GUSTAVE LANDAUER |
Nel 1908 Gustave Landauer fondò il “Sozialisticher Bund” ( Alleanza o Lega Socialista), privo di un Comitato centrale e ispiraton a principi antiautoritari e antiburocratici, che si prefiggeva lo scopo di mettere in relazione tra loro gruppi anarchici liberi e indipendenti, sparsi in Germania e in Svizzera, e in una prospettiva futura in tutto il mondo (primo brano) che miravano a costruire comunità agrarie e adottare uno stile di vita anarchico. (cfr. secondo brano)
Brani da commentare: “ 1) Brano da commentare: “ …Non è mai esistita un’umanità intesa quale complesso di rapporti, una società mondiale che supera i confini dei popoli stretta da legami esterni e sospinta alla coesione da un moto e da una pressione interiori. […] Tutto ciò non può trovare la sua realizzazione nei legami esteriori, negli accordi, ovvero in una struttura statale, per tacere dell’agghiacciante trovata dello Stato mondiale. Si può realizzare solo attraverso il più individuale degli individualismi e attraverso la rinascita delle piccole comunità corporative, prima fra tutte il comune. […] Dobbiamo fondare l’ umanità, e possiamo trovarla solo nell’essere umano, la possiamo far nascere solo dalla libera unione degli individui e dalla comunità dei singoli, liberi e spinti l’ uno verso l’altro da un naturale bisogno. Solo allora noi socialisti potremo respirare e accettare l’inevitabile onere del nostro dovere come parte integrante della nostra esistenza, noi che sentiamo e nutriamo la certezza che la nostra idea non è una semplice opinione alla quale aderiamo, bensì una potente stretta che ci pone di fronte alla scelta: o vivere in anticipo il vero declino dell’umanità, cominciando ad assistere alla sua autoconsunzione o intraprendere il primo passo della rinascita.” ( Gustav Landauer, Appello verso il socialismo 1911); 2) L’ Alleanza socialista aspira al diritto e perciò al potere di abolire la proprietà del suolo, per mezzo di misure radicali nel momento della transizione, dando così a tutti, attraverso l’unione di industria e agricoltura, la possibilità di vivere in comunità indipendenti sul piano economico e del commercio, sul terreno della giustizia, nella cultura e nella gioia (art.12) ( G. Landauer, Die zwolf Artikel des Sozialistischen Bundes, Der Sozialist, n.s. IV n. 1 1912)
Bibliografia: Primo brano in Gustave Landauer, La comunità anarchica. Scritti politici a cura di Gianfranco Ragonà, Eléuthera, 2012, p. 128 e pp 130-131 e secondo brano in Gianfranco Ragona, Gustav Landauer anarchico ebreo tedesco, Editori Riuniti University Express, 2010 p. 326
Brief Nr. 9
Donnerstag, gegen Mitternacht
Du liebe Margret! ich kann so gut arbeiten; ich
habe das zweite Stück des Vortrags eben in diesen Abendstunden geschrieben, und
ich danke es Dir. Ich glaube, es wird gut; aber ich sehe, es wird lang; unter
zwei Stunden thu ich's, scheints, auch nicht für die Lesenden. Bald schreib' ich's Dir ab.
Aber ich habe noch immer keinen Brief von
Dir, und ich lebe in grosser Sehnsucht. Du! ich schreibe das so gesetzt, so
verhalten. Weisst Du denn aber, wie ich mich beherrschen kann? Wie mir's das
Leben beigebracht hat? Weisst Du, wie es eigentlich hinter meiner Ruhe kocht
und stürmt? und wie ich es eigentlich, in meinem wahren Wesen, gar nicht
aushalte, so von Dir getrannt zu sein? Weisst Du, dass das alles gar nicht so recht
ich bin, der da so fortlebt und der da arbeitet? Er schreibt, und ich bin bei
Dir. Wie wahr und gut hast du das jüngst gesagt, wie es in der Seele
weiterarbeitet, wenn auch der Leib andern Dingen nachgeht. Nur dies Arbeiten in
den Nachtstunden ist was Rechtes: ich bin bei dir und schreibe mit dir. Und
dann der Schlaf, wo mir ein Traumleben aufgeht, die nicht seit langem. Ich bin
da jetzt immer bei dir, fleischlich in absonderlichen Gestalten, wie sich's für
den Traum gehört. […] Und dann wache ich immer einen Augenblick auf und fühle
zu dir hin. Margrit, ich will morgen einen Brief von dir finden.
