venerdì 29 aprile 2011

ANARCHICINI : ANARCHICI IN AMERICA LATINA: ANTONIO PELLICER I PARAIRE (1851-1916), RODOLFO GONZALES PACHECO ( 1883-1949), SIMON RADOWITSKY (1891-1956), ORESTE RISTORI (1874-1943), EDGAR LEUENROTH (1881-1968), JOSE’ OITICICA (1882-1957)

                                                                    
ANTONIO PELLICER PARAIRE


 ARGENTINA
ANTONIO PELLICER I PARAIRE (1851-1916) : Nato a Barcellona, tipografo  Aderente alla Prima Internazionale ( tendenza  bakuninista) si stabilì definitivamente in Agentina, a Buenos Aires, nel 1891, dove diresse numerose pubblicazioni anarchiche, tra cui la più famosa fu la Protesta humana (1900-1901) . Fu, inoltre un fervente promotore di  associazioni  operaie di lotta  (cfr. brano)                                   

Brano da commentare: “ …. Non v’è cosa alcuna, dall’infinitamente piccolo all’immensamente grande che non comporti associazione di sforzi, organizzazione di elementi, forza “. […] “Da ciò ne consegue che per combattere e vincere le classi dominanti è necessaria alle classi oppresse un’organizzazione ed una forza superiore a quella dei governanti.”  “La forza è in  ognuno di noi, gli oppressi; ma questa forza senza unione, senza organizzazione è nulla”. Allora, se abbiamo un ideale, un fine, per raggiungerlo necessitiamo dell’organizzazione”  (  estratti del pensiero di Pellicer  citati da Diego  Abad de Santillan)
Bibliografia:  Diego Abad de Santillan, La F.O.R.A. Storia del movimento operaio rivoluzionario in Argentina, traduzione di Raniero Coari, Edizioni L’ Impulso, 1979 , p. 29 
Secondo Pellicer Paraire i campi di intervento che le associazioni operai si devono prefiggere sono  varie e ben articolate tra loro. (cfr. brano)
Brano da commentare: “  innumerevoli questioni sono loro proprie, per non dire tutte le questioni sociali: nella lotta contro  il capitale, quella di combattere l’azione dei poteri pubblici che lo difendono con ogni raggiro e con tutte le forze; la solidarietà si basa sull’ apporto di tutte le organizzazioni operaie e deve suscitare la simpatia di tutto il popolo contro l’arbitrio; inoltre vi sono le questioni dell’insegnamento, delle condizioni igieniche, della casa, della libertà, del diritto dell’individuo ed in generale di tutta la legislazione economica; tutte le questioni  che possono e debbono interessare gli operai, facendo leva sull’opinione pubblica, incanalando tutti gli sforzi al fine di indebolire e poi annullare l’azione dei poteri pubblici, rappresentando tutto questo la lotta della libertà contro la tiurannia dato che più si dimuinuisce l’autoritarismo più sia fferma la libertà e con essa il benessere sociale…
Bibliografia:  Diego Abad de Santillan, La F.O.R.A. Storia del movimento operaio rivoluzionario in Argentina, traduzione di Raniero Coari, Edizioni L’ Impulso, 1979 , p. 35
In questo ampio programma di lotta l’esempio, secondo Pellicer Paraire  deve sempre quello di già prefissato nella Prima Internazionale  . (cfr. brano)
Brano da commentare. “ Quale era l’aspirazione della Internazionale? L’azione intelligente del proletariato di tutto il mondo, senza distinzione di razza, credi e nazionalità. Per mezzo delle federazioni di categoria interregionali abbiamo visto come, per certi aspetti, si possa realizzare questa aspirazione. Ebbene che cosa manca per la creazione di una federazione internazionale di comuni libere naturale sbocco delle federazioni locali? Semplicemente questo: che il principio di associazione si sviluppi fortemente, che si federino le associazioni più o meno conformi ai modelli che abbiamo presentato, quali unità omogenee fra loro, senza diatribe patriottiche o di razza, conservando ogni nucleo la propria autonomia ed indipendenza, senza invadere il campo di altri gruppi né imporre a nessuno metodi o sistemi, teorie  o scuole, credi politici o fedi, essendo libero l’individuo a partire dal primo raggruppamento  con i suoi concittadini, i suoi fratelli di fabbrica che parlano la stessa lingua  e che sono affini in tutto fino a una comprensione universale, senza sentirsi offeso nei suoi sentimenti,  né nei suoi pregiudizi o prevenzioni se ne ha…
Bibliografia:  Diego Abad de Santillan, La F.O.R.A. Storia del movimento operaio rivoluzionario in Argentina, traduzione di Raniero Coari, Edizioni L’ Impulso, 1979 , p. 37


