quartiere permisero dunque alle comunità operaie di impadronirsi del  contesto edilizio  ( environnement bâti ) e di esercitare un nuovo potere sul loro quotidiano […] La festa rivoluzionaria cominciò seriamente  nelle strade il 21 luglio (ironia della sorte: quel giorno là i leaders anarchici optavano per una divisione del potere con gli altri gruppi del fronte popolare) . E i gruppi di operai, spesso organizzati tramite ( via) i comitati rivoluzionari locali, occuparono i quartieri dell’ élite, le proprietà della Chiesa, i bureaux d’affari, gli hotel e i palazzi dei ricchi. […]  Uno degli obiettivi centrali del progetto urbanistico rivoluzionario fu l’espansione dei servizi pubblici barcellonesi […] Degli spazi che erano stati concepiti per l’uso esclusivo dei borghesi furono collettivizzati e posti soto il controllo dei comitati rivoluzionari armati locali e dei sindacati. Furono utilizzati a fini solidari e non gerarchici. Il Ritz di Barcellona divenne  l’ Hotel Gastronomico numero uno, ristorante comunitario sotto il controllo dei sindacati ch foirniva dei pasti ai membri delle milizie, ai diseredati dei barrios del centro-città, agli artistyi di cabaret e agli operai. Delle case private dei membri dell’élite furono anche trasformati in ristoranti pubblici o in abitazioni per i senza tetto, i rifugiati, le persone anziane e quelli che vivevano in alloggi superpopolati. Nello stesso tempo, dei comitati speciali furono fondati su  scala ( à l’échelle) dei quartieri per offrire delle opportunità d’impiego ai disoccupati, particolarmente nei progetti edilizi. […] Questo aiuto ai disoccupoati assicurò la quasi totale scomparsa della mendicità dopo il mese di luglio. Le nuove priorità della città rivoluzionaria trasformarono anche gli  sterili ( "oisifs") spazi borghesi   in spazi socialmente utili. Alla fine del luglio 1937, in più dei numerosi 
locali collocati negli hôtels particolari, sei nuovi ospedali erano stati fondati, ivi compresa una maternità creata in un vecchio hôtel. Vi fu ugualmente un’espansione considerevole dell’insegnamento. […] Delle biblioteche pubbliche e delle scuole furono fondate nelle case dei ricchi e le collezioni di libri privati furono spesso socializzati e raggruppati per creare nuove biblioteche pubbliche o scolastiche. Un antico dancing fu convertito in una scuola, ciò che rifletteva l’ atteggiamento morale della CNT: Nel proseguimento delle iniziative culturali assunte dalla CNT/FAI prima della guerra civile, gli anarchici svilupparono i loro corsi per adulti negli ateneos di quartiere, di cui un grande numero poté aumentare le loro attività e concernere più persone sia traslocando nelle case che appartenevano ai benestanti, o alla Chiesa, sia ingrandendo i vecchi locali…..” ( Chris  Ealham, Barcellone contre ses habitants….)
Bibliografia:   Chris  Ealham, Barcellone contre ses habitants. 1835-1937. Quartiers ouvriers de la revolution, Les réveilleurs de la nuit, 2014, pp. 63-64-p. 67-68- 69-70 (traduzione italiana mia). E’ un libro diviso in due parti Geographie imaginaire. Idéologie, espace urbain et contestation du Barrio Chino de Barcelone 1835- 1936 e  Le mythe de la foule enragée. Classe, culture et espace révolutionnaire a Barcelone 1936-1937.  . Io l’ho trovato molto interessante.e spero che trovi presto un editore , in Italia.

Le notevoli trasformazioni apportate nei barrios proletari e sottoproletari dall’urbanismo rivoluzionario e il conseguente clima solidaristico e festoso  che emanava da essi suscitò, come è noto, l’entusiasmo di tutti quei volontari stranieri  che nei primi mesi della rivoluzione giungevano a Barcellona.  Mi limito tra essi a citare George Orwell, Emma Goldman,   Giuseppe Bifolchi, Umberto Tomassini, Nills Latt e tanti tanti altri. Purtroppo dopo le giornate di maggio del 1937 , quando la controrivoluzione operata dal governo e dagli stalinisti giunse al suo comune,  le testimonianze  dei volontari stranieri cambiano tono e tutti sono unanimi, chi, prima o dopo,  nel constatare  il declino della rivoluzione e il ritorno, ancora prima della vittoria di Franco,  al contesto  sociale reazionario e classista degli anni precedenti il 19 luglio del 1936-   (cfr. brano)
Brano da commentare: “ … A partire dal maggio 1937, uno Stato repubblicano ricostruito estese  il suo potere sul paesaggio urbano e i vecchi privilegi e i vecchi tirmi urbani furono riaffermati. Il Ritz s' impose di nuovo come il "migliore  hôtel della città” et le chic  proletario passò definitivamente di moda. Le vetture re gli altri attributi dei ricchi, così come gli abiti di alta moda., divennero sempre più visibili.   Questa tendenza fu percepita da Orwell, tanto (alors)  più per gli sviluppi locali che notò, dopo un periodo al fronte : “ Un  profondo mutamento si era prodotto nella piccola città (sic!)… La divisione normale della società in ricchi e poveri, classi superiori e classi inferiori, si riaffermava.” e i mendicanti tornavano sulle strade. “ ( Chris  Ealham, Barcellona  contro i suoi abitanti)
Bibliografia: Chris Ealham, Barcellona contre ses.... , op. cit. p. 83 . ( traduzione italiana mia) . Cfr. anche George Orwell, Omaggio alla Catalogna, il saggiatore, 1964, pp. 140-141. 
 
 
 
 
                                                                                                                                                       




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