ANONIMI COMPAGNI E COMPAGNE NELLE RIVOLUZIONI RUSSE DEL 1917 |
Tra il febbraio e l'ottobre del 1917 si ebbe in Russia, , prima che il partito bolscevico imponesse la sua dittatura, un vasto movimento rivoluzionario, portato avanti direttamente, dalle masse popolari.
Brano da commentare: “Nella rivoluzione russa sono chiaramente in atto, fin dalle lontane sue prime radici, due filoni di azione sociale indipendenti: nel popolo e nei politici professionali. Meglio che indipendenti, potrebbe dirsi due filoni avversi, da quanto i propositi e i metodi di operazione vi divergono, anche quando le parole pare che concordino. Da una parte si svolge il flusso dell’azione popolare “caotica” si dice di solito, perché pare che abbia mille direzioni. Definizione che maschera, anziché illuminare. Invece, azione molteplice, in mille modi che tutti per la loro via convergono lungo una direzione sola, in ricerca di libertà, di benessere come garanzia di libertà. In essa si integrano via via spontaneamente gli effetti sociali dei propositi e delle iniziative autonome di gruppi vivaci, d’uomini e donne che scuotono da sé l’autorità, che localmente agiscono insieme perché insieme vivono e li lega l’affinità della condizione e dei giudizi – senza né necessità né desiderio di norme esterne e di capi sovrastanti. Dall’altra parte invece si esprime in ben congegnati contrasti l’azione dei politici di professione, dei rivoluzionari di professione. […] I politici da sé si pongono fuori dal popolo volendolo comandare, non partecipano al suo lavoro alle sue sofferenze, sono soprattutto innamorati delle proprie idee e se ne fanno sgabello per l’adorazione di sé, in vista della costruzione per sé d’un trono” ( dalla prefazione di CESARE ZACCARIA alla “Rivoluzione sconosciuta “ di Volin (1950)
Bibliografia: in Volin, La rivoluzione sconosciuta, Samonà e Savelli, 1970, p. I e II (introduzione di Cesare Zaccaria.).
Tra gli anarchici che, tra il febbraio e l'ottobre del 1917, senza mai sovrapporsi alle masse, seppero, in alcuni momenti particolarmente drammatici, porsi come esempio rivoluzionario sia teorico che pratico mi limiterò, per il momento, a citare : IOSIP BLEIKHMAN ed EFIM YARCHUK
IOSIP SOLOMONOVICH BLEIKHMAN ( 1868 -1921 ), noto anche con lo pseudonimo “ N. SOLSTNSEV ". Nato in Bielorussia da una famiglia di origine ebraica emigrò presto negli Stati Uniti d’ America dove aderì all’anarcosindacalismo. . Continuò questa sua attività, anche al suo ritorno in Russia, sino al suo arresto e alla deportazione in Siberia. Fu liberato dalla rivoluzione di febbraio e fu eletto più volte delegato ai soviet di Pietrogrado e di Kronstadt . Nel periodo intercorso tra la rivoluzione di febbraio e la rivoluzione di ottobre, si oppose efficacemente sia al governo provvisorio di Kerensky sia al tentativo di colpo di Stato del generale Kornilov. Il notevole prestigio e fama che ottenne tra i lavoratori e i marinai , fu riconosciuta anche da chi come il menscevico Irakli Cereteli, , ministro degli interni nel Governo Provvisorio e Presidente del soviet di Pietrogrado e il bolscevico Leo Trotsky ne dettero descrizioni tese, il più possibile, a ridicolizzarlo . Dopo la rivoluzione di Ottobre, a cui aveva partecipato come membro del Comitato rivoluzionario di Pietrogrado , e dopo l’instaurazione della dittatura “comunista” fu duramente perseguitato dai bolscevichi e morì probabilmente in un gulag nel 1921
Bibliografia: Paul Avrich , gli
anarchici nella rivoluzione russa , la salamandra 1976
, pp. 106- 107.
Per la figurina di Iosip Bleikhman, non trovando sue foto o ritratti, mi sono ispirato a un bel disegno intitolato " anarchico" , contenuto nel libro illustrato, Sergio Costa e Xavier Poiret, 1921-1981 Kronstadt , La cooperativa tipolitografica editrice p. 27 fig. 13 .
