mercoledì 27 aprile 2011

ANARCHICINI: ANARCHISMO CRISTIANO O MISTICO : LEV TOLSTOJ (1828-1910), GEORGES TCHULKOV (1879-1929) ; APOLLON KARELIN ( 1863-1926) ; ALEXJ (1887-1937) E AGNIA (888-1937); VASSILJ NALIMOV (1910-1997) SOLONOVITCH; ANTONIO GONCALVES CORREIA ( 1886-1967)

 


LEV TOLSTOJ
 
LEV TOLSTOJ (1828-1910). Dopo il suo congedo dall'esercito e dopo avere pubblicato la sua trilogia autobiografica ( Infanzia , 1852,  Adolescenza ,1854, e Giovinezza 1857) , alcuni racconti ( tra cui il Taglio del bosco, 1855)e il ciclo dei  tre Racconti di Sebastopoli , 1855-56, fece un lungo viaggio in Europa , dove conobbe tra altri,  PIERRE-JOSEPH PROUDHON . Tornato in Russia ,  Tolstoj si dedicò, tra l'altro, all'insegnamento dei figli dei contadini nella sua tenuta di Iasnaia Poliana.  Nella scuola da lui diretta  erano assenti orari, premi, punizioni e interrogazioni. Da questa sua esperienza , che ricordò più tardi nel suo scritto La Confessione composta tra il  1879 e il 1882 (cfr. primo brano) ricavò anche  interessanti considerazioni pedagogiche, che raccolse in alcuni articoli e saggi, tra cui Educazione e formazione culturale (1862) (cfr. secondo brano)

Brani da commentare: 1)  “Tornato dall’estero, mi stabilii in campagna e cominciai ad occuparmi delle scuole contadine. Questa occupazione mi stava particolarmente a cuore, giacché essa non era contaminata da quella menzogna, che ormai mi era diventata evidente e che anzi mi saltava addirittura agli occhi, della fede nell’efficacia dell’insegnamento mediante la letteratura. Anche in questa nuova attività agivo in nome del progresso, ma ormai avevo assunto un atteggiamento critico nei confronti del progresso stesso. Dicevo a me stesso che in certi suoi fenomeni il progresso si compiva in maniera irregolare, e che quindi bisognava assumere un atteggiamento completamente libero dai soliti schemi nei confronti della gente primitiva, dei figli dei contadini e offrir loro la possibilità di  scegliersi la vita che preferivano verso il progresso In sostanza mi dibattevo sempre intorno allo stesso insolubile problema, e cioè insegnare ciò che io stesso non sapevo. Nelle alte sfere dell’attività letteraria avevo compreso che non si poteva insegnare ciò che non si sapeva, giacché avevo visto che ognuno insegnava qualcosa di diverso e tutti cercavano di nascondere la propria ignoranza discutendo tra di loro; in questo caso invece, insegnando ai figli dei contadini, pensavo che si potesse aggirare la difficoltà lasciandoli liberi d’imparare quel che preferivano “. ( Lev Tolstoj, La confessione , composta tra  il  1879 e il 1882 );  2) “ L’educazione è l’intervento di un individuo su un altro al fine di obbligarlo a fare proprie determinate abitudini morali […] L’insegnamento è la trasmissione delle conoscenze di un individuo ad un altro (si può insegnare il gioco degli scacchi, la storia, il mestiere del calzolaio). Il tirocinio è una sfumatura del concetto di insegnamento: l’intervento di un individuo  su un altro allo scopo di portarlo ad impadronirsi di determinate abilità fisiche […] L’insegnamento e il tirocinio sono strumenti della formazione culturale, quando siano liberi; sono invece strumenti dell’educazione quando lo studio è imposto e l’insegnamento esclusivo, quando cioè  si insegna solo ciò che l’insegnante  reputa necessario […] L’educazione è l’azione coercitiva, unilaterale, esercitata da un individuo su un altro individuo, mentre la formazione culturale implica un rapporto libero tra le persone; questo rapporto si basa sull’esigenza di acquisite delle conoscenze nuove, da una parte, e di comunicare le conoscenze già acquisite dall’altra […]   L’educazione è la formazione imposta.  La formazione culturale è libera. […] L’educazione è l’aspirazione al dispotismo morale elevata a principio […] L’educazione  è la tendenza di una persona a plasmare un’altra a sua immagine. ( Lev Tolstoj, Educazione e formazione culturale ( luglio 1862)