RODOLFO GONZALES PACHECO
 Opposta alla tendenza organizzatrice  e anarco-sindacalista vi era poi quella a cui faceva riferimento alla rivista  , La Antorcha , fondata e diretta da  RODOLFO GONZALES PACHECO ( 1883-1949), giornalista, poeta, drammaturgo e fondatore  del “Teatro  de Ideas”.   In un suo tardo scritto del 1938 egli definì se stesso e i suopi compagni come  sembradores” (seminatori)t (cfr. brano)
Brano da commentare: “ Yo soy uno de los tantos sembradores que recorren el mundo. A través de las ciudades, los mares y los desiertos, cruzan mis compañeros tras susarados […] y labran aquí una chacra, allȧ sacan un  periódico, y mas lejos, sobre un barco flamean un verso. Obreros, apóstoles y poetas que se hacen duros, aguantadores de todas las inclemencias y de todas las intemperies. ¿Para qué? […] Para sembrar aquello que mȧs precisan  los hombres:  fe en la via, esperanza en la justicia, amor! ( Gonzales pacheco, 1938: I,143)
Bibliografia: Maria Fernanda de la Rosa, La figura de Diego Abad de Santillan come nexo entre el anarchismo argentino, europeo y latinoamericano, 1920-1930)  in Iberoamericana, XII, 48 (2012), pp. 21-22
 Agli occhi di molti Rodolfo Gonzales Pacheco apparve come il più puro degli  acrati” , ( intendendo con questo termine  coloro  che perseguono  idee di  libertà individuale e di autonomia)   tanto da sopranominarlo  il  santo acrata” (cfr. brano) 
Brano da commentare: “ Era il più nobile, altruista e benevolo degli acrata. Poeta, la sua inspirazione nasceva dalla sua anima pulita e la sua devozione per la bellezza. La Pampa e le sue genti commuovevano le sue fibre più intime, però anche gli uomini che sudavano insieme nelle fucine e quelli che erano stati sommersi per la tragedia. La libertà era la sua religione e in questa credenza era un santo, canonizzato per una vita senza sacrifici, senza vacillamenti”. (  giudizio di Louis Sofovich su Rodolfo Gonzales Pacheco)
Bibliografia: Osval Bayer, Il Santo Acrata / adesso ! in http://rivista-adesso.eu?p=74

Tra le sue poesie ho trovato su Internet  questi versi :
  Poesia da commentare “ Siempre despreciado, maldecido, nunca comprendido / Eres el terror espantoso de nuestra era. / “ Naufragio de todo ordengrita la multitud , / “ Eres t y la guerra y el infinito coraje del  asesinato”./ Oh, deja que lloren. Para esos que nunca han buscado / La Verdad que jace detrȧs de la palabra / A ellos la defini ción correcta de  la palabra,no les fue dada/ continuarȧn ciegos entre los ciegos/ Pero tu, Oh palabra, tan clara, tan fuerte, tan pura/ / Vos dices todo lo que yo, por meta he tomado./ Te entegro al futuro! T eres segura./  Cuando uno, por lo menos despertarȧ por mismo. / ¿Viene en la solana del atarceder? ¿En la emoción de la tempe/  !No puedo decirlo-pero ella la tierra podrȧ ver! !soy un anarquista! Por lo que no reinaré, Y tampoco reinado."
Bibliografia: in http://latomaconciente.blogspot.it/2010/09/Rodolfo-Gonzales-pacheco....
Nel 1911  Rodolfo Gonzales Pacheco partecipò alla rivoluzione messicana lottando insieme ai magonisti ( cfr. post  RICARDO FLORES MAGON). Tornato  In Argentina  collaborò con  articoli a  varie pubblicazioni anarchiche e  fondò egli stesso diverse riviste . Numerose e ammitatisse furono , inoltre le sue conferenze tenute  in vari Stati del Sudamerica e in Spagna   , durante la rivoluzione sociale . Grande era la sua fama come oratore .Egli si impegnò attivamente nelle campagne per la liberazione di Sacco e Vanzetti, di Simon  Radowitzki. Oltre a numerose opere teatrali, tra cui nel 1921, “Hijos de pueblo” fu uno dei pionieri del cinema argentino.
                                                                                    