Brano da commentare: “Nella rivoluzione russa sono chiaramente in atto, fin dalle lontane sue prime radici, due filoni di azione sociale indipendenti: nel popolo e nei politici professionali. Meglio che indipendenti, potrebbe dirsi due filoni avversi, da quanto i propositi e i metodi di operazione vi divergono, anche quando le parole pare che concordino. Da una parte si svolge il flusso dell’azione popolare “caotica” si dice di solito, perché pare che abbia mille direzioni. Definizione che maschera, anziché illuminare. Invece, azione molteplice, in mille modi che tutti per la loro via convergono lungo una direzione sola, in ricerca di libertà, di benessere come garanzia di libertà. In essa si integrano via via spontaneamente gli effetti sociali dei propositi e delle iniziative autonome di gruppi vivaci, d’uomini e donne che scuotono da sé l’autorità, che localmente agiscono insieme perché insieme vivono e li lega l’affinità della condizione e dei giudizi – senza né necessità né desiderio di norme esterne e di capi sovrastanti. Dall’altra parte invece si esprime in ben congegnati contrasti l’azione dei politici di professione, dei rivoluzionari di professione. […] I politici da sé si pongono fuori dal popolo volendolo comandare, non partecipano al suo lavoro alle sue sofferenze, sono soprattutto innamorati delle proprie idee e se ne fanno sgabello per l’adorazione di sé, in vista della costruzione per sé d’un trono” ( dalla prefazione di CESARE ZACCARIA alla “Rivoluzione sconosciuta “ di Volin (1950)
Bibliografia: in Volin, La rivoluzione sconosciuta, Samonà e Savelli, 1970, p. I e II (introduzione di Cesare Zaccaria.).
IOSIP SOLOMONOVICH BLEIKHMAN ( 1868 -1921 ), noto anche con lo pseudonimo “ N. SOLSTNSEV ". Nato in Bielorussia da una famiglia di origine ebraica emigrò presto negli Stati Uniti d’ America dove aderì all’anarcosindacalismo. . Continuò questa sua attività, anche al suo ritorno in Russia, sino al suo arresto e alla deportazione in Siberia. Fu liberato dalla rivoluzione di febbraio e fu eletto più volte delegato ai soviet di Pietrogrado e di Kronstadt . Nel periodo intercorso tra la rivoluzione di febbraio e la rivoluzione di ottobre, si oppose efficacemente sia al governo provvisorio di Kerensky sia al tentativo di colpo di Stato del generale Kornilov. Il notevole prestigio e fama che ottenne tra i lavoratori e i marinai , fu riconosciuta anche da chi come il menscevico Irakli Cereteli, , ministro degli interni nel Governo Provvisorio e Presidente del soviet di Pietrogrado e il bolscevico Leo Trotsky ne dettero descrizioni tese, il più possibile, a ridicolizzarlo . Dopo la rivoluzione di Ottobre, a cui aveva partecipato come membro del Comitato rivoluzionario di Pietrogrado , e dopo l’instaurazione della dittatura “comunista” fu duramente perseguitato dai bolscevichi e morì probabilmente in un gulag nel 1921
Brano da commentare: “ … Secondo noi anarchici, l’unica via per uscire
da questa situazione catastrofica è la
seguente : Proclamare che tutte le richezze della terra –tutta la terra, l’acqua, le
miniere, le ferrovie, le fabbriche, le officine, le tipografie – sono proprietà
del popolo. L’abolizione della proprietà privata. L’espropriazione di tutti i
palazzi e le abitazioni, che diverranno proprietà delle libere
comuni popolari. L’abolizione del commercio e il trasferimento di tutti
i beni di consumo nelle mani di organizzazioni sociali di distribuzione dirette da membri delle comuni. L’abolizione di tutti i
privilegi e le ineguaglianze di classe, delle leggi commerciali, ipotecarie,
locatarie e di successione, come retaggio di costumi barbarici. L’abolizione di tutte le leggi dello Stato. La distruzione di
tutte le prigioni e la liberazione di tutti i detenuti. L’abolizione del denaro
e il passaggio all’economia naturale. Il riconoscimento della piena
indipendenza di tutte le nazioni e di tutti i popoli, che devono raggrupparsi
in unioni o federazioni solo per libero consenso. [...] Una proposta di
pace diretta a tutti i popoli, con l’esortazione a rivolgere la guerra attualmente in corso
contro i loro veri nemici – i proprietari terrieri, i preti e i banchieri
- e un’ esortazione a tutti gli oppressi a distruggere i loro stati e ad abolire i governi e i loro
strumenti di oppressione, di sfruttamento e di schiavitù, in modo che l’
individuo possa por fine al suo eterno incubo sanguinoso . ... " ( Iosip BleiKhman, K moment Kronstadt settembre 1917 )
Per la figurina di Iosip Bleikhman, non trovando sue foto o ritratti, mi sono ispirato a un bel disegno intitolato " anarchico" , contenuto nel libro illustrato, Sergio Costa e Xavier Poiret, 1921-1981 Kronstadt , La cooperativa tipolitografica editrice p. 27 fig. 13 .