Bibliografia:  in  Francesco Codello , “ La buona educazione. Esperienze libertarie e teorie anarchiche in Europa da Godwin a Neill,  Franco Angeli storia, 2005 p. 386 e p. 395

L’esperienza didattica di   Iasnaia Poliana e  il motivo della sua  prematura  fine è  descritta da  Piotr Kropotkin nel suo libro, La letteratura russa . (cfr. brano )
Brano da commentare:  “ Tolstoj ritornò in Russia proprio nel momento in cui venivano liberati i servi della gleba ed occupò un  posto di “ Mirovoi posrednik” o giudice di pace tra i proprietari e i servi liberati e, stabilendosi ad Iasnaia Poliana cominciò qui la sua opera di educazione dei figli dei contadini. Opera di carattere assolutamente indipendente – cioè basata su principi puramente anarchici, totalmente libera dai metodi artificiali di educazione che erano stati elaborati dai pedagogisti tedeschi ed erano allora molto ammirati in Russia. Non vi era nessuna specie di disciplina nella sua scuola. Invece di elaborare dei programmi secondo cui debbano essere educati i ragazzi, il maestro, diceva Tolstoj, deve imparare dai ragazzi stessi ciò che deve loro insegnare e deve adattare il suo metodo d’insegnamento alle tendenze e capacità individuali di ogni ragazzo. Tolstoj applicò questo sistema con i suoi scolari ed ottenne risultati eccellenti. I suoi metodi hanno trovato fino ad oggi poca attenzione, e solo un grande scrittore – un poeta, William Morris- ha propugnato (in New from Nowhere) la stessa libertà nell’educazione. […] E’ adesso noto che a questo esperimento pedagogico mise fine violentemente il governo russo.  Durante un’assenza di Tolstoj dalla sua proprietà, fu fatta una perquisizione da parte dei gendarmi i quali non solo spaventarono fino a farla ammalare, una vecchia zia di Tolstoj, ma visitarono ogni angolo della casa e leggendo perfino ad alta voce, con dei cinici commenti il diario intimo che il grande scrittore aveva tenuto fin dalla giovinezza. Altre perquisizioni furono minacciate cosicché Tolstoj pensò di emigrare per sempre a Londra e fece sapere ad Alessandro II, per mezzo della contessa A.A. Tolstaia, che egli portava con sé sempre un revolver carico per ammazzare il primo poliziotto che avesse osato varcare la soglia della sua casa. In ogni modo la scuola fu chiusa. ( Piotr Kropotkin,  La letteratura russa)
Bibliografia:  Prët Kropotkin,  La letteratura russa,  Edizioni della rivista “Anarchismo”, 1980,  pp. 86-87
 
 

Dopo la pubblicazione dei  suoi capolavori letterari ( Guerra e pace, 1869 e Anna Karenina, 1877)  che riscossero un grande successo   e gli assicurarono una notorietà e ammirazione  internazionale , Tolstoj  ebbe, negli anni tra  il 1875 e il 1878 una profonda crisi spirituale , che mutò radicalmente la sua vita (cfr.  primo brano ) e lo portò ad assumere come modello di vita quello  semplice delle classi lavoratrici, di cui comunque, si auspicava  l’emancipazione dallo sfruttamento imposto  dalla classe  dominante parassitaria e corrotta (cfr. secondo brano)



