Pur non potendosi considerare dei precursori dell’anarchismo,
vi sono comunque alcuni aspetti nel pensiero di ROBERT OWEN (1771-1858) e CHARLES FOURIER (1772-1837), che hanno certamente
influenzato, come scrive MARIA LUISA BERNERI,nel suo libro Viaggio attraverso Utopia, , oltre il movimento socialista in generale, anche quello, in particolare,
libertario e anarchico (cfr. brano)
Brano
da commentare: “ L’influenza dei “padri del socialismo” sulle utopie del
XIX secolo fu, naturalmente, notevole. Owen, Fourier e Saint-Simon non solo influenzarono
le utopie attraverso i loro scritti teorici, ma i loro piani concreti di
riforma sociale e di “villaggi di cooperazione”, parallelogrammi o falansteri ,
hanno ispirato molti caratteri delle ultime utopie. Per certi versi, comunque,
Owen e Fourier differiscono dall’orientamento principale del pensiero
socialista del XIX secolo, perché non auspicano un governo centralizzato e un’intensiva industrializzazione delle
campagne ma credono, al contrario, nelle piccole comunità agricole autonome.
[...] Owen attribuisce l’iniziativa della costituzione di queste piccole comuni
agricole, che non comprendono più di tremila abitanti, a qualche governo
illuminato, ma esse si devono sostenere e reggere per mezzo di amministrazioni
autonome. […] Tutti i membri della comune sono eguali e ricevono uguale
porzione di beni prodotti; i consigli generali governano secondo le leggi della
natura umana. Quando l’intero mondo sarà pieno di federazioni di comunità agricole,
i governi diverranno superflui e scompariranno del tutto. Le idee di
Owen sull’educazione sono quelle che forse ebbero maggiore influenza
sugli scrittori utopistici. Ripetutamente affermò nei suoi scritti che
“il carattere dell’uomo è, senza eccezione alcuna, sempre concepito per lui;
che esso può essere ed è, principalmente , creato dai suoi predecessori; che
essi gli danno , o possono dargli, le sue idee ed abitudini, che sono i poteri
che governano e dirigono il suo comportamento” Pertanto, era compito
dell’educazione addestrare gli uomini a vivere senza pigrizia, senza povertà,
senza colpa e senza punizione”. I tentativi fatti da Owen per mettere in pratica le sue idee, dapprima a New Lamark e poi nelle comunità che
fondò in America, ispirarono esperienze similari [……] Il nome di Fourier è spesso collegato a quello di Owen a causa di certe somiglianze superficiali tra i due pensatori e nonostante che Fourier si sia sempre riferito a Owen nei termini più denigratori [...] La bizzaria di Fourier gli impedì di
esercitare una diffusa influenza, ma i suoi scritti contengono una ricchezza di
idee tale da renderle una fonte ineusabile di ispirazione per i riformatori sociali
e persino i suoi più aspri oppositori furono da lui influenzati. La sua
anticipazione delle città giardino, che avrebbero sostuito l’agglomerato di grandi
città, la sua difesa dei mercati di prodotti agricoli dell’orto che dovevano
sostituire l’agricoltura estensiva, il suo studio dei mezzi attraverso i quali
il lavoro possa essere reso attraente, i suoi insegnamenti sull’educazione e i
problemi sessuali attirarono la diretta attenzione solo di una piccola
minoranza, è vero, ma attraverso tale mezzo
essi sono noti a molti che non hanno mai letto gli scritti di Fourier..”
Bibliografia: Maria Luisa Berneri, Viaggio attraverso
Utopia, Edizioni a cura del movimento anarchico, 1981 pp. 245-246 e p. 247.
L’indiscussa , oggi, importanza di Fourier risiede ,
inoltre, nell’avere per primo, nell’ambito del socialismo, posto il problema
della “questione femminile “ dando ad essa, come osserva Elena Bignami, “ i
contorni di questione di genere”.