EFIM YARCHUK ( talvolta si trova
scritto Jarchuk )(1882- 1937) nato in Ucraina da una famiglia di origine
ebraica , aderì all’anarchismo nel 1903
e fu uno dei più noti membri , superstiti, del gruppo anarchico Chernoe Znamia ( cfr. post
sulla rivoluzione del 1905 ) .
Dopo cinque anni di deportazione
in Siberia, nel 1913 emigrò negli Stati
Uniti , dove fu redattore della rivista Golos Truda, organo dell’ Unione
degli operai russi in America e membro della Croce Rossa
Anarchica a New York ( (su Internet /Google circola una bella lettera in inglese di Efim Yarchuk
in cui ringraziava la Croce Rossa Anarchica
Americana, di cui era stato membro quando si trattava di soccorrere i
rivoluzionari perseguitati dal regime zarista di avere ripreso l’attività per
soccorrere i rivoluzionari perseguitati dal regime bolscevico, cfr. https://www.katesharpleylibrary.net/7m0d4t ) . Nel 1917
rientrato in Russia, durante la rivoluzione di febbraio, si
distinse per il suo incessante impegno
rivoluzionario sia a Pietroburgo che a Kronstadt . Pur mantenendo una certa riserva, come anche altri anarchici, nei confronti dei soviet (= consigli ) ( cfr. post sulla RIVOLUZIONE del 1905) in quanto il soviet poteva, come ogni forma di potere,
trasformarsi in un mero strumento governativo o dittatoriale, così come poi, difatti,
avvenne nelle mani dei bolscevichi, Yarchuk se ne fece immediatamente convinto sostenitore, nel 1917, a patto che esso mantenesse, grazie alla propaganda e alla vigilanza anarchica, la sua caratteristica originaria di spontanea espressione di una democrazia diretta e
autogestita . (cfr. brano) .
Brano
da commentare: “ …Per contrastare la pressione
controrivoluzionaria, i lavoratori russi si unirono strettamente attorno alle
loro organizzazioni di lotta: i soviet ed i comitati di fabbrica e di
officina. I soviet prepararono
febbrilmente la difesa della rivoluzione, raccogliendo intorno a sé i
migliori elementi operai e contadini; con
l’aiuto dei comitati di fabbrica e di
officina, essi si occuparono della sistematica istruzione militare degli
operai, organizzarono distaccamenti, li mandarono al fronte, e si presero cura
del vettogliamento della popolazione Gli
anarchici diedero il via ad una propaganda intensiva e martellante per la
radicale eliminazione dei moduli autoritari e per l’instaurazione di una
autentica rivoluzione proletaria. Essi pubblicarono giornali, opuscoli, volantini, organizzarono meeting e conferenze... tanto che è possibile affermare che in quel periodo in nessun altro paese del mondo fu tanto innondato di propaganda anarchica. Gli anarchici furono in prima fila nella lotta contro la reazione e molti di essi morirono su numerosi fronti. […] il dovere degli anarchici è quello di partecipare alle organizzazioni proletarie realizzate dalla spontaneità rivoluzionaria e di svilupparvi parole d'ordine libertarie, in modo da contribuire all'eliminazione dello stato con l'aiuto delle organizzazioni proletarie. Il primo compito dei soviet, nei primi giorni della rivoluzione, è quello di lottare contro il governo (provvisorio, di coalizione o rivoluzionario che sia); il dovere di ogni rivoluzionario ed in particolare del combattente libertario è di essere presente nelle organizzazioni operaie e contadine per propagandare nelle masse l'idea dei soviet liberi ed antiautoritari, come pure di partecipare direttamente a tutte le iniziative e a tutte le azioni di soviet, in modo da impedire che essi si trasformino in istituzioni autoritarie. I soviet non sono l’anarchismo, ma quando
colpiscono lo stato centralizzato,
distruggendo il suo operato, essi si configurano
come uno stadio transitorio verso di esso. (
Efim Yartchouk I soviet e la difesa
della rivoluzione)
Bibliografia: in Gli anarchici russi , i soviet,
l’autogestione a cura di Alexandre Skirda op
editrice, 1978, pp. 67-68