Brani da commentare: 1)  “ Accadde  che il modo in cui si viveva nel nostro ambiente, l’ambiente delle persone ricche e istruite, non soltanto mi divenne odioso, ma perse addirittura ogni  senso ai miei occhi. Tutte le nostra azioni, il nostro modo di pensare, la scienza, l’arte, tutto questo assunse ai miei occhi un nuovo significato […] E contemporaneamente la vita del popolo lavoratore, di tutta l’umanità che costruiva concretamente la vita, mi apparve nel suo autentico significato. Compresi che quella era la vita autentica, compresi che il senso che le si attribuiva era la verità , e l’acccettai  ( Lev Tolstoj; 2) “ L’errore principale di questa società è stato, e fino ad oggi è, quello di liberarsi dal lavoro [manuale* e di approfittarsi, senza corrispettivo, del lavoro delle persone delle classi povere, ignoranti e infelici che sono schiave,  come gli schiavi del  mondo antico. La prima prova della sincerità delle persone di questa società, che professano principi cristiani, filosofici e umanitari, è di cercare di uscire, per quanto è possibile, da questa contraddizione. Il sistema più semplice per riuscirvi, e che è sempre a portata di mano , è il lavoro manuale. “( da una  lettera di Tolstoj a Romain Rolland nel 1887); 3)  Capii che le disgrazie degli uomini vengono dalla schiavitù in cui alcuni tengono gli altri. Capii che la schiavitù del nostro tempo proviene dalla influenza del servizio militare, dall’appropriazione della terra e dalla riscossione del denaro. E una volta afferrato  il significato di tutte le tre  forme della nuova schiavitù, inevitabilmente ho cominciato a desiderare di non esserne più complice “ ( Lev Tolstoj, Che fare? 1882-1886)
Bibliografia:  Primo brano in Bruna Bianchi, La schiavitù del nostro tempo in  A rivista anarchica,  numero  360, marzo 2011,  primo brano a p. 93 87,  secondo brano p. 88 e terzo brano a p. 89
  Tolstoj, non senza provocare  sconforto e critiche da parte dei suoi familiari e in particolare  di sua moglie,  Sofia Andreevna, , scia di quella crisi  spirituale,  attuò un radicale mutamento di vita, ben descritto , tra gli altri da Piotr Kropotkin. (cfr. brano)
Brano da commentare: “  .. E si può soltanto ammirare la forza delle sue convinzioni, quando egli alla fine mutò completamente l’andamento della sua vita. La piccola camera che egli abitò da quel momento in poi nella sua ricca casa, è diventata famosa per una fotografia diffusa in tutto il mondo. Il ritratto di Tolstoj dietro l’aratro, dipinto da Riepin, ha fatto egualmente il giro  di tutto il mondo ed è considerato dal governo russo così pericoloso, che è stato tolto dalla galleria dove era esposto. Limitata la sua esistenza al minimo strettamente necessario della più semplice specie di nutrimento, egli fece tutto ciò che poté, fino a che glielo permisero le sue forze fisiche, per guadagnarsi questo minimo per mezzo del lavoro fisico. Sono noti gli effetti di questo esempio dato da Tolstoj alla umanità. “ ( da  Kropotkin, La letteratura russa)
Bibliografia:  Prët Kropotkin,  La letteratura russa,  Edizioni della rivista “Anarchismo”, 1980,  pp. 98-99
  Nel 1901 fu scomunicato dal sinodo della Chiesa cristiana ortodossa, per la sua distinzione tra la "religione vera" fondata sull' evangelica   etica cristiana delle origini  e quella delle chiese,  (primo brano)divenuta , col tempo, sempre più uno strumento dei governi , (qualunque forma essi assumano dall'autocratica alla pseudo-democratica, che impongono lo sfruttamento dell'uomo sull' uomo, tramite la violenza. (secondo brano)
Brani da commentare:  1)" E non appena è apparsa una nuova dottrina religiosa, che sempre includeva in sé il riconoscimento dell'eguaglianza tra gli uomini, subito la gente a cui la disuguaglianzafaceva più comodo, ha cercato di nascondere questa caratteristica fondamentale della dottrina religiosa, pervertendola " ( in Bruna Bianchi , La schiavitù del nostro tempo ; 2) Io credo che in questa ora precisa inizia la grande rivoluzione , che si prepara da duemila anni nel mondo cristiano, la rivoluzione che sostituirà al cristianesimo corrotto e al regime di oppressione che ne deriva il vero cristianesimo, base dell' uguaglianza tra gli uomini e della vera libertà, alla quale aspirano tutti gli esseri dotati di ragione" ( da Alain Durel, Tolstoj, l'anarchiste chrétien"  (2) " La  violenza statale si può  paragonare a un filo nero sul quale sono state infilate le perle d’una collana. Le perle sono gli uomini. Il filo nero è lo Stato. Fintanto che gli uomini staranno sul quel filo, non avranno la possibilità di cambiare liberamente di posto. Lì  si può spostare tutto quanti da una parte, e allora da questa parte non si vedrà più il filo nero, ma in compenso dall’altra parte la porzione maggiore di filo nero sarà scoperta (dispotismo). Si possono riunire le perle in determinati punti […]  che lascino scoperti  altrettanti  tratti di filo nero (monarchia costituzionale). Si può lasciare  tra una perla e l’altra un piccolo tratto di filo (Repubblica). Ma fintanto che le perle non saranno state tolte dal filo, fintanto che il filo non sarà stato spezzato, fintanto che vi sarà lo Stato, e con esso quella violenza che gli occorre per reggersi, non vi sarà, non vi potrà esservi libertà, libertà  vera, ciò che tutti gli uomini han sempre inteso e intendono con questa parola” ( da “ La fine del secolo (1905)

