Godwin fu uno scrittore, filosofo, pedagogista ed economista inglese, solitamente , considerato come il primo pensatore anarchico. . Autore del libro “ Inchiesta sulla giustizia politica e la sua influenza sulla virtù e la felicità universali (1793) Nel 1796 si unì alla romanziera e saggista Mary Wollstonecraft, reduce di un' avventurosa esperienza in Francia , durante la rivoluzione e autrice della “Rivendicazione dei diritti dell“uomo (1791) definita da Emma Goldman come " una delle più vigorose difese degli oppressi e dei diseredati che si siano mai viste" e della Rivendicazione dei diritti della donna (1792), una delle prime istanze "a favore dell'emancipazione del suo sesso". Entrambi convinti critici dell'istituzione matrimoniale e sostenitori delle unioni di fatto tuttavia si sposarono quando furono in prossimità di avere un bambino/a per evitare pettegolezzi e maldicenze. Conoscenti maligni trassero, però, da quell' evento l'occasione di far notare che avendo Mary avuto già una bambina da una precedente unione, ciò provava che, prima di incontrare Godwin, era stata una "ragazza madre", cioè uno "status" femminile che sino a tempi, abbastanza recenti, ha significato per la donna ignominia ed emarginazione . Ma la deliberata intenzione , da parte dei loro nemici, di gettare fango su questa coppia anticonformista non raggiunse il suo scopo in quanto non incrinò , minimamente il profondissimo sentimento che li univa. (cfr. brani)
Brani da commentare: 1) " Coloro che sono abbastanza audaci da precorrere i tempi in cui vivono, e con la forza della propria mente gettare via i pregiudizi che il progresso della ragione nel mondo con il tempo rifiuterà, devono imparare a sfidare le critiche. Non dovremmo quindi preoccuparci troppo dell'opinione degli altri ..." ( Mary Wollstonecraft, lettera dell'estate del 1797) ; 2) La preferenza che
concepimmo l’uno nei confronti dell’ altro era quel tipo d’amore che io ho
sempre considerato come il più puro e il
più fine. Crebbe progressivamente in modo eguale nell’animo di ognuno. Sarebbe
stato impossibile anche per l’osservatore più attento dire chi fu il primo e
chi il secondo. Un sesso non ebbe quella precedenza che un costume da lungo
stabilito gli ha concesso, né l’altro oltrepassò i confini di quella
delicatezza che è tanto severamente imposta […] Quando, nel corso delle cose,
la rivelazione avvenne, non vi era nulla, in
un certo senso, che ognuno dovesse rivelare all’altro. […] Fu l’amicizia
che si fuse con l’amore. […] Mary pose la testa sulla spalla del suo amore,
sperando di avere trovato un cuore insieme al quale poter custodire al sicuro
il suo mondo di sentimenti […] Io non avevo mai amato fino a quel momento; o,
almeno, non avevo mai provato una passione così intensa,o, incontrato nessuno
tanto degno. […] Lascio ad altri il compito di ricordare la perdita di questa
mirabile donna; la mia perdita la conosco bene, né può essere improprio
descriverla. Non alludo qui alle gioie personali che ricevevo dal rapporto con
lei; queste aumentavano ogni giorno, man mano che ci conoscevamo meglio e che
la reciproca confidenza aumentava. Queste possono essere misurate solo dai
tesori della sua mente e dalle virtù del suo cuore. Ma questo è un oggetto
adatto alla riflessione e non alle parole. Quello a cui alludo è quella possibilità di migliorare me stesso
che ho ormai perso per sempre”. ( William Godwin, Memoirs..).
Bibliografia: Primo brano in Mary Wollstonecraft, Lettere d’amore a cura di Colombo e Ruggeri, essedue Edizioni, 1983 p. 99 . Secondo brano in Roberta A. Modugno, Mary Wollstonecraft.
Diritti umani e Rivoluzione francese, Rubbettino, 2002, p. 51 e p. 53 ;
Purtroppo , nel 1797, dopo appena un anno di felicità, Mary morì dando alla luce Mary Godwin, moglie di Schelley e autrice di Frankestein o Prometeo liberato.
Purtroppo , nel 1797, dopo appena un anno di felicità, Mary morì dando alla luce Mary Godwin, moglie di Schelley e autrice di Frankestein o Prometeo liberato.