Efim Yarchuk partecipò al fianco dei marinai e degli operai
di Kronstad [ su cui come notava Emma Goldman in My Disillusionment in Russia Yarchuk esercitava una "influenza eccezionale] a tutte le grandi manifestazioni, anche armate, sia della rivoluzione di febbraio, delle
giornate di luglio 1917 e della rivoluzione di ottobre, tra cui la presa del
palazzo d’Inverno ( cfr. post KRONSTADT
1921 . 1). Fece inoltre parte, nel febbraio del 1918, dello
stato-maggiore di un gruppo armato di marinai, operai e artiglieri, inviato da Kronstadt per liberare i territori occupati
dalle truppe bianche al comando dell’
atamano Aleksej Kaledin. Yarchuk descrisse quel periodo al fronte di Kaledin nel
suo opuscolo Kronstadt dans la revolution russe. Interessante, è, tra l’altro, il suo resoconto sulla conversione , dopo ore di propaganda
intensiva, di due reggimenti di cosacchi alla causa rivoluzionaria a cui seguì,
uno o due giorni dopo, il loro decisivo contributo alla caduta di Novotcherkassk, dove Kaledin aveva
disposto il nucleo centrale delle sue
milizie. (cfr. brano)
Brano da commentare: “ Era estremamente difficile
aprire il meeting e di iniziare a parlare delle proprie aspettative e speranze
( espoir et esperances) davanti a quegli stessi cosacchi, che con una
devozione crudele, furono i fedeli guardiani del regime zarista e di cui i
nagaikis ( le fruste) lasciarono numerose tracce sulla schiena di quelli che
combatterono l’antico regime. Il meeting comunque ebbe inizio. Tra i cosacchi
passò il soffio rivoluzionario. A loro fu spiegato come, nel passato , lo zarismo li aveva fatto
delle vaghe promesse di libertà, e, in realtà,
li aveva trasformati in aguzzini, in soldati mercenari , e per questo essi avevano allora meritato
l’odio e il disprezzo delle masse lavoratrici.
A loro si disse anche che le
libertà cosacche non potevano essere ottenute che dalla lotta per
l’emancipazione del popolo lavoratore.
Sulle loro facce semplici e aperte si poté vedere quanto profondamente li aveva penetrati questo appello alla lotta
comune con tutta le classe operaia russa.
Dei cosacchi, vecchi e giovani, intervennero , esprimendo la loro volontà di
combattere con gli operai e di compiere il primo passo su questa strada, attaccando
Novotcherkassk con i Kronstadtiani e i
marinai del Mare del Nord. I cosacchi si unirono così a noi. […] Novotcherkassk si è arresa senza resistenza
ai due regimenti cosacchi che avevano compiuto una avanzata straordinariamente
rapida e avevano invaso la città, mentre il resto del distaccamento combatteva
presso Medvedevka. Kaledin si è suicidato. “ ( Efim Yartchouk, Kronstadt
dand la revolution russe – 1923)
Bibliografia: Efim Yartchouk, Kronstadt dans la revolution
russe . Suivi du dossier de l’insurrection de 1921, Presentation et
Traduction d’ Alexandre Skirda, Noir et Rouge, 2018 pp. 74 e 77 ( traduzione dal francese mia)
Nel novembre 1918 , quando già era iniziata la bolscevizzazione di Kronstadt ( cfr. posr Kronstadt 1921. 1) Yarchuk fu eletto tesoriere della federazione Pan Russa degli Anarcosindacalisti. Iniziò da questa data una dura
persecuzione contro di lui da parte dei
bolscevichi .Durante l’insurrezione di Kronstadt era detenuto insieme ad altri anarchici, tra
cui Volin e Maximov nel carcere della Taganka . Fu solo in seguito
a un prolungato sciopero della fame e
grazie all’ intervento a difesa degli
anarchici detenuti di Emma Goldman e di Sasha Berkman e di numerosi
delegati stranieri giunti in Russia in occasione del convegno di fondazione del Profintern che Yarchuk e gli altri furono
liberati ed espulsi dalla Russia nel gennaio 1922 non prima di una lunga ed esasperante attesa. (cfr. brano)
Dopo un periodo in cui visse in Germania e in Francia, Yarchuk tornò in Russia nel 1925 e fu condannato a morte , durante lo stalinismo, nel 1937.