Bibliografia: in Primo brano in Bruna Bianchi, La schiavitù del nostro tempo in  A rivista anarchica,  numero  360, marzo 2011,   a p. 93,  secondo brano in  Jacques de Guillebon- Falk van Gayer, Anarchrist. Une histoire de l'anarchisme chretien, DDB desclée de brouwer , 2015 p. 81, terzo brano in   Gianpietro Berti il pensiero anarchico dal settecento al novecento, Piero Lacaita editore p. 677
TOLSTOJ IN FUGA
  La sua fama si diffuse  sempre più  e da tutte le parti del mondo giunsero  scrittori, artisti, uomini politici a trovarlo. A 82 anni fuggì dalla sua casa,  dove la famiglia gli rimproverava  le sue scelte di vita radicali e anticonformiste (rifiuto dei diritti d’autore, l’introduzione nelle sue terre di riforme a favore dei contadini ecc.).  Dopo pochi  giorni si ammalò e morì. Kropotkin descrive quest'ultimo drammatico episodio della vita di Tolstoj con le seguenti commosse parole. (cfr. brano)
Brano da commentare: " La maggior parte dei lettori deve ricordare la sensazione prodogttasi nel mondo civile nel novembre 1910 quando si venne a sapere che Tolstoi aveva segretamente lasciato la propria casa per ignota destinazione. Per uno o due giorni non si seppe nemmeno dove il grande scrittore fosse - poiché sua figlia Alessandra e il suo  medico e amico Makovizkii erano le due uniche persone che fossero a parte del segreto della sua partenza. Si supponeva che egli intendesse raggiungere una piccola fattoria comunista nel Caucaso dove alcune persone colte si erano stabilite per lavorare la terra, quando giunse la notizia che Tolstoi era caduto ammalato durante il suo viaggio ed era a letto con un grave attacco di polmonite nella casetta del capo-stazione di Astapovo, piccola stazione della Russia centrale. Lì fu raggiunto da pochi amici ed intimi che ebbero cura di non far entrare coloro che miravano a farlo ricongiungere nei suoi ultimi momenti alla chiesa greco-ortodossa che lo aveva scomunicato per la sua concezione della cristianità. La malattia si sviluppò rapidamente e pochi giorni dopo egli si spense tranquillamente. I suoi funerali furono un avvenimento nazionale. Migliaia di persone - sia delle classi colte, che contadini, studenti e operai - vennero da tutte le parti alla stazione della ferrovia più prossima a Iasnaia  Poliana per portare sulle spalle i resti del "Grande scrittore della russia" al luogo dove aveva desiderato essere seppelito.[...] Detto luogo, dopo la morte di Tolstoj, divenne una meta di pellegrinaggio per persone di ogni classe. ". ( Kropotkin , La letteratura russa)
Bibliografia:  Prët Kropotkin,  La letteratura russa,  Edizioni della rivista “Anarchismo”, 1980,  pp. 107-108