SIMON RADOWITSKY

SIMON RADOWITSKY  (1891-1956): Nato in un piccolo villaggio dell’Ucraina da una fami glia operaia di origine ebraica, iniziò a lavorare in un’officina meccanica già all’età di 10 anni.  A 14  anni , durante una  manifestazione a sostegno di uno  sciopero per le 10 ore, fu ferito da  un colpo di sciabola in pieno petto sferratogli da uno  dei cosacchi  a cavallo inviati  contro i manifestanti.   Questo episodio  fu determinante  per la sua decisione di impegnarsi politicamente e non molto tempo dopo fu arrestato e condannato a 4 mesi di prigione per avere distribuito dei volantini  antizaristi. Durante la rivoluzione del 1905 , a cui partecipò come segretario di uno dei primi soviet operai di San Pietroburgo, aderì al movimento anarchico. (cfr. brano) 
Brano da commentare: “ In fondo, sapevo molto poco delle differenti teorie rivoluzionarie del movimento operaio. Per intuito, più che per qualche ragione in particolare, mi ritrovai come compagni quelli della sinistra più radicale. In loro trovai quella complicità che mancava alla mia voglia di lottare. Gli anarchici si rivolgevano ad ognuno di noi, chiedendo innanzitutto che ci liberassimo di tutti i pregiudizi accumulati, realizzando ognuno la propria liberazione e contribuendo così attraverso l’azione sociale al raggiungimento dell’emancipazione totale. Una concezione di tale portata coincideva in pieno con il mio carattere e mi diede quella spinta in più, escludendo a priori quella politica di partito che ha, e non poco, pregiudicato la liberazione dell’intera classe lavoratrice. Per sentimento e convinzione ero un entusiasta della libertà, e in realtà appartenevo istintivamente al movimento libertario prima ancora di conoscerne l’esistenza. La mia partecipazione alle lotte sociali fu totalmente spontanea, alimentata da qualcosa che mi scorreva nel sangue: frutto della mia iniziativa, traeva forza dal mio amore per la libertà e da un impulso per l’attività rivoluzionaria …” 
Bibliografia:  Samon Radowitzky. Vita di un anarchico, Edizioni L’ irrazionale, 2013, p. 12
Essendosi fatto più volte notare dalla polizia  per alcuni azioni  quali il disarmo  di  una pistola e una sciabola ad un  cosacco ubriaco o  l’avere  dato inizio  a una sospensione del lavoro nella fabbrica , in cui lavorava, attivando , arbitrariamente, la sirena che segnava la fine della giornata lavorativa, emigrò in Argentina.  Arrivato colà , impiegatosi come operaio meccanico in una fabbrica di Buenos Aires si impegnò, dopo avere preso contatti con gli anarchici locali, nell’attività sovversiva, trovandosi presto coinvolto  nei tragici fatti della cosiddetta “ Semana Roja” ( Settimana Rossa)-   Tali fatti nacquero inizialmente come protesta per l’assassinio da parte della polizia, durante  una manifestazione, indetta per il Primo Maggio del 1909, di  12 operai  morti e 40 feriti.  Il  maggiore responsabile per quei morti e per i numerosi arresti che seguirono, per sette giorni, a quel bagno di sangue,  fu il colonnello Ramon Flacon, capo della polizia di Buenos aires.  Il 14 novembre 1909  Simon Radowitsky  scagliò una bomba contro   una carrozza  a cavallo, in cui vi erano Falcon e un suo aiutante, uccidendoli entrambi. Radowitsky fu immediatamente arrestato e  un suo tentativo di suicidarsi fallì. Al processo, sebbene fosse stata richiesta per lui la condanna a morte, essa venne , all’ultimo momento revocata e commutata con una condanna all’ergastolo, in quanto ancora minorenne. Durante gli interrogatori a cui fu sottoposto  durante il processo   rivendicò pienamente il suo gesto  (cfr. brano)
Brano da commentare: “ Ho ucciso perché nella manifestazione del ! Maggio, il colonnello Falcon, a capo dei cosacchi argentini, diresse il massacro contro i lavoratori. Sono figlio del popolo lavoratore, fratello di coloro che caddero nella lotta contro la borghesia e, come quella degli altri, la mia anima soffriva per il supplizio di coloro che morirono quella sera. Ho realizzato quest’atto per credere  e fare un passo avanti per l’avvento di un futuro più libero e migliore per l’umanità …”
Bibliografia:  Samon Radowitzky. Vita di un anarchico, Edizioni L’ irrazionale, 2013,  pp. 21-22
Sebbene risultasse evidente che Radowitsky avesse agito completamente da solo e per  sua sola iniziative, dopo il suo arresto ebbe luogo una sistematica caccia agli anarchici, che determinò , per diversi mesi, numerosissimi arresti, distruzione di  tipografie, centri sociali e biblioteche  anarchiche . Rinchiuso  nel Penitenziario Nazionale di Buenos Aires , Radowitsky, dopo i primi due anni di totale isolamento in una cella senza finestre, cominciò subito a pensare ad una  fuga i.Il caso volle, però, che, sebbene il progetto andasse per  ben suoi  13 compagni a buon fine, egli però, che ne era stato il principale  ispiratore, non potè evadere in quanto trasferito, all’ultimo momento, in un’altra parte del carcere.  Scoperta la sua complicità nell’evasione fu trasferito nel la  prigione di Ushuaia nella Terra del Fuoco , il più terribile luogo di detenzione  argentino,. Nel 1918, un gruppo di compagni, tra  MIGUEL ARCANGEL ROSCIGNA riuscì a farlo evadere e  a condurlo in Cile, ma fu ben presto ripreso . Altre occasioni si susseguirono,  ma fu lui stesso  a rifiutarle  per non essere il solo a tornare libero, mentre i suoi compagni di detenzione restavano in quell’inferno.  Sottoposto a  continui  sorprusi e torture non smise comunque, mai di mostrare la sua  imprescindibile refrattarietà. (cfr. brano) 
Brano da commentare: “  Non voglio lamentarmi di nulla, sono rassegnato, ho messo in conto prima di iniziare a lottare che
I nostri nemici mi avrebbero fatto soffrire, e lotterò fino a quando morirò, ma mai mi darò per vinto […] Ho abbastanza coraggio, anche se sono fiacco in corpo, per sopportare questa reclusione  e tutto ciò che comporta. Molte  volte ho pensato di farla finita, dopo che la mia fuga terminò o a seguito dei maltrattamenti, pensai di farmi ammazzare o seguire l’esempio del detenuto 122. Sai perché non lo faccio? Per non darla vinta ai miei boia ….”
Bibliografia:  Samon Radowitzky. Vita di un anarchico, Edizioni L’ irrazionale, 2013, pp. 37-38