Nel suo libro sulla giustizia politica ed anche
in altri suoi scritti Godwin
criticò fortemente
il principio di autorità, insito in ogni forma di governo,
auspicando la futura realizzazione, attuata senza violenza , di una società libertaria ed autogestita. (cfr. brano)
Brano da commentare: “Qualsiasi governo, anche il migliore, è un male […] Non è altro che l’abdicazione del nostro proprio giudizio e della nostra coscienza”[...] Da
qualsiasi punto di vista esaminiamo l’argomento , il governo produce
disgraziatamente molti motivi di critica e di lamentela. Il reale
interesse dell’umanità sembra dettare il cambiamento incessante,
l’innovazione perenne. Ma il governo è l’eterno nemico del cambiamento.
Ciò che è stato osservato di un particolare sistema di governo vale in
gran misura per tutti: essi mettono mano alla molla della società e ne
fermano il movimento. Tendono a perpetuare l’abuso...“ (da Godwin, PJ lib IV ,cap. I).
Bibliografia: 1) William Godwin, L’eutanasia dello Stato, a cura di Peter Marshall, Eleuthera 1977. p. 103 ;
Nel suo libro ,
Rivendicazione dei diritti della donna, Mary Wollstonecraft negò risolutamente, che la
cosiddetta inferiorità sociale e
culturale della donna , conclamata perentoriamente nella società patriarcale e maschilista dei
suoi tempi, fosse motivata dalla propria
natura e non dall’educazione ricevuta. Insieme a tante considerazioni, che avvallano
questa tesi e che oggi in occidente, almeno in teoria sono generalmente
acquisite, mi sembra particolarmente interessante ed originale il
paragone che ella istituisce tra l’educazione che ricevono i miltari e
quella che ricevono le donne. (cfr. brano)
Brano
da commentare: “ A riprova del fatto che l’educazione dà alle donne questa
apparenza di debolezza, possiamo fornire l’esempio dei militari, che, come
loro, sono spediti nel mondo prima che la mente sia stata rifornita di
conoscenza o rafforzata dai principi. […] Fare un commento politico è forse una
divagazione dal mio argomento presente; ma, essendo stato provocato dal flusso
delle mie riflessioni, non lo ometterò. Gli eserciti permanenti non sono mai
fatti di uomini risoluti e vigorosi; possono essere macchine disciplinate, ma raramente sono dotati di
forti passioni o di eccezionali facoltà intellettuali. E riguardo alla capacità di usare
l’intelligenza, oso affermarlo, è raro trovarla tanto negli eserciti quanto
nelle donne; e la causa, lo ripeto, è la stessa. Si può fare un’altra
osservazione: che gli ufficiali sono attenti in modo particolare alla loro persona,
innamorati della danza, delle stanze affollate, delle avventure e del ridicolo.
Come per il bel sesso, il primo impegno della loro vita è la galanteria. E’ stato loro
insegnato a piacere e vivono solo per piacere. […] La grande sfortuna è questa, che entrambi
acquisiscono maniere formali prima che una morale e una conoscenza della vita
prima di sviluppare, attraverso la riflessione, una qualsiasi conoscenza delle caratteristiche della
natura umana. La
conseguenza è naturale, accontentandosi di avere una natura semplice, gli
ufficiali divengono preda dei pregiudizi, e credendo a qualsiasi opinione senza
verificarla, si sottomettono ciecamente all’autorità. Se per caso hanno buon
senso, si tratta di una sorta di sguardo istintivo, che coglie le proporzioni e
prende le decisioni rispettando le formalità; ma vanno incontro al fallimento
quando i ragionamenti necessitano di essere approfonditi o le opinioni di
essere analizzate. Non si può fare la stessa critica alle donne? […] Le
ricchezze e gli onori ereditari hanno fatto delle donne dei semplici zeri che
danno valore alle cifre; e l’ozio ha
prodotto nella società un misto di galanteria e dispotismo, che conduce gli
stessi uomini a essere schiavi delle amanti e a tiranneggiare le sorelle, le
mogli e le figlie. Questo, è vero, è un modo per intrupparle. Rafforzate e
ampliate la mente delle donne, e finirà l’obbedienza cieca; ma poiché il potere
ha sempre ricercato l’obbedienza cieca, è logico che i tiranni e gli uomini sensuali, tentino di
tenere le donne nelle tenebre, perché i primi vogliono solo schiavi, e i