ANATOLI ZHELEZNIAKOV ( o JELEZNIAKOFF) ( 1895 -1919 ) Dopo la rivoluzione d’ “ottobre” il marinaio anarchico Zhelezniakoff che aveva già guidato importanti azioni rivoluzionarie durante la rivoluzione di “febbraio” e poi contro il governo di Kerensky, fu delegato dal nuovo governo bolscevico a comandare il corpo di guardia, tutto costituito da marinai di Kronstadt, durante le riunioni dell’Assemblea Costituente e fu lui , secondo la versione dei fatti, riportata da Volin, di sua iniziativa a determinarne lo scioglimento . (cfr. brano)
NESTOR
KALANDARISHVILLI
(1876-1922) noto
anche con il soprannome di « Nonno
siberiano» a causa, sembra, della sua fluente
barba. Nacque da una famiglia
nobile
impoverita a Shemokmedi,
un
villaggio della Georgia. Nel 1903 frequentò i socialisti rivoluzionari ma poi,
dopo alcune altre esperienze politiche
in partiti di tendenza autoritaria si
avvicinò alle idee comuniste anarchiche. Durante la rivoluzione del 1905
partecipò ad azioni di espropri contro proprietari terrieri e di guerriglia contro le spedizioni
punitive zariste. Lavorò come attore del teatro Kutaisi, di
cui si serviva, tra l’altro, come
copertura per sfuggire alle indagini della polizia zarista, il che non sempre
gli riuscì. Più volte , infatti fu condannato al carcere o ai lavori forzati. Partecipò attivamente alla rivoluzione di febbraio e a quella di
ottobre nel 1917 e fu tra i primi
ad organizzare una divisione di cavalleria anarco-comunista nella Siberia Orientale contro le guardie bianche sostenute dalle potenze
occidentali. Dopo un incontro con Lenin , sollecitato dallo stesso
capo del partito comunista, Kalandarisilli accettò nel 1921 di essere
integrato nell’ l’esercito bolscevico in cambio di armi e munizioni, e,
dopo breve tempo, ottenne il comando
supremo dell’esercito rosso in Siberia e in Mongolia . Dopo la sua morte in combattimento contro le guardie bianche, avvenuta nel 1922 il partito bolscevico si gloriò di lui dedicandogli, al pari di un altro comandante anarchico, ANATOLI JELEZNAKO, strade
e fattorie collettive in suo nome. Non
mancano però versioni che addebitroano la
sua morte agli stessi bolscevichi che, sentendo ormai prossima la
fine della guerra civile e non avendo più
bisogno delle sua grandi capacità militari, decisero che fosse meglio
sbarazzarsi di Kalandarishvillli,
la cui sincerità della sua conversione al
bolscevismo, era, a causa del suo
passato anarchico
rivoluzionario, ritenuta alquanto dubbia.
Brano da commentare : “ Gli uomini del carcere di
Taganka che aspettavano l’espulsione
erano ancora in situazione di incertezza: esausti dalla caccia quotidiana alle
autorità per ottenere qualche dichiarazione o azione concreta, passavano la
maggior parte del tempo nel corridoio del nostro appartamento cercando di
raggiungere la CEKA per telefono. Le promesse non mancavano, ma non una era stata
mantenuta durante i quattro mesi
trascorsi dall’accordo dell’espulsione.