GEORGES TCHULKOV
  
Sulla scia della tradizione spirituale russa e dell’anarchismo cristiano di Lev Tolstoj,  nei primi anni del  XX secolo, apparve  il primo manifesto del cosiddetto  anarchismo mistico  scritto dal giovane  GEORGES  TCHULKOV,  (1879-1929), scrittore e poeta che aveva attivamente partecipato alla rivoluzione russa del 1905. In quel testo dove si  intrecciavano politica, religione, etica,  letteratura,, filosofia, teosofia, arte, musica   ed altro primeggiava uno spirito fortemente libertario. (cfr. brano)
Brano da commentare: “ La lotta contro il dogmatismo nella  religione, la filosofia, la morale e la la politica ecco lo slogan dell’anarchia mistica. La lotta per l’ideale anarchico non ci conduce al caos indifferente ma al mondo trasfigurato, ad una condizione che attraverso questa lotta per tutte le liberazioni, partecipiamo all’esperienza mistica, attraverso l’arte, l’amore religioso e le musiche. Chiamo musica non soltanto l’arte che ci apre l’armonia dei suoni, ma tutte le creatività fondate sui ritmi che ci fanno scoprire il lato noumenico (spiritu ale) del mondo “ ( Georges Tchulkov,  Manifesto dell’anarchismo mitico,        1906                                                                                
APOLLON KARELIN
  Negli ultimi anni della sua vita Tchuskov ridimensionò, alquanto,   i temi più radicali idella sua dottrina, che tuttavia venne fatta propria e sviluppata da APOLLON ANDREVITCH KARELIN (1863-1926) . Coinvolto, ancora diciottenne, nell’attentato  in cui morì lo zar Alessandro II (1881)  Apollon Karelin fu, dopo un periodo di detenzione nella fortezza di Pietro e Paolo di San Pietroburgo, deportato in Siberia, da cui evase durante gli eventi rivoluzionari del 1905 .  Esauritosi il processo rivoluzionario Karelin emigrò in Francia dove , tra l’altro, entrò in contatto con una confraternita templare, e, al tempo stesso, fondò un circolo anarchico, che si ispirava al pensiero di Piotr Kropotkin significatamente chiamato  “ Fratellanza dei  Liberi  comunisti “.  Nel 1917 allo scoppio della rivoluzione di febbraio Karelin tornò in Russia , dove scrisse e pubblicò diversi saggi ed articoli di contenuto giuridico ed economico,  in cui, tra l’altro  criticò aspramente il parlamentarismo, l’autoritarismo  e anche il sindacalismo, di cuipur rilevandone i meriti e la gloriosa tradizione internazionalista ( con esplicito riferimento alla I Internazionale dei Lavoratori) , sottolineava  l'insufficienza   per la realizzazione di una effettiva emancipazione del proletariato (cfr. brano)
Bibliografia: in  Vladimir  Bagrianski, Gli anarchici mistici russi in http:// latradizionelibertaria.over-blog.it/article-saggio-vladimir-bagrianski-gli-anarchici-mist...  