Dopo 21 anni di carcere  fu liberato e si rifugiò a Montevideo in Uruguay. Ripresa immediatamente l’attività politica fu nuovamente arrestato e deportato nell’isola di  Flores da dove riuscì ad evadere. Nel 1936 raggiunse la Spagna e partecipò prima come combattente , nella   28° divisione comandata da GREGORIO JOVER ( cfr. post   ) e poi svolgendo importanti incarichi per conto della CNT, tra cui l’ultimo consisteva nel portare in salvo all’estero gli Archivi di quel prestigioso sindacato.  Dopo un certo periodo passato in un  campo di concentramento per profughi spagnoli in Francia , riuscì a raggiungere  il Messico, dove morì nel 1956                                                                                                                    

BRASILE
EDGAR LEUENROTH
 EDGAR  LEUENROTH (1881-1968) : tipografo, giornalista anarchico, nato da un padre tedesco e da una madre brasiliana. Aderì giovanissimo all’anarchismo . Nel 1905 collaborava con articoli al giornale " Terra Livre “ e fu uno dei fondatori della Federazione Operaia di San Paulo. Fu , anche, un  entusiasta sostenitore , insieme  ad altri anarchici, tra cui NENO VASCO, ORESTE  RISTORI, LUIGI DAMIANI ED ALTRI,  della promozione di scuole libertarie  in Brasile ( cfr. post: PEDAGOGIA ANARCHICA tra il 1800 e il 1900) .   Nel 1906 si unì  ad Aurora da Costa Reis, da cui ebbe 4 figli. Leuenroth nel suo ruolo di segretario del Comitato di  difesa proletaria sostenne , anche tramite la fondazione  del giornale A Plebe , assai diffuso tra i lavoratori brasiliani,  lo sciopero generale  del 1917 a San Paulo , nel quale fu ucciso dalla poesia il  giovane  calzolaio anarchico ANTONIO (o  secondo altri JOSE’ ).  Leuenroth fu accusato di essere il responsabile  di  quelli avvenimenti   e rinchiuso , per  parecchi mesi  in vari carceri brasiliani.   Nel frattempo Leuenroth rifiutò, in nome dei suoi principi anarchici, la proposta, da parte di molti compagni, di essere candidato  e solo dopo il processo, tenuto all’inizio del 1918, in cui fu assolto dall’accusa , fu liberato. (cfr. brano)
Brano da commentare:    Multo tempo aida no havia decorrido, quando se verificau a minha priso. Iniciou-se ento
 minha peregrinaço pelos postos policiais, com o fim de serem burlados osHabeas corpus” requeridos quando fui transferido para  a Cadeia  Publica, hoje Casa de  Detenço. Após seis  meses, fui levado ao Tribunal do Juri, para ser  juilgado pela estpida acusaço de ter  sido o autor psíquico-intelectual de greve general de julho de 1917. Fui absolvido por unanimidade de votos, após dois adiament6os, com o intuito de impedir de ter também como defensor, ao lado do dr. Marry Junior, o grande criminalista, dr. Evaristo de Morais. …” (Edgar Leuenroth)
Bibliografia: EDGAR LEUENROTH in  http://pt.wikipedia.org/wiki/ Edgar_ Leuenroth
Nel 1922, pur continuando sulle pagine de “ A plebe” la sua battaglia sia contro la repressione  della polizia ( in occasione per esempio dell’assassinio, durante una rappresentazione teatrale, dell’anarchico RICARDO CIPOLLA) e dagli attacchi denigratori del nascente Partito Comunista (bolscevico) brasiliano,  fu anche  uno dei fondatori e redattori del quotidiano sindacalista libertario A Vanguardia, organo della Federazione Operaia di san Paulo. Leuenroth partecipò attivamente inoltre  alle marce di protesta  e ai comizi a favore di  Nicola Sacco e di Bartolomeo  Vanzetti.  E nonostante il  sensibile declino del movimento anarchico,  così come d’altronde  di tutta la sinistra, a causa  delle misure repressive adottate sia dal governo conservatore di Artur Benares e poi dei  governi dittatoriali su base populista  di Getulio Vargas,  Edgar Leuenroth  riuscì anche se con grandi difficoltà a far sopravvivere le idee anarchiche. Importante da questo  punto di vista il  suo libro  Roteiro da  Libertaço Social, di cui cito qualche estratto del suo pensiero. 