secondi le vogliono bambole … “ ( Mary Wollstonecraft, Rivendicazione
dei diritti della donna )
Bibliografia: in
Mary Wollstonecraft, Tempo
di rivoluzioni. Sui diritti degli uomini e delle donne, Edizioni Spartaco,
2004
MARY GODWIN SHELLEY( 1797-1851) figlia di Godwin e di Mary Wollstonekraft e seconda moglie di PERCY B. SCHELLEY. Sulle emblematiche vicende della sua vita , così come per quella di Percy B. Schelley, non mi soffermo in quanto sono assai note. Scrittrice e saggista in un periodo in cui le donne intellettuali erano fortemente discriminate è oggi famosa soprattuto come autrice del celebre libro fantascientifico Frankestein o prometeo liberato. Questo libro pubblicato, per la prima volta, nel 1818, con una dedica a William Godwin e senza il nome dell’autore si ritenne da parte di molti critici che l’avesse scritto Percy B. Schelley. Nella seconda edizione Mary Godwin Schelley, allora ventunenne firmò con il suo nome e un diffuso e significativo commento fu “ per un uomo era eccellente ma per una donna è straordinario”. Oggi La Schelley è universalmente considerata come una precorittrice dei libri di fantascienza, senza però sottovalutare che vi sono , in quest’opera, anche numerosi riferimenti alla filosofia , alla poesia e alla mitologia antica e coeva, particolarmente quella gotico-romantica. La mia figurina in creta si ispira, per quanto riguarda l’abbigliamento, al ritratto, alquanto idealizzato, di Mary Schelley del pittore Reginald Easton (1807-1893), compiuto cinque anni dopo la morte della scrittrice.
La trama di Frankestein o Prometeo Liberato è arcinota: il giovane scienziato medico, dottor Victor Frankestein costruisce , servendosi di parti anatomiche sottratte a vari cadaveri, una creatura alla quale infonde la vita. La creatura, in apparenza , di terrificante aspetto, era, alla nascita, buona e tanto bisognosa di affetto , ma col tempo, sentendosi rifiutata e trattata con ribrezzo e terrore da tutti , e in particolare dal suo stesso creatore, si trasformò in un furioso assassino. Nella introduzione della prima edizione l’autrice racconta la genesi del romanzo e l’ispirazione di base (cfr. brano)
Assai forte fu
l’influenza delle idee di Mary Wollstonecraft sul pensiero anarco - femminista, sia di
EMMA GOLDMAN (primo brano) che
di VOLTAIRINE DE CLEYRE (secondo brano)
Brani da commentare: 1) “ Mary era una ribelle
nata, una che avrebbe fatto un pandemonio piuttosto che sottomettersi a una
qualsiasi regola di etichetta stabilita per lei. Si dice che la natura usi una
grande quantità di materiale umano per creare un genio. La stessa cosa vale per
una vera ribelle, un’autentica pioniera. Lei era nata Mary, non fu il prodotto
di questo o quell’altro episodio che le capitò. La ricchezza della sua anima,
la saggezza della sua filosofia, la profondità del suo universo intellettuale,
l’intensità della sua battaglia per l’emancipazione umana, e soprattutto
l’indomita battaglia per la liberazione
del suo sesso sono ancora oggi talmente avanti rispetto al comune modo di
pensare, che davvero possiamo dichiararla una rara eccezione, una che la natura
ha creato soltanto una volta in un secolo.
Come il falcone che punta in alto attraverso lo spazio per fissare il
sole e poi paga l’audacia con la propria vita, così Mary vuotò la coppa della
tragedia perché questo era il prezzo da pagare per la saggezza. ….” ( Conferenza nel 1911 di Emma Goldman sulla tragica vita
di Mary Wollstonecraft e sulla sua lotta appassionata per la libertà: 1911 ) ; 2) …” Il nome di questa donna, che oggi molti
celebrano come l’autrice di La rivendicazione dei diritti della donna, è Mary Wollstonecraft .
Una delle sue biografe, Mrs. Pennel, afferma che fu la prima donna in
Inghilterra ad adottare la letteratura come mezzo di sostentamento (vale la
pena di notare come Mr. Johnson, il suo datore di lavoro, fosse uno dei
liberi pensatori di quel tempo, tipografo di Thomas Paine
oltre che di Mary Wollstonecraft). Al giorno d’oggi, il senso
dell’espressione “diritti della donna” rimanda all’idea di poter votare.
