( SEQUEL DI LIBERTARI CONTRO FRANCO 1)
Le
azioni di guerriglia, dopo il 1951, si fecero sempre più rischiose e tra
gli ultimi guerriglieri più noti sono da ricordare Josè Facerìas,
i fratelli Sabaté ( o anche Sabater),
e Ramon Vila "Caracremada".
JOSE FACERIAS
(1920-1957), detto anche Face o Petronio, aveva combattuto durante la
guerra civile nella Colonna Ascaso.
Dopo la guerra compì numerose azioni armate in Spagna contro il regime
franchista. Fu ucciso, nel 1957 , durante un'azione, in cui aveva al suo fianco
l'anarchico carrarino GOLIARDO FIASCHI (cfr.
post "Partigiani anarchici carraresi"), che si proponeva
vari obiettivi che suscitassero l’attenzione dell’ opinione
pubblica mondiale sulla oppressione del popolo spagnolo
sotto il regime dittatoriale di Franco.
Brano da
commentare: " Riparlammo anche di un attentato che avevamo
progettato in Francia, ma che non fummo in grado di mettere in opera. In
quel periodo si stava svolgendo il Tour de France, una tappa del quale sarebbe
entrata in Spagna da Figueras, uscendone poi da Irun. L’idea era quella di
far saltare il ponte di Irun, poco prima dell’arrivo
della carovana del Tour in detta città. Sarebbe stato un capolavoro, con tutta
la carovana bloccata nei pressi della frontiera. Creando un casino senza
precedenti, l’attentato avrebbe sicuramente attirato l’attenzione sulla questione
spagnola, il che era proprio l’obiettivo che ci eravamo prefissato” ( Goliardo
Fiaschi, autobiografia)
Bibliografia:
Gino Vatteroni, Foc al foc. Goliardo Fiaschi : una vita per
l’anarchia, Circolo culturale
anarchico “Goliardo Fiaschi, 2012 p. 163
FRANCISCO SABATE
(1914-1960) E I SUOI FRATELLI, JOSE’ E MANUEL. Francisco Sabate
detto Quico
aveva partecipato, da giovane, tra le file della CNT, alla guerra civile
spagnola e dopo l’affermazione del franchismo continuò la lotta contro la dittatura sino alla sua morte
avvenuta durante una sua ennesima spedizione clandestina nella Spagna
franchista. Josè morì , in Spagna, dopo
un conflitto a fuoco con la polizia nel 1949 e
alcuni giorni dopo, Manuel, il più giovane fu catturato dai franchisti
poco dopo avere passato, illegalmente, i
Pirenei e, dopo un giudizio quanto mai sbrigativo, fu fucilato a Barcellona nel
1950.
Brano
da commentare:Testo
di due manifestini lanciati da Francisco Sabate’ con un” mortaio” a Barcellona nel settembre 1955: : 1) “Popolo
catalano: Mai come ora i tuoi diritti furono più calpestato, le tue libertà più
vilipese. Basta con la schiavitù! Alziamo la testa, Catalani. Uniti con i figli
delle altre regioni spagnole, propaghiamo la rivolta contro Franco! Passate
all’azione, Catalani! “2) “Popolo antifranchista: Sono già troppi gli anni che
sopportiamo Franco e i suoi sicari. Non basta fare la critica di questo
corrotto regime di miseria e di terrore. Le parole sono parole. L’azione è
necessaria. Abbasso la tirannia! Viva l’unità del popolo spagnolo!"
Bibliografia: primo e secondo brano in Antonio Téllez , La
guerriglia urbana in Spagna Sabate, La Fiaccola 1972, pp.
98-99
RAMON VILA
“CARACREMADA” (1908- 1963) Ramon Vila
era chiamato “Caracremada (volto bruciato) perché
da bambino fu colpito assieme alla madre da un fulmine. La madre morì e lui
rimase con la faccia sfregiata. Ebbe poi
anche altri sopranomi “ El Maroto” e “Pasos Largos”, “ Jabalì”. Dopo una intensa attività anarchica,
allo scoppio della guerra civile spagnola combatté prima nella “Colonna di ferro” e poi nell’ex
colonna “Tierra y Libertad”. Nel 1939 andò in Francia dove, durante
la guerra, col nome di “Capitan Raymond“partecipò alla resistenza francese nel famoso raggruppamento di Rochechouart nell’ Haute Vienne. Per le sue eroiche imprese alla fine della guerra gli fu assegnata la
legione d’onore, massima onorificenza francese, che egli rifiutò. Sfruttando le sue abilità di dinamitardo
compì, a partire dal 1946, numerose
imprese contro la Spagna franchista sino
al 1963, quando morì in uno scontro con la guardia civil .