Brano da commentare: “ ....  Tuttavia il grande errore dei sindacalisti è la loro convinzione che un’unione dei lavoratori, non debba comprendere tutto il proletariato, ma che per raggiungere lo scopo che si sono prefissi sia sufficiente organizzare i lavoratori più energici e coscienti.  Un errore ancora più grande di molti sindacalisti consiste nel credere che il sindacato, attraverso la sua attività globale, giungerà ad instaurare una società socialista o comunista. […] Non c’ è dubbio che la lotta per l’aumento delle paghe e la riduzione della giornata lavorativa sia di per sé auspicabile. Ma è ben lungi dall’essere una lotta per l’emancipazione della classe operaia. Sia che le paghe vengano o meno aumentate, sia che l’operaio salariato lavori undici , dieci o nove ore, il padrone rimarrà sempre un padrone e l’operaio un operaio.  Una lotta di questo genere viene condotta all’interno della struttura capitalistica esistente e ben difficilmente può distruggerla. Il sindacato non può portare a termine espropriazioni parziali. Al contrario, per i suoi tentativi di migliorare la condizione operaia, rimarrà tagliato fuori dall’espropriazione dei mezzi di produzione da un abisso invalicabile “ (  Apollon Karelin, Zametka o sindikalizme, novembre 1928)
Bibliografia:  in Paul Avrich , Gli anarchici nella rivoluzione russa, La Salamandra 1976, pp. 92-93.

Dopo la rivoluzione d’ ottobre realizzata dai bolscevichi , con l’appoggio di alcuni anarchici e socialisti rivoluzionari di sinistra , Karelin, insieme ad altri compagni, che furono poi denominati anarco-bolscevichi  o anche anarco-sovietici, (cfr. post VOLIN, ANATOLY GORELIK, VICTOR SERGE ed altri ) riposero inizialmente assoluta fiducia nella politica  del  partito comunista. (cfr. brano)
Brano da  commentare: “ Nel 1918 Karelin divenne un  anarco-sovietico” nel senso più letterale del termine, quando entrò a far parte del Comitato Esecutivo Centrale dei Soviet. La sua organizzazione di anarchici filo-sovietici, costituitasi nella primavera di quell’anno, aveva la denominazione piuttosto pretenziosa di Federazione Pan-Russa degli Anarco-Comunisti. La nuova Federazione si assunse il compito di persuadere i militanti antibolscevichi a cooperare con il nuovo regime .Secondo Karelin la dittatura sovietica era una necessità pratica se si volevano eliminare le forze della reazione, inoltre, dal punto di vista teorico, essa era accettabile come fase di transizione sulla via di una libera società anarchica. Difendendo il regime sovietico – dichiarava il Vol’naia Zhizn (Vita Libera), organo della Federazione dal 1919 al 1921 – il nuovo gruppo non difendeva il principio di autorità ma la stessa rivoluzione .” (   Paul Avrich, L’anima della Rivoluzione)
Bibliografia:  Paul Avrich , L’altra anima della rivoluzione, Edizioni Antistato,  1978 p. 239

La collaborazione  di Karelin con i bolscevichi si interruppe definitivamente nel 1921   quando la Federazione Panrussa anarco-comunista solidarizzò completamente  con la rivolta di Kronstadt  e Karelin stesso  denunciò pubblicamente la politica involutiva e repressiva del governo comunista nei confronti dei marinai insorti. Mi sembra inoltre importante sottolineare che seguendo  fonti diverse da quella di Paul Avrich, Apollon  Karelin dal 1918 al 1921 , tentò sempre , pur  collaborando con i bolscevichi,  di porsi come argine alla loro  politica di potere ( per esempio la sua netta e coraggiosa  opposizione alla  introduzione  della pena di morte). Di fronte a un potere statale  che diventava sempre più assomigliante  a quello in vigore ai tempi dello zarismo, fondato sull'ignoranza e la paura,  egli contrappose, così come ai tempi del suo esilio a Parigi,  i suoi ideali  ispirati  all’anarchismo mistico. (cfr. brano)
Brano da commentare: “ In esilio ho visto la terribile ignoranza dei popoli ed ho capito che le immense forze di tenebra che sostengono il potere si appoggiano su questa ignoranza “  ( Parole di Karelin ai suoi allievi)
Bibliografia: in  Vladimir  Bagrianski, Gli anarchici mistici russi in http:// latradizionelibertaria.over-blog.it/article-saggio-vladimir-bagrianski-gli-anarchici-mist...  
                                                                                      