All’epoca ,invece, rimandava al diritto di essere trattata come una persona
seria, di essere considerata un essere minimamente intelligente. Il codice
dell’ortodossia non ha mai permesso niente del genere e mai lo farà, a meno che
non sia costretto a farlo. Non dovrebbe quindi sorprendere che Mary Wollstonecraft non fosse affatto ortodossa. Anzi, la sua
idea era che la donna, se voleva conquistare i propri diritti, come prima cosa
doveva seppellire gli insegnamenti del clero. E non soltanto quelli del clero,
ma anche dei cosiddetti uomini di scienza, i quali ritengono che gli
insegnamenti clericali, siano sbagliati per loro, ma giusti per la donna.
Uomini che sono sempre a caccia di giustificazioni scientifiche per conservare
il sistema ortodosso. Per lungo tempo, il seme gettato dall’ autrice de La rivendicazione dei
diritti della donna è sopravissuto in un
terreno arido e incolto, e questa donna profetica sulla futura condizione
femmi9nile fu, come spesso avviene, diffamata, travisata, schernita e
screditata, tranne che da una minoranza. …” ( Voltairine de Cleyre, Il caso della donna contro l’ortodossia. Conferenza tenuta nel 1896 )
Bibliografia: Primo brano in
Mary Wollstonecraft, Tempo
di rivoluzioni. Sui diritti degli uomini e delle donne, Edizioni Spartaco,
2004 p. 173 e il secondo brano in Voltairine de Cleyre, Un'anarchica americana a cura di Lorenzo Molfese. Introduzione di Normand Baillargen e Chantal Santerre, Elèuthera, 2017 pp. 179-180
PERCY B. SCHELLEY |
Il
pensiero di William Godwin influenzò molti giovani , tra cui PERCY B. SCHELLEY ( 1792-1822) , grande
ammiratore di William Godwin. che, tra
l’altro, aiutava, spesso,
economicamente, Gli ideali libertari di Schelley sono particolarmente presenti nel
suo poema La
mascherata dell’anarchia
, scritta in occasione del massacro di “Peterrloo” , avvenuto il 16 agosto 1819 a St, Peter Fields presso Manchester quando reparti
di cavalleria, reduci della battaglia di
Waterloo, ( da qui il nome dato al massacro” ), repressero ferocemente una manifestazione pacifica di
60000 lavoratori, che chiedevano una
riforma elettorale,
giustizia sociale e migliori condizioni di vita.
Brano
da commentare : ” .... Che cos’ è la
libertà?...potete dire / ugualmente che
cos’è la schiavitù… / Poiché il suo vero nome è cresciuto / fino a
un’eco di voi stessi. / E’ lavorare ed
avere una paga tale / appena da menare la vita giorno per giorno / nelle vostre
dimore, come in una cella / per lasciare gli agi ai tiranni , / cosicché per
loro voi vi riducete / telaio ed aratro
e spada e vanga / volenti e nolenti curvi / alla loro difesa e nutrimento / E’
vedere i vostri figli gracili / colle loro madri languenti e sofferenti /
quando i venti invernali sono lugubri …/ Essi stan morendo mentre io parlo. / E’ bramare un
pasto / quale il ricco nella sua gozzoviglia / getta ai grassi cani che stanno
/ rimpinzandosi sotto il suo sguardo; / è lasciare che lo Spettro dell’ Oro / prenda
del lavoro mille volte / più di quanto mai poté la sua ricchezza / nelle
tirannidi d’un tempo / La carta moneta,
questa contraffazione / dei titoli di proprietà cui voi / attribuite qualcosa
del valore / dell’eredità della Terra /
è sentirsi schiavi dentro / e non avere fermo controllo / sul vostro
volere, ma / esser come altri vi rendono. / E infine quando vi lagnate / con un
borbottìo debole e vano / è vedere la ciurma del
Tiranno / schiacciare a cavallo le vostre mogli e voi …/ Il sangue ammanta
l’erba come rugiada / ………………………… ( Percy B. Schelley, La
mascherata dell’anarchia )
Bibliografia: Percy Bysshe Schelley, La
necessità dell’ateismo e La mascherata dell’ Anarchia, Edizioni FFRANƆHI,
1995 pp. 111-112
MARY GODWIN SHELLEY( 1797-1851) figlia di Godwin e di Mary Wollstonekraft e seconda moglie di PERCY B. SCHELLEY. Sulle emblematiche vicende della sua vita , così come per quella di Percy B. Schelley, non mi soffermo in quanto sono assai note. Scrittrice e saggista in un periodo in cui le donne intellettuali erano fortemente discriminate è oggi famosa soprattuto come autrice del celebre libro fantascientifico Frankestein o prometeo liberato. Questo libro pubblicato, per la prima volta, nel 1818, con una dedica a William Godwin e senza il nome dell’autore si ritenne da parte di molti critici che l’avesse scritto Percy B. Schelley. Nella seconda edizione Mary Godwin Schelley, allora ventunenne firmò con il suo nome e un diffuso e significativo commento fu “ per un uomo era eccellente ma per una donna è straordinario”. Oggi La Schelley è universalmente considerata come una precorittrice dei libri di fantascienza, senza però sottovalutare che vi sono , in quest’opera, anche numerosi riferimenti alla filosofia , alla poesia e alla mitologia antica e coeva, particolarmente quella gotico-romantica. La mia figurina in creta si ispira, per quanto riguarda l’abbigliamento, al ritratto, alquanto idealizzato, di Mary Schelley del pittore Reginald Easton (1807-1893), compiuto cinque anni dopo la morte della scrittrice.