Avevano sperimentato tutta la gamma delle sofferenze umane, ogni tipo di
tortura fisica e spirituale per amore delle proprie idee; tuttavia erano
intrepidi. Niente poteva influenzare il loro ideale o indebolire la fiducia
nella sua realizzazione. […] Yarchook, un combattente intrepido, dopo processi
e tribolazioni che avrebbero spezzato i più forti , aveva sopportato anche
tutti gli orrori di Taganka. Il resto degli uomini che aspettavano l’espulsione
erano della stessa fibra e fermezza…” ( Emma Goldman, Vivendo la mia vita , 1917- 1928 )
Bibliografia: Emma Goldman, Vivendo la mia vita 1917-1928,
Zero in Condotta, 1993 p. 303
Dopo un periodo in cui visse in Germania e in Francia, Yarchuk tornò in Russia nel 1925 e fu condannato a morte , durante lo stalinismo, nel 1937.
Sia
durante la rivoluzione di febbraio che
in quella di ottobre, assai importante fu il ruolo assunto, come è
noto, dai marinai di Kronstadt , definiti da
Trotzski “ orgoglio e
gloria della Rivoluzione russa”, prima che nel 1921, in piena dittatura bolscevica, ne ordinasse il massacro (cfr. post KRONSTADT 1921) .
Tra i marinai
rivoluzionari di Kronstadt si distinsero particolarmente i due fratelli anarchici, ANATOLI e
NICOLAI JELEZNIAKOFF ( talvolta si trova anche scritto ZHELEZNIAKOV. Userò indifferentemente queste due grafie a seconda di come le trovo nei brani)
NICOLAI ZHELEZNIAKOV (o JELEZNIAKOFF) (1893-1918/1919), marinaio ed
anarchico. Imprigionato più volte sotto lo il regime zarista era assai stimato dai marinai di Kronstadt, su
cui esercitava una notevole influenza.
Partecipò attivamente alla rivoluzione di Ottobre a Pietrogrado, ma
ben presto contestò la svolta dittatoriale dei bolscevichi e per evitare l’arresto fuggì da Pietrogrado con
altri marinai anarchici. Giunto in Ucraina, guidò una banda di guerriglieri contro gli atamani
“bianchi” , sostenuti dagli austro/tedeschi. Morì combattendo tra il 1918 e il
1919 . Non ho trovato nessun testo scritto di Nikolai Zhelezniakov,
né testi a cui possono riferirvisi se
non il seguente “Appello “ dell’ottobre 1917 attribuito al marinaio STEPAN STEPANOV (?) , che mi sembra ben rappresentare
i sentimenti dei marinai anarchici
di Kronstadt durante le due rivoluzioni russe del 1917.
Brano
da commentare: “ Radunatevi sotto la bandiera nera, / Uomini d’onore,
combattenti e lavoratori / Atttizzate le fiamme della
ribellione / Nel cuore degli schiavi e degli oppressi / Ridestate dal sonno la vostra russia / Chiamate il popolo
alla lotta / Per abbattere i vampiri
sazi di sangue / E rigettare il giogo della tirannia. / Scendete nelel umide cantine / Dove
muoiono gli schiavi della povertà / Dove echeggiano i lamenti degli offesi / E
l’oscurità regna sovrana. / Scendete, se avete saldo il cuore / E l’animo colmo
di bontà / Dove il sangue scorre come i
fiumi in primavera / E la terra trema per i9 lamenti del povero. / o stanchi di
questa turpe tragedia / Degli eterni tormenti del fato / Perciò, avanti, verso
il mondo dell’Anarchia / Verso il mondo della sacra Comune. ( Stepan Stepanov, Appello in Vol’nyi Kronstadt, ottobre 1917 p. 3)
Bibliografia : in
Paul Avrich, gli
anarchici nella rivoluzione russa, La salamandra 1976 p. 43
ANATOLI ZHELEZNIAKOV ( o JELEZNIAKOFF) ( 1895 -1919 ) Dopo la rivoluzione d’ “ottobre” il marinaio anarchico Zhelezniakoff che aveva già guidato importanti azioni rivoluzionarie durante la rivoluzione di “febbraio” e poi contro il governo di Kerensky, fu delegato dal nuovo governo bolscevico a comandare il corpo di guardia, tutto costituito da marinai di Kronstadt, durante le riunioni dell’Assemblea Costituente e fu lui , secondo la versione dei fatti, riportata da Volin, di sua iniziativa a determinarne lo scioglimento . (cfr. brano)
Brano da commentare: “… Già da parecchi giorni, i discorsi
interminabili dei capi dei partiti politici dell’ Assemblea, stancavano ed
esasperavano il corpo di guardia costretto, ogni volta, ad aspettare la fine dei discorsi del giorno
prima, tanto più che gli inutili discorsi si prolungavano fino a tardi nella
notte. E una notte appunto – i bolscevichi e i socialisti-rivoluzionari di
sinistra avevano abbandonato la seduta, dopo una dichiarazione comminatoria
all’indirizzo dei rappresentanti della destra e i discorsi si trascinavano in
lungaggini – Jelezniakoff, alla testa del suo distaccamento, entrò
nella sala delle deliberazioni, si avvicinò alla tribuna presidenziale e disse
al presidente (il socialista rivoluzionario di destra Tchernov): “ Togliete la seduta, per piacere, i miei uomini sono stanchi !