ALEXJ  E AGNIA SOLONOVITCH

Il misticismo anarchico , dapprima tollerato dai bolscevichi, fu, dopo  il 1921,  perseguitato con l’accusa di essere una dottrina “criminale reazionaria”, e Karelin e il suo gruppo di seguaci, tra cui   ALEXI SOLONOVITCH (1887-1937), matematico e filosofo, sua moglie  AGNIA (1888-1937) anch’essa matematica e   VASSILI  NASIMOV ( 1910- 1997) dovettero, per propagandare le proprie idee agire clandestinamente. Mezzo di propaganda,  sino a quando fu possibile,  furono delle rappresentazioni teatrali denominate “misteri”  sul modello di quelli medievali. Dopo la morte di Karelin la guida di questo gruppo anarchico-mistico fu affidata ad Alexi Solonovitch di cui  Vladimir Bagrianski cita alcuni frammenti delle sue opere raccolte da Vassily Nalimov  (cfr.brano)
Brano da commentare: “ Il principio della non-violenza è, nell’essenziale, il principio della più grande forza, perché una forza gigantesca è necessaria per agire nella non-violenza. E’ per questo che gli anrchicki vogliono la forza ma non il potere né la violenza” […]  Bisogna saper comprendere ogni uomo mettendosi nella sua pelle. Questa comprensione è una via di co-esperienza, di gioia condivisa e di passione “ […] La libertà è la sola forma accettabile nella quale si può pensare Dio” O ancora: “ I più grandi ideali etici si sono manifestati in tre grandi religioni a carattere universale: qualla del Buddha, quella di Krisna e quella di cristo. Bisogna semplicemente ripulire queste religioni dalle interferenze e parassiti apportati dai loro fedeli, sincero o non …”  ( Vladimimir Bagrianski, Gli anarchici mistici )
Bibliografia: in  Vladimir  Bagrianski, Gli anarchici mistici russi in http:// latradizionelibertaria.over-blog.it/article-saggio-vladimir-bagrianski-gli-anarchici-mist...  