Brano
da commentare: “ Lo stato del costume
amoroso di un popolo, dunque, ne definisce secondo Fourier il grado di
progresso e al suo interno è la condizione femminile ad assumere
la funzione di variabile determinante: “Si è visto che le nazioni migliori
furono sempre quelle che accordarono alle donne maggiore libertà […]
(mentre le nazioni più corrotte sono sempre state quelle che maggiormente
asservivano le donne” . Si tratta di un
passaggio eccezionale perché il punto non è solo né tanto la denuncia e il
superamento della condizione di sottomissione della donna nella società civile,
bensì la libertà di un popolo intero, delle donne quanto degli uomini […] Lo scopo ultimo della
riflessione di Fourier, infatti non è la liberazione della donna, ma la
costituzione della società armonica. La questione è che per arrivare a ciò
occorre liberare l’umanità e soprattutto
la donna, perché di essa è il soggetto
più oppresso”
Bibliografia:
Elena Bignami, Le schiave degli schiavi La questione femminile dal
socialismo utopistico all’anarchismo italiano (1825-1917), CLUEB 2011 p.67 e p. 72 . Nota l’importanza di Fourier
durante gli anni sessanta del XX secole è testimoniata dalla
ricollocazione a Place Clichy,, il 10 marzo 1969, della statua di Fourier, che era stata
demolita dai nazisti, durante l’occupazione di Parigi, e che alla base della statua vi era scritto “
En hommage a Charles
Fourier, les barricadiers de la rue Gay-Lussac”. , cfr. International Situationiste n. 12, settembre 1969, p. 97. D’ altronde il
pensiero di Fourier era già stato fortemente rivalutato dal movimento
surrealista negli anni trenta , cfr. per esempio : André Breton, Antologia
dello humour nero, Einaudi, 1970, pp. 54 ss.
FLORA TRISTAN (1803-1844) pioniera
del socialismo e del femminismo e grande
ammiratrice di Mary Wolstonecraft e di Fourier. Nata a Parigi e
figlia di un generale Don Mariano de Tristan, appartenente a una grande famiglia di Lima ( Perù) e dalla francese, Anne-Pierre
Laisnay,
povera e romantica. Era una
figlia illegittima e alla morte del padre , la cui maggior parte dei suoi beni
furono sequestrati
dallo Stato francese, lei e la madre si
ritrovarono in grande miseria. Per vivere Flora Tristan
lavorò , giovanissima,
in un laboratorio di incisioni e fotografie di proprietà di André Chazal che la sposò nel 1821. Ebbero tre figli , tra cui Aline, futura madre del pittore
Gauguin (cfr. brano)
Brano da commentare: “ Mia nonna era un bel tipo di donna. Si chiamava Flora Tristan. Proudhon diceva che era una donna gentile. Non ne so niente, mi affido alle sue parole. Dato che non ci
capisco niente, mi fido di Proudhon. Socialista, combinò un sacco di psaticci e fral'altro un' Unione Operaia. Tanto che quelli per riconoscenza, le dedicarono un
monumento nel cimitero di Bordeaux”. A lei e al padre Enfantin si attribuisce la fondazione di una certa setta religiosa , dedita al culto di "Mapa" (il dio Ma sarebbe stato Enfantin , lei la dea Pa). Non so se sia verità o leggenda: vi do per la moneta per quel che vale. Fatto sta che alla sua morte (1844), molte delegazioni seguirono il suo feretro. Di una cosa sola sono certo, ed è che Flora Tristan dev'essere stata una donna molto bella e nobile. Era in intima amicizia con Madame Desbordes- Valmore. E mi risulta anche che destinò tutta la sua fortuna alla causa dei lavoratori, che viaggiò assai e che si mise direttamente a contatto, andando in Perù, con lo zio, il cittadino Don Pio Tristan de Moscoso (del ceppo dei D'Aragona). ...." (
Paul Gauguin , Avant et aprè s)
Bibliografia:
in Paul Gauguin ,Noa- Noa
ed altri scritti (1891-1903) Oscar Mondadori, 1972, pp. 135-136
Nel 1825 , dopo avere subito per l’ennesima
volta violenze e maltrattamenti dal marito, che giunse persino al punto , per far fronte ai suoi
debiti, di volerla avviare alla
prostituzione, abbandonò il tetto coniugale, ponendosi così
giuridicamente e socialmente fuori dal
consorzio civile borghese , da cui
venne trattata alla stregua di una “ reietta”, una paria. Questa penosissima condizione, resa ancora più acuta dal fallimentare viaggio in Perù, dove andò a chiedere parte del patrimonio familiare dal fratello di suo padre e che gli fu rifiutata, salvo una piccola rendita, in quanto la sua nascita non era stata regolarizzata, fu poi raccontata da Flora Tristan
in Le peregrinazioni di una paria” (1837) . Oltretutto
la sua condizione di "moglie" la poneva , quando era a Parigi, del tutto indifesa dalla persecuzione del marito, che con
l’avvallo delle leggi del tempo, era legittimato dall’usare ogni mezzo, tra cui brutali percosse, furibonde scenate
e tentativi di sottrarle i figli, per
ricondurla sotto la sua potestà. Nel 1838, Chazall, non
accontentandosi più di insultarla e
picchiarla, le sparò addosso
provocandole una grave lesione al polmone.