MARY SCHELLEY LEGGE FRANKHESTEIN A PERCY SCHELLEY, LORD BYRON E A JOHN POLIDORI |
La trama di Frankestein o Prometeo Liberato è arcinota: il giovane scienziato medico, dottor Victor Frankestein costruisce , servendosi di parti anatomiche sottratte a vari cadaveri, una creatura alla quale infonde la vita. La creatura, in apparenza , di terrificante aspetto, era, alla nascita, buona e tanto bisognosa di affetto , ma col tempo, sentendosi rifiutata e trattata con ribrezzo e terrore da tutti , e in particolare dal suo stesso creatore, si trasformò in un furioso assassino. Nella introduzione della prima edizione l’autrice racconta la genesi del romanzo e l’ispirazione di base (cfr. brano)
Brano
da commentare: “ Il caso di cui tratta
questo romanzo è stato giudicato possibile dal dottor Darwin ( Erasmus) e da altri fisiologi tedeschi. Non si
supponga, però, che io presti seriamente un minimo di fede a tale ipotesi;
pure, accettandola come base di un lavoro di fantasia, ho cercato di far
qualcosa di più, che non collegare insieme una serie di fatti terrificanti:
l’evento su cui poggia l’interesse della mia storia non presenta i difetti del
solito racconto di spettri o di incantesimi; esso si raccomanda per la novità
delle situazioni che ne scaturiscano, e, per quanto irreale- in un dominio puramente fisico – offre
all’immaginazione un panorama più ampio e aperto di quello concesso da normali
rapporti di eventi reali.[…] Rappresenta per chi scrive, ulteriore motivo di interesse il fatto che la storia
sia stata ideata nella maestosa regione dove si svolgono gli avvenimenti
principali del racconto, ed in una compagnia che non potrà mai essere
sufficientemente rimpianta. Passai
l’estate del 1816 nei dintorni di Ginevra. Il tempo era freddo e piovoso; la
sera ci raccoglievamo attorno a un gran fuoco di legna e ci divertivamo a
leggere storie tedesche di fantasmi, che ci erano capitate per caso fra le
mani. Queste letture destarono in noi un burlesco desiderio di emulazione. Due
altri amici ( una storia dei quali riuscirebbe al pubblico di gran lunga più
gradita di tutto quello che io potrò mai dare alle stampe) ed io decidemmo di scrivere
ognuno un racconto che si fondasse su qualche evento soprannaturale. Ma il
tempo si fece improvvisamente sereno; i miei due amici ci lasciarono per
un’escursione sulle Alpi e, fra gli splendidi panorami che si
presentarono ai loro occhi, perdettero ogni ricordo delle loro macabre fantasie
. Il racconto che segue è il solo che sia
stato condotto a termine:” ( Mary Shelley, Marlow 1817)
Gli
amici a cui accenna Mary Schelley sono, come è noto, Lord
Byron e il medico John Polidori,
autore de “ Il vampiro” ,
pubblicato qualche anno dopo Frankestein.
Bibliografia: Mary Schelley, Frankestein
ovvero il moderno Prometeo, Supplemento alla
rivista Avvenimenti, 1992, p. 5 e p. 6
Nota: per fare un percorso al rovescio cioé da William Godwin a Colin Ward l'unico metodo che per ora conosco è seguire la lista "aprile" dalla fine e poi passare a quella di "maggio" sempre però partendo dalla fine.Attenzione: Se in un post vi è, all'interno del titolo, un asterisco significa che vi sono più figurine. Accertarsi di averle viste tutte.
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