Brani da commentare:  1) “  Como libertário, no aceito a  parlamentar, que implica na delegaço  de poderes, o que consitui séria  divergěncia doutrinȧria com o anarquismo. È em  obediência a este sábio critério que os libertários, arrostando dificuldades sem conta, lutam incessantemente no sentido de conseguir que cada elemento do povo, libertando-se da mentalidade messinica imperante, tornando-se senhor de si mesmo, constitua uma unidade ativa na vida social, agindo em causa própria no patrocínio dos interesses que, seundo seus, esto em harmonia com os de la coletividade.  (…) A experiência è a grande maestra, e esta nos ensina que o Parlamento, instituiço essencialmente burguesas, nunca agiu e jamais podera agir em detrimento da vigente ordem de coisas, o que  corresponde a nada fazer em proveito do povo e da causa publica   (Edgar Leuenroth) ; 3)  Onde os comunistas chegaram a tomar o poder, o socialismo serve de rótulo para un regime de capitalismo de Estado, continuando o proletariado sujeito à tirania de salariuatoinstrumento de exploraço capitalista e negaço do socialismo – e do Estado todo poderoso, senhor das coisas e dos destinos das gentes ( Edgar Leuenroth) ; 2) Os socialistas libertários ou anarquistas, condenando o Estado como órgo parasitáo, explorador e tirânico, e a instituiço de monopólio da propriedade, como iníqua e anti-social, lutam por uma organizaço que considera o individuo como sua unidade essencial e que, repudiando todas as normas totalitárias e ditatoriais , seja basada no livre consenso, determinada e regulada pelas necessidades, aptidoesões, ideias e sentimentos de cada qual, dentro de una vasta confederaço  socialista  libertária de comunas livres, estruturada pelas organizações profissionais, técnicas, cientificas, artisticas, culturais, recreativas , etc. Esse è o verdadero socialismo, obediente aos seus fundamentos históricos, que os anarquistas propagam, lutando para que seja aceito e posto em  prática pelo povo “ (Edgar Leuenroth);  3)  Onde os comunistas chegaram a tomar o poder, o socialismo serve de rótulo para un regime de capitalismo de Estado, continuando o proletariado sujeito à tirania de salariuatoinstrumento de exploraço capitalista e negaço do socialismo – e do Estado todo poderoso, senhor das coisas e dos destinos das gentes ( Edgar Leuenroth
Bibliografia:  Edgar Leueroth, Roteiro da Libertaço Social in http://listade livros-doney.blogspot.it/2013/10/anarquismo-roteiro-da…
 I suoi preziosissimi archivi furono donati, dopo la sua morte, avvenuta nel 1968,  da suo figlio Germinal Leuenroth all’Università di Campinas , dove fu istituito il Fondo Archivio E. Leuenroth                                              

JOSE' OITICICA
JOSE’ OITICICA (1882-1957) filologo, poeta, drammaturgo, anarchico , vegetariano brasiliano. Figlio di un senatore, fu mandato a studiare in un istituto cattolico,  da dove fu espulso per il suo carattere ribelle.  Studiò diritto e medicina e si dedicò poi all’insegnamento universitario di filologia. Nel 1906 fondò il Collegio Latinoamericano dove applicò una pedagogia  avanzata e ispirata in parte al pensiero razionalista di Francisco Ferrer .  Nel 1913, dopo avere già collaborato a pubblicazioni anticlericali, tra cui  il settimanale   A Lanterna  , aderì  all’anarchismo . (cfr. brano)
Brano da commentare: “ No dija de abril de 1913 o Grupo Dramático Anticlerical organizou nova festa no teatro do Centro. Na  ocasio representaram-se as peças Amanh , O primeiro de Majo e O Operariado. A conferência ficou a cargo  de um jovem e muito culto professor, um inconformista filho de senador, que no ano anterior havia se descoberto anarquista e publicado seu primeiro texto no jornal anticlerical A Lanterna de So Paulo, seu nome era José Oiticica” ( Memoria anarquista, Maré Negra).