CHAZAL SPARA A FLORA TRISTAN MENTRE LEI DIFENDE CON IL PROPRIO CORPO I SUOI BAMBINI |
Anche per la giustizia borghese e patricentrica questo era
effettivamente un po’ troppo e Chazal fu condannato a vent’ anni di prigione , che gli furono poi , in parte, condonati. Scampata alla morte e motivata dalle sue stesse drammatiche esperienze di vita sia familiare che sociale, Flora Tristan , intraprese numerosi viaggi , da sola o come
dama di compagnia, con l’intento
principale di rendersi personalmente conto delle aberranti condizioni in cui viveva il
proletariato e in particolare la moglie del proletario definita da lei come "la proletaria del proletario stesso". Durante un suo soggiorno a Londra, allora all’avanguardia del
“progresso” industriale in Europa, , scrisse, dopo avere visitato fabbriche, bordelli, prigioni
e ghetti periferici il libro Passeggiate a Londra ovvero l’ aristocrazia e i proletari
inglesi, pubblicato nel 1840, ed oggi considerato di
interesse non minore , per la ricostruzione di quel contesto, del più noto libro di Engels sulla classe operaia inglese scritto nel 1844 (cfr. brano)
.
Brano da commentare: “… Nessun visitatore penetra nella stretta e
buia stradina di Bainbridge senza provare una sensazione di paura . Non ha fatto dieci
passi e già resta soffocato da un odore mefitico. […] A destra, entrammo in un’altra viuzza non
lastricata , fangosa e piena di pozzanghere dove ristagna l’acqua nauseabonda
di sapone, risciacquatura di piatti e rifiuti anche più fetidi …. Allora fui
costretta a superare la mia ripugnanza e
a riunire tutto il mio coraggio per osare continuare a camminare attraverso
quella cloaca e tutto quel fango! A Saint-Gilles, si resta asfissiati dalle esalazioni: manca l’aria per
respirare, la luce per orientarsi .[…] Immaginatevi uomini, donne, bambini a piedi nudi, che
sguazzano nel fango infetto di quella cloaca ; alcuni appoggiati al muro, in
mancanza di sedie su cui stare, altri accovacciati a terra; bimbi sdraiati in
mezzo al fango, come maiali. No, se non la si è vista, è
impossibile figurarsi una così spaventosa
povertà! Una degradazione più totale dell’essere umano ! […] L’esterno e
l’interno delle vecchie catapecchie sono in
armonia con gli stracci della
popolazione che le abita. Niente chiude
la maggior parte delle porte e delle finestre di quelle abitazioni: molto
raramente sono pavimentate. Dentro ci sono vecchi tavoli di quercia, fatti in
modo rudimentale, uno sgabello, una panca di legno, qualche scodella di stagno
, una sorta di canile dove giacciono ammucchiati padre, madre,
ragazze e amici: ecco le comodità del quartiere irlandese! E’ uno spettacolo spaventoso. Eppure questo è
niente,
paragonato all’espressione dei volti! Sono tutti di una magrezza spaventosa;
deperiti, sofferenti, e pieni di malattie sulla faccia, sul collo e sulle mani
; con una pelle tanto sporca, coi capelli tanto
sudici e scarmigliati, che sembrano crespi come i negri ;
gli occhi incavati esprimono un brutale torpore ,
ma se vi mettete a fissare coraggiosamente negli occhi quegli infelici, allora
assumono un’ aria meschina da accattoni. Riconobbi il tipo di visi, il genere di espressioni,
che avevo osservato nelle
prigioni. […] Come vive quella popolazione ? Di
furto e prostituzione. A partire dall’età di otto o nove anni,
i ragazzi vanno a rubare. A undici o dodici anni, le ragazze sono vendute a
case di tolleranza. Tutti, uomini e
donne, fanno del furto una professione. I vecchi si danno alla mendicità. Se
avessi visto il quartiere prima di visitare Newgate, non mi sarei meravigliata nel sapere che
la prigione riceve da cinquanta a sessanta bambini al mese e altrettante
giovani prostitute. Il furto è la logica conseguenza della miseria arrivata al
limite estremo “ ( tratto da Flora Tristan, Passeggiate a Londra )
Bibliografia:
Christian G. De Vito, Londra 1839. Un’inchiesta sociale di Flora Tristan in A rivista anarchica ottobre 2004 pp.
56-57 e Flora Tristan, Scusate lo stile scucito. Lettere,
scritti e diari (1835-1844) a cura di Lina Zecchi, Edizioni Spartaco ,
2004 p.