Brani
da commentare: 1) “ Né durante la rivoluzione in Catalogna, né
durante la resistenza in Francia ho mai chiesto di partecipare a esecuzioni e
cose simili. Un nemico vinto non è un
nemico e uccidere un uomo indifeso non è da uomini “ ( parole di Ramon Villa citate in Il Maquis in Catalogna ) ; 2) “ Je veux ma tombe/ loin des cimetières/sans blouses blanches/ ni caveaux dorés / Je veux que l’on m’enterre/loin de ces fausses demeures/où les gens chaque année /viennent déposer leurs pleures / Je veux que l’on m’enterre /au sommet d’une colline /près de ce pin blanc /tout seul dans le ravin / Je veux que ma tombe soit /entre deux rochers / et mes compagnons / des couleuvres colorées des lézards verts / Je veux que ne viennent à mon enterrement / ni curés laics ni romains / et le fleurs seront / une gerbe de chardons piquants / Je ne veux pas non plus que l’on vienne / dire des discours et des psaumes / avec drapeaux et oripeaux / tares du monde civilisés / Comme oraison, les croassements / des courbeaux et de corneilles / les hurlements du vieux renard / quand aveugle il est abbandonné / Pas de lumière des cierges / qui donnent des luers d’épouvante / m’ éclaireront / éclairs et rayons / Je veux que ma tombe soit / couverte de hautes aubépines / des grandes et épaisses ronces / / de chardons sauvages / Que pousse tout autour / l’herbe por les troupeaux / et qu’ à mon ombre s’allonge /le chien noir fatigué / je veux que mon corps repose / loin du vacarme humain / prés du gran pin / dans le ravin solitaire .”
(poema attribuito a Ramon Vila Capdevila detto Caracremada )
Bibliografia: Primo brano
in Massimiliano Ilari, La giustizia di Franco.
La repressione franchista ed il movimento libertario spagnolo (1939-1951),
ed. Camillo Di Sciullo, 2005 pp.
174-175 ; Secondo brano in Thierry Guilabert, Caracremada. Vie et légendes du dernier guerillero catalan , Les editions libertaires, 2013 p. 6
FRANCISCO GRANDO e JUAN DELGADO |
Nel 1963 la
dittatura di Franco godeva ormai completamente dell’ approvazione
dei grandi stati democratici
occidentali, oltre
che di quella della Chiesa Cattolica, che non le era mai mancato. Il
Movimento Libertario Spagnolo ( MLE)
( composto dalla CNT, da poco riunificata dopo una lunga scissione, e
dalla FAI e e dalla FIJL )
ritenne opportuno di creare la sezione detta Defensa Interior ( DI) in cui un ruolo
importante svolsero autorevoli rappresentanti della CNT e della FAI,
CIPRIANO MERA, JUAN GARCIA OLIVIER, e come rappresentante delle Juventudas Libertarias , OCTAVIO ALBEROLA al
fine di destabilizzare il regime franchista e di sensibilizzare con varie azioni dirette l’opinione pubblica internazionale.