Bibliografia:   José Oiticica Wikipedia, a enciclopedia livre in  http://pt.wikipedia.org/wiki/José_Oiticica
In questi anni giovanili vi fu, tra le poesie che compose, una dedicata appunto  all’ anarchia. 
Poesia da commentare:  “ Para a anarquia vai a humanidade / Que da anarquia a humanidade vem!/ Vide como esse ideal do acordo invade / As classes todas pelo mundo além! Que importa que a  o dos ricos brade / Vendo que a antiga lei  no se mantém? / Ho de ruir as muralhas da Cidade / Que  no fortalezas contra o bem / Façam da  o  dos subversivos crime, ‘ / Persigam, matem, zombem…tudo en  vo …/ A ideia, perseguidada, è mais sublime / Poisd nos rude ataques  á opresso, / A cada héroi que morra ou desanime / Dezenas de outros bravos surgiro. “  ( José Otticica,  A  Anarquia )
Bibliografia:   José Oiticica Wikipedia, a enciclopedia livre in  http://pt.wikipedia.org/wiki/José_Oiticica
Nel 1918 la situazione in Brasile era molto tesa ed erano assai  frequenti  gli scontri tra i poliziotti e gli operai che  lottavano per la conquista delle otto ore lavorative.   Sull’esempio di  quanto era avvenuto , nel 1917, in Russia ,  a Rio De janeiro si tentò un moto insurrezionale , che però , data la presenza  di  infiltrati e provocatori,  fallì,  e Otticicica, insieme ad altri   militanti anarchici  più in vista,  fu  arrestato  e deportato.   Tornato libero fu nuovamente arrestato nel 1924 per le sue idee libertarie e antimilitariste.  Uscito dal carcere,  in un clima di dura repressione, fondò il periodico clandestino  5 de Juhlo e pubblicò il primo numero di  o  Directa .    , in cui, tra l'altro, vi era , se ho capito bene, un suo articolo dal titolo  Contra o Sectarismo   (cfr. brano).
 Brano da commentare: “ O espírito anárquico è essencialmente avesso a quaisquer fanatismos. Sendo ânsia de libertade, no pode querer dogmas, nem disciplinas, nem mandamentos humanos ou divinos e, muito menos inquisições, santos-officios, índices e autos-de-fé.  Pregando o trabalho livre, o pensamento livre, o amor livre, a  o  livre, no aceita nenhuma limitaço às faculdades intelectualis ou emotivas, nem reconhece bitolas, cremalheiras, pauta, à exteriorizaço  de ideias ou sentimentos. o  indívduo tem o direito de dirigir seu racionício, regular sua linguagem, enfrentar seu estilo, moderar seu  juízo , orientar  sua o. O anarquismo combate a todo transe o despotismo de qualquer feiço, o feitorismo de toda casta, tudo quanto lembre mandonismo, chefia, canga, subservi encia, dominaço am burgueses; colaborafisica, mental  ou moral.  […] Mal compenetrados  dessa concepço  de libertade, variios anarquistas lamentam as divergências de  atuço entre anarquistas. Pior ainda, lêem-se freqüentemente acusaçoes de anarquistas-individualistas a anarquistas-comunistas, de anarco-sindicalistas e  extra-sindacalistas, etc.etc. . Todos  esses ataques e lamentaçoes revelam a tendência sectarista milernamente entranhada nos homens. […] Pessoalmente, ao contrário, vejo nessas várias tendências anárquicas o melhor  sinal de vita do anarquismo. Todos os homens  no podem ver a coisas do mesmo modo, nem resolver os problemas pelo mesmo processo. A transormaço social è un problema com soluçoes  multiplas. […] O verdadeiro  anarquista, penso eu, aquele que se libertou totalmente do preconceito sectarista, colabora em todos os grupos, atua em qualquer tendência. Mais ainda, cooperacom os no  -anarquistas onde quer que a o  deles incremente a oposiço revolucionária. Assim, è anticlerical  com os anticlericalais; è democratico na defesa dos principios liberais contra os reacionarios; está com os bolchevistas, sempre que estes reivinquem direitos, reforç a ala militarista, ainda que os  antimilitaristas sejam burgueses; colabora con a escola moderna racionalista, conquanto no seja seno reformista; anima os téosofos na propaganda fraternista, os vegetarianos na extirpaço dos vícios, o proprio Estado Liberal na sua luta contra o imperialismo vaticanista.[…] No proceder  assim, seria confinar-se ao sectarismo e negar, nos atos, a doutrina anarquista, essencialmente anti-sectaria.” ( estratti da Josè Oiticica, Contra o sectarismo,   in o Directa. Rio, 10.01.1929)
Bibliografia:  José Oiticica, Contra o Sectarismo in http://www.nodo50.org/insurgentes/textos/org/16contrasectarismo.htm
Dopo la deposizione di Vargas nel 1945 in seguito a un colpo di Stato militare , Oiticica rilanciò  la rivista  o  Directa  e la diresse  sino alla sua morte avvenuta  nel 1957.  Oicitica ebbe sette figli, tra cui  Sonia, che si dedicò con successo al teatro ,  Oiticica filho, famoso fotografo , pittore ed entomologo e il figlio di qu  esti,  Hélio Oiticica , noto artista visuale, scultore e pittore, , fondatore del Gruppo  Neoconcreto.
                                                                                