Sempre più interessata alla questione sociale
scrisse infine , nel
1843,, quindi prima del Manifesto del partito comunista (1848) di Marx ed Engels un manuale intitolato, “L’Union ouvrière” destinato
agli operai e alle operaie di tutto il mondo
incitandoli a unirsi e ad essere
solidali tra loro nella lotta contro la società capitalista. (cfr.brano)
Brano da commentare: “ 1) Costituire la classe operaia per mezzo di
una Unione compatta, solida e
indissolubile. 2) Adoperarsi perché la classe operaia sia rappresentata dinanzi la nazione da un Difensore scelto
dall’ Unione dei lavoratori e da essa
pagato, affinché possa sancirsi che
questa classe ha un suo diritto di esistere e che le altre classi riconoscono tale diritto. 3) Far riconoscere come legittima la proprietà delle braccia.
In Francia , venticinque milioni di lavoratori non possiedono altro che
le loro braccia. 5) Far riconoscere come legittimo il diritto al lavoro per
tutti, uomini e donne. 6) Studiare come sia possibile organizzare il lavoro nella società attuale. 7) Costruire in ogni dipartimento Palazzi dell’Unione dei
lavoratori, dove i figli della classe operaia
ricevano educazione intellettuale e istruzione tecnica, e dove vengano accolti
i lavoratori e le lavoratrici vittime d’infortuni sul lavoro, e quelli che sono
malati e vecchi. 8) Riconoscere l’urgente necessità di dare alle donne del
popolo una educazione , morale, intellettuale e tecnica, affinché esse possano
esercitare un’influenza moralizzatrice
sugli uomini del popolo. 9) Riconoscere,
in linea di principio, l’uguaglianza
di diritto fra uomini e donne quale unico mezzo per
stabilire l’unità
umana “
Flora Tristan, Considerazioni finali dell’ Union ouvriére )
Bibliografia : in G. D. H.
Cole, Storia del pensiero socialista (1789-1850) I precursori vol. I
editori laterza 1972 pp. 209-210
Inoltre nel suo libro Union ouvriére Flora Tristan , al fine di far riconoscere ai lavoratori maschi
, almeno sul piano formale dei principi,
i DIRITTI NATURALI DELLE DONNE
Flora Tristan non esitò ad
evocare la Dichiarazione dei DIRITTI DELL’ UOMO del 1791
(cfr. primo brano); mentre su un piano più concreto suggerì alcune misure
specifiche, assai innovatrici per quei tempi, per il miglioramento della condizione femminile. (cfr. brano)
Brani da commentare: 1) “
Lavoratori , nel 1791 i vostri padri proclamarono l’immortale Dichiarazione
dei DIRITTI DELL’UOMO, ed è grazie a
quella solenne dichiarazione che oggi siete liberi e uguali davanti alla legge
. Onore ai vostri padri per questa grande conquista! Ma, a voi, proletari, a
voi, uomini del 1843, resta un compito non meno grande da portare a termine. A
vostra volta, liberate gli ultimi schiavi rimasti in Francia; proclamate i Diritti
della donna e, usando le stesse parole dei vostri padri, dite: “ Noi, i
proletari di Francia, dopo un’esperienza di cinquantatré anni, riconosciamo di esserci pienamente
convinti che i modi in cui sono trascurati i diritti naturali delle donne sono
la sola causa delle sventure del mondo, e abbiamo deciso di includere nella
nostra Carta i sacri e inviolabili
diritti della donna. Ci auguriamo che
gli uomini diano alle loro mogli e madri la libertà e l’assoluta uguaglianza di cui essi stessi godono” (Union Ouvriére). 2) 1 )
Diritto ad un’educazione e formazione
professionale uguali. Una rivendicazione importante, per aiutare la
donna a raggiungere l’indipendenza economica e pari salario per uguale lavoro;
2) Diritto alla libera scelta del patner,
senza ingerenze dei genitori nelle decisioni matrimoniali. 3) Diritto alla
separazione e al cambio di patner. 4) diritto delle madri nubili al
rispetto e all’uguaglianza davanti alla legge . Diritto dei figli legittimi a
una parte del patrimonio paterno (
riassunto del programma proposto da
Flora Tristan nell ‘ Union Ouvriére a favore delle donne della classe operaia
e media. )
Bibliografia: in José Gutiérez Alvarez – Paul B. Kleiser, Le sovversive , edizioni erre emme 1995 ,
(primo brano pp . 57- 58 e secondo brano p. 59.
NOTA: Il fatto che Chazal sparò a Flora Tristan ferendola molto gravemente è vero, ma non ho trovato nessuma immagine a cui ispirarmi e la mia scenetta io l' ho inventata e, in realtà, non so se in quel momento i suoi bambini erano presenti.
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