 
VASSILY NALIMOV
 Nel 1930 Solonovitch fu arrestato e morì in prigione sette anni dopo digiuno della fame,  in seguito a un suo  drammatico sciopero della fame.  Dopo la sua morte guidò il gruppo sua moglie  Agnia che fu arrestata nel 1936  , con l’accusa pretestuosa di “terrorismo”  insieme ad altri 8 anarchici, e fucilata nel 1937.  Nel 1939  Vassili  Nalimov,   fu condannato a 18 anni di lavoro forzato in  un  “gulag” siberiano, da cui fu liberato  solo in seguito alla sua riabilitazione , nel 1957.  Vassily Nalimov era figlio dell’antropologo ed etnografo Vassily Petrovich Nalimov, che  accusato, sotto la dittatura di Stalin,  di attività  contro-rivoluzionarie fu  ucciso  nel 1939, e di Nazdheda Ivanovna che fu tra le prime donne a laurearsi in Russia in Fisica .  A 17 anni Nalimov figlio  frequentò  dall’ età di 17 sino al suo arresto il gruppo anarchico-mistico di Agnia Solonovitch.   Autore di numerosi studi scientifici,  filosofici e religiosi , Vassily Nalimov ,  ha lasciato una toccante testimonianza di quell’esperienza anarchico-mistica, che sino alla sua morte ispirò la sua successiva ricerca scientifica trascendentale. cfr. brano)
Brano da commentare: “ In questi tempi difficili e complessi, in cui molta gente ha l’impressione che la filosofia si è fermata, mi sforzo di creare una corrente di pensiero filosofico che potremmo chiamare “ Visione del mondo probabilisticamente orientata” Questo tentativo è molto naturale ai nostri giorni, nella misura in cui il paradigma concettuale contemporaneo ha cominciato ad allontanarsi dal determinismo duro in  direzione  di una comprensione probabilistica del mondo “ “ un tratto particolare del mio approccio è un’aspirazione all’integralità. Cerco di fondare la mia speculazione su tutta la diversità della cultura contemporanea, senza perdere di vista le grandi culture del passato. Per questo, faccio appello: da una parte a numerosi settori della scienza (le matematiche, la fisica teorica, la linguistica, lo studio delle religioni comparate 9, dall’altra ai processi irrazionali profondi della nostra coscienza, di cui l’esperienza mistica, soprattutto la mia. Queste idee molto diverse si rifrattano attraverso  il prisma del pensiero filosofico, e questo dai tempi di Platone. “ Se si può parlare di una “idea russa realmente originale nei tempi moderni, non è il messianismo leninista che bisogna evocare, ma l’anarchismo mistico,  i cui rappresentanti furono soprattutto Razin e il padre Abakan, Lermontov e Tolstoj, Karelin e Solonovitch, Sakarov e Nalimov, mio padre. Penso che nessuna  “riforma” possa salvare la Russia dalla crisi. Lo spirito russo ha bisogno di vivere all’aria aperta. Il comunismo distruggendo questa libertà ha distrutto l’uomo stesso. Che fare oggi? Ci piacerebbe pensare che il movimento ecumenico ci condurrà verso una religione universale che permetterebbe l’espressione di tutte le teologie personali” . “ La pietra che ha fatto barcollare ( trébucher ) il cristianesimo fu la tentazione del potere, poiché due millenni sono trascorsi nella violenza nel nome di Cristo -  tuttavia Gesù aveva  rinnegato il potere. Oggi, le tecniche sono divenute strumenti di violenza che minacciano di distruggere l’umanità, la  natura, la  terra stessa. La cultura del XXI secolo non potrà essere che una cultura della non-violenza”  ( da una intervista  a  Vassilj Nalimov, in compagnia di sua moglie, la poetessa, Janna Drogalina,  avvenuta a 86 anni sei mesi  prima della sua morte)
Bibliografia: in  Vladimir  Bagrianski, Gli anarchici mistici russi in http:// latradizionelibertaria.over-blog.it/article-saggio-vladimir-bagrianski-gli-anarchici-mist...  Le ultime righe, che ho messo in corsivo , mancano nella versione italiana citata  e le ho tradotte io  ( suscettibile  , pertanto, di qualche possibile errore) dalla versione francese  riportata in  www.cles.com/enquetes/article/les-anarchistes-mystiques-russes
  .                                                      

                                                                  
 L'anarchismo cristiano di Lev Tolstoj si diffuse anche oltre la Russia. Mi limito qui, per ora, a citare ANTONIO GONҪALVES CORREIA ( 1886-1967), anarco-tolstoiano, socialista, pacifista, vegetariano, non-violento, naturista, nudista, poeta portoghese. Fondò la  Comuna de Luz” che dal 1917-1918, cercò di mettere in pratica un ideale di vita alternativo, improntato al massimo rispetto nei confronti sia degli esseri umani e sia delle specie animali e vegetali. Questa  comune fu sciolta con la forza nel novembre del 1918  e Antonio Goncalves fu messo in prigione. Tornato libero fondò nel 1926 la  Comuna Clara”, ove mise in pratica, come nella precedente, un esperimento social-comunitario sulla base dei  seguenti  principi libertà, fraternità, amore (libero) solidarietà. Antoni Goncalves Correia collaborò a diverse pubblicazioni anarchiche e  scrisse numerosi opuscoli, tra cui Estreia de um  Crente” (1917) e “ A Felicidadede todos os Seres na Sociedade Futura” (1923)
Brano da commentare: “ … bom, serà defimos o que è o socialismo, pois temos duas espécies: temos o socialismo parlamentar, nocivo, intervencionista (…) e temos o socialismo libertario, consciente, da accao directa, que so por si faz tremer os comodos baroes que desfrutam os beneficios do patrimonio comum. Esse sim. E’ o socialismo do  futuro, sem deputados, sem eleicoes, sem o deprimente “carneiro com batatasque corrompe consciencias, que aniquila caracteres  ( da “ A felicidade de todos  os…. “ (1923)
Bibliografia:  http://bioterra.blogspot.it/2008/11/comuna-da-luz-em-odemira-e-co....p. 4
 
 

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