ORESTE RISTORI
ORESTE RISTORI (1874-1943) Nato ad Empoli aderì , giovanissimo  al movimento anarchico locale e ben presto  iniziò per lui  un periodo in cui alternò frequentemente periodi di prigione  a periodi di confino. Il primo confino a cui fu destinato fu Porto Ercole, da dove avventurosamente, il 24 marzo 1895, riuscì ad evadere insieme ad altri sei compagni, tra cui il noto anarchico  GALILEO  PALLA (1865-1944) .  ( cfr. brano).

Brano da commentare: “ La scalata fu facile. Ristori fu il primo, quindi per mezzo della corda in un attimo salimmo tutti . Appena fuori ci scambiamo il bacio della libertà […] Giunti ad Alberese decidemmo di proseguire in ferrovia. Tale risoluzione parrà assurda, a chi consideri che la nostra evasione aveva lo scopo di darci la libertà. Invece noi ci eravamo proposto l’utilità di tutti e per quanto si  desiderasse restar liberi per chiedere l’aiuto alla stampa., rivelando molti fatti di non poca importanza, ci era pur indifferente di farci arrestare fiduciosi di ottenere lo stesso risultato con un processo . Infatti avevamo deciso che dopo qualche giorno ci si sarebbe costituiti alla forza pubblica, non ritenendo giusto godere noi  soli la libertà conquistata con l’opera di tutti “.  ( Lettera firmata dai sette evasi , rilasciata durante la fuga,  destinata alla redazione del giornale L’ Asino a Roma) 
Bibliografia: in Zagaglia (L. De Fazio) I coatti politici in Italia. La repressione nell’età umbertina, Galzerano editore,1987, pp. 77-80. Cfr. anche Carlo Romani, Oreste  Ristori, Vita avventurosa di un anarchico tra Toscana e Sudamerica, BFS edizioni 2015, p. 49 
 Confinato poi, dopo  avere scontato  4 mesi  di prigione per quell’evasione , nelle isole Tremiti, partecipò insieme ad altri coatti, tra cui  PASQUALE BINAZZI  e  GIOVANNI GAVILLI,  a una sommossa, dovuta alle dure condizioni di vita e a una ritardata concezione promessa della libertà condizionata. Tale sommossa si concluse purtroppo con la morte, per mano delle guardie,  dell’ anarchico ARGANTE SALUCCI e il ferimento di moti compagni, tra cui Pasquale Binazzi.  Dal 1898 dopo una breve  permanenza in Francia , da dove fu espulso, Ristori svolse , sino al 1901, un’intensa attività  sovversiva ad Empoli, intervallata , come al solito, da coatti domicili nelle isole  di Favignana ,  di Ponza, dove conobbe  LUIGI FABBRI, e infine di Ustica. Nel 1902 emigrò in Argentina dove, a Buenos Aires,   divenne presto così famoso che per evitare di finire in prigione si rifugiò a Montevideo, dove , tra gli altri , conobbe VIRGINIA BOLTEN e MARIA COLAZZO (cfr. post: ANARCHICHE IN SUDAMERICA) . Tornato clandestinamente a Buenos Aires diresse il giornale anarchico in lingua italiana, L’ Avvenire   Arrestato e condotto su una nave che l'avrebbe riportato in Italia riuscì ad evadere esi rifugiò nuovamente  a Montevideo, dove conobbe  MERCEDES GOMEZ,   che  divenne la sua compagna.  Durante  una sua  clandestina partecipazione al Terzo Congresso della FOA ( Federacion Obrera Argentina) Ristori fu arrestato e ancora una volta  imbarcato con la forza sulla nave “Città di Torino”, diretta in Italia riuscì, tuffandosi in mare , ad evadere con l'aiuto di alcuni compagni, che lo attendevano in barca nel porto di Montevideo.  Libero, ma ricercato , praticamente da quasi tutte le polizie sudamericane,  si stabilì in Brasile, dove fondò e diresse diverse pubblicazioni anarchiche tra cui il settimanale anticlericale,  El Burro ( ispirato alla rivista satirica  italiana L’ Asino) guadandosi la fama di  essere “ il maggiore agitatore mai esistito sul suolo brasiliano”. Svolse poi un  importante ruolo  di promotore, insieme ad altri autorevoli anarchici residenti in Brasile, di scuole libertarie nella città di San Paolo e altrove (cfr.   post   PEDAGOGIA  ANARCHICA).Ristori intraprese poi, sul giornale El Burro  e su La  Battaglia una campagna, che suscitò un grande clamore sull’opinione pubblica, , contro i numerosi episodi di abusi sessuali  su bambine e bambini,  compiuti da preti all’interno di istituti cattolici. Di grande