Entro questo contesto fu deciso di inviare in Spagna col fine di preparare un
attentato contro Franco il recente
militante FRANCISCO GRANADO GATA
(1935-1963) che, avendo ,nel 1960,
lasciato la Spagna, non per motivi politici, ma per trovare, come tanti suoi connazionali,
lavoro in Francia non risultava, nelle
liste franchiste dei pregiudicati politici. Sorsero però alcuni contrattempi, per cui
l’organizzazione decise di sospendere
l’operazione e di farlo tornare in
Francia. A tale fine fu inviato il
giovane anarchico, JUAN
DELGADO (1934 – 1963) per avvertirlo di
questo nuovo piano. Juan Delgado era il figlio di
un militante cenetista che aveva combattuto
durante la guerra civile ed era fuggito i poi con la famiglia in Francia , dopo la vittoria franchista. Sin
da giovanissimo, Juan aveva militato nelle
Juventudes Libertaria svolgendo
anche l’incarico di segretario e fu tra i primi ad aderire ai progetti
rivoluzionari della Defense Interieur. Stavano aspettando insieme il momento
migliore per lasciare la Spagna quando
avvenne un duplice attentato contro la sede della
Direcciόn Genderal de Seguridad e alla sede del
Sindacato verticale franchista) ad opera
di di due
rivoluzionari, SERGIO HERNANDEZ E
ANTONIO MARTIN . Nella caccia all’uomo che seguì a questi due attentati Francisco Granado e Juan Delgado furono arrestati, forse a causa di una delazione . (cfr. brano)
Brano da commentare: …” Se
ancora non si sa come la polizia fu condotta così presto sulla pista dei
due uomini [ ( Francisco e Joaquin ] si
sa in compenso perché essi furono giustiziati. Che la polizia abbia
creduto o che essa abbia finto di credere che essa deteneva i responsabili dei
due attentati, ciò non ha, a conti fatti, quasi importanza. L’essenziale per il
regime era che si poté esibire, il più presto possibile, dei plausibili
colpevoli: Delgado e Granado
rispondevano, al meglio a questa
esigenza, tanto più che il secondo non cercò di nascondere lo scopo della sua
presenza in Spagna […] Non è escluso
infine che un tradimento sia stato la causa, almeno in parte, di questo
epilogo. L’autore esamina seriamente questa ipotesi , ma ha l’onestà di
riconoscere che nulla viene a
confermarla con assoluta sicurezza (coup sûr ) ( Miguel Chueca nella sua recensione al libro di Carlos
Fonseca, Le Garrot pour deux innocents. L’affaire Granado-Delgado ,
(tradution de l’espagnol par Alain Pecunia, Editions CNT-RP 2003 )
Bibliografia: in Les Giménologues, A Zaragoza o al
Charco !. Aragon
1936-1938. Récits de protagonistes libertaires, Les Giménologues/L’ Insommniaque , 2016, p.239
Sebbene non fossero personalmente responsabili di quei due
attentati Francisco Granado e Joacquin Delgado furono comunque condannati a morte e uccisi con la garrotte
(cerchio di ferro fissato ad un palo,
che viene stretto mediante una vite attorno al collo del condannato, fino a provocarne
la morte per strangolamento ), . Secondo Miguel Chueca è a causa di ciò che
Carlos Fonseca nel suo libro (che io
purtroppo non ho letto ) istituisce un parallelo tra la sorte dei due spagnoli e
la condanna inflitta ai due anarchici italiani, Sacco e Vanzetti. Secondo alcuni anarchici non si rende tuttavia giustizia a
Granado e a Delgado ritenendoli
unicamente delle vittime innocenti , in quanto essi , andando nella Spagna franchista
, con lo scopo di contribuire
attivamente alla fine della dittatura di Franco erano pienamente consapevoli di
rischiare la propria vita. (cfr. brano)
Brano da commentare: “ Da questo punto di vista, il paragone che istituisce il Garrot pour deux innocents
tra l’affare Sacco-Vanzetti e l’ affare Granado-Delgado non ha
che un valore emotivo (emotionnelle) , perché esso risulta storicamente
falso. Il primo dipende da uno Stato di diritto che si è fissato nella mente ( s’est mis en tetê ) di criminalizzare gli anarchici e sceglie due vittime sacrificali, che non
sono, per quanto se ne sa, in situazione di guerra , altro che
sociale, contro il governo degli Stati Uniti . Il secondo è l’effetto di uno Stato di eccezione permanente, in
guerra aperta contro quelli che lo combattono – in guerra – ben insistiamo, come lo erano, da parte loro e va
a loro onore , Granado e Delgado.