“ Sbalordito, indignato, il presidente protestò. “ Io vi dico che il corpo di
guardia è stanco, insisté Jelezniakoff, minaccioso. Vi prego di abbandonare la sala delle sedute.
E poi ne abbiamo abbastanza di queste chiacchiere
inconcludenti ! Avete ciarlato abbastanza ! Uscite ! “ . L’ Assemblea obbedì. Il governo bolscevico approfittò dell' incidente per occupare militarmente la sede della Costituente e pubblicare, l'indomani, il decreto di scioglimento“ (
in Volin, La rivoluzione
sconosciuta )
Bibliografia: in Volin , La
rivoluzione sconosciuta , La nuova
sinistra. Samonà e Savelli, p. 133. Cfr. Alexandre Skirda , Kronstadt
1921. Prolètariat contre dictature communiste, Editions de Paris Max Chaleil, 2012 p. 26 che , a differenza di Volin, commenta, se ho capito
bene, negativamente questa azione definendola "stupida e bassamente
poliziesca “e compiuta da Jezleniakoff con una certa
“reticenza“ in base ad “un ordine
scritto da Lenin”. La generale avversione degli
anarchici nei confronti dell’ Assemblea Costituente era, comunque, stata più volte espressa, già nell'ottobre, novembre e dicembre del 1917 in vari articoli pubblicati sul settimanale anarchico di Pietrogrado, Golos Trouda, con dovizia di argomenti, cfr. Volin , La
rivoluzione sconosciuta ,op. cit . pp. 126-131 e in due brani, uno di un certo Restev e l’ altro di Iosip Bleikhman citati in Paul Avrich, Gli anarchici nella rivoluzione
russa, La Salamandra, 1976, pp. 126-128.
Anatoly Zheleniazkov
continuò comunque a combattere , servendosi di un treno corazzato, contro i
bianchi . Per le gloriose imprese
di Zhelezniakov sulle sue truppe, il generale bianco Denikin pose sulla sua testa
ben 400.000 rubli e i bolscevichi , ad ogni sua vittoria, cercavano di ingraziarselo e di condurlo dalla loro parte. Nel 1919, nella battaglia di Ekaterinoslav Zhelezniakov morì
combattendo e da quel momento i Bolscevichi lo considerarono pubblicamente un loro “eroe”
e “un martire del
popolo”. Gli furono fatti funerali in grande pompa e fu eretta una sua statua nella
città di Kronstadt senza mai fare menzione
delle sue idee anarchiche e delle
accuse di banditismo che
gli avevano mosso appena un anno prima. Il definitivo mutamento di opinione da parte dei bolscevichi nei confronti di Zhelezniakov è stato così descritto dal suo compagno "di fede" Volin. (cfr. brano)
Dopo la rivoluzione di
ottobre e durante le guerre contro i bianchi, i rapporti tra Zhelezniakov e
l’Armata Rossa, comandata da Trotzky,
furono spesso conflittuali (primo brano)
Brano da commentare : Durante la guerra civile Zheleniaskov combatté nell’ Armata Rossa come comandante
di una flottiglia e più tardi di un treno
armato. Egli prese parte nelle cruciali
campagne contro i cosacchi del Don guidati dall’ Atamano Kaledin
e contro i generali Krasnov e Denikin. Quando Trotzky
riorganizzò l’ Armata Rossa mettendo ufficiali zaristi in posizioni di alta autorità e abolendo il sistema di
auto-governo tra i soldati ( =nella
truppa) . Zhelezniakov protestò
vigorosamente come fecero anche altri
rivoluzionari che si opposero al ritorno dei vecchi metodi militari. Per
questo i Bolscevici lo dichiararono
fuorilegge, così come fuorilegge furono
le Guardie nere a Mosca e Makhno in
Ucraina. ( Capitolo sesto di Anarchist portraits di Paul Avrich )
Bibliografia: Zhezniakov Anatoli , in Paul Avrich, Anarchist Portaits, Princeton University Press, 1988 in
https://libcom.or/library/zhelizniakov-biography-avrich-1917. (traduzione italiana mia). In questo capitolo
si trova anche una poesia (tradotta in
inglese) di Anatoli Zhelezniakov, pubblicata per la
prima volta nel 1923 sul giornale sovietico Krasny Flot ( Flotta rossa) e ripubblicata nel 1970 in una antologia
letteraria “ Den’ Poezii ( Il giorno della
poesia). Sarebbe, a mio parere, una buona cosa se qualcuno che
sapesse l’inglese la traducesse in italiano.