Freitag. Aber ich habe ihn nicht gefunden ..." ( Lettera n. 9 di Gustave Landauer a Margareth Faas Hardegger) (Regula Bochsler, Mail vom 16. Februar 2000)
Bibliografia: Gustav Landauer und Margarethe Faas Hardegger in http://www.dehmlow.de/index.php/de/observations/52-gustav-landauer-und-margarethe-faas-hardegger..Traduzione per chi come me non sa bene il Tedesco e si accontenta del senso complessivo :Giovedì verso mezzanotte : Cara Margrit! Posso lavorare bene. Ho appena scritto in queste ore serali la seconda parte della conferenza. e ti ringrazio, penso che andrà bene: ma vedo che sarà lunga. La faccio in circa di due ore, a quanto pare, anche per i lettori. La copierò presto per te . Ma non ho ancora ricevuto una tua lettera e ne ho un grande “desiderio”. “ Tu! Scrivo così attentamente, così cautamente. Ma sai come riesco a controllarmi? Come mi ha insegnato la vita? Sai cosa bolle e tempesta dietro la mia calma ? e come , in realtà, io nel mio vero essere, non sopporto di essere separato da te ? Sai che quello che vive e che lavora non sono veramente io? Lui scrive e io sono con te. Come hai detto giustamente bene di recente, l’anima continua a funzionare anche se il corpo persegue altre cose. Solo il lavoro nelle ore notturne è giusto: io sono con te e scrivo con te. E poi il sonno, dove, non da molto tempo, vivo una vita da sogno. Io sono ora sempre qui con te adesso, in strane forme, come si addice al sogno. […] E poi sempre mi sveglio per un istante e sento qualcosa nei tuoi confronti. Margrit voglio trovare una tua lettera domani . Venerdì: Ma non l’ho trovata
La relazione finì , da quanto ho capito, sia per lo stretto legame esistente tra Landauer e sua moglie, Edwig Lachman e sia per le divergenze esistenti tra la Hardegger, propagandista del libero amore e Landauer, sostenitore, invece, dell’importanza del matrimonio e della famiglia nella società futura. (brano da commentare)
Brano da commentare: “ Lo spirito ha bisogno di libertà e porta la libertà in sé: dove lo spirito crea unioni come la famiglia, la ccoperativa, il gruppo professionale, la comunità e il popolo, là si genera l’umanità, il frutto della libertà e del legame tra individui colmi dello spirito. Essi, dominati e sospinti dal loro , hanno stabilito la forma principale di tutti legami sociali: il matrimonio. Il matrimonio fu: esso è (ma non abbastanza) ed esso sarà” ( G. Landauer, Von der Ehe, Der Sozialist, n. s. II, 1 ottobre 1910)
Bibliografia : Bibliografia: in Gianfranco Ragona, Gustav Landauer anarchico ebreo tedesco, Editori Riuniti University Express, 2010 p. 363.
GUSTAV LANDAUER E MARTIN BUBER |
Sulla base di una profonda amicizia con MARTIN BUBER, Landauer cercò di dare vita a una “ebraicità” non gerarchica e non istituzionale, intesa essenzialmente come alternativo e libertario “modo di vita” . (brani da commentare)
Brani da commentare: 1) “ Prima di tutto devo dire, senza riserve, di che tipo di ebraismo intendo parlare. Non ho intenzione di enumerare gli ebrei che hanno avuto un ruolo nel socialismo, né voglio discutere il rapporto tra mosaismo e socialismo. Piuttosto voglio parlarvi di un ebraismo vivo e di un socialismo vivo. […] Il socialismo è, innanzitutto, il riepilogo di una grande volontà ed è certo che la comunità nazionale darà le basi per la formazione di una nuova società. […] Come fare però adesso per la realizzazione? Il socialismo vuole farsi, sì, vuole incominciare. E qui io ritengo che sia assolutamente vero che l’ebreo provi una certa ritrosia di fronte alla realizzazione. Eppure, mi pare che si tratti qui solo di una trasformazione dello spirito ebraico, di un rinnovamento, che si compie sotto l’influsso del socialismo e delle nazionalità straniere. Se per altri il socialismo è una prassi del partito e della politica, per noi è un’unione di prassi e di spirito. […] Dobbiamo insistere per la realizzazione, la realizzazione che proviene dallo spirito della totalità e dell’unità. Ora molti diranno” Dunque realizziamola tra noi ebrei!” . Ma non ci sarà nessun popolo, neanche un popolo ebraico, fino a quando non ci saranno le fondamenta di ogni popolo, la comunità economica libera basata sulla giustizia. […] Oggi, però, noi portiamo l’ingiustizia da una terra all’altra. Ma la giustizia vuole, innanzitutto, prendere forma e questa forma si adatterà alle particolarità nazionali. …” ( “Ebraismo e Socialismo”. conferenza tenuta da Gustave Landauer il 7 febbraio 1912 nel “Zionister Verein West-Berlin” ); 2) “ Ciò che qui viene descritto è una nuova creazione, qualcosa di simile a una nazione in divenire che, come una nuova comunità per la costruzione delle basi iniziali di una società giusta e libera che scatena forze creatrici, si lancia in modo indignato contro tutti i vecchi stati nazionali, gli stati dinastici, gli stati dell’ingiustizia e della violenza….” ( “Sono questi pensieri eretici?” un contributo di Gustave Landauer pubblicato all’interno di uno scritto commemorativo in occasione del ventesimo anniversario del Bar Kokba, circolo sionista di Praga.)