L’un , l’altro, i due insieme avrebbero potuto essere liquidati nella radura di un bosco ( coin de bois),
senza processo, come tanti altri che erano effettivamente colpevoli di
avere accettato il combattimento frontale con quel regime abominevole. Sacco e Vanzetti, loro, non avevano affatto scelto , salvo che credere
all’ideale ( rêve) dell’ anarchia e un po’ all’ America. La differenza
dipende dalle circostanze ed esse non saprebbero essere confuse ( brouillées ) neanche per una buona
causa “… ( José Fergo, De l’innocentisme et de
ses limites, in
A contretemps n. 16 avril
2004)
Bibliografia: José Fergo, De l’innocentisme et de ses limites, in A contretemps n. 16
avril
2004 in acontretemps.org/IMG/pdf/AC16InnocenceFergo.pdf
SALVAFOR PUIGH ANTICH |
SALVADOR PUIG ANTICH (
1948-1974) : nato a Barcellona in una famiglia
operaia. Studiò nell’ istituto
cattolico di La Salle Bonanova, da cui fu espulso per
indisciplina. A 21 anni entrò in
contatto con i compagni militanti del MIL ( Movimento Iberico di
Liberazione) e partecipò a numerose
azioni dirette , tra cui l’esproprio da una tipografia di attrezzature e
macchinari al fine di poter fondare una rivista clandestina CIA
(Cospirazione Internazionale Anarchica)
, di cui uscirono due numeri, e le Ediciones Mayo ‘37. Coinvolto
in uno scontro a fuoco, con la
polizia, durante il quale fu ucciso l’ ispettore Francisco Anguas Barragàn . Salvador Puich Antich fu arrestato e condannato a morte , dopo un processo, il
cui svolgimento lasciò non pochi dubbi
sulla sua effettiva colpevolezza e sulla regolarità dell’ iter processuale. Nel 2006 uscì il film “ Salvador – 26 anni
contro “ di Manuel Huerga, tratto dal libro Compte enrere. La historia
de Salvador Puig Antich di Francesc Escribano. Esso ottenne il premio Goya per la sceneggiatura non
originale e fu proiettato in una dozzina di festival europei. In occasione dell'uscita a Palermo del film la Federazione dei Comunisti anarchici- Sezione di palermo diffondeva un volantino in cui, contrapponendosi al film, si rievocava , in sintesi ed entro una prospettiva più aderente alla realtà, la vita e la morte di Salvador Puigh Antich (cfr. primo brano) e , inoltre, lo si accompagnava con un testo diffuso dal dal MIL – Movimento
Iberico di Liberazione . (cfr. secondo brano)
Brano da commentare: 1) “ La dittatura franchista non fu soltanto una gestione poliziesca e brutale del potere che per oltre quarant'anni macchiò la terra iberica del sangue di migliaia di oppositori, ma costituì la premessa politico-militare per il tentativo di Hitler e Mussolini di nazifascistizzare l'intera Europa. Oggi sappiamo come tragicamente sia andata l'intera vicenda e ci è quindi possibile inquadrare la vicenda di Salvador Puig Antich e del MIL nel suo giusto contesto. Puig Antich, a soli 21 anni, decise di imboccare la
via pericolosa e irreversibile della clandestinità attiva, finalizzata al
sostegno delle lotte operaie e soprattutto , alla stampa o ristampa di testi
rivoluzionari da distribuire alla popolazione che, specialmente in alcune
regioni, la Catalogna in prima fila, era già permeata da istanze autonomistiche
e libertarie particolarmente pericolose per il sistema rigidamente statalista e
oppressivo di Francisco franco. Come si accennava, l’attività di Puig Antich si svolse nell’ambito del MIL (Movimento
Iberico di Liberazione) , un movimento clandestino che intendeva operare senza
vocazioni avanguardistiche, nell’ambito dello scontro di classe e per il
sostegno di tutte le lotte di liberazione dalla dittatura franchista. La sua
peculiarità consisteva soprattutto nel rifiuto della logica del “ partito
armato” che implicava una struttura militare gerarchizzata lontana dalla logica
libertaria dell’autonoma organizzazione dei gruppi operativi e
dell’autogestione delle lotte. In
pochi mesi , tra il 1972 ed il ‘73 (grazie ai proventi di espropri ai danni
soprattutto di banche importanti) il MIL
riuscì a pubblicare tutta una serie di testi che rievocavano le vicende
della Guerra Civile Spagnola (1936-1939)
, tra i quali spiccavano gli scritti di Camillo Berneri, nell’ambito di
un’ambiziosa iniziativa editoriale ( le Ediciones Mayo ‘37) che comprende anche Guerra di classe
1937- Guerra di classe 1973 nelle cui
pagine si porranno a confronto , sottolineandone le analogie, le posizioni del
MIL, con le esperienze dei movimenti anarchici e anarcosindacalisti.