Brano
da commentare: “… Al momento della morte, Jelezniakoff (ferito mortalmente durante un
combattimento contro i “bianchi” nel Mezzogiorno.) secondo il racconto fatto
dai bolscevichi, in una nota apparsa sulle Izvestia , avrebbe dichiarato sul
suo letto di morte di essere d’accordo con il bolscevismo. Da allora, costoro,
dicono addirittura che egli era stato sempre bolscevico. Tutto ciò è falso.
L’autore di queste linee e altri compagni di fede, hanno conosciuto Jelezniakoff intimamente. Lasciando Pietrogrado per il fronte, nel
prendere commiato da me e sapendo che, in quanto anarchico, poteva aspettarsi
tutto da parte dei bolscevichi, egli mi
dichiarò testualmente: “ Qualunque cosa accada, qualunque cosa possa
raccontarsi su di me, sappi bene che io sono anarchico, che mi batterò come
anarchico, e che se tale è il mio destino, morirò da anarchico e mi affidò il
compito di demolire, se del caso, le
menzogne dei bolscevichi. Io compio qui il mio dovere” (Volin, La rivoluzione
sconosciuta..)
Bibliografia: Volin , La
rivoluzione sconosciuta, Edizioni Samonà e Savelli, 1970 , ristampa edizioni RL 1950, p. 132 nota n. 1
NESTOR KALANDARISHVILLI |
Non avendo
trovato nessun brano direttamente attribuibile a Nestor Kalandarishvilli, mi
limito qui a riferire un aneddoto che indirettamente lo riguarda. (cfr. brano)
Brano
da commentare: … « Quindi
Kalandarishvilli stesso parlò allo scrittore IM Novokshonov di un partigiano
mongolo ( catturato in seguito dalle
truppe dell’ammiraglio Kolciak) che era un diretto discendente di Gengis Khan.
Sotto l’influenza di questa storia Novokshonov scrisse il romanzo « Il
discendente di Gengis Khan», che parla del giovane mongolo che si unì alla
divisione di Kalandarishvilli, influenzato dalle storie del comandante su una
nuova vita libera. Basato sulla storia del 1928, il regista V. Pudovkin
realizzò l’omonimo film. « ( V. Damier, K.
Limanov, Anarchists and left radicals in Mongolia …)
Bibliografia: V. Daumier, K. Limanov Anarchici e radicali di sinistra in Mongolia e Tuva , (2010-1920) nota n. 13 in https://ozoutback.com.au/Mongolia/arkhangai/index.html
In
Italia il celebre film di Pudovkin, Il
discendente di Gengis Khan è noto anche con il titolo « Tempeste
sull’Asia ) ed è, per quanto ne so io, facilmente rintracciabile su Youtube. Sembra inoltre che in Russia la fama di
Nestor Kalandarishvilli sia tornata alla ribalta, dopo un lungo periodo di
oblio, anche grazie a un film « Nonno
Siberiano « girato nel 1973 (cfr.
« Testoterone , Grand-père sibérien » de l’anarchie russe: le héros oublié de la
guerre civile in https://baumannjoelnachshon.wordpress.com
› grand... )
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