Bibliografia : Primo e secondo brano in Gustave Landauer, Esilio e Anarchia. Scritti ebraici, a cura di Libera Pisano, Castelvecchi, 2019 pp. 36-37-39-40 e p. 71
Bisogna infine notare che Landauer, il quale non rinnegò mai il suo stretto legame anche con la cultura tedesca, non fu dal canto suo mai un sionista, anche se, come abbiamo appena visto, non disdegnava di dialogare con i circoli sionisti, almeno quelli tendenzialmente più libertari. (cfr. brani da commentare)
Brani da commentare: 1) “… Ebreo tedesco o ebreo russo: considero queste espressioni improprie, allo stesso modo di tedesco ebreo o russo-ebreo. Non conosco qui nessun rapporto di dipendenza né di aggettivazione accetto il destino e io sono ciò che essi sono, il mio essere tedesco e il mio essere ebreo non si fanno del male a vicenda, ma si fanno parecchio del bene. Come due fratelli, il primogenito e quello più piccolo, sono amati da una madre non nello stesso modo, ma nella stessa misura, e come entrambi questi fratelli vivono armoniosamente l’uno con l’ altro quando si toccano e anche quando ognuno va per la sua strada, così vivo io questo strano e intimo accostamento come una cosa preziosa e non riconosco in questo rapporto nulla di primario o di secondario. Non ho mai avuto il bisogno di semplificarmi o di unificarmi attraverso un rinnegamento di me stesso; io accetto la complessità che sono e spero di essere ancora più diversificato di quanto io sappia […] Altri hanno un’origine diversa e avranno altro da descrivere. Possono farlo con la stessa lealtà di ciò che è stato fatto qui….” ( Sono questi pensieri eretici? ….) 2) “ Gustav Landauer considerava l’identità nazionale una parte essenziale dell’esistenza dell’individuo, che, tuttavia, avendo una impronta culturale diversificata, è libero di muoversi tra affiliazioni molteplici. In una lettera indirizzata allo storico Max Max Nettlau, Landauer si definisce, coerentemente a tale formulazione, “prima animale, poi uomo, poi ebreo, poi tedesco, poi ancora tedesco del sud e infine questo specifico io” […] Agli occhi di Landauer, lo storico sradicamento degli ebrei li rendeva diversi da tutte le altre nazioni, in quanto ne aveva impedito la sottomissione al culto dello Stato; di qui la loro missione storica che li chiamava a farsi forza trainante della costruzione di società socialiste totalmente prive della dimensione statuale. E’ proprio in questa convinzione che vanno ricercate le ragioni dell’ostilità dimostrata da Landauer nei confronti del movimento sionista, a suo avviso colpevole di preoccuparsi più della fondazione di uno Stato ebraico che di dedicarsi al compito di “porsi al servizio dell’ umanità intera, compito affidato agli ebrei fin dal tempo della Diaspora”. (Mina Graur, Anarchismo e sionismo…. )
Bibliografia: Primo brano in Gustav Landauer, Esilio e Anarchia. Scritti ebraici a cura di Libera Pisano, Castelvecchi editore 2019, pp. 73.74. Cfr. anche Siegbert Wolf, Il vero luogo è la comunità: Landauer e Buber in L’anarchico e l’ebreo. Storia di un incontro a cura di Amedeo Bertolo, elèuthera, 2001, pp. 77-96. Secondo brano Mina Graur, Anarchismo e sionismo: il dibattito sul nazionalismo ebraico in L’anarchico e l’ebreo. Storia di un incontro a cura di Amedeo Bertolo, elèuthera, 2001, pp. 136 e 137
Tramite la mediazione di Martin Buber notevole fu anche l’influenza del pensiero di Landauer sui primi kibbutz in Palestina. (brano da commentare)