risonanza fu, nel 1909, il tragico  caso di Idalina Stamato, una bambina undicenne “ospite” dell’  Orfanatrofio Cristoforo Colombo di San Paulo, ripetutamente violentata, all’interno di quell’istituto,  e infine uccisa per farla tacere. Nel 1919, a Buenos Aires  , durante una manifestazione pacifica in appoggio a uno sciopero dei metallurgici,  la polizia sparò , usando anche mitragliatrici ,uccidendo numerosi operai e anche  casuali abitanti , tra cui  5 bambini. Da questi fatti ebbe inizio la cosiddetta “ semana tragica” , in cui per circa sette giorni si ebbero sanguinosi scontri tra il popolo e le forze d’ordine ( alla polizia si aggiunse presto anche l’esercito). Dopo che tali moti furono  brutalmente repressi iniziò una sistematica  caccia ai  rivoluzionari, più  noti, che vi avevano partecipato.. Ristori fu nuovamente arrestato e  costretto ad imbarcarsi sulla nave Il Principe di Udine , “Il principe di Udine” diretta in Italia, da dove, anche stavolta,  riuscì ad evadere . (Cfr. brano)
Brano da commentare: “ Ristori fu arrestato e, in quanto italiano, gli applicarono la Ley de Residencia. Ma successe qualcosa che nessuno si aspettava, mentre la nave usciva dal porto di Montevideo, in direzione dell’Italia, Ristori si tuffò in acqua, era un buon nuotatore , ma ebbe sfortuna e si ruppe una gamba. Alle autorità marittime non restò altro da fare che rilasciarlo e accettarlo in Uruguay. Rimase un bel po’ di tempo ricoverato in ospedale –la gamba non gli tornò più perfettamente a posto –con sempre al fianco, come buona infermiera, la sua cara compagna Mercedes. Io li visitai varie volte perché, a parte l’ideale, eravamo uniti da una grande amicizia” ( Juana, Rouco Buela,  Historia de un ideal vivido por una mujer..)
Bibliografia: in Carlo Romani, Oreste  Ristori, Vita avventurosa di un anarchico tra Toscana e Sudamerica, BFS edizioni 2015, pp. 112-113.Cfr. anche Zelda Gattai, Anarchici, Grazie a Dio  Prefazione di Jorge Amado,  Frassinelli, 1983, pp. 209-210
Dopo alcuni anni in cui, forse, a causa delle  gravi ferite, riportate  durante l’ultima evasione , si ritirò con Mercedes   prevalentemente a vita privata,  mostrando, sembra,  una certa propensione  nei confronti del  bolscevismo, senza, però mai aderire al partito, e conservando sentimenti libertari. Sembra , inoltre, abbastanza verosimile  la voce di una presenza di Ristori , tra il 1936 e il 1937, durante la rivoluzione sociale spagnola a Barcellona. Dalla Spagna si trasferì poi in Francia, da dove nel 1940, durante il governo di Vichy fu espulso ed estradato in Italia, dove dopo un periodo di detenzione nel carcere di Susa, gli fu concesso di tornare ad Empoli. Nel luglio  1943, in seguito all’ arresto di Mussolini per ordine del re,  partecipò attivamente alle manifestazioni contro il fascismo e la guerra distinguendosi , anche ora, per la sua infiammanti discorsi. Accusato di oltraggio aggravato contro le autorità fu condannato a due anni di prigione e rinchiuso nel carcere delle  Murate a Firenze.  Durante l’ occupazione nazifascista di Firenze Ristori era ancora in carcere e trattenuto nonostante avrebbe dovuto godere, per la sentenza precedente della libertà provvisoria. Il giorno stesso dell’uccisione da parte dei partigiani del comandante fascista Gino Gobbi Ristori con altri quattro detenuti antifascisti fu fucilato per rappresaglia . (cfr. brano)
Brano da commentare: “ … I repubblichini allora ricorse[ro] alla rappresaglia feroce e prelevarono 5 detenuti    dalle Murate  fra i quali Ristori, li portarono al Poligono delle Cascine e furono fucilati. Mi risulta con sicurezza che il Ristori morì con coraggio e con la pipa in bocca, cosa abituale per lui”. ( lettera di Oscar Giovanelli )
Bibliografia: in Carlo Romani, Oreste  Ristori, Vita avventurosa di un anarchico tra Toscana e Sudamerica, BFS edizioni 2015, p. 22
 
 
                                               
    
                                                                           





 
 
                    

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