Questi temi saranno ripresi nelle pagine della rivista CIA (Conspiraciόn Internaciόnal Anarquistas) che vedrà solo due numeri:il primo
uscirà nell’aprile del 1973 e il secondo nell’agosto successivo. Nelle pagine
di quest’ultimo numero, si sintetizzano le lotte del movimento operaio dal 1848
agli anni settanta del secolo successivo, ma poi si prende coscienza del
progressivo distacco tra le azioni clandestine del MIL e la visione salarial-riformista (pur sempre antifranchista) della base
operaia, di fatto incompatibile con il movimento clandestino in armi. In una
riunione tenutasi in Francia nell’agosto del 1973, i militanti
del MIL prendono coscienza lucidamente della nuova situazione e decidono la “autodisoluciόn de la organizaciόn politico-militar dicha
MIL” con un documento che verrà integralmente riportato nella rivista. Il 25
settembre dello stesso anno Salvador Puig Antich viene intercettato dallo speciale reparto
antiterrorismo della polizia e nello scontro che ne segue un poliziotto muore e
Antich è
gravemente ferito alla mandibola e alla spalla. Viene trasferito al Modelo,
vecchio carcere, riservato agli oppositori del regime. Inizia da quelle tristi
mura un’odissea che si concluderà il 2 marzo 1974, quando il boia stringerà
l’anello del garota attorno al collo del rivoluzionario
catalano. A nulla valsero le numerose manifestazioni che si tennero in tutta
Europa , oltre che in Spagna, dopo l’uccisione da parte dell’ ETA del primo
ministro Carrero Blanco
fu del tutto evidente che il destino di Antich era
segnato “ ( Federazione Anarchica Italiana –Palermo, Salvador Puig Antich (2006) ; 2) Noi, testimoni
diretti dell’epoca raccontata dal film “Salvador” , ex membri del MIL, OLLA e
GARI, di fronte all’insulto che rappresenta per tutte e tutti noi la diffusione
del suddetto film dichiariamo: 1) Che questa non è la storia politica di
Salvador Puig Antich né
quella dei suoi compagni di lotta, perché nasconde deliberatamente la storia di
sovversione rivoluzionaria contro il capitalismo senza la quale la vita e la
morte di Salvador non ha alcun significato
. […] Denunciamo questo film come prodotto della finzione consumista
nella quale la tragica morte di Salvador Puig Antich
viene usata per creare uno spettacolo morboso, estremamente drammatico, al fine
di ottenere ingenti introiti economici […] Insistiamo nella denuncia
dell’occultamento dei fatti storico-sociali e del movimento operaio da cui nasce e si
sviluppa il MIR, così come dei suoi contributi rivoluzionari che spianarono la
strada , tra le altre cose, all’autogestione, all’assemblearismo, all’autorganizzazione,
all’antiautoritarismo e all’antimilitarismo […]
Denunciamo il chiaro messaggio reazionario relativo alla morale e ai
valori dominanti della borghesia che si respira nel film, del tutto in
contraddizione con le idee e lo stile di vita di Salvador. . “ (
Testo del comunicato diffuso e pubblicamente letto in conferenza stampa da ex
membri del MIL all’indomani dell’uscita in Spagna del film “Salvador. 26 anni contro )
Bibliografia: Primo e secondo brano in in fdca.it/repressione/pa-puigantich.htm . Non sono riuscito a consultare il libro di Antonio Tellez Sola, El MIL y Puig Antich , Ed. Virus 1994 , di cui spero che esca presto una versione italiana..
Nota: Il merito di avere sollevato, per primo dal silenzio, le eroiche gesta di tanti oppositori del regime franchista va ad Antonio Tellez Sola ( 1921- 2005) , ormai noto come "El Herodoto de los maquis antifranquista ". ( cfr . infra post STORICI ANARCHICI )
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