Brano da commentare: “ Noi pochi, noi precursori – giacchè la fierezza è necessaria – non possiamo e non vogliamo più aspettare. Cominciamo! Creiamo la nostra vita comunitaria, sviluppiamo dovunque centri di vita nuova, allontaniamoci dall’indicibile meschinità delle comunità contemporanee […] Impariamo a lavorare, a lavorare fisicamente, a essere produttivi. E instilliamo nei fanciulli il pregiato fiore del nostro spirito. Se la nuova generazione vuole vivere insieme, dovrà dimostrare che le parole sono davvero esigenze dell’anima. Dalla separazione alla comunità significa : impegnamoci totalmente per vivere come totalità. Via dal terreno della perfida comunitàautoritaria . Dal profondo della comunità universale, che noi stessi siamo, vogliamo fondare comunità umane, di cui noi col mondo intero siamo responsabili. Questo appello è rivolto a tutti colore che possono comprenderlo”. ( Gustave Landauer, Attraverso la separazione verso la comunità (1900)
Bibliografia: in Gianfranco Ragona, Gustav Landauer anarchico ebreo tedesco, Editori Riuniti University Express, 2010 p. 193 cfr. anche Martin Buber, Sentieri in utopia, Edizioni di Comunità, 1950 pp.59-71
Dal 7 al 13 aprile del 1919 Landauer fu commissario (funzione più o meno equiparata a quella di ministro della Cultura e dell’Istruzione) nella Repubblica dei Consigli di Baviera.
Gustav Landauer fu assassinato durante la feroce repressione di questo importante esperimento rivoluzionario. Nel libro “Una giovinezza in Germania “ di ENRST TOLLER si trova un drammatico resoconto della morte di Landauer. (cfr. brano)
HEDWIG LACHMANN (1865-1918) , poetessa, scrittrice e traduttrice tedesca, delle opere, tra l’altro, di Oscar Wilde e di Wat Whitman.. Superato l’esame d’insegnante di lingue visse per due anni come istitutrice in Inghilterra e in Ungheria. Tornata in Germania iniziò a frequentare circoli di poesia e di letteratura. Nel 1889 conobbe Gustave Landauer. Nell’ attesa del divorzio di Landauer dalla prima moglie passarono un anno in Inghilterra, dove vennero a contatto con Kropotkin. Nel 1903 si sposarono ed ebbero due figlie : Gudula e Brigitte. Durante la prima guerra mondiale Edwig Lachmann si oppose energicamente , insieme a Milly Witcop ( cfr. post su RUDOLF ROCKER) alla diffusione della propaganda bellica imperiale impregnata di: militarismo, nazionalismo, antisemitismo e maschilismo. Importanti le sue poesie, tra cui Mit den Besikegten ( cfr. brano).
ERNST TOLLER |
GERMAINE KRULL |
Bibliografia: https://www.literaturportal-bayern.de › literaturkalen...
Altre notizie, raccolte senza potere poi approndirle e accertarne la veridicità , trattano del suo graduale passaggio dal Partito social-democratico indipendente fondato da Kurt Eisner ed altri, tra cui Sara Sonja Rabinowitz Lerch, al partito comunista e a ciò probabilmente contribuì il suo matrimonio, di cui parlano alcune fonti, (tra cui la versione francese di Wikipedia) con Tobias (Towia) Axelrod ( membro del Comitato d'azione dei consigli di fabbrica e dei consigli dei soldati di Monaco e membro consultivo della Commissione economica durante la (seconda) Repubblica dei Consigli ( 13-26 aprile 1919 ). Sembra poi che la Krull nel 1920, espulsa dalla Baviera, dopo avere rischiato di essere condannata a morte per le sue attivita rivoluzionarie si recò in Russia, ma che restò ben presto delusa dal bolscevismo. (cfr. versione inglese di Wikipedia )
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